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Autore: Whatadaph    27/03/2015    1 recensioni
A volte basta guardare gli altri un po' più a lungo per ritrovarsi riflessi in uno specchio. Oppure dar loro un'altra possibilità... Le prime impressioni contano fino a un certo punto.
Finché Gwyneth, invece di capire cosa fosse accaduto a Rose, ha finalmente realizzato l'unica cosa su cui non si era mai soffermata: ha compreso chi si trova davanti.
Raccolta di Missing Moments della long-fiction sulla Nuova Generazione Sulla tua pelle.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Lucy Weasley, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Metamorphosis'
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Avviso: La one-shot che segue è una raccolta di Missing Moments della mia serie sulla Nuova Generazione Metamorphosis, che si riferiscono a fatti avvenuti nella long Sulla tua pelle. Ovviamente siete liberi di leggere comunque, se ne avete voglia, ma vi avviso che se non avete letto la long di riferimento vi risulteranno abbastanza incomprensibili, considerando anche che in buona parte riguardano dei nuovi personaggi.
Detto ciò, buona lettura!

 
Dietro lo specchio

 
“Non mi piaci.”
“Neanche tu piaci a me.”
[Da Sulla tua pelle, capitolo 10]
 
Parlottano ormai da un po’, senza guardarsi in faccia, e Jacob continua a chiedersi come diamine abbia fatto a cacciarsi in quella situazione assurda.
Conosce Christine De Bourgh da sette anni oramai e si è ripromesso  fin quasi dall'inizio di non essere mai tanto stupido da fidarsi di lei. È sempre stato bravo a inquadrare le persone, Jake, e anche con lei non è stato da meno. Astuzia e individualismo sono due caratteristiche smaccatamente Serpeverde che Christine riveste appieno. Due caratteristiche che accoppiate possono essere pericolose e Jake lo sa bene: è cosciente di essere così lui stesso, alla fine.
Meglio conoscere i tuoi nemici, Jake, specie quando ti somigliano troppo.
Eppure Christine ha qualcosa di più.
Lei non è solo furba o svelta: lei è intelligente e questo fa ancora più paura.
Christine De Bourgh capisce le persone e per questo riesce a manovrarle come un bel mucchio di burattini. Sa quali tasti premere... E se Jake credeva di esserne immune, evidentemente si sbagliava.
Segui ciò che non riesci a prevedere.
Si è cacciato in una situazione assurda e sa che è tutta colpa sua: non è certo un idiota ma ha sbagliato lo stesso.
Non doveva lasciarla parlare, non doveva neanche iniziare ad ascoltarla; invece l'ha fatto ed è caduto nella sua trappola, e quel che è peggio, neanche ha voglia di liberarsene. È rimasto invischiato non appena ha deciso di lasciare la sua curiosità a piede libero, di sciogliere il guinzaglio al suo bisogno di capire che cosa stia accadendo intorno a lui.
Per il Proteus, certo. Ma anche per Lily Potter.
Perché dal momento esatto in cui ha capito di non essere più innamorato di Dominique, dal momento in cui le parole di Christine - Segui ciò che non riesci a prevedere, si ripete ancora - l'hanno messo in faccia alla verità, beh... Da quel momento una parte di lui non ha smesso di pensare a Lily neanche per un istante. Quella piccola parte coraggiosa che lo costringe ad essere contento per la felicità di Dominique, quella stessa piccola parte che gli fa mettere a volte se stesso in secondo piano per gli amici, per la famiglia, per le persone che ama.
Quella stessa piccola parte coraggiosa che a Christine sembra mancare.
O almeno così ha sempre creduto.
Jake non si fida di Christine De Bourgh. Jake è sempre stato bravo a inquadrare le persone. Jake è sempre stato cauto.
Eppure si trova con lei in Sala Comune, adesso. Sono soli e parlano senza guardarsi in faccia, loro che sempre si sono a malapena rivolti la parola; nessuno sembra accorgersene ad eccezione di Rose Weasley, che credendo di non essere vista continua a far saettare occhi sospettosi nella loro direzione.
"Greengrass, non mi stai ascoltando sul serio."
Jake rotea gli occhi con una smorfia. "Rose Weasley continua  a guardare da questa parte."
"Allora vado ad aspettarla in dormitorio." Le labbra di Christine si incurvano in un sorriso sapiente. "Sono sicura che abbia un sacco di cose da dirmi. Raggiungi Malfoy vicino al fuoco, okay? Lei mi seguirà."
Lui annuisce. "Se ne sei così convinta," borbotta, ma sa che Christine ha ragione. Christine non sbaglia mai.
"Ciao ciao, Jake," lo saluta melodiosa.
Lui resiste alla tentazione di mandarla a quel paese e si alza, camminando in direzione del caminetto in cui brillano fiamme verdastre.
Per tutto il tragitto percepisce gli occhi di Rose Weasley puntati su di sé; non deve aspettare neanche un minuto prima di vederla alzarsi e procedere risoluta verso l'ingresso ai dormitori femminili.
Si volta di scatto: il tavolo dove solo pochi secondi fa ha lasciato Christine adesso è vuoto.
Suo malgrado è divertito... Inizia ad apprezzare sul serio la sua compagnia, e non è sicuro che sia un male.
Sta sorridendo tra sé quando sente pizzicare la nuca e si volta di scatto, sentendosi osservato.
Il suo sguardo incrocia gli occhi scuri di Lily Potter, fissi su di lui. Il suo stomaco di colpo sembra sprofondare.
Segui ciò che non riesci a prevedere... Maledetta Christine
 
*
 
"Non fingere di essere preoccupata."
"Io sono preoccupata."
[Da Sulla tua pelle, capitolo 19]
 
Gwyneth sarebbe in grado di indicare l'esatto istante in cui ha iniziato a cambiare idea su Rose Weasley.
Si conoscono da quando avevano undici anni, e per buona parte di questo lasso di tempo tra di loro non c'è stata altro che tiepida indifferenza. Rose è sempre stata scontrosa, sulle sue, mentre Gwyneth trascorreva quasi tutte le sue giornate con gli amici Corvonero di suo fratello. Passavano del tempo insieme, certo, ma tutte e tre - loro due e Christine - erano troppo caute e guardinghe per avere troppa confidenza.
Poi è arrivato il Quinto Anno e le cose hanno iniziato a cambiare. Rose si è chiusa in se stessa sempre di più e poi c'è stato quel pettegolezzo su di lei che è girato in tutta la scuola...
Gwyneth ha iniziato a studiarla, a osservarla di sottecchi, chiedendosi intimamente cosa mai le fosse accaduto. Ma lei è una che si fa i fatti suoi e quindi non ha mai chiesto nulla a Rose, limitandosi a sbirciare la situazione da lontano, senza realmente cercare di capire chi aveva davanti.
E al Sesto, poi, Rose si è ubriacata ed è successo qualcosa con Jacob Greengrass proprio mentre Gwyneth ci stava insieme. Si sono mollati quasi subito, ma non è stato questo a dispiacerle veramente. Dopotutto sia lei che Jake erano perfettamente coscienti di non avere idea di quello che stavano facendo - probabilmente volevano solo sentirsi grandi o qualche altra cazzata del genere.
È stato comunque brutto. Gwyneth lo ricorda come se fosse ieri. Da quel momento per un periodo ha cordialmente detestato Rose Weasley, fino al punto in cui la cosa non è andata scemando e i suoi sentimenti sono tornati alla placida indifferenza di una volta.
Questo finché il nome di Rose non è stato estratto dal Calice di Fuoco. Finché Gwyneth, invece di capire cosa fosse accaduto a Rose, ha finalmente realizzato l'unica cosa su cui non si era mai soffermata: ha compreso chi si trova davanti.
Ha visto qualcuno con un desiderio di rivalsa. Qualcuno che al momento opportuno ha saputo tirare fuori le palle.
Sono cose che apprezza, nonostante sia una Serpeverde.
Così, dopo sette anni di conoscenza reciproca, Rose Weasley ha iniziato a piacerle.
Al punto di consolarla dai suoi incubi, a quanto pare. Al punto di cercare di rassicurarla e ascoltare tutti i suoi sproloqui su mazzi di narcisi e proverbi francesi.
Quella di andare a parlarle dopo averla sentita farsi la doccia - non si può condividere un dormitorio con una persona per sette anni senza sapere come reagisce agli incubi - è stata una decisione presa d'impulso, ma Gwyneth non è tipa da grandi premeditazioni. Lei non si fa tutti quei problemi.
Rose inizialmente ha reagito ad ogni tentativo a modo suo - sospettosa, aspra, ai limiti della maleducazione - per poi sciogliersi di punto in bianco e aprirsi in uno sfogo come un fiume in piena. Gwyneth ha visto il momento preciso in cui qualcosa è cambiato nel suo sguardo. Da un istante all'altro, Rose deve aver deciso di potersi fidare di lei.
È a questo che pensa adesso, mentre sbadigliando percorre un corridoio del terzo piano nel suo ultimo giro di ronda settimanale. Questa volta non è riuscita a evitarlo - quando alla riunione dei Prefetti c'è anche Bernie è gioco facile, ma Fiona Beckett è un vero mastino - ma quantomeno è in un orario decente. Comunque non vede l'ora di andare a dormire...
Sta pensando a Rose Weasley e a quanto le è sembrata tesa per il Tremaghi e tutto il resto. L'ha sempre lasciata sola perché credeva che l'altra volesse proprio questo, ma adesso si domanda se invece non l'abbia sempre fraintesa... Dopotutto, chi è che davvero vuole stare sempre da solo?
Gwyneth non vuole stare da sola. Certo, si trova bene con se stessa e di tanto in tanto le piace passare del tempo per conto proprio, ma...
Insomma, è bello anche avere compagnia. Gwyneth lo sa.
Proprio per questo decide che passata la Prima Prova organizzerà una festa per Rose, che lei lo voglia o no. È pur giusto che qualche merito le venga riconosciuto, no?
 
*
 
"Come mai hai deciso di iniziare a fidarti di me?"
"Non lo so. Sarà la disperazione, forse."
[Da Sulla tua pelle, capitolo 36]
 
Quando ha detto a Jake di seguire ciò che non riusciva a prevedere non aveva pensato che Lily Potter avrebbe finito per sorprendere anche lei.
Se c'è una cosa che Christine sa fare davvero bene, quella è capire le persone: è brava a intuire i modi in cui gli altri ragionano, pensano e agiscono, in maniera tale da poter prevedere le loro reazioni. Soprattutto, è sempre stata abile a sfruttare questa capacità per portare gli altri ad agire come lei voleva, reggendo i loro fili come quelli di tanti burattini.
Si è sempre comportata così per avere un tornaconto, ma adesso ha smesso di farlo da un pezzo. Adesso si tratta di una cosa grossa, di una cosa pericolosa, e Christine sta sfruttando appieno le proprie capacità per combatterla.
Bernard è stato un elemento non calcolato. Non è dipeso da lei che il suo cuore iniziasse a battere forsennatamente ogni volta che si trovano nella stessa stanza; non è stata lei a decidere che lui diventasse così importante.
E soprattutto, il suo interesse per Bernard è genuino e non fa parte di un qualche piano diabolico, come l'intera scuola sembra sospettare.
Christine trova ironico che proprio l'unica volta in cui non c'è niente dietro alle sue azioni nessuno sembri crederle.
Nessuno, fuorché Lily Potter.
L'altra l'ha colta di sorpresa, non c'è che dire, e Christine sa benissimo quanto sia raro che questo accada.
L'ha sorpresa in un momento di debolezza, in cui invece di andare a lezione si è sentita di colpo sopraffatta dal panico e si è rifugiata nel bagno delle ragazze al secondo piano per restare sola con i propri pensieri e le proprie preoccupazioni, senza quegli sguardi inquisitori puntati addosso da ogni direzione. Sguardi che non capivano, non immaginavano, non sarebbero stati disposti a perdonarla neanche se avessero saputo che adesso cercava solo di sistemare le cose.
Lì l'ha trovata Lily: sola in un bagno mezzo allagato, intenta a soffiare via il fumo oltre la finestra aperta. Fuori il cielo era grigio e compatto e Christine si è voltata al suono di passi nella stanza.
"In fuga, De Bourgh?" ha buttato lì Lily Potter, sorridendo debolmente, con un'aria sfinita e occhi febbricitanti.
"E tu, Potter?" ha replicato Christine, ricambiando il sorriso, per poi aspettare il seguito: quella domanda che si è sentita rivolgere così tante volte nelle ultime settimane da aver imparato a memoria la risposta.
Quali sono le tue intenzioni con Bernard? Vuoi fargli del male?
Se l'è sentito chiedere da Rose, da Gwyneth, persino da Jake. Lo stesso Jake che per primo si è fidato di lei è stato anche il primo a chiederle cosa avesse in mente, in un giro di danze al Ballo del Ceppo.
Ma Lily Potter l'ha stupita. Ha ridacchiato, ha alzato gli occhi al cielo e poi non ha detto nulla, restando così, a fumare accanto a lei senza aprir bocca, con un'aria terribilmente stanca. Finché Christine non si è sentita vagamente a disagio per quella curiosa mancanza di disagio, e così ha rotto il silenzio.
"Come mai non mi hai ancora chiesto quali siano le mie intenzioni con Bernard?"
Lo sguardo che Lily le ha rivolto è stato dapprima perplesso, come se non avesse neanche capito a cosa si stesse riferendo, come se la sua mente fosse presa dietro a tutt'altri pensieri.
E probabilmente era così.
Gli occhi castani di Lily, tuttavia, si sono tinti immediatamente di comprensione. Ha detto che non sono affari suoi, dopotutto, continuando a soffiare via il fumo tra le labbra, lasciandolo disperdere oltre i vetri della finestra.
"Non credo che tu voglia fargli del male." Ha scrollato le spalle, guardandola fisso con una certezza insindacabile negli occhi.
Allora Christine ha sentito calare su di loro una curiosa atmosfera di complicità. Questa cosa è diversa dal rapporto che ha con Rose o Gwyneth, diversa anche da quella sorta di amicizia con Jake.
Probabilmente Lily Potter non la capisce, ma comunque Christine si sente accettata.
Lily Potter ha la mente sgombra da pregiudizi e non ha paura di lei.
Forse è proprio questo a spingerla a fare una confessione: il desiderio improvviso e irresistibile di far sapere a Lily che non è tremenda come la dipingono e che anche in lei c'è del buono, da qualche parte.
"Gli ho detto di seguire ciò che non riusciva a prevedere."
"In parole comprensibili ai comuni mortali?"
"Gli ho detto di seguire te."
Di nuovo Lily Potter è parsa perplessa. Di nuovo è durato solo una frazione di secondo: poi i suoi occhi si sono sgranati per la sorpresa. "Perché?"
"Perché tu credi che io non voglia fare del male a Bernard?"
 
*
 
"Sai, Potter, forse è vero che non sei un idiota."
"Tu invece sei veramente antipatico e tronfio."
[Da Sulla tua pelle, capitolo 35]
 
Forse è stata la fiaschetta o forse il fatto che da un momento all'altro si siano ritrovati a condividere un segreto e una taciuta confidenza.
O forse il fatto che Albus abbia bisogno dei suoi amici e che questi siano latitanti - Bernie in preda a Christine, Scorpius al suo cattivo umore. Per non parlare di Jake: adesso non sono neanche più amici. Al inizia a pensare di aver esagerato, con la faccenda di lui e Lily, ma quel che è fatto è fatto e non vede possibili soluzioni alla cosa.
Ha di nuovo litigato con Quinn. Si è rifugiato in Guferia perché non aveva nessuno con cui parlare. Ma lì - sorpresa delle sorprese - ha trovato Leopold Higgs. Altrettanto solo, altrettanto triste e per giunta un po' alticcio.
Forse è stata l'aria afflitta del Serpeverde a suggerirgli simpatia, alla fine. Si è sentito simile a lui nel vederlo tentare un paio di battute beffarde e bere dalla  sua fiaschetta.
Chissà.
C'è stata la questione del Mantello dell'Invisibilità scomparso, la mattina dopo.
E poi hanno trovato Rose.
In quei pochi secondi impiegati per riconoscere la cugina nella sagoma che giace riversa in mezzo all'erba, Al ha provato la più grande paura della sua vita.
La sua mente si è spenta ed è corso verso di lei, accorgendosi a malapena di Higgs che lo segue passo passo.
"Rose!" si lascia cadere al suo fianco, afferrandole il polso per sentire se batta ancora.
Non è morta. Non può essere morta. È Rose, diamine. Mia cugina Rose.
Tuttavia è troppo agitato per riuscire a capirci qualcosa. Sente la testa girargli vorticosamente... E allora interviene Higgs. Gli toglie di mano il braccio di Rose e le cerca il polso; per alcuni istanti aggrotta le sopracciglia, concentrato, per poi decretare: "È viva."
"Reinnerva," tenta subito Al, puntandole la bacchetta addosso. "Reinnerva."
Niente.
"Dobbiamo chiamare qualcuno," borbotta Higgs.
Al si costringe a tornare alla realtà. Non capisce assolutamente nulla di quanto stia accadendo e milioni di pensieri gli frullano per la testa, ma li accantona tutti con decisione, rimandandoli a dopo. L'unica cosa di cui preoccuparsi adesso è aiutare Rose.
"Non dovremmo portarla in Infermeria?" suggerisce .
Higgs scuote la testa con decisione. "Secondo me è meglio non spostarla, non abbiamo idea di cosa le sia accaduto."
Al annuisce. "Bene, allora vai a chiamare Madama Chips... Io resto con Rose." Torna a cercarle il polso, ma non per sentire il battito.
Solo per stringerlo.
Higgs lo guarda serissimo e scuote la testa. "Potter, non ti lascio da solo in questo stato. Sei sconvolto."
"Ma allora come-"
"Sai produrre un Patronus?"
Albus annuisce incerto. Lo sa fare, ma non sa se ne sarebbe in grado adesso, dopo aver trovato Rose priva di sensi, abbandonata sotto la pioggia.
Chiude gli occhi e cerca di isolare gli eventi degli ultimi cinque minuti in un angolino della mente, concentrandosi sulle cose belle, su ricordi felici.
Pensa ai suoi fratelli: a James che rotea gli occhi e scuote la testa, esasperato, a Lily che sogghigna e gli fa uno sberleffo.
"Expecto Patronum!"
Come sempre, i leoncini che saltano fuori dalla sua bacchetta sono tre.
"Andate a chiamare Madama Chips," ordina Al. È la prima volta che usa un Patronus per comunicare, ma immagina che funzioni così. "Siamo nel parco."
I piccoli felini si precipitano su per la collina, accapigliandosi tra di loro su chi debba passare per primo.
Higgs gli dà una pacca sulla spalla. "Adesso aspettiamo," mormora.
"... Aspettiamo," gli fa eco Al.
Devo far pace con Lily...
 
*
 
"Ciao, Liliane. Ancora non hai rinunciato a perseguitarmi?”
“Ancora non hai imparato a badare a te stessa.”
[Da Sulla tua pelle, capitolo 34]
 
Liliane ha sempre trovato Lucy Weasley esilarante. Sa che la maggior parte della gente la nota poco – è normale, diamine, con quel branco di cugini tutti così appariscenti – ma a lei è sempre stata simpatica, anche senza conoscerla molto bene.
Forse è perché nonostante il suo aspetto timido e dimesso di tanto in tanto se ne esce con commenti che sono delle perle di ironia. E perché diventa rossa per qualsiasi cosa: Liliane adora mettere la gente in imbarazzo.
Lucy Weasley le è simpatica: proprio per questo ha deciso di aiutarla a uscire dal suo guscio. Dopotutto l'altra ne ha davvero bisogno: è abituata a stare sulle sue e tenersi tutto dentro, ma secondo lei continuando così potrebbe letteralmente scoppiare da un momento all'altro.
Bisogna imparare a esternare anche le sensazioni negative. Non li capisco proprio 'sti inglesi, sempre a comprimere i loro sentimenti...
Quindi ha iniziato a imporle la propria presenza. È una cosa che sa fare benissimo e ne è molto fiera: è come se avesse una specie di dote naturale per ficcare il naso in cose che non la riguardano, specie se di mezzo c'è qualche succulento pettegolezzo.
Le è bastato fare qualche domanda in giro per capire per quale motivo Lucy Weasley sembri un concentrato di rabbia repressa. Ha saputo che nel giro di un anno scolastico si è trovata un ragazzo, è stata ripetutamente vittima di sabotaggi al suo idillio d'amore e per finire ha mollato quel ragazzo. Che, per la cronaca, adesso sembra morire dietro a Rose Weasley.
Ce n'è abbastanza per scoppiare, no? Specie se si hanno solo quindici anni.
Si è accorta che qualcosa fosse cambiato in Lucy perché le è parsa molto più scontrosa di quanto non l'avesse mai vista, nelle varie estati che ha trascorso in Devonshire con l'intera tribù Potter-Weasley. Non che avessero mai parlato tanto, ma ha avuto l'impressione che alla timidezza di prima si sia aggiunto un certo astio rivolto al mondo intero.
Comunque Liliane non si è lasciata scoraggiare e alla fine è riuscita a farsi accettare da Lucy in tempi abbastanza brevi.
Forse, inaspettatamente, Lucy Weasley ha solo bisogno di attenzioni. Comprensibile anche questo, in una famiglia come la sua. Già solo Dominique, Lily, Louis e Albus catalizzano l'attenzione del creato, per non parlare di Rose, che con tutto quel suo tenere il muso è sempre al centro dei pensieri di tutti. Anche Hugo e Molly alla fine non sono da meno, perennemente impegnati a mostrare a tutti quanto siano intelligenti - verissimo, per carità, ma la povera Lucy fatica tantissimo a ritagliarsi un proprio spazio. È sempre stato così, per quanto lei possa ricordare, fin quando da piccoli si organizzavano per giocare insieme.
Quindi, visto che ha sempre bisogno di nuove sfide, Liliane ha iniziato a seguire Lucy ovunque e a tartassarla di commenti su qualsiasi cosa, ma prima di tutto sul suo grande tabù: le relazioni interpersonali.
È stato da spanciarsi dalle risate farle notare che le due Serpeverde amiche di Lily avessero una storia, o strapparle la verità su Albus e quella battitrice dall'aria agguerrita.
Di volta in volta, Lucy ha iniziato a diventare meno rossa alle sue allusioni e ha imparato a non strozzarsi con la propria saliva ad ogni singola domanda personale.
Complessivamente, Liliane si può reputare soddisfatta.
Il cielo è sereno il giorno in cui le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang devono ripartire. Ci sono poche nuvole e le colline di Hogwarts sono accarezzate da una lieve brezza.
Per un momento ci resta male, accorgendosi che Lucy non è in mezzo alla folla presente per salutarli; almeno finché non la vede precipitarsi trafelata giù per un crinale erboso, dritta verso di lei.
"Buon viaggio," le dice ansante, piazzandole in mano una scatoletta di cartone.
"Che cos'è?" domanda subito Liliane. Ha sempre adorato i regali e cercare di scoprire cosa siano prima ancora di scartarli.
Lucy sbuffa e rotea gli occhi. "Aprilo, no?"
Liliane non ha problemi ad ammettere che qualcosa le si è scaldato nel petto. Lucy Weasley le è sempre stata simpatica, ma adesso... Adesso le vuole bene e sente che le mancherà moltissimo chiacchierare con lei e ridere dei suoi rossori.
Così apre subito la scatola, ignorando la voce della sua preside che sta richiamando gli studenti all'ordine. Mentre solleva il coperchio getta un'occhiata in tralice a Lucy, che la guarda fisso per vedere la sua reazione, i tondi occhi azzurri spalancati e colmi d'aspettativa.
Dentro la scatola ci sono due mollette per capelli decisamente vistose, con grosse rane ricoperte di brillantini verdi che aprono e chiudono la bocca, tirando fuori la lingua per acchiappare una minuscola mosca dorata.
Liliane scoppia a ridere, felice, togliendosi subito le mollette che ha in testa - due allegri panda che rotolano tenendosi la pancia - per indossare quelle nuove.
"Le adoro!" esclama sinceramente, sentendosi scaldare di nuovo il cuore quando vede Lucy sorridere tutta contenta.
"È la Rana dalla Bocca Larga," la informa subito la Weasley. "Conosci la storia?"
Liliane non la conosce, ma pensa di poterla immaginare. "Mi informerò," promette comunque.
La preside di Beauxbatons dà un ultimo richiamo, questa volta dicendo proprio il suo nome.
È ora di andare.
"Grazie, Lucy," dice Liliane, stringendola in un abbraccio cui l'altra reagisce dapprima con la più completa immobilità e poi stringendola a propria volta. "È un regalo bellissimo."
Lucy è troppo imbarazzata per risponderle, ma sembra felice.
E Liliane ha la prova di aver raggiunto i propri obiettivi.
Raramente si è sentita più fiera.


Note dell'Autrice
 
Ehi, sono proprio felice di tornare a pubblicare qualcosina sulle mie creature! Per citare traslando il caro Dumbledore: "Per i nuovi lettori, benvenuti! Per i vecchi, bentornati!"
Allora, parliamo di questa raccolta. Immagino (spero!) che abbiate capito già quale sia il filo conduttore della raccolta: le Bromance. Per essere più precisi, si tratta di una serie di momenti o riflessioni che portano i personaggi in questione a cambiare idea sugli altri, finendo per fare amicizia o comunque sviluppare un certo legame. Questo è un aspetto che mi piace sempre approfondire, perché penso che anche nella vita reale non potremmo mai conoscere tutti gli aspetti del carattere delle persone, e dunque ci sarà sempre qualcosa negli altri in grado di stupirci e di rivalutarli (non sempre in positivo, ma in questi casi sì).
Spero che questa sorta di spin-off vi sia piaciuto!
Bisous,
Daph
   
 
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