Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: _neikos_    24/03/2015    5 recensioni
Un amore non corrisposto o forse solo un amore temuto da troppi.Un destino già scritto che non dà pace e non dà speranze. Una partenza sofferta e odiata, basteranno ad arrendersi?
Una nuova avventura ha inizio e stavolta Bunny prenderà da sola le sue decisioni.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quasi una settimana era passata. Le due messaggere avevano fatto rientro sulla terra, ed ora tutte le guerriere erano radunate al tempio scintoista. Capeggiate dalla loro principessa, Sailor Cosmos, erano pronte per partire. Per andare sulla Luna. Per dare inizio ad una nuova era!

Il viaggio fu breve, si trovarono dinanzi al bellissimo ed etereo palazzo lunare. Bunny chiuse gli occhi ed inspirò profondamente. Riaprì gli occhi. Era a casa. Era pronta ad affrontare il suo destino. Si girò verso le sue compagne e sorrise, per un attimo tutto il nervosismo accumulato e l’angoscia repressa si fecero da parte: «Ovviamente sapete tutte che la stanza più grande è la mia vero??» Marta socchiuse gli occhi a mò di sfida: «Beh principessina…. Ci devi arrivare!» Fece uno scatto e cominciò a correre verso il palazzo! Bunny aveva capito l’antifona e si lanciò al suo inseguimento: «Marta non ci pensare nemmeno!! Il castello è mio e scelgo io per prima!!!» «Non direi proprio. Sceglie prima chi arriva prima!! Forza schiappa!» Eccole lì, cresciute insieme, nessuna pesante responsabilità le avrebbe cambiate nel profondo, sarebbero rimaste sempre amiche preziose che vivevano la loro vita condividendola, e donando un sorriso all’altra. Anche le loro compagne si unirono a loro e tutte insieme sfrecciarono nel castello per scegliere una stanza in cui alloggiare, anche se ognuna di loro sapeva bene quale avrebbe avuto, quale avrebbe ripreso, infondo erano sempre state loro, e anche le altre quattro ragazze si sentivano a casa attraversando la soglia del palazzo argentato. Le stanze erano rimaste intatte, sempre le stesse. Forse per magia, ma nel palazzo nulla era cambiato, tutto rimasto illeso e perfetto. Ed eccole lì al terzo piano, dopo aver percorso il maestoso corridoio che si apriva dinanzi alla scalinata, svoltando a sinistra le cinque camere da letto delle guerriere planetarie, al lato di sinistra la prima era quella di Sailor Mercury e affianco quella di Sailor Mars, e rispettivamente di fronte, sul lato destro quella di Sailor Jupiter e quella di Sailor Venus. Quella di Serenity invece chiudeva il corridoio, il quale finiva con due grandi porte bianche con le maniglie ricamate di ghirigori in argento. Bunny corse davanti a sé, spalancando entrambe le porte, e rivedendo dopo tantissimo tempo la sua stanza, che non le era mai sembrata così tanto familiare e sicura. Entrò con un gran sorriso velato da un po’ di malinconia, ma in un attimo il suo cuore fu colmo di serenità, lì in quel momento fu Serenity e la cosa non le pesava affatto. Quel luogo, che in un tempo passato, aveva sentito come una prigione dorata, ora era solo rassicurante. Lo aveva lasciato a 16 anni, quasi odiandolo, e ora a 19 lo ritrovava in maniera benevola, non condividendo più l’ostinazione di una ragazzina che aveva bisogno di ribellarsi a sua madre e ad un futuro che voleva fuggire. Per poi ritrovarsi in una seconda vita, più legata di prima a quello stesso futuro e a quello stesso luogo che le avevano strappato via. Ciò che la contraddistingueva stavolta era sicuramente l’età più matura e il senso di responsabilità che aveva accettato durante numerose battaglie. Infondo sapeva che se ora era orgogliosa del ruolo che ricopriva, non era grazie a tutti quelli che la obbligavano a chinare il capo al cospetto del destino. Ma grazie a quelli che le avevano insegnato a tenere la testa alta durante una battaglia, e davanti a delle scelte che andavano fatte perché giuste, e solo da lei perché era l’unica a poterle fare! Si guardò intorno assaporando ogni singolo ricordo, posando lo sguardo sul grande specchio incorniciato alla parete affianco all’armadio, e nel suo riflesso brillava l’orgoglio, non più la paura. L’orgoglio che davanti a sé, prendeva la forma di un viso. Vide se stessa e subito dopo due metà accostate di due volti, agli antipodi in alcuni momenti, ma così simili in altri: a destra Seiya, a sinistra Heles. Entrambi un mezzo sorriso sprezzante ma quando Serenity si concentrò sulle labbra vide le sue e si ridestò. «Bunny dai non ti incantare, dobbiamo sbrigarci, abbiamo un sacco di cose da sistemare per domani!! » «Arrivo Venus!» «Venus?» fece l’altra con sorpresa, «oh.. cosa c’è? Ho detto qualcosa di male?» «Non mi chiami mai Venus, mi chiami sempre Marta.. non siamo in battaglia…» «Ma non è solo il tuo nome da battaglia, Venus è tuo come è mio Serenity!» «Già ma a te non è mai piaciuto..» «No ti sbagli, è il nome che mi ha dato mia madre Selene, lo amo proprio perché amo lei. Non mi piace il tono che hanno usato diverse persone nel pronunciarlo, il ché è ben diverso. Non mi piace il rimprovero che ci nasconde dietro Pluto. Ma siamo a casa Venus, siamo tornate come guerriere e figlie di Selene e del Cosmo. Non voglio usare un altro nome nella casa di mia madre, nella mia casa. Non voglio più essere divisa in due persone, scelgo me stessa con tutti i pro e tutti i contro. Ho scelto di essere Serenity, la principessa della luna e Protettrice del Cosmo. E questo mi basta.» Venus la ascoltava rapita, neanche lei si capacitava della giovane donna che aveva davanti, una donna padrona di sé e del suo dovere, senza paure e senza più dubbi. Era uno spettacolo! Poi però assottigliò lo guardo rendendolo tagliente, e storse il muso in una piccola smorfia, «Ti accontenti di poco eh!?! Dai finiscila di darti tante arie, c’è Luna che ci aspetta di sotto e non credo che sarà una cosa veloce. Gli ospiti arrivano domani!!!» «Sai.. tu sai già chi arriverà domani?» «Veramente no.. non sapevo neanche che ci fossero tutte queste guerriere Sailor.. » «Pensi… tu pensi che arriverà domani?» «Non lo so… ma è un viaggio molto lungo il loro, quindi immagino di si, non credo che riuscirebbero ad affrontare tutta la giornata della cerimonia e ripartire, avranno bisogno di riposo» Le si avvicinò e le prese la mano, «Sera.. andrà bene! Lo hai detto tu, siete stati grandi amici, e lo siete ancora. Lui è andato avanti con la sua vita, come tutti noi, è passato tanto tempo. È giusto che lo accetti e che tu gli stia vicina proprio come aveva fatto lui!» «Già, proprio tutto come lui.. non avrei mai immaginato che stesse così male.. non so se riuscirò a mostrarmi sua amica.. ad essere felice per lui e il suo futuro! Mi ero convinta che sarebbe stato sempre ad aspettarmi, che alla fine visto che avevo capito, il nostro amore sarebbe stato più forte di entrambi, ma mi sbagliavo vero? Ho sbagliato così tanto.. chi l’avrebbe detto che era solo una cotta!? Ho rovinato tutto per questo?» «Serenity basta! Fino ad un momento fa eri convinta di tutto e ora cadi di nuovo?? Non hai rovinato niente! Hai preso in mano la tua vita come è giusto che sia!! E io sarò al tuo fianco a combattere chiunque ti dica il contrario, hai capito?? Non era una cotta! Era Seiya! Ti amava da impazzire! E anche tu .. purtroppo le cose possono cambiare, tu stessa lo hai dimostrato con Endimyon. E purtroppo vale per tutti non solo per te.. ma vi legava anche un profondo affetto e sono sicura che quello non cambierà mai!» «è che.. non mi aspettavo che lo avrei rivisto così presto, infondo erano passati più di due anni dall’ultima volta, e ora solo poco più di due mesi! Non so come affrontarlo» «è un tuo amico, comportati come un’amica!» «Quindi devo nascondermi ancora? Devo fare finta di niente..?» «Si. Si se vuoi stargli vicino adesso. Oppure puoi parlargli comunque, ed essere sincera, ma.. avresti potuto farlo prima, perché non gli hai parlato quella sera? Perché sei tornata subito? Non ne hai mai voluto parlare…» «Oh dai Venus.. e che cosa avrei dovuto dirgli mentre stava decidendo di sposarsi? No fermati perché quando eri un cantante volevi stare con me?? Non potevo.. lo avevo già fatto soffrire abbastanza, e se lui ora è felice è giusto così, non mi posso mettere ancora in mezzo! Non voglio scombinargli ancora la vita, Yaten  e Taiky stavolta mi ucciderebbero e avrebbero anche ragione a farlo!» «Ma anche lui ha sconvolto la tua, anche lui ha provato a portarti via dalla persona con cui stavi.» «Ma non sapeva che un giorno ci saremmo sposati.. quando ha capito.. è andato via.» «Già e non mi sembra che sia stata la scelta più azzeccata… » «Ohhhhhhh accidenti!!! Che casino!!! Non so che fare!!! Non mi aiuti così sai!?!» Venus stava per rispondere ma fu interrotta dal suono della porta che si spalancava, e da Mars che entrava come una furia. «Ma volete muovervi voi due?? C’è un sacco di lavoro da fare, e voi ve la svignate come al solito vero?? Sempre a nascondervi in giro per il castello, non è cambiato niente!! Non fatemi diventare cattiva! Di sotto forza!!» Mars teneva la porta aperta, e il braccio puntato verso il corridoio, aspettando che le due giovani si incamminassero verso la direzione a loro indicata, Serenity strinse la mano di Venus e se la tirò dietro cominciando a correre: «Ma tu lo sei Mars, cattiva e antipatica!!» Le fece una linguaccia e scapparono rincorse dalla protetta di Marte che sbraitava!!

Fortunatamente il cristallo del Cosmo ancora più potente di quello d’argento ridava vita al completo Astro celeste che era la Luna, e nel suo lato nascosto alla terra, era rifiorita anche la natura, mai stata così splendida prima di allora. Frutti bizzarri e fiori colorati ma sempre spuzzati d’argento, erano ovunque e con l’arrivo delle guardiane del mondo, finalmente, qualcuno ne avrebbe potuto godere. Luna non si sentiva così felice da tantissimo tempo, sembrava proprio di essere tornati agli antichi splendori, quando il palazzo ospitava balli e cerimonie per tutto il popolo lunare. E anche se ormai il loro pianeta era la terra, nulla avrebbe potuto sostituire quello che fu il loro grembo natìo, e la loro popolazione pacifica.

A tarda sera tutto era pronto, e Jupiter ormai stremata rispetto a tutte le altre, disse a tutte di andare a riposo, lei condivise la stanza con Mars, per poter lasciare la sua a Uranus e Neptuno. Mentre Serenity accompagnò Pluto, Saturn e Galaxia nelle stanze della regina Selene dall’altra parte del castello. Pluto si sentiva un po’ in imbarazzo nell’utilizzare la stanza della sovrana e cercò di mostrare la sua reticenza: «Serenity, non occorre tutto questo, possiamo prendere un’altra stanza qualsiasi..» «No Pluto tranquilla, non vorrei che non bastassero per tutte domani, già mi dispiace che voi tre ne dobbiate dividere una, almeno prendete la più grande, a mia madre non dispiacerà di certo, in realtà non le serve a molto..» «Ma almeno prendila tu!» «No davvero, preferisco rimanere nella mia, e poi questa torre è lontanissima non mi va di fare tutta questa strada solo per andare a dormire.. » Fece una risata gentile mostrando poi la stanza alle tre guerriere, si congedò dando la buonanotte, e poi corse nella direzione opposta! Bussò a tutte le porte richiamando l’attenzione delle sue amiche e gridando loro di uscire dai letti. Chi assonnata, chi preoccupata e chi decisamente contrariata, andarono tutte dalla principessa che sembrava esaltata, euforica e quasi epilettica. Uranus non riusciva proprio a capire che cosa stesse farneticando così le pose le mani su entrambe le spalle, giusto il tempo di immobilizzarla per poter almeno leggere il labiale frenetico, visto che gli urli isterici non erano comprensibili: «Ma ti vuoi dare una calmata?? Che cosa hai sniffato Bunny?? Che cosa dici??» La principessa la guardò seria: «Dovete aiutarmi! Domani mattina cominceranno ad arrivare tutte molto presto, e voglio essere perfetta! Non mi voglio sentire a disagio come l’ultima volta.» «ahh.. ecco… è per il rocchettaro di terza categoria tutto questo scompiglio.. Ancora??» «A quanto pare è cambiato, ora predilige le alte uniformi.. o così sembrerebbe.. quindi si! È un po’ per lui.. ma voglio essere all’altezza della situazione! Quindi ora portate qui tutte le cose più belle che avete perché mi serve una mano!!» Neptuno fece una bella risata mentre la sua compagna alzava gli occhi al cielo, Venus era entusiasta e sbatteva le mani saltellando e andando di corsa nella sua stanza, tornando con una montagna di vestiti che la nascondevano completamente. Jupiter era frustrata e si rifiutava di ascoltare tutte quelle urla dopo una giornata passata a preparare cibo per, non sapeva neanche quanta gente, così si sdraiò sul letto di Serenity, rannicchiata con la testa sotto il cuscino, dopo aver fatto quello che le aveva chiesto la sua amica. Mars aveva portato ogni sorta di make up per fare le prove. E mentre Mercury le passava lo smalto trasparente e Neptun la pettinava, Venus continuava a cambiare abbinamenti di abiti attaccandoli all’armadio.  Uranus esausta, più per loro che per la giornata stava per uscire ma Serenity la bloccò: «Fammi capire.. dove credi di andare???» «Dai ti prego.. mi annoio, fammi andare a dormire..» «No tu resti qua!! Vi voglio tutte qua! Guarda Jupiter dorme, puoi stare con lei!» «Dai ma cosa cambia?» «Cambia eccome!! Mettiti su quel letto e non ti muovere!» Uranus sbuffò rumorosamente e si mise accanto a Jupiter che probabilmente non sentiva più molto, mentre Neptuno guardando la sua espressione continuava a ridere. Dopo qualche ora passata a ridere, a scherzare e a scegliere vestiti e accessori finalmente tutte andarono a riposare lasciando nella stanza solo Serenity che stava andando alla finestra. Da lì poteva vedere la terra, che le faceva uno strano effetto, ma che in qualche modo le sembrava molto più normale che non guardare la luna. Uranus chiudeva la fila delle ragazze che andavano via, ma prima di chiudere la porta si girò per darle la buonanotte. Vedendola seria di colpo le si avvicinò accarezzandole un braccio: «Andrà tutto bene principessa, sii solo te stessa, quando lo vedrai saprai cosa fare, sarà il tuo cuore a chiedertelo, non pensarci più, non continuare a tormentarti.» Serenity si voltò e la strinse forte: «Va bene!» e poi piano sciolse la presa, Uranus le fece un’ultima carezza sulla guancia: «Buonanotte Serenity» e poi si ritirò nella sua stanza. Anche Serenity si mise a letto, ma come ogni volta che pensava a Seiya non riuscì a prendere sonno, regalando al suo pensiero quell’ennesima notte, troppo impaurita e troppo felice. Stavolta lo avrebbe visto davvero, stavolta avrebbe sentito la sua voce e percepito il suo profumo, e anche se si fosse dimostrata solo un’amica, lo avrebbe potuto tenere vicino ancora un po’, giusto il tempo per riempirsi il cuore di altri ricordi. Magari strazianti, magari fugaci ma non per questo meno profondi. Infondo era stato questo Seiya, una luce di passaggio. Una stella cadente che aveva illuminato il cielo per un breve istante, ma non per questo si sarebbe girata dall’altra parte. Anzi restava lì immobile a sperare che passasse, per vederla brillare e riempirsi gli occhi di meraviglia. Perché per quanto possa essere fugace, non c’è niente di altrettanto bello o altrettanto luminoso come una stella cadente!

L’alba aveva rischiarato l’orizzonte, e la mattina ormai brillava alta e ancora una volta Mars irrompeva senza pietà e senza alcuna delicatezza! «Mi prendi in giro?? Sera ma ti vuoi svegliare??? Pensavamo che fossi già pronta!!» «Eh? Cosa?» La protetta della luna era ancora completamente assonnata, e cercava di mettere a fuoco la ragazza davanti a sé cercando di capire cosa le stesse dicendo «No Mars solo altri cinque minuti ti prego!» «Ma quali cinque minuti sono le dieci!! Ti devi sbrigare stanno arrivando delle combattenti, non le abbiamo mai incontrate prima e devi essere giù a dare il benvenuto! Sei la sovrana peggiore che si possa incontrare! MUOVITI!!» le tolse le coperte di dosso e la bella addormentata si accovacciò per contrastare il freddo improvviso. Ma non voleva saperne di alzarsi, così Mars la prese le mani issandola in piedi «dai Sera! Per favore!! Hai cinque minuti per prepararti! Se non sarai pronta manderò qui Uranus!!» «è una minaccia??» «Certo che lo è! Forza!» «Va bene va bene non mi spingere!»  
Dopo qualche minuto era pronta davvero, ed era radiosa. I capelli biondi e luminosi erano legati nei suoi soliti codini, non vedeva l’ora di sentirsi chiamare ancora una volta testolina buffa, solo da lui. Solo per sentire quel calore nella sua voce quando sottolineava che era la Sua testolina buffa. E lei lo desiderava più di qualsiasi altra cosa, avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirsi ancora sua! Fece le scale di corsa per quanto le fosse possibile, visto che aveva indossato dei sandali molto alti, prestati da Neptuno. Erano in raso verde marino, i nastri si incrociavano sul piede e le avvolgevano la caviglia e una piccola parte della gamba. Voleva essere raffinata ed elegante, ma non c’era poi così tanto abituata, e doveva stare attenta ad ogni movimento. Arrivata nel vasto atrio rimase sbalordita, era già pieno di ragazze. Le sue compagne parlavano e si intrattenevano con altre creature meravigliose. La maggior parte era simile ai terrestri in tutto e per tutto, altre invece avevano qualcosa di più particolare. Si incantò nel vedere la ragazza che parlava con Mercury. Era alta e bellissima, gli occhi di un indaco brillante e profondo, e i capelli bianco cangiante, con riflessi rosa chiaro, intrecciati con piccoli fiori rosa e viola. Serenity non aveva mai visto una fata, ma se avesse dovuto immaginarla, bhè avrebbe avuto l’aspetto di quell’incantevole giovane. Scese gli ultimi gradini, salutando, presentandosi e dando il benvenuto a tutte.
Dopo quasi un’ora non aveva ancora finito di conoscerle, e mentre parlava si bloccò di colpo. Posò lo sguardo a terra mentre la sua interlocutrice continuava a parlare, il suo sguardo si perse per un momento, e il suo respiro si fece affanno. Venus che le era a fianco non capiva cosa le stesse succedendo quindi le si avvicinò di più per chiederle se stesse bene, ma lei non rispose, così la protetta di Venere si guardò intorno. Serenity era immobile, quasi fosse una statua, non aveva visto alcunché, non aveva sentito nulla, eppure aveva percepito un odore troppo familiare, e contro qualsiasi concezione, aveva percepito la sua presenza. Le bastò dare un’occhiata a Venus per sapere che aveva ragione. Era lì. Erano arrivati. E nemmeno Marta sembrava aver dimenticato Yaten, perché lo guardava con occhi sognanti. Finalmente trovò il coraggio, per invidia più che altro, non poteva credere che la sua amica lo stesse guardando e lei no. Per cosa, paura? E che senso avrebbe avuto ormai? Eppure tremava. Eppure il suo cuore, che si era bloccato per un istante, ora le stava scoppiando nel petto.

Su Kinmoku i ragazzi erano pronti a partire, tutti e tre avevano preso una borsa e poche cose per poter restare due giorni o tre. Yaten e Taiki erano sereni, o questo davano a vedere. Ma nessuno dei due voleva nascondere quello che stava provando, non a loro stessi. La notizia che era stata accolta con un po’ di nervosismo solo per Seiya, ora era realtà e tensione davanti a loro. E nessuno poteva far finta che non fosse importante. Tutti e tre avrebbero rincontrato delle grandi amiche, ma tutti e tre avevano qualcosa da nascondere o da sopprimere agli occhi degli altri. E per quanto fossero adulti e carichi di responsabilità, la cosa a cui riuscivano a pensare non era la presentazione, non era la firma del trattato. Non era neanche l’era di pace che stavano inaugurando e tantomeno l’incontrare le grandi guerriere Sailor. Loro dopo tanto, troppo tempo, finalmente avrebbero rivisto le tre ragazze che li avevano incantati. Solo Bunny, solo Marta, solo Amy. Kakyuu si era scusata e aveva chiesto a Seiya di portare le sue più sentite scuse ma non poteva essere presente. Non si sentiva affatto bene e anche se non poteva ancora rivelarlo, aveva già detto a Seiya che non avrebbe potuto affrontare quel viaggio con la gravidanza, la quale ormai sarebbe stata portata a termine da lì a poco tempo. Seiya avrebbe fatto le sue veci in tutto e per tutto. E Kakyuu era tranquilla, conoscendo bene le sue ospiti, sapendo che avrebbero capito. E che la sua mancanza non sarebbe stata certo così grave. La principessa li aveva salutati. Saphira stava salutando Seiya che però non dava segnali di vita. Era serio, impassibile, imperscrutabile. E lei era tremendamente preoccupata. «Ci vediamo tra qualche giorno… fate i bravi ragazzi, o… ragazze.. però… che sventole.. siete meglio così!» Saphira ghignava mentre Sailor Star Cuore del Futuro e Sailor Star Polvere di Stelle la guardavano malissimo. E ora davanti a lei Sailor Star Regina del Coraggio restava ancora impassibile senza voler accennare neanche un sorriso. Saphira la abbracciò «ehi.. ci vediamo presto.» Ma Regina fece giusto un cenno del capo e si voltò verso le sorelle. Erano pronte a partire e così fecero.

Arrivarono sulla Luna. La mattina era quasi finita e si guardarono intorno, erano nell’atrio di un palazzo bellissimo, e tutto intorno c’erano tantissime ragazze che parlavano e andavano avanti e indietro ancora con le borse, come loro. Fu Sailor Star Polvere di Stelle la prima a parlare: «Caspita e io che credevo che saremmo state le prime e invece, siamo in ritardo a quanto pare.» Cuore del futuro era stranamente euforica, «Ragazze, ma ci pensate? Siamo sulla luna!! È bellissimo qui! Dai cerchiamole!» «No, non ci voglio pensare, e sicuramente avrei preferito non vederla in tutta la mia vita. Firmiamo questo dannatissimo trattato e andiamocene!». Entrambe le ragazze furono un po’ spiazzate dalla risposta di Regina del Coraggio, ma potevano capire benissimo quindi fecero per incamminarsi seguendola verso il palazzo, quando la videro fermarsi di colpo. E il suo viso contratto dalla rabbia, in quel momento si rilassò per essere sconvolto dall’inatteso. Certo era sulla luna, era lì per la sua presentazione, eppure non aveva davvero fatto i conti con cosa avrebbe voluto dire rivederla. Vedere Sailor Cosmos era quasi una cosa diversa dal vedere Bunny nella sua testa, invece ne riconobbe la figura da lontano. E tutto quello che si era prefissato, davanti a lei si sbriciolava ancora una volta, iniziò a tremare piano anche Regina, e gli si aprì un po’ la bocca per la sorpresa. Perché doveva essere sempre così? Perché sconvolgeva tutta la sua vita senza neanche parlargli? Perché distruggeva, ogni volta, anche la più ferrea delle sue decisioni? Aveva deciso che sarebbe stata fredda, distaccata, e irremovibile. E invece voleva solo stringerla a sé! E mentre cercava di riprendere il controllo di sé, fu troppo tardi. Lei si voltò. Non capiva come, ma lei aveva sentito la sua presenza e ora lo cercava con gli occhi. La cercava e vedeva solo lei.

Serenity si era ripromessa di controllarsi e di tenere a bada le sue emozioni, sarebbe stata all’altezza della situazione e del suo ruolo. Ma vedendo chi le era davanti, tutte quelle belle promesse andarono in fumo. Dimenticò anche di averlo visto sul pianeta delle stelle mentre baciava un’altra, non le importava.  Avrebbe voluto salutarla con calma e con delicatezza ma… Ma era Regina del Coraggio la persona che vedeva, e con qualsiasi aspetto era Seiya! Era il suo Seiya! E non contavano più l’etichetta e gli ospiti e il palazzo. C’erano solo loro e gli corse incontro. Ancor prima di rendersi conto di quello che stava facendo, si era messa a correre e delle lacrime le rigarono il viso, ripetè tra sé e sé il suo nome, Seiya..  e poi lo urlò «Seiya!! Seiya sei qui!» Regina fece qualche passo avanti, era ancora provata, e colpita dai codini che ondeggiavano nel vento, dopo tutto quel tempo sempre gli stessi, non era cambiato niente, era la sua testolina buffa e pronunciò il suo nome, Bunny. «Bunny!!» Buttò la borsa a terra e le andò incontro e Bunny le si gettò al collo. La stava stringendo, era vero. Dopo chissà quante notti a sognarla ora era davvero lì, tra le sue braccia. Non sapevano bene quanto tempo rimasero strette. Serenity versava ancora lacrime, nascosta dietro il collo di Regina del Coraggio, e lei, lei le diede un lieve bacio tra il collo e la spalla, quasi appoggiando solo le labbra, finché entrambe si ripresero sentendo chiamare Il nome della principessa da Sailor Pluto. «Principessa Serenity.» Regina si staccò con fatica e la guardò, non sapendo se l’azzurro dei suoi occhi fosse stato sempre così brillante e non riuscì a parlare. Serenity era anch’ella persa negli occhi blu dell’altra, ma le atre si stavano avvicinando e si rivolse anche a loro! «Ragazze, che bello vedervi!» Salutò le due guerriere di Kinmoku con molto calore, abbracciandole entrambe e poi fu la volta delle sue compagne arrivate tutte e quattro. Venus fu la prima a salutare Cuore del Futuro, mentre Mercury, più timida, aspettava il suo turno per salutare Polvere di Stelle. E mentre tutte erano felici di essersi ritrovate, dopo qualche minuto Pluto chiamò ancora, «Serenity, perdonami, dovresti venire un momento.» Serenity guardò ancora Regina, «Ragazze, scusatemi torno tra poco. Venus, Mercury, accompagnatele nei loro alloggi, saranno esauste..» Regina non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, nemmeno mentre salutava le sue amiche, «.. Serenity..? Tranquilla, ci vediamo dopo. Sappiamo quanto sei impegnata..» «oh.. si usiamo i nostri nomi lunari.. sarebbe un po’ complicato da spiegare a tutti…» ma non finì la frase, la stavano aspettando, e poi non le andava di affrontare ancora la cosa, la lasciò lì in sospeso e si allontanò seguendo Pluto.

Venus e Mercury le avevano accompagnate nella stanza. Nel tragitto avevano parlato di tutto e di niente. C’erano troppe cose da raccontare e il corridoio era troppo breve per poterlo fare. Li lasciarono riposare dicendo loro di scendere quando pronti, perché ci sarebbe stato il pranzo nel salone centrale. Poi si congedarono. Una volta chiusa la porta e incamminate per tornare indietro, Mercury si rivolse a Venus: «Come stai?» «…Non lo so.. e tu?» «Non lo so nemmeno io.» 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: _neikos_