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Autore: Lady Io    24/03/2015    2 recensioni
Weise Jackson era pronto a morire per mano di qualche ragazzo o uomo coi capelli rossi, se non per mano dello stesso James Potter, il suo migliore amico o del fratello Albus. Certo non si può mica pensare di mettere incinta una Weasley e passarla liscia.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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COME UN ANATEMA CHE UCCIDE
 
Attenzione:

Il brano è tratto da una serie che si chiama "Gli dei non usano l'Avada Kedavra", che presto pubblicherò in un altro fandom, Wattpad. Forse un giorno deciderò di pubblicarla qui, ma intanto posto quest'insieme di capitoli.
Buona lettura.


Weise Jackson era pronto a morire per mano di qualche ragazzo o uomo coi capelli rossi, se non per mano dello stesso James Potter, il suo migliore amico o del fratello Albus. Certo si può mica pensare di mettere incinta una Weasley e passarla liscia.
Stava con Rose Weasley da ben due anni e l'amava con tutto se stesso, ma nessuno lo avrebbe perdonato per aver fatto l'amore con la dolce casta Rose. Certamente era stato un rapporto consensuale, ma per il clan Weasley-Potter aveva ben poca importanza.
Adesso aveva davanti la rossa in lacrime. Era così fragile. Si trovavano vicino all'oceano, al Campo Mezzosangue.
I Weasley-Potter sapevano tutto, avevano passato l'ultimo anno in missione per Ecate.
Abbracciò la sua ragazza e le sussurrò che sarebbe andato tutto bene.
-Ho soltanto sedici anni!- disse lei allarmata- So che non riuscirò mai ad ucciderlo!
Weise sgranò gli occhi:- Non devi! È colpa nostra, lui non c'entra nulla. Lo terremo, ci starò io accanto a te.
E mentre pronunciava quelle parole pensava a quanto fosse stato stupido ad aver fatto male l'incantesimo anticoncezionale. Per colpa della sua fretta si era rovinato la vita e la aveva rovinata alla sua Rose.
-Potremmo darlo in adozione- disse con un fil di voce la ragazza. Egli però era consapevole che non sarebbe successo, Rosie si sarebbe affezionata.
-Decideremo dopo okay? Ci penseremo su, non preoccuparti. Io sosterrò ogni tua scelta.
La baciò lentamente, come per voler siggillare la promessa, senza ancora sapere quanto sarebbe stato difficile per lui mantenerla.
- Andateci piano non sono pronto a diventare nonno!- affermò divertito Percy Jackson. Aveva sempre voglia di scherzare suo padre, era incredibile. 
-Che c'è papà?- chiese Weise seccato allontanandosi da una Rose imbarazzata e preoccupata.
-Consiglio di Ecate- rispose lui. Alzò gli occhi al cielo, odiava essere lo zerbino di quella dea.
Prese Rose per mano e s'incamminarono verso la Casa Grande.
Trovarono i consiglieri anziani delle case, il clan Weasley-Potter, Scorpius Malfoy e Muriel Jackson, sua sorella. Poi vi era Ecate, affiancata dal signor D e da altri undici signori, che Weise riconobbe come gli dei dell'Olimpo. Non sapeva come lo avesse capito, ma ne era certo.
-A questo consiglio- disse Ecate- ho invitato anche gli dei dell'Olimpo per mostrare loro quali miei seguaci li hanno salvati!
-Ma per piacere!- si lamentò una dea- non era niente di che! I miei sette semidei sì che hanno portato salvezza!
Da ciò che aveva detto Weise intuì che stava parlando Era, regina degli dei.
-Oh i tuoi erano semidei, i miei sono mortali! La magia può fare grandi cose, ammettetelo!
Questo era vero, ma gli Olimpi non erano d'accordo.
-Ecate non m'incanti e non incanterai neanche mio fratello Zeus. Non sarai una dea dell'Olimpo, scordalo. Invia pure i tuoi seguaci a fare ciò che ti pare. Come se non bastasse sono stati essenziali i fratelli Jackson, che guarda caso sono miei discendenti. 
Weise trattenne il fiato. Quello era suo nonno, Poseidone.
-È vero, mio malgrado, devo ammettere che in parte Poseidone ha ragione. Sono stati sotto la guida dei fratelli Jackson che hanno qualcosa in più della magia, hanno il divino, dato che sono miei discendenti, oh sì per carità, purtroppo anche tuoi- aggiunse una dea, che doveva essere Atena.
I litigi andarono avanti per molto, alla fine però Ecate si arrese e andò via, offesa.
- Andiamo anche noi!- ordinò Zeus, prima di scomparire.
Lo imitarono quasi tutti, ma Atena indugiò qualche minuto.
-Significa "saggio" il tuo nome- disse rivolta a Weise- ma anche tu hai fatto e farai le tue sciocchezze. Per un mortale essere un genitore non è facile, ma compi le scelte giuste.
Poi sparì.
Il consiglio fu sciolto da Chirone e nella Casa Grande rimasero solo lui, il signor D, i genitori di Weise e i cugini Weasley-Potter. Annabeth e Chirone squadravano il ragazzo.
-Certo che è strana Atena- disse Percy - che senso aveva il discorso fatto a Weise?- chiese alla moglie.
-Io non so darti la risposta, ma ritengo che tuo figlio o magari Rose Weasley possano darcela.
Weise e Rose si scambiarono uno sguardo prima che lei dicesse:- Aspetto un bambino.







Il bambino non era di Weise. Rose era certa che lui avesse fatto l'incantesimo tutte le volte, ma sapeva che una volta lei e Malfoy se ne erano dimenticati.
Lei voleva molto bene a Weise, ma era molto, troppo attratta da Malfoy per resistergli. Voleva avere una relazione col biondo, ma sapeva che non l'avrebbero mai accettato.
Quella gravidanza era arrivata come un anatema che uccide, l'aveva spiazzata. Era una punizione, Rose lo sapeva.

Sentiva Weise che si scusava con i suoi cugini. Lei si era allontanata da tutto quel trambusto, aveva bisogno di pensare. Ma per una che ha due compagni non è facile.
Infatti nella Casa 17, dove i Weasley-Potter alloggiavano con i figli di Ecate, era appena entrato un ragazzo platinato dagli occhi di ghiaccio.
-Weasley sei andata a letto con Jackson? 
Rose sbuffò:- Non fare il geloso! È il mio ragazzo.
-Allora chi è che ti ha messo incinta? Come facciamo a scoprirlo?
-Non lo so- mentì la rossa.
-Tu lo sai!
-Sì, è tuo Malfoy! Solo tu hai dimenticato l'incantesimo quella volta...
Scorpius Malfoy imprecò.
-Adesso fingerai che sia suo?
Rose scoppiò a piangere
-Sì e tu farai lo stesso.

 
  
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