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Autore: desiderisepoltinelcuore    27/03/2015    0 recensioni
Camilla è un adolescente introversa completamente l'opposto di Michela, la sua migliore amica, e una sera si trova catapuntata in un bar dove incontra Mattia il ragazzo dagli occhi occhi azzurri e dai capelli castami che sembra un tipo forte e strafottente, uno di quelli che ama le moto e le belle ragazze, uno che non guardebbe mai una sempliciotta ma ciò che porta dentro Mattia è qualcosa di più grande ciò che riesce a fare con l'uso della fantasia e delle sue mani porterà Camilla a far uscire fuori una nuova persona. Lei disegna, lui suona. Due mondi completamente diversi che s'incontreranno in una sera di fine estate dove tutto sembra ormai svanito ma è solo l'inizio di una grande avventura che si trasformerà in qualcosa che nessuno immagina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho sempre pensato a cos’è l’amore. Ho passato ore a riflettere su cosa fosse questo grande sentimento di cui tutti parlano e del quale tutti vogliono vivere e come tutti volevo anch’io vivere di esso e lo volevo sempre fin da bambina; ricordo che una volta alle elementari finsi di amare il mio compagno di classe ma ovviamente non sapevo neppure cosa volesse dire donare completamente il tuo cuore a qualcuno e donarlo davvero senza pensare al fatto che forse non potrà dartelo più perché diciamo che quel cuore che adesso batte nel nostro petto non è più soltanto nostro ma possiamo condividerlo con qualcuno solo che condividere il cuore non è facile come condividere qualsiasi altra cosa condividere il cuore significa spezzarlo a metà proprio come si spezza un cioccolato e prenderne una parte noi e l’altra alla persona che davvero crediamo di amare. Credo inoltre che non ci sia un età per amare quando ami lo fai e basta senza pensare a quanti anni hai e a quanto dovresti averne per farlo. L’amore non è un canore, l’amore non ha una scadenza, una durata o una rata mensile perché l’amore se è vero allora è eterno. Da bambina quando chiedevo a mio padre cos’era l’amore mi diceva che era ciò che lui provava per me ma io non ci credevo mai perché ho sempre saputo che in realtà lui amasse la mamma con lei non faceva quello che faceva con me; con me giocava con le costruzioni e mi rimboccava le coperte la sera invece con la mamma si coccolavano mentre guardavano la televisione e si scambiavano baci sulle labbra lui amava lei, non me. A me ovviamente mi amava come figlia ma non nel senso che intendevo io. Quando invece lo chiedevo a mamma mi diceva che era il sentimento più bello che una donna può provare perché essere corteggiata da un uomo non ha prezzo e poter sapere che lui è pazzo di te come non lo è mai stato nessuno sarebbe stata una cosa nuova per me ma ero ancora una bambina quindi non potevo capire quindi mi chiedeva di aspettare che crescessi per capire cos’era davvero l’amore. Quando lo chiedevo a mio fratello maggiore lui iniziava a prendermi in giro dicendo che ero una sfigata e che non capivo che l’amore in realtà non esiste adesso invece posso dire che lo sfigato era lui perché l’amore esiste eccome se esiste. L’amore è ciò che ci capita per caso ed è l’unica cosa al quale non possiamo sfuggire neanche volendolo e io lo so che non si può perché ho cercato insistentemente di farlo ma non ci sono mai riuscita purtroppo o per sfortuna.
Crescendo però ho capito che l’amore è il seme della tua vita è quel piccolo segno che davvero ti fa capire il senso di quello che ti circonda da un contorno agli oggetti e una voce ai suoni rauchi, da significato ai problemi e valori ai difetti perché se ami davvero una persona non puoi amare solo i pregi ma ami anche ogni dettaglio e ogni difetto perché sono quei difetti a farti amare la persona e non importa se essa sia bello o brutta, grassa o magra, dolce o acida, simpatica o antipatica, introversa o estroversa e se non importa è perché non decidiamo noi chi amare, come amare e fin quanto amare. Quando si ama anche il più brutto essere ai nostri occhi è bello, hai nostri occhi è tutto ciò che desideravamo  e anche se crediamo di odiare qualche sfaccettatura del suo carattere in realtà è proprio ciò che amiamo di più. Quando m’innamorai per la prima volta ero una bambina non che adesso io sia grande ma ero una bambina mentalmente non credo che ero ancora matura e pronta per una relazione tanto che al primo appuntamento cascai in una pozzanghera perché mi vergognavo a guardare il tipo in faccia tutte le mia amiche erano già esperte in queste cose mentre io no ero la sfigata di turno che non sapeva cosa si provasse mentre si dava un bacio.
Con Michela, la mia migliore amica, avevamo fatto una scommessa con chi avesse baciato prima e ovviamente aveva vinto lei sapevo che avrebbe vinto già dal giorno della scommessa lei era molto più bella di me aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi a caschetto era impossibile non voler piombare sulle labbra di una del genere anche se inizialmente non se la cagava nessuno all’età di quindici anni Michela cominciò a farsi notare in giro ed essere sulla bocca di tutti i ragazzi che la volevano invitare e le ragazze che le volevano essere amiche e io ovviamente ero sempre il terzo incomodo che l’aspettava all’angolo dopo che lei finiva con il tipo oppure quella che stava all’angolino a sistemarsi la matita sbavata mentre lei parlava di altri argomenti con le altre a volte mi chiedevo se davvero per lei ero importante o se mi sfruttasse e basta poi ho capito che Michela viveva in un mondo tutto suo lei mi ha sempre considerato una sorella e sono sempre stata io a conoscere i suoi segreti più intimi o i problemi che viveva con il padre che non le mandava mensilmente il mantenimento come invece gli era chiesto di fare; Michela soffriva tanto per questo e io l’ho sempre risentito non mi piaceva sentirla piangere dall’altra parte del telefono ma in compenso lei non ha mai sofferto per amore diceva che non era importante e che anche io avrei dovuto fare come lei e ‘’sciogliermi’’ un po’ ma io non riuscivo a farlo e le dicevo che prima o poi mi sarei sciolta lei dicevo che mi serviva solo del tempo e poi sarei diventata una come lei che non ha paura di nulla ed è molto acclamata ma sapevo che non sarebbe stato così ero troppo diversa dalle ragazze che piacevano a tutti.
Avevo i capelli lunghi fin sotto la schiena lunghi e pieni di doppie punte lisci con la frangetta e di un colore strano tipo un castano scuro sbiadito, gli occhi grandi e scuri le labbra pallide sempre screpolate pronta sempre ad inciampare ovunque, le mani fredde e il fisico che lasciava a desiderare; volevo dimagrire un po’ e raggiungere almeno il peso delle mie amiche che stava su quarantotto chili mentre io ero cinquantaquattro e allo specchio non mi piacevo mi credevo più grassa delle altre e mamma mi diceva che dovevo smetterla di sfogarmi con il cibo anche nei giorni che prevedevano il ciclo perché i ragazzi che femmine con la ciccia non le volevano e io lo sapevo che non le volevano perché a me non correva dietro nessuno. Il sabato sera non stavo sui motorini di qualcuno a fare porcherie dietro l’angolo ma stavo nei pub inizialmente con le altre e a volte finivo persino per restare l’unica al tavolino ma il problema non era tanto il mio aspetto fisico ero io che non cercavo l’amore, non m’importava di strisciarmi con qualcuno o fare l’occhiolino al topo figo solo per poter dire di aver conquistato qualcuno o dire che lui aveva conquistato me. Il tipo con il quale ho avuto la scintilla non l’avevo mai visto prima lui era uno di quelli amati ed apprezzati uno di quelli che se lo vedi pensi che stia sempre con le figlie di papà invece era tutt’altra cosa. Era diverso dagli altri ed era diverso anche da me anche se per qualche aspetto mi somigliava per esempio gli piaceva la musica era il suo rifugio e oltre al fatto che amava ascoltarla amava anche suonare il pianoforte per lui era qualcosa di magico che non aveva mai rivelato a nessuno diceva che l’avrebbero considerato uno sfigato senza successo anche io mi vergognavo di dire che amavo disegnare non lo dissi mai a nessuno e alle medie nell’ora di arte per non farmi prendere in giro dai miei compagni fingevo di  non saper lavorare ma la professoressa sapeva chi aveva davanti e mi diceva che non dovevo comportarmi così ma dovevo essere fiera del mio dono. A lui piacevano i ritratti che facevo e a me piaceva la musica che lui componeva in comune avevano anche l’amore per la nutella, per i biscotti ai cereali e per il salame ci facevamo sempre dei toast al salame e sottiletta che solo noi sappiamo quant’erano buoni, in comune in oltre avevamo entrambe un fratello che odiavamo tanto io uno più grande e lui uno più piccolo quando mia madre restò incinta mi disse che adesso ero proprio nei guai e dovevo imparare a convivere con due zecche attaccate sempre alla testa giorno e notte. Ciò che non avevamo in comune invece era la compagnia che frequentavamo, i modi di fare, l’età e il fatto che io ero vergine e lui invece aveva già soddisfatto abbastanza. Comunque siamo andate le cose per me era come vivere in un ciclone inizialmente mi piaceva ed era divertente poi è diventata una cosa seria e adesso il ciclone è diventato padrone di me e adesso ho capito che l’amore più grande per me era proprio quel ragazzetto diverso e uguale a me ho capito solo adesso che non posso più stare senza di lui e l’ho capito solo adesso che lui è dovuto partire è dovuto andare via troppo lontano da me non è qualche chilometro e davvero lontano dalla mia città e mi chiedo quando potremo rivederci quando potrò di nuovo essere felice? Non capisco perché non si faccia più sentire inizialmente lo faceva continuava a mandarmi foto dei suoi brani o registrazioni mentre suonava un nuovo pezzo adesso è come sparito non so che fine abbia fatto e non so se mi ama più. Mamma mi dice che dovrei cercarne un altro migliore di lui dice che merito di più di ciò che poteva darmi lui e non è di certo una canzone composta da lui per me a mostrare in suo vero amore nei miei confronti papà invece crede che non dovrei dimenticarlo ma almeno continuare una vita sociale dove rendere le mie amiche partecipe della mia vita. So che con loro ho sbagliato, ho sempre scelto lui a loro tranne che con Michela con lei non smetto di condividere la mia vita. Michela mi capisce e mi vuole bene ed è per questo che dice che non devo pensarlo. Forse ha ragione lei, forse l’amore non esiste o forse ho ragione, l’amore esiste ed è Mattia.Ho sempre pensato a cos’è l’amore. Ho passato ore a riflettere su cosa fosse questo grande sentimento di cui tutti parlano e del quale tutti vogliono vivere e come tutti volevo anch’io vivere di esso e lo volevo sempre fin da bambina; ricordo che una volta alle elementari finsi di amare il mio compagno di classe ma ovviamente non sapevo neppure cosa volesse dire donare completamente il tuo cuore a qualcuno e donarlo davvero senza pensare al fatto che forse non potrà dartelo più perché diciamo che quel cuore che adesso batte nel nostro petto non è più soltanto nostro ma possiamo condividerlo con qualcuno solo che condividere il cuore non è facile come condividere qualsiasi altra cosa condividere il cuore significa spezzarlo a metà proprio come si spezza un cioccolato e prenderne una parte noi e l’altra alla persona che davvero crediamo di amare. Credo inoltre che non ci sia un età per amare quando ami lo fai e basta senza pensare a quanti anni hai e a quanto dovresti averne per farlo. L’amore non è un canore, l’amore non ha una scadenza, una durata o una rata mensile perché l’amore se è vero allora è eterno. Da bambina quando chiedevo a mio padre cos’era l’amore mi diceva che era ciò che lui provava per me ma io non ci credevo mai perché ho sempre saputo che in realtà lui amasse la mamma con lei non faceva quello che faceva con me; con me giocava con le costruzioni e mi rimboccava le coperte la sera invece con la mamma si coccolavano mentre guardavano la televisione e si scambiavano baci sulle labbra lui amava lei, non me. A me ovviamente mi amava come figlia ma non nel senso che intendevo io. Quando invece lo chiedevo a mamma mi diceva che era il sentimento più bello che una donna può provare perché essere corteggiata da un uomo non ha prezzo e poter sapere che lui è pazzo di te come non lo è mai stato nessuno sarebbe stata una cosa nuova per me ma ero ancora una bambina quindi non potevo capire quindi mi chiedeva di aspettare che crescessi per capire cos’era davvero l’amore. Quando lo chiedevo a mio fratello maggiore lui iniziava a prendermi in giro dicendo che ero una sfigata e che non capivo che l’amore in realtà non esiste adesso invece posso dire che lo sfigato era lui perché l’amore esiste eccome se esiste. L’amore è ciò che ci capita per caso ed è l’unica cosa al quale non possiamo sfuggire neanche volendolo e io lo so che non si può perché ho cercato insistentemente di farlo ma non ci sono mai riuscita purtroppo o per sfortuna.
Crescendo però ho capito che l’amore è il seme della tua vita è quel piccolo segno che davvero ti fa capire il senso di quello che ti circonda da un contorno agli oggetti e una voce ai suoni rauchi, da significato ai problemi e valori ai difetti perché se ami davvero una persona non puoi amare solo i pregi ma ami anche ogni dettaglio e ogni difetto perché sono quei difetti a farti amare la persona e non importa se essa sia bello o brutta, grassa o magra, dolce o acida, simpatica o antipatica, introversa o estroversa e se non importa è perché non decidiamo noi chi amare, come amare e fin quanto amare. Quando si ama anche il più brutto essere ai nostri occhi è bello, hai nostri occhi è tutto ciò che desideravamo  e anche se crediamo di odiare qualche sfaccettatura del suo carattere in realtà è proprio ciò che amiamo di più. Quando m’innamorai per la prima volta ero una bambina non che adesso io sia grande ma ero una bambina mentalmente non credo che ero ancora matura e pronta per una relazione tanto che al primo appuntamento cascai in una pozzanghera perché mi vergognavo a guardare il tipo in faccia tutte le mia amiche erano già esperte in queste cose mentre io no ero la sfigata di turno che non sapeva cosa si provasse mentre si dava un bacio.
Con Michela, la mia migliore amica, avevamo fatto una scommessa con chi avesse baciato prima e ovviamente aveva vinto lei sapevo che avrebbe vinto già dal giorno della scommessa lei era molto più bella di me aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi a caschetto era impossibile non voler piombare sulle labbra di una del genere anche se inizialmente non se la cagava nessuno all’età di quindici anni Michela cominciò a farsi notare in giro ed essere sulla bocca di tutti i ragazzi che la volevano invitare e le ragazze che le volevano essere amiche e io ovviamente ero sempre il terzo incomodo che l’aspettava all’angolo dopo che lei finiva con il tipo oppure quella che stava all’angolino a sistemarsi la matita sbavata mentre lei parlava di altri argomenti con le altre a volte mi chiedevo se davvero per lei ero importante o se mi sfruttasse e basta poi ho capito che Michela viveva in un mondo tutto suo lei mi ha sempre considerato una sorella e sono sempre stata io a conoscere i suoi segreti più intimi o i problemi che viveva con il padre che non le mandava mensilmente il mantenimento come invece gli era chiesto di fare; Michela soffriva tanto per questo e io l’ho sempre risentito non mi piaceva sentirla piangere dall’altra parte del telefono ma in compenso lei non ha mai sofferto per amore diceva che non era importante e che anche io avrei dovuto fare come lei e ‘’sciogliermi’’ un po’ ma io non riuscivo a farlo e le dicevo che prima o poi mi sarei sciolta lei dicevo che mi serviva solo del tempo e poi sarei diventata una come lei che non ha paura di nulla ed è molto acclamata ma sapevo che non sarebbe stato così ero troppo diversa dalle ragazze che piacevano a tutti.
Avevo i capelli lunghi fin sotto la schiena lunghi e pieni di doppie punte lisci con la frangetta e di un colore strano tipo un castano scuro sbiadito, gli occhi grandi e scuri le labbra pallide sempre screpolate pronta sempre ad inciampare ovunque, le mani fredde e il fisico che lasciava a desiderare; volevo dimagrire un po’ e raggiungere almeno il peso delle mie amiche che stava su quarantotto chili mentre io ero cinquantaquattro e allo specchio non mi piacevo mi credevo più grassa delle altre e mamma mi diceva che dovevo smetterla di sfogarmi con il cibo anche nei giorni che prevedevano il ciclo perché i ragazzi che femmine con la ciccia non le volevano e io lo sapevo che non le volevano perché a me non correva dietro nessuno. Il sabato sera non stavo sui motorini di qualcuno a fare porcherie dietro l’angolo ma stavo nei pub inizialmente con le altre e a volte finivo persino per restare l’unica al tavolino ma il problema non era tanto il mio aspetto fisico ero io che non cercavo l’amore, non m’importava di strisciarmi con qualcuno o fare l’occhiolino al topo figo solo per poter dire di aver conquistato qualcuno o dire che lui aveva conquistato me. Il tipo con il quale ho avuto la scintilla non l’avevo mai visto prima lui era uno di quelli amati ed apprezzati uno di quelli che se lo vedi pensi che stia sempre con le figlie di papà invece era tutt’altra cosa. Era diverso dagli altri ed era diverso anche da me anche se per qualche aspetto mi somigliava per esempio gli piaceva la musica era il suo rifugio e oltre al fatto che amava ascoltarla amava anche suonare il pianoforte per lui era qualcosa di magico che non aveva mai rivelato a nessuno diceva che l’avrebbero considerato uno sfigato senza successo anche io mi vergognavo di dire che amavo disegnare non lo dissi mai a nessuno e alle medie nell’ora di arte per non farmi prendere in giro dai miei compagni fingevo di  non saper lavorare ma la professoressa sapeva chi aveva davanti e mi diceva che non dovevo comportarmi così ma dovevo essere fiera del mio dono. A lui piacevano i ritratti che facevo e a me piaceva la musica che lui componeva in comune avevano anche l’amore per la nutella, per i biscotti ai cereali e per il salame ci facevamo sempre dei toast al salame e sottiletta che solo noi sappiamo quant’erano buoni, in comune in oltre avevamo entrambe un fratello che odiavamo tanto io uno più grande e lui uno più piccolo quando mia madre restò incinta mi disse che adesso ero proprio nei guai e dovevo imparare a convivere con due zecche attaccate sempre alla testa giorno e notte. Ciò che non avevamo in comune invece era la compagnia che frequentavamo, i modi di fare, l’età e il fatto che io ero vergine e lui invece aveva già soddisfatto abbastanza. Comunque siamo andate le cose per me era come vivere in un ciclone inizialmente mi piaceva ed era divertente poi è diventata una cosa seria e adesso il ciclone è diventato padrone di me e adesso ho capito che l’amore più grande per me era proprio quel ragazzetto diverso e uguale a me ho capito solo adesso che non posso più stare senza di lui e l’ho capito solo adesso che lui è dovuto partire è dovuto andare via troppo lontano da me non è qualche chilometro e davvero lontano dalla mia città e mi chiedo quando potremo rivederci quando potrò di nuovo essere felice? Non capisco perché non si faccia più sentire inizialmente lo faceva continuava a mandarmi foto dei suoi brani o registrazioni mentre suonava un nuovo pezzo adesso è come sparito non so che fine abbia fatto e non so se mi ama più. Mamma mi dice che dovrei cercarne un altro migliore di lui dice che merito di più di ciò che poteva darmi lui e non è di certo una canzone composta da lui per me a mostrare in suo vero amore nei miei confronti papà invece crede che non dovrei dimenticarlo ma almeno continuare una vita sociale dove rendere le mie amiche partecipe della mia vita. So che con loro ho sbagliato, ho sempre scelto lui a loro tranne che con Michela con lei non smetto di condividere la mia vita. Michela mi capisce e mi vuole bene ed è per questo che dice che non devo pensarlo. Forse ha ragione lei, forse l’amore non esiste o forse ho ragione, l’amore esiste ed è Mattia.Ho sempre pensato a cos’è l’amore. Ho passato ore a riflettere su cosa fosse questo grande sentimento di cui tutti parlano e del quale tutti vogliono vivere e come tutti volevo anch’io vivere di esso e lo volevo sempre fin da bambina; ricordo che una volta alle elementari finsi di amare il mio compagno di classe ma ovviamente non sapevo neppure cosa volesse dire donare completamente il tuo cuore a qualcuno e donarlo davvero senza pensare al fatto che forse non potrà dartelo più perché diciamo che quel cuore che adesso batte nel nostro petto non è più soltanto nostro ma possiamo condividerlo con qualcuno solo che condividere il cuore non è facile come condividere qualsiasi altra cosa condividere il cuore significa spezzarlo a metà proprio come si spezza un cioccolato e prenderne una parte noi e l’altra alla persona che davvero crediamo di amare. Credo inoltre che non ci sia un età per amare quando ami lo fai e basta senza pensare a quanti anni hai e a quanto dovresti averne per farlo. L’amore non è un canore, l’amore non ha una scadenza, una durata o una rata mensile perché l’amore se è vero allora è eterno. Da bambina quando chiedevo a mio padre cos’era l’amore mi diceva che era ciò che lui provava per me ma io non ci credevo mai perché ho sempre saputo che in realtà lui amasse la mamma con lei non faceva quello che faceva con me; con me giocava con le costruzioni e mi rimboccava le coperte la sera invece con la mamma si coccolavano mentre guardavano la televisione e si scambiavano baci sulle labbra lui amava lei, non me. A me ovviamente mi amava come figlia ma non nel senso che intendevo io. Quando invece lo chiedevo a mamma mi diceva che era il sentimento più bello che una donna può provare perché essere corteggiata da un uomo non ha prezzo e poter sapere che lui è pazzo di te come non lo è mai stato nessuno sarebbe stata una cosa nuova per me ma ero ancora una bambina quindi non potevo capire quindi mi chiedeva di aspettare che crescessi per capire cos’era davvero l’amore. Quando lo chiedevo a mio fratello maggiore lui iniziava a prendermi in giro dicendo che ero una sfigata e che non capivo che l’amore in realtà non esiste adesso invece posso dire che lo sfigato era lui perché l’amore esiste eccome se esiste. L’amore è ciò che ci capita per caso ed è l’unica cosa al quale non possiamo sfuggire neanche volendolo e io lo so che non si può perché ho cercato insistentemente di farlo ma non ci sono mai riuscita purtroppo o per sfortuna.
Crescendo però ho capito che l’amore è il seme della tua vita è quel piccolo segno che davvero ti fa capire il senso di quello che ti circonda da un contorno agli oggetti e una voce ai suoni rauchi, da significato ai problemi e valori ai difetti perché se ami davvero una persona non puoi amare solo i pregi ma ami anche ogni dettaglio e ogni difetto perché sono quei difetti a farti amare la persona e non importa se essa sia bello o brutta, grassa o magra, dolce o acida, simpatica o antipatica, introversa o estroversa e se non importa è perché non decidiamo noi chi amare, come amare e fin quanto amare. Quando si ama anche il più brutto essere ai nostri occhi è bello, hai nostri occhi è tutto ciò che desideravamo  e anche se crediamo di odiare qualche sfaccettatura del suo carattere in realtà è proprio ciò che amiamo di più. Quando m’innamorai per la prima volta ero una bambina non che adesso io sia grande ma ero una bambina mentalmente non credo che ero ancora matura e pronta per una relazione tanto che al primo appuntamento cascai in una pozzanghera perché mi vergognavo a guardare il tipo in faccia tutte le mia amiche erano già esperte in queste cose mentre io no ero la sfigata di turno che non sapeva cosa si provasse mentre si dava un bacio.
Con Michela, la mia migliore amica, avevamo fatto una scommessa con chi avesse baciato prima e ovviamente aveva vinto lei sapevo che avrebbe vinto già dal giorno della scommessa lei era molto più bella di me aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi a caschetto era impossibile non voler piombare sulle labbra di una del genere anche se inizialmente non se la cagava nessuno all’età di quindici anni Michela cominciò a farsi notare in giro ed essere sulla bocca di tutti i ragazzi che la volevano invitare e le ragazze che le volevano essere amiche e io ovviamente ero sempre il terzo incomodo che l’aspettava all’angolo dopo che lei finiva con il tipo oppure quella che stava all’angolino a sistemarsi la matita sbavata mentre lei parlava di altri argomenti con le altre a volte mi chiedevo se davvero per lei ero importante o se mi sfruttasse e basta poi ho capito che Michela viveva in un mondo tutto suo lei mi ha sempre considerato una sorella e sono sempre stata io a conoscere i suoi segreti più intimi o i problemi che viveva con il padre che non le mandava mensilmente il mantenimento come invece gli era chiesto di fare; Michela soffriva tanto per questo e io l’ho sempre risentito non mi piaceva sentirla piangere dall’altra parte del telefono ma in compenso lei non ha mai sofferto per amore diceva che non era importante e che anche io avrei dovuto fare come lei e ‘’sciogliermi’’ un po’ ma io non riuscivo a farlo e le dicevo che prima o poi mi sarei sciolta lei dicevo che mi serviva solo del tempo e poi sarei diventata una come lei che non ha paura di nulla ed è molto acclamata ma sapevo che non sarebbe stato così ero troppo diversa dalle ragazze che piacevano a tutti.
Avevo i capelli lunghi fin sotto la schiena lunghi e pieni di doppie punte lisci con la frangetta e di un colore strano tipo un castano scuro sbiadito, gli occhi grandi e scuri le labbra pallide sempre screpolate pronta sempre ad inciampare ovunque, le mani fredde e il fisico che lasciava a desiderare; volevo dimagrire un po’ e raggiungere almeno il peso delle mie amiche che stava su quarantotto chili mentre io ero cinquantaquattro e allo specchio non mi piacevo mi credevo più grassa delle altre e mamma mi diceva che dovevo smetterla di sfogarmi con il cibo anche nei giorni che prevedevano il ciclo perché i ragazzi che femmine con la ciccia non le volevano e io lo sapevo che non le volevano perché a me non correva dietro nessuno. Il sabato sera non stavo sui motorini di qualcuno a fare porcherie dietro l’angolo ma stavo nei pub inizialmente con le altre e a volte finivo persino per restare l’unica al tavolino ma il problema non era tanto il mio aspetto fisico ero io che non cercavo l’amore, non m’importava di strisciarmi con qualcuno o fare l’occhiolino al topo figo solo per poter dire di aver conquistato qualcuno o dire che lui aveva conquistato me. Il tipo con il quale ho avuto la scintilla non l’avevo mai visto prima lui era uno di quelli amati ed apprezzati uno di quelli che se lo vedi pensi che stia sempre con le figlie di papà invece era tutt’altra cosa. Era diverso dagli altri ed era diverso anche da me anche se per qualche aspetto mi somigliava per esempio gli piaceva la musica era il suo rifugio e oltre al fatto che amava ascoltarla amava anche suonare il pianoforte per lui era qualcosa di magico che non aveva mai rivelato a nessuno diceva che l’avrebbero considerato uno sfigato senza successo anche io mi vergognavo di dire che amavo disegnare non lo dissi mai a nessuno e alle medie nell’ora di arte per non farmi prendere in giro dai miei compagni fingevo di  non saper lavorare ma la professoressa sapeva chi aveva davanti e mi diceva che non dovevo comportarmi così ma dovevo essere fiera del mio dono. A lui piacevano i ritratti che facevo e a me piaceva la musica che lui componeva in comune avevano anche l’amore per la nutella, per i biscotti ai cereali e per il salame ci facevamo sempre dei toast al salame e sottiletta che solo noi sappiamo quant’erano buoni, in comune in oltre avevamo entrambe un fratello che odiavamo tanto io uno più grande e lui uno più piccolo quando mia madre restò incinta mi disse che adesso ero proprio nei guai e dovevo imparare a convivere con due zecche attaccate sempre alla testa giorno e notte. Ciò che non avevamo in comune invece era la compagnia che frequentavamo, i modi di fare, l’età e il fatto che io ero vergine e lui invece aveva già soddisfatto abbastanza. Comunque siamo andate le cose per me era come vivere in un ciclone inizialmente mi piaceva ed era divertente poi è diventata una cosa seria e adesso il ciclone è diventato padrone di me e adesso ho capito che l’amore più grande per me era proprio quel ragazzetto diverso e uguale a me ho capito solo adesso che non posso più stare senza di lui e l’ho capito solo adesso che lui è dovuto partire è dovuto andare via troppo lontano da me non è qualche chilometro e davvero lontano dalla mia città e mi chiedo quando potremo rivederci quando potrò di nuovo essere felice? Non capisco perché non si faccia più sentire inizialmente lo faceva continuava a mandarmi foto dei suoi brani o registrazioni mentre suonava un nuovo pezzo adesso è come sparito non so che fine abbia fatto e non so se mi ama più. Mamma mi dice che dovrei cercarne un altro migliore di lui dice che merito di più di ciò che poteva darmi lui e non è di certo una canzone composta da lui per me a mostrare in suo vero amore nei miei confronti papà invece crede che non dovrei dimenticarlo ma almeno continuare una vita sociale dove rendere le mie amiche partecipe della mia vita. So che con loro ho sbagliato, ho sempre scelto lui a loro tranne che con Michela con lei non smetto di condividere la mia vita. Michela mi capisce e mi vuole bene ed è per questo che dice che non devo pensarlo. Forse ha ragione lei, forse l’amore non esiste o forse ho ragione, l’amore esiste ed è Mattia.Ho sempre pensato a cos’è l’amore. Ho passato ore a riflettere su cosa fosse questo grande sentimento di cui tutti parlano e del quale tutti vogliono vivere e come tutti volevo anch’io vivere di esso e lo volevo sempre fin da bambina; ricordo che una volta alle elementari finsi di amare il mio compagno di classe ma ovviamente non sapevo neppure cosa volesse dire donare completamente il tuo cuore a qualcuno e donarlo davvero senza pensare al fatto che forse non potrà dartelo più perché diciamo che quel cuore che adesso batte nel nostro petto non è più soltanto nostro ma possiamo condividerlo con qualcuno solo che condividere il cuore non è facile come condividere qualsiasi altra cosa condividere il cuore significa spezzarlo a metà proprio come si spezza un cioccolato e prenderne una parte noi e l’altra alla persona che davvero crediamo di amare. Credo inoltre che non ci sia un età per amare quando ami lo fai e basta senza pensare a quanti anni hai e a quanto dovresti averne per farlo. L’amore non è un canore, l’amore non ha una scadenza, una durata o una rata mensile perché l’amore se è vero allora è eterno. Da bambina quando chiedevo a mio padre cos’era l’amore mi diceva che era ciò che lui provava per me ma io non ci credevo mai perché ho sempre saputo che in realtà lui amasse la mamma con lei non faceva quello che faceva con me; con me giocava con le costruzioni e mi rimboccava le coperte la sera invece con la mamma si coccolavano mentre guardavano la televisione e si scambiavano baci sulle labbra lui amava lei, non me. A me ovviamente mi amava come figlia ma non nel senso che intendevo io. Quando invece lo chiedevo a mamma mi diceva che era il sentimento più bello che una donna può provare perché essere corteggiata da un uomo non ha prezzo e poter sapere che lui è pazzo di te come non lo è mai stato nessuno sarebbe stata una cosa nuova per me ma ero ancora una bambina quindi non potevo capire quindi mi chiedeva di aspettare che crescessi per capire cos’era davvero l’amore. Quando lo chiedevo a mio fratello maggiore lui iniziava a prendermi in giro dicendo che ero una sfigata e che non capivo che l’amore in realtà non esiste adesso invece posso dire che lo sfigato era lui perché l’amore esiste eccome se esiste. L’amore è ciò che ci capita per caso ed è l’unica cosa al quale non possiamo sfuggire neanche volendolo e io lo so che non si può perché ho cercato insistentemente di farlo ma non ci sono mai riuscita purtroppo o per sfortuna.
Crescendo però ho capito che l’amore è il seme della tua vita è quel piccolo segno che davvero ti fa capire il senso di quello che ti circonda da un contorno agli oggetti e una voce ai suoni rauchi, da significato ai problemi e valori ai difetti perché se ami davvero una persona non puoi amare solo i pregi ma ami anche ogni dettaglio e ogni difetto perché sono quei difetti a farti amare la persona e non importa se essa sia bello o brutta, grassa o magra, dolce o acida, simpatica o antipatica, introversa o estroversa e se non importa è perché non decidiamo noi chi amare, come amare e fin quanto amare. Quando si ama anche il più brutto essere ai nostri occhi è bello, hai nostri occhi è tutto ciò che desideravamo  e anche se crediamo di odiare qualche sfaccettatura del suo carattere in realtà è proprio ciò che amiamo di più. Quando m’innamorai per la prima volta ero una bambina non che adesso io sia grande ma ero una bambina mentalmente non credo che ero ancora matura e pronta per una relazione tanto che al primo appuntamento cascai in una pozzanghera perché mi vergognavo a guardare il tipo in faccia tutte le mia amiche erano già esperte in queste cose mentre io no ero la sfigata di turno che non sapeva cosa si provasse mentre si dava un bacio.
Con Michela, la mia migliore amica, avevamo fatto una scommessa con chi avesse baciato prima e ovviamente aveva vinto lei sapevo che avrebbe vinto già dal giorno della scommessa lei era molto più bella di me aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi a caschetto era impossibile non voler piombare sulle labbra di una del genere anche se inizialmente non se la cagava nessuno all’età di quindici anni Michela cominciò a farsi notare in giro ed essere sulla bocca di tutti i ragazzi che la volevano invitare e le ragazze che le volevano essere amiche e io ovviamente ero sempre il terzo incomodo che l’aspettava all’angolo dopo che lei finiva con il tipo oppure quella che stava all’angolino a sistemarsi la matita sbavata mentre lei parlava di altri argomenti con le altre a volte mi chiedevo se davvero per lei ero importante o se mi sfruttasse e basta poi ho capito che Michela viveva in un mondo tutto suo lei mi ha sempre considerato una sorella e sono sempre stata io a conoscere i suoi segreti più intimi o i problemi che viveva con il padre che non le mandava mensilmente il mantenimento come invece gli era chiesto di fare; Michela soffriva tanto per questo e io l’ho sempre risentito non mi piaceva sentirla piangere dall’altra parte del telefono ma in compenso lei non ha mai sofferto per amore diceva che non era importante e che anche io avrei dovuto fare come lei e ‘’sciogliermi’’ un po’ ma io non riuscivo a farlo e le dicevo che prima o poi mi sarei sciolta lei dicevo che mi serviva solo del tempo e poi sarei diventata una come lei che non ha paura di nulla ed è molto acclamata ma sapevo che non sarebbe stato così ero troppo diversa dalle ragazze che piacevano a tutti.
Avevo i capelli lunghi fin sotto la schiena lunghi e pieni di doppie punte lisci con la frangetta e di un colore strano tipo un castano scuro sbiadito, gli occhi grandi e scuri le labbra pallide sempre screpolate pronta sempre ad inciampare ovunque, le mani fredde e il fisico che lasciava a desiderare; volevo dimagrire un po’ e raggiungere almeno il peso delle mie amiche che stava su quarantotto chili mentre io ero cinquantaquattro e allo specchio non mi piacevo mi credevo più grassa delle altre e mamma mi diceva che dovevo smetterla di sfogarmi con il cibo anche nei giorni che prevedevano il ciclo perché i ragazzi che femmine con la ciccia non le volevano e io lo sapevo che non le volevano perché a me non correva dietro nessuno. Il sabato sera non stavo sui motorini di qualcuno a fare porcherie dietro l’angolo ma stavo nei pub inizialmente con le altre e a volte finivo persino per restare l’unica al tavolino ma il problema non era tanto il mio aspetto fisico ero io che non cercavo l’amore, non m’importava di strisciarmi con qualcuno o fare l’occhiolino al topo figo solo per poter dire di aver conquistato qualcuno o dire che lui aveva conquistato me. Il tipo con il quale ho avuto la scintilla non l’avevo mai visto prima lui era uno di quelli amati ed apprezzati uno di quelli che se lo vedi pensi che stia sempre con le figlie di papà invece era tutt’altra cosa. Era diverso dagli altri ed era diverso anche da me anche se per qualche aspetto mi somigliava per esempio gli piaceva la musica era il suo rifugio e oltre al fatto che amava ascoltarla amava anche suonare il pianoforte per lui era qualcosa di magico che non aveva mai rivelato a nessuno diceva che l’avrebbero considerato uno sfigato senza successo anche io mi vergognavo di dire che amavo disegnare non lo dissi mai a nessuno e alle medie nell’ora di arte per non farmi prendere in giro dai miei compagni fingevo di  non saper lavorare ma la professoressa sapeva chi aveva davanti e mi diceva che non dovevo comportarmi così ma dovevo essere fiera del mio dono. A lui piacevano i ritratti che facevo e a me piaceva la musica che lui componeva in comune avevano anche l’amore per la nutella, per i biscotti ai cereali e per il salame ci facevamo sempre dei toast al salame e sottiletta che solo noi sappiamo quant’erano buoni, in comune in oltre avevamo entrambe un fratello che odiavamo tanto io uno più grande e lui uno più piccolo quando mia madre restò incinta mi disse che adesso ero proprio nei guai e dovevo imparare a convivere con due zecche attaccate sempre alla testa giorno e notte. Ciò che non avevamo in comune invece era la compagnia che frequentavamo, i modi di fare, l’età e il fatto che io ero vergine e lui invece aveva già soddisfatto abbastanza. Comunque siamo andate le cose per me era come vivere in un ciclone inizialmente mi piaceva ed era divertente poi è diventata una cosa seria e adesso il ciclone è diventato padrone di me e adesso ho capito che l’amore più grande per me era proprio quel ragazzetto diverso e uguale a me ho capito solo adesso che non posso più stare senza di lui e l’ho capito solo adesso che lui è dovuto partire è dovuto andare via troppo lontano da me non è qualche chilometro e davvero lontano dalla mia città e mi chiedo quando potremo rivederci quando potrò di nuovo essere felice? Non capisco perché non si faccia più sentire inizialmente lo faceva continuava a mandarmi foto dei suoi brani o registrazioni mentre suonava un nuovo pezzo adesso è come sparito non so che fine abbia fatto e non so se mi ama più. Mamma mi dice che dovrei cercarne un altro migliore di lui dice che merito di più di ciò che poteva darmi lui e non è di certo una canzone composta da lui per me a mostrare in suo vero amore nei miei confronti papà invece crede che non dovrei dimenticarlo ma almeno continuare una vita sociale dove rendere le mie amiche partecipe della mia vita. So che con loro ho sbagliato, ho sempre scelto lui a loro tranne che con Michela con lei non smetto di condividere la mia vita. Michela mi capisce e mi vuole bene ed è per questo che dice che non devo pensarlo. Forse ha ragione lei, forse l’amore non esiste o forse ho ragione, l’amore esiste ed è Mattia.Ho sempre pensato a cos’è l’amore. Ho passato ore a riflettere su cosa fosse questo grande sentimento di cui tutti parlano e del quale tutti vogliono vivere e come tutti volevo anch’io vivere di esso e lo volevo sempre fin da bambina; ricordo che una volta alle elementari finsi di amare il mio compagno di classe ma ovviamente non sapevo neppure cosa volesse dire donare completamente il tuo cuore a qualcuno e donarlo davvero senza pensare al fatto che forse non potrà dartelo più perché diciamo che quel cuore che adesso batte nel nostro petto non è più soltanto nostro ma possiamo condividerlo con qualcuno solo che condividere il cuore non è facile come condividere qualsiasi altra cosa condividere il cuore significa spezzarlo a metà proprio come si spezza un cioccolato e prenderne una parte noi e l’altra alla persona che davvero crediamo di amare. Credo inoltre che non ci sia un età per amare quando ami lo fai e basta senza pensare a quanti anni hai e a quanto dovresti averne per farlo. L’amore non è un canore, l’amore non ha una scadenza, una durata o una rata mensile perché l’amore se è vero allora è eterno. Da bambina quando chiedevo a mio padre cos’era l’amore mi diceva che era ciò che lui provava per me ma io non ci credevo mai perché ho sempre saputo che in realtà lui amasse la mamma con lei non faceva quello che faceva con me; con me giocava con le costruzioni e mi rimboccava le coperte la sera invece con la mamma si coccolavano mentre guardavano la televisione e si scambiavano baci sulle labbra lui amava lei, non me. A me ovviamente mi amava come figlia ma non nel senso che intendevo io. Quando invece lo chiedevo a mamma mi diceva che era il sentimento più bello che una donna può provare perché essere corteggiata da un uomo non ha prezzo e poter sapere che lui è pazzo di te come non lo è mai stato nessuno sarebbe stata una cosa nuova per me ma ero ancora una bambina quindi non potevo capire quindi mi chiedeva di aspettare che crescessi per capire cos’era davvero l’amore. Quando lo chiedevo a mio fratello maggiore lui iniziava a prendermi in giro dicendo che ero una sfigata e che non capivo che l’amore in realtà non esiste adesso invece posso dire che lo sfigato era lui perché l’amore esiste eccome se esiste. L’amore è ciò che ci capita per caso ed è l’unica cosa al quale non possiamo sfuggire neanche volendolo e io lo so che non si può perché ho cercato insistentemente di farlo ma non ci sono mai riuscita purtroppo o per sfortuna.
Crescendo però ho capito che l’amore è il seme della tua vita è quel piccolo segno che davvero ti fa capire il senso di quello che ti circonda da un contorno agli oggetti e una voce ai suoni rauchi, da significato ai problemi e valori ai difetti perché se ami davvero una persona non puoi amare solo i pregi ma ami anche ogni dettaglio e ogni difetto perché sono quei difetti a farti amare la persona e non importa se essa sia bello o brutta, grassa o magra, dolce o acida, simpatica o antipatica, introversa o estroversa e se non importa è perché non decidiamo noi chi amare, come amare e fin quanto amare. Quando si ama anche il più brutto essere ai nostri occhi è bello, hai nostri occhi è tutto ciò che desideravamo  e anche se crediamo di odiare qualche sfaccettatura del suo carattere in realtà è proprio ciò che amiamo di più. Quando m’innamorai per la prima volta ero una bambina non che adesso io sia grande ma ero una bambina mentalmente non credo che ero ancora matura e pronta per una relazione tanto che al primo appuntamento cascai in una pozzanghera perché mi vergognavo a guardare il tipo in faccia tutte le mia amiche erano già esperte in queste cose mentre io no ero la sfigata di turno che non sapeva cosa si provasse mentre si dava un bacio.
Con Michela, la mia migliore amica, avevamo fatto una scommessa con chi avesse baciato prima e ovviamente aveva vinto lei sapevo che avrebbe vinto già dal giorno della scommessa lei era molto più bella di me aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi a caschetto era impossibile non voler piombare sulle labbra di una del genere anche se inizialmente non se la cagava nessuno all’età di quindici anni Michela cominciò a farsi notare in giro ed essere sulla bocca di tutti i ragazzi che la volevano invitare e le ragazze che le volevano essere amiche e io ovviamente ero sempre il terzo incomodo che l’aspettava all’angolo dopo che lei finiva con il tipo oppure quella che stava all’angolino a sistemarsi la matita sbavata mentre lei parlava di altri argomenti con le altre a volte mi chiedevo se davvero per lei ero importante o se mi sfruttasse e basta poi ho capito che Michela viveva in un mondo tutto suo lei mi ha sempre considerato una sorella e sono sempre stata io a conoscere i suoi segreti più intimi o i problemi che viveva con il padre che non le mandava mensilmente il mantenimento come invece gli era chiesto di fare; Michela soffriva tanto per questo e io l’ho sempre risentito non mi piaceva sentirla piangere dall’altra parte del telefono ma in compenso lei non ha mai sofferto per amore diceva che non era importante e che anche io avrei dovuto fare come lei e ‘’sciogliermi’’ un po’ ma io non riuscivo a farlo e le dicevo che prima o poi mi sarei sciolta lei dicevo che mi serviva solo del tempo e poi sarei diventata una come lei che non ha paura di nulla ed è molto acclamata ma sapevo che non sarebbe stato così ero troppo diversa dalle ragazze che piacevano a tutti.
Avevo i capelli lunghi fin sotto la schiena lunghi e pieni di doppie punte lisci con la frangetta e di un colore strano tipo un castano scuro sbiadito, gli occhi grandi e scuri le labbra pallide sempre screpolate pronta sempre ad inciampare ovunque, le mani fredde e il fisico che lasciava a desiderare; volevo dimagrire un po’ e raggiungere almeno il peso delle mie amiche che stava su quarantotto chili mentre io ero cinquantaquattro e allo specchio non mi piacevo mi credevo più grassa delle altre e mamma mi diceva che dovevo smetterla di sfogarmi con il cibo anche nei giorni che prevedevano il ciclo perché i ragazzi che femmine con la ciccia non le volevano e io lo sapevo che non le volevano perché a me non correva dietro nessuno. Il sabato sera non stavo sui motorini di qualcuno a fare porcherie dietro l’angolo ma stavo nei pub inizialmente con le altre e a volte finivo persino per restare l’unica al tavolino ma il problema non era tanto il mio aspetto fisico ero io che non cercavo l’amore, non m’importava di strisciarmi con qualcuno o fare l’occhiolino al topo figo solo per poter dire di aver conquistato qualcuno o dire che lui aveva conquistato me. Il tipo con il quale ho avuto la scintilla non l’avevo mai visto prima lui era uno di quelli amati ed apprezzati uno di quelli che se lo vedi pensi che stia sempre con le figlie di papà invece era tutt’altra cosa. Era diverso dagli altri ed era diverso anche da me anche se per qualche aspetto mi somigliava per esempio gli piaceva la musica era il suo rifugio e oltre al fatto che amava ascoltarla amava anche suonare il pianoforte per lui era qualcosa di magico che non aveva mai rivelato a nessuno diceva che l’avrebbero considerato uno sfigato senza successo anche io mi vergognavo di dire che amavo disegnare non lo dissi mai a nessuno e alle medie nell’ora di arte per non farmi prendere in giro dai miei compagni fingevo di  non saper lavorare ma la professoressa sapeva chi aveva davanti e mi diceva che non dovevo comportarmi così ma dovevo essere fiera del mio dono. A lui piacevano i ritratti che facevo e a me piaceva la musica che lui componeva in comune avevano anche l’amore per la nutella, per i biscotti ai cereali e per il salame ci facevamo sempre dei toast al salame e sottiletta che solo noi sappiamo quant’erano buoni, in comune in oltre avevamo entrambe un fratello che odiavamo tanto io uno più grande e lui uno più piccolo quando mia madre restò incinta mi disse che adesso ero proprio nei guai e dovevo imparare a convivere con due zecche attaccate sempre alla testa giorno e notte. Ciò che non avevamo in comune invece era la compagnia che frequentavamo, i modi di fare, l’età e il fatto che io ero vergine e lui invece aveva già soddisfatto abbastanza. Comunque siamo andate le cose per me era come vivere in un ciclone inizialmente mi piaceva ed era divertente poi è diventata una cosa seria e adesso il ciclone è diventato padrone di me e adesso ho capito che l’amore più grande per me era proprio quel ragazzetto diverso e uguale a me ho capito solo adesso che non posso più stare senza di lui e l’ho capito solo adesso che lui è dovuto partire è dovuto andare via troppo lontano da me non è qualche chilometro e davvero lontano dalla mia città e mi chiedo quando potremo rivederci quando potrò di nuovo essere felice? Non capisco perché non si faccia più sentire inizialmente lo faceva continuava a mandarmi foto dei suoi brani o registrazioni mentre suonava un nuovo pezzo adesso è come sparito non so che fine abbia fatto e non so se mi ama più. Mamma mi dice che dovrei cercarne un altro migliore di lui dice che merito di più di ciò che poteva darmi lui e non è di certo una canzone composta da lui per me a mostrare in suo vero amore nei miei confronti papà invece crede che non dovrei dimenticarlo ma almeno continuare una vita sociale dove rendere le mie amiche partecipe della mia vita. So che con loro ho sbagliato, ho sempre scelto lui a loro tranne che con Michela con lei non smetto di condividere la mia vita. Michela mi capisce e mi vuole bene ed è per questo che dice che non devo pensarlo. Forse ha ragione lei, forse l’amore non esiste o forse ho ragione, l’amore esiste ed è Mattia.
   
 
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