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Autore: Mia_Usagi    25/03/2015    4 recensioni
Usagi e Mamoru annunciano il loro matrimonio, ma non tutti sembrano esserne contenti. Inoltre, un nuovo nemico li minaccia. ******* Fanfiction nata da un'idea di MiaMoon e Usagi_Chiba.******* SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Usagi era ferma davanti allo specchio della camera di Mamoru intenta a sistemare ogni minimo dettaglio del suo abbigliamento. Era una serata importante, quella durante la quale avrebbe annunciato il suo matrimonio alla sua famiglia.
Era talmente agitata da non riuscire neanche ad allacciare la collana che il suo fidanzato le aveva regalato per il compleanno precedente.
Non avrebbe mai creduto che una simile agitazione potesse far parte di lei anche se, era consapevole, che tutto era dovuto alla reazione che i suoi genitori avevano avuto quando li aveva invitati a cena quella sera ma, soprattutto, per quella di Rei ed Ami. Se quella dei suoi genitori era quasi comprensibile, l’effetto che quella rivelazione aveva sortito sulle due guerriere, era stato incomprensibile.
Era sempre stata convinta che la felicità delle altre guerriere sarebbe stata grande quasi quanto la sua. Quasi, perché nessuna avrebbe mai potuto provare la stessa gioia che aveva pervaso lei quando il suo Mamo-chan le aveva rivolto la fatidica domanda.

- Dai Mamo-chan, voglio sapere dove mi stai portando! – esclamò impaziente.
Mamoru si voltò ad osservarla, il volto imbronciato proprio come la bambina che era stata e che ogni tanto faceva ancora capolino, nonostante fosse maturata molto dopo la battaglia con Galaxia. Usagi era curiosa e proprio per quello aveva provveduto a bendarla: non sarebbe mai riuscita a mantenere gli occhi chiusi e avrebbe rovinato la sorpresa che lui aveva organizzato.
Usagi aveva sentito la macchina fermarsi ed il rumore del motore arrestarsi, segno che Mamoru aveva girato la chiave nel quadro e spento il veicolo.
Era strano quel suo comportamento ma anche lui era cambiato molto. Non aveva più nessun timore a dimostrarle i suoi sentimenti nel privato, quando erano con le ragazze, invece, era ancora restio e parecchio timido. Lo aveva sentito chiudere lo sportello del lato guidatore, aprire quello accanto a lei e, poi, prenderla per mano per farla scendere.
- Mamo-chan io non resisto! Posso togliermi la benda? – chiese quasi disperatamente.
- Coraggio, manca poco Usako. Siamo quasi arrivati. – esclamò il giovane, con un tono divertito.
Ad un tratto Mamoru si fermò posizionandosi dietro di lei e sciogliendole la benda.
Erano stati molte volte su quella collina ma il paesaggio che si estendeva davanti a loro era da mozzare il fiato.
Usagi si incantò ad osservare la luna piena, rotondeggiare alta nel cielo, come se fosse la prima volta che la vedeva.
- Guarda Mamo-chan è bellissima… – mormorò estasiata, quasi con il fiato corto, ammirando quel miracolo della natura.
- Mai quanto la sua Principessa… – rispose lui abbracciandola e facendole appoggiare il capo sul suo petto.
Usagi arrossì e si accoccolò ancora di più tra le sue braccia, beandosi di quella vicinanza.
- Sposami Usako… – disse, all’improvviso, dopo qualche minuto di silenzio.
La ragazza parve ragionare un po’ su a quella singolare proposta chiedendosi se avesse sentito bene.
- Cosa? – rispose sgranando gli occhi, esterrefatta. Quella fu l’unica parola che riuscì a mormorare.
Immediatamente, si sciolse dall’abbraccio del giovane e si voltò per poter guardare il suo bel viso. Nei suoi occhi lesse tutto l’infinito amore che Mamoru provava per lei ed anche, forse, la preoccupazione di aver affrettato i tempi.
- Aishiteru* Usako e non voglio aspettare ancora. – disse, come al solito leggendole nel pensiero.
Lei sorrise, per nulla meravigliata da quelle percezioni che Mamoru aveva sempre avuto su di lei. Sicché, si alzò sulle punte dei piedi e gli avvolse le braccia attorno al collo.
- Aishiteru anche io Mamo-chan e neanche io voglio aspettare oltre. – gli mormorò, guardandolo negli occhi di quel ragazzo che le aveva rubato mente e cuore.
Era andato tutto come aveva voluto, anzi forse anche meglio, mancava solo il tocco finale, quell’anello che giaceva nella sua scatola, all’interno della tasca della sua giacca.
Fissò Usagi che, con le mani aperte davanti al viso per coprire lo stupore e gli occhi lucidi, non riusciva a proferire parola. Sorrise felice, aprì il cofanetto, estrasse l’anello e prese la mano sinistra della sua ragazza, lasciandolo scivolare all’anulare.
Era tutto perfetto, quel momento era stato sublime ed il bacio che si stavano scambiando in quel frangente era il sigillo finale di quella serata che avrebbero ricordato per tutta la vita.

Due mani calde si posarono sulle sue ridestandola dai suoi pensieri ed aiutandola nel compito, che fino a quel momento era sembrato quasi insormontabile, di allacciare quella collana.
Le mani si spostarono, poi, delicatamente sulle sue spalle mentre sul suo collo si posarono una scia di baci leggeri come ali di farfalla.
Usagi chiuse gli occhi e si abbandonò a quella meravigliosa sensazione di quiete che solo il suo Mamo-chan sapeva donarle e rabbrividì quando il suo alito caldo arrivò a sfiorarle l’orecchio, mentre lui le sussurrava che sarebbe andato tutto bene.
Si voltò per stringerlo in uno degli abbracci che era solita dargli, ma soprattutto per sentirlo più vicino a lei, facendo scivolare via tutta l’agitazione che la attanagliava.

Quello stato di benessere, però, venne interrotto dal campanello che fece precipitare di nuovo Usagi nell’ansia.
Mamoru la prese per mano e si avviò con lei all’ingresso per accogliere i futuri suoceri. Era agitato anche lui ma non voleva farglielo capire: doveva essere il suo punto fermo. Si fissarono davanti alla porta e Mamoru udì distintamente il respiro profondo che aveva preso Usagi, quindi si avvicinò per posarle un piccolo bacio sulla tempia, con il chiaro intento di tranquillizzarla
Dopo i classici convenevoli, la famiglia di Usagi si accomodò in salotto, dove una tavola già apparecchiata faceva bella mostra di sé. Era stato Mamoru a preparala, disponendo con la sua solita meticolosità: tovaglia, posate, bicchieri e bevande varie non dimenticandosi, infine, del simbolo che da sempre lo contraddistingueva: rose rosse in un vaso, a centrotavola.
Quasi meccanicamente, anche se accompagnati da una tensione palpabile, i commensali iniziarono a mangiare. In un primo momento, svolsero tutto in un silenzio quasi atterrito, poi la madre di Usagi allentò, in qualche modo, la tensione. 
- Complimenti Mamoru-san, la cena era squisita e la tavola era davvero bella! – disse Ikuko, con un timido sorriso.
Il giovane restò con la forchetta a mezz’aria e con la bocca semi aperta, poi scosse la testa, quasi imbarazzato, ed indicò la sua testolina buffa.
- Io mi sono soltanto occupato di imbandire la tavola, per la cena è tutto merito di Usagi. – rispose scuotendo la testa, soddisfatto.
La signora non rispose, ma guardò stupefatta sua figlia. Quasi non credeva alle sue orecchie. Decise di non indagare oltre, magari si era fatta aiutare da un’amica e aveva spacciato per suo quel lavoro, o forse no… Non avrebbe voluto confezionarle una pessima figura di fronte al suo ragazzo, in fin dei conti.
Il pasto parve proseguire liscio come l’olio. Mamoru aveva cercato di intavolare una conversazione con Shingo, poi con Kenji, il quale gli aveva chiesto anche dei suoi studi e di come riusciva a mantenere un appartamento, con i lavoretti part-time che aveva. Usagi ed Ikuko, invece, non avevano quasi proferito parola, o forse solo quando la signora si era offerta di aiutarla a trafficare in cucina.
Al momento del dolce, Mamoru guardò intensamente negli occhi Usagi, invogliandola a parlare. Effettivamente, avevano organizzato quella cena per un motivo ben preciso.
Più facile a dirlo che a farlo, chiaramente, ma la ragazza, facendo forza su tutto il coraggio che possedeva, si decise a parlare.
- Mamma, papà Mamoru ed io abbiamo deciso di sposarci. – disse tutto d’un fiato.
A quella notizia, Kenji posò la forchettina ancora infilzata di un pezzo di torta al cioccolato sul piattino, facendola echeggiare rumorosamente, mentre sua moglie rimase perfettamente immobile a guardare sua figlia. Shingo, di buon grado, decise di tenersi da parte, pur scioccato da ciò che aveva appena udito.
- Come scusa??? – chiese suo padre, con un tono di voce fra l’incredulo e l’irritato, dopo aver lanciato uno sguardo alla moglie.

- Sì, abbiamo deciso di sposarci non appena Usagi avrà terminato i suoi studi. –

confermò Mamoru, non avendo paura di farlo.
Prevedendo una feroce sfuriata da parte del marito, con tono calmo, la signora Ikuko si affrettò a parlare.
- Perché adesso? Voglio dire, non potete aspettare? Siete ancora così giovani! – chiese la donna.
- Non intendiamo aspettare, mamma. – rispose calma, ma decisa.
Kenji, invece, si lasciò sfuggire un risolino quasi di scherno.
- E come pensate di mantenervi? Lui studia ancora e tu non hai nessuna idea di quello che vuoi fare, dopo il diploma! – esclamò il padre, trattenendosi dal battere un pugno sul tavolo.
- Ho dei soldi da parte – intervenne Mamoru. - Le assicuro che non farò mancare nulla ad Usagi. Vogliamo solo essere felici insieme. – terminò, sostenendo lo sguardo fisso dell’uomo.
- Siete troppo giovani, come fate ad essere così sicuri di voler passare tutto il resto della vostra vita insieme? – chiese con voce tremante Ikuko.
- Mamoru ed io siamo destinati a stare insieme, stiamo solo anticipando quello che è già scritto. – le rispose Usagi, temendo già una reazione sconvolta a quell’affermazione.
- Usagi, cosa dici? Destino? Anticipare ciò che è già scritto? – chiese stralunata, cercando di capire cosa la figlia stesse farfugliando.
Non si sarebbe mai aspettata una simile obiezione da parte di sua madre, aveva sempre pensato che sarebbe stato suo padre quello da convincere e, invece, trovava resistenza anche da parte dell’unica persona che aveva creduto sarebbe stata d’aiuto.
Mamoru aprì bocca per parlare ma Usagi, inaspettatamente, alzò una mano per fermarlo.
- No, Mamo-chan. Forse è ora che conoscano la verità. – decise, senza averlo premeditato prima.
Lui annuì ed allungò la mano sul tavolo, per afferrare quella della ragazza, incurante dello sguardo omicida di Kenji Tsukino.
- Vi chiedo solo di non interrompermi. – annunciò, dopo qualche attimo di silenzio. - In un’epoca ormai lontana esisteva, sulla Luna, un regno conosciuto con il nome di Silver Millennium. Era situato nel Mare Serenitas ed era governato da Queen Serenity che, grazie al Maboroshi no Ginzuishou**, riusciva a mantenere pace e prosperità all’interno del pianeta. – non curante degli sguardi a dir poco perplessi dei suoi genitori, Usagi continuò. - Queen Serenity aveva una figlia, Princess Serenity, che amava guardare la Terra. Fu così che si innamorò di Endymion, il Principe di quel pianeta, e di nascosto si recava lì per poterlo ammirare, seppur, di nascosto. Anche Endymion si innamorò di Serenity sebbene il loro amore fosse proibito. –
La signora Ikuko scosse la testa e voleva intervenire, ma Usagi la bloccò con lo sguardo, non fermando il filo del discorso. Non sapeva se avrebbe ritrovato il coraggio di parlare, poi.
- Un giorno gli abitanti della Terra invasero la Luna per conquistarla ed a nulla valsero le intimidazioni del loro Principe, per mettere fine a quella guerra. Endymion, durante il combattimento, venne accusato di tradimento ed infine ucciso mentre Serenity, sopraffatta dal dolore, si tolse la vita. Queen Serenity, utilizzando il potere del Maboroshi no Ginzuishou, decise di inviarli nel futuro per dargli modo di incontrarsi di nuovo ed amarsi senza difficoltà. – poi dovette fermarsi, per riprendere fiato e recuperare un po’ di forze.

Usagi, dopo quella pausa presa anche per dare modo a tutti di assimilare il suo discorso e prepararli a quella che, per loro, sarebbe stata una notizia scioccante, riprese a parlare.
- Quello che sto cercando di dirvi è che Mamoru ed io siamo destinati a stare insieme semplicemente perché… chiuse gli occhi e poi lo disse. - Noi siamo Serenity ed Endymion. Ci amiamo da secoli e ci ameremo per sempre. – concluse, finalmente quel discorso tanto trattenuto.
Quasi immediatamente, si sentì libera. Erano anni che mentiva ai suoi genitori, seppure in buona fede, e che si portava tutto dentro, nascondendo loro una parte importante della sua vita.
La sua famiglia rimase immobile dopo il racconto, esterrefatti da quella che sembrava una favola da leggere ad una bambina per farla addormentare. Non potevano assolutamente credere a quello che avevano ascoltato.
Shingo era sconvolto dal racconto di sua sorella. Mai avrebbe pensato che l’immaginazione di quella ragazza, che lui aveva sempre preso in giro, potesse essere così fervida.
- Usagi ma cosa dici? Ti senti bene? – riuscì a dire, finalmente, preoccupata sua madre. Non aveva preso assolutamente sul serio la storia che la figlia aveva appena raccontato.
- Sto bene mamma. Perché me lo chiedi? – domandò quasi indispettita dal viso incredulo di sua madre.
- Usagi devi ammettere che la tua storia è alquanto fantasiosa… – disse con una smorfia Kenjii.
- Fantasiosa? Che cosa vorreste dire??? – ribatté offesa, dopo aver lanciato uno sguardo sconcertato a Mamoru.
- E come vi sareste incontrati di nuovo? – chiese Ikuko alzando un sopracciglio, cercando l’ago nel pagliaio.
- Dopo una battaglia tutti i nostri ricordi sono tornati… – sospirò dolorosamente la ragazza, al ricordo di quel periodo.
- Una battaglia? Ti rendi conto di quello che dici? Sembra tu stia sognando ad occhi aperti! Certo, avrei potuto anche aspettarmelo da te, ma da Mamoru-san… – continuò sua madre, iniziando a crederli due folli.
Una risata echeggiò nell’aria e tutti si voltarono a guardare Shingo, che, dopo averlo fatto fin troppo, non riusciva a trattenersi.
- Mamma, Usagi si crede Sailor Moon! – biascicò continuando a ridere.
- Io non mi credo Sailor Moon, io SONO Sailor Moon - sbottò la bionda, furiosa con suo fratello.
Il silenzio calò nella stanza e anche Mamoru rimase a bocca aperta per il modo in cui Usagi aveva risposto a Shingo. Non avevano pianificato di raccontare loro la doppia vita che svolgevano ma, arrivati a quel punto, era l’unica soluzione per fargli accettare il loro matrimonio.
La giovane donna si alzò lentamente, invitando, con gli occhi, il suo fidanzato a fare lo stesso. Lui aveva capito cosa voleva mostrare ai suoi genitori ma era convinto che li avrebbero scioccati ulteriormente. Forse per quella sera era meglio continuare solo a parlarne. Però, lei non era dello stesso parere e così, dopo averlo preso per mano, lasciò che Serenity ed Endymion prendessero il posto di Usagi e Mamoru.

 

*Aishiteru: ti amo in Giapponese
** Maboroshi no Ginzuishou: Cristallo d’Argento Illusorio

Ed ecco il terzo capitolo. Grazie per le letture che abbiamo riscontrato e per le recensioni. Speriamo che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento e, come al solito, se vi va commentate e fateci sapere le vostre impressioni e, perchè no, anche eventuali spunti per proseguire la storia. Vi ricordiamo inoltre, la pagina facebook alla quale potrete iscrivervi cliccando qui


A prestissimo!!! :)
   
 
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