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Autore: Sylvesteraddicted_    24/03/2015    2 recensioni
La storia parla di Sylvia personaggio della serie animata americana dei looney tunes, anche se è comparsa raramente. Ella viene trovata molto piccola, nella sua casa in fiamme da una suora di nome Enna che la porta con sè e la salva dall'incendio, portandola, però nel suo convento.La ragazza crescerà e conoscerà Emy che diventerà una delle sue migliori amiche più fidate..in seguito imparerà ad adeguarsi alla vita del posto in cui si trova; purtroppo col tempo si sente vuota, come se le mancasse qualcosa, come se la vita non fosse solo lì, in quelle mura, ma anche fuori. Entra in scena,così, colui che le cambierà la vita, Silvestro. I due si innamorano e comincia un'avventura senza fine...dove ella si troverà costretta a scegliere tra la sua migliore amica o a fuggire col suo amore e abbandonare la vecchia vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Silvestro
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1 cap. FIRE
Non ricordo con certezza quando ripresi i sensi, il fumo era ovunque. Denso e corposo, così denso che lo si poteva tagliare col coltello. In qualsiasi parte della casa mi voltassi non c'erano altro che legno e parti di muro completamente bruciati. Il fuoco era ovunque, mi sentivo come in una morsa, in trappola; in preda al panico cominciai a chiamare a gran voce i miei genitori, ma non ebbi alcuna risposta nè un suono..nulla. Impaurita e frustrata mi lasciai andare e svenni improvvisamente. Quando riaprii gli occhi mi resi conto di non essere più a casa mia,ma da tutt'altra parte: Ero in una stanzetta per bambini,c'era un odore strano ma intenso, a primo impatto sembrava incenso, non ricordo molto bene.Sul comodino c'erano delle candele bianche e sopra lo schienale del mio letto un crocifisso di legno. Ad un certo punto vidi entrare nella stanza una donna alta e robusta con una veste bianca e nera, una suora, in parole povere; mi fissò per una manciata di minuti e poi mi disse:

Enna: "Salve piccola, come ti senti?" aveva una voce importante e secca.

Sylvia: " Credo di stare bene, signora." risposi con un filo di voce.

Enna: "Non chiamarmi in quel modo! D'altro canto, qual'è il tuo nome?"

Sylvia: " Mi chiamo Sylvia e ho sei anni".

Enna: "MMM...bene, Sylvia, allora.. ti comunico che questa è la tua nuova dimora, ti trovi in un convento situato proprio nel bel mezzo della campagna!" replicò la suora con tono sprezzante. In quel momento tutto mi fu chiaro.
 
Sylvia: " Ma allora è lei che mi ha portato qui non è vero?" le chiesi con aria interrogativa.

Enna:" Si mia cara, ero in giro a raccogliere dei fiori e così ho notato le fiamme che divampavano in una casetta non molto grande, tu eri svenuta e circondata dalle fiamme; così sono entrata e ti ho preso, e ora sei qua! tutto grazie a me!" rispose con tono di scherno.

Sylvia:" E i miei genitori? ha salvato anche loro vero??" chiesi con ansia.

Enna: " No cara, i tuoi genitori hanno perso la vita nell'incendio, mi spiace" mentre lo diceva non sembrava affatto dispiaciuta.

Sylvia:" Ma com'è possibile? No, non è vero! Loro stanno bene! Ne sono sicura!" risposi con tono disperato

Enna: " No! loro non ci sono più e non torneranno mai! Questa è la verità! Dovresti essermi grata, ringrazia Dio che ti ho trovato e portato al sicuro! Comunque, ops! che maleducata! Non mi sono presentata! Io sono Enna la madre superiora di questo convento, o come mi piace chiamarlo, "Luogo alternativo per ospitare giovani in difficoltà. Vedi di riposare, la cena sarà alle 18:00, vedi di non tardare.Dopo quelle parole lasciò la mia stanza sbattendosi la porta alle spalle. Cominciai a piangere, non so per quanto tempo lo feci,ininterrottamente, e niente poteva consolarmi; crollai col volto rigato da quelle lacrime versate per nulla, ma che potevo farci, ero solo una bambina. Mi assopii appena toccai il letto. Al mio risveglio decisi di mettere il naso fuori dalla mia stanza e, per evitare che qualcuno potesse vedermi in quello stato, cominciai ad asciugarmi la faccia stanca e arrossata con la mano. All'improvviso sentii come se qualcuno mi avesse toccato la spalla, mi voltai e,,

Emy:" Ciao!"

Sylvia:" Ehm..ciao! come ti chiami?"

Emy:" Sono Emy, piacere! Tu sei quella nuova vero?" rispose la piccola. Era alta all'incirca come me e sembrava avesse la mia stessa età.

Sylvia:"Si..sono proprio io! Mi chiamo Sylvia, piacere!"

Emy:" Piacere!! Ho sentito Enna parlare di quello che ti è successo..mi dispiace!" 

Sylvia:" Si, ma...non mi va di parlarne..."

Emy:" Capisco..sai anche io non ho più mamma e papà.Ehy!! sono quasi le 18:00!! Andiamo a mangiare, se arriviamo tardi le suore si infurieranno! soprattutto Enna!" esclamò Emy

Sylvia:"Io non me la sento di venire...non conosco nessuno..e poi si vede che ho pianto, tutti mi prenderanno in giro.."

Emy:"Stai tranquilla, nessuno lo farà! Qui tutti hanno dei problemi o una brutta storia alle spalle! Dai, io sono con te! Vedrai che dopo aver messo qualcosa nello stomaco ti sentirai meglio!" Così le presi la mano e mi lasciai portare fino alla sala da pranzo; quando arrivammo vidi un lunghissimo tavolo imbandito e colmo di bambini, chi più o chi meno della mia età, cominciarono a guardarmi e credo che avessero intuito che ero nuova. Ci sedemmo a tavola e dopo la preghiera, obbligataci da Enna; cominciammo a mangiare. Conobbi molte bambine che furono molto gentili con me! Poi poco dopo aver inghiottito l'ultimo boccone, due ragazzini cominciarono a tirarmi delle molliche di pane e ad urlare "Ehy novellina?? Dove sono mamma e papà eh?! eh?? dove sono? ha ah aha !!!!" In quel momento avrei voluto schiacciarli come dei scarafaggi, ma scoppiai in lacrime e mi diressi di corsa verso la mia stanza.Quelle parole avevano fatto riaprire ferite troppo fresche. Emy avrebbe voluto seguirmi, glielo ho visto in faccia che voleva farlo! Ma Enna glielo impedì. Io rimasi nella mia stanza, seduta davanti alla porta, senza cena e con un vuoto incolmabile nel cuore. Poco dopo sentii bussare alla porta e senza indugio chiesi: "Chi é?"

Emy:"Sono Io, Emy! posso entrare?"

Sylvia:"No! vattene via, non voglio vedere nessuno" dissi con la voce rotta dal pianto

Emy:"Ti prego! fammi entrare! giuro che non ti chido nulla di quello che è successo, ma ti prego fammi entrare!" supplicò Emy

Sylvia:"Eh va bene...dai vieni.."

Emy:"come ti senti? Mi dispiace che è andato tutto storto, ma ho qualcosa per te! Senza farmi vedere ho sgraffignato qualcosina da mangiare! Non è molto ma spero basti!"

Sylvia:"Grazie, non dovevi fare questo per me! ti potevano scoprire!"

Emy:"Dai prendi! Non se ne è accorto nessuno!" mi tranquillizzò Emy. Avevo una fame terribile, non ricordo di averla avuta in maniera così atroce.
Emy:"Sai, anche io quando sono arrivata qui mi sentivo sola e spaesata, poi però ce l'ho fatta e ce la farai anche tu!" disse Emy, rassicurante.
Sylvia:" Lo spero, ma..adesso vorrei solo i miei genitori.."
Emy:"Lo so....è brutto e mi viene da piangere se ci penso, ma....dobbiamo riuscire a stare meglio! non è vero? Senti io ora devo andare nella mia stanza, tu cerca di dormire okay?"
Sylvia:"Okay..eh....Emy?"
Emy:"SI??"
Sylvia:"Grazie!"
Emy:"E di che! Giusto, siamo amiche vero?"

Sylvia:"Si saremo amiche per sempre!!"
Emy:"Per sempre!!" E con quel per sempre lasciò la mia stanza ed io mi addormentai; ma stavolta, dentro di me qualcosa stava cambiando e pensai che,anche se ero rimasta sola, la speranza non mi aveva abbandonato!

Questo è il primo capitolo! A breve metterò l'altro! :) buona lettura!!













 
   
 
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