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Autore: Artemisia89    17/12/2008    3 recensioni
Lei aveva guardato l’altra con uno sguardo omicida.
L’altra aveva guardato lei con uno sguardo omicida.
Lei le aveva detto che era stata una codarda.
L’altra aveva risposto che non era stata la sola.
Lei aveva voltato le spalle all’altra e aveva pianto.
L’altra aveva voltato le spalle a lei, ma non aveva pianto [perché l’altra non aveva un viso].
[ We are just reflecting your hysteria, Sakura. ]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chiara

 

 

Lei aveva guardato l’altra con uno sguardo omicida.

L’altra aveva guardato lei con uno sguardo omicida.

 

Lei le aveva detto che era stata una codarda.

L’altra aveva risposto che non era stata la sola.

 

Lei aveva voltato le spalle all’altra e aveva pianto.

L’altra aveva voltato le spalle a lei, ma non aveva pianto [perché l’altra non aveva un viso].

 

 

 

Just talking [From a mirror to the mirror]

Reflecting.

 

 

 

L’acqua scorreva bollente sul suo corpo e lei non si muoveva.

Ma dentro di sè, urlava.

I capelli le si erano appiccicati sulla fronte e sulle orecchie, come una drappo funebre, ma la sua rabbia [immobile] sembrava far vibrare i vetri [immobili]. Il bagno – mattonelle chiare, pavimento ceruleo, tendina bianca – sembrava opalescente, e lei un’anima sfuggita da chissà quale luogo infernale.

[Immobile e pallida]

Una figurina tremante, scarti di poco conto.

Le labbra violacee [immobili] si contraevano appena in un gesto di stizza quando lo sguardo veniva attirato da quella cosa che la guardava dall’altra stanza [e lei lo sapeva che il suo sguardo bucava le pareti e la sua anima e tutto il resto].

Aumentò il getto dell’acqua, emettendo un lungo grido di dolore, misto a singhiozzi. Le lacrime si confondevano con l’acqua che usciva dalla doccia; l’acqua dal sapore pesante e calcareo [immobile].

In casa, era sola.

[Non proprio, visto che in camera c’era l’altra]

E i suoi erano andati via, e in ogni caso, loro entravano raramente nella sua stanza e nel suo piccolo bagno. Era lei stessa a fare le pulizie, scendendo solo per il pranzo.

Aveva altro di meglio da fare, lei.

La pelle arrossata sembrava gemere al contatto con l’acqua: sangue e lacrime finivano nello scarico.

[dove sembrava che lei piangesse sangue]

Mentre nell’altra stanza, qualcuno sembrava ridere sommessamente.

[e le ferite piangessero lacrime].

 

<< Sakura-chan, te lo regalo! >>

Così aveva detto Naruto. E perché lei avrebbe dovuto rifiutare, poi? Era davvero un così bell’oggetto, nella sua camera avrebbe fatto un figurone. Uno specchio splendido. Così lucido, così brillante, così…

 

Un’altra risata tranciò in due quel filo con cui Sakura penzolava sul baratro della follia più pura.

L’altra stava ridendo [di lei]. Si riflettono! Si riflettono tutti tutti tutti tutti dentro di me Sakura guarda guardati specchiati!

 

 

E se l’aria trasportava a lei il suono, l’acqua le rifletteva quell’immagine.

L’altra Sakura la guardava dall’altra stanza e non c’era modo di frapporre altro tra loro.

 

~

 

No, fermi. Avevo promesso e io in linea di massima le promesse le mantengo: non sono tornata a scrivere su Naruto, sto solo pubblicando vecchie cose. E l’incipit di questa mi piaceva, quando la scrissi.

  
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