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Autore: Sesshoumaru86    18/12/2008    5 recensioni
Questa è la prima fanfiction che posto su EFP. E' un po' difficile da riassumere perchè la sto scrivendo e più di dettarmi una trama mi lascio trasportare dalla scrittura e ancora non ho un'idea ben precisa di cosa ne uscirà fuori. Vorrei che fosse una storia Horror, con uno dei personaggi di Inuyasha quello che mi piace di più, Sesshoumaru.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naraku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Onde Il ragazzo pensava agli uomini.
Lui, lui non era un uomo?
Lui non era umano?

Suo padre era stato con una donna. Gli esseri umani ciò che toccano lo distruggono e poi... poi lo riportano a se, come le onde del mare che sbattono sulle rocce.
Suo padre era stato sfiorato dal tocco di una umana e non sarebbe tornato più lo stesso. Il ragazzo pensava che per suo padre non c'era più niente da fare il suo destino era stato scritto e adesso ciò che aspettava il suo genitore era la morte.

Cosa provava lui adesso?
Niente
, non sentiva niente, dentro di lui esisteva solo rassegnazione e voglia di proseguire con le sue capacità, così come aveva ucciso, così come si era formato, un grande e giovane guerriero che ne sostituisce un altro tanto grande e saggio.

Il ragazzo non è saggio, il ragazzo è giovane e sente solo la sua voglia di andare oltre senza dare ascolto alla ragione.

L'animo di un essere divino è robusto ma può essere intaccato da un'onda umana che lo avvolge, lo bagna, ma lo trascina verso di se, verso abissi oscuri e sconosciuti che soffocano e fanno riemergere esseri diversi, morti.

***

Sentiva  il tocco freddo dell'acqua, Aaron si sentiva trascinare ma cercava di reagire e di trattenere il respiro per poi riemergere ed arrivare a nuoto verso la riva, ma combatteva con una forza impressionante, il mare si era ingrossato ancora di più e un'onda sull'altra si susseguivano sopra di lui bloccandolo sott'acqua.
Stava morendo, non ce la faceva più doveva prendere aria, si muoveva ma non riusciva a coordinarsi bene era in trappola, il suo destino era adesso la morte, quella che lui aveva desiderato. Adesso voleva vivere, è così infame la morte ti prende quando tu non vuoi?

A volte è infame, come lo era in quello stesso minuto.

Morte, la fine di tutto e l'inizio di altro. Nello stesso istante in cui si muore, quel ragazzo voleva dimostrare di non essere un codardo di non avere paura di lei, di quella signora che arriva e ci porta via quando meno ce lo aspettiamo.
Lui conosceva la morte l'aveva vista tantissime volte, aveva assistito al suo lavoro e lo aveva anche predetto e lei adesso, la signora si stava vendicando.
Suo padre era morto in un incidente a cui lui stesso nella sua mente aveva assistito. L'ultimo respiro di suo padre lo aveva sentito da chilometri di distanza.

Ricorda quando disse a sua madre Aaron: "Mamma! Papà è morto."

Con voce sottile e decisa, dopo aver visto lo schianto dell'auto e sentito il suo spiro dalla sua stessa casa che il padre aveva abbandonato prima fuggendo in un attimo di rabbia.

La rabbia è l'amica della morte...

La rabbia è un essere che sorride mentre gli uomini perdono il senno della ragione, e la morte aspetta che le cose peggiorino per poi intervenire e portare via come fa uno shinigami in Giappone, le sue vittime.

Mentre annegava ringhiava contro di questa, pensava alla morte in questo modo erano solo istanti ma la sua mente era veloce, ancora più veloce del tempo stesso.
Dopo il nero lo avvolse.

***

Una femmina si avvicinò verso il ragazzo, un'immagine sfuocata, doveva essere molto bella, era avvolta da qualcosa di bianco e di candido e i suoi capelli come fili d'argento ondeggiavano seguendo il proprio avanzare.
Teneva in mano una veste, sembrava fosse un Kimono, una stoffa bianca con parti rosse e dei segni disegnati sopra, segni dinastici, degli esagoni tracciati in bianco sul rosso.

Improvvisamente un soffio di vento gelido, il ragazzo lo sentì sussurrare al suo orecchio destro.

"Madre, mio padre è morto!"

  
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