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Autore: Shary_Leonetta    24/03/2015    0 recensioni
Violetta è una ragazza che abita a Buenos Aires con la sua famiglia: German ed Angie. Ha 18 anni e quello che vuole è sempre divertirsi e pensare soprattutto a se stessa, senza però deludere i genitori. Leon invece è un ragazzo che fa spesso a botte, che se ne frega di molte cose..ma un giorno venne sbattuto fuori casa e così conosce la famiglia Castillo. Di mezzo ci sono anche gli amici di Violetta..Cosa succederà quindi? Tra scuola, casa, feste ecc. Le loro vite come proseguiranno?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai con qualcuno che bussava alla porta, guardai il telefono: le 8.30. No dico.. stiamo scherzando? Gli ultimi giorni che posso dormire beatamente prima che inizi la scuola e mi svegliano a quest’ora? Ma qua siamo pazzi! “ma chi cavolo è?” urlai girandomi dall’altra parte richiudendo gli occhi. Ad un tratto feci un salto alto 2 metri per lo spavento: Leon era entrato silenziosamente e mi ha urlato un “BUH” nelle orecchie! Ora mi sente.. “Leon sei scemo? Che cavolo fai a quest’ora sveglio e soprattutto nella mia camera a farmi spaventare?!” lui scoppiò a ridere “dovevi vedere la tua faccia..e che salto che hai fatto! Ohddio che ridere..era da mettere su internet” poi ad un tratto si fece serio vedendo che io avevo una faccia piuttosto arrabbiata “finita la commedia?” e lui rispose “dai ora siamo come fratelli..dobbiamo volerci bene” .. “proprio perché siamo come fratelli che non devi rompermi al mattino!” Leon alzò un sopracciglio e incrociò le braccia “ma se mi avevi detto tu che andavamo stamattina a prendere le cose che mi servono perché non ho nulla..a parte i vestiti di ieri e sta canotta e sto pantalone..grazie a tua mamma” io sbuffai e mi alzai scrollandomi i capelli “non ti sopporto già più e dovremo vivere sotto lo stesso tetto per molto tempo! Andiamo bene..dai esci che mi cambio al volo e andiamo..noioso!” lo spintonai verso la porta e lui si fermò “beh? Che vuoi ancora?” domandai e lui mi diede un bacio sulla guancia per poi dirmi “buongiorno sorellina” io presi un cuscino e glielo lanciai “buongiorno un corno!” e lui uscì ridendo..subito dopo risi anche io da sola “che idiota..vabbè farò meglio a vestirmi vah” presi una minigonna di jeans e una camicetta bianca con un nodo sulla destra, perciò mi si vedeva l’ombelico e raccolsi i capelli con il mio mollettone viola mettendo poi le Nike. Presi la borsa e scesi di sotto “buongiorno a tutti” dissi un po’ scontrosa e vidi che mamma non c’era perché sicuramente era andata a lavoro e papà e Leon al tavolo che stavano bevendo una spremuta ed entrambi appena mi videro sputarono la bibita mentre io mi sedetti mangiando del pane con burro e marmellata “beh? Che vi prende?” e subito papà “V..Violetta..vuoi farmi venire un infarto? Vai immediatamente a cambiarti” e aveva una mano sul cuore e l’altra sulla fronte “ma neanche per idea papà” ed ecco che Leon parlò “Violetta tuo papà ha ragione..non sei un po’..troppo non vestita?” io mi alzai di scatto “ma che cavolo avete tutti stamattina? Me ne vado vah” e mentre sbattevo la porta sentii papà urlare “Violetta vieni subito qui” .. sèsè come no! Terminai di mangiare la colazione quando sentii una voce in lontananza “Vilu! Ehi Vilu” mi voltai ed erano Fran, Cami, Nati e Ludmi. “wow che trandy la ragazza” esclamò la bionda boccolosa “dove andiamo vestite così?” domandò la riccia “mmh incontri qualcuno amichetta nostra?” domandò poi la rossa “eeeh Violettina Violettina..che nascondi alle tue migliori amiche?” disse infine la bruna ed io le guardai “ma che state dicendo? Ho semplicemente una gonna e una camicetta” e sollevai le braccia e a riprendere a parlare fu Cami “sì direi una minigonna e..” e Fran continuò la frase “e giusto un po’ di pancia che si intravede” io sbuffai “non sopporto nessuno oggi! Nemmeno voi!” e mi girai per andarmene ma appena feci due passi mi ritrovai le mie amiche davanti e Nata esclamò “Vilu tutto bene? Sei così scontrosa..noi volevamo solo scherzare” io le abbracciai forte tutte e raccontai la scena di stamattina: prima quella con Leon e poi quella di sotto a tavola. “ah ma dai Vilu non te la prendere! Beh tuo papà è normale che faccia così..chi non conosce German?” disse Fran e poi Ludmilla sorrise dicendo “e il caro Leon..ci sono 2 opzioni amica mia! 1 è come tuo fratello ora quindi magari ha reagito così per quello..” io la interruppi “sì Ludmilla però 1 non mi conosce affatto e 2 vive con noi da neanche 2 giorni! Se permetti faccio un po’ quello che voglio e di certo non sto a sentire lui” e lei continuò “infatti c’è la seconda opzione..magari gli inizi a piacere..” e Fran “è vero! Non ci avevo pensato! Ludmilla ha ragione” .. “come sempre” rispose la bionda. “ma che dite..vi ripeto, manco ci conosciamo!” poi sentii un’altra voce chiamarmi “Violetta! Ehi” era lui! Così dissi alle ragazze di fare assoluto silenzio e quando arrivò subito domandò “ehm..mi accompagni a prendere la roba? Io non so dove mettere piede” le ragazze naturalmente non mi diedero ascolto e Cami mi spinse “siii Vilu vai..vai pure dai..su..” e Nati “sii ci vediamo poi stasera da Camilla! Vai vai” le altre risero ed io sottovoce dissi “stasera avrete la mia vendetta” e Ludmilla “sì certo come no” e si voltarono allontanandosi. “dai andiamo” dissi a Leon e così passammo la mattinata a fare compere: vestiti, cose per il bagno, accessori ecc. Quando tornammo a casa trovammo un biglietto di papà sul tavolo con scritto –Tesoro oggi io e mamma non veniamo a pranzare a casa, abbiamo da fare a lavoro. Ci vediamo verso sera, fate i bravi. Un bacio- “bene.. allora ti vanno 2 tost?” domandai a Leon e lui annuì “certo va bene”. Appena tirai fuori i tost dal tostapane toccai il ferro bollente con un dito e mi misi a urlare “porca zozza che male! Mmh mannaggia a sto coso maledetto” ero quasi piegata dal dolore e arrivò Leon di corsa “aspetta, metti il dito sotto l’acqua ghiacciata” ed io lo feci, mentre lui prese del ghiaccio dal freezer per poi mettermelo sulla ferita. “va un po’ meglio?” mi domandò “un po’..” risposi io. “cavolo che giornata storta” continuai e Leon sorrise “scusami per stamattina..non volevo..è che non so mi sono sentito qualcosa dentro che mi ha fatto scattare” io ripensai a quello che mi aveva detto stamattina Ludmilla..e se gli piacessi? No figurati..una come me a uno come lui? “Vilu? Mi senti?” io alzai il viso verso lui e vidi che era a pochi centimetri da me “eh?” ci stavamo guardando negli occhi e lui ebbe ripetuto la frase che non avevo sentito “ho chiesto..se vuoi del pompelmo da bere..con..con i tost” io misi una mano dietro al collo (lo facevo sempre quando non sapevo cosa fare o cosa dire) “ehm..s..sì ok..grazie” Leon si stava avvicinando sempre di più al mio viso quando i nostri nasi si sfiorarono..stavo chiudendo gli occhi e il telefono squillò così in un secondo tutto svanì. “papà? Dimmi” .. “tesoro hai letto il biglietto sul tavolo della cucina?” io roteai gli occhi “no papà..abbiamo fatto da mangiare in bagno” .. “che? In bagno? Come avete fatto?” io sbuffai “papà era una battuta! È ovvio che ho letto il biglietto..non preoccuparti” intanto Leon stava preparando i bicchieri con il pompelmo e ripensai a poco prima quando sentii qualcuno dire “ok Vilu?” ah già! Era papà! “sìsì papà ok..dai a dopo! Ciao” e lui “non rispondere con quel tono o stasera niente festa, è chiaro?” ed io sbuffando di nuovo “va bene papino caro stupendo” Leon e papà risero ed io salutai per mettere giù. Mi stavo avvicinando al tavolo quando scivolai di colpo e stavo per sbattere per terra ma Leon mi afferrò in tempo “ehi..tutto bene?” ci stavamo di nuovo fissando ma stavolta non cedetti..mi alzai e presi lo straccio per terra che aveva causato quella situazione “sì..colpa di questo” e lui mettendosi una mano dietro la testa tra i capelli “colpa mia..non ho visto che era caduto”. Ci sedemmo a mangiare “uff che giornata! E ancora deve arrivare la festa di Camilla..chissà che succederà se andiamo avanti così” il ragazzo rise “capita a tutti la giornata no..ti va di spararci un film?” avevamo finito di mangiare ed io sorrisi entusiasta dell’idea “sì dai! Ci sto! Cosa guardiamo?” .. “mmh dimmi tu..cos’hai di bello in dvd?” andammo in sala e tirai fuori dal mobile un porta cd con tutti i film “ovviamente film d’azione o horror” risposi io e lui sgranò gli occhi “cioè tu non hai film romantici?” io quasi sputai “ma figurati! Che schifo..dai allora? Ho fast and furious, l’esorcista..guarda tu” e gli passai il porta cd e lui propose “mmh..fast and furious?” io quasi gli saltai addosso “evvai! Speravo scegliessi quello! È il mio preferito” lui sgranò di nuovo gli occhi “sei fantastica!” il mio cuore accelerò di colpo e mi venne caldo e feci un sorrisino e poi per rompere il ghiaccio dissi “senti tu metti il film, io vado a mettermi qualcosa di più comodo ok? Questi sono i telecomandi” glieli passai ed andai di sopra chiudendo la porta e appoggiandomi ad essa con la schiena “Violetta che cavolo ti prende?” andai in bagno a sciacquarmi il viso e misi un pantaloncino blu della tuta e una canotta togliendo le scarpe e rimanendo così solo con i calzini. Scesi e vidi che Leon era sul divano che mi aspettava ed aveva già impostato il film mettendo pausa. “eccomi prontissima per rivedere per la 350esima volta questo film” e lui “ma che rivedrei altre 50 volte senza mai stancarmi” ed io ridendo “sì pure io!” Leon mise play e il film iniziò. Dopo vari commenti (entrambi eravamo d’accordo su tutto) il biondo-castano disse “sai..mi piace andare d’accordo con te.. sento che nascerà una bella amicizia tra noi..non ho mai avuto amiche femmine, sei la prima e non sono nemmeno in imbarazzo ne niente..mi sento a mio agio con te affianco” nessuno mi aveva detto parole simili..ero senza fiato “grazie..sei molto gentile..io ho i miei amici ma mai assolutamente abbiamo avuto un momento come il nostro ora..anche perché sono tutte coppie..e nemmeno con il mio ex..anzi con lui mi annoiavo e basta! Su 10 volte avrò riso mezza volta” lui sorrise “mi fa davvero piacere..” poi succedette una cosa non programmata per niente: Leon allargò le braccia ed io misi la testa sul suo petto, mentre lui mi abbracciava.
   
 
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