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Autore: Damon Salvatore_Cit    28/03/2015    2 recensioni
[Justin Timberlake]
Questa storia tratta di una giovane ragazza che sogna di diventare la ballerina numero uno al mondo, e nel tentativo di esaudire questo suo sogno maturerà e crescerà anche grazie alle avventure e alle dure prove a cui la metterà davanti la vita. Come la perdita di persone care, l'amore vero, l'inganno, il tradimento, le difficoltà familiari e tanto altro.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 50 Cent, Altri, Justin Timberlake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 43 – Prime Follie
 
Trascorsero tre settimane, e Francis aveva ascoltato più di una volta i due album di Justin.
Non ne era a conoscenza, ma era stata la prima persona, oltre all’amico Timbaland (che produsse le musiche), ad aver ascoltato entrambi gli album in anteprima assoluta.
Justin desiderava che fosse lei la prima al mondo ad ascoltare il suo nuovo lavoro, ma non l’avrebbe mai detto né ammesso a nessuno se non alla sua coscienza.
Forse perché in quegli album vi erano nascosti dei messaggi che soltanto lei avrebbe potuto cogliere.
Francis riportò le tracce di quei due cd sul suo iPod, e trascorse le lunghe giornate di quelle tre settimane in solitudine ad ascoltare e riascoltare quelle canzoni, cominciando ad avere qualche idea per le coreografie.
Si era confinata in un beauty center appena fuori città, durante la prima settimana, concedendosi dei trattamenti di bellezza per il corpo che solo alcune celebrità come lei potevano e dovevano concedersi.
Approfittò di quella minivacanza per restare sola con le sue idee e quelle canzoni, che dopo averle ascoltate una cinquantina di volte, e dopo aver provato a negarlo in tutti i modi, le sembravano sempre più scritte apposta per lei.
Ricordava le volte passate insieme a lui, durante attimi di intimità e di romanticismo indimenticabile, in cui lui le disse frasi che si era ritrovata a sentire nei testi di quelle canzoni.
La cosa non la lusingava affatto, ma anzi la lasciava interdetta, senza parole e senza sapere come comportarsi, come reagire.
Cominciò a chiedersi se lo avesse fatto di proposito, se quello si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, una rivendicazione a distanza di anni da parte del cantante che ci prendeva gusto nel farla soffrire, oppure… si chiese se Justin avesse ripetuto le stesse frasi d’amore anche alla sua futura moglie, e adesso lei era solo un ricordo lontano, sbiadito e rimpiazzato dalla bella Jessica Biel.
Riusciva a ricordare ogni momento, ogni sguardo e sorriso di quando lui le aveva detto frasi che riusciva a ripescare in alcune di quelle canzoni di quei due cd.
Alcune di queste frasi però le sembrano scritte per lei, A lei.
Erano come delle frasi che lui non gli aveva mai detto, o almeno non ancora.
[…]
Durante quella settimana di relax in quel beauty center, cominciò a chiedersi se non stesse impazzendo, si sentiva molto come una di quelle ex, ossessionate dal loro vecchio amore così tanto da sentirsi ancora al centro delle loro vite.
Sperò vivamente di non fare quella fine, non voleva illudersi da sola, pensando prepotentemente che il ragazzo potesse ancora star a pensare a lei dopo tutti quegli anni, ma cosa c’era di male, infondo?
Lei, anche se segretamente, continuava a pensare a lui, continuava a rivivere i bei momenti passati insieme, continuava ad amarlo e a sperare che quello fosse solo un brutto sogno e che un mattino si sarebbe risvegliata in un letto accanto a lui e sarebbero tornati a fare l’amore ogni giorno della loro vita, senza mai più lasciarsi.
[…]
Stava perdendo il controllo di sé, durante quelle settimane , era tornata a bere bottiglie intere di vodka, martini, whisky di vario genere e quanti altri tipi di alcolici per nulla leggeri.
Smetteva di mangiare, e invece di tornare bella e riposata da quella vacanza di cura per il proprio corpo, la ballerina tornò più stanca di prima e con un problema d’alcolismo che era tornato a bussare alla sua porta.
Quelle canzoni la stavano uccidendo lentamente, quelle parole, quella voce, lui, Justin era la causa di ogni suo male.
Le sarebbe bastato stare con lui per sentirsi meglio, ma non poteva averlo, e questa mancanza si faceva pesante ogni giorno di più, soprattutto adesso che sapeva che la data del suo matrimonio era vicina.
[…]
Al suo rientro dal beauty center, non parlò con nessuno, né si presentò alla EmsAndFran.
Chenille, Nina, Eddy, Jay ed altri amici della ragazza provarono a mettersi in contatto con lei, per cercare di capire cosa avesse che non andasse: anche Katy provò a parlarle, nonostante i suoi impegni le impedissero di andarle sotto casa e buttare giù la porta del suo appartamento.
Fran chiese a tutti di lasciarle i suoi spazi, dicendo di aver bisogno di starsene ancora un po’ da sola per poter pensare bene alle coreografie, ma mentì.
Le coreografie le aveva confusamente pensate, ma non ci dava più tanta importanza, non voleva preoccuparsi lei del lavoro di Justin, mentre lui andava a sposarsi.
Desiderava starsene sola, e fu ciò che fece per due settimane di fila.
Il terzo lunedì di sparizione totale, rispose alle telefonate di tutti quelli che la cercavano, (Chenille compresa) e disse loro che sarebbe tornata alla EmsAndFran quel pomeriggio stesso.
[…]
Chiunque la rivide dopo quasi un mese di assenza (tra il tempo al beauty center e quello trascorso in totale solitudine) le disse che si fosse sciupata e anche troppo.
Aveva perso attorno ai sei chili, e per una magrolina come lei, si notavano tutti, ma Fran sembrava non importarsene.
Quel giorno comunicò ad i suoi amici della scuola, che le coreografie per i brani di Timberlake erano ancora da ridefinire nella sua testa, tempo ancora un paio di giorni e avrebbero cominciato a provare.
Intanto dalle scuole, le furono stati comunicati i nomi dei cinquanta ballerini che l’avrebbero raggiunta lì a Los Angeles, per provare insieme quelle famose coreografie.
[…]
- Sono preoccupata… Non l’ho mai vista ridotta in questo stato…
- Neanche io… e comincio a pensare che c’entrino quei due album…
Chenille, parlava a Nina del suo essere preoccupata per la salute di Francis, mentre erano nel suo appartamento (Appartamento che la ballerina divideva con la giovane personal styliast ormai già da qualche settimana).
Fran faceva una doccia, prima di uscire con le due amiche per una cena, a cui si era convinta a prenderne parte soltanto dopo le assillanti insistenze delle due.
- Sicuramente c’entrano quei due album, bella! Anzi, c’entra lui e soltanto lui!
- Ma è vero che si sposa?
Alla domanda di Nina, Chenille si incupì restando una manciata di secondi in silenzio, e distogliendo lo sguardo dalla ragazza, le rispose con un tono di voce ballo e serio:
- Sì…tra una settimana… in Italia…
- Che cosa? In Italia? Nel paese di Fran?
- Già… quel bastardo!
Nina non era a conoscenza dei dettagli del matrimonio di Justin con Jessica, a differenza di Chenille che sembrava essere molto informata.
La stilista alzò lo sguardo verso Chenille e leggermente allarmata le disse:
- E Francis lo sa tutto questo?
- Certo che lo sa, bella! ma… fa finta di niente, pensa che non ci accorgiamo che si sta ammalando a causa di quel verme schifoso!
Chenille sembrava disprezzare a livelli estremi Justin, per il male che avesse indotto alla sua dolce amica Fran, che ignara di quella discussione tra le due, si preparava alla serata tra donne.
Nina sospirò affranta, e guardando in direzione della porta del bagno dove vi era rinchiusa la ballerina, disse:
- Eppure io avevo sempre sperato in un loro ritorno insieme… e invece lui adesso si sposa con un’altra…
- Quella è un’altra stronza! Meriterebbe una bella lezione!
- Chi?
- Quella gran troia di Jessica! Si finge sua amica per due anni, e poi le ruba il ragazzo! Ma che razza di persona è?
- Ma non sapevo che Justin avesse lasciato Fran per Jessica! Oh santo dio non ci sto capendo più niente!!!
Nina si portò una mano sulla fronte, come se fosse stata sul punto di collassare da un momento all’altro, poi Chenille guardandola male, le disse:
- Qual è il tuo problema, bella?
- Il mio problema?
Domandò Nina spaesata, poi Chenille alzò gli occhi al cielo e cominciò dicendo:
- Non l’ha lasciata per Jessica! Insomma non conosco il motivo della loro rottura, sembra che siano solo loro due a conoscerlo, ma so per certo che lui non l’ha lasciata per quella lì…
- Ah no? E allora perché?
- Bella domanda! Quello che so è che mentre Francis era sparita chissà dove, dopo la rottura, Jessica gli è stata vicino tutto il tempo… perché pare ci stesse male anche lui, e ne ha approfittato per accalappiarselo… la furba!
- Non posso crederci…
Esclamò Nina totalmente sorpresa dalle parole dell’amica, mentre la fissava distrattamente.
Chenille sospirò e si lasciò scivolare nel divano portandosi le mani sulla faccia, poi scoprì il volto e disse:
- Ora è tornato a fare nuova musica, dopo sei anni dal suo ultimo album, e me la sta ammazzando… di nuovo!
Nina guardava l’amica sprofondare in quel divano, poi accigliata le disse:
- Tu l’hai ascoltate queste canzoni?
- No… i cd masterizzati li ha lei da qualche parte…
Al ché Nina si alzò in piedi e raggiunse il ripiano di una scrivania a muro, ai lati della grande finestra di fronte al divano, e rovistò tra alcuni documenti di lavoro di Francis, pescando poi i due cd racchiusi in due custodie sottili.
- Sono forse questi?
Nel tirarli via e mostrarli all’amica, cadde un foglio stropicciato su cui vi era scritto qualcosa.
Chenille sbarrò gli occhi nel vedere che l’amica sapesse dove si trovassero i due dischi di Justin, e sospirò scioccata, ma poi la sua attenzione fu catturata da quel foglio stropicciato che cadde a pochi passi da Nina e alzandosi per andare a raggiungere la ragazza, si chinò per raccoglierlo.
- Non ci posso credere che tu li abbia trova...
Nina vide che Chenille fosse stata catturata dalle scritte su quel foglio, e così di comando, spostò anche lei lo sguardo su quei fogli, e curiosa domandò:
- Ehi, che cos’è?
- Sembrano… frasi d’amore…
Nina totalmente confusa e sorpresa da ciò che stesse dicendo l’amica, iniziò a leggere quelle frasi che erano state riportate a penna su quel foglio mal ridotto.



« sii il mio spacciatore tesoro, perché tutto ciò che voglio sei tu. Sii il mio piccolo spacciatore d’amore, ragazza. (Pusher Love Girl)

« è un mistero, non so perché ti ho lasciata entrare nella mia zona “non disturbare” (Strawberry Bubblegum)

« mi guardo intorno e tutto ciò che vedo è bellissimo perché tutto ciò che vedo sei tu. (Tunnell Vision)

« il modo in cui conosco il tuo corpo… non ho davvero bisogno di molto, ragazza, io so dove toccare. Rimani dove sei, possiamo farlo mentre hai ancora i tuoi vestiti addosso (Dress on)

« mi fa male agli occhi, guardarti, fa male, non dirò bugie. Non riesco ancora a vedere, penso di averti vista con un altro. Non combatto, sono a terra. Non posso più combattere, mi mandi al tappeto. Cosa devo fare? (TKO)

« ho provato Jack, ho provato Jim. Ho provato tutte le loro marche, ma non posso berti via. Ora dimmi, bambina, non fanno una medicina per la rottura del cuore…? (Drink you Away)

« Bel sorriso con quegli occhi tristi, era il mio tipo. (Amnesia)
« riesco a vedere che tu abbia bisogno di me ma non mi interessa (Amnesia)
« Amnesia! Ogni ricordo sbiadisce fino a che se ne va… Dove sei andata? Amnesia, tutto e niente, niente più “noi”, lei è solo una sconosciuta che una volta conoscevo. (Amnesia)

« Il tuo amore non morirà (Electic Lady)



Dopo aver letto quelle frasi, Chenille deglutì nel notare quel “Electric Lady” sottolineato ben tre volte, poi Nina spaesata disse:
- Ma che roba è? Che sono queste cose tra parentesi?
Chenille prese tra le mani quei due dischi masterizzati, e dopo qualche secondo, disse:
- Sono… i titoli delle sue nuove canzoni…
- Che cosa? E perché se li è scritti? Cosa sono queste frasi?
Mentre le due amiche cercavano di capirci qualcosa, in quello stesso istante, Fran aprì la porta del bagno ed uscì indossando un accappatoio color verde mela, e con una grossa asciugamano tra i capelli.
Le due ragazze per poco non si fecero beccare con quel foglio e quei cd tra le mani, ma fortunatamente riuscirono a mettere tutto via in un lampo, prima che Fran potesse vederle.
La ballerina si fermò a guardarle, e disse loro:
- Che cosa state combinando?
- Chi noi?
Domandò impaurita Nina, ma poi Chenille coprì le sue parole, e disse:
- No, niente, niente… ci annoiavamo mentre ti aspettavamo. Allora… sei pronta?
Chenille sfoggiò un grosso sorriso, forse un po’ troppo forzato, e Francis con sguardo insospettito, le osservò per qualche secondo, poi si convinse a lasciar perdere, e disse:
- S…sì, mi vesto e usciamo…
Ancora sospettosa, le guardò mentre si dirigeva in camera da letto, e Chenille sorridendo ancora, disse:
- Fantastico! Sbrigati che comincio ad aver fame!!!
La ragazza alzò il tono di voce per far sì che l’amica la sentisse, poi diede una spallata a Nina e le bisbigliò:
- Per poco non ci beccava!
Nina si portò una mano sul braccio e con un tono di voce basso cominciò a lamentarsi per il dolore:
- Aho!!! Ma …?!
Francis uscì dalla camera da letto e le due si voltarono di scatto verso di lei, fingendo che nulla fosse, sfoggiandole dei sorrisi che più che tranquillizzarla, la spaventarono:
- Tutto bene?
- Sì! Sì certo…
- Alla grande!
Aggiunse Nina risultando poco convincente, nonostante ce la stesse mettendo tutta pur di non destare sospetti, al ché Chenille le rivolse un’occhiata di sottecchi e si allontanò da lei prima di poterla ammazzare con le sue stesse mani.
- Non ho una gran voglia di truccarmi…
Disse Francis, mentre riportava le asciugamani bagnate nel bagno, al ché Nina sobbalzò e disse:
- Oh ma ci penso io a quello!
L’entusiasmo le salì alle stelle, e raggiunse Fran che le rispose con un tono per niente euforico:
- Uhm… non lo so… non vorrei proprio truccarmi…
- Oh ma un filo di trucco ci vuole, andiamo!
- Ma io…
- Ah, e poi permettimi di sfilarti via questi jeans di dosso!
Francis la guardò confusa e disse:
- Perché? Che cos’hanno che non va?
- Non esiste che esci assieme a me conciata in questo modo!
Fran allargò le braccia e si guardò i vestiti stupendosi che non fossero approvati dall’amica, al ché Nina aggiunse:
- Santo cielo che fine che fai senza di me! Avanti, vieni qui e rivoltiamo l’armadio! Sono sicura che avrai ancora qualcosa di mio tra questi stracci che ti ostini a chiamare vestiti…
- Ehi!!
Fran si finse offesa e raggiunse l’amica in camera da letto, mentre Chenille lanciava ancora uno sguardo a quei dischi e a quel foglietto poggiati sulla scrivania, ma poi le vibrò il cellulare e se ne distrasse.
Era un sms di Bruno, che le diceva:


Ehi, ciao Chenille!
Sono sempre io, Bruno… so che non rispondi ad i miei messaggi, e sono settimane ormai che cerco di attirare la tua attenzione. Che dico settimane, saranno mesi… ma non mi arrendo mica, sai? Avevo pensato di passare da te stasera, voglio portarti a vedere uno spettacolo teatrale di un mio caro amico. Non so se ti piace il teatro, ma ho pensato che la commedia potesse piacerti, e poi sarebbe una buona scusa per avere il mio primo appuntamento. Non accetto un no come risposta, anzi, continua a non rispondermi e va a prepararti. Sarò da te tra poco.
Baci Baci (faccina di una scimmietta sorridente)


Chenille sbiancò alla lettura di quel sms, e se ne accorsero anche Nina e Francis che uscirono proprio in quel momento dalla camera da letto:
- Questi leggings mi vanno larghi…
- Lo credo! Sei dimagrita mezzo peso forma!
- Non esage…
- Chenille? Va tutto bene?
Domandò Nina accigliata mentre l’osservava perplessa.
Chenille mise via il cellulare, ed alzando lo sguardo verso le amiche, disse loro:
- Devo correre a casa!
Francis diventò seria di botto ed avvicinandosi all’amica, le chiese:
- E’ successo qualcosa a MamaSu o alla piccola?
Anche Nina parve preoccuparsi di quella probabile possibilità, ma Chenille le tranquillizzò immediatamente, abbozzando un sorriso nervoso:
- No, no è tutto a posto!
- E allora perché devi andartene?
Chiese Nina stupita dal fatto che l’amica stesse mandando a monte la loro serata tra amiche, organizzata proprio da Chenille, ma questa le guardò, e mentre cercava di afferrare il suo cappottino nero con quattro grandi bottoni bianchi lucidi (che donavano un bel contrasto al copri-abito) e disse loro:
- Mi…mi ha chiamato MamaSu e mi…mi ha ricordato che abbiamo ospiti a cena stasera a casa…
- Che cosa?
Nina se ne stranì e seguì i passi dell’amica che impacciata si avvicinava alla porta d’ingresso dell’appartamento:
- Scusatemi, belle! Rimandiamo la serata tra donne, ok?
.- Ma Chenille…?
- Scusa bella! Porta tu a mangiare questa scellerata, prima che la ricoverino in ospedale!
Francis guardò Chenille poi Nina, capendo finalmente il loro piano della serata e non poté trattenere un sorrisino, mentre Nina guardava interdetta Chenille lasciare in tutta fretta quell’appartamento, lasciandole sole ed interdette.
- Sono ufficialmente senza parole…
Esclamò Nina dopo una manciata di secondi che le due trascorsero a fissare la porta d’ingresso, al ché Fran si voltò in direzione dell’amica e disse:
- Sono libera di indossare il mio pigiama, adesso?
- Non ci provare!
Disse in un tono minaccioso la stilista, mentre si voltava nella sua direzione ed alzò un dito indice cominciando a scuoterlo severamente:
- Tu indosserai questa camicetta da urlo ed andremo a cena in un posticino che conosco, niente male…
Fran alzò gli occhi al cielo e si arrese alle volontà dell’amica, sapendo di non avere alcuna possibilità di scamparla.
[…]
Intanto Chenille rientrò a casa dopo aver trascorso più di un’ora nel traffico invivibile di Los Angeles, e una volta rientrata, fu sorpresa di ritrovarsi in casa il cantante che del tutto inaspettatamente stava aiutando MamaSu con la cena.
La ragazza indossava un vestitino nero di seta, con fantasie a forma di rombo color bianche e grigio chiare, sul lato superiore del vestito, avente le maniche lunghe ed una grossa scollatura ad U che le lasciava scoperte anche metà spalle. La gonna del vestito le scivolava a tubino sino all’altezza delle ginocchia, ed era nera con uno spacco di qualche centimetro sulla gamba destra.
Il tutto coperto dal cappottino nero con i bottoni bianchi lucidi, con ai piedi dei decolté neri aperti, alti dieci centimetri.
I capelli li portava raccolti in una corta treccia laterale, un po’ disordinata, e con il ciuffo laterale che le scivolava lungo la fronte.
Il trucco era ad impatto: uno smokey eyes nero sfumato, tanto mascara e rossetto rosso lucido che le colorava le sue splendide labbra carnose.
Bruno, invece, era vestito in modo più casual: jeans blu scuro leggermente largo di cavallo, t-shirt verde con su qualche scritta insignificante, una camicia a quadrettini bianchi e verde scuro con su un giubbino di pelle nero lasciato sbottonato.
Un paio di scarpe da ginnastica ai piedi, aventi un’alta gomma bianca, e in fine un berretto stile hip hop nero sulla testa, con al centro la scritta LA ricucita di un colore bianco.
Era rimasto vestito del suo giubbino di pelle, mentre aiutava MamaSu a girare il sugo di pomodori che stava preparando per la cena, i due sembravano stranamente in sintonia, come se si conoscessero da tutta una vita, e la cosa lasciò basita Chenille, sotto l’arcata della porta d’ingresso nella cucina, mente ascoltava il ragazzo parlare a sua madre, mentre le dava le spalle vicino ai fornelli, senza che si fosse accorto dell’arrivo della ragazza:
- Sa, Miss De Noir, mia madre di solito aggiunge anche un pizzico di zucchero alla salsa di pomodoro, dice che le toglie quel retrogusto amaro…
- Zucchero, dici?
- Sì, esatto… dovrebbe provare, aiuta al sapore di pomodoro ad uscir fuori…
MamaSu si avvicinò ai fornelli, e nel mentre, Bruno fu distratto dalla piccola Anaya, che seduta a tavola, aiutava a preparare il dessert della serata che era a base di marmellata di ciliegie e crema di panna, spalmate su dei biscotti che aveva portato il ragazzo.
- Oh, aspetta, Anaya! Ne stai mettendo troppa di crema di panna… così ci farai venire un intossicazione con i tuoi biscotti…
La bambina si rivolse al cantante con un sorriso così tenero che sciolse il cuore della madre che ad insaputa di tutti, osservava quel quadretto come se fosse stata la protagonista di una sitcom televisiva anni novanta.
- I biscotti Hernandez!
Pronunciò con la sua vocina candida, mentre guardava sorridente il cantante che provava a farle capire quanto prodotto andasse spalmato su quei biscotti.
Ma ecco che del tutto inaspettatamente, il cantante prese della marmellata avanzata sulle sue dita e l’andò a spalmare sulla fronte della bambina con due striscioline appena sopra le sue arcate sopraccigliari e le disse:
- Così sembri davvero incacchiata! Uhhhh che paura!!!
Bruno, aveva “disegnato” con la marmellata, delle sopracciglia accigliate sulla fronte della bambina, poi con la panna le fece dei baffi facendole una strisciolina sotto al naso e con un tono di voce buffo e profondo, esclamò:
- Sei davvero brutta!!
La bambina, scoppiò a ridere, ma sentendosi offesa, afferrò con le manine della marmellata e con le dita sporcò il volto del cantante, che se la rideva peggio di un bambino, come se fosse stato un suo compagno di giochi.
MamaSu rideva mentre si voltava in direzione dei due, lasciando totalmente basita Chenille, che se ne stava immobile sull’uscio della cucina, ma ecco che finalmente sua madre la notò e sobbalzò dallo spavento:
- OH SIGNORE MIO BELLO! CHENILLE!!!!!
Al ché del tutto sorpresi, anche Bruno ed Anaya si voltarono in direzione della ragazza, ancora con le facce sporche di panna e marmellata.
Bruno si affrettò ad afferrare uno straccio da cucina, e a passarselo sul volto per pulirsi; non era di certo quello il modo che sperava di presentarsi alla ragazza, quella sera.
- Chenille!!
Esclamò con la faccia ancora affondata in quello straccio, mentre Anaya moriva dalle risate guardandolo.
- Mamyyyy!!! Dov’eri finita? Ti stiamo aspettando da cinque ore!!
- Io solo da una…
Disse il cantante, scoprendosi finalmente la faccia, ed alzando una mano per puntualizzare la cosa, mentre si avvicinava alla ballerina, che con le braccia incrociate sotto al petto, gli rivolgeva uno sguardo rimproverante e gli diceva:
- Cosa sta succedendo qui?
Chenille lanciò un’occhiata di dissenso anche alla madre, la quale volle restarsene fuori e non rispose, ma Anaya sembrava essere iper-euforica per la presenza del noto cantante in casa loro, così sorridendo felice, disse alla madre:
- Bruno ha portato i biscotti e la marmellata fatti in casa da sua madre…sapessi che buoni!! Assaggiali, mamma, dai assaggiali!
La bambina ancora con il faccino e le manine sporche, si avvicinava alla madre porgendole uno di quei biscotti ricoperti da marmellata di ciliegie.
Chenille si piegò nelle ginocchia, e togliendole quel biscotto dalle mani, la guardò e le disse:
- Li assaggerò dopo. Tu ora, però, va a lavarti la faccia e le mani che sei tutta appiccicosa!
La bambina alzò gli occhi al cielo, e buffamente sbuffò agli ordini della madre, ma da brava bambina obbedì:
- E va beeene…
Bruno le fece una smorfia, mentre Chenille gli dava le spalle, ed Anaya sbottò in una melodiosa risatina, mentre si allontanava dalla cucina per raggiungere il bagno.
A quel punto, Chenille si voltò in direzione di Bruno, e lanciando una fugace occhiata alla mare, gli disse:
- Posso parlarti un momento?
- Ma certo!
Rispose il ragazzo allargando le braccia, totalmente a sua disposizione, poi dopo aver sorriso in direzione di MamaSu, raggiunse la ragazza in soggiorno.
- Scusa per i biscotti… dovevano essere un pensierino per tua madre ma la piccola…
- Chi ti ha dato il diritto di entrare in casa mia mentre non c’ero? Di metterti a cucinare con mia madre che nemmeno conosci! Ma che dico mia madre? Neppure io ti conosco!!!
Chenille si fece prendere dalla rabbia, e parlò con la sua aggressività da Bronx in direzione del giovane ragazzo, che restò travolto dalla sua sfuriata.
- Ehi… ehi…. Sta calma.
- Calma? Calma? Mi mandi fiori ogni giorno, che neppure so più dove mettere! Mi invii sms pur vedendo che non ti rispondo, e stasera cosa? Ti presenti a casa mia e ti comporti come uno che ci conosce da tutta una vita, ma che in realtà è solo uno sconosciuto che non riesce a comprendere quando una ragazza lo rifiuta!
Bruno se ne stava lì impalato a guardarla con sguardo accigliato, trovando del tutto ingiusto quello che gli stesse sbraitando contro.
- Sarai anche il famoso Bruno Mars, ma non ti voglio in casa mia, bello!!!
Il cantante restò senza parole, e con una faccia che non mandava a dire quanto male ci fosse rimasto, alzò le braccia a mezz’aria in segno di resa, poi guardò Chenille e disse:
- Saluta MamaSu ed Anaya da parte mia…
Chenille solo in quel momento, solo sentendo il tono di voce serio del ragazzo, e vedendolo andar via, si accorse di aver esagerato nell’averlo trattato in quel modo.
Si voltò senza riuscire a dirgli niente, poi lo guardò aprire la porta d’ingresso e lasciare la casa.
Nel frattempo, MamaSu spuntò dall’uscio della cucina, e mentre si puliva le mani sul suo grembiule da cucina, dispiaciuta guardò la figlia, poi si sentì Anaya correre in cucina, e dire:
- Dov’è Bruno???
La nonna tentò di spiegarle che fosse dovuto andar via, ma la bambina raggiunse la madre, capendo che fosse stata lei a mandarlo via, e le urlò:
- Cos’hai fatto?? Doveva restare a cena con noi!! Ha portato i biscotti e la marmellata di ciliegie per la nonna!
- Ha anche regalato un libro di spartiti per il piano alla bambina…
Disse con tono di voce dispiaciuto MamaSu, affiancando la nipotina e la figlia.
Chenille sbarrò gli occhi e si stupì del fatto che il ragazzo si fosse ricordato che sua figlia suonasse il pianoforte; così, cominciando a rendersi conto di aver commesso un grosso errore, si voltò a guardare la porta d’ingresso, e dopo una manciata di secondi, si diresse fuori casa in tutta fretta.
- Bruno!!! Ehi!!! Aspetta!!!
Fortunatamente, il ragazzo aveva appena raggiunto la sua auto fuori la proprietà dei De Noir e vi era salito a bordo, non badando ai tentativi di fermarlo da parte di Chenille.
- Aspetta!!!
La ballerina si mise davanti all’auto impedendogli di passare, e cercando di fermare la sua fuga, portando le mani sulla sua auto (una jeep nera metallizzata) aprì lo sportello del lato del passeggero e salì a bordo.
Spuntò tra la cascata di ricci che le si erano sciolti da quella treccia che si era fatta, e provando a riprendere fiato dopo quella corsa disperata, lo guardò e disse:
- Ehi!! Ti prego, scusami! Non avrei dovuto dirti quelle cose!
Bruno sospirò e portando pazienza, guardò davanti a sé, restando ad ascoltare i suoi tentativi di rimediare.
Chenille cominciò a gesticolare vistosamente, e realmente dispiaciuta gli disse:
- Sono stata una stupida! Devi scusarmi ma… non sono abituata a ricevere tante attenzioni da parte di un ragazzo…
Bruno finalmente spostò lo sguardo verso di lei, e restò ad ascoltarla:
- …Soprattutto se le attenzioni si distendono anche verso mia madre e mia figlia…
Chenille abbassò lo sguardo, e tornando a respirare regolarmente, fece una pausa di qualche secondo, restando a guardarlo come un cane bastonato che cercava di scusarsi.
Bruno sospirò, trovando ingiusto il fatto che la ragazza riuscisse a cavarsela, anche solo con uno sguardo, poi le disse:
- E così… i fiori erano un po’ troppi?
Chenille socchiuse un occhio e in una smorfia, gli disse:
- Forse un tantiiiino…
Poi si lasciò sfuggire una risatina che contagiò subito anche il ragazzo.
Dopo una manciata di secondi trascorsi a ridere, i due si trovarono a guardarsi negli occhi, in modo molto imbarazzante, e così Chenille tornando seria, gli disse:
- Scusa se ho fatto la stronza con te. Non lo meriti.
Bruno sorrise ed acconsentì col capo dicendole:
- Scuse accettate…
Chenille gli sorrise ancora una volta, poi smorzando quell’atmosfera imbarazzante che si era creata, disse:
- Allora… chi è che stasera si esibisce a teatro?
[…]
Nel frattempo, Nina era riuscita a trascinare Francis a cena fuori.
L’aveva obbligata ad indossare un vestitino color rosa confetto, molto corto: avente una scollatura a V che lasciava ben vedere il suo formoso seno, spalline larghe tre dita lungo la lunghezza delle spalle, che andavano a coprirle metà schiena lasciata scoperta al centro da una forma geometrica a U capovolta. La gonna le stringeva in vita, per poi scivolare leggermente larga sulle cosce, fino ad arrivare all’altezza delle ginocchia. Ai piedi calzava degli splendidi sandali neri aperti, col tacco dodici, coperta solo d un cappottino bianco, con i bottoni dello stesso colore lucidi.
I capelli li portava ondulati sciolti lungo le spalle, trucco leggero e naturale sugli occhi, con un rossetto color ciliegia sulle labbra carnose, caratterizzate dalla sua piccola cicatrice sul labbro superiore sinistro.
Nina invece indossava dei jeans a sigaretta, una camicia di jeans blu scura con una t-shirt bianca sotto ed un giubbino di pelle nero con una sciarpa di cotone a pois nera e bianca al colo, e decolté neri chiusi col tacco dieci.
Portava i capelli raccolti in una lunga coda alta, eyeliner nero, tanto mascara, blush marroncino e labbra colorate di un viola scuro da un rossetto opaco che dava un tocco ancor più marcato al suo look della serata.
- Non potevo indossare anche io dei jeans? Con questo vestitino mi sento nuda.
- Sempre a lamentarti…
- Non mi lamento… cioè il vestitino mi piace, però…
- Niente però, niente ma, stai una favola! E comunque… i jeans stretti evitali per un po’, almeno finché non avrai messo su qualche chilo, o accentueranno le tue gambe da stecca di biliardo….
- Ehi! Io non le ho così magre le gambe!
- Normalmente no, ma ti ricordo che sei dimagrita almeno sette chili!
Francis alzò gli occhi al cielo, e si lasciò distrarre dalle luci della città fuori dal finestrino dell’auto dell’amica.
- Si può sapere dove mi stai portando?
- A mangiare un boccone.
- Sì, questo l’avevo capito… ma dove?
- Oh, beh in un ristorantino niente male vicino Malibu. Me l’hanno suggerito alcune ragazze a lavoro. Ci sono stata un paio di volte, e devo dire che si mangia davvero bene. Fanno anche cucina Italiana! Almeno sono sicura che mangerai qualcosa!
Fran sorrise a quelle parole dell’amica, che sembrava essere proprio di buon umore, nonostante Chenille avesse disertato la serata.
[…]
Arrivarono ad un ristorante a pochi passi dal mare, chiamato “Mediterranean”, parcheggiarono l’auto nel parcheggio ed entrarono.
Era quasi tutto pieno, ma per fortuna riuscirono a trovare un tavolo libero, oltre che ad una folla di fan che accerchiarono il tavolo delle due ragazze, per chiedere un autografo e qualche foto a Francis, che vedeva accrescere la sua notorietà vertiginosamente dopo aver partecipato al noto film de “I pirati dei caraibi”.
- Sbaglio o quel tipo ha allungato un po’ troppo la mano mentre scattava la foto con te?
- Di cosa stai parlando?
Disse in una risatina divertita, Fran, mentre era già al suo secondo bicchiere di vino bianco, che la sua amica Nina si era accuratamente fatta portare.
- Ho visto che ti stringeva per benino il toro!
- Ahahahah sarà stata una tua impressione, perché io non ho sentito stringere un bel niente…
- Non ci credo! Francisca!!!
Ad interrompere il discorso delle due ragazze fu Shannon Leto, che sembrò essere lì per puro caso, accompagnato da un suo amico.
Il ragazzo indossava un jeans scuro a vita bassa, con qualche piccolo strappo sulla coscia sinistra ed il ginocchio destro, con cinta che l’aiutavano a star su.
Scarponi color marrone nocciola, che richiamavano il cinturino di pelle dello stesso colore del grande orologio che portava al polso sinistro.
Una maglia nera fumé a scollo a V, sul cui collo vi erano cuciture nere, giubbino di pelle nero simile a quello che indossano i motociclisti di una Harley Davidson, e un orecchino piccolo a pallina nero sul lobo destro.
I capelli li portava spettinati leggermente lunghetti, e tirati su da un po’ di cera per capelli, e il volto lo aveva coperto da una folta barba che probabilmente non tagliava da qualche mese.
L’amico che gli stava alla sua sinistra era alto quanto lui, portava una cascata di riccioli in testa, castano chiaro, occhi rotondi dello stesso colore, folte sopracciglia, un filo di barba e naso a patata.
Non era molto attraente, ma era vestito abbastanza bene: jeans di due toni più chiaro di quello di Shannon, camicia a scacchiera color blu e azzurrina, con anche lui un giubbino di pelle nero che lo copriva dall’umidità della sera, e al piede converse dello stesso tono di blu della sua camicia.
- Ecco perché c’era quella folla impazzita, prima…
Esclamò il riccioluto sorridendo prima in direzione di Shannon, poi guardò Francis.
La ballerina era ancora sorpresa nel rivedere quello che ormai considerava un amico, e che non vedeva ormai da più di cinque mesi.
Neanche il tempo di realizzare che fosse davvero lui nascosto dietro quella folta barba, che si ritrovò avvolta da uno dei suoi super abbracci, e non poté far altro che sorridere e ricambiare la stretta, ma con molto meno forza.
- Ehi!! Shannon!
- Che sorpresa rivederti, Francisca!
Il ragazzo si rialzò e solo in quel momento si accorse che la ragazza che accompagnava Fran, fosse proprio quella che lo colpì il giorno in cui il suo gruppo collaborò con la EmsAndFran sulla coreografia di Hurricane.
Restò qualche secondo a guardarla incantato dalla sua bellezza, poi disse:
- Oh… scusate, non volevamo interrompere una serata tra ragazze…
Shannon distolse lo sguardo da Nina, e si guardò intorno, poi gesticolando guardò Fran e disse:
- A meno che non stiate aspettando qualcuno…
La ballerina notò lo sguardo che il ragazzo riservò alla sua amica, e ricordò che provasse un certo interesse nei suoi confronti, così stando al suo gioco, gli rispose fingendo di non capire il suo voler indagare:
- Ma no, figurati… siamo sole…
A quel punto, si sentì Nina schiarirsi la voce con un colpo di tosse, di chi cerca attenzione, e da sotto il tavolo ricevette un leggero calcetto da parte sua che la richiamò all’attenzione.
Fran dovette trattenersi dall’urlare per il dolore di quel calcetto, e guardò l’amica spalancando gli occhi, poi disse:
- Vi…vi presento la mia amica Nina Petrova… Nonché mia personal stylist e stilista per Valentino…
Shannon si voltò in direzione di Nina ed inclinando le labbra verso il basso, disse:
- Caspita… piacere di conoscerti, Nina.
Non sa perché, ma Francis notava un atteggiamento strano da parte dell’amica, e non poté far a meno di restare a fissarla, mentre con tutto il suo charme si presentava al ragazzo.
- Molto piacere, Shannon…
La stilista gli tese una mano e con eleganza femminile gliela strinse, per poi portare i gomiti poggiati sul tavolo, ed accavallando le gambe con classe, lo guardò e gli disse:
- Anche voi cenate qui, stasera?
Shannon si voltò per un attimo verso il suo amico, e gesticolando disse:
- In realtà siamo venuti a prendere la cena… qui fanno anche il take away… siamo con qualche amico sulla spiaggia attorno ad un falò… anzi, perché non vi unite a noi? Stasera si sta davvero bene, non fa per niente freddo, ve l’assicuro.
Nina sorrise entusiasta e si voltò in direzione di Francis visibilmente esaltata all’idea, ma la ballerina sembrò spaventarsi della cosa a differenza dell’amica, e preferiva restarsene lì.
- Ehm… veramente noi siamo appena…
- Perché no?! Sarebbe fantastico!!!
Fran sbarrò gli occhi e fulminò l’amica con lo sguardo, provando a farle segno in ogni modo di disdire all’istante, ma Shannon e l’amico entusiasti si guardarono, poi il batterista guardò Nina che intanto si era alzata, e lanciando una rapida occhiata al suo fisico e ad i suoi vestiti, disse:
- Bene! Avete un auto? Noi ne abbiamo una, ma i sediolini posteriori sono occupati dal cibo!
- Wow! Avete preso tutto ciò che c’era sui menu?
Domandò stupita Nina, poi Shannon in una risatina roca le rispose dicendo:
- Sì, e a quantità doppia! Dai venite, ci stanno aspettando in spiaggia e sono tutti molto affamati!
Nina aveva già infilato il suo giubbino di pelle, mentre Francis le lanciava occhiatacce e per nulla entusiasta infilò il suo cappottino bianco e prima di andar via, mentre nessuno la vedeva, infilò quella bottiglia di vino nella borsa e lasciò assieme ai ragazzi quel ristorante.
[…]
Intanto Chenille era riuscita a rimediare alla sua ingiusta infuriata verso Bruno, e lo invitò a rientrare in casa per cenare in compagnia della madre e di sua figlia, che sembrava essere al settimo cielo nell’avere il cantante a cena in casa propria.
- Sai, ragazzo… tua madre aveva ragione… se aggiungi un pizzico di zucchero alla salsa di pomodoro, se ne risalta davvero il sapore!
MamaSu ringraziava il ragazzo e sua madre per quel suggerimento che in futuro avrebbe senz’altro ricordato, mentre mangiava quel piatto di pasta col sugo di pomodoro in compagnia dei ragazzi.
Bruno le sorrise gentilmente, e mandando giù un boccone, si pulì le labbra educatamente con un fazzoletto, poi la guardò e disse:
- Si figuri, MamaSu. La mia famiglia cucina il sugo di pomodoro così da tutta una vita.
- Davvero?
- Davvero!
Esclamò in una risatina dolce il cantante, mentre la donna, incuriosita, sorridendogli gli chiese:
- Da dove viene la tua famiglia, bambino?
- MamaSu!
Chenille interruppe quello scambio di informazione tra i due, e guardò con sguardo rimproverante la madre, mentre aggiungeva con un tono di voce più basso:
- Non chiamarlo bambino… è imbarazzante per me, figuriamoci per lui…
Bruno non trattenne una risatina e guardando la ragazza, abbassò anche lui il tono di voce, e facendole l’imitazione, disse:
- Oh ma per me non è imbarazzante…
Anaya sbottò in una risatina, che inevitabilmente contagiò anche Chenille, con imbarazzata da quello sguardo del ragazzo, guardò nel suo piatto, e solo quando lo sentì parlare di nuovo, tornò a guardarlo timidamente:
- E comunque… la mia famiglia ha origini Portoricane e Filippine. Mio padre da Portorico e mia madre dalle Filippine per l’esattezza.
- Dici sul serio?
- Mh, mh…
Acconsentì il ragazzo alla domanda di MamaSu che sorpresa, disse:
- Avevo una mia cara amica quand’ero ragazza che veniva dalle Filippine… da Manila per l’esattezza.
- E’ dov’è nata mia madre.
- Davvero?
- Sì!! Che caso!
- Incredibile…
Esclamò sorridente MamaSu, mentre Bruno lanciava una fugace ma intensa occhiata in direzione di sua figlia, che bellissima come una dea, sorrideva e lo guardava con forse un filo di timidezza dovuta alla situazione troppo intima che si era creata quella sera.
- Mia madre invece viene dal Senegal… lo sapevi?
Anaya guardò Bruno e mentre maneggiava una forchetta un po’ troppo grande per le sue manine, lo informava delle origini di Chenille.
Al ché il cantante si stupì e facendo scemare pian piano quel sorriso dalle labbra, si voltò prima in direzione di Chenille, poi guardò MamaSu e disse:
- Davvero?
- Sì… io e mio marito siamo emigrati negli stati uniti quando eravamo ancora ragazzi… abbiamo famiglia in Senegal, e quando lei e l’altro mio figlio Mike erano ancora piccoli, e il mio caro marito era vivo, tornavamo in Senegal per qualche mese quando ne avevamo le possibilità. Adesso saranno un paio d’anni che non ci torniamo, vero Chenille?
- Già… c’è la zia Hasana che continua a chiederci quand’è che torniamo a trovare lei e i suoi sette figli.
- Wow!
Esclamò Bruno, restando affascinato da quei dettagli sulla famiglia della ragazza, che stava ricevendo in modo molto random.
- Quand’è che te l’ha chiesto?
Domandò perplessa e del tutto stupita MamaSu, guardando accigliata la figlia, la quale alzando gli occhi al cielo, e non trattenendo una risatina, le rispose:
- Su Facebook, MamaSu… ti ho già spiegato un milione di volte di che si tratta…
- Ahhh quell’aggeggio demoniaco! Non sapevo che Hasana ne avesse uno…
Disse l’ultima frase riflettendoci su forse un po’ troppo, poi si sentì Bruno ridacchiare gioiosamente.
- Oggi giorno tutti hanno Facebook…
- Io no, bambino… e ne sono contenta.
Gli rispose la donna, e Bruno alzò le mani a mezz’aria ed esclamò:
- Massimo rispetto!
La seratina a casa De Noir, trascorse tra risatine gioiose, ricordi del passato, buon cibo e un ospite d’onore che sembrava impazzire per la bellezza delle tre donne che accompagnavano quello che sembrava solo l’inizio del suo primo appuntamento con Chenille.
[…]
Dall’altra parte, invece, la serata non sembrava entusiasmare molto Francis, che non si sentiva affatto dell’umore per fare un falò sulla spiaggia in compagnia di Shannon ed i suoi amici.
Nina, al contrario, sembrava molto entusiasta all’idea.
- Ma lo sai che è proprio un gran figo quel tuo amico? Morivo dalla voglia di conoscerlo!
- Io e la mia gamba ce ne siamo accorte…
Rispose con tono acido Francis, mentre era in auto dell’amica che guidava seguendo quella di Shannon che le era davanti.
- Scuuusa!
Esclamò Nina in una smorfia dispiaciuta, mentre era alla guida e lanciava una fugace occhiata all’amica, poi aggiunse:
- Ma non sei eccitata all’idea di un falò in spiaggia?
- Francamente, no… Avevo altri programmi per la serata…
- E sarebbero? Startene a casa in pigiama? No bella mia, tu vieni a quel falò! Anche se non conosci nessuno!
Per un attimo, a Francis sembrò di risentire Emma in una di quelle tante volte in cui riusciva a trascinarla fuori di casa per uscire.
Nina notò quel sorrisetto e non poté non sorridere di ricambio, anche se non conosceva il vero motivo che l’avesse fatta sorridere.
- Ecco, brava, mantieni quel sorriso sulle labbra per tutta la serata, intesi??
Fran ancora sorridente alzò gli occhi al cielo ed acconsentì tacitamente a quelle parole dell’amica.
Finalmente, arrivarono in spiaggia, e assieme a Shannon ed al suo amico (di cui ancora non conoscevano il nome) parcheggiarono in un parcheggio all’aperto, poco distante dalla spiaggia, da cui si poteva già notare il falò.
- Eccoci!!
Esclamò Shannon scendendo dall’auto e voltandosi in direzione delle ragazze, che parcheggiarono l’auto proprio accanto alla sua.
Nina scese e sorridente si avvicinò al batterista che cominciava a scaricare le numerose buste di cibo che aveva sui sediolini posteriori della sua jeep.
Francis ci mise un po’ a scendere dall’auto, presa da un improvviso giramento di testa, dovuto a dei grossi sorsi di vino fatti prima al ristorante. Afferrò ben stretta la sua grande borsa contenente la bottiglia di vino bianca francese, e si avvicinò ai ragazzi, quando si accorse che l’amico di Shannon la stesse fissando, così si voltò a guardarlo e gli sorrise un po’ a presa per il culo, ma lui le si avvicinò e disse:
- Non mi sono ancora presentato… è un vero piacere per me conoscerti, io sono Jamie.
Fran abbracciava quella borsa come se fosse stata un peluche a cui si stesse aggrappando, e guardando il ragazzo essere così gentile con lei, la fece sorridere in modo più naturale stavolta, e gli disse:
- Piacere, Jamie… sei un batterista anche tu?
Il ragazzo ridacchiò e disse:
- No, ma suono la chitarra…
- Oh.
- Ehi, Jamie, comportati da gentiluomo e prendi queste buste dalle mani di Nina, avanti!
- Ops! Subito, arrivo!
Il giovane riccioluto si allontanò da Francis e andò a prendere le numerose buste dalle mani di Nina, che diceva:
- Non c’è bisogno di tanta galanteria, ragazzi. Riesco ancora a portare qualche busta…
- Avanti, andiamo!
Disse Shannon ridacchiando in direzione della ragazza che intanto veniva liberata da tutte le buste di cibo che si era caricata, e mentre i due ragazzi si avviavano verso la spiaggia, lei si voltò a guardare Francis e la beccò mentre si guardava intorno con aria strana.
- Ehi, Fran!! Dai, andiamo?!
La balerina si avvicinò all’amica, e a passo lento accompagnata da lei, seguì i ragazzi sulla spiaggia.
- Ehi… tutto ok? Perché ti guardi intorno?
- Niente… mi sono appena ricordata che sono stata su questa spiaggia giusto prima di partire…
- Ah sì? E perché?
Fran si strinse nelle spalle, e non volendo comunicarle che vi fosse stata in preda ad i suoi ricordi su Justin, con risolutezza, disse:
- Prendevo una boccata d’aria in riva al mare…
Nina le sorrise e con entusiasmo, prendendola sotto braccio, le disse:
- Beh allora succederà anche stasera! Dai sbrighiamoci!
Raggiunsero il resto dei ragazzi che se ne stavano attorno a quel fuoco sulla sabbia, seduti tutti attorno, che non appena videro Shannon e Jamie con le buste colme di roba da mangiare, un paio di loro si alzarono e corsero a dar loro una mano.
- Vedo che avete compagnia?
Esclamò un ragazzo, mentre afferrava le buste dalle mani di Shannon, e si voltava a guardare due figure femminili avvicinarsi a loro.
- Ehi Jar, guarda chi si è unito a noi!!
Shannon esclamò il nome del fratello che gli dava le spalle, mentre era vicino al fuoco con la chitarra tra le mani circondato da un paio di amici ed amiche.
Francis si fermò di botto nel vederlo voltarsi nella sua direzione, che era anche quella del fratello.
Se Shannon non l’avesse chiamato col suo nome, Fran non l’avrebbe mai riconosciuto.
In quei cinque mesi, il ragazzo era diventato quasi un'altra persona.
Era dimagrito qualche chilo anche lui, ed il suo essere vestito completamente di jeans, mise la cosa in evidenza.
Indossava un jeans abbastanza stretto, una t-shirt grigia coperta da un giubbino di jeans dello stesso colore del pantalone, abbottonato sino a sotto il collo.
I capelli gli erano cresciuti molto, e li portava legati in un codino, coperto da un grosso cappello come quelli dei cowboy ma molto meno alto.
Oltre ad i capelli, aveva lasciato crescere una folta barba, che gli copriva mezzo volto, così come aveva fatto suo fratello.
Stavano forse attraversando una fase acuta di clochard?- pensò Francis trovando il look dei due ragazzi molto trascurato, ma ecco che finalmente le due ragazze arrivarono a pochi passi dal falò e guardarono Jared che riponeva via la chitarra e guardava sorpreso in direzione di Francis, forse anche lui non l’aveva riconosciuta.
- Ehi… ciao. Cosa ci fai qui?
Le domandò mentre le si avvicinava e le tendeva una mano, dopo aver guardato curioso il fratello.
Francis si sorprese nel vederlo salutarla cordialmente, da quando lo conosceva questa era la prima volta in cui sembrava felice di vederla; così non poté far a meno di sorridergli e dire:
- Mi hanno trascinata qui con la scusa del falò…
- Ti piace il fuoco?
Domandò lui di getto, ma altrettanto di getto lei gli rispose:
- Solo se non finisco bruciata…
I due si strinsero la mano in segno di saluto e si lanciarono una fugace ma intensa occhiata, poi Shannon interruppe quel momento dicendo:
- Lei è Nina, la sua…
- La sua personal stylist. Lo so… piacere di conoscerti.
Jared sorprendentemente conosceva già Nina, ma solo di nome, difatti anche la stilista se ne sorprese, ma poi gli sorrise compiaciuta e andò a stringergli la mano con molta più femminilità di Fran.
- Che bello sapere che mi conosci… io ho seguito molti dei tuoi film, è un onore poterti conoscere.
Jared acconsentì col capo e le sorrise, lieto di sentirle dire quelle parole, mentre Francis accigliata e del tutto sorpresa, guardava l’amica presentarsi al ragazzo, che fu interrotto da una ragazza mora e alta che ancora attorno al fuoco, disse:
- Jar!!! Torna a suonare per noi! Avevi promesso una canzone anche per me…
Jared si voltò di scatto in direzione della giovane, ed alzando a mezz’aria la sua chitarra, disse:
- Arrivo subito, Dakota!
La ragazza era fiancheggiata da altre due giovani ragazze, entrambe bionde, ma con tagli di capelli differenti.
Sembravano essere delle modelle, molto poco vestite e aventi tutte l’aria di ragazze “facili”.
Fran restò ad osservarle in silenzio, senza ricevere una minima attenzione da parte loro, e cominciò a pensare che quei due ragazzi fossero coinvolti in qualche giro di prostituzione, perché non riusciva a spiegarsi come mai fossero sempre in compagnia di troiette.
[…]
Passò qualche minuto e tutti attorno al fuoco mangiucchiavano qualcosa ed ascoltavano Jared accordare la sua chitarra ed intonare qualche sua canzone.
Fran era seduta sulla sabbia, affiancata dalla sua Nina che mangiava un piatto con del cibo messicano all’interno, mentre lei si rifiutava ancora una volta di toccare cibo, e si limitava a guardare gli altri nutrirsi e ad ascoltare Jared cantare.
Le sembrò particolarmente piacevole da ascoltare, nonostante si lasciasse andare ad improvvisi acuti, che anche se sembravano stonati a primo ascolto, in realtà risultavano abbastanza piacevoli ed intonati.
Era la prima volta che lo ascoltava dal vivo, nei mesi passati si era limitata ad ascoltarlo nei suoi tre album di studio, e lo trovava anche molto bravo.
Adesso era a due passi da lui, su una spiaggia, attorno ad un fuoco mentre l’osservava e l’ascoltava cantare una canzone di cui non conosceva il testo, né il titolo e né tantomeno la musica.
Di tanto in tanto si distraeva nell’osservare Shannon strafogarsi qualsiasi cosa si trovasse nel suo piatto, e trovandolo buffo non tratteneva delle risatine sotto i baffi.
Quasi tutti i presenti la riconobbero appena Shannon presentò lei e Nina ai loro amici, e sembravano davvero entusiasti di fare la sua conoscenza, comprese le modelle.
[…]
- Guarda che ti ho vista…. Non hai toccato cibo!
- Non ho molto appetito, Nina…
- Ma non puoi continuare a bere quel vino bianco francese a stomaco vuoto! Fa male non lo sai?
- Ma non sono a stomaco vuoto.
- Ah no?
- No! Ho portato la cioccolata!
Fran allungò le mani nella sua borsa e dopo averci rovistato dentro, afferrò un paio di barrette di cioccolata molto grandi.
- Woooh!!! Cioccolata! Potevi dirlo prima, morivo di fame!
Del tutto inaspettatamente, si sedette accanto a loro Jared, che posò la chitarra sulla sabbia e guardava quelle tavolette di cioccolata tra le mani della ballerina.
- Anche tu non mangi? Ma qual è il vostro problema?
- Ce l’hai due, tre anni da dedicarmi? Ho molti problemi…
Esclamò serio il ragazzo, tradendosi poi da una risatina divertita, che contagiò subito Nina, mentre Francis lo fissava incuriosita.
Si sorprese del fatto che fosse un amante della cioccolata, quasi ai suoi stessi livelli, e anche del fatto che fosse stato l’unico assieme a lei a non aver toccato cibo.
Se ne domandava il motivo, mentre lui si voltò a guardarla e disse:
- Allora? Mi offriresti un po’ della tua cioccolata o vuoi tenerla tutta per te?
Fran tornò con i piedi per terra, e scuotendo il capo, allungò una mano verso di lui e gli offrì qualche barretta di cioccolato.
- Certo che no… scusami. Prendine quanto ne vuoi… ho praticamente solo questo in borsa…
Jared accigliò lo sguardo e con un sorrisetto sotto i baffi, le chiese stupito:
- Davvero? Strano… di solito voi donne nelle borse avete chili di trucchi e robe simili. Sei la prima che conosco a cui piace andare in giro con le scorte di cioccolata.
Fran gli sorrise prendendo altre barrette di cioccolato dalla sua borsa, e gli rispose:
- E’ l’unica cosa che mangio con piacere… sono una di quelle donne che si rifugia nel cioccolato…
- Oh, buono a sapersi, perché anch’io mangio solo cioccolato, e siamo migliori amici da tutta una vita.
Fran alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise divertita, senza aggiungere altro, mentre
Nina se ne stava lì in silenzio ad osservarli in tutta la loro stranezza,
- Ehilà Francisca! Allora? Ti diverti?
Del tutto inaspettatamente, Shannon si avvicinò ai tre, e si mise a sedere tra Francis e Nina, che si voltarono a guardarlo, accompagnate da Jared che dava un morso ad una delle tavolette di cioccolato che gli aveva gentilmente offerto la ragazza.
- Ehi!
Disse Francis sorridendogli, poi vedendolo sedersi accanto a loro, si voltò a guardarlo e gli disse:
- Sì, ci divertiamo molto…
- Ehi… chi ha dato la cioccolata a Jared?
- Uhm…
Francis non sapeva se rispondergli o meno, notando il suo tono di voce allarmante, così non lo fece affatto, ma al suo posto rispose Nina:
- E’ stata Fran. È l’unica che conosco che cammina con le barrette di cioccolata di ogni tipo e di ogni marca nella borsa.
- Che cosa?
Il batterista si stupì e voltandosi a guardare la stilista, le chiese:
- Vuoi dirmi che al mondo esiste qualcuno più scellerato di Jared?
Nina scoppiò in una risatina divertita, accompagnata da Fran che imbarazzata se ne stava in silenzio a guardare i due, finché non vide Shannon guardarla e dirle:
- Conoscevo soltanto lui così innamorato della cioccolata…
- Mhhhh…. Questa qui è svizzera. Ha le nocciole, dovresti assaggiarla, Shan!
Jared si lasciò andare a dei mugugni di piacere mentre masticava quella cioccolata svizzera, e fece sorridere Francis, che voltandosi gli disse:
- A differenza loro, cominci quasi ad essere normale ai miei occhi, lo sai?
- Cosa???
Sbottò in una risatina Shannon, mentre restava incredulo a fissarli, al ché Jared accigliando lo sguardo, ingoiò il suo boccone di cioccolato e le disse:
- Sono felice di sentirtelo dire, eff…
- Come, scusa?
- Non farci caso, Francisca…Jared ha problemi col francese…
Disse Shannon ridacchiando, al ché il fratello alzò un dito indice per rimproverarlo e cominciando a parlare con un buffo accento francese, disse:
- Common te permi garçon? Je parlé an perfet François! (gli errori sono voluti)
- Oh de vrai? Je peux enfin être en mesure de pratiquer mon français avec quelqu'un!
Il perfetto francese di Francis, lasciò senza parole i ragazzi, in special modo Jared che sembrò essere diventato una statua di sale mentre la fissava come se fosse stato un alieno.
Ad interrompere quel momento fu la fragorosa e rumorosa risata di Shannon che contagiò immediatamente anche Nina, mentre Francis guardava Jared con una finta aria di superba, tipica di tutti i francesi, e gli sorrideva sotto i baffi.
- Comment avez-vous me appelez?
- Smettila di mortificarlo, Francisca, ti prego!! Ahahahahahahahahahahahahahahah
Shannon sembrava essere sul punto di essere soffocato dalle risate, ed approfittando della situazione, e dal fatto che né Francis, né Jared stessero guardando nella sua direzione, il ragazzo si voltò e mise un braccio lungo le spalle di Nina e guardandola a distanza riavvicinata, le disse:
- Sai, vorrei che ci fosse stato anche Tomo in questo momento…
Il ragazzo diventò serio ed aggiunse:
- Anche tu conosci il francese?
[…]
Intanto Francis insisteva nel chiedere a Jared perché l’avesse chiamata in quel modo così strano, e il ragazzo finalmente dopo varie insistenze da parte della ragazza, le disse:
- Beh perché hai un nome troppo lungo per i miei tempi. Pronunciare solo la “F” mi risulta più comodo…
- Oh… quindi non ha niente a che vedere col Francese?
Jared sbottò in una risatina che contagiò anche lei, poi furono interrotti da quel ragazzo con i riccioli di nome Jamie.
- Ehi, Jared, i ragazzi stanno scommettendo duecento dollari a testa su chi farà il bagno, dicono che l’acqua sia gelida… poi beh guarda che onde.
Il riccioluto si voltò verso il mare per indicare ai due le alte onde che c’erano quella sera, poi tornò a guardarli e disse:
- Volete partecipare?
Francis sbarrò gli occhi a quelle parole: duecento dollari a testa? Ma quei ragazzi saranno stati una decina…
In un battibaleno cominciò a vedere dinnanzi a sé una facile possibilità di guadagnar dei soldi per far qualcosa che non la spaventava affatto.
Cosa sarà stato mai fare il bagno di notte nel mese d’ottobre?
- Duecento dollari dici?
Domandò Francis voltandosi a guardare il ragazzo, che sorridendo, la guardò e disse:
- Sì, esatto. Che fai, Jared, partecipi o ti butti?
- Mi lancio dalla scogliera se arriviamo a cinquecento a testa.
A quelle parole Nina, Shannon, Jamie e Jared si voltarono a fissare Francis increduli del fatto che stesse dicendo sul serio.
- Tu cosa?!?
Domandò sconvolta Nina, mentre Francis si alzava in piedi e si dava una ripulita a quel cappottino, dalla sabbia che vi si era appiccicata addosso.
- Se lo fai davvero te ne do mille.
Disse Jared sicuro del fatto che la ragazza stesse bluffando, al che anche Shannon si alzò in piedi, dopo Nina, che andò ad afferrare Francis per un braccio e del tutto certa che l’amica sarebbe stata capace di compiere una follia simile le disse:
- Non osare nemmeno pensarlo!
Francis la guardò e le sorrise con quel suo tipico sorriso che tirava su quando era sul punto di fare una follia, mentre cominciava a sbottonarsi il cappotto e gettarlo poi sulla sabbia.
- Cosa vuoi che sia un tuffo per seimila dollari facili?
La ragazza superò l’amica che restò pietrificata da quel sorriso di Fran, che si avvicinò a Jared e agli altri ragazzi dicendo loro:
- Accetto la scommessa… avete tutti cinquecento dollari in tasca, vero?
- Che cosa?
- Ma è matta?
- Wow ma è davvero fuori di testa come dicono i giornali…
I commenti dei ragazzi si accavallavano tra loro, mentre increduli guardavano in direzione della ballerina, che li osservava ridere.
- Scusa, Jamie, ma io avevo capito che erano duecento…
Uno dei ragazzi guardò il riccioluto, scontento che il prezzo fosse cambiato, al ché Francis si voltò a guardarlo e disse:
- Facciamo cinquecento se mi lancio da quella scogliera…
La ragazza indicò con un dito una scogliera poco lontana da lì, che arrivava fin su una montagna non più alta di cinquanta metri.
Il ragazzo era l’unico a non aver ancora capito le condizioni della ballerina, così deglutì stupito, e dopo un momento di sconcerto, sorrise euforico della cosa e disse:
- Questo si che cambia tutto!!!
- NO! Francis!!
Nina si avvicinò all’amica e la bloccò per i polsi.
- Tu non farai una pazzia simile in mia presenza! Hai visto le onde???!!
- Buuuu!!!
- Mandatela viaaa!!
- Shannon portala via da qui, avanti!!!
I maschietti del gruppo si fecero prendere dall’entusiasmo della cosa ed inveirono contro Nina la guastafeste, al ché Fran sbottò a ridere e guardando l’amica disse:
- Mi servono quei soldi… ricordalo…
Con lentezza capovolse la situazione e riuscì a liberare la presa ai polsi dell’amica, facendo lo stesso con lei, poi facendole l’occhiolino, le disse:
- Torno subito.
A quel punto Nina fu affiancata da Shannon che la braccò in un abbraccio per impedirle di muoversi, e così lei provò inutilmente a liberarsi per cercare di fermare l’amica:
- No!!! Fran ti prego fermati!! Non farlo!! Te li do io i soldi!!!
Non vi fu modo di fermarla, e Francis, accompagnata dalle urla d’incoraggiamento dei ragazzi, si avvicinò a quella scogliera e cominciò a scalarla stando molto attenta a dove mettesse i piedi e a non scivolare.
[…]
Nel frattempo a casa De Noir erano arrivati Eddy e Jay, del tutto ignari del fatto che vi fosse stato Bruno.
Il cantante dovette ufficialmente rinunciare a quel primo appuntamento con la ragazza, ma nonostante ciò fu comunque lieto di trascorrere del tempo assieme ai ragazzi e alle donne di casa.
- Questi biscotti con sopra la marmellata e la crema sono pura goduria per la mia bocca!
- Ti piacciono zio Jay? Ce l’ho messa io sopra la crema e la marmellata di ciliegie che ha portato Bruno per la nonna!
- Davvero, baby?
- Sììì!!
- Oh ma allora meriti un bacio, vieni qui!!
Jay si spupazzò di coccole la bambina, che se la rideva tra le braccia di quello che considerava uno zio quanto Mike.
Chenille ridacchiava pacatamente, mentre dava un piccolo morso su quei deliziosi biscotti e si sentiva lo sguardo di Bruno addosso, così spostò lo sguardo verso di lui, e ancora sorridente e mentre masticava, lo guardò a lungo per qualche secondo.
Forse a fine serata avrebbe dovuto ammettere che quel ragazzo fosse uno come tanti in fatto di umiltà e semplicità, ma del tutto diverso dai soliti ragazzi con cui era uscita in quegli anni.
Vedere sua figlia felice della sua presenza lì, le riempiva il cuore di gioia, e questa era l’unica cosa che contava per lei.
[…]
- Vi prego ragazzi, fatela scendere!
Nina era così disperata che aveva cominciato a piangere, e finalmente sia Jared, che Shannon, si resero conto che fosse davvero spaventata da quello che stava per fare l’amica.
Assieme a tutti quanti gli altri, si erano avvicinati a quell’alta scogliera per guardare Francis scalarla per poi gettarsi nelle acque oscure di quel mare mosso da onde tipiche dell’oceano, e Jared voltandosi in direzione della stilista, le disse:
- Di che hai paura? Se ha proposto di farlo significa che non ne è spaventata… quindi perché dovresti esserne spaventata tu per lei?
- Perché le voglio bene e non voglio che si faccia del male!!!
Le rispose visibilmente sconvolta Nina a voce alta, così alta che tutti si voltarono a guardarla, così Shannon, per calmarla, le afferrò le braccia e cercando di farsi guardare negli occhi, le disse:
- Ehi, ehi, calmati Nins… calmati…
La stilista spostò lo sguardo verso il più grande dei fratelli Leto e sconvolta disse:
- Calmarmi? Non posso! La mia amica sta per lanciarsi da una scogliera! E tutto per dei dannati soldi!!!
- Perché ha così bisogno di soldi? È forse in banca rotta?
Domandò con tono calmo ma curioso Jared, mentre seguiva Francis con lo sguardo raggiungere la cima di quella scogliera.
Nina, alzò lo sguardo verso Francis e con un nodo in gola gli rispose:
- No, ma non ha abbastanza soldi per sciogliere un contratto che copre i settecentocinquantamila dollari…
- Settecen….CAZZO!
Esclamò totalmente stupito Shannon, mentre Jared continuando a fissare Francis, disse:
- Credo di averne sentito parlare in giro… ti riferisci al contratto della sua scuola con quel Timberlake?
- Proprio così… ma vi prego fatela scendere! Le do io tutti i soldi di cui ha bisogno, ma non fatela lanciare da lì sopra vi scongiuro!!!
Nina smise di guardare in direzione di Francis e si rifugiò tra le braccia di Shannon chiudendo gli occhi per non guardare.
Il ragazzo la strinse tra le sue braccia forzute, e nel frattempo guardava Francis che lentamente si avvicinava al confine di quella scogliera per dare uno sguardo giù.
Sembrava essere davvero disposta a qualunque cosa pur di ottenere dei soldi, eccezion fatta per i prestiti, soprattutto con le persone a lei care come amici o parenti.
Quelli sarebbero stati soldi vinti con una scommessa, e non aveva affatto paura di lanciarsi da una scogliera ripida come quella.
Nei suoi mesi trascorsi in sud America, anni addietro, aveva commesso follie ben peggiori, eppure ne era sempre uscita illesa… o quasi.
Lanciò un’occhiata verso i ragazzi che si erano raggruppati vicino la scogliera per poterla vedere commettere quella follia, e sorrise presa da un momento di adrenalina, che cominciava a farsi spazio dentro di lei.
Decise poi di sfilar via il vestitino che indossava, e lo lasciò cadere nel lato della spiaggia, mentre l’osservava precipitare verso la sabbia, cominciando già a percepire un senso di vuoto che l’avrebbe colpita non appena si sarebbe lanciata da quella scogliera verso l’oceano.
Restando solo in biancheria intima, sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi, che non smettevano di incitarla, prese una breve rincorsa e chiudendo gli occhi si lanciò da quegli scogli, fino a precipitare in quelle acque gelide ed oscure.
[…]
- Ehi, Eddy… l’accompagni tu in camera sua?
- Ma certo, Cheny… lascia fare …a me.
Il ragazzo prese la piccola Anaya tra le braccia, e cercando di non svegliarla, la portò in camera sua per metterla a letto, mentre Jay e Bruno si concedevano una sigaretta sulla veranda di casa.
- MamaSu…hai bisogno di qualcosa? Vuoi che ti aiuti a mettere il pigiama?
- Il giorno in cui tu dovrai mettere il pigiama a me, è ancora molto lontano, bambina…
Chenille non trattenne una risata a quella risposta a tono offeso della madre, ma poi la donna sorridendole, la guardò e prima di andar via le disse:
- Va da quel ragazzo e cerca di ringraziarlo per la bella serata che ha fatto trascorrere a tutti… in special modo a tua figlia.
Chenille la guardò ma non riuscì a dir nulla, si limitò ad acconsentire col capo mente le abbozzava un sorriso a labbra serrate e l’osservava andar via.
Al ché dopo attimi di titubanza, presa da un insolito e strano moto nervoso, si decise a raggiungere Bruno e l’amico Jay fuori in veranda.
Bruno alzò lo sguardo verso di lei, mentre era seduto su quel comodo divanetto a dondolo, e le sorrise dolcemente, mentre teneva una sigaretta tra le mani.
- E’ proprio crollata, eh?
Chenille sorrise a quelle parole e distolse lo sguardo ripensando alla bella serata che avesse trascorso sua figlia Anaya, che adesso dormiva profondamente nel suo lettino.
- Ehi Chenille, a te Francis ha detto niente del progetto sul nuovo brano di Bruno?
A quella domanda di Jay, Chenille accigliò lo sguardo e guardandolo confusa, disse:
- No… no, non ne so niente. Di che si tratta?
- Vedi?
Disse Jay, stringendosi nelle spalle mentre guardava l’amico.
- Dev’essersene dimenticata… non sarà nemmeno una settimana che gliel’ho proposto…
Chenille fissava i due interrogativamente, in attesa di ricevere spiegazioni, ma proprio in quel momento furono raggiunti da Eddy, che si chiuse la porta di case alle spalle.
Jay indossava un pantalone nero, con due grandi tasche laterali, una t-shirt bianca con una scritta nera al centro e un giubbino di raso nero con due strisce bianche trasversali sul petto, con al piede comode scarpe da ginnastica bianche, con lacci neri, e capelli rasati, ma già con la sua solita ricrescita afro velocissima.
Eddy invece indossava un jeans a vita bassa nero con una camicia bordò sbottonata al collo, che metteva in risalto la sua carnagione color cioccolata, e con un cardigan grigio avente due tappezzataure ovali sui gomiti dello stesso colore della camicia. Capelli lisci con tanto gel e un filo di barba che lo rendevano ancora più attraente del solito.
- Ehi, Eddy, tu ne sai niente del progetto di Fran col nuovo brano di Bruno?
- Mh… mi pare di avergliene sentito parlare distrattamente mentre andava via l’altra sera dalla EmsAndFran. Dice che ce ne parlerà meglio in questi giorni, perché? Voi ne sapete di più?
- No, in realtà non ne sappiamo niente…
Rispose Jay, ma poi Bruno ripeté:
- Sicuramente se ne sarà dimenticata…
- Fran non è tipo che dimentica certe cose.
Disse Chenille guardando Bruno, al ché Jay disse:
- Assolutamente! Quella ragazza torna ad essere un soldato quando si tratta di lavoro.
- A me ha detto che ce ne parlerà meglio in questi giorni, ma che ha già in mente cosa fare…
Eddy rassicurò gli amici e poi si mise a sedere su una sedia a dondolo accanto a Jay e Bruno che non faceva altro che rubare sguardi verso Chenille mentre finiva quella sigaretta.
Chenille nel vederlo fumare, trovava che fosse molto più carino del solito, aveva un qualcosa che lo rendeva più sexy ai suoi occhi, ma poi dovette ammettere che non era per niente paragonabile a Trevor (il padre di Anaya) che riusciva a mandarla su di giri col suo fare così da rude e bastardo, totalmente diverso da Bruno, che però cominciava pian piano a farsi notare dalla ragazza.
[…]
- Non riemerge!!!
Nina si era voltata non appena ebbe sentito il tonfo del tuffo di Francis e col fiato sospeso attendeva che l’amica riemergesse da quelle acque mosse ed oscure.
Si accorse che Jared cominciasse a preoccuparsene, facendo un passo in avanti, forse pronto a tuffarsi per andare in suo soccorso, ma finalmente vide l’amica riemergere dai fondali dell’oceano, e tutti urlarono ed applaudirono in sua direzione.
- Ce l’ha fatta!!
Esclamò entusiasta Shannon, mentre sorrideva e la guardava nuotare verso riva.
Nina sciolse quell’abbraccio col batterista, e si precipitò verso riva, mente Jared scuoteva il capo e lasciando sentire il fratello, disse:
- E’ completamente pazza…
Shannon lo guardò e sorrise, mentre applaudiva in direzione di Francis, che accompagnata dalle onde riuscì a toccare la riva.
Nina dimenticò totalmente la sua paura del mare, facendosi soprastare da quella ancor più spaventosa di poter per vedere Francis priva di vita (paura che aveva provato per utto il tempo di quel folle gesto dell’amica) e correndo verso di lei, si bagnò tutto il pantalone per poterla andare ad afferrare mentre risaliva a riva con addosso solo un completino intimo.
- Sei una fottuta incosciente lo sai vero??!!! Ho rischiato un infarto per colpa tua!!! Ti odio! Ti odio! Ti odio!
Le urlava mentre la stringeva forte in un abbraccio e la tirava sempre più a riva ed in salvo.
Francis si buttò tra le sue braccia, esausta dell’aver nuotato contro corrente, e si lasciò andare ad un sorriso a quelle false parole dell’amica, che non faceva altro che dirle che l’odiasse mentre cercava di tirarla in salvo da quelle onde del mare di cui fosse così terrificata.
Una volta risalite la riva, Jamie, il ragazzo riccioluto, raggiunse le ragazze ed avvolse Francis in una grossa asciugamano che avevano portato i ragazzi, per ripararla dal freddo che calò su quella folle notte di falò sulla spiaggia.
- Grazie…
Fran si lasciò avvolgere in quella enorme asciugamano colorata, e intanto cercava di ricordarsi il nome del ragazzo, che fortunatamente le venne alla memoria in un lampo:
- Jamie! Grazie…
- Sei stata incredibile!
Esclamò in un sorriso euforico il ragazzo, ricevendo un’occhiataccia da parte di Nina, ma poi tutti gli altri ragazzi accerchiarono la ballerina, ed applaudendo il suo coraggio le dissero:
- Sei una grande!
- Evviva Fran!
- Sììì! Evviva la ballerina!
- Che folle!
- Già! Non pensavo lo facesse davvero!
- Ahahahah ora mi tocca sborsare cinquecento dollari!
I commenti dei ragazzi si accavallarono tra loro, finché uno di essi, non urlò in direzione di Jared:
- Fortuna che sono uscito munito, stasera! Ehi Jar, la prossima volta che inviti pazze simili, dimmelo che non vengo! …Cioè devo pur riguardare il mio portafoglio.
Al ché il cantante sorrise, e restando ancora seduto sulla sabbia accanto al fuoco, gli rispose.
- Ehi Steve, ti ricordo che è stato Shannon a trascinarla qui.
I due ridacchiarono tra loro, poi Jared spostò lo sguardo verso Francis, che veniva portata vicino al fuoco da Jamie e Nina, per asciugarsi da quell’acqua gelida.
- Com’era l’acqua?
Le domandò ironicamente, mentre accordava la sua chitarra, nascondendo un sorrisino sotto i baffi, al ché la ragazza spostò lo sguardo verso di lui e ricambiando quel sorriso, gli rispose con una sopracciglio alzato in una smorfia ironica:
- Bagnata…
- Francisca!!! Sei davvero incredibile!!
Shannon si fece spazio ed andò a travolgerla in uno dei suoi super abbracci e ne approfittò per riscaldarla.
Fran sorrise e si lasciò andare tra le sue braccia, restando intrappolata in quell’asciugamano e tra le sue braccia.
- Lo sai, Johana ha fatto un video mentre ti tuffavi!
- Davvero? Voglio vederlo!
Esclamò Fran mentre scioglieva l’abbraccio e guardava l’amico ancora sorridente, dopodiché sentì Nina lamentarsi e dire in tono acido e a voce bassa:
- Johana… che cogliona! Spero che le cada il cellulare in mare!
Francis la guardò e le fece segno di abbassare la voce, sbarrando gli occhi, mentre Shannon distrattamente cercava la ragazza:
- Ehi, Johana!! Vieni, Francisca vuole vedere il video che hai fatto!
- Arrivo!!!
Esclamò la ragazza e cominciò a fare una corsetta in direzione del ragazzo, che prendeva posto accanto a Francis che continuava a starsene avvolta in quell’asciugamano mentre si riscaldava col calore di quel fuoco.
- Sei stata uno sballo!!
Disse Johana guardando e sorridendo verso Francis, mentre prendeva il cellulare e le mostrava il video del suo tuffo estremo, sotto lo sguardo colmo di dissenso di Nina, che le tentava tutte pur di non rispondere al suo istinto di ficcare la faccia di Johana sotto la sabbia.
Era ancora troppo sconvolta per la pazzia fatta da Fran, e le sarebbero servite settimane per riprendersi del tutto.
[…]
- Mi dispiace non essere venuta allo spettacolo di quel tuo amico, stasera…
Intanto Chenille e Bruno erano riusciti ad avere un po’ di privacy, dopo che Eddy e Jay se ne fossero andati.
Il cantante stava per lasciare la casa dei De Noir, mentre Chenille lo accompagnava alla sua auto e si avvolgeva nel suo cardigan di lana che aveva infilato da sopra il suo vestitino per non restare congelata in quella umida sera di ottobre.
- Ah, figurati… non importa.
Chenille lo guardò accigliato e gli disse:
- Davvero?
Bruno si strinse nelle spalle e disse:
- No, perché ci andremo domani sera…
Chenille si lasciò sfuggire una risatina ed abbassò lo sguardo verso le sue scarpe, imbarazzata mentre camminava a passo lento assieme a lui per raggiungere la sua jeep.
- Scusa ancora per quello che ti ho detto stasera…
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui, il quale diventando serio, la guardò di ricambio e disse:
- Non scusarti più…se vuoi farti perdonare, accetta il mio invito per domani sera…
Chenille socchiuse le labbra e in una smorfia, alzò lo sguardo verso di lui e disse:
- Ok… va bene, allora… domani sera.
- Domani sera.
Ribatté lui sorridendo soddisfatto della sua riuscita.
- Grazie per i biscotti e la marmellata… erano davvero squisiti! E… grazie anche per il libro di spartiti per Anaya… non pensavo ricordassi che stesse prendendo lezioni di piano…
Bruno si mise le mani nelle tasche dei jeans, e sorridendo timidamente abbassò lo sguardo, poi si voltò a guardarla e disse:
- Non ringraziarmi. I bambini vanno spinti verso le passioni sin da piccoli… è quello che faccio anche con i miei nipotini.
Chenille lo guardò comprese in quello stesso momento che avesse un cuore d’oro.
Gli rivolse un tenero sorriso, che per poco non lo lasciava privo di vita lì, su quella strada deserta, dove vi erano parcheggiate tante auto, tra cui la sua jeep.
- Ascolta, Chenille…
La ragazza fu catturata da quella frase, e lo guardò ansiosa di sapere cosa volesse dirle, così lo lasciò parlare:
- …Voglio che tu sappia che ho saputo da Francis che non hai più rapporti col padre della bambina… e anche che al momento non ti frequenti con nessuno… per questo mi sono permesso di farmi avanti in questi mesi… insomma non pensare che…
- Non penso a nulla, Bruno, tranquillo.
La ragazza gli sorrise, poi aggiunse:
- …Ti confesso che sono lusingata da questo tuo corteggiamento… ma anche se domani sera verrò a teatro con te, avrò bisogno di tempo per pensarci… non voglio illuderti, né voglio illudere me stessa… spero che capirai…
Il cantante la guardò, e capendo le sue intenzioni abbassò lo sguardo ed acconsentì:
- Capisco perfettamente…
Dopo una manciata di secondi di silenzio, questo tornò a guardarla e disse:
- …Prenditi tutto il tempo che vuoi. Buonanotte. Chenille.
Le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla guancia, poi, a pochi centimetri di distanza dal suo volto, le rivolse una lunga ed intensa occhiata prima di salire a bordo della sua auto ed andarsene, lasciandola sola nella più totale confusione tra testa e cuore.
[…]
In spiaggia, Francis era tornata asciutta, ma continuava a restare avvolta in quell’asciugamano, mentre si scaldava davanti quel fuoco ed ascoltava Jared suonare ancora una canzone.
Poggiò la testa sulla spalla dell’amica Nina, e chiudendo gli occhi, mentre la testa continuava a girarle ancora a causa di quelle forti onde del mare, ascoltava il ragazzo pronunciare queste parole di una canzone che ancora una volta, non conosceva:
Hang me down
By the river bed
With the other dead
I will die without a sound
Save me, save me, save...
Oh lord save me, save me again

“Salvami, signore, salvami di nuovo”
Questa frase le rimbombò in testa un paio di volte, mentre ad occhi chiusi si immaginava di piangere ripensando a Justin, ad Emma e a tutti quei momenti difficili della sua triste vita in cui ebbe bisogno di essere salvata da un Dio che forse esisteva.
Riaprì gli occhi, e restando poggiata alla spalla dell’amica, alzò lo sguardo verso Jared, che continuava a cantare quella breve canzone con la sua chitarra, e si domandò se anche lui avesse avuto una vita difficile come la sua, tanto da aver avuto il bisogno di essere salvato.
Per un attimo fugace, Jared alzò lo sguardo verso di lei e i due si scambiarono un rapido sguardo, ma poi fu distratto dalla canzone che riprese a cantare guardando il fuoco e gli altri suoi amici lì presenti.
Il modo in cui cantava e suonava quella chitarra, sembrò fermare per qualche minuto il moto nervoso che avesse Francis dentro di sé.
Un inquietudine, un malessere che la voce di quel curioso ragazzo riuscì ad allontanare anche se per poco dal cuore e dall’animo ferito di Francis,
Chiuse gli occhi e sospirò profondamente, godendosi il momento di pace che stesse vivendo: quel fuoco caldo, l’asciugamano in cui era avvolta, le onde del mare, poggiata alla spalla dell’amica, si trovò a rivedere il volto di Justin davanti agli occhi, ma fortunatamente Jared proprio in quell’istante si lasciò andare ad un acuto che le fece riaprire gli occhi di scatto e dimenticò quella visione per guardare il ragazzo cantare.
Dal modo in cui suonasse la chitarra e dal suo modo di cantare, Fran riuscì a percepirne tutto l’amore e la passione che provasse il ragazzo per la musica, così come quella che provasse lei quando ballava.
[…]
- Allora, questi sono i cinquecento dollari di Johana, poi quelli di Steve, Jamie, Patrick, Shally, Dakota, Abigail, Olga, Giuls e questi sono i miei. Te li sei meritati tutti Francisca… sei una delle persone più pazze che conosco!
Shannon aveva appena raccolto tutti i soldi della scommessa vinta da Fran e glieli stava dando, mentre se ne stavano in piedi davanti alle casse di birra lontane qualche metro dal fuoco e dal resto dei ragazzi.
Francis prese quei soldi, e guardando l’amico gli sorrise e disse:
- Devo ammettere che accettare il tuo invito a cena è stata un’ottima cosa. Insomma… se per ogni volta che mi inviti a cena, torno a casa con cinquemila dollari…beh chiamami più spesso!
Gli fece l’occhiolino e lui sbottò in una risatina fragorosa.
- Ahahahahahah sei incredibile!!
- Già, è quello che dico sempre anch’io…
Li interruppe Nina con un tono di voce un po’ acido, mentre lanciava un’occhiataccia all’amica portandosi qualche passo in avanti verso di loro, tenendo le braccia incrociate sotto il petto.
Era ancora arrabbiata con Francis per la follia che aveva commesso poco prima lanciandosi da quell’alta scogliera, e non glielo mandava a dire.
Al ché Shannon le mise un braccio lungo le spalle ed abbracciandola, provò a scuoterla e farle cambiare umore in uno un po’ più positivo.
- E dai. Nins non fare così…guardala…
Shannon indicò Francis che se ne stava davanti a loro, e tornando poi a guardare la giovane stilista, aggiunse:
- E’ tutta intera!
Nina si lasciò scuotere da quel ragazzo, ma il broncio non le andò via dal volto, e così guardando male Francis, gli rispose:
- No, non è tutta intera… le manca il cervello!
- Ouch! Che stronza che sei!
Esclamò Shannon alle parole della ragazza dette con rabbia, poi ridacchio e Nina si distrasse da Francis e si concentrò nel guardare il bellissimo sorriso lineare e splendente del ragazzo, che cominciava sempre più a piacerle.
Francis sorrise sotto i baffi e notando che tra i due fosse appena cominciato uno scambio di sguardi interessante, si allontanò da lì senza dare nell’occhio.
Aveva avuto modo di ri-indossare il suo vestitino, così a piedi nudi si avvicinò alla riva e bagnò i piedi nell’oceano.
Si lanciò un’occhiata attorno, rialzò gli occhi verso quella scogliera che soltanto adesso le sembrava altissima, e ripenso a quello che avesse fatto poco fa per vincere dei soldi.
Un tempo, non avrebbe fatto nulla per soldi, i soldi erano la cosa che più odiasse al mondo e di cui credeva di poter far a meno da un momento all’altro senza soffrirne troppo; eppure adesso era arrivata a lanciarsi da ripide scogliere nell’oceano di notte pur di averne una manciata.
Quei cinquemila dollari non avrebbero risolto i suoi problemi, ma li avrebbe sommati ai soldi per l’ingaggio del film che aveva appena finito di girare, a quelli della squadra di calcio femminile che aveva fondato a Napoli, li avrebbe sommati a qualsiasi altro soldo guadagnato pur di raggiungere la cifra che le serviva per liberare la sua EmsAndFran da Justin… per liberare sé stessa da lui, dal suo ricordo che oggi era più vivo che mai in ogni cosa che facesse.
- Che fai, vuoi lanciarti di nuovo?
Francis si voltò di scatto alle sue spalle, e si stupì nel vedere Jared che l’avesse appena raggiunta a riva mare.
Portava le mani nelle tasche dei suoi jeans, e le abbozzò un sorriso mentre distoglieva lo sguardo da lei per guardare anche lui le onde dell’oceano a pochi passi da loro.
Fran si lasciò sfuggire una risatina melodiosa, mentre abbassò lo sguardo verso i suoi piedi che affondavano nella sabbia, poi gli rispose:
- Direi che per stasera può bastare.
Jared continuò a sorridere sotto i baffi, poi spostò lo sguardo verso di lei, e serio le disse:
- Purtroppo non ho con me i mille dollari che ti devo… non sono uno di quei tipi che va in giro col portafoglio… ma domani, se passi da casa mia ti darò i soldi che ti sei meritata…
Francis sorrise a quelle parole, trovando insolito il suo invito a casa, poi portandosi le braccia incrociate sotto al seno, gli disse:
- Non ha importanza…
- Come?
Domandò lui accigliato.
- Sì… non è necessario.
- Io pago sempre le mie scommesse.
- Beh ma io non sempre riscuoto…
- Cos’è accetti di prendere i soldi da tutti, ma non da me?
Fran si strinse nelle spalle ed inclinando le labbra verso il basso, gli rispose:
- Mille dollari non mi cambiano la vita.
- Ho saputo che sei in cerca di guadagni…
- E questo chi te l’ha detto?
Domandò sospettosa Fran, ma lui distolse lo sguardo verso il mare e con risolutezza disse:
- L’ho sentito dire in giro… Non dirmi che non ti va di passare per casa mia… ormai credo che tu conosca bene il mio indirizzo…
Fran sorrise e guardandolo, gli disse:
- Già… direi di sì, ma… davvero non voglio i tuoi soldi.
- Comincio a prenderla sul personale…
- Fa come ti pare.
- Ah quindi le cose stanno così?
Fran acconsentì col capo abbozzando un sorriso, poi perplessa notò che lui sfilò dalla tasca dei suoi jeans il cellulare ed iniziò ad usarlo senza badare al fatto che fosse nel pieno di una conversazione.
- Ehi… ma…. ?
Per un attimo, Fran credette che il ragazzo avesse il suo cellulare tra le mani, ma poi si rese conto che fosse stato impossibile.
Jared alzò lo sguardo verso di lei, e sorpreso le disse:
- Cosa?
- E’ che… abbiamo lo stesso cellulare…
- Oh, davvero? Hai un blackberry?
- Già… e credevo fosse il mio…
Jared sorrise e voltando il cellulare verso la ragazza, disse:
- Ti assicuro che questo qui è il mio…
- Ma sì, ti credo… il mio è…
Francis si voltò di spalle per cercar di ricordare dove avesse lasciato la sua borsa, e Jared nel guardarla, poté rendersi conto che quel vestitino che la ragazza indossasse, avesse multe scollature (una avanti sul seno, e una alle spalle che le lasciava scoperta gran parte della schiena) oltre che ad essere molto corto.
Era mezza nuda lì davanti a lui, e la cosa non gli dispiaceva affatto, ma non l’avrebbe mai ammesso, tanto meno a sé stesso.
Fu attratto piuttosto dai suoi capelli che le si erano arricciati molto dopo che li avesse asciugati al naturale con l’aiuto del fuoco, e non avevano un garbo, ma la rendevano più sexy.
Francis si voltò di nuovo verso di lui e con un braccio indicava il fuoco e quindi la zona dove avesse lasciato la sua borsa:
- E’ nella mia borsa…
La ragazza si accorse che Jared la stesse fissando in modo strano, così accigliando lo sguardo, abbassò lentamente quel braccio e stranita gli chiese:
- Ehi… tutto bene?
Jared scosse il capo, come se fosse tornato in sé ed abbassando il capo disse:
- Oh… sì, certo.
Poi con disinvoltura riprese ad usare il suo cellulare e la cosa lasciò sbigottita Francis.
E’ davvero un tipo strano-pensò la ragazza restando a guardarlo mentre si lasciava distrarre da qualcosa su quel suo cellulare.
Così, Francis notandolo molto preso da quel che stesse facendo, sorrise sotto i baffi, poi gli diede le spalle e cominciò ad allontanarsi.
- Ehi! Dove vai?
Francis si voltò di scatto, nel notare che il ragazzo si fosse accorto che stesse andando via, poi gli sorrise e rispose:
- E’ che non volevo essere di troppo tra te ed il tuo blackberry…
- Oh… lo apprezziamo molto…
Disse lui stando al gioco e lanciando poi un’occhiata al suo cellulare come se fosse stato una persona in carne ed ossa, poi si voltò a guardarla e lasciandosi sfuggire un sorriso contagiato da quello della ragazza, le disse:
- Ascolta… non è che ti andrebbe di offrirmi ancora un po’ della tua cioccolata? Era davvero buona…
Francis lo guardò e trovandolo incredibilmente tenero, inclinando il capo da un lato, gli disse:
- Certo…
Gli fece un cenno col capo, poi aggiunse:
- Dai, vieni…
[…]
I due ragazzi si concessero un po’ di cioccolato, mentre erano seduti vicino al fuoco, circondati dagli altri che se la parlavano tra loro, lasciandoli alle prese con la cioccolata ed i loro cellulari identici.
- Ti dico di sì.
- Ma io ho sempre archiviato le email, ma poi dovevo utilizzare un computer per poterle rileggere…
- E invece ti dico che basta collegare il tuo account all’app sul cellulare e potrai fare a meno del computer. Fidati ho problemi anch’io nel gestire le email di lavoro quando sono in giro, ma è proprio questo il bello dei blackberry….
- Uhm… proviamo…
Jared e Francis erano tutti presi dalle funzionalità dei cellulari, e la ragazza cercava di spiegare al ragazzo come fare per avere a portata di mano tutte le email e altre cose pratiche con quello che era anche il suo cellulare.
Con una mano mantenevano ognuno il proprio blackberry, e con l’alta tenevano una barretta di cioccolata che di tanto in tanto mordicchiavano.
Sembravano essere davvero in sintonia, e la cosa era alquanto strana dato i loro precedenti… ma erano abbastanza piacevoli da osservare insieme.
- Stanno davvero parlando di cellulari?
Domandò Nina a Shannon mentre da lontano se ne stavano a fissarli sconcertati.
- Io fatico ancora a crederci… insomma sembrano ognuno la versione maschile barra femminile dell’altro. Cioccolato più Blackberry…pazzesco!
- Effettivamente tuo fratello non è molto normale…
- Parli tu che hai una migliore amica che si lancia dalle scogliere?!
- Uhm…Dettagli…
A quanto pareva, Jared e Francis non erano gli unici che quella sera trascorsero del tempo insieme.
Shannon aveva sequestrato Nina per tutto il tempo, e sembrava davvero provarci con lei in ogni modo possibile, e a Nina non dispiacque affatto la cosa, ma anzi, ne fu abbastanza felice e lusingata.
Shannon sorrise ed abbassò lo sguardo verso la sabbia per qualche secondo, e durante quei secondi, Nina morì lentamente dentro di sé trovando quel ragazzo e quel suo sorriso davvero la fine del mondo; ma poi lui tornò a guardare il fratello in compagnia di Fran, e disse:
- Però sono davvero contento che abbiano ricominciato… Francisca è davvero una ragazza speciale… e Jared… beh Jared è Jared.
Nina accigliò lo sguardo a quel no-sense del finale della sua frase, ma poi ripensò al suo modo di pronunciare il nome dell’amica in spagnolo e si sentì morire.
Shannon possedeva una voce calda, bassa e leggermente roca, e la cosa la faceva impazzire, oltretutto poi, lui era anche di bell’aspetto, proprio come piaceva a lei.
- Perché la chiami Francisca? Si chiama Francis…
- Sì, ma Francisca è il suo nome di origine, e poi personalmente preferisco la versione spagnola a quella francese del suo nome…
- Wow! Certo che sei informato su di lei…
- Ahahahah si parla di lei ovunque… e poi beh… è davvero incredibile. Da quel che leggevo su di lei prima di conoscerla personalmente, avevo capito che fosse una ragazza diversa da queste nuove celebrity… la rispetto molto. Poi beh… adesso che la conosco personalmente credo di adorarla ai limiti dell’impossibile.
Nina si incantò nel restare a guardarlo e ad ascoltarlo parlare dell’amica, poi sorrise lieta di sentirgli dire quelle cose carine su Fran, poi mentre guardava distrattamente la sabbia, gli rispose:
- Ahahah… sì… Francis è davvero una ragazza speciale. Chiunque ha la possibilità di conoscerla, l’adora.
- Ehi Shan, abbiamo bisogno di te per caricare delle cose in auto… ti dispiace…?
Steve si era avvicinato ai due, ed interrompendo le loro chiacchiere, portò via Shannon che prima di lasciar sola Nina, le disse:
- Arrivo, Steve! Scusa, Nins…
- Tranquillo, va pure…
Gli disse lei sorridendogli cordialmente, poi restò a guardarlo andar via con quel suo amico, e cominciò a rendersi conto di esserne quasi completamente cotta.
[…]
- No, questa app non la scarico… non saprei come usarla.
- Guarda che se non hai un profilo twitter, oggigiorno non sei nessuno.
- Beh sono felice anche senza averne uno…
- Ma è ottimo anche per comunicare con i tuoi fan…
- Chi ti dice che ho dei fan?
Intanto Francis e Jared continuavano a parlottare tra loro di telefonini ed applicazioni utili da scaricare, e Jared si era permesso di dare qualche suggerimento alla ragazza, in quanto ad amante e frequentatore di social network
- Scherzi? Non sono un tuo fan, ma so che ne hai e anche molti.
- Grazie. Sempre molto gentile.
- Cercavo di essere sincero.
Francis non trattenne una risatina, ed alzò lo sguardo verso di lui, e poté notare che stesse sorridendo sotto i baffi, come se provasse piacere nell’irritarla.
- Beh comunque, non ho voglia di crearmi un account twitter, quindi risparmia il tuo tempo.
Jared alzò le mani a mezz’aria e cominciò a farsi gli affari suoi, lasciando Francis a guardarlo divertita mentre sorrideva dal suo modo buffo di agire.
Ci furono una manciata di secondi di silenzio tra i due, poi lui la guardò dal basso verso l’alto per qualche secondo, e le disse:
- Cos’hai combinato? Perché sei così magra?
- Di che parli?
Domandò lei del tutto spaesata da quella domanda, poi lui inclinando le labbra verso il basso in una smorfia risoluta, disse:
- Sei dimagrita molto dall’ultima volta che ti ho visto…cinque forse sei mesi fa?
Francis abbassò il capo, non le piaceva quando le persone le facessero notare la sua magrezza, ne aveva quasi il complesso e tentava sempre di nasconderlo a sé stessa, anche se era cosciente del fatto che rifiutasse il cibo durante la gran parte del giorno.
Stava per rispondergli, ma lui aggiunse:
- Oltretutto, quando sei arrivata qui stasera, avevi l’alito che ti puzzava d’alcol…
- Di cosa stai parlando? Sei fuori di testa!
La ballerina negava anche l’evidenza, ma risultava sempre più colpevole con quel suo comportamento tipico di chi avesse dei problemi seri di alcolismo e quindi anche di nutrizione.
- Guarda che li conosco bene quelli come te… hai un problema d’alcolismo che ti porta a mangiare poco, l’ho capito.
Jared la guardava serio e le parlava con un tono di voce calmo e caldo, accavallando le gambe e congiungendo le mani poggiando le braccia distese lungo le cosce, mentre con le mani giocherellava col suo cellulare e la guardava.
- Ahahaha… e avresti capito tutto questo dopo aver sentito il mio alito puzzare di vino bianco? Wow! Che acuto!
Disse con ironia lei, mentre sorridendo, inclinò le labbra verso il basso ed ammiccò con le sopracciglia, in una finta espressione di stupore.
- Ho avuto a che fare con persone col tuo stesso problema per anni, so riconoscere un problema d’alcolismo quando ne vedo uno…
- Come dici tu, certo…
Francis non trattenne una risatina nervosa, poi Jared sorrise di ricambio, ma sapeva bene che la ragazza fosse nella fase di negazione totale, così si alzò in piedi e guardandola le disse:
- Per quanto possa valere… ti consiglio di smettere prima di arrivare ad esserne dipendente, perché poi ti rovina la vita…
Francis alzò lo sguardo verso di lui, e diventò seria in volto restando a guardarlo, forse cominciava a rendersi conto del casino che stesse combinando ogni volta che si rifugiasse dietro un sorso d’alcool ad ogni problema che fioriva nella sua vita, ma non riusciva ancora ad ammetterlo, così restò a guardarlo allontanarsi da lì per raggiungere un paio d’amiche.
[…]
- Perché mi hai tenuto nascosto quel tuo amico per tutto questo tempo? Dio mio non so come ho fatto a resistere dal saltargli addosso!!
Nina e Francis erano in auto e stavano rientrando nel loro appartamento dopo quella serata piacevole sulla spiaggia, ricca di emozioni.
La stilista cercava di spiegare all’amica l’acuto livello di attrazione fisica che provasse per il batterista dei 30 Seconds to Mars, e intanto Francis se la ridacchiava mentre la guardava alla guida:
- Non ridere, la questione è più seria di quella che sembra!
- Scusa… scusa… Beh forse troppo seria non è… insomma anche lui mi ha chiaramente fatto capire che gli piaci, quindi sarà facile per te riuscire ad accalappiartelo…
- Mmmh… non lo so… è circondato da troppe troiette.
- Quello sempre!
Esclamò Fran sorridendo ancora una volta, ma poi Nina fu distratta da qualcosa e tornando seria le disse:
- A proposito! Io sono ancora arrabbiata con te per quello che hai fatto stasera!!
Fran alzò gli occhi al cielo e le disse:
- Oh… avanti Nina… mettici una pietra sopra, sono viva e vegeta, con la sola differenza che ho cinquemila dollari da aggiungere alla mia collezione di soldi da accumulare per sciogliere quel dannato contratto!
- Ti stai facendo prendere troppo da questa cazzo di cosa! Non puoi rischiare la vita per dei soldi, per un contratto! Francamente, ma che ti frega? Lascia pure che Justin ci sia legato alla EmsAndFran resti comunque tu il capo!
- Non capisci un cazzo…
Nina se la prese a quell’esclamazione di Fran, così incavolata si voltò per un attimo a guardarla, poi le disse con tono aggressivo:
- Guarda che lo capisco! Capisco che tu non voglia più esserci legata, ma è solo per qualche ballo… e poi potrai sempre mandare qualcun altro al posto tu a ballare per lui, non ti pare?!
Francis non trattenne una risatina divertita alle errate supposizioni dell’amica, poi distogliendo lo sguardo, con amarezza le disse:
- Non è solo per qualche ballo… io non voglio mai più rivederlo… perché… mi fa male! Lo capisci? Fa fottutamente male vedere l’uomo che ami sposato con qualcun’altra!
Nina restò senza parole a quella frase dell’amica, e finalmente dopo anni di sospetti, ebbe la conferma che Fran fosse ancora innamorata di Justin, e la cosa le fece male, perché sapeva quanto l’amica ci soffrisse.
La stilista, si rese poi conto che le nozze si sarebbero svolte proprio il giorno dopo, e le si illuminò una specie di lampadina nel cervello, che le fece vedere quella serata con più chiarezza.
Fran che beveva più del solito, che faceva pazzie senza pensarci troppo, il suo pessimo umore, qualche lacrima versata di nascosto attorno al fuoco, che lei era riuscita a beccare ma di cui non ne fece parola… Oh Francis… quand’è che smetterai di soffrire per Justin?-pensò Nina mentre con la tristezza negli occhi, lanciava un’occhiata all’amica che guardava le luci della città nel cuore della notte fori dal finestrino dell’auto, persa in chissà quali tristi pensieri.
[…]
Il giorno seguente, Francis si svegliò di buon mattino, attorno alle 7:00 e dopo essersi fatta una doccia, ed aver indossato una tuta da ginnastica, era pronta a raggiungere la sede della EmsAndFran mentre si concedeva una corsetta.
Qualcosa di strano però le capitò; nel riaccendere il suo blackberry, si rese conto che ci fosse qualcosa di strano: riceveva messaggi ed email strane, da persone che non conosceva e che le dicevano:
“ Quando ci vediamo? Stasera sarei libera, mi raggiungi a casa mia? Mi manchi…”
Controllò più volte l’indirizzo email, ma non lo conosceva.
Oltretutto ad insospettirla furono anche altre email di annunci del wwf, della nasa e di alcune riviste a cui lei non era assolutamente abbonata.
Si decise così a controllare le fotografie presenti nell’album fotografico del telefono, e si sorprese nel vedere che vi fossero fotografie di alcune ragazze di ieri sera al falò, foto di gruppo che lei non aveva scattato e tantomeno vi aveva partecipato.
Cominciò a credere che qualcuno avesse preso il suo telefono e avesse scattato quelle foto, ma poi si imbatté in alcune foto di Jared Leto che sembravano anche abbastanza private: vi erano alcune foto a selfie, altre in compagnia di ragazze bellissime, ed altre più frequenti assieme ad una ragazza bruna con cui il ragazzo si dava qualche bacio sulle labbra.
In quello stesso momento, capì tutto: i due avevano scambiato i propri cellulari senza rendersene conto.
- Oh merda!
Nina si era appena svegliata, e con un occhio chiuso e l’altro aperto, totalmente intontita, guardò Francis mentre si torceva ancora tra le coperte, poi con un tono di voce lamentoso per il sonno, le domandò:
- Che ti prende, Fran?
Francis ancora col cellulare tra le mani, alzò lo sguardo verso l’amica, e disse:
- Ho preso il cellulare di Jared…
Nina accigliò lo sguardo e mentre faceva uno sbadiglio le disse:
- E perché??
Francis si maledisse tacitamente nella sua testa, ed alzando gli occhi al cielo, andò a prendere il giubbino di piume d’oca nero che aveva appeso nel suo grande armadio, e intanto le rispose:
- Perché abbiamo lo stesso telefono, e per sbaglio ho preso il suo e lui ha preso il mio…
- Oh… bel guaio…
Pronunciò la ragazza mentre si rinfilava sotto le coperte totalmente disinteressata alla questione, dopo essersi resa conto che fossero solo le sette del mattino.
Francis aveva indossato un paio di leggings neri con la scritta adidas lungo la gamba sinistra e una lunga t-shirt bianca a corpo, che le arrivava sino all’altezza delle cosce, e un paio di scarpe da ginnastica bianche dell’adidas per fare jogging, ma quell’inconveniente cambiò i suoi piani.
Così indossò il lungo giubbino nero ed afferrando le chiavi della sua moto, ed infilando il cellulare in tasca, si affrettò ad uscire dal suo appartamento per raggiungere casa del ragazzo.
Quel mattino Los Angeles era più bella del solito, nonostante fosse il 19 di Ottobre, vi era una fresca foschia mattutina ed un sole piacevole che cominciava a salire su nel cielo.
Quel giorno lo avrebbe ricordato a lungo, e non perché aveva scambiato per errore il proprio cellulare con quello di Jared Leto, ma perché proprio in quelle ore il suo Justin, in Italia, si sarebbe sposato diventando così il marito di un’altra.
[…]
Il giro in moto fu piacevole come sempre, grazie all’ora, non vi erano eccessive auto in giro per le strade, e potette dar gas alla sua blacky correndo un po’, dando libero sfogo al suo amore per la velocità.
Accarezzava quella moto ad ogni scarica di gas, riusciva a sentire la potenza del motore, e le sembrava di correre con le proprie gambe anziché con quelle massicce gomme delle due ruote.
Quella moto era al suo fianco da quasi dieci anni, e nonostante i piccoli incidenti di percorso, andava ancora come il primo giorno che la provò… forse la sua moto era l’unica cosa che fosse rimasta al suo fianco da quel lontano 2002 (anno in cui le venne regalata per i suoi diciotto anni dal fratello Luigi).
Non aveva più Emma, non aveva più Fabio, e non aveva più neppure la sua famiglia…
[…]
Il rimbombo del motore della sua moto si sentì per tutto il vicinato della casa del cantante, che sembrava ancora “addormentata”.
Francis parcheggiò la moto proprio davanti il cancello di casa, poi scese ed andò a bussare a quel citofono, sperando che fosse già sveglio e di non essere lei la guastafeste che lo stesse svegliando a quell’ora del mattino.
Dopo aver bussato, sfilò via il casco e lo poggiò sul sellino della moto per darsi una sistemata ai capelli ricci e ribelli che le scivolavano lungo le spalle.
Ancora una volta, le fu aperto il cancello, senza che prima rispondessero al citofono; così prese il casco e le chiavi della moto, e varcò il cancello di casa per raggiungere poi la porta d’ingresso.
Dovette aspettare qualche secondo prima che le aprissero, e fu proprio Jared ad accoglierla.
Il ragazzo era visibilmente ancora un po’ assonnato ed indossava un pigiama davvero assurdo: aveva un pantalone largo ed una camicia color rosso e nero a quadrettoni, al piede calzava grosse pantofole a forma di stivaletto di lana, ed aveva i capelli ancora un po’ arruffati dal letto, con la sua folta barba che gli copriva il volto stanco.
- Ehi…
Le disse mentre strizzava gli occhi un po’ infastidito dalla luce del giorno.
Francis si sentì mortificata per averlo chiaramente svegliato… forse sarebbe dovuta passare più tardi, ma credeva che fosse necessario riportargli il cellulare, soprattutto dopo aver letto gli insistenti messaggi da parte di quella ragazza che chiedeva di incontrarlo quel giorno stesso.
- Sei qui per i soldi?
Domandò lui passandosi una mano sull’occhio destro, mentre poggiava quello stesso braccio lungo la porta, per appoggiarvisi su.
Come al solito non la invitò ad entrare, ma a Francis parve non importare.
A quelle parole però sbarrò gli occhi, e stupita dal fatto che potesse aver pensato che fosse lì per i soldi, lo guardò e disse con un forte accento spagnolo, che le spuntava fuori ogni qual volta si stupisse di qualcosa:
- Che???
Scosse il capo leggermente ed aggiunse:
- N-no! Non sono qui per i soldi!
Jared aprì gli occhi dopo averli chiusi per un attimo mentre se li strofinava con le mani, poi la guardò ed accigliato le chiese:
- Ah no? E allora perché sei qui? Ti sei persa?
Francis sorrise, e portando le mani in avanti, gli disse:
- Mi dispiace tanto averti svegliato, ma…
La ragazza sfilò il cellulare dalla tasca del giubbino che indossava, e mostrandoglielo, disse:
- …ma ho il tuo telefono.
Jared sbigottito, accigliò lo sguardo e tirando dietro la testa in una smorfia sconcertata,  le disse:
- Come sarebbe…?
Francis sorrise ancora una volta nel vederlo reagire in quel modo così confuso, poi gli rispose:
- Ahahah… sì beh, credo che ieri sera abbiamo scambiato i telefoni per sbaglio…
Jared spostò lo sguardo verso il cellulare e perplesso disse:
- Mmmh… chissà se non l’hai fatto di proposito per ficcare il naso nelle mie cose…
- Che cosa??!
Esclamò lei mentre le scappava un sorriso, e lui sbottò in un sorriso, mentre la guardava offendersi per qualcosa che le disse ironicamente:
- Certo che no! Se quella Anastasia non avesse inviato messaggi sospetti, probabilmente te ne saresti accorto prima di me!
Jared nel sentire quelle parole, la guardò e sorridendo sotto i baffi in una smorfia buffa le sfilò di mano il proprio cellulare e le disse:
- Ehi! Metti qua!
Il ragazzo smanacciò col cellulare, forse andando a leggere quei messaggi di “Anastasia” e intanto aggiunse:
- Poi dice che non ha ficcanasato…
Francis sorrise, e portandosi le mani incrociate sotto al petto lo guardò di sottecchi e con un mezzo sorrisino sulle labbra gli disse:
- Chi mi dice che non hai fatto lo stesso col mio? Mh?
Jared alzò lo sguardo verso di lei e con una smorfia sorpresa sul volto, le disse:
- Ma se mi hai tirato giù dal letto per dirmi che avevi il mio telefono?
Francis sbuffo sorridendo ed abbassando lo sguardo visibilmente a disagio, poi gli disse:
- Scusa… non sarei venuta a quest’ora… ma stavo andando a lavoro e…
- No, hai fatto bene! Cioè sarei andato in panico senza il mio blackberry. Vado subito a prendere il tuo… sempre se riesco a trovarlo…
Il ragazzo si allontanò lasciandola sulla soglia della porta e lei ne approfittò per lanciare una rapida occhiata dentro casa.
Sembrava deserta, o forse chiunque fosse stato presente, era ancora tra le braccia di morfeo.
Dopo una manciata di minuti, vide tornare il ragazzo, col suo cellulare in mano.
- E’ lui?
Domandò mentre la raggiungeva e glielo tendeva con una mano; Francis lo afferrò tra le mani e controllando alcune cose, poté constatare che quello fosse proprio il suo telefono.
- Sì! è proprio lui!
Esclamò sorridente mentre staccava gli occhi dal piccolo schermo luminoso del telefono, per alzarli verso i suoi azzurro mare che le ricordavano tanto quelli del piccolo Christian.
- Beh… scusa ancora per l’inconveniente…
- Figurati… insomma il fatto che tu abbia preso il mio cellulare per curiosare tra le mie cose, mi ha infastidito, ma proverò a metterci una pietra sopra…
Stava chiaramente scherzando, e Fran poté averne la conferma dal suo solito sorrisetto che faticava sempre a spuntare da quelle labbra.
Così anche lei col sorriso appena accennato, gli lanciò un occhiataccia, e visibilmente offesa si portò le mani nelle tasche, e cominciando ad indietreggiare, gli disse:
- Come vuoi tu, Leto… ci vediamo!
Il ragazzo le lanciò un’intenza occhiata, poi finalmente le sorrise e chiudendo la porta le rispose:
- Ci conto.
[…]
Francis era stata impegnata l’intera giornata alla EmsAndFran a causa dei preparativi per la lavorazione delle coreografie sulle nuove canzoni di Justin, accompagnata da Chenille, Eddy, Jay ed altri suoi collaboratori, che l’aiutarono ad organizzare ogni cosa prima dell’arrivo dei cinquanta ballerini dalle EmsAndFran di tutto il mondo, che era previsto il giorno dopo.
Soltanto verso sera, ebbe modo di rilassarsi un po’ e dimenticò totalmente di controllare il cellulare che sembrava essere zeppo di email di lavoro e messaggi vari.
Quella sera, Nina era fuori ad una cena di lavoro per lo stilista Valentino, e lei era rimasta sola: aveva cenato con solo latte e biscotti e ad una certa ora si era messa a letto per terminare di leggere e rispondere alle varie email.
Soltanto dopo qualche ora, si accorse che ci fosse qualcosa di diverso nel suo cellulare, come se fosse stato manomesso.
Entrando nella sua cartella delle foto, però, non riuscì a non morire dalle risate nello scoprire delle fotografie fatte da Jared a sé stesso mentre faceva delle buffe smorfie.
Allora aveva scoperto già prima di lei che avessero scambiato i cellulari!!-pensò la ballerina, mentre continuava a sorridere nello scorrere quelle buffe fotografie.
Trascorse dei bei minuti a ridere per quelle numerose foto fatte apposta per lei, insomma era fin troppo chiaro che non le avesse scattate pensando che fosse il suo cellulare, ma quello di Fran.
La prova definitiva le fu data quando si accorse che tra le poche app che avesse scaricato, vi fosse improvvisamente anche quella di twitter.
Francis sorrise ripensando ai tentativi del ragazzo della sera precedente, nel convincerla a scaricarsi l’app del noto social network che lui tanto decantava.
Cliccando sull’app, notò che le usciva la scritta “registrati” ma non aveva alcuna voglia di farlo, almeno per ora, così mise via il cellulare e si addormentò col sorriso sulle labbra, mentre i suoi pensieri si allontanavano dal matrimonio di Justin per focalizzarsi sulle buffe fotografie che avesse scattato Jared col suo cellulare.
Non se ne rendeva ancora conto, ma quel ragazzo stava riuscendo a farla sorridere, dopo anni trascorsi a piangere.
   
 
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