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Autore: Lady Warrior    25/03/2015    0 recensioni
Song-fic composta da 6 storie basata sulla canzone "Say something" di A Big great world e Christina Aguilera. Dal testo:
"Dì qualcosa. Mi stai guardando negli occhi. Sai che ancora fremo nel vedere le tue iridi azzurre? Sai che ho ancora le farfalle nello stomaco? Dì qualcosa, ti prego, qualcosa che mi convinca a non dire quello che sto per dire.
Dì qualcosa, basta solo un “ti amo”, oppure “Si risolverà tutto”, oppure ancora “Perdonami”. Dillo, ti prego, e ti prometto che non lo farò. Che ricomincerò la mia vita con te come se tutto ciò che ci sta dividendo non fosse mai accaduto. Sono disposta a perdonarti, se solo tu lo vuoi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Say something, I’m giving up on you
I’ll be the one, if you want me to
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you

 
 
 
 
 
Mi sono appena svegliato: vedo I tuoi riccioli neri sparsi sul candido cuscino. Stai ancora dormendo: il tuo petto si alza e si abbassa con un ritmo regolare. Il tuo sguardo è stranamente placido, tranquillo, come se nulla fosse rimasto della lite di ieri sera. Come se quel litigio non fosse mai accaduto. Quanto dolci sono i tuoi sogni? eppure io non sono riuscito a dormire. Le lenzuola bianche coprono il tuo corpo sino al bacino, la camicetta rosa confetto si è spostata, e lascia intravedere la tua pelle ambrata. Non posso fare altro che osservare il tuo corpo snello e suadente, come sempre, perché ti amo. Ti amo. Eppure non riesco a capire se anche tu lo fai. Mi hai trattato così perché mi ami? La tua gelosia è data dall’amore? Eppure io mi sento come un uccellino in gabbia. Te lo ho detto, che la tua gelosia mi fa star male, che sono stanco di piangere da solo la sera, stanco di temere di uscire di casa e subire le tue scenate, stanco di aver paura di stringere amicizia con qualcuno. Io ti amo, ma tu? Non vorrei dirtelo, ma se il tuo amore è prigionia, io non lo voglio. Perché l’amore è libertà. Io voglio essere libero di amarti. Oh, io ti avrei seguito ovunque! Ti avrei accompagnata in capo al mondo, avrei cambiato continuamente città per te, avrei lasciato i miei amici, il mio lavoro, le mie sicurezze per te, per aiutarti a realizzare i tuoi sogni! Ma a te questo non è bastato, evidentemente. Tu non ti sei fidata di me, del mio amore, nonostante tutto. Io sarei stato l’uomo perfetto, sai? Sto rigirando tra le mani un anello. L’ho comprato ieri pomeriggio. Volevo chiederti di sposarmi, sai, prima della tua ennesima scenata. Volevo farlo. Perché tu sei l’unica che amo, l’unica che amerò, ma io amo anche me stesso. So che soffrirò senza di te, ma starei ancor più male a causa della tua gelosia. Mi sono reso conto, stanotte, che non posso continuare ancora a lungo. Devo volare via da te, se voglio essere libero, se voglio amarmi. Guarda, mi sto alzando dal letto. Guardami, ti prego. Non sono sicuro di voler andare via. Ti prego, dì qualcosa. Dì qualcosa, sto rinunciando a te. Dì qualcosa che mi possa convincere.
 
 
 
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all
 
 
 
Sono in macchina. Sto piangendo. Piangendo per te. Perché ti amavo, e ti amo tutt’ora, perché non posso fare a meno di te, ma devo. Perché devo rispettare me stessa. Devo amare me stessa. Appoggio la testa sul cruscotto. Lacrime calde solcano le mie guance. Cerco di fermarle, ma non vi riesco, cadono da sole, come se avessero una loro autonomia. Mi guardo allo specchietto. La matita nera è tutta sbaffata, e i miei occhi arrossati. Si può intravedere in essi tutto il dolore che provo. Il cuore mi scoppia nel petto, il dolore vuole fuoriuscire. Vorrei urlare, prendere  a pugni questa dannata macchina, ma non posso. Sono davanti a casa tua. Mi hai chiesto perdono. “Se mi vuoi perdonare, se mi ami ancora, vieni da me domattina”, mi hai detto. Sai cosa è strano? Che una parte di me vuole davvero perdonarti.
Mi sento così piccola, così debole. Mi sento una nullità. Il pericolo era sulla mia testa, e io, ingenua, non l’ho mai notato. Ero così impegnata ad amarti, presa dal mio sentimento, che non ho visto i segnali del tuo amore vacillante, non ho visto gli sguardi languidi che rivolgevi a quella che credevo essere solo una tua collega, non ho fatto caso ai vostri messaggi, a nulla. Che stupida! “è stato un errore. Il più grande errore della mia esistenza” hai detto, ma sai che non è vero. So che in fondo la ami, o perlomeno non ami più me, la tua stella, come eri solito chiamarmi. Adesso la tua stella si sta spegnendo, sta morendo, sta implodendo. Chi illuminerà le tue notti? Quella, forse?
Dovrei salire da te. O forse no. Ho deciso. Accendo il motore della macchina. Ti scorgo sul balcone. Mi stai chiamando. Guarda, me ne sto andando. Addio, amore mio.
 
 
And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl

 
 
 
Ho dovuto farlo. Ho dovuto dirti addio. Mi dispiace, mia piccola luce. Ti piaceva questo nomignolo. Ho dovuto farlo. Eravamo troppo lontani, io e te: tu, bella, ricca, estroversa e anche un po’ vanitosa, e io, goffo, disordinato, sempliciotto, come dicevi tu. Come potevamo andare avanti? Come potevamo avere una storia insieme quando non ci trovavamo d’accordo nemmeno sulle cose più banali? La nostra è incompatibilità di caratteri. Ho provato a cambiare per te, l’ho fatto sul serio: ho iniziato a mettere a posto le mie cravatte, a svegliarmi presto la mattina, ad avere un’agenda, a sfoggiare un linguaggio forbito, ad arrivare in tempo agli appuntamenti. Ma ecco, vedi, non mi sentivo più me stesso. Mi sentivo un piccolo robot. Ero estraneo nel mio corpo. Ho provato a dirtelo, ho provato a confessarti questo mio disagio, ma tu mi hai riso in faccia, dicendo che io sono solo un sempliciotto, che non sarò mai alla tua altezza. Tu meriti di meglio, amore mio. Meriti qualcuno che sia come te.
Adesso devo iniziare la mia vita senza di te. Mi pare tutto così vuoto…
Avrò nuove storie d’amore, cadrò e mi rialzerò, un po’ come ho fatto con te. Sto iniziando ad imparare ad amare. Tu sei stata la prima che ho amato, sei stata quell’emozione profonda che ho sempre bramato, sei stata la mia luce, i miei sogni, la mia casa, la mia vita… ma ora non lo sei più. Ora sei solo un ricordo. Il ricordo di un amore.
 
 
 
Say something, I’m giving up on you
I’m sorry that I couldn’t get to you
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
 
 
 
Dì qualcosa. Mi stai guardando negli occhi. Sai che ancora fremo nel vedere le tue iridi azzurre? Sai che ho ancora le farfalle nello stomaco? Dì qualcosa, ti prego, qualcosa che mi convinca a non dire quello che sto per dire.
Dì qualcosa, basta solo un “ti amo”, oppure “Si risolverà tutto”, oppure ancora “Perdonami”. Dillo, ti prego, e ti prometto che non lo farò. Che ricomincerò la mia vita con te come se tutto ciò che ci sta dividendo non fosse mai accaduto. Sono disposta a perdonarti, se solo tu lo vuoi.
Perdonami, perdonami, se non sono mai stata alla tua altezza. Ho tentato di farlo. Ho studiato, ho ottenuto una laurea per sentirmi al tuo passo, ho fatto anche una dieta molto dura, e sono dimagrita tantissimo, anche troppo forse, e ho fatto palestra, tanto palestra, ho indossato i vestiti che tanto ti piacevano. Ho fatto tutto per te, ma io non sono mai abbastanza. Non posso esaudire la tua ultima richiesta, non posso, non ce la faccio. Mi dispiace.
Amore mio, ti avrei seguito ovunque, e l’ho fatto. Ho girato il mondo a tue spese per seguirti a causa delle tue partite. Ho perso tutto, i miei soldi, il mio orgoglio, il mio vecchio aspetto, per te. Per te avrei rinunciato a tutto. Tu, però, cosa hai fatto per me?
Dì qualcosa. Qualcosa. Non startene lì impalato, fermo, con le labbra rosee serrate. Dì qualcosa, diamine, ti sto perdendo! Dì qualcosa, ti prego. Dì qualcosa, ti scongiuro…
 
 
And I will swallow my pride
You’re the one that I love
And I’m saying goodbye

 
 
 
 
Adesso, davanti ad un camino scoppiettante, in una stanza semi illuminata e vuota, mi rendo conto che ti amo. Mi accorgo dolorosamente che l’ho sempre fatto, nonostante il mio orgoglio me lo impedisse. Ti amo! Lo urlerei su una montagna, ti seguirei ovunque gridando il tuo nome e dopo quelle dolci parole, te lo scriverei in ognuno dei nostri messaggi, te lo direi ogniqualvolta ti veda, lo scriverei in ogni libro che tu sei solita leggere. Dannazione! Adesso no, non te lo posso più dire. Ricordo ancora le nostre chiacchierate davanti a questo camino, ricordo che i tuoi occhi brillavano, e non solo perché illuminati dal fuoco, ricordo che mi sorridevi e arrossivi quando ti parlavo. Maledetto orgoglio! Hai rovinato tanti uomini, e tanti amori. Adesso devo solo ingoiare il mio orgoglio, buttarlo giù, come una pillola amara, come una pasticca che ti farà solo soffrire. Tu sei l’unica, l’unica, che io abbia mai amato, e ora devo dirti addio! Stamani mi sono alzato e sono corso qui, a casa tua, per dirtelo, ingoiando il mio orgoglio. Tu però non c’eri: avevi lasciato solo un foglietto bianco sul tavolo di mogano, che profumava ancora delle rose che eri solita porre al suo centro, in un semplice vaso di vetro. “Mi hanno fatto un’offerta di lavoro all’estero. Non ho potuto rinunciare, sono dovuta partire” c’era scritto, e non ho sentito il bisogno di continuare a leggere: ho accartocciato quel maledetto biglietto e l’ho gettato contro la parete. Mi sono inginocchiato e ho pianto come mai prima d’ora, perché non sarò mai con te, non saprai mai che ti amo. Sei l’unica che ho amato e che amerò, ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo. Io, quello che non ha mai provato sentimenti affettivi, io, quello sempre forte e strafottente, quello insensibile, quello egoista, come potevo amare? Come potevo provare quel famoso sentimento, che pensavo mi rendesse solo debole? Ma sono debole adesso, adesso che ti ho perso, e dopo tutte quelle lacrime, quando l’orologio ha segnato il mezzodì, soltanto allora ho ripreso il fogliettino e ho continuato a leggere. “Io ti amo, e se anche tu provi lo stesso per me, sappi che il volo parte alle 11:40. Se ti vedrò … potrei restare. Spero che questo non sia un addio”.
Allora mi sono maledetto, ho preso a pugni la parete, ho urlato e mi sono rotolato in terra per il dolore, ingoiando le mie stesse lacrime, mentre il foglietto cadeva nel camino, bruciando: non c’è più traccia di esso, come io non avrò mai più traccia di te. ti ho perso per sempre per il mio orgoglio. Addio amore mio. Addio.
 
 
 
Say something, I’m giving up on you
And I’m sorry that I couldn’t get to you
And anywhere, I would’ve followed you

Say something, I’m giving up on you
Say something, I’m giving up on you
Say something

 
 
Dì qualcosa: ti sto perdendo. Ti avrei seguito ovunque. Sei qui davanti a me, sul treno, e stai ascoltando la musica. Guardi il cellulare, non facendo caso a me. Potrei andarmene, e tu non ci faresti nemmeno caso. Come ci siamo ridotti così, noi, che dovevamo vincere contro tutti e tutto, noi, che avremmo combattuto il fuoco vincendolo, noi, che pensavamo di vivere l’eternità assieme? Ti avrei seguito ovunque, amore mio, l’avevo promesso: “Non importa dove ci condurrà il destino. So solo che dove sarai tu sarò io, dove sarà il tuo cuore, là sarà il mio” ti avevo promesso, e tu mi avevi guardato con quegli occhi scuri e avevi sorriso, e ci eravamo abbracciati per un tempo che pareva tutta l’eternità, sognando la nostra vita assieme. Ora invece, sembriamo due estranei. Sono in compagnia, eppure mi sento così sola! Non mi ero mai sentita così, con te. sto reprimendo a stento le lacrime, sai? Forza, girati! Guardami, sorridimi, baciami, di qualcosa, fa’ qualcosa! Ti prego, ti voglio sentire qui, voglio comprendere che ancora mi ami. Tuttavia non accenni a farlo: continui a guardare quella scatola di latta, indeciso su quale brano ascoltare: non preferiresti sentire la mia voce? “Il suono delle tue parole è più soave di qualunque melodia” solevi dirmi. Cos’è cambiato? Perché non vuoi udire la mia voce? Perché preferisci delle cuffiette a me? Non ne posso più. Mi alzo. Mi guardi un attimo, perplesso, poi riprendi a guardare quell’aggeggio, e mi fai male. tanto male. dì qualcosa, diavolo, sto andando via da te! di qualcosa, o me ne andrò per sempre.
Dì qualcosa …
   
 
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