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Autore: Dearly Beloved    28/03/2015    1 recensioni
Quando la fine si mostra inesorabile, non hai possibilità se non quella di aggrapparti al ricordo dei giorni felici.
[BattlerXYasu/Shannon] [BattlerxBeatrice]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Battler Ushiromiya, Beatrice Ushiromiya
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prelude – In the end, it doesn't even matter





E dunque, ecco arrivato per lei, dopo un'avventura che pareva essere davvero durata un millennio, il momento di... arrendersi.
Alla fine del viaggio, a nulla era valso attendere, combattere, sperare.
Il corpo di Battler giaceva sull'altare, esanime, ed insieme alla coscienza del giovane sembrava svanita per sempre la sua ultima possilità di prendere commiato dal mondo avendo visto il suo unico desiderio realizzarsi.
Il giovane uomo che stava davanti a lei senza respiro, le braccia e le gambe morbidamente richiamate alla terra senza opporre resistenza, e i begli occhi ormai vuoti - che, lo sapeva, mai più si sarebbero posati su di lei, né con rabbia e neppure teneramente -, solo lui possedeva la chiave del suo lieto fine.
"Stupido, stupido Battler...", avrebbe voluto dirgli, ma persino adesso le parole non riuscivano ad uscire dalle labbra tremanti, appena schiuse, protese nell'ultimo tentativo di mostrare una vita che da tempo non le apparteneva più.
Il suo Battler.
Aveva combattuto fieramente, con dolcezza e determinazione, mettendo in gioco tutto quello che gli era rimasto (la sua sola, piccola, fragile, preziosa vita), con più nessuno a combattere al suo fianco.
E questa volta non l'aveva fatto per la sua famiglia, o per sua sorella, o semplicemente per mettere in salvo se stesso, ma per lei, lei che altro non avrebbe meritato se non il suo odio, il più profondo e sincero, per tutto il resto dell'Eternità.
Ma ogni sua azione era da sempre idiota, illogica, insensata, e lui era così maledettamente imprevedibile, e... vero, e bellissimo. Forse neanche lei aveva mai davvero compreso quanto.
Era certa di non averlo mai amato così tanto, e osò pensare che, forse, nessun altro al mondo era mai stato devastato da qualcosa della portata dei suoi sentimenti per quel dolcissimo perdente, sin dall'alba dei tempi. Poteva dividere altre mille volte la sua anima, ma quel Battler, rumoroso, volgare, ignorante e ridicolmente buono, sarebbe sempre stato in grado di conquistarne totalmente, irrimediabilmente, ogni frammento.
Beato rise debolmente, od almeno, guardandola, sembrava che stesse ridendo piano pur non riuscendo ad emanare alcun suono.
Nonostante sapesse quanto rischioso fosse, aveva creduto in lui ancora una volta e lui non aveva saputo ancora una volta mantenere la parola data... ma in fondo non importava, perché anche fosse stata sin dall'inizio certa dell'epilogo affatto lieto Beatrice mai, per nulla al mondo, si sarebbe pentita di aver riposto il proprio destino e quello di tutta la famiglia nelle sue mani.
Però, se solo avesse davvero potuto ricominciare tutto dall'inizio...
Sapeva bene di averlo posto dinnanzi qualcosa di troppo grande per l'acerba mente che era, dunque la colpa non poteva che essere che sua. Ma alla fine l'aveva visto affrontare un nemico immensamente più grande di lui ed un destino ineluttabile come solo un uomo, il migliore, avrebbe saputo fare.
Battler aveva davvero dato il meglio di sé per salvarla, e questo bastava a dare un senso a tutto quello che lei aveva fatto per lui.
Di fronte al martirio subito dal suo corpo forte non esisteva più alcuna importante verità da svelare e nessun messaggio rilevante era stato taciuto, ad eccezione di uno.
"
Io ti amo."
Le lacrime iniziarono a percorrere, lente e silenziose, il volto di lei, tornato impassibile e vuoto.
Anche se quelle parole non sarebbero certamente mai giunte alle orecchie di Battler, lei avrebbe voluto possedere anche solo la forza per pronunciarle ad alta voce, quasi come a volerle rendere più tangibili, reali.
Di quel sentimento, una volta scomparsa lei, non sarebbe più rimasta alcuna traccia. E pensare che se non l'avesse provato nulla sarebbe mai accaduto...
Allo stesso tempo, come poter provare rimorso per aver vissuto qualcosa di tanto immenso, per quanto tremendamente doloroso?
Mentre la sua stessa essenza le sfuggiva tra le dita senza che lei facesse nulla per trattenerla a sé, e i grandi occhi riacquistavano solo per poco la loro luce, nei suoi ultimi istanti, volle tentare di usare quelle deboli gambe che – non per molto ancora – erano in grado di sostenerla, per avvicinarsi a lui con quell'amore negli occhi che non aveva mai avuto il coraggio di mostrargli. Voleva trascorrere al suo fianco solo qualche istante, senza nessun segreto inconfessabile a dividerli.
"
Coraggio, sono solo pochi altri metri... e avrai raggiunto la tua meta."
Poteva finire meglio di così, lo sapeva, ma ogni cosa che lui era stato in grado di darle, ogni più piccola emozione, era da adesso e per sempre sua. Ne avrebbe fatto tesoro per sempre, fosse anche finita all'inferno.
"
Coraggio, fa' uno sforzo..."
Quel ragazzo incredibile le aveva dimostrato un amore che lei mai avrebbe pensato di ricevere in maniera tanto spontanea e vera, men che mai da parte sua; così tanto amore non era contemplato neppure nei suoi piani originali, secondo i quali le sarebbero bastate un paio delle sue scuse, dopo il tanto vagheggiato arrivo di lui al traguardo dorato.
Beatrice voleva soltanto che capisse, sperare di ricevere il suo amore era troppo per lei.
"
Manca davvero poco e l'avrai raggiunta, non abbandonarmi adesso."
Ma si sa, più si ha e più si vuole.
Se con quei sentimenti nel cuore, Battler avesse saputo cogliere quel messaggio che tanto affannosamente lei aveva provato a fargli arrivare per tutto il tempo, loro avrebbero potuto essere felici per sempre.
"
Mi basta viverlo solo per un secondo, permettimelo, solo un secondo..."
Le lacrime continuavano a rigarle il bel volto, ma nessun rumore riempiva la cattedrale oltre quello dei suoi pensieri.
Continuava a supplicare di poter morire accanto a lui.
Il suono dei suoi passi era più lieve di un battito di ali di farfalla, lei stessa non riusciva a percepirlo, eppure lo sapeva, si stava avvicinando a quello che restava del suo grande amore con le sue ultime forze, e non si sarebbe lasciata andare alla sua sorte prima di averlo raggiunto.
Mai nella sua intera esistenza aveva combattuto con la disperazione di quel momento, lei, la Regina delle cause disperate.
"
Dammi solo un granello del mio lieto fine, niente più che un granello."
Oh, vista da così vicino... aveva dei lineamenti stanchi, la maschera di morte di Battler. La crociata che aveva intrapreso per salvarla lo aveva ridotto così.
Allungando un braccio riuscì a sfiorargli una guancia.
Era fredda.
Beatrice sentì di avercela fatta. Non nel migliore dei modi, ma ce l'aveva fatta. Era arrivata alla fine di quel viaggio.
- Era davvero la fine, vero...? -
Si lasciò cadere, la testa sul petto di lui, brutalmente squarciato dalla lama di una patetica verità.
Desiderò poterlo sentire ancora abbassarsi ed alzarsi sotto di lei, e si chiese, negli ultimi barlumi di lucidità, quale sensazione meravigliosa potesse dare il suono del suo cuore che batte, il suo respiro sulla propria pelle, e persino sentire ancora la sua bella voce calda... inveire ferocemente contro di lei per lanciare gli insulti peggiori che conosceva.
Anche questo le mancava sorprendentemente tanto.
"
Stupido..."
Si allungò ancora verso il suo viso, e con il cuore vinto da una tristezza fino ad allora sconosciuta, posò le labbra su quelle ancora morbide di lui, addormentato.
Allora Beato chiuse gli occhi, attendendo quel momento ormai prossimo che l'avrebbe fatta sprofondare nello stesso oblìo in cui Battler era caduto precedendola.

Ciò di cui non poteva percepire l'esistenza, era la presenza di una piccola, magica, luminosa scintilla all'interno di quel cuore che sembrava essersi fermato per sempre. Era quello che molti chiamano "miracolo".
La scintilla tremò come la fiamma di una candela.
Un vero e proprio incendio dorato si apprestava a infiammare quel petto non ancora del tutto privo di
vita.
Mentre alla sua mente non restò che iniziare a vagare, rievocando i ricordi che amava di più.






N.d.A.
Allora, ecco, come giustificare questo?, uhm...
Mi mancava scrivere su Umineko, per prima cosa, non immaginate quanto.
Ma vi devo qualche spiegazione.
Fare introspezione mi piace davvero tanto, nonostante non sia affatto certa che il risultato sia all'altezza della situazione, ma non importa, perché stavolta l'introspezione non è fine a se stessa. Questa non è semplicemente una oneshottata deprimente.
Sarà infatti l'inizio di una raccolta di Missing-Moments su... una cosa come...
AAAAAAH
- respira -
...fondamentalmente, vorrei scavare un po' più a fondo in questa vicenda, e mi piacerebbe che mi seguiste nell'impresa, quindi non rivelerò il piano nel dettaglio, anche se potete farvi già un'idea generale, penso.
Comunque per una volta la mia idea non mi schifa, quindi tutto dipende da come la svilupperò, e se lo sto facendo male vorrei una bella sberla virtuale da parte di voi lettori.
Insomma, MI PIACEREBBE MOLTISSIMO ricevere il vostro parere, intanto, su questa specie di cosa prefazione qua insomma.
Non ho altro da dire oltre che GRAZIE (scrivere in caps dà enfasi al tutto) per aver letto, e a prestissimo! ♥

Dearly B.

   
 
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