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Autore: reigisaseirin    25/03/2015    1 recensioni
KageHina [Kageyama Tobio/Hinata Shouyou]
Scritta per la terza giornata del #30dayhqwriting.
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Quando non si riesce più a reprimere i propri sentimenti l'unica cosa da fare è dichiararsi... il problema però sta nel trovare le parole adatte. Cosa si può dire senza risultare troppo ossessivi, esagerati o idioti?
Una cosa però è certa: non bisogna mai seguire i consigli dei senpai - specialmente se si tratta di Nishinoya e Tanaka - e questo Kageyama lo ha imparato a sue spese.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ryuunosuke Tanaka, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Yuu Nishinoya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che il titolo non c'entra molto, ma non importa :°°°
Questa è l'ultima shot che avevo già pronta per questa iniziativa, quindi non so a quante altre di queste giornate riuscirò a partecipare (dannata scuola çwç), ma spero di contribuire ancora (infondo ho un mese per farlo!)
Mi sono divertita molto a scriverla, spero che sia lo stesso per voi nel leggerla!
Grazie a tutti quelli che leggono, e le anime pie che recensiscono March 23: confessions & other cliches.
 

How to confess your love without never really trying

 

“Ehi, Kageyama! Quando ti confesserai ad Hinata?” gli chiese Nishinoya, mentre stavano sistemando alcune cose nello sgabuzzino.
“Domani, per-” Prima che potesse finire la frase si rese conto di ciò che aveva appena detto. Aveva appena ammesso di provare qualcosa per il suo compagno di squadra, e davanti a Nishinoya, per altro. Il che voleva dire che lo avrebbe saputo anche Tanaka, prima o poi, e così anche il resto dei ragazzi più grandi.
Come se lo avesse chiamato, proprio in quel momento entrò Tanaka.

“Ehi Ryu, l'hai sentita l'ultima? Il qui presente Kageyama ha appena ammesso di provare qualcosa per il tappetto!” disse Nishinoya ad alta voce, rischiando che tutto il resto del mondo (Hinata incluso) potesse sentirlo.
“Perché parli di te in terza pers- ah! Ti riferisci ad Hinata!” disse Tanaka, beccandosi un destro sul braccio da parte del libero. “Ahia! Comunque hai fatto bene a rivolgerti a noi senpai, sapremo darti i consigli giusti, questo e poco ma sicuro” continuò poi, avvicinandosi all'alzatore.
Kageyama si chiedeva cosa avesse fatto di male per essere finito a farsi dare consigli da due che non riuscivano neanche a parlare con la manager senza spaventarla a morte, ma ormai c'era, e non si poteva più tornare indietro.

 

Era giunto il momento.
Kageyama aveva aspettato da molto il momento giusto per dichiararsi ad Hinata (momento che aveva rimandato più volte a causa della sua codardia e timidezza), e finalmente era arrivato.
Trattenendo a stento l'agitazione si avvicinò a Hinata, che era intento ad allacciarsi le scarpe a bordo campo. Notò Tanaka e Nishinoya che li stavano spiando nascosti dietro la porta degli spogliatoi e, una volta che i loro sguardi si incrociarono, fargli dei gesti di incoraggiamento.
Fantastico, ci mancava anche il pubblico pensò fra sé e sé l'alzatore, mentre cominciava a farsi prendere sempre di più dall'ansia.
Non era mai stato un tipo troppo ansioso, aveva più volte rifiutato dichiarazioni di ragazze e solo ora che era dall'altra parte capiva lo sforzo che richiedevano.
“Bakageyama, perché guardi il vuoto così intensamente?” La voce di Hinata lo riportò alla realtà.
“Cosa? Oh si, volevo dirti una cosa” disse, sorpreso dalla sua stessa goffaggine.
Non posso tirarmi indietro ora, devo farcela, ne va della mia dignità si disse per evitare di fuggire in quello stesso istante.
Gli occhi curiosi di Hinata erano fissi su di lui, e Kageyama non riusciva più a pensare a nulla di senso compiuto.
Poi si ricordò dei consigli dei suoi senpai e decise, essendo in una situazione di emergenza, di ricorrervi.
“Uhmm, ecco... sei come un angelo... però senza ali..” farfugliò, sentendosi stupido nel dire quelle cose.
Hinata rise, e se possibile Kageyama diventò ancora più imbarazzato di prima “Quindi una persona? Grazie per avermelo detto, non me ne ero accorto!”
Oh fantastico, sto facendo la figura dell'idiota
“Ciò che cercavo di dire è che grazie a te rido un po' più forte, piango molto meno e sorrido di più”
Kageyama avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna, perché non sapeva neanche più cosa stava dicendo.
Dannazione, se avesse saputo che sarebbe stato così difficile confessarsi alla persona che ti piace si sarebbe preparato per mesi, non il giorno prima con degli insegnanti discutibili.
“Oh... è una cosa molto dolce, ma...” Hinata si guardò intorno, come se stesse cercando qualcosa “Ti hanno per caso pagato per dirlo? O è una sorta di scherzo?”
“No, nessuno mi ha pagato. Erano mesi che volevo dirtelo, anche se non sono riuscito a trovare le parole giuste” Da dietro Hinata, Tanaka e Nishinoya – e quello che sembrava essere il resto della squadra, notò Kageyama – lo incoraggiavano, facendogli cenno di andare avanti “Il punto è che è dalla prima volta che ti ho visto mi hai subito colpito, mi ha colpito la tua determinazione nel voler continuare a giocare nonostante la tua squadra fosse evidentemente inferiore alle altre. Sapevo che ci saremmo rivisti prima o poi, e quando ho scoperto che anche tu ti eri segnato al Karasuno sono stato contento, perché avrei voluto conoscerti meglio come giocatore e mi si è presentata occasione di farlo come compagno piuttosto che come avversario. Ogni giorno che passavamo ad allenarci cominciavo a conoscerti meglio, ad abituarmi alla tua presenza e con il tempo mi sono accorto di sentire la tua assenza, di non voler fare coppia con nessun altro se non te, e non solo in campo. Quello che sto cercando di dire è... vorresti uscire con me?”
Il silenzio che seguì sembrò durare un'eternità. Hinata lo osservava a bocca aperta, mentre il cuore di Kageyama sembrava volergli uscire dal petto.
Hinata si alzò da terra e gli si gettò tra le braccia “Certo che si! Certo che esco con te, Bakageyama!”
Un applauso partì dal punto in cui tutta la squadra aveva origliato la conversazione, e presto li raggiunsero in campo, contenti che finalmente i due erano riusciti a dirsi ciò che sembrava palese agli occhi di tutti gli altri.
“Grande Kageyama, ce l'hai fatta!” gli dissero Tanaka e Nishinoya, fingendo di asciugarsi le lacrime con dei fazzoletti – anche se aveva il sospetto che non stessero fingendo poi così tanto – mentre Daichi richiamava tutti all'attenzione per proseguire gli allenamenti.
“Bene, direi che adesso possiamo riprendere ad allenarci, che ne dite?”
I due si guardarono e sorrisero, prima di sistemarsi le ginocchiere e tornare in campo.
Kageyama rimase un attimo fermo a guardare il suo compagno, sorridente ed energico come sempre.
“Ehy, vieni ad alzarmi la palla o..?”
Sorrise e raggiunse l'altro, felice che le cose fossero rimaste le stesse di prima.

   
 
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