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Autore: sakuchiha    27/03/2015    3 recensioni
Una piccola fanfic post 699:
“ Ti senti meglio dopo esserti sfogata?
“Si, mi sento veramente meglio” Ed era vero, sfogarsi direttamente con lui era stato un toccasana per la sua mente, le era venuto così naturale, e la paura di perderlo di nuovo l’aveva aiutata.
“Per la faccenda del Paese del Ferro non c’è bisogno che tu ti senta in colpa, ho cercato di ucciderti anche io”
“Sasuke-kun, non abbiamo mai parlato così io e te, sono davvero felice di questo” bastava così poco per farla sorridere, semplicemente bastava lui.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sono qui, sempre

 

Ad Alessandra,

senza i suoi consigli non ci sarebbe

questa storia.

Grazie

 

 

 

 

 

 

Konoha, due giorni dopo fine della guerra

 

Il lavoro da sbrigare all’ ospedale era ancora tanto, i feriti sembrano non finire mai, era troppo presto per dimenticare una guerra di tali dimensioni. Sakura stava lavorando senza sosta, era esausta, ma non era certo quello il momento di riposare, quelle persone avevano bisogno di lei.

“Sakura!”

“Mi dica signorina Tsunade”

“Vai nella stanza dei tuoi compagni, qui ci penso io” I suoi compagni. Come era bello sentire quella parola, perché si, erano entrambi lì, Sasuke era lì.

“E’ sicura di non avere bisogno del mio aiuto?”

“Vai, ti staranno già aspettando”

“Grazie” e allora Sakura percorse tutto il corridoio e poi girò a destra, ormai il suo corpo quando si trattava di raggiungere quella stanza si muoveva da solo.

“Buongiorno” disse aprendo la porta con uno dei suoi soliti sorrisi radiosi.

“Buongiorno Sakura-chan”

“Giorno” in quella stanza c’era qualcosa che non andava, non doveva essere tornato tutto come un tempo? O era solo lei la povera illusa a credere ad una cosa del genere?

“Sakura-chan, devi farci il controllo?” la voce di Naruto la distolse dai suoi pensieri

“Certo. Vedo che Hinata è passata anche stamattina” disse indicando i lillà poggiati sul comodino di Naruto.

“Si, è venuta, passa qui tutti i giorni”

Nonostante la sofferenza che stava provando in quei giorni per la perdita di Neji, Hinata non aveva messo da parte neanche un momento l’amore che nutriva nei confronti di Naruto, era ammirevole.

Sakura cominciò la visita proprio da Naruto che non stava fermo un attimo, ed era certa che in quel momento Sasuke li stesse osservando. Pian, piano stava imparando ad essere disinvolta con lui, ma ancora non ci riusciva del tutto, era pur sempre il ragazzo che amava, e che dopo mille sofferenze era lì accanto a lei, in un letto d’ospedale e senza un braccio, ma stava bene, era vivo, a Konoha. Avevano parlato poco, e sapevano entrambi che c’erano ancora tante cose da dire. Sasuke le aveva chiesto scusa e lei era felice per quello, era riuscito a mettere da parte il suo orgoglio per chiedere scusa proprio a lei. “Scusa per tutto ciò che ho fatto” , così aveva detto ed era sicura che quelle parole sarebbero rimaste nella sua mente finchè la vita non avrebbe abbandonato il suo corpo. Lo amava con ogni fibra del suo essere.

 

***

 

Una settimana dopo i ragazzi furono dimessi ed era giunto il momento che nessuno voleva arrivasse mai: Sasuke doveva confrontarsi con il consiglio di Konoha e tutti i Kage, sarebbero stati loro a decidere la sua condanna o assolverlo da tutte le sue colpe. Lui sembrava tranquillo, era pronto ad accettare qualsiasi cosa il destino avesse avuto in serbo per lui.

“Quindi fatemi capire Tsunade ha abdicato e Kakashi è diventato Hokage soffiandomi il posto?

“Naruto, fai la persona seria, è un momento importante, fra poco inizierà il consiglio” e proprio in quel momento giunse Kakashi dando loro le ultime direttive, e dicendo che avevano dato il permesso a Naruto di prendere parte alla riunione. Ancora una volta si ripeteva la stessa storia, Naruto c’era per Sasuke, lei no, lei doveva aspettare. Non avrebbe potuto fare niente per aiutarlo se ce ne fosse stato bisogno, non voleva che andasse così. Ma al diavolo tutte le sue paranoie! Sasuke era lì in silenzio, poggiato vicino al muro, con gli occhi socchiusi e le braccia incrociate sul petto, una cosa che poteva, anzi doveva fare c’era, doveva almeno parlare con lui e fargli sapere che lei era lì.

“Sasuke-kun andrà tutto bene.” Doveva essere per forza così, perché non poteva immaginare, in quel momento, un solo istante della sua vita futura lontana da lui.

Di tutta risposta Sasuke aprì gli occhi e la fissò intensamente, e lei si chiedeva ancora come con un solo sguardo sembrava che leggesse dentro di lei.

“Sakura, vorresti entrare lì dentro con me ,vero? Si, era davvero così, lui riusciva dove nessuno poteva, lui riusciva a percepire i suoi stati d’animo, tutte le sue paure, le sue preoccupazioni, probabilmente solo notando le sue mani completamente sudate, o quanto ticchettava nervosamente il piede sul pavimento, o il modo in cui si toccava i capelli, oppure semplicemente guardandola negli occhi, occhi così diversi suoi.

“Aspetterò qui” Una promessa. Significava che non se ne sarebbe andata non l’avrebbe lasciato solo, mai.

“Forse ci vorrà un po’”

Io sono qui, non me ne vado

“Va bene Sakura, aspetta qui, a dopo” sembrava davvero più sereno e pronto ad affrontare tutto, e lei era lì ad affrontare quel tutto insieme a lui.

 

***

 

L’attesa era diventata davvero angosciante, erano passate almeno due ore da quando quella maledetta riunione era cominciata e Sakura non si era mossa neppure di un centimetro, non l’avrebbe mai fatto, Sasuke sapeva che lei era lì.

“Ciao, Sakura” Eccola, sapeva sarebbe arrivata, Ino non la lasciva mai da sola, era sempre lì accanto a lei.

“Ciao Ino” e cercò di sorridere, ma non ci riusciva, perché il suo pensiero fisso era solo sulla sorte di Sasuke.

“Non ho mai visto sorriso più brutto Sakura”

“Non riesco a sorridere in un momento del genere” e i suoi occhi erano così tristi, così poco luminosi, quel verde era così lontano dal suo.

“Sasuke se la caverà, vedrai”

“Sto cercando di convincermene Ino, e so che lui è forte” era una delle persone più forti che conosceva, una persona come lei per esempio non sarebbe stata in grado di portare sulle spalle tutta la sofferenza che era toccata a Sasuke. Lo ammirava.

“E allora resta con la tua convinzione”

“Io mi chiedo una cosa Ino, è così ingiusto che lui sia felice?” Tutti meritavano di essere felici, anche Sasuke. Le avrebbero potuto dire che era una sciocca a desiderare la felicità di una persona che le aveva spezzato il cuore, ma a lei non sarebbe importato, un po’ di felicità se la meritava, doveva essere sereno anche lui, proprio come si sentiva lei a riaverlo accanto.

“ Ti struggi ancora per lui?”

“E’ diverso Ino. Il mio è un puro desiderio egoistico, desidero solo che lui stia bene”

“Perché metti ancora da parte te stessa?”

“Non lo sto facendo, ma Sasuke ha bisogno di me, adesso” non solo adesso, sempre

“Sakura, tu lo ami con tutta te stessa, e questo credo che lo sappiano tutti, ma non soffrire, devi essere felice anche tu, non mettere da parte la tua felicità

“Sto bene Ino, e sono felice” e dal sorriso con cui Sakura pronunciò quelle parole, Ino capì che stava dicendo la verità, stava bene e sarebbe stata ancor meglio, sempre meglio.

 

***

 

 

La prima persona che Sakura vide appena la porta della sala riunioni si aprì fu Kakashi, seguito subito dopo da Naruto che alzò il pollice sorridendo. Poteva significare solo una cosa, Sasuke era finalmente libero. Era una sensazione così bella, così difficile da spiegare a parole, era come se il cuore di Sakura potesse scoppiare dalla gioia da un momento all’altro, Ed eccolo, imperturbabile come sempre, con lo sguardo scocciato, probabilmente stanco di sentire parlare  probabilmente stanco di stare al centro dell’ attenzione, stanco di un po’ tutto. Fu questione di un attimo e lei si ritrovò ad abbracciarlo, c’erano solo loro in quel preciso momento, tutto ciò che li circondava era scomparso.

“Sakura, ti avevo detto che ci avremmo messo un po”

“Non mi sono mossa neanche un secondo” ma Sasuke lo sapeva, non aveva bisogno di conferme, non aveva dubitato neanche un attimo che lei sarebbe rimasta lì.

“Lo so”

Ora sei libero, hai di nuovo la tua vita” e fu solo in quel momento che Sakura si rese conto della mano di Sasuke sulla sua schiena, non l’aveva respinta come avrebbe fatto il ragazzino scontroso di dodici anni a cui aveva confessato per la prima volta i suoi sentimenti. Sasuke era cambiato, ma andava bene così, lo amava comunque. Era strano che Sasuke ricambiasse un suo abbraccio, ma estremamente bello, sensazioni che Sakura non avrebbe mai e poi mai potuto descrivere a parole, nessuno sarebbe mai stato in grado di capirle, neanche una mente eccelsa come quella di Shikamaru.

“Già” C’era malinconia o proprio tristezza nella sua voce? Era un enigma, ma Sakura percepì che gli frullava qualcosa nella testa, pensieri che sicuramente non erano su di lei. Con Sasuke Uchiha non c’era mai qualcosa di facile da comprendere, era sempre dannatamente complicato, ma probabilmente un Sasuke non complicato non era il suo Sasuke Uchiha.

 

 

***

 

“Teme, devi dirlo a Sakura, non posso farlo io al tuo posto!” il dobe in quegli anni non avevo perso la sua petulanza, continuava a tormentarlo.

“Naruto, non c’è molto da dire”

“E io che pensavo che fossi cambiato, ma mi sbagliavo” Naruto si stava agitando e Sasuke stava per perdere la pazienza, come da copione, una scena vista e rivista.

“Dobe, smettila”

“Sasuke, devi assolutamente dire a Sakura che non hai intenzione di restare a Konoha, o almeno non per il momento”

Lo saprà al momento giusto

“Quale sarebbe il momento giusto?” questa si che era una bella domanda, non sapeva neanche lui qual era il momento giusto, ma Sakura non poteva sapere così su due piedi che lui se ne sarebbe andato, di nuovo, probabilmente una notizia del genere l’avrebbe distrutta.

“Non adesso”

“Soffrirà lo sai?” certo che lo sapeva, ma non potava fare diversamente, non c’era altro modo e lui non era capace di alleviare la sofferenza di nessuno, tantomeno quella di Sakura

“Non intrometterti in questa faccenda Naruto”

“Lo so bene che tu tieni a Sakura-chan, per te lei è importante” Sakura. Difficile dire cos’ era Sakura per lui in quel momento, ma lei c’era sempre, lo sapeva.

“Dobe, hai finito?”

Tu non vuoi che soffra più a causa tua”. Era vero Sakura aveva sofferto davvero troppo per lui, aveva pianto tutte le lacrime possibili,  non meritava che una persona  una soffrisse così intensamente solo per lui, ma lei era diventata abbastanza forte da reggere un altro duro colpo. Era cresciuta.

 

 

***

 

A Konoha, in quel periodo, il posto perfetto per raccogliere le erbe mediche era il fiume. Dopo la fine della guerra, ce n’era davvero bisogno, considerata la quantità di feriti che ancora non si erano ristabiliti. Sakura adorava il fiume, era rilassante sentire il rumore dell’acqua che scorreva, sembrava che portasse via tutti i suoi pensieri, ed era bello non pensare anche se per poco. Era strano come nonostante fosse felice per il fatto che Sasuke era finalmente libero, aveva ancora un peso sul cuore, dovuto probabilmente alle tante cose da chiarire con lui, e se ne rendeva conto proprio mentre l’oggetto dei sui pensieri era lì davanti a lei, seduto sulla riva del fiume con lo sguardo perso nel vuoto. Com’ era bello averlo vicino, avrebbe perso intere giornate ad osservarlo per comprendere cosa pensava, per capire se stava davvero bene, le sue ferite non erano facili da ricucire.

“Sasuke-kun” lo chiamò, e lui si voltò

“Sakura”

“Che cosa ci fai qui?”

“Niente di particolare” non era incline a parlare in quel momento e Sakura lo aveva capito da quell’unica risposta che lui gli aveva dato,  c’era qualcosa che probabilmente lo preoccupava o comunque  teneva impegnati i suoi pensieri.

“Io sono qui per raccogliere erbe mediche, nelle vicinanze del fiume sono sempre molto rigogliose, e poi oggi è una bella giornata, è il momento perfetto per raccoglierle” e sorrideva, continuava a farlo, un sorriso di quelli che illuminava ogni cosa.

“Sakura...” era quello il momento giusto.

“Si, Sasuke-kun?”

Lascio Konoha” dopo quelle due sole parole il mondo di Sakura era diventato un cumolo di macerie, tutte le sue certezze erano crollate, la felicità che credeva di aver raggiunto rischiava di sfumare davanti ai suoi occhi, non poteva essere vero, non doveva esserlo.

“Non riesco a capire” erano le uniche parole che le erano venute in quel momento, non sapeva cos’altro dire, era una situazione in cui non si sarebbe mai voluta trovare

“Non c’è molto da capire”

“Non vuoi restare qui?” stava per piangere,  non voleva farlo, eppure era così dure resistere a quelle parole, perché se ne stava andando di nuovo ? Questo proprio non riusciva a capirlo.

Non adesso Sakura, non sento che questo è il posto giusto per me” Sasuke stava percependo la tensione di Sakura, vedeva quanto le sue mani stavano tremando, quanto stesse cercando di non piangere, quanto voleva essere forte.

“Devo rendermi conto di alcune cose”

“Non stai bene a Konoha? Sai quanto Naruto ne soffrirà?”

 “Lui lo sa, ha capito, dovresti provarci anche tu” e a quelle parole Sakura scoppiò come un fiume in piena insieme alle sue lacrime che cominciarono a scendere, non poteva più resistere, doveva dirgli tutto quello che aveva da dire c’era il rischio che non avrebbe più potuto farlo:

“Scusami, ma io non ci riesco. Ho passato la maggior parte della mia a cercare di capire cosa di passasse per la testa e probabilmente non ci sono mai riuscita, ma stavolta credevo davvero stessi bene, forse mi sbagliavo. Mi dispiace se per alleviare il tuo dolore ho cercato di ucciderti, credo che fin quando morirò non me lo perdonerò mai, è strano come anche in quel momento non avessi capito quanto stessi male, sono stata davvero cieca in quell’ occasione, ma probabilmente non ti ho mai conosciuto come credevo. Ti ho sempre voluto accanto a me, sei sempre stato un punto fondamentale della mia vita, è anche grazie a te che sono diventata la donna che sono adesso, grazie a te che mi hai fatto soffrire, grazie a te che dovevo riportare a casa. Sasuke-kun, mi dispiace se sei tu quello che mi rende felice e mi distrugge al tempo stesso, ma non riesco a volerti lontano”

“ Ti senti meglio dopo esserti sfogata?

“Si, mi sento veramente meglio” Ed era vero, sfogarsi direttamente con lui era stato un toccasana per la sua mente, le era venuto così naturale, e la paura di perderlo di nuovo l’aveva aiutata.

“Per la faccenda del Paese del Ferro non c’è bisogno che tu ti senta in colpa, ho cercato di ucciderti anche io”

“Sasuke-kun, non abbiamo mai parlato così io e te, sono davvero felice di questo” bastava così poco per farla sorridere, semplicemente bastava lui.

“Sakura, non starò via per sempre

“Io ho bisogno di te qui Sasuke-kun, ti voglio accanto a me adesso”

“Non è il momento giusto”

“Esiterà mai questo momento giusto?” nella sua voce c’era amarezza, tristezza, dolore.

C’è un momento giusto per tutto

“Mi fido di te allora, l’ho sempre fatto e non smetterò certo adesso”

 

 

***

 

Erano rimasti lì, Sakura e Sasuke,  l’uno accanto a l’altra in riva al fiume che scorreva incessantemente. Non parlavano ma entrambi sapevano che c’era ancora molto da dire.

“Sakura…” lei sobbalzò un attimo, non si aspettava che lui così poco incline a parlare, lo facesse proprio in quel momento.

“Dimmi Sasuke-kun…”

“Ho una cosa per te” e cominciò a frugare nelle tasche. Ora si stava davvero preoccupando, Sasuke Uchiha che aveva qualcosa per lei?

“Oh…”

“Tieni” nella sua mano Sakura vide una collanina con un ciondolo a forma del ventaglio del clan di Sasuke, era semplicemente così delicata e…perfetta.

“Io non so che dire” era davvero emozionata, il primo regalo di Sasuke, una collanina che simboleggiava il clan Uchiha e che in qualche modo la legava a lui.

“Perché devi farti sempre così tanti problemi? Prendila e basta” e Sakura fede come lui le disse, la prese dalla sua grande mano e la legò al suo collo, si sentiva importante con quel ciondolo e si sentiva ancora più importante perché Sasuke la stava guardando.

“Grazie, la terrò sempre con me”  e in quel momento a Sasuke ritornò alla mente di una collana così simile a quella, che sua madre indossava ogni giorno, non se ne separava mai e le aveva detto che quello era un regalo di suo padre, ma lui essendo ancora molto piccolo non aveva fatto caso questa storia, e poi gli risultava strano che quel burbero di suo padre potesse fare regali a sua madre.

“Perché mi hai fatto questo regalo Sasuke-kun?” doveva aspettarsela quella domanda, ma la verità è che non lo sapeva neanche lui, e non gli piaceva non sapere le cose.

“Te l’ho detto prima Sakura, ti fai troppi problemi”

“Per me è importante questo regalo, è come se una parte di te restasse con me, è il primo regalo che mi fai e non ne son nemmeno il motivo”

Non deve esserci per forza un motivo

“Ti aspetterò, sempre” o forse poteva fare di più, chissà.

 

***

 

Il giorno che Sakura voleva non giungesse mai, era arrivato fin troppo in fretta: Sasuke stava partendo. Le faceva male stare lì alla porta del villaggio a vedere che lui andava via, ma doveva farlo, sarebbe stata insieme a lui fino all’ ultimo secondo. I giorni insieme a lui era stata serena, felice, consapevole che lui provasse almeno affetto nei sui confronti, ma quella collana che le aveva regalato le faceva sperare in qualcosa di più, perché lui sarebbe tornato, ne era certa.

“Voglio essere sincero con te, in altre circostanze saresti in prigione con una condanna a vita, ma hai ottenuto la grazia perché il tuo aiuto è stato indispensabile per sciogliere lo Tsukuyomi. Questo motivo, però, non era utile a salvarti del tutto, ma Naruto, considerato il vero eroe della guerra, e io Sesto Hokage abbiamo interceduto per te. Cerca di stare calmo perché le conseguenze ricadrebbero su di me” le parole di Kakashi l’avevano scossa dal suo pensare e l’avevano riportata alla realtà.

“Si scusa” rispose Sasuke

“Quindi stai già andando? Tsunade sta finendo di  completare il tuo braccio mancante con le cellule di Hashirama” era come se volesse trattenerlo ancora un po’ lì a Konoha, era più forte di lei.

“Devo vedere con i miei occhi il mondo ninja e vedere se vale la pena lottare per esso. Sono sicuro che adesso vedrò tutte quelle cose che ho trascurato fino ad oggi, e lo farò in modo diverso. E poi ci sono alcune cose che devo fare”

Sakura doveva farsi forza, doveva dirglielo “ E se io…ti dicessi di voler venire con te?” chiedendolo aveva abbassato lo sguardo ed arrossita vistosamente, ma doveva assolutamente chiederglielo.

Aveva alzato lo sguardo ancora rossa in viso e Sasuke aveva risposto:

“Questo è il viaggio per la mia redenzione. Tu non c’entri nulla con le mie colpe”

“ Io non c’entro nulla…” aveva abbassato la testa, era davvero depressa, lui aveva rifiutato di nuovo di portarla con se. Sentì qualcosa o meglio qualcuno di fronte a lei e alzando la testa vi si trovo Sasuke che le poggiò due dita sulla fronte:

La prossima volta sicuramente. E grazie” Sakura non riusciva a parlare, il suo cuore era in turbinio di emozioni. Sasuke le aveva fatto una promessa, una vera e propria, e le aveva pronunciato di nuovo quel «grazie» che aveva sancito la prima volta che lui era andato via dal Villaggio. Ora però aveva un sapore diverso, non di addio, ma della promessa che presto si sarebbero rivisti e lui non sarebbe più andato via.

Vedere la sua schiena che si allontanava fu molto meno doloroso di quello che Sakura si aspettava, non aveva versato neanche una lacrima, e si, si sentiva stranamente anche serena, pronta a vivere di nuovo la sua assenza, e Sasuke quando sarebbe tornato l’avrebbe trovata ancora più forte e cresciuta, ma i suoi sentimenti verso di lui non sarebbero mai mutati e quella collanina che avrebbe indossato ogni giorno ne era la prova.

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’ autrice:

Eccomi qui dopo molto tempo, finalmente sono tornata! Beh non c’è molto da dire su questa fanfiction, una semplice e pura SasuSaku post 699…spero di poter scrivere qualcosina anche su Sakura e la collana, ma vedrò un po’…spero che comunque vi piaccia <3

 

   
 
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