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Autore: AuroraLoaves    24/03/2015    6 recensioni
Breve ma intensa storiella su Rin e Sesshoumaru, per chi ama questa copia è un vero toccasana. Ahaha un bacio!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Sesshoumaru sei sicuro di quello che fai?- Domandò la vecchia sulla soglia d’ingresso.
-Si Vecchia Kaede, sono sicuro. Abbi cura di lei.-
Voltando le spalle il principe dei demoni si allontanò a passo felpato dalla capanna, l’ultima frase di Sesshoumaru suonò più come una minaccia che una raccomandazione. Lei lo sapeva bene. Si voltò osservando quel piccolo fagotto avvolto nel futon rosato, Rin dormiva beatamente senza accorgersi di nulla.
 
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Quella notte di luna piena riempiva il cielo di una luce biancastra, intensa, misteriosa.
 Il riflesso colpiva il lago illuminandolo totalmente.
 Sesshoumaru diede un occhiata al cielo, annusando un po’ di quell’aria dolce di fiori di campo e acqua pulita.
Nelle sue orecchie di demone i suoni erano amplificati.
Le cicale cantavano infondendo in lui un senso di serenità che spezzò la malinconia degli ultimi tempi.
 Proprio cosi, oramai dalla partenza di Rin sono passati anni.
 Sesshoumaru l’aveva lasciata sotto la protezione della Vecchia Kaede che insisteva per introdurla prima  nel mondo degli uomini, ritenendo per tanto che fino a quando sarei stato tra i piedi la piccola avrebbe scelto sempre e solo me.
Sapevo che la vecchia aveva ragione e per quanto mi potesse fare male, lasciai il mio piccolo gioiello in quel villaggio.
 Il principe dei demoni ricordava bene quel giorno, per meglio dire quella notte; Rin dormiva con quella tranquillità che puoi attribuire solo ai bambini.
 Accanto a lei aveva posto un kimono, il più bello che riuscì a trovare.
 Data l’ultima carezza su quel piccolo viso,  con aria indifferente abbandonò il villaggio umano cosi come ogni sorta di rapporto,  ma in cuor suo sapeva che il giorno sarebbe arrivato, si, il giorno in cui avrebbe rincontrato la sua piccola Rin.
 
-Padron Sesshoumaru, vi sentite bene?- Domandò umilmente il fedele Jaken.
  -Si Jaken, cosa ti fa pensare il contrario?-
 Nonostante gli anni di carriera al fianco di Sesshoumaru, Jaken non sapeva ancora comprendere a pieno i suoi  atteggiamenti: tristezza, felicità, collera, erano tutti raggruppati in un'unica espressione cupa e tenebrosa.
Jaken raccolse tutto il suo coraggio e disse.
- Mi chiedevo Padron Sesshumaru se rivedremo mai Rin…-
Sesshumaru si alzò in piedi facendo rotolare giù Jaken che riposava sul pellicciotto morbido del suo padrone, alzò lo sguardo osservando le stelle.
 - Mi perdoni Padron Sesshoumaru, Jaken a volte non sa quello che dice- Implorò il piccolo demone convinto di aver in qualche modo infastidito il suo padrone.
 Per tutta risposta Sesshoumaru iniziò a camminare lasciando in dietro Jaken.
 -Tu sta qui, tornerò presto.-
 Jaken sbigottito si lasciò cadere affianco al fuoco. Chissà dov’era diretto questa volta.
 
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Al tatto quel kimono era liscio e morbido, il colore rosso scarlatto lo rendeva speciale, il tessuto era pregiato, forse il più pregiato che Rin avessa mai visto.
 
Lo portò al naso e ne percepì ancora l’odore che ancora si conservava intatto della persona che glielo donò anni prima.
 Il suo pensiero si perse tra i ricordi, la persona che glielo aveva regalato non era poi una vera e propria persona, era un demone, il principe dei demoni.
 Un ragazzo alto con una lunghissima chioma argentea e una mezza luna sulla fronte, lui l’aveva salvata anni prima da un branco di lupi e nel tempo passato insieme lei aveva  imparato ad amarlo, e fino a quando non venne lasciata da Kaede si convisse che pure il tenebroso e indifferente principe potesse provare qualcosa per lei, ma queste erano solo fantasie di una bambina.
 Ora di quella bambina era rimasto solo il nastro nei capelli ormai divenuti lunghissimi e di un nero corvino, la sua figura alta e snella nascondeva un carattere gentile e delicato ma allo stesso tempo deciso e impertinente.
 Aveva imparato ad avere fiducia  negli umani quasi quanto ne aveva nei demoni, aveva rimesso in loro le speranze una volta che Sesshoumaru partì.
 Rin si senti cosi sola, persa nel buio.
Spesso lo sognava, il suo principe delle tenebre, affascinante e bellissimo.
 Anche lei era diventata piuttosto bella, al villaggio parecchi spasimanti si facevano avanti, anche se Rin con gentilezza rifiutò sempre tutti e comunque.
  Uno in particolare era il più ostinato di tutti, un bel ragazzo ma sempre un comune ragazzo.
 Sin dall’arrivo di Rin al villaggio aveva sempre cercato di attirare la sua attenzione, con fiori, frutti e gentilezze varie. Cose da bambini insomma, ma quando furono cresciuti entrambi lui si fece avanti raccogliendo tutto il coraggio che gli era rimasto.
 Quella sera Rin decise di mettersi l’anima in pace e di dare una possibilità al suo fantomatico spasimante.
Si sistemò i capelli in quel codino che la distingueva dalle altre ragazze, non che non passasse inosservata. Era diventata una bellissima ragazza, aggraziata ma decisa. Non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.
Era una delle cose che aveva imparato da Sesshoumaru.
 
La vecchia Kaede ormai bloccata a letto per la vecchiai chiamò Rin.
- Piccola vieni qui ho una cosa per te.-
 Rin che a quella donna doveva tanto si avvicinò guardandola con amore e affetto.
- Onorabile Kaede, dimmi, cosa nascondi per me?-
 Kaede sospirò e fece cenno alla ragazza di avvicinarsi, nella sua  folta chioma la saggia sacerdotessa inserì un fermaglio d’oro, la sua forma ricordava vagamente un fiore di loto.
-Un giorno Rin, lui verrà, stanne certa.- Kaede sorrise sfiorando la guancia di Rin e chiudendo gli occhi abbandonandosi a un profondo sonno.
Era ormai ora di andare, si sarebbero dovuti incontrare sulle rive del torrente, poco fuori dal villaggio.
 
Rin specchiò il suo volto sulla superficie nell’acqua del  torrente vicino al villaggio, si sarebbe dovuta incontrare con Yuji, il giovane del villaggio. Diede un occhiata in giro, nulla, solo il fresco della sera e qualche cicala che canticchiava qui e la.
 Nella sua mente riaffiorarono tanti ricordi, la notte in cui aveva creduto di morire … la voce di Sesshoumaru, Jaken accanto a lei mentre accendevano un fuoco nella foresta, gli interminabili viaggi.
 Le poche volte che Sesshoumaru l’aveva sfiorata, abbracciata, stretta a lui come un padre premuroso.
 L’amore che Rin sentiva per Sesshoumaru era tutta’altro che da figlia a padre.
 Era passionale, era mancanza pura fino a togliere il fiato, era rabbia, tristezza…
Ormai tardi Rin si sedette su uno scoglio che dava sul torrente, accarezzando i capelli che le percorrevano tutta la schiena guardò in cielo, una stella cadente trafisse il cielo, lei chiuse gli occhi ed espresse un desiderio.
 -Sesshumaru..-
-Ehi ragazzi, guardate questa bella fanciulla.-
 - Ciao tesoro, vieni qui-.
 Il sangue di Rin gelò quando sentì queste voci, provenivano da dietro di lei, tre uomini con tutta l’aria di essere briganti di passaggio avanzavano verso di lei, con sguardi che promettevano solo guai.
-State indietro, oppure io…-
 Rin afferrò un bastone alzandosi in piedi.
-Metti giù quel bastone e non ti faremo male…-
 Rin sferrò il primo colpo che andò a vuoto, l’adrenalina saliva e le gambe cominciarono a cedere, la paura prese il sopravento. Uno dei  briganti l’afferrò al braccio gettando via l’arma di Rin, lei si dimenava con tutta se stessa, dietro di lei una luce biancastra apparve, lei, ormai in preda alla paura perdette i sensi.. nelle sue labbra un nome, come un addio, come un invocazione. -Sesshoumaru-.. e poi fu il buio totale.
 
Una spada trafisse il corpo del primo brigante, gettandolo a terra come un mucchietto di pelle e ossa, il secondo e il terzo brigante spaventati indietreggiarono cadendo nel torrente, la luce non era altri che Sesshoumaru, la corrente del torrente portò via gli altri due. Sesshoumaru si chinò accanto a Rin, la sollevò da terra pulendoli il kimono dai residui.
 Jaken arrivò alle spalle di Sesshumaru strillando.
 - Oh, padrone, cosa le hanno fatto?- chiese impaziente.
-Nulla Jaken, è sana e salva, è solo svenuta.-  Pur mantenendo quell’espressione di indifferenza totale, in cuor suo il glaciale  Sesshoumaru gioiva alla vista della piccola Rin.
 
Rin rinvenne qualche tempo dopo, ritrovandosi a casa, accanto a un fuoco allegro e senza kimono, come se non fosse mai uscita.
 I suoi ricordi confusi e contorti gli riempivano la mente. Accanto a lei addormentato c’era Sesshoumaru, lei rimase così spiazzata dalla visione che dovette pizzicarsi il braccio sinistro per capire se si trattasse solo di un sogno.
Il dolore era reale ma troppe volte quell’immagine del suo amato le era apparsa, nonostante ciò si convinse fosse un sogno, nulla di più, il più dolce dei sogni.
- Sesshoumaru, siete cosi bello..- a carponi si avvicino alla sagoma del demone, era solo un sogno d’altronde, chi avrebbe potuto giudicarla se fosse riuscita a rubare un bacio, un semplice bacio in un sogno d’amore..
 
Ormai i volti dei due erano cosi vicini che Rin poté sentire l’odore della pelle di Sesshoumaru, un profumo cosi famigliare e lontano allo stesso tempo.
 -Il mio bacio, il mio desiderio, resterà per sempre segreto nel mio cuore.-
 
Sussurrò Rin mentre di avvicinava sempre di più, continuava a ripetere a se stessa  che non c’era niente di male
- E’ solo un sogno.. solo un sogno-
Anche se solo frutto della sua mente quell’immagine le dava i
 Solo quando fu troppo vicina per ritirarsi le labbra di Sesshoumaru si mossero delicatamente.
 -Non è un sogno..- Rin non ebbe il tempo di pensare e di reagire, avrebbe voluto lanciarsi, lontano da lui e chiedere perdono, la sua mente non aveva ancora focalizzato il tutto quando Sesshoumaru le afferrò il braccio, la porto a se e le diede un bacio, un dolce bacio dove erano racchiusi anni, emozioni, rancore.
 Anche se un po’ timidamente Rin pose una mano sui capelli argentei del suo amato Signore, lo tirò a se con tutta la forza che poteva avere nel corpo di semplice donna, lui l’avvolse le mani sui fianchi stringendola forte, come se sentisse il bisogno di proteggerla, di tenerla al sicuro, la sua piccola Rin.. 
 
HELLO, SCUSATEMI, E’ CORTA E’ VERO MA L’HO SCRITTA COSI’, PER FAR VENIRE IL BUON UMORE AI FAN DI UNA DELLE COPIE PIU’ DOLCI. SPERO CHE VI SIA PIACCIUTA, LASCIATEMI UN COMMENTINO, UN BACIO A TUTTI!
   
 
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