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Autore: Blood Candy    24/03/2015    1 recensioni
In una notte, una notte di quelle nere come la pece, c'era lui, illuminato dalla luce di un lampione rovinato.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una notte, una notte di quelle nere come la pece, c'era lui, illuminato dalla luce di un lampione rovinato.

Lui che fingendosi modesto stava lì, in mezzo alla luce, lui che si credeva tanto solo, che credeva di portare addosso ogni male del mondo.

Lui che diceva di voler sparire e poi diventava l'unica cosa che in quella notte si poteva vedere.

Lui che era convinto di sapere cosa volesse dire soffrire, ma che non aveva idea di cosa significasse portarsi addosso una malinconia persistente, un'oscurità che si nutre di ogni tuo dispiacere e cresce, inglobandoti in una paura indistruttibile.

Lui, stava là, seduto sul ciglio della strada in modo pittoresco ad attendere un qualcuno che forse non sarebbe mai arrivato.

Aveva lo sguardo perso e gli occhi guizzanti saltavano da destra a sinistra, cercando invano la piccola figura di quel ragazzo che aveva tanto bramato di avere.

Ma da quel buio tanto cupo non compariva nessuno.

Non poteva andarsene, perché in quel fitto nero ogni suo demone avrebbe tentato di portarlo via, e quindi rimaneva là, guardando la stradina rovinata, contando ogni sassolino di cemento, da quello a lui più vicino a quello che già si trovava nella terra dei dannati.

E in quella notte senza luna l'unica luce a cui si poteva affidare era quel lampione sfarfallante, quel nido di mille neri insetti che come lui avevano bisogno di una casa calda e luminosa.

“Dicono che la tua casa è dove sta il tuo cuore” nella sua testa ronzò quel detto tanto ripetuto, quello che per lui non valeva più nulla ormai.

Perché il suo cuore non batteva più, era stato spento tanto tempo prima e ora non batteva più dentro il suo petto.

Aveva perso il suo cuore e con lui la sua casa, ma aveva trovato un cuore che battesse anche per lui.

Ed eccolo, eccolo lì! La sua luna dai capelli neri che si confondevano col manto di paure che lo circondavano, la sua luna dal sorriso tanto bello.

Era arrivato, finalmente; era arrivato quando ormai nessuno ci credeva più in un lieto fine.

Lo sguardo di Gerard si illuminò, e il suo cuore, congelato da quella notte prima così buia, era tornato a lui, assieme a quel ragazzo che aveva disperatamente atteso.

E in quella notte senza luna, lui, la sua luna l'aveva trovata, e ora non aveva più paura.

Così i due ragazzi avevano la loro casa, anche in quella notte congelata nel tempo, anche in quella notte persa nelle memorie di chi ha già vissuto.

Lui la sua luna l'aveva trovata, ma io no.

E finché loro mano nella mano sconfiggevano i mille demoni di quella notte, io rimanevo nel buio, immobile e silenziosa.

Forse così nessuno si sarebbe accorto di me, neanche le paure che insidiavano quella notte.

«Grazie Frank» queste parole raggiunsero le mie intorpidite orecchie, e poi nulla, solo quella possente oscurità che ormai aveva preso il possesso di me.

   
 
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