Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Ritalyyz    26/03/2015    4 recensioni
"Aveva tutto e anche se in cuor suo sapeva che quel tutto non era niente, sapeva anche che quel tutto gli bastava."
Gin vive all'ombra del suo passato. Vermouth è in balia di una vita che non le appartiene. Il loro conforto sta nella passione. Cosa succede se si mischia il Gin col Vermouth? Martini
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin, Vermouth, Vodka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tokyo di notte sembrava perdersi nell’immenso, una miriade di stelle scrutava i suoi vichi e le sue piazze dove qualcuno ciondolava senza meta. Era una città silenziosa, di notte, che negli angoli delle  strade serbava segreti inconfessabili ma solo fino all’alba. Quando il sole faceva capolino, la coltre di mistero sfumava fino ad annullarsi  ma intanto, mentre il buio vagava tra i grattacieli, Tokyo conservava la sua magia.  Fra i vicoli celati nell’ombra, l’oscurità diveniva complice di crimini e delitti, tra quelle mura si acquattava la morte pronta ad attaccare di soppiatto. Lì, una porche nera faceva da spettatrice.
-Credi che sia morto?- L’ingenuità di Vodka lo sorprendeva.
-Due pallottole in pieno petto, cosa pensi?- Gin era laconico ma quando parlava pronunciava frasi a effetto, incisive.
Ben presto i due uomini, confondendosi nel buio, si allontanarono dal posto dove un attimo primo una vita era stata stroncata. Per Gin quella vita non valeva niente, era un corpo morto imbrattato di sangue, senza nome e identità, lontano dall’essere persona. Tutti quelli che Gin ammazzava erano solo imprese da annoverare, erano il tempo che impiegavano a morire, la paura nel vedere gli occhi del carnefice.
-Ce ne manca ancora uno però. C’è un industriale, uno grosso che non vuole collaborare. Il boss gli ha proposto un affare e lui l’ha rifiutato. Peggio per lui. Dobbiamo sbarazzarcene-
-E quindi qual è il problema?-
-Dalla paura si fa circondare da guardie del corpo, vive barricato in casa e frequenta solo un locale di belle donne e persone fidate. Praticamente è in una campana di vetro-
Le sue parole sapevano di premeditato.
-Quindi?-
Era una domanda retorica, che prevedeva già una risposta, scontata e palese. Aveva bisogno d’aiuto. Quel pensiero, quella richiesta sommessa arrivò prima che lui potesse ritrarsi. E per una volta, forse per l’unica volta, l’idea di aiuto trovò appiglio in Vermouth.
 
-Ora ti servo?- La sua voce era un suono privo di soavità, acre, che urtava i timpani.  Sebbene le sue parole fossero infarcite di acidità, Gin aveva quasi la sensazione che fosse tutta una recita, un subdolo intento per persuaderlo.
-Ci vediamo al solito posto tra un’ora-  
E quando la conversazione cessò ,Gin pensò sul serio di essere caduto nel baratro, aveva toccato il fondo e non aveva più possibilità di redimersi.
/
Vermouth per la riuscita del piano aveva optato per un tubino nero che risaltava le forme. Era dannatamente seducente ed era abile nell’utilizzare la bellezza per i suoi scopi. La bellezza                              era un dono casuale eppure pareva che lei la sua beltà l’avesse scelta tra molte altre perché                                        le si addiceva perfettamente.  La sua sensualità era oltraggiosa, lasciava gli uomini persi nella                                libidine e le donne nell’invidia. Quando entrò nella porche, Gin fu investito dal suo fascino, adulato da i suoi modi di fare e sebbene fosse infastidito non tentò nulla per opporvisi.
-Mi sorprende che tu abbia pensato a me per questo piano-  
- Mi serviva una in gamba e Vodka mi ha suggerito di rivolgermi a te-  Voleva evitare che quella donna al pari di un cecchino potesse colpirlo perché quel momento era un bersaglio e le pallottole facevano male.
/
Il locale del magnate svettava in una strada puntellata di luci soffuse. Il piano di Gin era banale ma risultava efficace se l’architetto era Vermouth. Doveva sedurre quell’uomo, far si che si abbandonasse all’istinto animalesco che soppianta la ragione, si sarebbe perso nell’oblio, in bilico tra ciò che il desiderio detta e la razionalità rifiuta.  Sarebbe affogato in quella contraddizione, nell’opposto sarebbero tramontati i suoi giorni. E mentre la  morte affilava i suoi artigli pronta ad agguantare la preda, Gin iniziava ad assaporare il gusto sublime della riuscita, il suono della sconfitta traslato in uno sparo immediato, sbrigativo ma dannatamente efficace.
Vermouth amava essere sotto i riflettori , non a caso era un’attrice, la sua vita era un eterno palcoscenico e tutti gli altri dei semplici spettatori in foga ad applaudirla e ad elogiarla, gli occhi incollati alla sua figura longilinea, lo sguardo nel vuoto, i pensieri  contratti. Tutto era parte integrante di uno spettacolo che si protraeva all’infinito, una replica di una scena già vista, un copione ,di un regista, già recitato.
Il magnate però sembrava accorto,  la paura che aveva era esasperante, si camuffava in prudenza, lo gettava nello sconforto, riempiva l’aria di ansia. Teneva cosi tanto alla sua vita, all’impero che aveva costruito col sangue e sudore ma sapeva che era appeso a un filo e se inciampava perdeva tutto.  Eppure per un momento sembrò che i suoi pensieri vagassero nel vacuo, che la retina schiacciata dall’immagine di una donna bionda, si staccasse.
-Vuole ballare?-
-E’ raro trovare un gentiluomo che addirittura lo chiede-
Vermouth e quell’uomo erano cosi vicini che i loro respiri si confondevano. Gin li sentiva, da un auricolare udiva il suo respiro regolare, il suo battito cadenzato, si figurò quell’uomo avvinghiarsi a Vermouth, ancora una volta regrediva allo stato infantile. Era geloso per qualcosa che non gli spettava eppure in quel momento pensò di volerla, fu un capriccio che gli paralizzò la mente , lo proiettò in una realtà proibita dove il desiderio aveva un nome: Vermouth.

  Mi scuso tantissimo per il ritardo ma sono stata molto impegnata con la scuola. Mi dispiace. Spero vi piaccia e al prossimo capitolo :)
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Ritalyyz