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Autore: CCDreamer    24/03/2015    1 recensioni
"La vita reale non sono i red carpet, o le gite di famiglia con paparazzi al seguito. La vita vera siamo tu, io e il nostro amore. È la tua chitarra nella nostra camera da letto perché vuoi cantare per me prima
di dormire; è il mio pigiama piegato nel tuo comodino. Ed è un sacco di altre piccole, insignificanti cose, ma che per noi sono l’essenziale.
È vero, tu sei il mio amante. Ma sei anche molto di più."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parigi, la città dell'amore... Beh di certo non il suo, pensò Darren, in piedi, davanti alla grande finestra della sua camera d'albergo, che svelava un'affascinante vista sulla Torre Eiffel. Lo sguardo perso e vuoto. Il cuore
pesante e triste.

Stanza 305, è prenotata a nome tuo.
A stasera
C.


Era tutto il giorno che ripeteva quel messaggio nella sua testa, e aveva provato davvero a credere che fosse qualcosa di positivo. Aveva davvero provato a pensare che quella lussuosa camera d'albergo sarebbe stata il loro nido d'amore, dopo i bellissimi momenti vissuti nella loro casa londinese. Ma non ci riusciva. Sentiva che lì, quella notte, sarebbe cambiato tutto. O forse non sarebbe cambiato nulla. In effetti, era solo una questione di punti di vista.
 A nulla era servito trovare la valigia aperta  di Chris in un angolo della stanza, né il suo iPad in carica, o la lattina di Diet Coke vuota, appoggiata sul tavolino accanto alla finestra. Quel macigno sul suo cuore, non era andato  via comunque.

"Hey"

Darren, già solo sentendone la voce, avrebbe voluto mettersi a piangere e passare le successive ore a crogiolarsi in quel dolore che ti stordisce al punto da non vedere più nulla intorno a te. Invece ricacciò
indietro le lacrime e si voltò con un braccio alzato per fermare Chris che già stava correndo tra le sue braccia. Il  sorriso brillante del più piccolo, si trasformò in una smorfia preoccupata:

"Cosa...cosa succede?"

E  Darren davvero non avrebbe voluto che la voce  gli venisse fuori così rotta ed insicura:

"Eri in camera con lui vero?"

Un'espressione scioccata si dipinse sul volto di Chris, che tentò di avvicinarsi a lui.

"Cosa stai dicendo Dare? Io ero nella stanza dei miei. "


"Perché è qui, Chris? Dimmi solo perché lo hai portato con te?"

Darren era spezzato, pensò Chris, mentre sentiva il rumore del proprio cuore che si rompeva  a sua volta  osservando la delusione e il dolore dipinto sul volto dell'uomo che amava.

"Darren, sai perché è qui. Non è la prima volta che succede. Insomma...è una cosa normale-"

"Normale, dici? È normale per te organizzare una paparazzata con tutta la tua famiglia e il tuo ragazzo-ombra, mentre giocate a fare la famigliola felice e spensierata?"

"Lo hai fatto anche tu, una volta", fece notare ragionevolmente  Chris.


"E tu sai quanto mi sono odiato. Quanto mi odio ogni singola volta che devo farmi vedere con lei. Tu lo sai Chris. Sai che mi sono sempre sentito colpevole di ogni cosa"

E mentre la lacrime cominciavano a scendere, Chris fu lì, pronto a stringere le mani tra le sue.

"Lo so. E ti ho sempre detto che non hai nessuna colpa, Dare."

Accarezzava con i pollici le sue nocche, cercando di allentare la tensione.

"Sarebbe strano se mi vedessero qui a Parigi da solo. Sai che la gente pensa che lui sia il mio fidanzato."

Darren, a quel punto,  allontanò le mani dall'amorevole presa di Chris, e allontanandosi nuovamente.

"Ma sono IO il tuo fidanzato Chris! O no? Forse…forse  non è così?"

"Certo che è così! Ma come puoi pensare una cosa simile?"

"Perché sono stanco Chris! Sono stanco di vederti andare via con lui durante i week-end perché è il compleanno di tua madre o quello di tua sorella. Sono stanco di non essere parte della tua vita-"


"Darren tu sei il mio compagno, come potresti non essere parte della mia vita?"


"Perché c'è sempre lui con la tua famiglia, mentre io a malapena conosco i tuoi genitori"

Darren ormai urlava e ogni cosa che diceva feriva Chris come una lama tagliente, puntata dritta al suo cuore.

"Continui a dirmi di quanto si siano affezionati a lui, di come si divertano con le sue battute, o di come sono complici. Come dovrebbe farmi sentire , secondo te, tutto questo? Come funziona Chris? Ti sei rilassato con me a Londra per qualche giorno, nascosto tra le mura di casa nostra, poi domani metti in scena la recita della famiglia perfetta? Forse non è nemmeno una recita: è tutto come deve essere. L'unico fuori posto qui sono io"

"Cos- cosa stai dicendo?", Chris stava piangendo,ormai. Non poteva credere che la sua serata perfetta con il suo ragazzo, fosse rovinata per qualche errore che lui aveva commesso in buona fede. Non si era mai reso conto di quanto la vicinanza di Will alla sua famiglia turbasse Darren. Se lo avesse saputo, si sarebbe comportato diversamente sin dall'inizio. Invece non lo aveva capito, e adesso si sentiva tremendamente in colpa, vedendo il suo fidanzato con gli occhi rossi e gonfi, i capelli scompigliati per il continuo passarci le mani nervosamente, e lo sguardo triste e afflitto.

"Io non faccio parte del quadretto"

"Darren basta"

"Non c'è posto per me"

"Ti prego"

Ma Darren non si fermò. Ed eccolo, quel  momento in cui cambia tutto, o non cambia nulla.

"Cosa sono io, Chris?"


"Cos- cosa..."

Ormai si stavano fronteggiando: Chris incredulo e  spaventato, Darren semplicemente disperato.

"Sì, cosa sono io Chris? Cosa sono per te? Sono il tuo ragazzo o solo il tuo amante? Magari hai organizzato tutto questo solo per una scopa-"

Uno schiaffo in pieno viso ad interrompere le sue parole.
Non appena i suoi occhi i suoi occhi incontrarono quelli trasparenti di Chris, un singola lacrima scivolò lungo la sua guancia, rossa per il colpo. Chris si coprì la bocca singhiozzando, mentre alzava l'altra mano per sfiorare il punto che proprio lui aveva appena colpito. Ma Darren si ritrasse.


Si fissarono spezzati, col fiato corto. Chris piangeva, Darren si tratteneva. E quell'istante di silenzio, di emozioni congelate, sembrò durare un'eternità.


"D-Dare...", Chris si avvicinò, senza toccarlo.

Darren prese un respiro profondo per evitare di scoppiare. Guardò Chris negli occhi, e realizzò che
quella probabilmente sarebbe stata l'ultima volta. Guardò quel viso che aveva amato sin dal primo istante in cui ci aveva posato sopra gli occhi . Guardò l'uomo che amava più della sua vita, poi abbassò lo sguardo e sussurrò impercettibilmente:


"Immagino che questo cambi tutto"

Gli passò accanto beandosi ancora per un’ultima  volta del suo profumo. Fu solo quando si chiuse la porta alle spalle che si lasciò andare. E crollò.


Chris ci mise qualche secondo per registrare il tutto. Nella sua mente era ancora tutto confuso: la litigata, lo schiaffo e poi gli occhioni dorati di Darren spenti e tristi.
 Poi la realizzazione: se n'era andato. Darren se n'era andato. E lui non lo aveva fermato. Quando se ne rese
conto, i suoi piedi si mossero da soli.
La vita con Darren sarebbe sempre stata una sfida, ma lui non aveva intenzione di tirarsi indietro. Non avrebbe rinunciato a lui, non avrebbe rinunciato a loro. Mai.

Quando si ritrovò davanti alle scale non si fermò a pensare su quale direzione prendere, semplicemente
cominciò a salire due gradini alla volta, fino a quando non si trovò sul grande terrazzo dell'hotel. Da lì si poteva vedere tutta la città. Ma tutto ciò che a lui importava era quel piccolo uomo rannicchiato in un angolino, la testa nascosta tra le ginocchia, la schiena scossa dai singhiozzi.
 Eccolo lì.
 Il suo"Tutto".

Prese un  respiro profondo per regolarizzare il suo battito, poi gli si avvicinò, lentamente, e si inginocchiò proprio di fronte a lui. Darren non poteva vederlo, ma poteva sentirne la sua presenza.

"Tu sei l'amore della mia vita"

Ed era la cosa più semplice che avesse mai detto. Lui, che per esternare i suoi sentimenti si era sempre servito di carta e penna, e di qualche personaggio di fantasia ,che altro non era  se non la sua mente e il suo cuore, proprio lui si era messo a nudo davanti a quel ragazzo dai ricci indomabili, con estrema naturalezza.
Accarezzò le mani di Darren, e lui alzò gli occhi dorati, gonfi di pianto, e Chris avrebbe voluto solo stringerlo a sé e portarlo via, lontano da tutto e tutti.

"Sei la mia persona Darren, ed io non posso sopportare che tu ti senta meno della perfezione per me. Tu sei tutto, e mi dispiace , mi dispiace da morire, se non te lo dimostro abbastanza. Mi dispiace
sapere che non ti senti parte della mia famiglia, perché tu sei la mia famiglia, Darren, lo sei davvero"

Non avrebbe voluto piangere, davvero, ma non era riuscito a trattenere le lacrime quando Darren, il suo Darren, si aggrappò disperato alle sue mani e vi poggiò sopra la guancia, continuando a piangere
silenziosamente, guardandolo negli occhi. E  se c'era qualcosa che Chris aveva imparato stando insieme a lui, era proprio che la più grande forza è il sapersi  mostrare vulnerabili.

"La vita reale non sono i red carpet, o le gite di famiglia con paparazzi al seguito. La vita vera siamo tu, io e il nostro amore. È la tua chitarra nella nostra camera da letto perché vuoi cantare per me prima
di dormire; è il mio pigiama piegato  nel tuo comodino. Ed è un sacco di altre piccole, insignificanti cose, ma che per noi sono l’essenziale.
È vero, tu sei il mio amante. Ma sei anche molto di più. Sei il mio migliore amico, il mio confidente; sei
l'unico in grado di sopportarmi alle sette di mattina, dopo una nottata in bianco passata a scrivere, perché quasi sempre tu hai fatto lo stesso, seduto sul divano, accanto a me; sei il mio supporto, la mia ancora; sei il sorriso che mi fa sentire veramente a casa, anche se tecnicamente sei tu che sei appena
rientrato, mentre  io sto già cucinando con quell'orribile grembiulino rosa che mi hai regalato... Sei la mia vita Darren, ed io ti amo. Ti amo con tutto me stesso, e non voglio stare senza di te."


Allungò una mano per sfiorare la guancia che prima aveva colpito, ma questa volta Darren non si scostò, anzi, tenne la sua mano ferma lì e si spinse in quella carezza che curava ogni ferita. Soprattutto quelle profonde dell’anima.

"Amore perdonami, ti prego"

"Perdonami tu"

La voce di Darren, anche se bassa e roca per il pianto, era ancora il suono più bello che Chris avesse
mai sentito. Gli sorrise allora e sì avvicinò un po' di  più.

"Posso...posso abbracciarti?"

Darren non se lo fece ripetere due volte, si gettò tra le sue braccia, disperato, aggrappandosi ostinatamente.
 Le loro labbra si incontrarono in un bacio salato, pieno di promesse  e scuse sussurrate, che con cura e  dedizione venivano baciate via.
Quando si staccarono rimasero con le fronti appoggiate:

"Ti amo" disse Darren, accarezzando la gamba di Chris, ormai seduto sul suo grembo. Si sporse per un
piccolo bacio stampo.

"Ti amo anche io"

Rimasero così a lungo, respirando l'uno sulla bocca dell'altro. Chris continuava a chiedergli se gli avesse fatto male, Darren dal canto suo, si scusava per aver dato di matto ed essere stato  così duro con lui.
Quando la notte si fece troppo fredda Chris si alzò e tirò con sé anche Darren, stringendolo forte a sé, mentre lo guidava nella loro stanza.


Quando più tardi, quella notte,  si stesero sotto le coperte, dopo un lungo bagno caldo, Chris si accoccolò sul suo petto, mentre ascoltava  Darren che  raccontava con il solito entusiasmo l'incontro con i  suoi fans .

"Mi sono proposto almeno una decina di volte oggi", Chris alzò la testa di scatto, con uno sguardo infucato:

"Guarda che ti prendo a schiaffi un’altra volta!"


Darren soffocò una risata alla ridicola gelosia del suo ragazzo
 
 "Ovviamente era per scherzo!"



"Ovviamente... E stai attento a dove mettono le mani, le tue care fans. Tu sei proprietà privata
Criss!", e per sottolineare il concetto, Chris gli strinse il fianco più forte.


Darren , sentendo queste parole, ritornò serio: "Lo sanno. Loro lo sanno".
 Gli posò un bacio sulla fronte, e riprese a tracciare linee immaginarie sul suo
braccio.

"Darren"

"Mhh?"

"Mi prometti che tutto questo, il nostro amore, non cambierà mai?"

Darren sorrise tra i suoi capelli, prima di spegnere l'abat-jour sul comodino.


"Te lo prometto, amore mio"
 
 
NOTE : Doveva essere una cosa angst, ma non sono riuscita ad evitare il lieto fine!
Questa one-shot è nata così per caso, quando in realtà avevo ben altri programmi, per altre storie, però io scrivo spinta dalle emozioni, e beh… questo è quello che ne è uscito! Mi rendo conto che faccia un po’ schifo, ma se i ragazzi del glee cantano per esprimere il proprio stato d’animo, io scrivo!
Alla prossima!
  
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