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Autore: merty_chan11    28/03/2015    1 recensioni
1009 parole~Malec~Magnus pov~ambientata dopo CoHF
Attenzione: possibile piccolo spoiler per "La principessa"
Dal testo:
[...]
Alec aveva teso la mano verso lui, come se si aspettasse che Magnus la stringesse tra le sue. E lo fece. La prese dolcemente, sfiorando le morbide dita, pensando a tutti i momenti che avevano passato insieme. Ripensò alla prima volta che si erano baciati, al loro primo appuntamento, alla loro rottura, e al loro matrimonio. Ripensò ai suoi occhi azzurri, che erano capaci di illuminare il mondo, insieme al suo bellissimo sorriso.
Con lui aveva conosciuto davvero cosa significasse essere felici, cosa volesse dire amare e essere amati.
[...]
Buona lettura!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io senza te
"Non pensare che tutto l'amore fa male ma è vero
È solo domani, io ti penso e ti cerco domani,
già lo so tu tornerai nei miei pensieri
e la notte è più buia e più scura
se adesso e per sempre
non ci sei tu"



Continuava a rigirarsi nel letto, nella speranza che Morfeo riuscisse finalmente a portarlo nel suo regno. Ma Magnus non riusciva a dormire, consapevole del fatto che il giorno dopo avrebbe potuto perdere l’unica persona che avesse mai amato con tutto se stesso.
Erano passati pochi anni dalla guerra contro Sebastian, giusto il breve lasso di tempo per convincersi del fatto che la vita fosse perfetta e sorridesse a chiunque. Ma ecco ora che si presentava un’altra calamità, in cui gli shadowhunters avrebbero dovuto combattere.
Avrebbe dovuto aspettarselo sin dal momento in cui aveva accettato di amarlo, avrebbe dovuto sapere che un Nephilim vive costantemente con la morte accanto. Mai come in quel momento avrebbe voluto donare la sua immortalità ad Alec, perché il pensiero di perderlo era troppo da sopportare. 
E nel frattempo lo guardava dormire, e Magnus pensò che fosse bellissimo, con il volto candido rischiarato dalla luna e un’espressione rilassata dipinta sul volto. Alec sperava di tornare, glielo aveva confidato la sera prima, quando lui l’aveva guardato con gli occhi verdi carichi di angoscia. E l’altro l’aveva preso, coccolato e baciato. Gli aveva detto ti amo, con quei suoi meravigliosi occhi azzurri illuminati dal sentimento che provava per lui, con quella sua semplice sincerità che Magnus adorava.
Continuava a percorrere con lo sguardo il corpo di suoi marito, che ormai conosceva a memoria. Un corpo che aveva accolto le sue carezze, i suoi baci, che aveva accolto lui.
Alec aveva teso la mano verso lui, come se si aspettasse che Magnus la stringesse tra le sue. E lo fece. La prese dolcemente, sfiorando le morbide dita, pensando a tutti i momenti che avevano passato insieme. Ripensò alla prima volta che si erano baciati, al loro primo appuntamento, alla loro rottura, e al loro matrimonio. Ripensò ai suoi occhi azzurri, che erano capaci di illuminare il mondo, insieme al suo bellissimo sorriso. 
Con lui aveva conosciuto davvero cosa significasse essere felici, cosa volesse dire amare e essere amati.
Poi la sua mente fece comparire l’immagine di Tessa, in quel lontano 1937, soffermandosi sul suo viso distrutto alla morte dell’amato Will, pensando che un giorno anche lui avrebbe provato tutto quel dolore alla morte del suo compagno.
“Ti amo Alexander” sussurrò nella notte, sperando che con quella semplice affermazione Alec non lo lasciasse mai.


Dicono che chi pensa negativamente fa in modo che quella determinata cosa accada. E il peggio era arrivato, presentandosi davanti alla sua porta di casa, dove Jace teneva tra le braccia un Alec morente.
Magnus mandò al diavolo ogni suo credo, per poi prendere Alec e poggiarlo sulle lenzuola bianche del letto. 
Passò tutta la sera cercando una cura, lanciando incantesimi e assistendo Catarina, che faceva di tutto pur di salvare Alec. Ma ormai tutto era perduto.
Ora era solo, in quella stanza carica di morte e speranze infrante, mentre teneva stretta fra le sue la mano di un Alec che lentamente si avvicinava alla morte.
“Alexander…” chiamò, tra le lacrime, come se lui potesse svegliarsi sentendo il suo nome. E l’avrebbe voluto, avrebbe voluto che lui lo confortasse, dicendogli che stava bene e che non doveva più temere.
Alec aprì gli occhi lentamente, e li puntò in quelli dello stregone. Erano spenti, privi di vita, ma Magnus li amava ancora.
E il Nephilim gli disse che lo amava, che gli dispiaceva lasciarlo solo, e che sperava venisse perdonato. Lui sussurrò un leggero ti amo, e Alec sorrise in quel modo che lo faceva impazzire, per l’ultima volta.


I funerali erano finiti da qualche giorno, ma non aveva la forza di uscire di casa. Fissava la foto di Alec, tracciandone i contorni con le dita, sfiorando appena il vetro. Nella foto lui sorrideva, con gli occhi carichi di felicità e amore. Avevano scattato quella foto a Parigi, nella loro prima vacanza insieme, e Magnus gli aveva chiesto se volesse fare una foto da solo. Lui aveva risposto con una scrollata di spalle, e lo stregone aveva fatto di tutto pur di farlo sorridere. Quello era il risultato, e continuò a pensare che fosse di una bellezza paragonabile a un angelo. Ma ormai non avrebbe potuto più dirglielo.
Era arrabbiato, con Alec perché gli aveva dato false speranze, promettendogli che sarebbe tornato, e con se stesso, perché non era riuscito a tenersi stretto la persona che aveva amato più di ogni altra al mondo.
La foto gli scivolò di mano, cadendo a terra. Il vetro si infranse in mille pezzi, come il suo cuore.


Magnus si svegliò di soprassalto. Era nel suo letto, con le lenzuola avvolte intorno al corpo e il Presidente Miao affianco a lui. Si girò di scatto, e vide due occhi azzurri puntati su di lui. In quel momento avrebbe potuto prendere Alec e baciarlo fino a togliergli il fiato, dicendogli che l’amava e che avrebbe fatto di tutto pur di non lasciarlo. Ma non voleva allarmarlo inutilmente, cosa che probabilmente era accaduta.
“Magnus” lo chiamò con la voce tesa per la preoccupazione “Tutto bene?”
Lo stregone era combattuto: non voleva mentirgli, ma non voleva nemmeno farlo preoccupare.
“Solo un incubo” rispose, per poi sorridergli.
Ma Alec non aveva intenzione di cedere
“Ultimamente fai spesso incubi”
Magnus lo guardò con dolcezza, poi gli diede un leggero bacio sulle labbra. 
“Questo era proprio orribile. Ho visto tu e Jace che vi baciavate. Uno squallore, come quei pantaloni assurdi che avevo comprato negli anni Cinquanta, diventando lo zimbello di Brooklyn. Continuo a non capire come mai, quei pantaloni erano stupendi! Con tutti quei lustrini e quelle strisce poi! Ma tornando a noi, se quel biondino ti tocca…”
Alec scoppiò a ridere, una risata che riscaldò il cuore di Magnus.
“Non ti tradirei mai per Jace. Insomma, non riesco ancora a capire come faccia Clary a conviverci.”
“Penso che questa sia una domanda da un milione di dollari, caro Alexander.”
Rimasero abbracciati per un po’, con lui che cullava Alec tra le sue braccia.
“Alexander”
Il compagno rispose con un debole gemito, segno che ormai il sonno l’aveva quasi catturato.
“Ti amo” disse lo stregone.









N.d.A.
Umh, buonasera a tutti! Se siete arrivati fin qui significa che avete letto tutta la fic! Grazie mille:3
Allora, devo ammettere che per il finale ero combattuta. Insomma, mi piacciono le storie d'amore con un finale un po' tragico, ma non riesco a far del male alla Malec cwc li amo talmente tanto che non potevo permettermi di uccidere Alec u.u
Spero vi sia piaciuta, alla prossima!
Merty
  
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