Pov’s Violet
 
Nei panni della mia gemella Clary, mi sentivo un po’ impacciata. Sapevo che nessuno poteva riconoscerci, ma dovevo concentrarmi al massimo per non sbagliare.
Le Converse basse, bianche di Clary mi stringevano un po’, e mie rosse le stavano un po’ large, mentre per il resto, gonne e canottiere, le misure erano identiche e ci calzavano a pennello.
Trovavo un po’ azzardata l’idea di Clary di scambiarci il primo giorno di scuola, infatti c’eravamo trasferite e quello sarebbe stato il nostro primo giorno al nuovo college:
-Cle, la mamma quindi in che classe ti ha iscritta?-
-Nella G, a te?-
-Nella E, mi dispiace che non siamo insieme…-
-Anche a me, molto… mi mancherai un casino, forse oggi sarà il giorno in cui ci vedremo di meno, di tutta la nostra vita!-
-Ahahaha esagerata!-
-Lo sai fare il saltello con lo skate Vivi?
-No, perché?-
-Uffa gemellastra mia! Volevo già impressionare il primo giorno con le mie prodezze!-
-Beh, Clary, tu ti sei voluta scambiare!-
-Già, lo so!- stavo per continuare quando dalla direzione opposta schizzò velocissima una ragazza paffutella con la bici. Finì in un cespuglio e noi fermammo i nostri skate per soccorrerla.
-Ciao! Stai bene?- cominciò mia sorella.
-Non tanto … credo… credo di vederci doppio!- esclamò spostando ritmicamente lo sguardo da me a Clary. Noi ridemmo: eravamo abituate a quell’effetto.
-Ahaha non ci vedi doppio…- cominciai accorgendomi di non aver chiesto il nome alla ragazza.
-Laura-
-Bene, non ci vedi doppio Laura, siamo due gemelle!- continuai.
-Ah! Menomale… cavolo! Siete identiche! Conosco anche io qualche coppia di gemelle omozigote, ma voi siete le più… identiche che io abbia mai visto! Precise!- a furia di parlare così velocemente Laura si era fatta rossa in viso e ansimava. Mentre le offrivo la mano per rialzarsi mi presentai:
-Io sono Vio… Clary!- esclamai correggendo in tempo lo sbaglio.
-E io sono Cl… Violet!- continuò la mia gemella rischiando di cadere nel mio stesso errore.
-Bene, sono felice di avervi conosciuto, siete nuove qui ad Atlanta?-
-Si, veniamo da Los Angeles! Ci siamo appena trasferite con i nostri genitori, tu quanti anni hai?- spiegò mia sorella.
-Sedici!- rispose la paffuta e simpatica Laura.
-ANCHE NOI!- urlammo in coro io e Clary.
-Vado al Memphis High School, voi dove vi siete iscritte?-
-Anche noi ci siamo iscritte lì!- le risposi io.
-Fantastico… Clary! Giusto, sei Clary vero?- stavo per smentirla: io sono Violet! Poi però mi ricordai dello scambio e di averle detto di essere Clary, così confermai.  
-Che sezione sei La?-
-E- mi rispose lei e stavo per esultare di averla in classe con me, quando però mi ricordai che in quel momento ero Clary, quindi lei NON era in classe con me.- Guardai in  cagnesco mia sorella e le mormorai all’orecchio:
-mettiti nel banco accanto a lei!- Clary annuì.
-Quindi sei in classe con… Violet!- affermai indicando la vera Clary, mi veniva molto strano parlare di me in terza persona ma per un giorno dovevo proprio farlo. Poi però mi scocciai di fingere e prendendo sotto braccio Laura le dissi la verità:
-In realtà io sono Violet! Ma oggi abbiamo deciso di scambiarci, cose che sono noi gemelle possiamo permetterci. Così! Per scherzo! Quindi anche se ti abbiamo detto il contrario io sono Violet e lei è Clary. Per oggi però chiamaci al contrario. Ricordati: scambio!-
-Ma se io non vi riconosco comunque!- fu allora che lei notò un particolare che nessuno, nemmeno mamma, aveva mai notato: Clary aveva l‘unghia del pollice leggermente più storta.
Quindi disse:
-Tu con l’unghia dritta sei Violet! Ma oggi ti devo chiamare Clary… Tu con l’unghia leggermente storta sei Clary! Ma oggi ti devo chiamare Violet…-
-Bravissima! Hai imparato subito.-
Fu allora che passò sul marciapiede opposto un angelo. Un ragazzo che sembrava venire dritto dal cielo! Il suo portamento era perfetto. Gli addominali si intravedevano dalla maglietta, mentre i jeans designavano la forma delle lunghe e muscolose gambe. La sua pelle abbronzata rifletteva la luce con perfezione assoluta, mentre i suoi occhi blu ghiaccio contrastavano con i riccioli scuri.
Con orrore e sgomento notai che anche mia sorella lo guardava con interesse.