AN-
Ciao a tutti! Ho deciso che d'ora in
poi metterò la nota a fine capitolo per evitare di dire cose
spoiler :3 A dopo!
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
2 - Prova ad essere felice
Sento
il fruscio dell'erba, ma non ci do
peso, sono distratta dalla sua risata. Un altro rumore, un rametto
spezzato,
sta volta. Mi volto mentre il sibilo della freccia fende l'aria. Provo
a
fermarla ma non ci riesco. Non ci riesco mai. La macchia di sangue si
inizia ad
allargare sul suo petto sporcandomi le mani. "Sam!" urlo e mi
sveglio, come tutte le volte. Sono seduta al centro del letto e mi sto
fissando
le mani con gli occhi sbarrati, senza però notare traccia di
sangue. Mi alzo e
apro un po' il finestrino per fare entrare un po' d'aria, per quanto
possibile
visto che il treno è quasi totalmente sigillato per evitare
fughe che non
piacerebbero alla capitale.
La
luce che entra si irradia sul mucchio
di vestiti dorati abbandonati sulla mia sedia. Forse mettere a posto mi
aiuterà
a distarmi. Il vestito del Distretto Dieci mi ricorda una delle
giornate più
pesanti che abbiamo avuto finora. Dopo esserci lasciati alle spalle i
frutteti
siamo arrivati tra le mandrie di bestiame e Amarillis ha passato tutto
il tempo
a lamentarsi della puzza. Durante il tragitto verso il Palazzo di
Giustizia
Sapphire ha pestato una cacca di mucca e io e Ganymedes gli abbiamo
fatto delle
foto mentre provava a pulirsi e a sera le abbiamo mandate ad Eve, che
ha
passato dieci minuti a ridere prima di riuscire a dire qualcosa. Per
pranzo ci
hanno offerto una grigliata con carne davvero deliziosa ed è
stato divertente,
soprattutto vedere Amarillis e il team dei Preparatori fuggire dagli
insetti.
Poi
c'è stato il Distretto 9, dove
Ganymedes ha dato il meglio di sé facendomi indossare una
coroncina fatta di
spighe di grano per il mio discorso. Ci hanno portato a visitare i
campi e io e
Amarillis abbiamo corso tra le spighe e ci siamo distese sul terreno
ancora
caldo ad osservare il cielo. È stato un momento spensierato
di cui avevamo
davvero bisogno per allentare la tensione. Per il vestito del Distretto
Otto
Ganymedes ha voluto dare prova della sua abilità, visto che
lì si occupano di
tessuti. Durante il pranzo a casa del Sindaco ho passato la maggior
parte del
tempo a giocare con il bambino di Cecelia, anche se correre coi tacchi
a spillo
non è esattamente la cosa più comoda del mondo.
Cecelia mi ha particolarmente
colpito: ha un'aria così materna e un carattere
così dolce che mi sembra
impossibile credere che abbia vinto i Giochi. Mi chiedo se abbia ucciso
qualcuno durante la sua edizione perché non riesco proprio
ad immaginarla a
fare del male a qualcuno. Con Woof invece ho parlato poco, mi
è sembrato un
tipo riservato e anche un po' svampito. Ma ho visto Sapphire
chiacchierare con
lui, penso che siamo amici visto che si conoscono da così
tanto tempo.
Chiudo
l'armadio dopo aver appeso anche
l'ultimo vestito e vado a sciacquarmi il viso. Devo provare a
rimettermi a
letto o domani avrò delle occhiaie a cui neanche i miei
Preparatori riusciranno
a porre rimedio. Sto per rimettermi sotto le coperte quando vedo la
testa di
Sapphire sbucare dalla porta.
"Tutto
bene? Ti ho sentita
urlare" mi chiede mentre entra e mi guarda con apprensione.
"Era
solo un incubo" rispondo
guardandomi i piedi e rabbrividendo per l'aria fresca. Sapphire va a
chiudere
il finestrino e mi rimbocca le coperte. "Mi fai compagnia
finché non mi
addormento?' gli chiedo anche se so di suonare infantile. Lui si mette
sotto le
coperte con me e io mi accoccolo nel suo abbraccio.
"Che
succede, Stella?"
"Non
voglio andare nel Sette"
rispondo soltanto, mentre lui mi accarezza i capelli. "Avranno visto
tutti
l'intervista con Caesar... Ho detto che non ero dispiaciuta di aver
ucciso
Timothy, che ero pronta a rifarlo per vendicare Sam... Cosa posso dire
domani
alla sua famiglia?"
"L'intervista
era fatta a caldo,
Stella... Nessuno toglie che puoi cambiare idea... Dì quello
che senti di dire,
sii te stessa e andrà bene."
"Snow
si aspetta più di questo...
Non vuole che io sia me stessa, vuole che sia il suo strumento di
propaganda" dico, rassegnata, senza davvero sapere che fare per la
prima
volta da quando siamo partiti.
"Ascolta,
sei stata brava finora.
Continua a trasmettere le tue emozioni e a provare ad essere vicina a
quella
gente e andrà bene. Mostragli chi sei e non potrai non
piacergli" mi dice
con un sorriso mentre io annuisco e gli occhi si fanno pesanti.
L'ultima cosa
di cui mi accorgo è Sapphire che mi sistema la coperta e poi
mi riaddormento,
sperando di non sognare di nuovo sangue e frecce.
Apro
gli occhi a causa della luce che
filtra dalla tenda e ci metto qualche secondo a realizzare che Sapphire
è
rimasto a dormire con me. E sta ancora dormendo. Forse potrei
approfittarne per
fargli qualche scherzo. Sto mentalmente elencando di cosa dispongo ma
Amarillis
bussa alla porta dicendo di alzarmi che è già
tardi, svegliando Sapphire e
distruggendo il mio piano malefico.
"Buongiorno"
mi dice alzandosi
e dandomi un bacio sulla fronte. "Meglio che vada, prima che Amarillis
mi
trovi qui e si faccia strane idee" aggiunge mentre controlla che il
corridoio sia deserto per poi andare via. È ora di iniziare
un'altra giornata.
Ho
praticamente fatto colazione mentre
venivo pettinata e truccata. A vedermi così ogni giorno mi
sto abituando a
questa immagine così perfetta, con i capelli in ordine e la
pelle luminosa.
Inizio a pensare che quando tornerò a casa avrò
seri problemi di autostima.
Quando abbiamo finito con i trattamenti estetici trovo già
Ganymedes ad
attendermi in camera mia. Oggi mi attende un tubino color oro a disegni
damascati così stretto che sinceramente non ho idea di come
ci entrerò. In
qualche modo riesce ad infilarmelo e inizia ad armeggiare con la zip
mentre io
trattengo il respiro.
"Nervosa?"
Mi
chiedo come faccia a capire quello
che provo senza che io dica o faccia nulla. "Un po' " rispondo,
mentre sento i miei polmoni compressi in questa specie di armatura.
"Tutti
avrebbero fatto lo stesso,
Stella. Ha ucciso il tuo ragazzo, nessuno pensava che lo avresti
lasciato
andare come se nulla fosse" dice tranquillo, dando un ultimo colpo alla
zip. Mi sembra che le mie tette stiano per schizzare fuori da un
momento
all'altro,
"Sam
non era il mio ragazzo... E
non credo che la sua famiglia mi odi di meno solo perché
l'ho fatto per
difenderci dall'attacco o per vendicare una persona cara" rispondo
mentre
lui mi sistema il vestito e va apprendere le scarpe.
"La
sua famiglia deve anche
ricordarsi che il figlio ha scagliato una freccia contro due ragazzi
che non lo
stavano minacciando in alcun modo. Sicura di essere tu la cattiva della
situazione?" mi chiede mentre mi aiuta a salire sulle scarpe.
"Non
credo che per loro faccia
molta differenza" rispondo rassegnata mentre mi mette i gioielli che ha
preparato per completare il tutto.
"E
perché dovresti giustificarti
con loro, quindi?" mi chiede alzando un sopracciglio, scettico, per poi
farmi fare un giro su me stessa. Lo abbraccio e gli dico semplicemente
'grazie'
per poi farmi accompagnare, traballante sui tacchi, a raggiungere gli
altri.
Per
farmi scendere dal treno mi hanno
scaricata come una specie di pacco perché il vestito era
troppo stretto per
fare i gradini autonomamente. Adesso siamo in macchina e dalla stazione
ci
stiamo dirigendo al Palazzo di Giustizia. Già dal Distretto
Otto si è iniziato
a notare che abbiamo finito con i Distretti poveri e che quelli che
stiamo
visitando adesso hanno una vita migliore. La strada è
costeggiata da boschi
fitti che mi ricordano vagamente la foresta della mia arena. Non voglio
più
mettere piede in un bosco per tutta la mia vita.
Quando
arriviamo, il Sindaco è cordiale
e ci accompagna subito sul palco, dove tiene un breve discorso e poi mi
lascia
il microfono. Riguardo per l'ennesima volta il cartoncino che mi ha
dato
Amarillis ma non credo sia il caso di dire che il Tributo del Distretto
Sette
ha avuto l'onore di essere ucciso dalla Vincitrice.
"Salve
a tutti. Questa è la tappa
più difficile del Tour per me e penso possiate capire
perché. Timothy ha ucciso
una persona che per me era molto cara e io sono stata molto, molto
arrabbiata e
triste per questo. Forse perché l'ha fatto davanti a me o
forse perché io non
ero ancora pronta a sopportarlo, non saprei. Soffrire era
così doloroso che ho
preferito trasformare il dolore in rabbia e vendetta."
Ripenso
a quando ho scagliato il
coltello contro quel ragazzo che mi aveva portato via Sam, dritto al
cuore, per
vendicarmi di come lui aveva distrutto il mio. "Sono stata arrabbiata
con
Timothy e per tanto tempo non ho avuto rimpianti per averlo ucciso. Ma
ora ho
capito che lui stava soltanto facendo quello che poteva per tornare a
casa, che
stava solo seguendo le regole dell'arena. Quando sei lì
dentro l'unica cosa che
vuoi è venirne fuori e ho capito che chiedersi
perché ci abbia attaccati è
assurdo. L'ha fatto perché voleva vincere e tornare dalla
sua famiglia, come
tutti. Non posso essere arrabbiata con lui per aver fatto quello che
avremmo
fatto tutti, se ne avessimo avuto l'occasione. Timothy ha solo seguito
le
regole e fatto quello che doveva e io non sono più
arrabbiata con lui per
questo. Spero che un giorno neanche voi lo sarete più con
me" concludo,
lanciando una rapida occhiata alla famiglia del ragazzo che ho ucciso.
"Non
conoscevo Katy, ma so che è
stata uccisa dal gruppo dei Favoriti" dico spostando lo sguardo sulla
famiglia
della ragazza. "E mi dispiace, io stessa sono stata quasi uccisa da
loro
per più di una volta e l'unica cosa che posso dire
è che spero non l'abbiano
fatta soffrire. Mi dispiace davvero per i vostri Tributi."
Quando
finalmente io e Sapphire restiamo
soli gli chiedo come pensa sia andata.
"Secondo
me è andata bene, hai
ribadito che i Giochi hanno delle regole da rispettare e al tempo
stesso ti sei
mostrata umana e hai provato a toccare i loro cuori. Secondo me il
risultato
era buono."
Le
sue parole mi fanno sentire un po'
più sollevata e riesco anche a godermi il pranzo. Faccio la
conoscenza di
Blight, il Mentore del Distretto Sette, che mi dice che gli
è piaciuto il mio
discorso e che capisce che per me affrontare tutte quelle persone non
dev'essere stato facile. Parlando scopro anche che qui al Sette non si
allenano
per i Giochi fin da piccoli come noi, ma comunque si esercitano con
l'ascia già
da bambini nei boschi circostanti quindi non arrivano nell'arena
totalmente
impreparati. Per lui è stata una sorpresa scoprire il
talento naturale che
aveva Timothy con l'arco ed è anche riuscito ad ottenere
qualche aiuto dagli
Sponsor.
"Quel
pallone gonfiato non la
smetteva di vantarsi, quando hai piantato il coltello nel suo Tributo
per poco
non piangeva come un bambino" mi dice in un orecchio Sapohire con tono
acido e io gli do una gomitata sperando che Blight non l'abbia sentito.
Ho
promesso ad Eve di evitare le zuffe.
Credo
di aver bisogno di un paio di
piedi nuovi. Ieri siamo stati al Distretto Sei e io mi aspettavo una
super
macchina ad attenderci alla stazione o qualcosa di ancora meglio, ma
una volta
arrivati lì ho scoperto che, contrariamente a quanto ci si
possa aspettare
dagli abitanti del Distretto che si occupa dei mezzi di trasporto di
Panem, qui
non amano viaggiare o spostarsi con mezzi particolarmente tecnologici.
Quindi
abbiamo fatto una bella passeggiata dalla stazione fino al Palazzo di
Giustizia, che ha messo a dura prova anche Amarillis. L'unica
differenza è che
lei prende parte a Tour della Vittoria da molto prima di me, quindi
conoscendo
il posto si era portata delle infradito per affrontare la passeggiata
interminabile. Quando siamo arrivati a destinazione mi è
sembrato una specie di
miraggio. I Tributi erano entrambi morti nel bagno di sangue quindi non
ho
dovuto fare un discorso troppo impegnativo, anche perché con
ogni muscolo delle
gambe in agonia non ci sarei riuscita. Il pranzo è stato
tranquillo, Sapphire
mi aveva detto che i Mentori del Sei non sono particolarmente loquaci
da quando
hanno iniziato a fare uso regolare di morfamina per superare l'orrore
dei
Giochi. In effetti, nonostante siano più o meno coetanei di
Sapphire, non ho
notato nessun coinvolgimento particolare tra loro. A sera, una volta
tornati
sul treno, ho perso il conto di quanti impacchi e creme sono passati
sui miei
piedi ma devo dire che non vedevo una magia così da quando
usavo quella pomata
per le ferite nell'arena. Amarillis mi ha permesso di cenare in camera,
il che
dimostra che ero davvero distrutta.
Oggi
siamo stati al Distretto Cinque ed
è andato tutto bene, almeno finché non ci hanno
proposto di visitare la
centrale elettrica. Abbiamo fatto un giro molto approfondito, durante
il quale
Amarillis ha sofferto con me, visto che oggi non aveva scarpe di
ricambio. Adesso
sono distesa a letto e ho i muscoli delle gambe irrigiditi e la schiena
come se
mi avessero preso a bastonate. Ganymedes mi sta facendo un massaggio
alle gambe
per drenare l'acido lattico e Amarillis mi guarda con apprensione.
"Tranquilli,
domani sarò di nuovo
operativa" dico per rassicurarli, ma nella mia testa penso che appena
qualcuno proporrà una corsetta sulla spiaggia gli
torcerò il collo con le mie
stesse mani. Quando si sono finalmente accertati che sto bene mi
lasciano
riposare e riesco a sentire Amarillis inseguire Ganymedes dicendogli
che anche
lei ha bisogno di un massaggio. Credo che solo lui non si sia accorto
di quanto
disperatamente lei lo corteggi.
Domani
arriveremo nel Distretto Quattro
e questo significa che vedrò il posto dove è
cresciuto Sam. L'idea di parlare
davanti alla sua famiglia mi mette una certa ansia, i suoi genitori mi
hanno
vista baciarlo in diretta, è una cosa abbastanza
imbarazzante. L'idea di
conoscere in qualche modo la famiglia di Sam mi fa strano, è
come se venissi in
contatto con una parte di lui che io non conosco, ma che ha visto me in
tv e
non so che idea si sia fatta.
Quando
arriviamo al Distretto Quattro la
prima cosa che noto è l'odore di salsedine nell'aria.
È la prima volta che lo
sento ma, non so come, riesco subito a riconoscere l'odore dell'acqua
salmastra. Arrivati al Palazzo di Giustizia finalmente conosco la vera
star di
Capitol City, Finnick Odair. E mi è subito chiaro
perché Snow ha detto che non
avrebbe mai pensato di poter usare me come usa lui: Finnick ha un modo
di fare
che ti cattura, ha fascino, e sembra illuminare ogni cosa intorno a
lui. Non
credo che riuscirò mai ad avere questa capacità.
Saluta Sapphire col rispetto
che che si porta ad un Mentore più anziano e poi viene da me.
"Finalmente
conosco la famosa
ragazza d'oro di Capitol City" mi saluta con un ghigno ammiccante.
"Finalmente
conosco Finnick
Odair" gli rispondo stringendo la mano che mi sta porgendo.
"Il
solo e unico" conferma
mentre ci avviamo verso il palco. "L'hai mai visto?" mi chiede poi
con uno sguardo malizioso. Eh? Di che sta parlando? "Se non l'hai mai
visto penso che resterai sbalordita da quanto è grande e...
Potente"
aggiunge sollevando le sopracciglia in maniera allusiva. Io deglutisco
e gli
rivolgo uno sguardo confuso. "L'oceano! L'hai mai visto?"
Ah,
l'oceano, certo. Mi chiedo se
l'abilità di fare battute sconce sia uno dei tratti
distintivi del Distretto,
oltre alla pesca. "No, non l'ho mai visto" rispondo riprendendo a
respirare regolarmente e sperando che le mie guance abbiano mantenuto
un
colorito normale.
"Ti
piacerà" mi promette, con
un guizzo malizioso negli occhi che mi fa chiedere se davvero stiamo
parlando
dell'oceano.
Il
Sindaco fa il suo discorso e poi è il
mio turno. Mi prendo un minuto per guardare la gente presente e credo
sia la
prima volta che chi risponde al mio sguardo non è mi
è avverso, credo. Vedere
Sam che mi guarda con quel sorriso che conosco così bene mi
fa saltare un
battito. Quando rivolgo lo sguardo alla sua famiglia mi rendo conto di
non aver
mai saputo che avesse una sorella.
"Buongiorno
a tutti" esordisco
senza sapere bene che dire, tanto per cambiare. "Penso non sia un
mistero
che io e Sam fossimo... Vicini. Essere qui oggi ha un sapore dolce
amaro.
Vedere dove lui è cresciuto mi fa pensare che ci sono
così tante cose di lui
che non so, eppure è bastato sapere poco per farmi capire
che persona splendida
fosse. Avrei voluto salvarlo, ma non ci sono riuscita e per questo vi
chiedo
scusa. So che l'idea di voler salvare qualcuno durante gli Hunger Games
è
assurda ma io volevo salvarlo davvero. E ancora ora rivedo quella scena
nei
miei incubi e mi chiedo se ho fatto tutto il possibile o se c'era anche
una
sola possibilità di fermare quella freccia e io non l'ho
colta."
Mi
fermo un attimo perché sento le
lacrime salire e distolgo lo sguardo, notando che Finnick ha abbassato
il suo e
ha un'espressione triste. Forse questo è il vero Finnick
dietro il personaggio
che ha costruito per la Capitale. "Voglio ricordare Sam come il ragazzo
che mi ha fatto ridere mentre eravamo nell'arena a cercare di
sopravvivere e
credo che il suo sorriso non me lo scorderò mai" concludo,
mentre una
lacrima ribelle mi scende sul viso. "Non conoscevo Emy, invece, ma
l'avevo
vista allenarsi con Sam e mi dava l'impressione di una ragazza molto
dolce.
Penso che il Distretto Quattro abbia perso due persone meravigliose e
mi
dispiace davvero tanto."
Meglio
finirla qui, prima che scoppi a
piangere davanti a tutte queste persone. Sapphire mi passa un
fazzoletto e
appena torniamo dentro mi stringe in un abbraccio. Fortunatamente il
pranzo
riesce a distrarmi e l'atmosfera torna ad essere più
allegra. Ci servono pesce
cucinato in tutti i modi possibili e a noi si unisce Mags, che credo
sia il
Mentore più anziano di tutti, che ci parla di vari aneddoti
sulla pesca.
"Hai
detto delle belle parole per
lui" mi dice dopo essermi venuta vicina, con la voce un po' impastata
forse a causa di qualche problema di salute che ha avuto in passato. La
ringrazio con un sorriso e sto per dire qualcosa quando vedo che
Finnick si
alza.
"Visto
che abbiamo finito di
mangiare porto la nostra ospite a vedere l'oceano, non può
perdersi la parte
migliore del Distretto Quattro!" annuncia per poi prendermi per un
braccio
e trascinarmi via sotto lo sguardo allibito di Sapphire.
La
sabbia fine e l'acqua limpida sono un
paesaggio da favola, devo ammetterlo. Mi tolgo le scarpe e immergo i
piedi
nella sabbia riscaldata dal sole e lascio che il vento leggero mi
scombini i
capelli.
"Andiamo
a vedere com'è
l'acqua" mi propone Finnick e andiamo ad immergere i piedi i piedi dove
le
onde si infrangono sulla battigia. "Sai nuotare?" mi chiede e io
annuisco. "Allora andiamo a fare un bagno."
Io
scoppio a ridere. "Non ho
portato il costume, dovevi avvertirmi prima!"
"Non
ti serve il costume, non c'è
nessuno, puoi soltanto toglierti il vestito" mi dice, come se
spogliarsi
in spiaggia fosse la cosa più normale del mondo. Forse qui
lo è, chissà.
"Non
credo sia una buona
idea..."
"Oh
andiamo, ti sei spogliata per
gli Strateghi e non puoi farlo per me?! Sai quante Capitoline
vorrebbero essere
al tuo posto?!"
"Non
ne dubito, ma io non sono una
di loro!"
"Vuoi
lasciare il Distretto Quattro
senza aver fatto una nuotata nell'oceano? Potrebbe non capitarti
più
l'occasione..." mi provoca con la sua espressione accattivante.
"Tu
sottovaluti i Tributi del
Distretto Uno" gli rispondo con lo stesso tono. Ma alla fine ha
ragione,
che sarà mai? Ringrazio mentalmente Ganymedes per fornirmi
sempre biancheria
intima abbinata al look del giorno e abbasso la zip del vestito mentre
Finnick
mi sta già incitando a raggiungerlo.
Nuotiamo
per varie centinaia di metri e
poi ci fermiamo ad osservare il tramonto che si riflette sull'acqua.
"Non
pensavo che al Distretto Uno
sapeste nuotare così bene."
"Ci
sono molte cose che sappiamo
fare al Distretto Uno e che tu non penseresti" gli rispondo mentre mi
passo le mani bagnate tra i capelli e sento le goccioline d'acqua
scendermi sul
viso.
"Potresti
mostrarmene
qualcuna..." mi dice mentre mi si avvicina e sento le sue mani
stringersi
attorno alla mia vita.
"Finnick,
no... Non posso..."
dico provando a divincolarmi.
"Perché?"
Perché?
Perché mi vengono almeno mille
motivi in mente. Ad esempio potrebbe vederci qualcuno da un momento
all'altro o
potrebbe arrivare qualche pesce assassino. E poi lui era il Mentore di
Sam,
magari erano anche amici o erano addirittura cresciuti insieme. Lo so
che Sam è
morto e che essergli fedele è una cosa stupida, ma non
posso, non con Finnick,
non qui.
"Lascia
che allevi il tuo dolore..."
"Io
non sto soffrendo..."
"Tu
stai soffrendo da quando hai
messo piede qui, te lo leggo in faccia. E probabilmente non hai mai
smesso
davvero di soffrire da quando sei entrata in quell'arena. Lui non
avrebbe
voluto questo per te. Lasciati andare, prova ad essere felice di nuovo"
e
detto questo mi bacia ed è un bacio diverso da quelli di
Sam. È il bacio di
qualcuno che sa quello che hai provato, che sa cosa hai passato
perché c'è
passato anche lui, è il bacio di qualcuno che, come me, sta
provando a rimettere
insieme i pezzi della sua vita.
Quando
usciamo dall'acqua ho le mani
raggrinzite e sdraiarmi al sole sugli scogli non mi dispiace. Restiamo
per un
po' in silenzio a crogiolarci al sole, con Finnick che ogni tanto mi
schizza
quando arriva un'onda a toccarci i piedi. "Parlava di te, sai?"
Mi
giro verso di lui con aria
interrogativa. "Sam. Mi parlava di te. Diceva che c'era questa ragazza
e
che era bellissima e parecchio stronza e non capiva perché
tu non fossi caduta
ai suoi piedi al primo sorriso" mi dice con una voce divertita mentre
io
scoppio a ridere pensando a Sam frustrato perché provavo a
resistergli.
"Gli avevo detto di starti lontano, ma lui era uno che non ascoltava
molto, credo fosse una cosa che avevate in comune, a giudicare da
quello che diceva
Sapphire su di te" mi prende in giro col suo sorrisetto.
"Sapphire
dice tante cose non vere
su di me!"
"Anche
Sam diceva tante cose su di
te, ma si era dimenticato un paio di tue... Interessanti
capacità..."
"Finnick!"
dico fingendomi
offesa mentre lui si alza e inizia a schizzarmi. Quando si tuffa lo
seguo e
torniamo a nuoto dove avevamo lasciato i vestiti. Non oso immaginare
che
aspetto ho e che dirà Sapphire quando torneremo. Ma non ci
voglio pensare per
ora, preferisco godermi questo momento e tirare sabbia su Finnick.
Quando
torniamo al Palazzo di Giustizia
tutti sono visibilmente più rilassati, visto che ci avevano
quasi dato per
dispersi. Finnick tranquillizza tutti col suo solito modo di fare
accattivante,
ma Sapphire mi sibila comunque all'orecchio un 'dopo facciamo i conti'
che non
promette niente di buono. Finnick mi accompagna in un bagno di servizio
dove
posso asciugarmi e mi aspetta fuori per tutto il tempo. Molto carino da
parte
sua, devo ammettere. Quando esco ho riacquistato un aspetto
presentabile
nonostante sulla mia pelle si senta ancora l'odore dell'acqua di mare.
"C'è
qualcuno che vuole
conoscerti" mi informa per poi condurmi tra stanze e corridoi
finché non
si ferma davanti una porta chiusa. La apre e mi fa segno di entrare e
io rimango
abbastanza sorpresa di vedere dentro la sorella di Sam.
"Stella,
lei è Cassidy. Vi lascio
sole" e prima che possa chiedergli qualcosa è già
sparito. Mi avvicino al
divano dove lei è seduta e mi siedo anche io, ricambiando il
suo sorriso.
"Mi
dispiace per tutto il mistero,
è lo stile di Finnick..." mi dice a metà tra il
dispiaciuto e il
divertito. "Volevo conoscerti, sentivo di doverlo fare... Hai detto
delle
cose bellissime per Sam, sia oggi che durante l'intervista."
Penso
abbia un paio d'anni più di me e
ha anche gli stessi occhi di Sam, ma i capelli sono castani, come
quelli del
loro padre. "Ho detto quello che sentivo" le rispondo un po'
imbarazzata. È così strano conoscere gente che ha
fatto parte della vita di Sam
ora che lui non c'è più.
"Mi
hai fatta commuovere e non sono
una che si commuove facilmente" mi dice con un sorriso sincero. "Gli
sei stata vicina nei suoi ultimi giorni, credo sia una cosa che ti
invidierò
per sempre" aggiunge con una nota di tristezza nella voce.
"Gli
sei stata accanto per anni,
sarà quello che ti invidierò io."
Lei
stringe un attimo la mia mano poi
mette su un'espressione più allegra. "Solo mio fratello
poteva mettersi a
conquistare una ragazza durante l'allenamento per gli Hunger Games... O
forse
l'hai conquistato tu, non saprei..."
"È
stato reciproco, credo" le
rispondo, pensando a quando ho conosciuto Sam al Centro di
Addestramento.
"Sam
non era uno che si legava
facilmente. Era sempre circondato da ragazze, questo sì, ma
erano più che
altro... Avventure" mi racconta e io non sono sicura di voler sapere
della
vita da playboy del mio pseudo ragazzo morto da sua sorella.
È una cosa un po'
inquietante. "Tu devi avere qualcosa di speciale per averlo
conquistato...
Prima lui, poi Finnick Odair... Devi dirmi che gli fai" mi dice con un
sorrisetto che mi ricorda molto quello di suo fratello. Tutto
ciò è
imbarazzante.
"Io
non faccio nulla e non ho
niente di particolare" mi difendo, chiedendomi come abbia fatto a
capire
di Finnick.
"Erano
amici, sai? Praticamente
sono cresciuti insieme ma non hanno mai avuto gli stessi gusti in fatto
di
ragazze..."
"Credo
che entrambi condividessero
un'attrazione per le cose proibite e le ragazze che li rifiutano..." le
rispondo ed entrambe scoppiamo a ridere.
"Inizio
a capire cosa ci ha visto in
te" mi dice con un sorriso. "Cerca di non essere triste, lui non
avrebbe voluto" aggiunge mentre tira fuori dalla tasca un bigliettino
con
un numero di telefono. "Se qualche volta ti andasse ti parlare... A me
farebbe piacere..." mi spiega un po' imbarazzata e io mi apro in un
sorriso.
"Contaci'
le dico prendendo il
numero e mettendolo nella borsetta.
Quando
usciamo mi saluta con un
abbraccio che io ricambio e poi dà un bacio sulla guancia a
Finnick.
"Una
delle tue fidanzate?" gli
chiedo cercando di imitare il suo sguardo ammiccante.
"Io
non ho fidanzate Maloney, solo
ammiratrici, tienilo a mente" mi risponde a tono. "E poi nella mia
posizione non posso permettermi fidanzate" aggiunge e io capisco a cosa
si
riferisce.
"Dici
così perché non ti sei mai
innamorato" lo provoco per allentare la tensione.
"Non
pensavo fossi una
romanticona" mi prende in giro dandomi un pizzicotto.
"Ho
i miei lati nascosti."
"Me
li dovrai mostrare tutti"
dice con uno sguardo malizioso e divertito al tempo stesso che gli fa
guadagnare
un pugno 'amichevole' sul braccio.
Abbiamo
salutato il Sindaco e la sua
famiglia insieme a Mags, mentre Finnick ci ha accompagnato in stazione.
"Ci
vediamo nella Capitale" mi
saluta prima che salga sul treno. "Magari riusciremo a farci un'altra
nuotata" aggiunge accompagnando la sua proposta con una pacca sul mio
sedere.
"Continua
a sognare, Odair"
gli rispondo per poi affacciarmi al finestrino e mandargli un bacio in
perfetto
stile da diva capitolina. Rimango affacciata finché non
riesco più a vederlo e
poi rientro, sperando di potermi fare finalmente una doccia e togliermi
la
salsedine di dosso. Ma appena arrivo in camera capisco che i miei
propositi
dovranno aspettare ancora, perché trovo Sapphire comodamente
seduto sulla
poltroncina che di solito uso come armadio.
"Dobbiamo
parlare" mi dice
gelido e io mi chiedo perché sia così arrabbiato.
"Possiamo
parlare dopo che mi sarò
fatta una doccia?" provo col mio tono più docile.
"No,
parliamo adesso. Ti sembra un
comportamento corretto sparire per ore senza neanche dire dove vai? Ti
sembra
un comportamento maturo?!"
Credo
di non averlo mai visto così
arrabbiato. "Non pensavo saremmo stati via per tanto tempo..." cerco
di giustificarmi ma ogni mio tentativo sembra inutile.
"Appunto,
è questo il problema, tu
non pensi mai! Ti comporti come una ragazzina incosciente nonostante
dovresti
sapere bene che la tua posizione è cambiata! Mi aspetto di
lavorare con una
persona matura, non con una bambina capricciosa! Non siamo in gita, non
ti puoi
appartare con Finnick Odair come farebbe una quindicenne, siamo qui per
lavorare! Mi aspetto che ti comporti da adulta, Stella, o almeno che ci
provi.
Sono stanco di farti da babysitter" conclude amareggiato per poi
dirigersi
verso la porta. Provo a fermarlo ma lui mi evita e se ne va,
lasciandomi sola a
sentirmi in colpa.
Sapphire
non era mai stato così duro con
me, sta volta penso di averlo deluso sul serio. Quando mi metto sotto
il getto
caldo della doccia lascio che lacrime scendano senza più
trattenerle. Io e
Sapphire non abbiamo mai litigato, non ho idea di cosa fare per
riparare. Lo so
che sono stata io a sbagliare e a farlo arrabbiare e so anche che ho
avuto un
comportamento irresponsabile, ma non posso fare a meno di sentirmi
ferita, in
qualche modo. Mi ha trattata come una specie di collega di lavoro e
sembrava
arrabbiato perché lo avevo piantato in asso e
perché non ero stata
professionale, mentre per me ormai Sapphire è come un
secondo padre e mi sarei
aspettata che mi rimproverasse perché ero sparita con
Finnick. Non so se ha
senso quello che provo ma il fatto che lui mi abbia trattata solo come
una con
cui lavora e non come una persona a cui vuole bene mi ha ferita.
Evidentemente
non dovevo affezionarmi così tanto a lui, da domani
cercherò di limitarmi ad un
comportamento che non vada oltre il piano lavorativo ma per sta sera
non posso
fare a meno di lasciare che le lacrime inzuppino il cuscino mentre
provo a
dormire.
Author's
note.- Ciao a tutti! Solo
poche parole. Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Scusate, non sono
riuscita a
trattenermi. Volevo solo ringraziarvi di seguire questa seconda
avventura
ancora una volta <3 E per dimostravi la mia gratitudine vi
regalo un collage
di Finnick
al mare. Lo dico io che Stella è una povera sfigata
>_>
Per
chi volesse vedere i vestiti
indossati per il Tour in questo capitolo, li trovate qui.
Detto
questo, mi eclisso, a presto!
<3