Lei aveva guardato
l’altra con uno sguardo
omicida.
L’altra aveva guardato lei con uno sguardo
omicida.
Lei le aveva detto che
era stata una codarda.
L’altra aveva risposto che non era stata
la sola.
Lei aveva voltato
le spalle all’altra e aveva pianto.
L’altra aveva voltato le spalle a lei, ma non aveva pianto [perché l’altra non aveva un viso].
Just
talking [From a mirror to the mirror]
Reflecting.
L’acqua scorreva
bollente sul suo corpo e lei non si muoveva.
Ma dentro di sè, urlava.
I capelli le si
erano appiccicati sulla fronte e sulle orecchie, come una drappo funebre, ma la
sua rabbia [immobile] sembrava far
vibrare i vetri [immobili]. Il bagno
– mattonelle chiare, pavimento ceruleo, tendina bianca – sembrava opalescente, e
lei un’anima sfuggita da chissà quale luogo infernale.
[Immobile e
pallida]
Una figurina
tremante, scarti di poco conto.
Le labbra violacee
[immobili] si contraevano appena in
un gesto di stizza quando lo sguardo veniva attirato da quella cosa che la guardava dall’altra stanza
[e lei lo sapeva che il suo sguardo
bucava le pareti e la sua anima e tutto il resto].
Aumentò il getto
dell’acqua, emettendo un lungo grido di dolore, misto a singhiozzi. Le lacrime
si confondevano con l’acqua che usciva dalla doccia; l’acqua dal sapore pesante
e calcareo [immobile].
In casa, era
sola.
[Non proprio, visto che in camera c’era l’altra]
E i suoi erano
andati via, e in ogni caso, loro entravano raramente nella sua stanza e nel suo
piccolo bagno. Era lei stessa a fare
le pulizie, scendendo solo per il pranzo.
Aveva altro di
meglio da fare, lei.
La pelle arrossata sembrava gemere al contatto con l’acqua: sangue e lacrime finivano nello scarico.
[dove sembrava che lei piangesse sangue]
Mentre nell’altra stanza, qualcuno sembrava ridere sommessamente.
[e le ferite piangessero lacrime].
<< Sakura-chan, te lo
regalo! >>
Così aveva detto Naruto. E perché lei avrebbe dovuto rifiutare, poi? Era davvero un così bell’oggetto, nella sua camera avrebbe fatto un figurone. Uno specchio splendido. Così lucido, così brillante, così…
Un’altra risata tranciò in due quel filo con cui Sakura penzolava sul baratro della follia più pura.
L’altra stava ridendo [di lei]. Si riflettono! Si riflettono tutti tutti
tutti tutti dentro di me Sakura guarda guardati
specchiati!
E se l’aria trasportava a lei il suono, l’acqua le rifletteva quell’immagine.
L’altra Sakura la guardava dall’altra stanza e non c’era modo di frapporre altro tra loro.
~
No, fermi. Avevo promesso e io in linea di massima le promesse le mantengo: non sono tornata a scrivere su Naruto, sto solo pubblicando vecchie cose. E l’incipit di questa mi piaceva, quando la scrissi.