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Autore: _Trancy    23/03/2015    2 recensioni
" Si ritrovarono entrambi peccatori, entrambi forse
troppo ambiziosi, entrambi troppo desiderosi
d'ottenere qualcosa che quel mondo, in tutta la sua grandezza,
non gli avrebbe mai concesso. "
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurapika, Kuroro Lucifer
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Song: Ghost Town-Madonna
Personaggi: Kuroro, Kurapika.




 
Ghost Town







 
Maybe it was all too much
Too much for a man to take
Everything's bound to break
Sooner or later, sooner or later
Si ritrovarono entrambi peccatori, entrambi forse
troppo ambiziosi, entrambi troppo desiderosi
d'ottenere qualcosa che quel mondo, in tutta la sua grandezza,
non gli avrebbe mai concesso.
Forse era troppo quel che pretendevano, forse era irraggiungibile quel
che rincorrevano.
Forse, fermandosi un attimo prima, si sarebbero resi conto di quello a cui
andavano incontro.
Ad un destino disastroso, che presto o tardi si sarebbe abbattuto su di loro
senza pietà alcuna. Distruggendo le loro anime, le loro menti e i loro
corpi.
Il modo di dire "chi troppo vuole, nulla stringe" forse era il più adatto.
O forse era solo destinato a scomparire, chissà.
You're all that I can trust
Facing the darkest days
Everyone ran away
But we're gonna stay here, we're gonna stay here


Forse s'erano fin troppo odiati, troppo per rendersi conto al momento
giusto che sì, erano soli.
Soli, a quel Mondo che pian piano tramava di distruggerli, dopo averli
avvicinati così tanto. Destino? Divertimento di qualcun altro?
Poco importava.
Se ne erano tutti andati. Chi a causa della morte prematura, chi a causa
della paura. Le uniche due persone rimaste erano loro. Che potevano fare,
due poveri e stupidi umani con manie /visibili e non/ d'onnipotenza?
"Perchè mi hai portato qui?"
"Per mostrarti quello da cui sono risorto"
L'uomo più grande sorrise, tendendo un braccio in direzione del cumulo di macerie
davanti a loro. Quel cumulo di macerie sembrava una... Discarica. Era davvero
una città, una volta?
"Mi prendi in giro."
"Forse."
Sorrise ancora, senza però aggiungere nient'altro. Lasciò il più piccolo guardarsi 
intorno, per fargli realizzare da solo che sì, quella grandezza che mancava, era
la grandezza che ora costituiva gran parte del suo ego.
L'ego smisurato di chi, una volta tirato su un gruppetto di altre povere anime, aveva
fatto di tutto e a qualunque costo per prendere il "controllo"del Mondo.
Non l'avrebbe mai ottenuto, ed ormai se ne era reso conto quand'era troppo tardi.
Quando tutti eran morti.
"Questa è una discarica."
Sentenziò il più piccolo, passandosi una mano in faccia e sospirando. Le perdite di tempo
non gli interessavano. Ed anzi, lo scocciavano.
Si guadagnò solamente una risata in risposta.
Una risata triste, amareggiata, la risata di chi aveva mollato tutto ed aveva finalmente
realizzato che tutto ciò che gli era rimasto era il nulla.
...O forse, una sola persona.

 
Ah,
I know you're scared tonight
Ah,
I'll never leave your side


Un altro tuono squarciò il cielo, dividendolo in due e più parti. Non aveva
il coraggio di contarle, anche se ben visibili. Sospirò, anche se estremamente
inquieto. Il dover passare la notte fuori non l'aveva mai entusiasmato.
Ed ora che ne erano costretti, aveva rivisto tutti i suoi ideali.
"Così forte, e così debole."
Kuroro, con la sua voce chiara ma bassa, si prese gioco del più piccolo,
continuando a stringerselo al fianco.
"Sta' zitto."
Kurapika nascose la faccia, borbottando infastidito per la presa in giro.
Non sopportava i tuoni, non sopportava i suoi rumori, non sopportava
nulla che riguardasse il brutto tempo.
Pioveva, quando tutti loro eran morti.
Tuonava, quando li aveva seppelliti.
Digrignò i denti, regalando un pugno senza nemmeno troppa forza alla 
spalla dell'ex Leader del Ragno.
"Sto zitto."
Sorrise in risposta l'altro, guardando il cielo con divertimento.



 
When it all falls, when it all falls down
I'll be your fire when the lights go out
When there's no one, no one else around
We'll be two souls in a ghost town.



"E' ironico."
Kuroro era... Logorroico. Non la finiva mai di parlare, parlare
ed ancora parlare. S'alzava la mattina parlando, e si coricava la notte
parlando. Sentiva la testa scoppiare, Kurapika, soprattutto quando
il più grande si permetteva di fargli notare a suon di frecciatine ed ironia
quanto la loro situazione fosse cambiata nel giro di qualche tempo.
"Tutti i tuoi compagni son morti, ed ora anche i miei!"
Eccessivo egocentrismo? Semplice smania di onnipotenza sfociata
in demenza?
"Devi... Stare in silenzio."

"Ti sei vendicato, ormai."
"Manchi solo tu, e sembri aver fretta."
Kurapika s'era abituato a minacciarlo velatamente, ma mai ad alzare una 
sola mano su di lui.
Gli tremavano le braccia dalla rabbia, quando si permetteva di parlare
ancora ed ancora.
"No, non ne ho. E non ne hai neanche tu."
Kuroro alzò le spalle, sempre e comunque composto e sorridente.
Non gli era rimasto nulla.
Nulla, se non loro due.



 
When the world gets cold
I'll be your cover,
Let's just hold
Onto each other,
When it all falls, when it all falls down
We'll be two souls in a ghost town.


Non gli aveva mai alzato una mano forse per paura o forse per semplice amore.
L'amore che non avrebbe mai ammesso di provare per lui nemmeno
a se stesso. Un amore che probabilmente nella sua testa era 
sinonimo d'odio, intolleranza e puro nervosismo nei suoi confronti.
Tutti sentimenti negativi che in qualche modo Kuroro riusciva a fargli
dimenticare tutti d'un colpo nel momento preciso in cui avvolgeva
il suo petto con le proprie braccia, stringendolo e poggiando il viso sulla sua spalla.
Quando lo guardava, e senza un motivo preciso e senza un momento
prestabilito iniziava a dirgli dolci parole.
Avrebbe tanto voluto rispondergli come le altre volte, qualcosa simile al
'stai zitto' oppure a 'vattene'.
Non trovava mai la forza per mandarlo via, nemmeno in quel momento
preciso in cui fra una cosa e l'altra si ritrovava sotto di lui su un letto di
chissà quale sporco Motel di periferia.
Nemmeno quando privo di ogni vestito si nascondeva la faccia con la mano sinistra,
ansante ed arrossato, mentre con la mano destra accompagnava senza troppi
complimenti la faccia di Kuroro in mezzo alle proprie gambe, dopo avergli afferrato
i capelli.

"Ti sei scordato dei tuoni?"
"Sta' zitto."


 
Tell me how we got this far
Every man for himself,
Everything's gone to hell,
We gotta stay strong, we're gonna hold on.

Le loro mani erano state destinate a stringersi
fino all'ultimo.
Non a stringere delle catene,
Non a tenere aperte un libro 'magico'.
Non si sarebbero mai immaginati di stringersi la mano 
l'un l'altro, qualche minuto infinito prima d'esalare l'ultimo respiro,
entrambi esausti e privi d'ogno forza.
Li avevano presi.
Lo sapevano, che non sarebbero arrivati lontano quanto avevano pianificato.
"E' ironico."
Kuroro ebbe ancora la forza di sorridere, e agli angoli della bocca
fecero capolino dei rigoli di sangue, che andarono a marcare le guance
livide e sporche di terra.
"Non mi dici di... star...zitto?"
Chiese, stringendo la mano di Kurapika ancora una volta.
"Sei... Pesante..."
Kurapika tossì più forte delle altre volte, dopo aver gonfiato il petto
per prendere aria sufficiente.
"Siamo ... Finiti... "
Kuroro rise, invece, guardando il cielo che iniziava ad annuvolarsi.
Non aveva nulla per cui essere triste.
Non aveva nulla per cui essere spaventato.
Lui aveva... Kurapika.
"Kurapika?"
Gli strinse la mano, ancora, ma con meno forza di prima.
Non ricevette alcuna risposta.


 
When it all falls, when it all falls down
We'll be two souls in a ghost town.

Non importa se mano nella mano,
Non importa se vivi o morti.
Non importa se in superficie, 
Non importa se sotterrati da chissà quale altra maceria.

L'essere soli, forse,
era tutto quello a cui erano veramente destinati.
 
-


 



Note finali: Insomma che non ce la fo a scrivere qualcosa che non sia inerente alla morte in questo periodo.
Evviva la felicità. Evviva anche a chi recensirà/leggerà e .. cose.

Buona serata! See ya.





  
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