Author's note.- Ciao a tutti! Questa
è la
seconda parte delle avventure di Stella, un personaggio di mia
invenzione, dopo
che ha vinto gli Hunger Games ed è tornata al Distretto Uno.
Non è necessario
aver letto la prima parte per seguire la storia, ma aiuta a capire chi
sono i
personaggi e il loro background. Se ve la siete persa e volete leggerla
la
trovate qui.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguiranno in questa nuova
avventura e vi auguro buona lettura! <3
P.s.
Alla fine del capitolo c'è un'altra nota, se l'avessi messa
qui rischiavo di
spoilerare cose XD
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
1 - Si torna in scena
Un
mese dopo la fine dei 67th Hunger Games
Non
devo aprire gli occhi, il trucco per riaddormentarsi sta tutto qui. E
poi, sono
sicura che non sia così tardi. Mi rigiro e allungo la mano
verso la sveglia,
solo per controllare che ore sono. Le dieci passate. Forse non
è poi così presto.
Credo di aver bisogno di una doccia. Il contatto tra i piedi nudi e il
marmo
freddo mi sveglia un po' mentre mi dirigo verso il bagno. Da quando
sono
tornata non esco molto. Ogni volta che ci ho provato incontravo sempre
qualcuno
che mi chiedeva dei Giochi, della vittoria, della Capitale e
sinceramente sono
le cose di cui ho meno voglia di parlare. Così ho deciso di
evitare di farmi
vedere in giro, almeno finché questa euforia non si
sarà calmata. Ho passato la
maggior parte delle giornate ad arredare la mia nuova casa grazie ai
cataloghi
che Amarillis mi ha mandato direttamente da Capitol City. Ci siamo
anche
sentite al telefono almeno una volta a settimana per parlare di
arredamento e
di come andavano le nostre vite. Credo non sia poi così male
se si ignorano le
sue stranezze da Capitolina. Quando esco dalla doccia prendo un paio di
pantaloni di una tuta e un top, sorridendo davanti a tutti i vestiti
dorati
appesi nel mio armadio. Chissà come se la passa Ganymedes,
è la persona del mio
team a cui sono più legata. Scendo le scale per andare in
cucina a cercare di
mettere insieme qualcosa per colazione. Mi sono trasferita al Villaggio
dei
Vincitori da sola, visto che poco dopo la fine dei Giochi ho compiuto
diciotto
anni. Visto quanto sarà diversa la mia vita adesso ho
preferito avere uno
spazio tutto per me, anche se visto quanto spesso mia madre venga qui
non mi
sembra poi cambiato molto. Lei e mio padre vivono comunque non molto
distanti
da me quindi posso andare a trovarli quando voglio. Preparo delle uova
strapazzate e aggiungo un paio di strisce di bacon in padella mentre
tosto
qualche fetta di pane. Metto il tutto in un piatto e riempio un
bicchiere di
succo d'arancia.
Dopo
la vittoria ai Giochi ho dovuto scegliere una carriera,
com'è consuetudine tra
i Vincitori. Sinceramente non avevo ancora pensato a che lavoro avrei
fatto
dopo la scuola, così ho scelto d'istinto. Mia madre mi
racconta che ancor prima
di imparare a parlare canticchiavo motivetti con parole sconnesse ed
è praticamente
allora che è nata la mia passione per la musica. Amarillis
era entusiasta della
mia scelta e in pochi giorni ha trovato un produttore ben felice di
finanziare
un mio album musicale che dovrebbe uscire in concomitanza col Tour
della
Vittoria. Quindi non devo assolutamente preoccuparmi se al momento ho
pronte
solo un paio di canzoni, le altre verranno da sé in questi
cinque mesi. Spero.
Il
mio primo acquisto con i soldi della vincita è stato un
pianoforte a coda che
ho sistemato al centro dell'enorme salone. Un pianoforte a coda blu
elettrico,
fatto arrivare direttamente da Capitol City. A mia madre per poco non
è venuto
un infarto, ma io lo trovo stupendo. Farlo passare dalla porta
è stata
un'impresa, durante la quale Sapphire ha sghignazzato di gusto, ma alla
fine ci
sono riusciti. A me questo colore piace, mi ricorda la
libertà, il mare e un
po' anche Sam. Ogni tanto penso ancora a lui, ma cerco di farlo senza
tristezza
o rimpianti. Decido di suonare un po', giusto per rendermi conto che mi
sto
davvero buttando in questa pazzia dell'album musicale. Mi siedo e
scopro i
tasti bianchi e neri. Quando da piccola mio padre mi insegnava a
suonare mi
diceva sempre che la vita è proprio come i tasti di un
pianoforte, fatta di
momenti belli e di momenti brutti, ma è proprio la loro
unione a creare una
melodia, che senza gli uni o gli altri non sarebbe altrettanto bella.
Cantare
mentre suono il piano mi rilassa, spesso quando la notte mi sveglio a
causa
degli incubi vengo qui e suono, è l'unica cosa che riesce a
calmarmi.
I'm nothing special, in fact I'm a bit of a bore
If I tell a joke, you've probably heard it
before
But I have a talent, a wonderful thing
Cause everyone listens when I start to sing
I'm so grateful and proud
All I want is to sing it out loud
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
Mother says I was a dancer before I could walk
She says I began to sing long before I could
talk
But I've often wondered, how did it all start?
Who found out that nothing can capture a heart
Like a melody can?
Well, whoever it was, I'm a fan
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
I've been so lucky, I am the girl with golden
hair
I wanna sing it out to everybody
What a joy, what a life, what a chance!
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
For giving it to me
Ho
scritto questa canzone poco dopo aver comunicato ad Amarillis la mia
decisione
sulla carriera. Mi è sembrata adatta per iniziare questa
avventura. L'unica
persona che l'ha sentita è Eve, la moglie di Sapphire. Anche
lei ama la musica
e da quando mi sono trasferita qui viene spesso a vedere se ho bisogno
di
qualcosa. È davvero una persona stupenda e mi trovo a mio
agio a parlare con
lei. Metterla a parte di quello su cui stavo lavorando mi è
venuto naturale.
Guardo
l'orologio e decido di uscire un po' sul portico prima di pranzo per
prendere
una boccata d'aria e magari un po' di sole. Giusto per fingere di non
oziare
del tutto mi porto dietro la chitarra, sperando mi venga un'idea per la
musica
dell'altra canzone su cui sto lavorando. Ma appena mi siedo tra i
cuscini del
divanetto di vimini e sento il calore del sole sulla pelle
più che suonare
vorrei schiacciare un pisolino. Sto facendo passare pigramente la mano
sulle
corde della chitarra provando qualche accordo quando vengo distratta
dalla
porta della casa accanto alla mia che si apre. Gloss, che probabilmente
è appena
tornato dalla sua corsa quotidiana, se ne sta in pantaloncini e senza
maglietta
sotto il portico. Poi Sapphire dava a me dell'esibizionista. Se Ariel
fosse qui
penso che le verrebbe un infarto fulminante.
"Ciao
vicina!" mi saluta allegro facendomi un cenno con la mano.
"Ciao
Gloss" ricambio, mentre lui viene verso casa mia. Ogni tanto quando
torna
dalla corsa e mi vede fuori passa a fare quattro chiacchiere. Metto
giù la
chitarra e gli faccio spazio sul divanetto, ma lui preferisce
appoggiarsi alla
ringhiera di legno per godersi i raggi del sole. D'accordo, lo ammetto,
il mio
vicino di casa offre un panorama interessante. Tra lui e il fidanzato
di Ruby
dovrei far pagare il biglietto per sostare alle mie finestre, penso
potrei fare
grandi affari.
"Come
te la passi?" mi chiede mentre si passa una mano tra i capelli per
togliere qualche ciuffo dalla fronte.
"Non
c'è male, cerco di tenermi impegnata" rispondo mentre lui
sta prendendo in
mano la mia chitarra e prova a farle emettere qualche suono piacevole
con
scarsi risultati. Cerco di trattenere una risatina e mi alzo anch'io.
"Aspetta, ti faccio vedere..." gli dico mentre gli sistemo le dita
della mano destra sul manico, indice, medio e anulare posizionati su
primo,
secondo e terzo tasto a formare l'accordo per il do. Poi gli prendo la
mano
sinistra con la mia e gli faccio passare le dita appena sotto il
rosone. Il
risultato è molto migliore rispetto allo strimpellio strano
a cui aveva dato
vita lui.
"È
più difficile di quanto immagino suonare questa cosa, vero?"
mi chiede con
un sorriso rassegnato mentre fa risuonare un altro do.
"Posso
insegnarti, se vuoi" gli rispondo tornando a sprofondare sul divanetto
mentre sua sorella esce da casa loro sbattendo la porta e con l'aria
alquanto
arrabbiata.
"Gloss!
È una vita che ti cerco! Potresti venire a darmi una mano?!"
gli dice con
voce stizzita per poi tornare dentro, sbattendo di nuovo la porta. Ciao
anche a
te, Cash.
"Mi
sa che mi conviene andare" mi dice lui con aria rassegnata mentre posa
la
chitarra. "Si è messa in testa di spostare tutti i mobili
del salotto,
nessuno sa perché" mi spiega abbozzando un sorriso e
dirigendosi a casa
mentre lo saluto con la mia migliore espressione incoraggiante.
A
sera sto decidendo se andare ad una festa di cui mi ha parlato Ariel o
restare
a casa ad oziare sul divano quando bussano alla porta. Vado ad prime
chiedendomi chi mai sarà alle nove di sera e la mia
espressione sorpresa rimane
quando trovo Ruby fuori dalla porta.
"Ho
bisogno del tuo aiuto!" esordisce mentre si fionda in casa mia quasi
travolgendomi. "Frank tra poco sarà qui e penso voglia
chiedermi di
sposarlo!"
Non
ci annoiamo mai al Villaggio dei Vincitori del Distretto Uno. "Ruby...
Perché pensi che voglia chiedertelo?" le domando non capendo
da cosa possa
averlo intuito.
"Perché
so che ha l'anello, ho frugato a casa sua!" mi dice come se fosse la
cosa
più normale del mondo.
"Ruby!"
esclamo con quello che dovrebbe essere un tono di rimprovero ma la
risata che
segue mi tradisce. Però Frank, il fidanzato di Ruby, fa il
gioielliere di
professione. La sua è una delle più antiche
famiglie di gioiellieri del
Distretto per la precisione. Magari era solo un anello che aveva in
casa per
lavoro. "Ma sei sicura sicura che fosse tuo?"
"Certo!
C'era un incisione all'interno della fascetta!"
Ha
dato solo un'occhiata superficiale eh. "Ma ti sei rovinata la
sorpresa!" esclamo ridendo.
"Non
deve essere una sorpresa! Devo prepararmi, vestirmi bene! Non voglio
essere colta
di sorpresa!" mi dice come se fosse ovvio. Va bene, ci rinuncio.
Passiamo
non so quanto tempo a cercare il look perfetto per la proposta a
sorpresa che
non sarà una sorpresa e quando finalmente se ne va
(perché abbiamo sentito
l'auto di Frank in fondo alla strada) le faccio promettere di fare una
faccia
strabiliata e da una che non se lo aspettava proprio. A giudicare da
quanto è brava
nelle interviste in tv dovrebbe farcela.
Ormai
si è fatto tardi per uscire e devo rimettere a posto questo
caos. E poi voglio
essere qui quando domani mattina Ruby sgattaiolerà fuori per
venire a farmi
vedere l'anello. Pensavo che qui vivessero le persone più
letali del Distretto
Uno, invece sembriamo una specie di gruppo di disagiati. Ma infondo sto
bene
qui, sembra quasi una grande famiglia.
Sei
mesi dopo la fine dei 67th Hunger Games
Il
suono della sveglia è insopportabile. Allungo il braccio per
farla tacere e
apro un occhio per vedere che ore sono. Perché mai ho
puntato la sveglia alle
sette?! Il post-it che le ho attaccato accanto me lo ricorda: Tour
della
Vittoria. Tra un'ora il mio team sarà qui, direttamente
dalla Capitale, e sta
sera io e Sapphire partiremo per il più stancante viaggio
che si possa
immaginare. Faccio una doccia veloce, metto una tuta e scendo a fare
colazione.
Con i ritmi che avremo non ho idea di quando mangerò di
nuovo. Ho appena finito
di fare il caffè che sento bussare alla porta e urlo a
Sapphire di entrare.
Appena arriva in cucina gli passò una tazza di
caffè.
"Sai
che non dovresti lasciare la porta aperta? Potrebbe essere pericoloso"
mi
rimprovera ancor prima di darmi il buongiorno.
"Non
preoccuparti, mi so difendere. E poi l'avevo aperta solo
perché sapevo che
saresti venuto" ribatto mentre tolgo i waffles dalla piastra per
metterli
nei piatti. Svuoto la mia tazza di caffè in due sorsi.
"Forse
se tornassi ad un orario decente non avresti problemi ad alzarti
presto"
mi dice sardonico mentre mette lo sciroppo d'acero sui waffles.
"Vuoi
smetterla di controllarmi? Non c'è bisogno che aspetti che
rientro per andare a
dormire" gli rispondo con un tono esasperato. Poi però
ridiamo tutti e due
e Sapphire mi tira un pezzetto di waffles in testa. Stiamo per iniziare
una
lotta ma veniamo interrotti dal campanello.
La
prima a precipitarsi dentro è Amarillis che, dopo avermi
abbracciata, inizia a
parlare a raffica di quanto le piaccia come ho arredato la casa, di
quanto sia
felice di vedermi, del fatto che non vede l'ora di fare questo viaggio
insieme
e altre cose che non riesco a cogliere. Dopo di lei tocca al gruppo di
Preparatori che mi abbracciano e salutano e poi vanno ad allestire
tutto quello
che si sono portati dietro per compiere i loro miracoli. Chiude la
carovana
Ganymedes, col suo modo di fare accattivante e semplice al tempo
stesso. Sono davvero
felice di vederlo anche se senza tacchi devo quasi saltare per
abbracciarlo.
"È
bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue
spalle.
"Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre
sale
alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui
mi ero abituata ha
completamente avuto fine.
Dopo
un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e
sono tornata ad essere la ragazza
d'oro di Capitol City. Non hanno esagerato col trucco ma la differenza
rispetto
a quando mi sono alzata è lampante: ho gli occhi enormi
grazie all'eye-liner e
alle ciglia finte, la pelle e il colorito perfetti, le labbra rosee. I
miei
capelli sono lucidi e ondulati e le mie unghie curate e smaltate. Il
miracolo è
avvenuto di nuovo. Quando salgo in camera a cercare Ganymedes lo trovo
davanti
al mio armadio che passa in rassegna i miei vestiti.
"Non
posso credere che tu li abbia tenuti tutti" mi dice felice mentre
guarda i
miei vestiti dei Giochi che ha disegnato lui.
"Ehi!
Sono i miei vestiti preferiti, quelli!" lo rimprovero fintamente offesa
mentre sbircio il vestito per la diretta ancora celato dalla custodia.
"Come mi presenterai al pubblico oggi?"
Lui
torna al suo tono professionale. "Dunque. In teoria è un
giorno normale,
loro vengono a bussarti alla porta per vedere come stai e se hai
preparato le
valigie. Quindi ho pensato a un vestito giovanile e sbarazzino, anche
abbastanza pratico" mi spiega per poi mostrarmi il vestito. Sta
scherzando, spero. Il vestito è fatto con una stoffa bianco
sporco simile al
tulle cosparsa di cristalli dorati. La gonna è abbastanza
ampia e arriva sotto
il ginocchio, mentre il corpetto è attillato con le maniche
corte e quasi
trasparenti. I cristalli partono dall'alto e diventano più
radi sulla gonna.
Praticamente l'abbigliamento con cui faccio le pulizie tutti i giorni.
"Ganymedes,
è meraviglioso... Ma è credibile che io esca di
casa così?" chiedo un po'
scettica mentre tocco i cristalli.
"Nessuno
vuole vederti come sei davvero, Stella. Vogliono solo ritrovare la
ragazza che
hanno lasciato sei mesi fa. Nella loro testa tu ti vesti
così tutti i giorni,
non temere" mi risponde mentre mi aiuta ad entrare nel vestito e mi
porge
le scarpe, aperte sulla punta e dello stesso colore del vestito, ma con
tacco e
plateau color oro. Sono decisamente pronta per le telecamere.
Quando
scendiamo giù Amarillis emette un gridolino felice e mi
mette dietro la porta.
Lei sbircia fuori dalla finestra e quando siamo pronti per la diretta
mi fa un
segno e io apro la porta tranquillamente, come se stessi andando al
mercato ha
detto Sapphire durante le prove, e cammino fino a fermarmi sul
vialetto.
"Ciao,
Caesar, come stai?" chiedo raggiante all'immagine olografica del
presentatore proiettata davanti a me.
"Benissimo,
Stella!" mi risponde col suo sorriso largo da intervista. "Mi sono
vestito d'oro per te!"
Non
posso credere che l'abbia fatto davvero. Quest'uomo ha i capelli, le
sopracciglia e le labbra color oro luccicante. Non so se ridere o
piangere, ma
di sicuro non mi lamenterò più dei miei look. "Lo
vedo, Caesar, anche
io!" gli dico ridendo e mostrando il mio vestito e posso sentire le
risate
del pubblico in sala. Chiacchieriamo qualche minuto su come va la mia
vita da
Vincitrice e la mia nascente carriera da cantante e poi il collegamento
finisce. Almeno è stata una cosa veloce.
Tra
un paio d'ore partiremo così mi cambio in fretta e vado a
salutare i miei
genitori e Ariel. Almeno sta volta so per certo che li
rivedrò al mio ritorno.
Tornata al Villaggio passo da Gloss, e purtroppo Cashmere, Ruby, che mi
dispiace non avere con noi adesso che siamo diventate amiche, e infine
da Eve.
"Mi
raccomando, Stella" mi dice mentre mi abbraccia.
"Tranquilla,
farò la brava" le prometto con un sorriso angelico.
"Ma
no, non tu, parlavo di Sapphire! Mi raccomando Sapphire, tienilo
lontano dalle
zuffe!" mi spiega mentre mi piego in due dalle risate a pensare che
dovrò badare
a quello che è stato il mio Mentore. Ci sarà da
divertirsi.
Quando
sono salita sul treno ho provato una sensazione strana. Ogni volta che
metto
piede qui sono in ansia per qualche motivo, che siano i Giochi, il
ritorno a
casa o il Tour della Vittoria, ma sta volta mi sento in qualche modo
più tranquilla,
come se gli eventi che ho vissuto mi avessero in reso più
consapevole e matura.
La prima volta che sono salita su questo treno ero una ragazzina che
non aveva
idea di cosa sarebbe successo e di cosa aveva appena fatto, ora, dopo
l'arena e
tutto il resto, mi sento più sicura di me e più...
"Stella!
Vieni a sistemare questo casino che è il tuo scompartimento!
Siamo su questo
treno da dieci minuti e tu già hai messo disordine!" mi urla
Sapphire da
qualche parte in corridoio. Ok, come non detto.
La
cena è stata tranquilla. Dopo mangiato sono spariti tutti
per andare a riposare
in vista di domani e io e Sapphire siamo rimasti sul divano a
chiacchierare.
"Tu
ci sei già stato, vero? Per il tuo Tour..." gli chiedo per
cercare di
capire cosa mi aspetterà domani.
"Sì,
ci sono già stato, tanti anni fa."
"E
com'è il Dodici? Ci sono le miniere, giusto?"
"La
geografia non era il tuo forte, vero?" mi chiede prendendomi in giro.
"Volevo
sapere com'è di persona!" sbuffo. "So già quello
che dicono i libri: è
il distretto più piccolo e più povero, si occupa
di fornire materie prime dalle
miniere a Panem ed è uno dei più distanti dalla
Capitale. Volevo sapere che
impressione aveva fatto a te" gli chiedo di nuovo.
"La
stessa che farà a te: vorrai fuggire. Non è
simile a nulla di ciò a cui sei
abituata ed è il posto più diverso che possa
esistere da quello in cui sei
cresciuta tu. Nel Distretto Dodici la gente muore letteralmente di
fame,
Stella, ma dubito vedrai niente di tutto questo. Farai il tuo discorso
al
Palazzo di Giustizia e poi ci sarà un pranzo a casa del
Sindaco. Non ti faranno
vedere niente del Distretto Dodici" conclude e io non so se essere
sollevata o indignata.
"Cosa
posso dire alle famiglie di quei ragazzi, Sapphire? Sono morti nel
bagno di
sangue e io non li conoscevo, non sapevo nemmeno i loro nomi" gli dico,
non sapendo che fare domani.
"Amarillis
preparerà dei cartoncini che potrai leggere, se non sai che
dire attieniti a
quelli..."
"Ma
Snow vuole che io conquisti queste persone, dubito che potrò
farlo con i
cartoncini di Amarillis!" rispondo dando voce alla mia ansia
più grande.
Se il Presidente penserà che non mi sto impegnando al
massimo non voglio
neanche pensare a cosa mi farà.
"Ascolta,
tu sei brava a pensare in fretta, non ci rimuginare troppo e lasciati
guidare
dall'istinto. Se mi accorgerò che stai per dire una cavolata
ti farò un segno,
d'accordo?"
Annuisco
un po' più rilassata e allungo le gambe. Sono felice che
Sapphire sia con me,
non avrei potuto affrontare questo viaggio senza di lui. "Il loro unico
Vincitore in vita è Haymitch Abernaty, vero? Ha vinto
un'edizione della memoria
come te, se non sbaglio" gli dico per cercare di avere altre
informazioni,
ma lui solleva un sopracciglio con aria scettica.
"Non
esattamente come me, infatti la mia famiglia è ancora viva,
al contrario della
sua" mi risponde enigmatico. La mia espressione confusa lo fa spiegare
meglio. "Sai come ha vinto Abernaty i suoi Giochi?" mi chiede e io
faccio segno di no con la testa. Penso solo che debba essere stato
parecchio
bravo visto che in quell'edizione i Tributi erano il doppio. "Ha usato
il
campo di forza attorno all'arena per far rimbalzare l'ascia che la sua
avversaria gli aveva scagliato contro" mi risponde Sapphire come se
questo
rendesse tutto ovvio.
"E...
Allora? È stato furbo, perché ce l'hanno con
lui?" chiedo senza capire il
problema.
Sapphire
sospira e si passa una mano sulla faccia. "Devi capire, Stella, che ci
sono dei messaggi che al Presidente non piacciono. Usare il campo di
forza...
Usare i loro stessi mezzi per vincere il loro gioco è come
prendere in giro
Capitol City. È un atto sovversivo, capisci? Non poteva
restare impunito."
"Ma
magari non voleva essere sovversivo, voleva solo salvarsi!" esclamo
sconvolta, pensando che un'idea simile sarebbe magari potuta venire
anche a me.
"A
loro non importa perché l'ha fatto, si tratta di un
precedente che non deve
esserci. Nessuno può prendersi gioco di Capitol City, lo
capisci?" mi
chiede con aria grave e mentre io annuisco ripenso al fatto che ho
preso il tè con
uno che fa ammazzare gente perché qualcuno ha fatto un gesto
che potrebbe
essere interpretato come una ribellione.
"Che
tipo è Haymitch?" gli chiedo per cambiare argomento. Noto
che Sapphire è un
po' a disagio.
"Un
tipo da cui preferirei tu ti tenessi alla larga" mi dice soltanto e
penso
speri che io ubbidisca ciecamente.
"Perché?"
"È
uno di quelli che non si è più ripreso dai Giochi
e da tutto il resto. Passa le
sue giornate a bere ed è sempre ubriaco. Preferirei che
restassi accanto a me
quando saremo al Distretto Dodici, Stella" si raccomanda mentre io
inizio
a pensare che voglio che domani finisca in fretta.
Sono
sul palco allestito per l'occasione davanti al Palazzo di Giustizia e
anche se
l'ho già visto in tv non posso fare a meno di notare quanto
questo posto appaia
triste e desolato, anche se è una delle zone migliori del
Distretto. Il Sindaco
ha finito il suo discorso e ora è il mio turno.
Rabbrividisco per una folata di
vento fresco mentre avanzo verso il microfono. Anche se il mio vestito
ha le
maniche lunghe, la gonna è molto corta perché
Ganymedes ha deciso che per il
Tour abiti lunghi sarebbero stati troppo formali. Sinceramente a
guardare le
facce del mio pubblico non mi sembra di essere ad un incontro tra
amici. Dopo
la schiera di persone venute per assistere alla cerimonia, penso dietro
costrizione, ci sono le due famiglie dei Tributi morti e le facce dei
due
ragazzi proiettate su degli schermi. Non quello che si dice esattamente
un'atmosfera rilassata.
Guardo
il cartoncino che mi ha dato Amarillis per cercare ispirazione ma ho la
bocca
secca e la mente vuota.
"Salve
a tutti" esordisco con voce un po' incerta. "In teoria dovrei essere
qui a parlarvi della mia vittoria e di quanto io sia felice e grata
alla
Capitale per i suoi premi, ma non voglio parlare di me. Voglio parlare
di Rose
e Lucas, i due Tributi del Distretto Dodici che purtroppo non sono
riusciti a
sopravvivere all'arena. Erano due bambini e le morti dei bambini sono
sempre le
più ingiuste nei Giochi. Anche se Rose e Lucas non hanno
vinto e probabilmente
non saranno in molti a ricordare il loro nome, si sono comportati con
coraggio,
senza sottrarsi al loro dovere e affrontando il loro destino a testa
alta. Il
Distretto Dodici ha perso due bravi ragazzi" concludo, lanciando un
ultimo
sguardo alle famiglie e indietreggiando. Spero di non aver detto
qualcosa di
sbagliato.
Sapphire
mi mette un braccio attorno alle spalle per rassicurarmi e mi fa un
cenno di
approvazione mentre veniamo scortati alla residenza del Sindaco per il
pranzo.
Mangiamo
tranquilli, chiacchierando del più e del meno con Amarillis
e i miei
Preparatori che animano la conversazione. È stato invitato,
o forse dovrei dire
costretto a venire, anche Haymitch Abernaty, che non ha fatto altro che
bere da
quando ci siamo messi a tavola. Dopo mangiato lo vedo che cerca di
stappare una
bottiglia che ha trovato non so dove mentre è stravaccato
sul divano. Vado a
sedermi accanto a lui e con un movimento rapido lo privo della
bottiglia,
mettendola dove non può raggiungerla restando seduto. Dubito
sia in grado di
alzarsi.
"Credo
tu abbia bevuto abbastanza per oggi."
"Credo
che tu sia una ragazzina impicciona."
"Sono
solo una con più buonsenso di quanto ne abbia tu" gli
rispondo frenando il
suo tentavo di alzarsi.
"Oh
giusto, voi siete Favoriti, con le vostre armi, il vostro
addestramento, il
vostro buonsenso, senza scrupoli quando si tratta di uccidere
ragazzini"
mi risponde acido.
"Ho
già detto che mi dispiace per i vostri Tributi, ma
è così che funziona
nell'arena, dovresti saperlo."
"È
così che funziona per voi."
"È
così che funziona per tutti. Anche noi Favoriti siamo
come tutti gli
altri, uccidiamo per sopravvivere e poi facciamo i conti con i nostri
incubi,
sapendo che non c'è altro modo per sopravvivere in questo
sistema. Dovresti
sapere che succede se deludi Capitol City" gli dico guardandolo negli
occhi e allontanando di più la bottiglia. Lui ricambia il
mio sguardo e per un
attimo penso voglia darmi un pugno ma poi torna a sedersi e mi rivolge
un
sorriso amaro.
"Un
brindisi a Stella Maloney, che ha capito come funzionano le cose a
Panem."
"Meglio
per entrambi se lo facciamo con l'acqua, eh?" propongo bloccando il suo
lancio verso la bottiglia.
"Sei
una tosta, devo ammetterlo" risponde, alzando le mani in segno di resa.
"Anche
tu, Abernaty, non posso negarlo" dico, ormai praticamente seduta sulla
bottiglia ed entrambi ridacchiamo. Penso che da sobrio non dev'essere
poi una
cattiva compagnia.
Il
tragitto verso il Distretto Undici non è stato molto lungo.
Sta mattina abbiamo
fatto colazione a casa del Sindaco, dove ho conosciuto Seeder e Chaff,
i
Vincitori ancora in vita del Distretto. Lei è stata davvero
gentile e carina,
mi ha ricordato un po' Eve. Mi ha messo a mio agio e abbiamo
chiacchierato
parecchio. Non so che pensare di Chaff, invece. Quando siamo arrivati
ha
provato a baciarmi, adducendo come spiegazione che non aveva mai
baciato una
Favorita. Io l'ho schivato nascondendomi dietro Sapphire, che per poco
non gli
mollava un pugno. Fortunatamente Seeder ha calmato le acque, altrimenti
Eve se
la sarebbe presa con me una volta tornati a casa, se lo avesse saputo.
Penso
che anche Chaff, come Haymitch, sia brillo per la maggior parte della
giornata,
anche perché mi è capitato di vedere in tv
qualche festa in onore del Vincitore
di turno e loro sembravano essere compagni di bevute.
Il
clima al Distretto Undici è più mite ed essere
circondati dai campi sotto il
sole che brilla rende in qualche modo questa giornata più
piacevole. Tra poco
inizierà la cerimonia e sento la familiare sensazione di
ansia nello stomaco.
Maximilian, il Tributo del Distretto Undici, è stato la mia
prima vittima
durante gli Hunger Games, come farò a guardare in faccia la
sua famiglia dopo
che mi hanno visto ucciderlo in pochi minuti? Riguardo il cartoncino
che mi ha
dato Amarillis e ancora una volta non ci trovo nulla che mi sia
d'aiuto.
Apprezzo il suo sforzo di organizzare tutto al meglio e di provare ad
aiutarmi,
ma Snow vuole che io consoli queste persone e contemporaneamente gli
faccia
capire che il governo di Capitol City non è poi
così male e non penso che
'Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre' possa essermi molto utile
allo
scopo.
Mi
avvicino a Sapphire mentre il Sindaco ha già cominciato il
suo discorso. Non è amichevole
come quello del Dodici e mi sembra anche molto meno cordiale verso la
popolazione.
"Come
devo comportarmi? Che posso dire alle persone a cui ho ammazzato il
figlio?" gli chiedo per l'ennesima volta sperando che lui esca un asso
dalla manica.
"Stella,
ascolta. È stato lui ad attaccarti per primo, nel caso te lo
fossi dimenticato.
Ti sei solo difesa, è così che funziona
nell'arena, non darti colpe che non
hai, chiaro?"
Non
c'è rimprovero nella sua voce, penso voglia solo che io la
smetta di
tormentarmi e lo vorrei tanto anche io, ma non sempre ci riesco. Tocca
a me e
mi dirigo verso il microfono cercando di mantenere un'aria composta
nonostante
vorrei fuggire.
"Essere
qui per me, a guardare le famiglie di Katy e e Maximilian, non
è facile. Non
conoscevo Katy, ma penso che nessuno dovrebbe morire in quel modo, il
bagno di
sangue è la cosa più brutta che io abbia mai
visto. Con Maximilian ci siamo
scontrati. Mi ha attaccata lui per primo ma non per questo lo biasimo.
L'arena
funziona così, devi provare a tirare fuori tutto il coraggio
che hai e provare
a sopravvivere. Maximilian non è riuscito a vincere ma
questo non fa di lui un
perdente. È stato coraggioso e ha combattuto e questo fa di
lui un vincitore,
anche se non ha avuto una corona."
Senza
riuscire a guardare ancora le famiglie torno al mio posto e da
lì a poco la
cerimonia finisce. Quando torniamo sul treno vado in camera mia e mi
butto sul
letto, calciando via le scarpe e osservando i frutteti che si
allontanano.
Sento Amarillis che mi chiama per il pranzo e mi cambio velocemente.
Non ho
molta fame ma non posso iniziare a rifiutare il cibo al secondo giorno
di tour,
Ganymedes dovrebbe fare troppe modifiche ai vestiti. Mi avvio verso la
carrozza
ristorante sperando che le chiacchiere con gli altri mi distrarranno un
po',
almeno fino al prossimo Distretto.
Author's
note - Il Ritorno.- Ciao di nuovo! Intanto grazie ancora per essere
arrivati
fin qui. Prima di lasciarvi volevo farvi vedere alcune cose, giusto per
rendere
la storia più vivida :3 Per cominciare, questa
è casa di Stella al Villaggio
dei Vincitori. I vestiti che Stella indossa nell'intervista
e nei Distretti Dodici
e Undici
sono
questi e se non avete mai visto un piano blu eccovelo qui.
Per finire, vi
presento Frank,
il fidanzato di Ruby, e vi metto anche una foto di come si
presenta Gloss
all'inizio della storia (povera Stella, compatiamola).
Per
chi volesse ascoltarla, la canzone che canta
Stella è questa.
Ora
la smetto di annoiarvi e vi do appuntamento al prossimo capitolo, un
bacio a
tutti! <3