Non si rendeva conto di cosa stesse accadendo, aveva da poco chiuso gli occhi e sentiva un dolce profumo di fiori.

Cio che lo circondava erano macerie e distruzione, eppure era tutto cosi tranquillo che il vento leggero portava a lui l'odore di genzianelle, cosi delicate, cosi intense.

I suoi capelli erano leggermente scompigliati da quel vento debole e sentiva sulla sua guancia anche i capelli dell'uomo che era di fronte a lui.

Non lo vedeva perche aveva gli occhi chiusi, ma sentiva la sua presenza sempre piu vicina.

Lui, Ciel Phantomhive, stava sperimentando per la seconda volta in vita sua, quello che si prova a perdere tutto. 

Stava per perdere la sua anima, cio che gli era rimasto. E soprattutto stava per perdere Sebastian.

Sebastian, l'uomo nelle vesti di maggiordomo con cui aveva vissuto per quegli ultimi anni, l'uomo che era cosi fedele e cosi bastardo da dargli i brividi e da fargli provare divertimento ogni volta che si guardavano negli occhi.

Gli occhi blu di Ciel, propio come quelle genzianelle di cui sentiva l'odore, erano ora nascosti da due palpebre contornate da ciglia lunghe e nere.

Al contrario invece, gli occhi di Sebastian scrutavano quel viso infantile e leggermente paffuto che si rifletteva nelle sue pupille rosse come le rose.

Era li, finalmente, e poteva prendersi l'anima del suo padrone, saziarsi di quel cibo che bramava tanto, e per cui piu volte aveva rischiato la sua "vita" da demone.

Ma col tempo aveva capito che esistono delle priorità nella vita, tra cui una in particolare che non aveva intenzione di lasciare andare.

Si levò lentamente un guanto, lasciando libera la mano dalle lunghe dita, che accarezzarono la guancia morbida del giovane.

Questi sentendo il tocco, aprì lentamente gli occhi e fissò quelli cremisi dell'altro, senza interrompere il contatto visivo quando il viso dell'altro era talmente vicino al suo da sentirne il respiro sulle labbra.

Labbra che dischiuse, e che vennero sfiorate da quelle dell'uomo dai capelli neri.

Quel semplice sfiorare non soddisfò nessuno dei due. 
I pensieri nelle loro menti giravano vorticosamente.

C'era chi pensava che fosse quello il modo per prendere l'anima a qualcuno e quindi bisognasse approfittarne, e chi contemplava cio che l'altro pensava.

Ebbene si. Sebastian poteva leggere il pensiero. Non aveva mai voluto farlo sapere a Ciel, e aveva rischiato di farsi scoprire una volta, quando aveva visto le vere intenzioni di Undertaker e quindi aveva protetto il conte invece di attaccare.

Quel delicato tocco divenne un desiderio bramoso di fuoco, di passione, e le labbra vennero congiunte con foga, scambiandosi reciprocamente saliva e ansimando l'uno nella bocca dell'altro. 

Dopo poco, Ciel sentì le forze venirgli meno, e cadde nel sonno piu profondo, lasciando fuori uscire un ultimo "Sebastian..." dalle labbra.


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Le palpebre erano pesanti, ma riuscì ad aprirle. Si ritrovò immerso in una luce abbagliante ma allo stesso tempo tiepida. 

Non si aspettava di poter aprire gli occhi un altra volta.

Lentamente si mise a sedere e notò con leggero stupore di essere in mezzo a un campo grandissimo, di cui non si vedevano i confini, ed era pieno di fiori di tutti i tipi.

Sulle sue gambe notò una piccola ombra, cosa che lo fece voltare, per poi posare lo sguardo su una figura di un uomo alto, magro, con i capelli neri e gli occhi rossi.

"Sebastian?" Chiese.

"Signorino" rispose lui.

"Sono vivo?"

"Non la chiamerei proprio vita"

"Allora cosa sono?..."

"Benvenuto nel mondo dei demoni"

"Sono un demone?"

"Si"

"...Perche non mi hai ucciso?"

"Ora avremo l'eternità per capirlo insieme"







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Ecco la mia prima SebaCiel spero che vi piaccia u.u
Gradirei qualche commento grazieeee 
Alla prossima