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Autore: Persefone3    25/03/2015    4 recensioni
Salve a tutti, ho deciso di mettere insieme una serie di One Shot che hanno per protagonisti i Capitan Swan perché secondo me spaccano davvero e sono senz'altro la migliore coppia di tutto lo Show. Sono essenzialmente dei Missing Moments tra i due che mi sono venute in mente, rielaborando anche parte della trama. Detto questo, bando alle ciance e allo spiegone, vi auguro buona lettura e spero vi piacciano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Carissimi, scusate l'assenza qui  ma l'altra FF e vari impegni mi hanno completamente assorbita e quindi non ho potuto aggiornare velocemente. Che dire? La puntata di domenica è stata qualcosa di incredibile, cioè io ancora non riesco a riprendermi: questi ci vogliono vedere morti prima della fine della serie: ci hanno fatto morire la scorsa stagione perchè Emma non si dava una mossa e ora ci uccidono con questi feel, #nonfermatelipernessunmotivoalmondo. La shot è ambientata durante la 4x15, dopo che Ursula è andata via in compagnia dei Tritone. Spero vi piaccia. Grazie a chi legge, recensisce e inserisce #veadorocomenonmai. Buona Lettura Persefone
 


ENJOY THE QUITE MOMENTS
- Il piano di Gold temo che abbia a che fare con Emma. È la sua unica possibilità per far ottenere il lieto fine ai cattivi. L’Autore non può cambiare le cose in questo mondo, perché non tutti i lieto fine sono opera sua.
- Ma di Emma. L’Oscuro vuole ucciderla?
- Peggio. Vuole riempirle il cuore di oscurità.

Hook ha appena lasciato Ursula e Tritone sul molo. Le rivelazioni della donna lo hanno lasciato di sasso. Nella sua mente un solo pensiero martella incessantemente: deve trovare un modo per fermare l’Oscuro, sono troppe le cose che già gli ha tolto.
La serata è fredda e l’umidità sulla banchina si fa sentire. I suoi occhi fissano l’orizzonte e il mare, mentre non può fare a meno di ripensare a quello che ha detto ad Emma nella baita di Gold.

- In tutto questo parlare dell’Autore e del libro, non abbiamo mai discusso un fatto: ero un cattivo.
- Ma non sei più quella persona.
- Neanche Regina, ma ha comunque perso il suo lieto fine. Se dobbiamo considerare le regole del libro, è solo questione di tempo prima che io perda il mio.
- Un attimo, se hai così paura di perdere il tuo lieto fine, vuol dire che l’hai trovato. Qual è?

Hook ha sentito la voce di Emma vibrare in quel momento e i suoi occhi farsi lucidi, quasi avesse paura di sentirsi dire una verità che non conosce.

- Non l’hai ancora capito Emma? Sei tu.

Gli occhi di Emma si fanno sempre più lucidi e, mentre lo bacia dolcemente, Hook ha sentito la sua guancia farsi umida a causa di una lacrima. La salvatrice non riuscirà mai ad abituarsi a essere importante per qualcuno e in particolare per lui, ma a Hook non importa: in fondo la ama anche per questo.
Mai un presentimento del pirata si era rivelato così maledettamente azzeccato e confermato dalle parola di Ursula. Il piano di Gold è un qualcosa di rivoltante: riempire di oscurità il cuore del suo amore. Hook sa bene cosa vuol dire esservi immersi senza poter avere una via d’uscita. E ne sa anche un’altra di cosa: se è vero che non è tanto facile uscire da quell’oscurità, ricadervi dentro, invece, è fin troppo semplice.
È così assorto in questi ragionamenti, che non si accorge minimamente della presenza di qualcun altro sul molo.
 Emma lo ha osservato da lontano per tutto il tempo. Lo sta guardando con una dolcezza ancora più consapevole di quella che ha avuto fin ora. Le sue parole l’hanno toccata nelle corde più profonde del suo animo. Era rimasta senza parole e tutto quello che aveva saputo fare, per esprimere i sentimenti ricambiati, era stato baciarlo. E in lei si era rinsaldata la ferma volontà di stare con lui qualunque cosa sarebbe accaduta. È vero, Hook le ha detto di andare a casa mentre lui accompagna Ursula al molo, ma Emma non gli ha dato retta. Lo ha seguito e questo non perché non si fida di lui, ma perché vuole assicurarsi che alla fine stia davvero bene. Dopo che è rimasto solo, non si è mosso dalla banchina. Emma si avvicina.
Hook sta ancora rimuginando sulle parole di Ursula, quando sente qualcuno stringersi al suo braccio. Gira la testa e vede Emma poggiare il mento sulla sua spalla e posare i suoi amorevoli brillanti occhi verdi nei suoi.

- Emma, tesoro, che fai qui? – dice Hook sfilando la mano dalla tasca del giubbotto per accogliere la donna tra le sue braccia.
- Ti stavo aspettando, non volevo tornare indietro senza di te.
- Allora cosa stiamo facendo ancora qui? Meglio muoversi, si gela qui fuori.

Hook infila di nuovo la mano in tasca ed Emma torna stringersi al suo braccio. Cominciano ad incamminarsi per la banchina lentamente. Si sorridono con dolcezza, sempre più complici, sempre più innamorati.  Sono quasi arrivati al maggiolino, quando al pirata viene in mente una cosa.

- E se io ora ti chiedessi di fidarti di me? – dice il capitano suadente.  
- Ma io già mi fido di te! – dice Emma candidamente

Hook si scioglie dalla stretta della donna. Emma non fa in tempo a protestare per quella improvvisa separazione che lui è già dietro di lei. Con la mano buona le copre gli occhi mentre con l’altro braccio le circonda la vita. Emma si irrigidisce un momento. Hook avvicina le labbra al suo orecchio per sussurrarle qualcosa.

- E allora lasciati andare, ti guido io. Ho una sorpresa.

Il pirata conduce Emma lungo la banchina.

- Dove stiamo andando?
- Se te lo dicessi, che sorpresa sarebbe? Ancora un po’ di pazienza e lo saprai.

Mentre stanno camminando, Emma poggia una mano sul braccio del pirata che le cinge la vita. Si appoggia al suo corpo per camminare. Dalla mano che le copre gli occhi, Emma sente provenire un intenso odore di salsedine.

- Come mai odori così di mare? – dice Emma divertita.
- Non è vero!

Hook vuole risparmiarsi le risate di Emma per il tuffo non previsto che Ursula gli ha fatto fare nel pomeriggio.

- Uhm sarà … ma conosco bene l’odore della tua pelle – dice Emma in maniera davvero sensuale.

A quelle parole Hook sente il sangue accendersi nelle sue vene. La passione che c’è tra loro è travolgente e consapevole, ma la cosa incredibile è che basta un niente per accenderla. Raggiunta la destinazione del loro camminare, Hook si ferma e di conseguenza anche Emma.

- Eccoci arrivati. Sei pronta? Uno … due … tre!

Il pirata toglie la mano dagli occhi di Emma e la cinge con entrambe le braccia, posando il mento sulla spalla di lei. La salvatrice apre gli occhi e non crede a quello che vede: la Jolly Roger.

- È … proprio lei? – chiede Emma sorpresa.
- Sì, tesoro in ogni sua singola panca di legno.

Emma gira leggermente la testa per osservare l’espressione di Killian: è felice come un bambino. Alza la mano sul viso del pirata e fa in modo che lo appoggi al suo. Gli deposita un bacio sulla guancia e poi si passa la lingua sulle labbra.

- E comunque sai proprio di salsedine. Come sei riuscito a farla tornare? – chiede dolcemente.
- È stata Ursula. La conchiglia con la sua voce era nella cassaforte della mia cabina.

Emma in quel momento si rende conto che il pirata ha vissuto sotto il suo stesso tetto, ha condiviso con lei momenti e cose del suo passato, ma non può dire che la cosa sia stata reciproca. Un’idea comincia a farsi strada in lei e spera che, mettendola in atto, possa farlo felice e allentare la tensione accumulata quel giorno.

- Senti, - dice Emma appoggiandosi sempre più al corpo di Hook – conosco bene gli alloggi dell’equipaggio e il ponte della nave. Mi chiedevo se c’era qualcos’altro da vedere a bordo.
- Sentiamo, cosa vorresti vedere?
- L’ultima volta che ci sono salita, mi ricordo che c’era una qualche cabina – dice Emma allusiva – ma non l’ho vista bene. Ero troppo occupata a distrarre un membro di questa nave. Era un capitano, mi pare e mi ha dato parecchio da fare …
- Dimmi chi ha osato essere così insolente con te, lo stendo con un pugno in men che non si dica!

Le loro risate regalano un po’ di calore a quella notte così buia e fredda.

- Rimediamo subito, allora. Lascia che ti mostri ciò che cerchi. – dice Hook prendendola per mano.

Salgono la scaletta di attracco che da accesso al ponte della nave. Camminano un po’ su di esso e Hook non può fare a meno di notare come Emma si muova pienamente a suo agio.

- Guarda che razza di umidità c’è … vieni, scendiamo.

Hook fa cenno ad Emma di avvicinarsi e scendere le scale che danno accesso alla cabina. Come vi entrano, il viso del pirata si illumina.

- Pensavo che non avrei più visto questo dolce vascello
- Ti è mancata vero?
- Sì.

Hook pronuncia queste frasi quasi sovrappensiero e, solo quando non può più richiamarle a sé, si rende conto di quello che potrebbero significare. Si gira immediatamente verso Emma per capire se ha frainteso le sue parole e rimediare ad esse se necessario.

- Ma se tornassi indietro la scambierei altre mille volte con quel fagiolo, il tutto per poter tornare da te. – aggiunge il pirata.

La donna è seduta sul bordo del letto e lo guarda dolcemente. Dopo quello che le ha detto nella baita non può avere più dubbi sulla forza e la sincerità dei suoi sentimenti per lei.

- Forse dovrei lasciarvi soli, mi sento di troppo – dice Emma ironica e con il chiaro intento di alleggerire la tensione.
- Non credo sia necessario, non è gelosa la Jolly Roger, come spero che il tuo maggiolino non sia geloso di me – dice Hook sorridendo e sfregandole dolcemente il naso con il dito.

Emma accavalla le gambe e fa cenno al pirata di sedersi accanto a lei.

- Allora è come la ricordavi?
- Sì – dice Hook sedendosi – è tutto dove l’ho lasciato.

Emma si guarda intorno incuriosita da tutti quegli oggetti e dalle storie che nascondono. Vorrebbe che lui ne raccontasse qualcuna, sa così poco del suo passato. Hook le prende la mano, ma si accorge immediatamente di quanto è fredda.

- Amore mio, temo che la Jolly Roger non sia fornita dei meravigliosi confort del tuo secolo, come per esempio i termosifoni. Stai congelando, meglio se ci avviamo.

Hook fa per alzarsi, ma Emma lo ferma.

- Non ho così freddo, dai restiamo ancora un po’.
- Come vuoi, però vado a cercarti qualcosa di più pesante.

Come Hook esce dalla porta, Emma comincia a guardarsi intorno. Un lato del letto è appoggiato alla parete della cabina mentre la parte con il cuscino è incastonata in una sorta di scaffale dove sopra ci sono poggiati molti libri. Emma si sfila le scarpe e si avvicina a quei volumi con molta curiosità. La maggior parte di essi sono trattati di astronomia e di navigazione in mare. Ma c’era anche qualche vecchio romanzo gotico. Come Hook rientra nella cabina la trova intenta a sfogliare uno di quei libri.

- Swan, non credevo di interessassero i trattati di navigazione! – dice Hook coprendola con una coperta.
- Neanche io, ma queste mappe sono bellissime … se solo sapessi come si leggono …

Hook scoppia a ridere. Prende il volume che Emma sta consultando e comincia a spiegarle qualche nozione rudimentale di navigazione e astronomia. Emma lo ascolta rapita e sempre più curiosa.

- Quindi tu sai distinguere tutte queste costellazioni al massimo con un sestante? Niente GPS, satelliti, computer e roba così?
- Sono un diavolo di capitano, tesoro.
- Una volta voglio che mi fai vedere in pratica tutte queste cose.
- Con immenso piacere amore.
- Ma vedo anche che c’è qualche altro genere qui – dice Emma protendendosi nuovamente verso lo scaffale. 
- Sai com’è in alto mare è piuttosto difficile far funzionare un televisore che va solo a corrente …

Emma si gira ridendo e afferra un altro libro. Lo mostra al capitano.

- Ti va di metterti qui vicino a me? – dice la donna facendogli posto
- Certamente. Ma ti avverto che questo romanzo è di paura, non vorrei avessi gli incubi stanotte.
- E tu che ci stai a fare con me allora? Dai, comincia a farmi sentire che non ho nulla da temere.

Hook non se lo fa ripetere due volte si sdraia sul suo vecchio letto. Emma si sistema tra le sue braccia e apre il libro alla prima pagina.

- Cominci tu a leggere? – chiede la donna.

Hook comincia a leggere ed Emma si lascia cullare dal sensuale tono di voce del capitano. Si stringe ancora a lui, sperando che quella calma duri in eterno, anche se sa benissimo che non è così.

- Mi piace stare nel tuo mondo Capitano, ed era tanto che ero curiosa di conoscerlo. Sei stato tanto nel mio, ma devo dire che anche nel tuo si sta bene, soprattutto se sei accanto a me. è incredibile come il lieto fine sia spesso diverso da come lo avevamo immaginato, ma non per questo meno bello o intenso.

Hook la stringe ancora di più. Posa le labbra sulle sue e lascia che Emma possa stendersi comodamente sul letto. Nel compiere questi movimenti, il libro che stanno leggendo cade a terra, ma nessuno dei due sembra badarci molto.

- Nonostante veniamo da due mondi completamente diversi – dice Hook sciogliendosi dal caldo abbraccio delle sue labbra - una cosa è sempre uguale, eterna e potente al di là del tempo che passa: quella che sta per succedere tra noi due se non mi chiederai di fermarmi. E spero proprio che tu non lo faccia.

Emma lo attira di nuovo a sé per perdersi nelle sue labbra e nel suo amore. Chi mai potrebbe essere tanto pazzo da chiedere di interrompere quella cascata d'amore?  
  
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