Serie TV > Arrow
Ricorda la storia  |      
Autore: Poison96    24/03/2015    5 recensioni
AU|Probabile OOC|
Oliver è salito su quello yacht e non è mai tornato.
Felicity è la ragazza di Oliver, ma alla sua morte non sa come affrontare tutto questo.
5 anni dopo, Felicity ha di nuovo trovato una ragione per tornare a vivere e uno strano personaggio incappucciato è arrivato in città, giurando di proteggerla e di portare giustizia.
Dal testo:
" Sento una mano posarsi sulla mia spalla e mi ritraggo nonostante sia consapevole che quel tocco gentile non voglia farmi alcun male, ma solo assicurarsi che io stia bene.
-Felicity!
Io... conosco questa voce...
-Come sai il mio nome?"
Se vi ho incuriosito, passate! ;)
-MySecretGarden
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fotograph

We keep this love in a photograph
We made these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Our hearts were never broken
And time’s forever frozen, still

-Fotograph; Ed Sheeran

Il peggior giorno di amare qualcuno è quello in cui lo perdi.

Hai due possibilità: lasciare che il dolore ti consumi fino in fondo, morendo pian piano, fino a quando di te non sarà rimasto niente. Oppure scegli di reagire, di combattere affinché quella persona da lassù sarà fiera di te, così che le farai capire che continui a vivere solo per lei, perché sai che è quello che avrebbe voluto per te.

E poi ci sono io, l’eccezione che conferma la regola? Forse. Fatto sta che io queste due possibilità le ho vissute. Entrambe. Ho persino pensato inizialmente che fosse uno scherzo, uno stupido scherzo organizzato da Oliver solo per farmi morire di paura. Ma i giorni passavano, e lui non tornava mai.

Mi sono fatta consumare dal dolore, fin quando di me non rimase niente, fin quando il dolore non è diventato troppo forte da pensare di poter morire. Ma Oliver non avrebbe voluto questo per me. Avrebbe voluto vedermi sorridere. Vedere in me quel sorriso che mi ha detto di averlo fatto innamorare. Vedere quel sorriso che io rivolgevo solo a lui. Mi sono alzata dal pavimento, ho indossato uno dei miei soliti vestiti colorati, mi sono messa su il mio rossetto fucsia e sono tornata a lavoro. Sono tornata nella stessa azienda che mi ha permesso di conoscerlo, di innamorarmi di lui e che ora mi sta dando una nuova opportunità di inizio.

Mi sono concentrata sul lavoro, giorno e notte. Niente pensieri, solo lavoro lavoro lavoro.

È la notte la parte peggiore. I ricordi tornano a galla e tu non puoi fare niente per fermarli. Ti strappano sempre più una parte di te riducendoti ad un automa.

Pezzi di vita passata mi affollano la mente tutt’ora, facendomi svegliare nel mezzo della notte, sudata e con una strana stretta al petto. Dopo 5 lunghi anni passati a ricostruire pezzi di me stessa che pensavo non sarebbero mai tornati. Eppure ora sono qui, a bere un sorso di acqua dopo l’ennesimo frammento di vita passata tornata a perseguitarmi e non farmi godere il calore dello splendido uomo che occupa il mio letto da un anno a questa parte. Ray, il mio datore di lavoro.

Lo sguardo mi cade su una foto mia e di Oliver di tanti, troppi anni fa. Non sapevamo che ci stessero scattando quella foto. Eravamo persi uno negli occhi degli altri, sorridenti, inconsapevoli di quello che ci sarebbe successo di lì a poco. Una morsa torna a stringermi lo stomaco e un dolore parte dall’altezza del petto per irradiarsi in tutto il corpo. Non ho mai avuto il coraggio di toglierla, e Ray non ha mai fatto domande. Forse quando questo dolore sparirà del tutto, la toglierò da lì e la metterò in qualche scatolone. Forse. Ma fino ad allora, la terrò qui, a ricordarmi di lui, del suo sorriso, dei suoi occhi.

-Hai avuto un altro incubo? Mi sono svegliato e tu non c’eri – mi volto e Ray è lì sulle scale e mi guarda con uno sguardo addolorato, dispiaciuto.

-Si, ma non preoccuparti.

Mi stende la mano e io la prendo, come un segno di aiuto e torniamo a dormire, o almeno ci provo.
 

Sono in pausa e sto guardando il Tg, dove trasmettono l’ennesimo salvataggio portato a termine dal “Vigilante” che la polizia vuole a tutti i costi incolpare per cose futili, non capendo che la popolazione ha bisogno di personaggi come lui – un po’ stravaganti, certo, ma in grado di riportare un po’ di speranza qui a Starling City.

Ogni tanto ho anche pensato che mi stesse seguendo. Una volta per esempio, stavo tornando a casa, era tardi e mi era sembrato di intravedere una figura totalmente in verde sulle scale di un grattacielo, ma il tempo di tornare a vedere se me l’ero immaginato o meno che già la sua figura era scomparsa.
 

Sono le 10.30 di sera, Ray sta finendo di lavorare e io me ne torno a casa, quando improvvisamente sento afferrarmi per le spalle e una mano mi copre la bocca impedendomi di urlare. Mi trascina in un vicolo e il panico mi assale. Non so che fare. Mi guardo intorno in cerca di aiuto, ma non c’è nessuno e io davvero sto impazzendo.

-Dove pensi di andare bella?

Mi ritrovo improvvisamente incastrata tra il muro e quest’uomo. Sento un conato di vomito partirmi dallo stomaco e arrivare alla gola per la sua vicinanza. Gli occhi mi si riempiono di lacrime quando le sue mani iniziamo ad accarezzarmi il corpo, e vorrei solo che facesse in fretta.

-Sta lontano da lei

Alzo gli occhi ormai ricolmi di lacrime e non posso credere a quello che sto vedendo. Il vigilante è qui davanti a me con un arco puntato verso l’uomo che stava per violentarmi.

-Ho detto, sta lontano da lei! – sta per scoccare la freccia quando l’uomo si stacca da me e inizia a correre.

Guardo con gli occhi spalancati tutta la scena che sta accadendo davanti a me. Ma all’improvviso qualcosa dentro di me si spezza. Mi accascio a terra, il corpo scosso da singhiozzi che non posso più controllare.

Sento una mano posarsi sulla mia spalla e mi ritraggo nonostante sia consapevole che quel tocco gentile non voglia farmi alcun male, ma solo assicurarsi che io stia bene.

-Felicity!

Io... conosco questa voce...

-Come sai il mio nome?

Non mi risponde, continua a fissarmi, nascondendosi dietro quel cappuccio, e allora azzardo. Allungo la mano verso di lui, stringo il cappuccio tra le dita e lo tiro indietro scoprendogli il viso.

Rimango impietrita quando il viso di Oliver compare nel mio campo visivo. Sbatto più volte gli occhi, per capire se è un sogno, come i miliardi che ho fatto, o se tutto ciò sta davvero accadendo. Se il mio Oliver, quello che ho sepolto è davvero qui davanti a me con uno strato verde intorno agli occhi. Tornato per essere il vigilante.

È tornato e non mi ha detto niente.

Lo schiaffo che lo colpisce arriva ancor prima che il mio cervello possa davvero pensarlo

-Sei tornato. Sei tornato e non mi hai detto una parola. Non hai avvertito nessuno del tuo ritorno. Hai pensato solo a te stesso

-Felicity io…

-Tu cosa Oliver?

-Mi dispiace

-Per cosa esattamente? Per avermi fatto credere in questi anni che eri morto? Per essere tornato e non aver detto niente continuando a far pensare a tutti che fossi morto? Che se non fosse stato per questa sera io non avrei mai saputo niente?! Sii più specifico Oliver perché hai troppe cose per cui dispiacerti.

Mi alzo in piedi, ormai ripresa dall’accaduto considerato quello che ho appena scoperto. L’uomo che ho amato per una metà della mia vita e che ho sepolto in realtà non è mai morto.

-Felicity ti prego aspetta!

-No Oliver! Ti ho amato, aspettato, ho portato me stessa all’autodistruzione per colpa tua! E ora che la mia vita stava prendendo una piega diversa tu che fai? Ti ripresenti qui, come se nulla fosse nei panni del “vigilante” che salva la città e se ne frega di coloro che a lui hanno tenuto veramente. Hai una vaga idea di come stia tua madre? o tua sorella? Hanno perso un padre/marito e un fratello/figlio quel giorno, e tu ti preoccupi solo di saltare da un grattacielo all’altro! No Oliver, io non ti aspetto più.
 

Le immagini di Oliver, del miliardario sopravvissuto al naufragio, sono ovunque in città. Questa è stata l’unica conferma che quello che è avvenuto ieri sera fosse davvero accaduto. Non ho mai desiderato che Oliver non tornasse, ma trovarmelo davanti in quella circostanza mi ha fatto immediatamente venire voglia di baciarlo, ma la rabbia ha preso il sopravvento su di me e forse ho davvero esagerato. Domattina il sig. Queen tornerà in ufficio per riprendere le redini della vecchia azienda di suo padre e non so Ray come reagirà a riguardo, così come non so come reagirà Oliver nel vedere me e Ray insieme. È tutto dannatamente complicato.
 

-Hey, come stai?

-Come vuoi che stia? L’ex ragazzo della mia attuale ragazza è tornato da appena un giorno e già mi sta rovinando la vita, rubandomi il lavoro e la ragazza

-Di cosa stai parlando Ray?

-Davvero Felicity? Pensi davvero che non mi sia accorto di come tu sia assente? Di come non fai altro che guardare la vostra foto e di come sei sempre sovrappensiero? Pensi davvero che io sia così stupido?

-Non penso che tu sia stupido Ray! Assolutamente no! Cosa pretendi da me? Che al sapere del suo ritorno io rimanga totalmente indifferente? Che sapere che l’uomo che ho amato e creduto morto è ancora vivo non mi abbia squassato sin nel profondo? Che cosa dovrei fare?

Il bussare della porta ci interrompe e neanche a farlo a posta è proprio Oliver

-Non ci posso credere... – è Ray a commentare, ricevendo un’occhiataccia di rimprovero da parte mia.

-Scusate, Felicity potrei parlarti un attimo?

Guardo un attimo Ray, ma il suo sguardo è fisso su Oliver. Acconsento con un segno della testa e seguo Oliver nell’altra stanza

-Possiamo parlare? – ha lo sguardo dispiaciuto, e non posso fare altro che accettare

-Avevi ragione. Su tutto. Sono stato un egoista, ho pensato che se non fossi tornato nelle vostre vite, sarebbe stato migliore per tutti, che se avreste continuato a pensare che fossi morto, avreste potuto continuare con le vostre vite indisturbati

Sgrano gli occhi alla sua risposta

-Pensi davvero che io preferisca saperti morto piuttosto che vivo, qui accanto a me?! Ma quanto sei imbecille Oliver Queen!

-Mi dispiace Felicity – è un sussurro il suo, mentre con una mano mi sposta una ciocca di capelli dal viso – ho deciso di abbandonare la vecchia e comoda coda quando ho deciso di andare avanti con la mia vita.

-Adesso vorrei tanto baciarti

-Non posso Oliver, non è giusto

-Io e te siamo sempre stati giusti Felicity. Quello che proviamo l’ha sempre reso tale.

Lo vedo avvicinarsi a me, posare le labbra sulle mie. Morbide, tenere e dolci come me le ricordavo, ma con qualcosa di diverso, qualcosa che non conosco. Non faccio niente per scansarlo, sono così stanca di combattere contro quello che provo, di soffocare i sentimenti che sentirli fluire nel mio corpo è quasi una liberazione. Quando ci stacchiamo, sento Oliver irrigidirsi e fissare lo sguardo dietro di me.

Ti prego, fa che non sia ciò che penso...

Mi volto, e quello che vedo mi lascia di sasso

-Ray...

Lo vedo andarsene, rivolgo uno sguardo incredulo ad Oliver, mi volto e lo rincorro

-Ray! Ray ti prego aspetta!

-Cosa diavolo dovrei aspettare Felicity?!

È furente, lo so e lo capisco

-Almeno fammi spiegare

-Fammi indovinare, è stato lui a baciare me? Io non ho fatto niente?

Basta con le bugie Felicity, dico a me stessa

-Niente di tutto ciò. È vero è stato lui a baciarmi, ma io non l’ho respinto. Sapevo che voleva farlo, e non ho fatto nulla per fermarlo. Volevo quel bacio, quanto lo voleva lui. Potrai considerarmi senza cuore, un’insensibile stronza, ma è sempre stato Oliver, Ray. Nel mio cuore non c’è mai stato posto per qualcun altro. Ti ho amato a modo mio, davvero, ma non in modo così totalizzante come ho amato lui.

Non so bene cosa leggere nei suoi occhi, se amarezza, delusione, rabbia. So solo che si avvicina a me, mi bacia la fronte e mi sussurra: -Sii felice Felicity – e se ne va, fuori dalla mia vita.

Torno indietro, con un passo traballante, incerto e trovo Oliver appoggiato alla mia scrivania con le braccia incrociate ad aspettarmi.

-Capirò se non vorrai vedermi più Felicity, davvero. Capirò tutto quello che vorrai dirmi, ma ti prego, non chiedermi di uscire totalmente dalla tua vita perché non ce la farei...

Mi viene incontro ed è preoccupato per quello che io possa dirgli... mi sfugge un sorrisetto, gli tappo la bocca con la mano per far terminare tutte quelle immense cazzate

-Come puoi anche solo pensare che io ti voglia fuori dalla mia vita? Ti amo Oliver Queen, non ho fatto altro per tutta la vita – lo avvicino a me e lo bacio, come non facevo da troppo tempo.

*Spazio Autrice*
Salve a tutti! Sono nuova in questo fandom e non ho neanche avuto il tempo di poter leggere tutte queste splendide fanfiction, quindi se ce n'è qualcuna che gli assomiglia, anche solo vagamente non è voluto! Amo l'Olicity, profondamente! è impossibile non tifare per quei due imbecilli che non si decidono a stare insieme purtroppo! Bè, spero che questa pazzia vi sia piaciuta... un bacio e se qualcuna segue anche il fandom di The Vampire Diaries vorrei proporvi una mia long intitolata Crazy in Love
-MySecretGarden
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: Poison96