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Autore: Il_Capitano    27/03/2015    1 recensioni
Quante cose ci dimentichiamo? Molte, forse troppe.
Solo una rimarrà sempre presente nel nostro essere, il primo Amore, la prima donna amata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I suoi fianchi ondeggiavano delicatamente senza darsi un attimo di tregua.
Io dietro di lei, le mie mani che le cingevano la vita e intorno a noi tutti i nostri amici.
Questo, che ad una prima occhiata può sembrare l’inizio di un film sconcio, è uno dei ricordi più belli che mi porto dietro.
L’estate e la sua magia aveva deposto i suoi semi da ormai due mesi, mancavano poco più di tre settimane all’inizio della scuola ed io stavo vivendo solo ora dei veri momenti di gioia.
Tra noi avevamo la tradizione di andare, tutte le sere, alla stazione balneare e, una volta chiusa per la tarda ora,  mettere la nostra musica ballando tutti insieme.
Quella sera ci stavamo divertendo come matti, le casse di un nostro amico riempivano la spiaggia con le nostre canzoni preferite mentre qualcuno era persino riuscito a procurarsi un po’ di alcol.
Io non bevo, quindi la cosa era per me abbastanza indifferente, però mi faceva piacere vedere i miei amici entusiasmarsi per mezza bottiglia di Vodka o per un quartino di Martini.
C’erano proprio tutti, saremo stati più di una dozzina, ragazzi e ragazze…
Noi, gli uomini, vestiti un po’ alla meglio: jeans, pantaloncini corti, un paio di scarpe da ginnastica e una T-shirt presa a caso dall’armadio.
Loro, le donne, erano tutte fantastiche, vestite sempre in maniera impeccabile e con quei sorrisi capaci di far sciogliere la pietra più dura.
Tra loro ve ne era una in particolare, la pelle ambrata, i capelli corti e mossi e con un fisico che, non so il perché, mi mandava su di giri come poche altre cose.
Mi avvicinai a lei, le presi le mani con le mie lasciando che le nostre dita si intrecciassero e, dopo un bacio appassionato, le dissi: - Buonasera piccola mia-.
Senza lasciarle le mani la portai da un lato della nostra pista da ballo improvvisata e iniziai a muovermi al ritmo della musica insieme a lei.
Non resistetti, così lasciai scendere le mie mani sui suoi fianchi mentre la aggiravo; ora ero dietro le sue spalle e, senza smettere di ballare, cominciai a baciarle il collo salendo lentamente, fino a quando non trovai la sua bocca, le sue labbra, che con tanta prepotenza avevano finito per diventare una dipendenza per me.
La serata proseguì splendidamente fino a quando sia io che la mia “dama”, ormai troppo stanchi per continuare a ballare, non decidemmo di prenderci un po’ ti tempo solo per noi così, mano nella mano, ci incamminammo verso la scogliera.
Lassù, sopra quelle pietre forse un po’ troppo pericolanti, ci sedemmo vicino e cominciammo a parlare.
Se dovessi dirvi cosa ci dicemmo probabilmente non saprei rispondere; questo perché ben presto le nostre lingue si diedero ad un altro tipo di dialogo, forse non molto costruttivo però sicuramente più passionale.
Porto ancora le cicatrici di quegli scogli che si piantarono nella mia carne quando decisi di stendermi per poter ammirare meglio quella musa che sedeva al mio fianco.
Fu bellissimo, magico…
Le nostre mani scivolavano le une sul corpo dell’altro mentre le nostre labbra si scambiavano avidamente baci passionali, le sue forme che si adattavano perfettamente al palmo della mia mano e i nostri occhi che liberavano scintille ogni qual volta si incrociavano nel tentativo di gustare anche con la vista quei momenti magici.
Questo scorcio di una serata d’estate, la passione che solo due corpi alle prese con il primo amore possono provare, rimarrà per sempre scolpita nei nostri cuori, nella nostra mente e nella dura roccia che ha fatto da muto testimone a quegli attimi di gioia che abbiamo condiviso.
Crescerò, cresceremo e probabilmente perderemo i contatti…
Magari ci rivedremo fra trenta o quarant’anni e, nel silenzio di un sorriso imbarazzato, ripenseremo a quei momenti, a quello che ci siamo detti, a quello che insieme abbiamo fatto nostro.
Nella vita si dimenticano anniversari, compleanni, appuntamenti; solo una cosa rimarrà per sempre fissa nella memoria, ora come quando da vecchi esaleremo l’ultimo respiro:
Il ricordo del primo Amore, il tuo ricordo, che ormai mi appartiene, e che non sono disposto a dividere con nessun altro.
Buonanotte Amore, ti sognerò spesso.
 
  
   
 
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