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Autore: Roxanne Potter    24/03/2015    3 recensioni
Un piccolo pensiero scritto per i My Chemical Romance, posto con due giorni di ritardo.
E, come faccio sempre con le cose che amo, non potevo lasciar passare questa giornata senza scrivere almeno qualcosa per voi. Voi che siete poesia, siete arte, siete suono. Siete un capolavoro. Siete l’esplosione di un brivido sulla nuca, siete bellezza disarmante. Siete speranza, siete forza che mi brucia nelle vene. Siete una delle più grandi emozioni che io abbia mai provato. Voi, con i vostri vestiti neri e il trucco scuro intorno agli occhi, mentre trasportate la bara di Helena. Mentre sfilate durante la parata nera. Mentre sfoderate le vostre armi per difendere la California del 2019 dalla minaccia della Better Living Industries.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato esattamente un anno da quando la prima nota di Welcome to the Black Parade mi è risuonata dentro. È passato un anno da quando mi sono innamorata di Teenagers, da quando ho sentito le lacrime che iniziavano a salirmi agli occhi la prima volta che ho ascoltato Sing.
È passato un anno e ora sono qui, come sempre, auricolari alle orecchie, ad ascoltare i primi, delicati accordi di Disenchanted e riscoprirvi per l’ennesima volta, come riscopro sempre le cose che ho amato troppo. A scrivere, perché ho da sempre questo bisogno di scrivere delle cose che amo, per ricordarle in ogni momento della mia vita, perché voi fate parte di quelle cose che non lascerò mai, mai andare.
Penso che non ci sono stata quando voi c’eravate ancora. Quando incidevate dischi e suonavate insieme, quando siete andati a Milano per il vostro ultimo concerto italiano. Sono sicura che avrei dato l’anima per andare a quel concerto, se solo vi avessi conosciuti allora. Non avrò mai l’occasione di farlo ma va bene così, in un certo senso. Non importa da quanto tempo vi conosco, non importa se ho iniziato ad ascoltarvi dopo il vostro scioglimento. Sono cose insignificanti quando si parla di amore per la musica, quel tipo di amore che non ha nessun limite, nessuna regola. L’importante è avervi conosciuti, l’importante è amarvi, l’importante è il fatto che voi siate una parte di me.
La cosa più importante, quando parlo di voi, sono i momenti che mi avete regalato. La prima volta che ho pianto ascoltando Welcome to the Black Parade. Quella sensazione di sicurezza che mi scalda il cuore quando leggo le vostre parole e mi convinco che ce la posso fare anche io, che nella vita bisogna andare avanti senza mai rinunciare ai propri sogni, essere forti e avere coraggio e dare amore, amore per il mondo, amore per l’arte, amore per la musica, e io sono decisa ad avere forza, coraggio e amore fino al mio ultimo respiro. La bellezza straziante di The light behind your eyes, che quando la ascolto mi chiedo come possa esistere una canzone così meravigliosa al mondo, e The World is Ugly che mi fa stringere il petto e mi infonde coraggio ed è una di quelle canzoni che mi fanno credere che un qualche significato esista, lì fuori. E ho pianto lo stesso, anche se tu, Gerard, mi canti di asciugare gli occhi e di iniziare a credere, di stringerti la mano e di non avere paura. Poi mi sono asciugata gli occhi, sono andata avanti e ho continuato a credere come ho fatto per tutta la vita, come continuerò sempre a fare. Perché so che niente al mondo prenderà il mio cuore o ruberà mai la luce dai miei occhi, qualsiasi cosa possa succedere. So di essere forte. E mi sono ritrovata nelle vostre parole, nella voce perfetta di Gerard, nei vostri suoni a volte cupi e sporchi a volte allegri e frenetici, e nelle prime note di Famous Last Words, che ti entrano dentro e ti spaccano le ossa. So di non avere paura di continuare a vivere o di camminare da sola in questo mondo, come dite voi, e non appena potrò mi tatuerò quelle parole sulla pelle per portarle sempre con me e ricordare, in ogni momento della mia vita, che qualsiasi cosa possa succedere si va avanti, sempre. We’ll carry on, e vivremo a fondo ogni lacrima, ogni risata, ogni gioia e ogni dolore e tutto ciò che la vita avrà da offrirci, senza paure, senza rimorsi.
Ed è anche grazie a voi se voglio cantare. Voglio cantare, scrivere canzoni che saranno arte, una luce e una guida per tanti ragazzi come me, usare la mia voce come un’arma, art is the weapon, e scrivere tutto quello che voglio scrivere e disegnare e suonare, che siano le corde di una chitarra elettrica o le bacchette di una batteria, voglio creare qualcosa che rimanga negli anni, che cambi il mondo come l’avete cambiato voi o che almeno mi renda felice, soddisfatta di ciò che sto facendo della mia vita. Non voglio essere il prodotto di un sogno bianco, di una scena morta. Voglio essere e dare ciò di cui il domani ha bisogno. Ciò di cui io ho bisogno per me stessa.
Non so neanche come ringraziarvi per essere stati una parte così importante di me. Per essere stati tra i primi a incoraggiarmi, a farmi prendere in considerazione l’idea di cantare. E soprattutto per i brividi, tutti quei brividi che solo le vostre canzoni sono riuscite a trasmettermi, che mi prendono lì alla schiena o sulla base della nuca, magari mentre Gerard canta Keep Running o urla I can’t clean the blood off the sheets in my bed o quando Welcome to the Black Parade diventa una tela di suoni perfetti, quasi disumani nella loro bellezza, e l’immensità di quel I don’t care e le chitarre che esplodono mi riempiono di infinito e mi ricordano che la musica è la cosa più bella che la vita mi abbia regalato.
Ho letto qualche articolo secondo cui, ascoltando musica, solo i suoni in sé sono capaci di trasmettere brividi e non le voci. Non è così per me, Gerard. La tua voce è sempre capace di regalarmi un brivido, forse è l’unica, tra tutti i gruppi e i cantanti che ascolto, che è riuscita a farmi questo effetto.
Adesso sto ascoltando The only hope for me is you e penso che voi non diventerete mai another memory. Conto di portarvi sempre con me, in un modo o nell’altro, nelle parole che avrò tatuate sulla pelle e nei miei ricordi e nelle vostre canzoni che continueranno a darmi sorrisi, brividi, lacrime e tutte quelle emozioni che ti riempiono la gola e scendono a stringerti il petto.
E, come faccio sempre con le cose che amo, non potevo lasciar passare questa giornata senza scrivere almeno qualcosa per voi. Voi che siete poesia, siete arte, siete suono. Siete un capolavoro. Siete l’esplosione di un brivido sulla nuca, siete bellezza disarmante. Siete speranza, siete forza che mi brucia nelle vene. Siete una delle più grandi emozioni che io abbia mai provato. Voi, con i vostri vestiti neri e il trucco scuro intorno agli occhi, mentre trasportate la bara di Helena. Mentre sfilate durante la parata nera. Mentre sfoderate le vostre armi per difendere la California del 2019 dalla minaccia della Better Living Industries.
E mi ritrovo per l’ennesima volta a non sapere come concludere questa specie di lettera, perché io faccio schifo quando si tratta di concludere le cose che scrivo. Mi limiterò a ringraziarvi. È banale, lo so, ma è tutto quello che sono in grado di fare.
Grazie di tutto. Grazie per avermi dato quella musica che è una delle parti più belle della mia vita.
Keep running.


Note

Ho iniziato ad ascoltare i My Chem esattamente nel primo anniversario del loro scioglimento. C'era questa band di cui tutti parlavano e mi incuriosivano e quel giorno il video di "Welcome to the Black Parade" girava ovunque su Facebook così, dai, andiamo ad ascoltarla e vediamo un po' come sono... e da lì è storia. Ci tenevo a scrivere questa specie di lettera per loro, quel giorno. Dopo un anno che li ascolto, c'erano tante cose che avevo da dire. Anche se la posto con due giorni di ritardo, spero che lo apprezziate comunque come un piccolo pensiero che ho voluto dedicare ai My Chemical Romance, anche se non sono stata colpita dal loro scioglimento perché allora non li ascoltavo quella data ha comunque importanza per me.c:
   
 
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