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Autore: Cara_Sconosciuta    18/12/2008    10 recensioni
Quale giorno migliore della vigilia di Natale per condividere con i propri genitori qualcosa di davvero importante? Attenzione: slash
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ovviamente, la mia shottina natalizia la dovevo scrivere anche io....e ho deciso di fare una cosa per cui molte di voi decideranno di venire a casa mia e appendermi al balcone al posto del Babbo Natale finto, ma lo farò ugualmente per tre motivi:

1-      l’ho promesso alla socia

2-      sono secoli che provo a scrivere una slash, come La Fitto ben sa

3-      voglio dimostrare che io di autoironia sono munita...e chi deve capire capisca (non parlo, chiaramente, con le mie carissime e fedelissime recensitrici!!)

 

Quindi eccola qui, la mia storia di Natale, con protagonisti Joe e Chris, un personaggio preso da “As if we Were Brothers” che avete molto apprezzato. Da chiarire è, però, che questa shot non è uno spin off di quella storia, sebbene siano presenti due personaggi di essa...anche perché sennò la povera Eliza mi muore sul colpo!

 

Joe Jonas non mi appartiene, non voglio rappresentare la sua vera vita e/o personalità e la storia non è scritta a fini di lucro

 

Buone Feste!!!

Temperance

 

******

 

My Special Present

 

So this is Christmas

And what have you done?

Another year’s over

And a new one’s just begun

 

Anno nuovo vita nuova.

Non mi è mai piaciuto questo detto, non ho mai creduto davvero che dal trentuno di dicembre al primo di gennaio potesse cambiare qualcosa, eppure tanta, tanta gente meno sognatrice di me spera sempre che possa essere… vero, che l’anno che sta per iniziare sia il più bello delle loro vite.

E beh, sapete cosa? Il mio ce le avrebbe tutte le potenzialità per esserlo davvero, il migliore dei miei primi vent’anni: la nostra musica non è mai andata così bene, abbiamo già pronto un nuovo album che, probabilmente, uscirà a febbraio, i miei rapporti con Kevin e Nick sono stupendi, sono ricco, famoso e innamorato...ah, già, eccola la nota dolente.

Beh, non proprio dolente, almeno non per me...o per i miei fratelli.

Per le mie fan già di più.

Per i miei...nemmeno oso immaginarlo.

“Ci stai pensando di nuovo.”

“Eh?” Mi volto di scatto verso la persona che, al mio fianco, sta tentando con scarsi risultati di guidare questo trabiccolo nel traffico della statale che porta a casa mia.

Capelli biondissimi e corti, occhi più azzurri del cielo, fisico da ballerino, perché ‘ehi, io al liceo studiavo danza classica!’.

Il mio Christian.

Eh sì, avete capito bene, il mio ragazzo... ora è più facile comprendere perché ho il terrore della reazione dei miei genitori, vero?

“A...a che cosa?” Cerco di evadere, accendendo la radio che lui, ovviamente, spegne subito.

Odia essere deconcentrato, specialmente quando davanti a noi c’è un idiota che va a due all’ora.

“Lo sai, Joe, a che cosa.”

“No che non lo so.”

“Vuoi continuare a piedi?”

“No...”

Avviata la funzione occhi da cucciolo. Che lui nemmeno considera.

Io detesto quest’uomo.

“Sì, ci stai pensando di nuovo.”

“Magari un pochino...”

“Joey! Devi stare tranquillo, quante volte te lo devo dire?” Esclama, pigiando con violenza sul clacson. “E andiamo, ti vuoi muovere? L’hai trovata nei cereali la patente?!” E giù un’altra strombazzata.

Come faccia a stare cinque ore al giorno in una classe piena di scalmanati ragazzini delle medie con la poca pazienza che si ritrova non lo so.

Forse con la stessa tecnica che usa per sopportare me.

“Eh, la fai facile, tu! Sono io che devo parlare con i miei!”

“Io ai miei l’ho detto quando avevo sedici anni... mi hanno risposto che già se n’erano accorti, quindi...”

Gli lancio uno sguardo che lo scannerizza dalla testa ai piedi, tralasciando accuratamente di dirgli che anche un cieco di accorgerebbe che è gay.

Per me è diverso, accidenti...e poi c’è anche un altro piccolo ma significativo particolare...

“Tuo padre non è un pastore, però!”

E allora lui che fa? Si stringe nelle spalle.

Quanto lo odio quando fa così...

“Ma possibile che non capisci? Non posso presentarmi davanti a lui come se niente fosse  e dirgli ‘ehi, pa’, questo è il mio ragazzo. Ah, non te l’avevo detto? Sono gay’. Dai, Chris, quello muore sul colpo!”

“Ma lo sai che sei davvero noioso? Pensavi che anche Kevin l’avrebbe presa male.”

“Scoppiare a ridere come un coglione patentato non è prenderla bene.”

“Oh sì che lo è. Mettersi a piangere e cercare in ogni modo di trovarti una donna non lo è. In ogni caso, non so come ma siamo quasi arrivati, per cui vedi di farti passare la fifa.”

Panico.

Quello là in fondo è il vialetto di casa mia... e non è mai stato così terrificante.

Portami via di qui, Signore, ti prego!

“Frankie.” Esclamo, ad un tratto, quando la minacciosa ghiaia bianca è ormai a pochi metri da noi.

“Frankie cosa, Joe?” Lo sento dalla sua voce che sta per esplodere...

“Rimarrà scandalizzato! Conosci l’idea che la tv dà degli omosessuali, non posso fare questo al mio tenero ed innocente fratellino!”

“Siamo arrivati.” Ecco, credo di aver visto un filino di fumo uscire dalle sue orecchie.

“Non... non ti va di fare... che ne so... un altro centinaio di giri dell’isolato?”

“Allora, ti do due possibilità.” E parte il sorrisino se-non-fai-quello-che-ti-dico-ti-strozzo. “Uno: scendi subito da questa macchina con le tue belle gambine. Due: uso le mie, di belle gambine, per buttarti fuori a calci!”

Bene...credo sia arrivato il momento di cedere.

“Ok, ok, ci vado...” Mugugno a denti stretti, la coda tra le gambe, facendo per afferrare la maniglia della portiera.

“Joey...” Mi richiama, però, lui, posandomi una mano sulla spalla e sporgendosi verso di me, dopo essersi slacciato la cintura. “Presentarmi alla tua famiglia è il più bel regalo che potessi farmi, lo sai? Ce la farai, te lo prometto.” Si spinge ancora un po’più vicino, posandomi un bacio a stampo sulle labbra. “E poi cos’è il massimo che possa succedere? Ti guarderanno male per un po’, ma sono sicuro che poi andrà tutto a posto, proprio come con Kevin.”

Annuisco, poco convinto... non me la sento proprio di dirgli che papà non è affatto Kevin... quello mi scomunica, me lo sento...come cristiano e come figlio.

 

And so happy Christmas

For black and for white

For yellow and red ones

Let stop all the fights

 

Casa mia non è tanto grande, per quello ci sono le varie ville sparse un po’qua e là. Questa è una casetta semplice, di quelle a schiera, ma è quella che amo di più, a cui sono veramente affezionato.

Il Natale non è Natale se non lo passo qui, niente da fare.

C’è l’albero in cortile, tutto pieno di luci, i nostri cani che abbaiano in cortile, il gatto che striscia sornione tra le mie gambe...e mamma che mi sorride dalla porta.

“Joe!” Esclama, saltandomi praticamente addosso e facendomi barcollare pericolosamente. “Sei in ritardo, tesoro! Buon Natale!”

“Ehm...sì...c’era un po’di traffico...”

“Un po’? Secondo me tre quarti della popolazione del New Jersey era su quella strada!”

Questo era Chris.

Che dovrebbe imparare a starsene zitto, ogni tanto.

“Oh, ma amore non mi hai detto che avresti portato un amico!” Esclama mamma, che ha alzato la testa modello cobra non appena ha sentito una voce non appartenente al suo nido.

“Sì...lui è...”

“Christian, piacere.” Si presenta lui, stringendole la mano con un sorriso smagliante, mentre lei già lo guarda, adorante. “Buon Natale, signora Jonas.”

E già gli piace...come accidenti fa lo sa solo lui.

Forse non sarà poi così tragica...forse mi sono fatto un sacco di film per niente, forse...

“Che fai lì impalato? Entra e chiudi la porta!” Mi richiama mamma, già sprofondata in una fitta conversazione con Chris.

Dio...

Dieci minuti dopo siamo tutti seduti sui divanetti in salotto, aspettando che arrivi papà, che è andato a preparare il vino per la messa di mezzanotte.

Stiamo parlando.

Come se niente fosse.

È tutto assolutamente normale: Nick che mi fa un occhiolino incoraggiante, Kevin che rischia di strozzarsi con i salatini ogni trenta secondi, Frankie che ha rapito Chris e gli sta insegnando ad usare l’ultimo videogame senza sapere che lui con quella roba ci lavora e mamma che mi guarda.

Mi guarda perché è da quando sono entrato che massacro senza posa un povero tovagliolo di carta rossa e oro.

“Joe...stai bene?”

“Benissimo.” Rispondo, prima ancora che abbia finito di fare la domanda. Non mi piacerebbe vedermi dall’esterno: non devo essere un bello spettacolo, almeno a giudicare dalla faccia preoccupata di mia madre.

“Ti vedo un po’...”

La sua frase è interrotta dal salto che spicco al sentire il campanello che suona.

“...teso.” Conclude, perplessa, mentre Kevin scatta in piedi.

“Deve essere Martha.” Cinguetta, innamorato, e io tiro un sospiro di sollievo.

Che idiota sono: mio padre non suona il campanello.

Martha è la ragazza di Kevin e frequenta l’ultimo anno di college nella scuola dove Chris insegna.

Ovviamente, non sa di noi. Fantastico, avrò un’altra uditrice.

Yuppie.

E poi congelo.

“Joe è arrivato?” Domanda la voce di papà.

Che cavolo ci fa già qui? Non sono pronto, non ce la faccio, voglio scappare, voglio scappare!!!

Lancio uno sguardo di puro panico a Chris...che è totalmente perso nel videogioco e nemmeno mi considera.

Sono solo...

“Eccolo qui, il mio ragazzo! Finalmente ci siamo tutti!” Esclama papà, sfilandosi il cappotto in fretta e furia e correndo ad abbracciarmi. “Come sta il mio cantante preferito?”

“Bene...” Esalo, mentre anche Kevin e Martha riemergono dall’ingresso, un braccio di mio fratello passato intorno alla vita di lei, che mi saluta appena, con un sorriso allegro.

Ancora non ha notato Chris.

“Ehi, non stai bene?” Chiede papà, allontanandosi un poco da me e posandomi una mano sulla fronte.

“Vero che è strano?” Interviene mamma, che di farsi gli affari suoi proprio non è capace. “È pallido, parla poco...voglio dire, Kevin, parla poco!”

 Alle spalle di papà vedo Kevin che ridacchia e sussurra qualcosa all’orecchio di Martha, che strabuzza gli occhi.

“Non c’è proprio niente da ridere!” La sento mormorargli e allora penso che io la amo di un amore incondizionato e che se mai tra me e Chris finisse tenterei di certo di rubarla a Kev.

Lui non la merita.

“Dai, sto bene, davvero...” Mi lamento, divincolandomi dalla stretta di papà e mettendo su il miglio sorriso che mi viene, considerate le circostanze. Basta, devo togliermi questo peso. “Ma vi devo presentare una persona.”

Ecco, a questo punto uno si aspetta che la persona chiamata in causa si alzi e ti venga vicino come, effettivamente, ti aveva promesso.

Invece no.

Riproviamo.

“Devo presentarvi una persona, vero, Chris?”

Si volta, perso, poi un lampo di comprensione gli passa sul viso e allora molla il joystick a Frankie e viene vicino a me con il suo sorriso da star di Hollywood, facendo un cenno di saluto a Martha, che è impallidita di brutto al riconoscerlo.

“Scusa, non ti avevo sentito.”

“Figurati...” Ringhio, mentre mamma ridacchia.

“Joe, mi hai già presentato Christian.”

“Sì, lo so...ma ti ho detto una piccola bugia...” Istintivamente, cerco la sua mano e lui la stringe, di nascosto, sussurrandomi un inudibile ‘coraggio’.

“Beh, dicci la verità, allora.” Mi incoraggia papà, mentre una mano si posa sulla mia spalla.

È Nick, che mi sorride.

Per lui non sono diverso, sono sempre io, sempre lo stesso Joe...e anche per Kevin, che se ne sta l a ridacchiare come un deficiente, e per Martha che lo sgrida come un bimbo.

Non è cambiato niente per loro...forse non lo farà nemmeno per i miei...

“Ecco... mamma, papà... vi presento Christian... il mio ragazzo.”

Silenzio.

A parte per Kevin...credo gli sia andata per traverso la saliva.

La mano di Nick si stringe più forte alla mia spalla e io lo guardo, grato più di quanto pensavo sarei mai stato nei confronti del mio fratellino.

“Visto?” Azzarda Christian. “Non è su...”

Una risata sull’isterico andante lo blocca, facendogli spalancare gli occhi chiari.

Mia madre è lì, piegata in due dal ridere.

E ride in modo piuttosto inquietante, devo dire.

Papà invece è fermo immobile, nemmeno l’avessi congelato.

“No no no no, Joey, tesoro, questo è davvero uno scherzo strepitoso, mi stai facendo morire, davvero!”

Poi la risata finisce, di colpo, come è iniziata e lei torna mortalmente seria.

“Sul serio, Joe, chi è questo ragazzo?”

E io non so che dire, anche perché mi sembra di distinguere chiaramente i battiti del cuore di papà, che sono rallentati all’inverosimile.

Non ce la faccio....

“Joe dice la verità, signora.” Interviene Chris, avanzando un poco verso di lei, senza lasciare la mia mano, che ora è ben visibile a tutti.

Io. Amo. Quest’uomo.

“Co...come, scusa?” Ora mamma è color lenzuolo fresco di bucato.

Chris annuisce, mentre Kevin e Martha si avvicinano a loro volta, entrambi seri, entrambi silenziosi, per una volta.

“Suo figlio ed io siamo innamorati... molto innamorati... e ci tenevamo che voi lo sapeste perché... beh, perché è giusto così.”

“Tu...” Quest’unica parola sembra esserle costata uno sforzo immenso ed è rivolta a me. Non a Chris...a me. “Tu sei... tu...”

“Vi va un aperitivo?” Propone Kevin, tentando di stemperare l’atmosfera.

“Io so fare il Bloody Mary.” Si offre Martha, ma papà si volta come se volesse mangiarli entrambi e la mano della ragazza di mio fratello si abbassa lentamente, come se anche lei fosse spaventata.

Come se non fossi io quello che sta per morire di una morte atroce.

“Non ho capito bene.” Dice papà, lapidario, gelido come non l’ho mai sentito, camminando verso Chris e me. “Biondo, se hai davvero detto quello che penso sei pregato di uscire da casa mia. E tu con lui, Joseph.”

“Ma padre Jonas, io...”

“Taci!” Ringhia papà, cacciando mamma, che gli aveva posato una mano sulla spalla, provando a calmarlo almeno un poco.

Mio padre è così...non urla, non impreca, ma fa tanta, tanta paura...

“Ti ha dato di volta il cervello? Sai che dice la nostra religione degli omosessuali! Sono...”

“Sbagliati e contro natura, lo so.” Completo, con gli occhi fissi sul pavimento, la mano ancora stretta in quella di Chris.

Ho paura, ma lo amo.

Io non mollo.

“E allora perché ti presenti qui con un tipo del genere, me lo spieghi? Non ti voglio qui, vattene.”

“Papà, finiscila.”

In un istante, tutti gli occhi, compresi quelli di Frankie, sono puntati su Nick.

Nick che si sta mettendo contro mio padre, l’uomo che più ammira, per difendere me...

“Nick...”

“No, lasciami parlare. Io credo nella nostra fede, profondamente, ma se dice questo... beh, è stupida, ecco. Non tutta, capiamoci, solo questa cosa. Io credo che non ci sia niente di male nell’essere un po’diversi... l’amore è amore, no?”

“Già, cavolo!” Interviene Kevin, mentre papà si volta verso di lui. “Joe e Chris stanno insieme da cinque mesi e passa e io non ho mai visto mio fratello così felice. Ha ritrovato la voglia di fare, ha scritto le più belle canzoni della nostra carriera...se i risultati sono questi, scusa, papà, ma chi se ne frega se Chris è un uomo! Io e Martha ci amiamo, esattamente come loro... perché noi siamo ‘giusti’ e loro no?”

“E poi Chris è simpatico!” Interviene Frankie, aggrappandosi al braccio di Christian, che gli scompiglia i capelli.

Ed è strano, perché papà mi guarda ancora male, mamma ha le lacrime agli occhi, ma io di paura non ne ho più, ora che so che tutti i miei fratelli sono con me.

Kevin che sorride anche con gli occhi, stretto forte alla sua Martha.

Nick, serio serio come al solito, ma saldo qui con me, con tutta la sua forza.

Frankie e la sua innocenza da bambino di otto anni, per cui io e Chris non siamo poi così diversi...che poi tutti dovrebbero pensarla così: che abbiamo di così impossibile da accettare?

E poi c’è Chris che, sì, è arrivato un po’in ritardo, ma non ha lasciato un momento la mia mano.

“Grazie....” Sussurro, quasi commosso. “Grazie davvero, ragazzi.”

“Immagino...che dovremo farci l’abitudine.”

Mamma.

Mamma che ha gli occhi lucidi, ma prova a sorridere.

Mamma che è sempre stata con me, che lo è anche ora, in questa mia ultima pazzia che forse poi così pazza nemmeno è.

Mamma, che stringo fortissimo, semplicemente perché è lei.

Perché le voglio bene.

“Chris ti piace, no?” Le sussurro all’orecchio e lei ridacchia, tirando su col naso.

“È molto meglio di quella Camilla, poco ma sicuro.”

Ora è papà quello solo.

Solo con il suo Dio, che secondo me quelle parole non le ha mai dette.

Solo contro tutti.

“Reverendo, vorrei chiederle di...”

“No, Christian. Non chiedermi di essere felice per voi. Puoi chiedermi di sopportarlo: lo farò. Magari col tempo arriverò ad accettarlo, ma non chiedermi di...”

“Grazie, reverendo.”

Un altro abbraccio, tra due persone che mai uno sognerebbe di vedere abbracciate.

Il reverendo Paul Kevin Jonas e il fidanzato di suo figlio...chi l’avrebbe mai detto...

“Propongo un brindisi!” Esclama Martha, afferrando dal tavolino un bicchiere di Coca Cola. “Ad un Natale diverso, speciale e bellissimo.”

Kevin annuisce e imita la sua ragazza, come tutti noi.

“All’amore.” Dice mamma.

“All’amore!” Ripetiamo tutti.

È di questo che avevo tanta paura?

A merry merry Christmas

And a happy new year

Let’s hope it’s a good one

Without any fear

(John Lennon, Merry Christmas)

 

“Ancora sveglio?”

“Devo mangiare i biscotti per Babbo Natale o Frankie ci resta male.” Rispondo, mentre Chris si siede sul divano accanto a me.

“Chissà che sacrificio... te ne avanza uno?”

“Toh.” Rispondo, porgendoglielo.

Poi per un po’è silenzio, ma non un silenzio pesante, è solo un silenzio normale... ci sono spesso tra noi.

È quando delle parole non c’è bisogno.

“Mi ha dato la buonanotte, sai?”

“Chi?” Chiedo, ma la risposta la so già.

“Tuo padre. Ti ha parlato?”

Faccio cenno di no con la testa, ma non sono triste: prima di andare a dormire mi ha sorriso.

“Sono felice.” Commenta lui, intrecciando le dita con le mie e facendosi un po’più vicino. “Credo che questo sarà uno dei più bei Natali della mia vita.”

Annuisco, un po’assorto, rimirando le fiamme che si agitano nel camino.

“Che hai scritto sulla tua letterina?”

“La mia letterina l’ho stracciata quasi sei mesi fa.”

Lo guardo, la testa un po’inclinata, senza capire.

“Cosa...perché?”

Sorridendo, si china a posare le labbra sulle mie in un bacio dolce come la cioccolata della mamma.

“Perché il mio regalo l’ho ricevuto in anticipo.” Dice, senza quasi allontanarsi.

“Uh uh...e che cos’era?”

Lui ridacchia, dandomi un minuscolo bacio sulla punta del naso.

“Un Joe Jonas con un bel fiocco rosso in testa.”

“Scordatelo.”

 

I’m dreaming of a white Christmas

With every Christmas card I write

May your days be merry and bright

And may all your Christmases be white

(Irvin Berlin, White Christmas)

 

 

   
 
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