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Autore: Zimt    28/03/2015    2 recensioni
"Mi sposerai, Sigyn?" chiese lui ancora una volta.
"Siamo troppo diversi, Loki," rispose lei con un filo di voce. Ancora una volta. "Come il cielo e la terra."
Cosa si farà venire in mente Loki per farle cambiare idea?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME IL CIELO E LA TERRA
 



"Mi sposerai, Sigyn?" chiese lui ancora una volta.

Davanti a lei, fiero e arrogante ma con un sorriso, ancora una volta le rivolgeva quella domanda. Sullo sfondo verde del prato in cui l'aveva raggiunta sembrava risaltare come il sole nel cielo. Pelle pallida e capelli infuocati, gesti misurati e parole ostinate. Sapeva già di amarlo da tempo eppure gli aveva sempre detto di no. Non si vive d'amore.

"Siamo troppo diversi, Loki," rispose lei con un filo di voce. Ancora una volta. "Come il cielo e la terra."

Un sorriso gli increspò le labbra. "Ma davvero?" sembrò riflettere su quelle parole, poi riprese a parlare, con una nuova sicurezza. "Ma il cielo e la terra si amano molto, mia cara. Non lo sai?" chiese.
Sigyn si sentiva confusa, ma rispose con sicurezza: "Eppure non si incontrano mai."

Loki le rivolse uno sguardo deluso. "Non ti hanno mai detto che è perché vuole incontrare la terra che il cielo piange su di essa?" disse con voce suadente. Era soltanto una storiella per bambini.
"E ancora non riescono a toccarsi." Ribatté lei, e con un inchino educato fece per congedarsi da lui.

Dita delicate presero la sua mano prima che potesse voltargli le spalle. "Se riuscissi a dimostrarti che non è così, mi sposerai, Sigyn?" le domandò.
"Forse" rispose lei. Era impossibile, non perdeva niente a dirlo, era impossibile. "Se non ci riuscirete però mi dovrete lasciar stare."
"Perfetto. La primavera è vicina, vediamoci qui dopo la prima pioggia. Non prima, non dopo. Promettilo, Sigyn." le disse tranquillamente.
"Come desiderate." lo accontentò.
Quelle dita delicate sollevarono la sua mano fino alle labbra di lui, che ne solleticarono il dorso. "A presto allora."
Le lasciò la mano e se ne andò.
 
Le settimane passarono lente, e mentre il sole lentamente scacciava il gelo, e il cielo si rischiarava, lei ripensava all'ultima conversazione avuta con Loki. Non l'aveva più avvicinata da quel giorno, interrompendo per la prima volta il corteggiamento che durava da mesi. Era grata per quella tregua, poiché non sapeva quanto ancora avrebbe retto la sua determinazione a respingerlo. Lo amava, ma sentiva che quell'amore, se assecondato, sarebbe stato la sua rovina. Erano troppo diversi, loro. A volte al sollievo però si mischiava una dolce malinconia, la mancanza dei momenti passati insieme, il pensiero che non ne avrebbero più avuti dopo quell'ultimo appuntamento che si erano dati.

La primavera venne splendente e asciutta, quasi come un assaggio prematuro di estate, e così, ancora per un poco non si incontrano. Lo intravedeva nei saloni e per le strade, una macchia sfuocata di colore rosso, un sorriso da lontano, niente più. E infine, eccola, la pioggia. Una pioggia abbondante e fresca che durò per due giorni, poi una mattina le nuvole lasciarono nuovamente spazio ai raggi del sole.
Sigyn si vestì con calma, anticipando l'incontro; l'ultimo, si disse. Indossò un abito lungo ed elegante, verde e fiorito come un prato, poi i gioielli più belli che possedeva e raccolse i capelli castani sulla nuca. Si disse che meritava almeno un addio come si deve.

Camminò lentamente, chiedendosi se lui la stesse già aspettando, se si ricordasse di quell'impegno preso tempo prima. Non era mai stato molto affidabile, forse l'aveva dimenticato.

Giunse in vista del prato dove l'ultima volta si erano fatti una promessa, e lui era lì che la aspettava. Pozze luminose d'acqua macchiavano l'erba e la terra, e lei si diede della stupida, avrebbe rovinato il suo bel vestito per camminare nel fango. Esitò un momento sul sentiero battuto e lo guardò.
Loki prese a camminare verso di lei con passo deciso, quindi lo aspettò dov'era, forse non sarebbe stato necessario camminare sull'erba.

"Come sei bella, Sigyn" le disse come saluto. "Sarebbe un peccato se il tuo vestito si macchiasse, ma devi venire con me. Permettimi..." E con queste parole la prese tra le braccia e la sollevò senza badare alle sue proteste.

La portò nel mezzo del prato, dove i primi fiori erano ormai sbocciati, e si fermò di fronte a un avvallamento dove l'acqua si era raccolta. Sull'acqua si rifletteva un pezzo di cielo azzurro, attraversato da alcune nuvole, che sembrava incastonato magicamente nel terreno scuro. "Guarda" le sussurrò, e lei sentì il tocco del suo respiro caldo sulla guancia. "Che cosa vedi?"

La terra sembrava abbracciare quel lembo di cielo caduto, e lei osservò ammirata quel fenomeno, fino a quando non capì e le sfuggì un'esclamazione dalle labbra. Dunque era questo il trucco che aveva deciso di usare con lei. Avrebbe voluto ridere e dirgli che vedeva solo una pozzanghera, farsi mettere giù e voltargli le spalle una volta per tutte, ma non ci riuscì. Ora sapeva che non ci sarebbe mai riuscita.

"Mi sposerai, Sigyn. " Non era più una domanda. Lei distolse lo sguardo dall'acqua e lo portò alla bocca che aveva pronunciato quella sentenza. Era piegata in un sorriso segnato da cicatrici. Si chiese se anche lei stesse sorridendo, poi le loro labbra si incontrarono.
 

 
Note:
Questo Loki è vagamente ispirato a The Gospel of Loki di Joanne Harris, ma non troppo. :) (In ogni caso il suo è fantastico quindi se ancora non avete messo le mani su quel libro vi consiglio di farlo!)
  
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