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Autore: Flames    24/03/2015    0 recensioni
"Ci fu un periodo in cui i due ragazzi non riuscirono a vedersi, un po' per lo studio, un po' per lavoro, e fu in quel momento che Victoria focalizzó i suoi sentimenti. Si era innamorata di Kim, le mancava da morire, e senza di lui si sentiva sola, vuota. Si era innamorata di Kim e sapeva che avrebbe sofferto."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We Belong Together

Kim non era un cattivo ragazzo, ma nessuno riusciva a capirlo.
Kim si era solamente stancato di essere usato e poi gettato via e man mano aveva creato uno scudo insormontabile intorno a lui, in modo che nessuno potesse entrarvi.
Victoria aveva conosciuto Kim quasi per scherzo, era entrata in un bar e lo aveva visto seduto al bancone, non era poi cosi difficile notare una bellezza come la sua. Si era avvicinata e si era seduta affianco a lui mentre aveva ordinato da bere. Al contrario di quel che si potrebbe pensare, Kim era una persona molto alla mano e socievole, a modo suo, e non ci volle molto che lui e Victoria strinsero amicizia.
Più il tempo passava, più quei due parlavano e più Victoria si rendeva conto di quanto fosse importante Kim. Per lei, quel ragazzo era diverso da tutti gli altri, era maturo, era speciale e non ci sarebbe mai stato qualcuno simile a lui. Ma Kim era tanto maturo quanto complicato e cercare di capire quel che pensava era come rincorrere il nulla, era irraggiungibile.
Victoria sapeva bene di non poter parlare d'amore con Kim, dato le sue precedenti delusioni e ogni volta che discutevano, il cuore perdeva battiti e la tristezza si insinuava dentro di lei.

<< Ehi, Kim, come va? >>
<< Si combatte. E a te, Victoria? >>
<< Si potrebbe dire che sto bene, ma sai benissimo che se stai male tu sto male anche io. >>
<< Non dovresti. >>
<< ... Cosa é successo oggi? >>
<< Il solito. >>
<< Qualcuno ti ha fatto star male? >>
<< No, sono solamente stanco. Non c'é niente che mi possa salvare, in questa vita. Forse dovrei farla solamente finita. > >
<< Non dire sciocchezze Kim, non dire queste cose. Sai che mi fai star male cosi... >>
<< Daccordo. Non lo diró più, mi dispiace. >>
<< No, non devi neanche pensarlo, altrimenti non vale. >>
<< Cercheró di farlo, allora. >>

Victoria si era affezionata a Kim proprio per questo suo carattere freddo e distaccato ed era certa che lei avrebbe potuto salvarlo, lei avrebbe rinunciato a tutto per lui, per renderlo finalmente felice.
La richiesta di aiuto di Kim si presentava a lettere cubitali e tutti avrebbero potuto leggerla, ma solamente, non volevano e basta. "Salvami, rendimi diverso da ció che sono diventato", questo diceva e Victoria avrebbe voluto urlargli "Sono qui. Ci sono io, voglio salvarti io. Sono diversa, lo vedrai, vedrai che riusciró ad amarti come meriti" peró, alla fine se ne stava lì, al suo fianco, senza dire una parola.

<< Kim, io ti voglio bene. >>
<< Te ne voglio anche io, Victoria. >>
<< Davvero? Mi vuoi bene? >>
<< Certo, tu sei importante. >>
<< Oh, e perché? >>
<< Perché con te mi sento vivo, sei una delle poche persone con cui riesco ad essere me stesso. >>
<< Ne sono felice, anche tu sei importante per me, non immagini nemmeno quanto. >>

Ci fu un periodo in cui i due ragazzi non riuscirono a vedersi, un po' per lo studio, un po' per lavoro, e fu in quel momento che Victoria focalizzó i suoi sentimenti. Si era innamorata di Kim, le mancava da morire, e senza di lui si sentiva sola, vuota. Si era innamorata di Kim e sapeva che avrebbe sofferto.

<< Kim, ti piace qualcuno al momento? >>
<< No, nessuno. >>
<< E ti va bene, rimanere single? >>
<< Si, mi va bene. Così non vengo deluso ancora. >>
<< Non riesco a capire perché le persone siano così cattive con te. >>
<< Non preoccuparti, c'ho fatto l'abitudine. >>
<< Ma tu sei fantastico... >>
<< Non esagerare, Victoria. Non faccio nulla per esserlo. >>
<< Secondo me sono le persone ad essere sbagliate. >>
<< Secondo me sono io quello sbagliato, invece. >>
<< Allora sono sbagliata anche io, con te. >>

Erano molti gli amici che spingevano Victoria a confessare i suoi sentimenti, ma lei rispondeva semplicemente dicendo di no, che non poteva farlo. Tutti gli altri non potevano capire, non conoscevano Kim e prendevano tutto alla leggera, rendendolo semplice, anche se non lo era.

<< Che schifo. >>
<< Cosa 'che schifo', Kim? >>
<< Ho ricevuto un'altra schifosa dichiarazione. Perché rovinare così le amicizie? >>
<< Kim, tu piaci. Devi fartene una ragione>>
<< Per cosa poi, non si sa. >>
<< A me ...piaci proprio perché hai un carattere particolare, lo stesso carattere che gli altri disprezzano, io lo amo. >>
<< Sei la prima, che mi dice il perché. É per questo che ti considero diversa. >>

Ci fu un altro periodo in cui i ragazzi non riuscirono a vedersi, anche se la motivazione era differente da quella precedente.
Dopo svariate settimane, Victoria ritornó nel solito bar, quello in cui si erano visti per la prima volta, ma Kim, non era solo. Accanto a lui, al posto suo, c'era un'altra ragazza con cui parlava animatamente. A quella vista, Victoria si sentì morire. Era sicura di averlo perso, era sicura che il momento tanto angosciamente previsto era purtroppo arrivato.

<< Chi era quella, Kim? >>
<< Quella chi, Victoria? >>
<< La ragazza seduta qui, con cui parlavi prima. >>
<< Un'amica. >>
<< La odio. Sono gelosa. >>
<< Da dove esce tutta questa gelosia, eh? >>
<< Odio il fatto che sia dolce e carina con te. Ci sono già io per questo. >>
<< Ma tu sei dolce, Victoria. >>
<< Lo so, me lo dici sempre. Ma quella tizia deve smetterla di farlo con te. >>
<< E chi sono io? L'intoccabile? >>
<< Esattamente. >>

Victoria l'aveva capito, il suo timore stava diventando realtà. Kim stava cambiando, non era più quello di prima e la colpa di tutto era di quella ragazza.

<< Victoria, se ti dicessi chi mi piace, mi picchieresti. >>
<< …é quella ragazza vero? >>
<< Si. É lei. >>
<< Ne ero certa. E no, non ti picchieró, non ci sarebbe il motivo. >>

Con il passare dei giorni, cominciava a farsi palpabile il mutamento nel rapporto di Victoria e di Kim.
Stavano diventando due estranei. Victoria si stava allontanando sempre più, lacerata da quell'amore che era riuscito solo a farle del male.
Era venuta a conoscenza del fidanzamento di Kim qualche giorno dopo la loro ultima chiacchierata e si era resa conto di non poter fare più niente. E anche se le lacrime scendevano come pioggia, Kim non era suo, non lo era mai stato e non lo sarebbe stato mai.

<< Kim, devo parlarti. >>
<< Chi non muore si rivede, insomma. Dimmi pure, Victoria. >>
<< Vado via. Parto. >>
<< Quando tornerai? >>
<< …tu stai bene? >>
<< Si, sto bene, davvero. >>
<< Allora non torneró più. >>
<< Capisco. >>
<< Non mi chiedi perché? >>
<< Cambierebbe qualcosa? >>
<< No. Non credo. >>
<< Allora, fai buon viaggio. >>
<< Mi mancherai tanto... Non ti dimenticherò mai. >>
<< Vale lo stesso per me. >>
<< Sii felice, Kim. >>
<< Sii felice anche tu, Victoria. >>

E anche se le lacrime scendevano come pioggia, Victoria non avrebbe potuto più salvare Kim.
Anche se faceva male, non sarebbe stata lei la donna che sarebbe stata al suo fianco, per tutta la vita.

"Addio, Kim."



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Flames' corner:
Salve.
Questa storia è basata su dei dialoghi reali, cioè sono delle conversazioni tra me e un'altra persona che poi ho messo su carta, ho modificato e su cui ho creato questa storia. Ciò che volevo far trasparire è la stessa tristezza che ho provato io nel vivere questa situazione davvero. Spero vi abbia toccato un po'.
A presto!
  
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