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Autore: Miss_Sunshine    25/03/2015    1 recensioni
Post 67th Hunger Games
Stella si era illusa che una volta finiti i Giochi la sua vita sarebbe potuta tornare alla normalità, ma quello di Capitol City è un treno da cui non si scende facilmente. Questa è la seconda parte delle sue avventure, dal Tour della Vittoria al ruolo di Mentore, passando per tutti i cambiamenti della sua nuova vita da Vincitrice.
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Dal testo
"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.
Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Gloss, Nuovo personaggio, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note.- Ciao a tutti! Questa è la seconda parte delle avventure di Stella, un personaggio di mia invenzione, dopo che ha vinto gli Hunger Games ed è tornata al Distretto Uno. Non è necessario aver letto la prima parte per seguire la storia, ma aiuta a capire chi sono i personaggi e il loro background. Se ve la siete persa e volete leggerla la trovate qui. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguiranno in questa nuova avventura e vi auguro buona lettura! <3

P.s. Alla fine del capitolo c'è un'altra nota, se l'avessi messa qui rischiavo di spoilerare cose XD

 

The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 1 - Si torna in scena

 

 

Un mese dopo la fine dei 67th Hunger Games

 

Non devo aprire gli occhi, il trucco per riaddormentarsi sta tutto qui. E poi, sono sicura che non sia così tardi. Mi rigiro e allungo la mano verso la sveglia, solo per controllare che ore sono. Le dieci passate. Forse non è poi così presto. Credo di aver bisogno di una doccia. Il contatto tra i piedi nudi e il marmo freddo mi sveglia un po' mentre mi dirigo verso il bagno. Da quando sono tornata non esco molto. Ogni volta che ci ho provato incontravo sempre qualcuno che mi chiedeva dei Giochi, della vittoria, della Capitale e sinceramente sono le cose di cui ho meno voglia di parlare. Così ho deciso di evitare di farmi vedere in giro, almeno finché questa euforia non si sarà calmata. Ho passato la maggior parte delle giornate ad arredare la mia nuova casa grazie ai cataloghi che Amarillis mi ha mandato direttamente da Capitol City. Ci siamo anche sentite al telefono almeno una volta a settimana per parlare di arredamento e di come andavano le nostre vite. Credo non sia poi così male se si ignorano le sue stranezze da Capitolina. Quando esco dalla doccia prendo un paio di pantaloni di una tuta e un top, sorridendo davanti a tutti i vestiti dorati appesi nel mio armadio. Chissà come se la passa Ganymedes, è la persona del mio team a cui sono più legata. Scendo le scale per andare in cucina a cercare di mettere insieme qualcosa per colazione. Mi sono trasferita al Villaggio dei Vincitori da sola, visto che poco dopo la fine dei Giochi ho compiuto diciotto anni. Visto quanto sarà diversa la mia vita adesso ho preferito avere uno spazio tutto per me, anche se visto quanto spesso mia madre venga qui non mi sembra poi cambiato molto. Lei e mio padre vivono comunque non molto distanti da me quindi posso andare a trovarli quando voglio. Preparo delle uova strapazzate e aggiungo un paio di strisce di bacon in padella mentre tosto qualche fetta di pane. Metto il tutto in un piatto e riempio un bicchiere di succo d'arancia.

Dopo la vittoria ai Giochi ho dovuto scegliere una carriera, com'è consuetudine tra i Vincitori. Sinceramente non avevo ancora pensato a che lavoro avrei fatto dopo la scuola, così ho scelto d'istinto. Mia madre mi racconta che ancor prima di imparare a parlare canticchiavo motivetti con parole sconnesse ed è praticamente allora che è nata la mia passione per la musica. Amarillis era entusiasta della mia scelta e in pochi giorni ha trovato un produttore ben felice di finanziare un mio album musicale che dovrebbe uscire in concomitanza col Tour della Vittoria. Quindi non devo assolutamente preoccuparmi se al momento ho pronte solo un paio di canzoni, le altre verranno da sé in questi cinque mesi. Spero.

Il mio primo acquisto con i soldi della vincita è stato un pianoforte a coda che ho sistemato al centro dell'enorme salone. Un pianoforte a coda blu elettrico, fatto arrivare direttamente da Capitol City. A mia madre per poco non è venuto un infarto, ma io lo trovo stupendo. Farlo passare dalla porta è stata un'impresa, durante la quale Sapphire ha sghignazzato di gusto, ma alla fine ci sono riusciti. A me questo colore piace, mi ricorda la libertà, il mare e un po' anche Sam. Ogni tanto penso ancora a lui, ma cerco di farlo senza tristezza o rimpianti. Decido di suonare un po', giusto per rendermi conto che mi sto davvero buttando in questa pazzia dell'album musicale. Mi siedo e scopro i tasti bianchi e neri. Quando da piccola mio padre mi insegnava a suonare mi diceva sempre che la vita è proprio come i tasti di un pianoforte, fatta di momenti belli e di momenti brutti, ma è proprio la loro unione a creare una melodia, che senza gli uni o gli altri non sarebbe altrettanto bella. Cantare mentre suono il piano mi rilassa, spesso quando la notte mi sveglio a causa degli incubi vengo qui e suono, è l'unica cosa che riesce a calmarmi.

 

I'm nothing special, in fact I'm a bit of a bore

If I tell a joke, you've probably heard it before

But I have a talent, a wonderful thing

Cause everyone listens when I start to sing

I'm so grateful and proud

All I want is to sing it out loud

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

 

Mother says I was a dancer before I could walk

She says I began to sing long before I could talk

But I've often wondered, how did it all start?

Who found out that nothing can capture a heart

Like a melody can?

Well, whoever it was, I'm a fan

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

 

I've been so lucky, I am the girl with golden hair

I wanna sing it out to everybody

What a joy, what a life, what a chance!

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

For giving it to me

 

Ho scritto questa canzone poco dopo aver comunicato ad Amarillis la mia decisione sulla carriera. Mi è sembrata adatta per iniziare questa avventura. L'unica persona che l'ha sentita è Eve, la moglie di Sapphire. Anche lei ama la musica e da quando mi sono trasferita qui viene spesso a vedere se ho bisogno di qualcosa. È davvero una persona stupenda e mi trovo a mio agio a parlare con lei. Metterla a parte di quello su cui stavo lavorando mi è venuto naturale.

Guardo l'orologio e decido di uscire un po' sul portico prima di pranzo per prendere una boccata d'aria e magari un po' di sole. Giusto per fingere di non oziare del tutto mi porto dietro la chitarra, sperando mi venga un'idea per la musica dell'altra canzone su cui sto lavorando. Ma appena mi siedo tra i cuscini del divanetto di vimini e sento il calore del sole sulla pelle più che suonare vorrei schiacciare un pisolino. Sto facendo passare pigramente la mano sulle corde della chitarra provando qualche accordo quando vengo distratta dalla porta della casa accanto alla mia che si apre. Gloss, che probabilmente è appena tornato dalla sua corsa quotidiana, se ne sta in pantaloncini e senza maglietta sotto il portico. Poi Sapphire dava a me dell'esibizionista. Se Ariel fosse qui penso che le verrebbe un infarto fulminante.

"Ciao vicina!" mi saluta allegro facendomi un cenno con la mano.

"Ciao Gloss" ricambio, mentre lui viene verso casa mia. Ogni tanto quando torna dalla corsa e mi vede fuori passa a fare quattro chiacchiere. Metto giù la chitarra e gli faccio spazio sul divanetto, ma lui preferisce appoggiarsi alla ringhiera di legno per godersi i raggi del sole. D'accordo, lo ammetto, il mio vicino di casa offre un panorama interessante. Tra lui e il fidanzato di Ruby dovrei far pagare il biglietto per sostare alle mie finestre, penso potrei fare grandi affari.

"Come te la passi?" mi chiede mentre si passa una mano tra i capelli per togliere qualche ciuffo dalla fronte.

"Non c'è male, cerco di tenermi impegnata" rispondo mentre lui sta prendendo in mano la mia chitarra e prova a farle emettere qualche suono piacevole con scarsi risultati. Cerco di trattenere una risatina e mi alzo anch'io. "Aspetta, ti faccio vedere..." gli dico mentre gli sistemo le dita della mano destra sul manico, indice, medio e anulare posizionati su primo, secondo e terzo tasto a formare l'accordo per il do. Poi gli prendo la mano sinistra con la mia e gli faccio passare le dita appena sotto il rosone. Il risultato è molto migliore rispetto allo strimpellio strano a cui aveva dato vita lui.

"È più difficile di quanto immagino suonare questa cosa, vero?" mi chiede con un sorriso rassegnato mentre fa risuonare un altro do.

"Posso insegnarti, se vuoi" gli rispondo tornando a sprofondare sul divanetto mentre sua sorella esce da casa loro sbattendo la porta e con l'aria alquanto arrabbiata.

"Gloss! È una vita che ti cerco! Potresti venire a darmi una mano?!" gli dice con voce stizzita per poi tornare dentro, sbattendo di nuovo la porta. Ciao anche a te, Cash.

"Mi sa che mi conviene andare" mi dice lui con aria rassegnata mentre posa la chitarra. "Si è messa in testa di spostare tutti i mobili del salotto, nessuno sa perché" mi spiega abbozzando un sorriso e dirigendosi a casa mentre lo saluto con la mia migliore espressione incoraggiante.

 

A sera sto decidendo se andare ad una festa di cui mi ha parlato Ariel o restare a casa ad oziare sul divano quando bussano alla porta. Vado ad prime chiedendomi chi mai sarà alle nove di sera e la mia espressione sorpresa rimane quando trovo Ruby fuori dalla porta.

"Ho bisogno del tuo aiuto!" esordisce mentre si fionda in casa mia quasi travolgendomi. "Frank tra poco sarà qui e penso voglia chiedermi di sposarlo!"

Non ci annoiamo mai al Villaggio dei Vincitori del Distretto Uno. "Ruby... Perché pensi che voglia chiedertelo?" le domando non capendo da cosa possa averlo intuito.

"Perché so che ha l'anello, ho frugato a casa sua!" mi dice come se fosse la cosa più normale del mondo.

"Ruby!" esclamo con quello che dovrebbe essere un tono di rimprovero ma la risata che segue mi tradisce. Però Frank, il fidanzato di Ruby, fa il gioielliere di professione. La sua è una delle più antiche famiglie di gioiellieri del Distretto per la precisione. Magari era solo un anello che aveva in casa per lavoro. "Ma sei sicura sicura che fosse tuo?"

"Certo! C'era un incisione all'interno della fascetta!"

Ha dato solo un'occhiata superficiale eh. "Ma ti sei rovinata la sorpresa!" esclamo ridendo.

"Non deve essere una sorpresa! Devo prepararmi, vestirmi bene! Non voglio essere colta di sorpresa!" mi dice come se fosse ovvio. Va bene, ci rinuncio.

Passiamo non so quanto tempo a cercare il look perfetto per la proposta a sorpresa che non sarà una sorpresa e quando finalmente se ne va (perché abbiamo sentito l'auto di Frank in fondo alla strada) le faccio promettere di fare una faccia strabiliata e da una che non se lo aspettava proprio. A giudicare da quanto è brava nelle interviste in tv dovrebbe farcela.

Ormai si è fatto tardi per uscire e devo rimettere a posto questo caos. E poi voglio essere qui quando domani mattina Ruby sgattaiolerà fuori per venire a farmi vedere l'anello. Pensavo che qui vivessero le persone più letali del Distretto Uno, invece sembriamo una specie di gruppo di disagiati. Ma infondo sto bene qui, sembra quasi una grande famiglia.

 

 

Sei mesi dopo la fine dei 67th Hunger Games

 

Il suono della sveglia è insopportabile. Allungo il braccio per farla tacere e apro un occhio per vedere che ore sono. Perché mai ho puntato la sveglia alle sette?! Il post-it che le ho attaccato accanto me lo ricorda: Tour della Vittoria. Tra un'ora il mio team sarà qui, direttamente dalla Capitale, e sta sera io e Sapphire partiremo per il più stancante viaggio che si possa immaginare. Faccio una doccia veloce, metto una tuta e scendo a fare colazione. Con i ritmi che avremo non ho idea di quando mangerò di nuovo. Ho appena finito di fare il caffè che sento bussare alla porta e urlo a Sapphire di entrare. Appena arriva in cucina gli passò una tazza di caffè.

"Sai che non dovresti lasciare la porta aperta? Potrebbe essere pericoloso" mi rimprovera ancor prima di darmi il buongiorno.

"Non preoccuparti, mi so difendere. E poi l'avevo aperta solo perché sapevo che saresti venuto" ribatto mentre tolgo i waffles dalla piastra per metterli nei piatti. Svuoto la mia tazza di caffè in due sorsi.

"Forse se tornassi ad un orario decente non avresti problemi ad alzarti presto" mi dice sardonico mentre mette lo sciroppo d'acero sui waffles.

"Vuoi smetterla di controllarmi? Non c'è bisogno che aspetti che rientro per andare a dormire" gli rispondo con un tono esasperato. Poi però ridiamo tutti e due e Sapphire mi tira un pezzetto di waffles in testa. Stiamo per iniziare una lotta ma veniamo interrotti dal campanello.

La prima a precipitarsi dentro è Amarillis che, dopo avermi abbracciata, inizia a parlare a raffica di quanto le piaccia come ho arredato la casa, di quanto sia felice di vedermi, del fatto che non vede l'ora di fare questo viaggio insieme e altre cose che non riesco a cogliere. Dopo di lei tocca al gruppo di Preparatori che mi abbracciano e salutano e poi vanno ad allestire tutto quello che si sono portati dietro per compiere i loro miracoli. Chiude la carovana Ganymedes, col suo modo di fare accattivante e semplice al tempo stesso. Sono davvero felice di vederlo anche se senza tacchi devo quasi saltare per abbracciarlo.

"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.

Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City. Non hanno esagerato col trucco ma la differenza rispetto a quando mi sono alzata è lampante: ho gli occhi enormi grazie all'eye-liner e alle ciglia finte, la pelle e il colorito perfetti, le labbra rosee. I miei capelli sono lucidi e ondulati e le mie unghie curate e smaltate. Il miracolo è avvenuto di nuovo. Quando salgo in camera a cercare Ganymedes lo trovo davanti al mio armadio che passa in rassegna i miei vestiti.

"Non posso credere che tu li abbia tenuti tutti" mi dice felice mentre guarda i miei vestiti dei Giochi che ha disegnato lui.

"Ehi! Sono i miei vestiti preferiti, quelli!" lo rimprovero fintamente offesa mentre sbircio il vestito per la diretta ancora celato dalla custodia. "Come mi presenterai al pubblico oggi?"

Lui torna al suo tono professionale. "Dunque. In teoria è un giorno normale, loro vengono a bussarti alla porta per vedere come stai e se hai preparato le valigie. Quindi ho pensato a un vestito giovanile e sbarazzino, anche abbastanza pratico" mi spiega per poi mostrarmi il vestito. Sta scherzando, spero. Il vestito è fatto con una stoffa bianco sporco simile al tulle cosparsa di cristalli dorati. La gonna è abbastanza ampia e arriva sotto il ginocchio, mentre il corpetto è attillato con le maniche corte e quasi trasparenti. I cristalli partono dall'alto e diventano più radi sulla gonna. Praticamente l'abbigliamento con cui faccio le pulizie tutti i giorni.

"Ganymedes, è meraviglioso... Ma è credibile che io esca di casa così?" chiedo un po' scettica mentre tocco i cristalli.

"Nessuno vuole vederti come sei davvero, Stella. Vogliono solo ritrovare la ragazza che hanno lasciato sei mesi fa. Nella loro testa tu ti vesti così tutti i giorni, non temere" mi risponde mentre mi aiuta ad entrare nel vestito e mi porge le scarpe, aperte sulla punta e dello stesso colore del vestito, ma con tacco e plateau color oro. Sono decisamente pronta per le telecamere.

Quando scendiamo giù Amarillis emette un gridolino felice e mi mette dietro la porta. Lei sbircia fuori dalla finestra e quando siamo pronti per la diretta mi fa un segno e io apro la porta tranquillamente, come se stessi andando al mercato ha detto Sapphire durante le prove, e cammino fino a fermarmi sul vialetto.

"Ciao, Caesar, come stai?" chiedo raggiante all'immagine olografica del presentatore proiettata davanti a me.

"Benissimo, Stella!" mi risponde col suo sorriso largo da intervista. "Mi sono vestito d'oro per te!"

Non posso credere che l'abbia fatto davvero. Quest'uomo ha i capelli, le sopracciglia e le labbra color oro luccicante. Non so se ridere o piangere, ma di sicuro non mi lamenterò più dei miei look. "Lo vedo, Caesar, anche io!" gli dico ridendo e mostrando il mio vestito e posso sentire le risate del pubblico in sala. Chiacchieriamo qualche minuto su come va la mia vita da Vincitrice e la mia nascente carriera da cantante e poi il collegamento finisce. Almeno è stata una cosa veloce.

Tra un paio d'ore partiremo così mi cambio in fretta e vado a salutare i miei genitori e Ariel. Almeno sta volta so per certo che li rivedrò al mio ritorno. Tornata al Villaggio passo da Gloss, e purtroppo Cashmere, Ruby, che mi dispiace non avere con noi adesso che siamo diventate amiche, e infine da Eve.

"Mi raccomando, Stella" mi dice mentre mi abbraccia.

"Tranquilla, farò la brava" le prometto con un sorriso angelico.

"Ma no, non tu, parlavo di Sapphire! Mi raccomando Sapphire, tienilo lontano dalle zuffe!" mi spiega mentre mi piego in due dalle risate a pensare che dovrò badare a quello che è stato il mio Mentore. Ci sarà da divertirsi.

 

Quando sono salita sul treno ho provato una sensazione strana. Ogni volta che metto piede qui sono in ansia per qualche motivo, che siano i Giochi, il ritorno a casa o il Tour della Vittoria, ma sta volta mi sento in qualche modo più tranquilla, come se gli eventi che ho vissuto mi avessero in reso più consapevole e matura. La prima volta che sono salita su questo treno ero una ragazzina che non aveva idea di cosa sarebbe successo e di cosa aveva appena fatto, ora, dopo l'arena e tutto il resto, mi sento più sicura di me e più...

"Stella! Vieni a sistemare questo casino che è il tuo scompartimento! Siamo su questo treno da dieci minuti e tu già hai messo disordine!" mi urla Sapphire da qualche parte in corridoio. Ok, come non detto.

La cena è stata tranquilla. Dopo mangiato sono spariti tutti per andare a riposare in vista di domani e io e Sapphire siamo rimasti sul divano a chiacchierare.

"Tu ci sei già stato, vero? Per il tuo Tour..." gli chiedo per cercare di capire cosa mi aspetterà domani.

"Sì, ci sono già stato, tanti anni fa."

"E com'è il Dodici? Ci sono le miniere, giusto?"

"La geografia non era il tuo forte, vero?" mi chiede prendendomi in giro.

"Volevo sapere com'è di persona!" sbuffo. "So già quello che dicono i libri: è il distretto più piccolo e più povero, si occupa di fornire materie prime dalle miniere a Panem ed è uno dei più distanti dalla Capitale. Volevo sapere che impressione aveva fatto a te" gli chiedo di nuovo.

"La stessa che farà a te: vorrai fuggire. Non è simile a nulla di ciò a cui sei abituata ed è il posto più diverso che possa esistere da quello in cui sei cresciuta tu. Nel Distretto Dodici la gente muore letteralmente di fame, Stella, ma dubito vedrai niente di tutto questo. Farai il tuo discorso al Palazzo di Giustizia e poi ci sarà un pranzo a casa del Sindaco. Non ti faranno vedere niente del Distretto Dodici" conclude e io non so se essere sollevata o indignata.

"Cosa posso dire alle famiglie di quei ragazzi, Sapphire? Sono morti nel bagno di sangue e io non li conoscevo, non sapevo nemmeno i loro nomi" gli dico, non sapendo che fare domani.

"Amarillis preparerà dei cartoncini che potrai leggere, se non sai che dire attieniti a quelli..."

"Ma Snow vuole che io conquisti queste persone, dubito che potrò farlo con i cartoncini di Amarillis!" rispondo dando voce alla mia ansia più grande. Se il Presidente penserà che non mi sto impegnando al massimo non voglio neanche pensare a cosa mi farà.

"Ascolta, tu sei brava a pensare in fretta, non ci rimuginare troppo e lasciati guidare dall'istinto. Se mi accorgerò che stai per dire una cavolata ti farò un segno, d'accordo?"

Annuisco un po' più rilassata e allungo le gambe. Sono felice che Sapphire sia con me, non avrei potuto affrontare questo viaggio senza di lui. "Il loro unico Vincitore in vita è Haymitch Abernaty, vero? Ha vinto un'edizione della memoria come te, se non sbaglio" gli dico per cercare di avere altre informazioni, ma lui solleva un sopracciglio con aria scettica.

"Non esattamente come me, infatti la mia famiglia è ancora viva, al contrario della sua" mi risponde enigmatico. La mia espressione confusa lo fa spiegare meglio. "Sai come ha vinto Abernaty i suoi Giochi?" mi chiede e io faccio segno di no con la testa. Penso solo che debba essere stato parecchio bravo visto che in quell'edizione i Tributi erano il doppio. "Ha usato il campo di forza attorno all'arena per far rimbalzare l'ascia che la sua avversaria gli aveva scagliato contro" mi risponde Sapphire come se questo rendesse tutto ovvio.

"E... Allora? È stato furbo, perché ce l'hanno con lui?" chiedo senza capire il problema.

Sapphire sospira e si passa una mano sulla faccia. "Devi capire, Stella, che ci sono dei messaggi che al Presidente non piacciono. Usare il campo di forza... Usare i loro stessi mezzi per vincere il loro gioco è come prendere in giro Capitol City. È un atto sovversivo, capisci? Non poteva restare impunito."

"Ma magari non voleva essere sovversivo, voleva solo salvarsi!" esclamo sconvolta, pensando che un'idea simile sarebbe magari potuta venire anche a me.

"A loro non importa perché l'ha fatto, si tratta di un precedente che non deve esserci. Nessuno può prendersi gioco di Capitol City, lo capisci?" mi chiede con aria grave e mentre io annuisco ripenso al fatto che ho preso il tè con uno che fa ammazzare gente perché qualcuno ha fatto un gesto che potrebbe essere interpretato come una ribellione.

"Che tipo è Haymitch?" gli chiedo per cambiare argomento. Noto che Sapphire è un po' a disagio.

"Un tipo da cui preferirei tu ti tenessi alla larga" mi dice soltanto e penso speri che io ubbidisca ciecamente.

"Perché?"

"È uno di quelli che non si è più ripreso dai Giochi e da tutto il resto. Passa le sue giornate a bere ed è sempre ubriaco. Preferirei che restassi accanto a me quando saremo al Distretto Dodici, Stella" si raccomanda mentre io inizio a pensare che voglio che domani finisca in fretta.

 

Sono sul palco allestito per l'occasione davanti al Palazzo di Giustizia e anche se l'ho già visto in tv non posso fare a meno di notare quanto questo posto appaia triste e desolato, anche se è una delle zone migliori del Distretto. Il Sindaco ha finito il suo discorso e ora è il mio turno. Rabbrividisco per una folata di vento fresco mentre avanzo verso il microfono. Anche se il mio vestito ha le maniche lunghe, la gonna è molto corta perché Ganymedes ha deciso che per il Tour abiti lunghi sarebbero stati troppo formali. Sinceramente a guardare le facce del mio pubblico non mi sembra di essere ad un incontro tra amici. Dopo la schiera di persone venute per assistere alla cerimonia, penso dietro costrizione, ci sono le due famiglie dei Tributi morti e le facce dei due ragazzi proiettate su degli schermi. Non quello che si dice esattamente un'atmosfera rilassata.

Guardo il cartoncino che mi ha dato Amarillis per cercare ispirazione ma ho la bocca secca e la mente vuota.

"Salve a tutti" esordisco con voce un po' incerta. "In teoria dovrei essere qui a parlarvi della mia vittoria e di quanto io sia felice e grata alla Capitale per i suoi premi, ma non voglio parlare di me. Voglio parlare di Rose e Lucas, i due Tributi del Distretto Dodici che purtroppo non sono riusciti a sopravvivere all'arena. Erano due bambini e le morti dei bambini sono sempre le più ingiuste nei Giochi. Anche se Rose e Lucas non hanno vinto e probabilmente non saranno in molti a ricordare il loro nome, si sono comportati con coraggio, senza sottrarsi al loro dovere e affrontando il loro destino a testa alta. Il Distretto Dodici ha perso due bravi ragazzi" concludo, lanciando un ultimo sguardo alle famiglie e indietreggiando. Spero di non aver detto qualcosa di sbagliato.

Sapphire mi mette un braccio attorno alle spalle per rassicurarmi e mi fa un cenno di approvazione mentre veniamo scortati alla residenza del Sindaco per il pranzo.

Mangiamo tranquilli, chiacchierando del più e del meno con Amarillis e i miei Preparatori che animano la conversazione. È stato invitato, o forse dovrei dire costretto a venire, anche Haymitch Abernaty, che non ha fatto altro che bere da quando ci siamo messi a tavola. Dopo mangiato lo vedo che cerca di stappare una bottiglia che ha trovato non so dove mentre è stravaccato sul divano. Vado a sedermi accanto a lui e con un movimento rapido lo privo della bottiglia, mettendola dove non può raggiungerla restando seduto. Dubito sia in grado di alzarsi.

"Credo tu abbia bevuto abbastanza per oggi."

"Credo che tu sia una ragazzina impicciona."

"Sono solo una con più buonsenso di quanto ne abbia tu" gli rispondo frenando il suo tentavo di alzarsi.

"Oh giusto, voi siete Favoriti, con le vostre armi, il vostro addestramento, il vostro buonsenso, senza scrupoli quando si tratta di uccidere ragazzini" mi risponde acido.

"Ho già detto che mi dispiace per i vostri Tributi, ma è così che funziona nell'arena, dovresti saperlo."

"È così che funziona per voi."

"È così che funziona per tutti. Anche noi Favoriti siamo come tutti gli altri, uccidiamo per sopravvivere e poi facciamo i conti con i nostri incubi, sapendo che non c'è altro modo per sopravvivere in questo sistema. Dovresti sapere che succede se deludi Capitol City" gli dico guardandolo negli occhi e allontanando di più la bottiglia. Lui ricambia il mio sguardo e per un attimo penso voglia darmi un pugno ma poi torna a sedersi e mi rivolge un sorriso amaro.

"Un brindisi a Stella Maloney, che ha capito come funzionano le cose a Panem."

"Meglio per entrambi se lo facciamo con l'acqua, eh?" propongo bloccando il suo lancio verso la bottiglia.

"Sei una tosta, devo ammetterlo" risponde, alzando le mani in segno di resa.

"Anche tu, Abernaty, non posso negarlo" dico, ormai praticamente seduta sulla bottiglia ed entrambi ridacchiamo. Penso che da sobrio non dev'essere poi una cattiva compagnia.

 

Il tragitto verso il Distretto Undici non è stato molto lungo. Sta mattina abbiamo fatto colazione a casa del Sindaco, dove ho conosciuto Seeder e Chaff, i Vincitori ancora in vita del Distretto. Lei è stata davvero gentile e carina, mi ha ricordato un po' Eve. Mi ha messo a mio agio e abbiamo chiacchierato parecchio. Non so che pensare di Chaff, invece. Quando siamo arrivati ha provato a baciarmi, adducendo come spiegazione che non aveva mai baciato una Favorita. Io l'ho schivato nascondendomi dietro Sapphire, che per poco non gli mollava un pugno. Fortunatamente Seeder ha calmato le acque, altrimenti Eve se la sarebbe presa con me una volta tornati a casa, se lo avesse saputo. Penso che anche Chaff, come Haymitch, sia brillo per la maggior parte della giornata, anche perché mi è capitato di vedere in tv qualche festa in onore del Vincitore di turno e loro sembravano essere compagni di bevute.

Il clima al Distretto Undici è più mite ed essere circondati dai campi sotto il sole che brilla rende in qualche modo questa giornata più piacevole. Tra poco inizierà la cerimonia e sento la familiare sensazione di ansia nello stomaco. Maximilian, il Tributo del Distretto Undici, è stato la mia prima vittima durante gli Hunger Games, come farò a guardare in faccia la sua famiglia dopo che mi hanno visto ucciderlo in pochi minuti? Riguardo il cartoncino che mi ha dato Amarillis e ancora una volta non ci trovo nulla che mi sia d'aiuto. Apprezzo il suo sforzo di organizzare tutto al meglio e di provare ad aiutarmi, ma Snow vuole che io consoli queste persone e contemporaneamente gli faccia capire che il governo di Capitol City non è poi così male e non penso che 'Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre' possa essermi molto utile allo scopo.

Mi avvicino a Sapphire mentre il Sindaco ha già cominciato il suo discorso. Non è amichevole come quello del Dodici e mi sembra anche molto meno cordiale verso la popolazione.

"Come devo comportarmi? Che posso dire alle persone a cui ho ammazzato il figlio?" gli chiedo per l'ennesima volta sperando che lui esca un asso dalla manica.

"Stella, ascolta. È stato lui ad attaccarti per primo, nel caso te lo fossi dimenticato. Ti sei solo difesa, è così che funziona nell'arena, non darti colpe che non hai, chiaro?"

Non c'è rimprovero nella sua voce, penso voglia solo che io la smetta di tormentarmi e lo vorrei tanto anche io, ma non sempre ci riesco. Tocca a me e mi dirigo verso il microfono cercando di mantenere un'aria composta nonostante vorrei fuggire.

"Essere qui per me, a guardare le famiglie di Katy e e Maximilian, non è facile. Non conoscevo Katy, ma penso che nessuno dovrebbe morire in quel modo, il bagno di sangue è la cosa più brutta che io abbia mai visto. Con Maximilian ci siamo scontrati. Mi ha attaccata lui per primo ma non per questo lo biasimo. L'arena funziona così, devi provare a tirare fuori tutto il coraggio che hai e provare a sopravvivere. Maximilian non è riuscito a vincere ma questo non fa di lui un perdente. È stato coraggioso e ha combattuto e questo fa di lui un vincitore, anche se non ha avuto una corona."

Senza riuscire a guardare ancora le famiglie torno al mio posto e da lì a poco la cerimonia finisce. Quando torniamo sul treno vado in camera mia e mi butto sul letto, calciando via le scarpe e osservando i frutteti che si allontanano. Sento Amarillis che mi chiama per il pranzo e mi cambio velocemente. Non ho molta fame ma non posso iniziare a rifiutare il cibo al secondo giorno di tour, Ganymedes dovrebbe fare troppe modifiche ai vestiti. Mi avvio verso la carrozza ristorante sperando che le chiacchiere con gli altri mi distrarranno un po', almeno fino al prossimo Distretto.  

 

Author's note - Il Ritorno.- Ciao di nuovo! Intanto grazie ancora per essere arrivati fin qui. Prima di lasciarvi volevo farvi vedere alcune cose, giusto per rendere la storia più vivida :3 Per cominciare, questa è casa di Stella al Villaggio dei Vincitori. I vestiti che Stella indossa nell'intervista e nei Distretti Dodici e Undici sono questi e se non avete mai visto un piano blu eccovelo qui. Per finire, vi presento Frank, il fidanzato di Ruby, e vi metto anche una foto di come si presenta Gloss all'inizio della storia (povera Stella, compatiamola).

Per chi volesse ascoltarla, la canzone che canta Stella è questa.

Ora la smetto di annoiarvi e vi do appuntamento al prossimo capitolo, un bacio a tutti! <3

  
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