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Autore: Midori No Esupuri    26/03/2015    3 recensioni
[WARNING: MORMOR/MORMORSTAN]
L'evoluzione del rapporto tra l'ex colonnello Sebastian Moran e il consulente criminale Jim Moriarty tramite messaggi.
(11.19) Mi sta assumendo come killer?
(11.20) Esattamente. JM

[...]
(11.24) Stia tranquillo, la sua ferita all’occhio non sarà un problema. So che possiede un conto bancario, mi occuperò di versarle la somma necessaria al costoso intervento che deve sostenere per recuperare la vista. JM
(11.26) Perché?
(11.26) Gliel’ho detto. Mi serve un collaboratore. JM

Nota: Capitoli comprensivi di messaggi e parte narrativa.
Genere: Angst, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Mary, Morstan, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 #19: Ballo
 
Sabato 21  febbraio
 
Jim si comportava in modo strano praticamente ogni sera, ma andare al ristorante alle undici di sera e rimanere per due ore e mezzo nel bagno di servizio per scambiarsi baci ed effusioni era una delle attitudini che Sebastian non si sarebbe mai aspettato da lui. Avevano anche fatto sesso, per un paio di volte di fila, e il cecchino si sentiva accaldato e sudato come dopo un bagno alle terme in piena estate. Non che ci fosse mai stato, alle terme, ma immaginava che la sensazione fosse simile. Jim invece stava seduto al tavolo, davanti a lui, con il viso rilassato e furbo, come se nulla fosse accaduto. Era intento a masticare con noncuranza un’insalata condita con pochissimo olio e forse nemmeno un’aggiunta di sale, mentre Sebastian sfogava la sua fame animale su una bistecca al sangue ricoperta di spezie. Decisamente gli opposti, ma a nessuno dei due importava poi molto delle differenze che li rendevano quasi ridicoli, come coppia: stavano bene, o almeno Sebastian si era reso conto che stare con un uomo non era così diverso dalla relazione classica con una donna, Jim sapeva renderlo felice a modo suo ed era tutto perfetto. Erano una coppia, diversa ma uguale a tutte le altre.
 
(23.46) Voglio ballare. JM
 
Il biondo alzò lo sguardo, Jim era concentrato sulla sua insalata come se non avesse mai inviato un messaggio simile ad una persona seduta a pochi centimetri da lui. Sospirò e rispose allo strano sms, senza capire il motivo per il quale il suo capo non gli parlasse chiaramente.
 
(23.46) Possiamo anche parlare, sai? SM
 
(23.48) Le persone possono sentirci. JM
 
(23.52) Sì, abbiamo tutti delle orecchie, sai? SM
 
(23.52) E non guardarmi come se fossi uno stupido. SM
 
(23.52) E no, non ti azzardare a dire che sono uno stupido. SM
 
(23.55) Altrimenti? JM
 
(23.58) Altrimenti ti faccio riprovare quella simpatica cosa dello specchio. SM
 
(00.02) Questo dovrebbe farmi smettere? JM
 
Sebastian rise appena, sottovoce, poi scosse il capo.
 
(00.03) Perché non parliamo normalmente, Jim? C’è qualche problema? SM
 
(00.03) Sì. Sentirò la tua mancanza. JM
[Salvato nelle bozze]
 
(00.12) Jim? SM
 
(00.15) No. Nessun problema. JM
 
Non era troppo convinto, ma preferì non indagare e finire la cena in un silenzio strano, teso, che fino a pochi giorni prima sembrava pura fantascienza. Al termine di quel lussuoso pasto, Sebastian sentiva una stretta preoccupante allo stomaco, Jim era silenzioso e in macchina era spenta persino la radio, c’era un’atmosfera abbastanza pesante e il cecchino ripensava alle parole del suo capo.
-Perché vuoi ballare?- chiese, a caso, per spezzare il silenzio. Jim continuò a guardare dritto davanti a sé, gli occhi neri che brillavano appena per la luce giallastra dei lampioni intorno a loro.
-Perché mi va.- fu la risposta, secca e quasi svogliata da parte del moro.
-E va bene.
Da una parte, Sebastian si aspettava che fosse un banale capriccio che non necessitasse di essere accontentato, quindi vi diede poco peso e continuò a guidare fino alla villa. Una volta entrato, invece, vide Jim dirigersi verso un vecchio giradischi in un angolo del salotto – gettando alle sue spalle decine di fogli scarabocchiati e altri oggetti di intralcio – e inserire un grosso vinile lucido. Una lenta musica, classica e terribilmente noiosa all’orecchio del cecchino, invase la grande stanza.
-Ti serve un invito scritto, o porti il culo qui e balliamo?
-Arrivo, arrivo.
Sebastian attraversò la stanza e Jim lo fissò per qualche istante, prima di mettere una mano sul suo fianco e l’altra tesa verso quella del cecchino. Il biondo, inizialmente titubante, prese la sua mano e appoggiò l’altra sul fianco di Jim, notevolmente più basso del proprio. Iniziarono a seguire la musica, il colonnello ci mise tutto l’impegno possibile ma non riuscì a non sbagliare almeno una decina di mosse. Jim non lo rimproverò, appoggiando la testa contro il suo petto e fermandosi improvvisamente in quei movimenti, finendo per stringere il corpo forte del collaboratore.
-Che ti prende?- domandò quest’ultimo, sentendo Jim respirare a malapena contro di lui. Il suo capo non rispose, nascose la testa nel suo petto e strinse le mani a pugno poco più sotto le sue spalle, come se temesse di cadere. Era un comportamento insolito, che Sebastian si stava sforzando di capire, senza alcun successo. Alla fine lasciò perdere, godendosi quell’impacciato e bisognoso abbraccio mentre la musica andava avanti, imperterrita, cullandoli in mezzo alla vastità del salotto.
-Sei forte Sebastian, non è vero?
La domanda di Jim gli giunse inaspettata, ma annuì convinto. Lo era eccome, aveva sopportato la guerra per anni, e la sua vita non era stata semplice nemmeno prima dell’arruolamento. Il criminale rimase in silenzio, di nuovo, poi alzò lo sguardo verso di lui e sorrise, in modo sottile, velato. Sebastian sarebbe stato davvero, davvero forte, e ci sperava da tempo ormai. Da quando aveva capito che era necessario un piano drastico, per fermare Sherlock Holmes e prendere il controllo della città. 

 
•Nota dell'autrice~
Eh, tanto per cambiare sono qui in ritardo con il capitolo diciannove. Di nuovo, volevo che ci fosse una sorta di avvicinamento, inoltre per la disposizione dei capitoli fino alla fine della storia era meglio inserirne uno di passaggio prima del cataclisma tipico di questa ship. Ormai non è più un mistero, avverrà ciò che tutti quanti sappiamo e temiamo anche solo di ricordare, Sebastian non sospetta nulla... E vedremo come finiranno le cose settimana prossima, con il ventesimo capitolo!
Grazie di cuore, come sempre, a chi segue e recensisce
Midori No Esupuri~
  
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