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Autore: jaj984    29/03/2015    1 recensioni
Fandom: TVXQ(DBSK) / JYJ
Pairing: YunJae (Jung Yunho x Kim Jae Joong)
Sintesi: L'incontro fortuito in una serata organizzata da Hecchul può cambiare il corso della vita?
A/N: Il titolo è tratto da una canzone di Antonacci ascoltata per caso quando avevo ormai quasi terminato la storia. Avendo trovato la canzone molto simile alla mia storia ho deciso di chiamarla in questo modo.
La storia è divisa in 3 parti dal punto di vista diversi per la precisione: 1 parte POV di Jae 2 parte POV di Yunho 3 parte POV di Jae.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ex membro: Jaejoong, U-Know Yunho
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Quanto tempo e ancora...
Autore: Ily_Chan
Fandom: TVXQ(DBSK) / JYJ
Pairing: YunJae (Jung Yunho x Kim Jae Joong)
Rating: PG - 13
Genere: Romantico, Sentimentale,
Avvertimenti: One-Shot, Slash
Sintesi: L'incontro fortuito in una serata organizzata da Hecchul può cambiare il corso della vita?
A/N: Il titolo è tratto da una canzone di Antonacci ascoltata per caso quando avevo ormai quasi terminato la storia. Avendo trovato la canzone molto simile alla mia storia ho deciso di chiamarla in questo modo.
La storia è divisa in 3 parti dal punto di vista diversi per la precisione: 1 parte POV di Jae 2 parte POV di Yunho 3 parte POV di Jae.


Ci siamo rincontrati, riamati come prima, come se nulla fosse successo.
I nostri sguardi si sono incrociati, ci siamo persi l’uno nell’altro e il resto …. Il resto è andato da sé.

Le tue mani sul mio corpo, la tua bocca, il tuo respiro affannato vicino al mio orecchio...

Ricordi sfocati di pochi attimi di passione, seguiti da attimi di silenzi cariche di cose non dette.
Cosa siamo ora?  Non lo so. Ti guardo sorridere da lontano e il cuore fa una capriola.
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Molte volte mi sono chiesto se fossi felice ora, con Lui.
Se LUI riuscisse a farti provare quelle sensazioni che provavi con me, se ti desse quell’amore che meriti.
Oggi TU sei QUI con LUI, ma sei stato MIO Cosa siamo ora?
Tu stai con LUI, che sembra regalarti i sorrisi che io non sono più in grado di darti.
Vi guardo, vedo la vostra complicità negli sguardi, nei gesti scambiati e lo stomaco mi si ritorta contro.
Afferro il mio drink e lo bevo in un sol sorso, poi faccio segno al cameriere che il bicchiere è vuoto, che ne voglio un altro.
Dannato Heechul che si dichiara mio amico e poi mi costringe a stare qui, a vederti ridere e sorridere a LUI, che mi suscita istinti omicidi.
Le vostre foto sono ovunque ed io vorrei solo strapparle e bruciarle.
Ti alzi, ti allontani da lui ed io, istintivamente, ti seguo.
Non dovrei seguirti, non dovrei stare qui a premere il tuo corpo contro il muro, il mio contro il tuo, e respirare attraverso le tue labbra, che sono, come le ricordavo, morbide e vellutate.
Il tuo corpo però è diverso, nella foga di ritrovarti non avevo compreso quanto fossi più magro.
Lui ti cerca e ci stacchiamo, tu ti avvicini a lui ed io me ne torno a casa, non sopportando ancora di più un momento senza te. Dovrei averti dimenticato, dovrei odiarti, ma sei un pezzo di me che non riesco a strappare via.
Devo odiarti per quello che mi hai fatto e non ti perdonerò mai per l’inferno in cui mi hai fatto precipitare, ma oggi ho capito che senza di te non riesco a vivere.
L’istinto è qualcosa che non dovrebbe esistere in determinati momenti, perché, se collegato al cuore, può solo far danni e il danno in questo caso è stato chiedere il tuo numero a Heechul.
Il sentirsi soli in questo grande letto, immaginarsi di stare con te e ricordare il nostro passato con l’aggiunta della serata appena trascorsa, il sapore delle tue labbra, l’odore del tuo corpo, il suono dei tuoi gemiti, fa il resto.
T’invio un messaggio e, se da una parte spero che tu non risponda, dall’altra il mio cuore desidera una risposta.
Il mio stomaco è in subbuglio, attorcigliato. Un senso di nausea scuote il mio corpo. Cerco di dormire, ma mi giro e rigiro nel letto, la mia testa pulsa dolorosamente e rende il tutto ancora più difficile. Ormai è l’alba: mi alzo per una doccia veloce e quando torno vedo la luce del cellulare lampeggiare. Corro a vedere se sei tu mi hai risposto, ma è il mio manager che mi cerca.
Lo ignoro.
Spengo il cellulare, stacco tutto. Oggi non voglio esistere per il mondo.

Ho bisogno di digerire il fatto che tu non mi vuoi, che non esisto più nel tuo cuore e che ieri … ieri è stato solo un tuffo nel passato.
Mi vesto svogliatamente, prendo le chiavi dell’auto e scappo via da questa città così piena di ricordi di noi, di te che oggi riecheggiano più che mai.
Mi sento come un vulcano addormentato da anni che adesso si risveglia, la cui lava sono i nostri ricordi, i ricordi di te e di me felici insieme.
I ricordi di giorni passati a ridere e a giocare solo per avere una scusa in più per sfiorarsi. Notti in cui ci stringevamo in un letto minuscolo, litigando per lo spazio residuo con i peluche da cui non volevamo staccarci. Il vento che sento tra i capelli mi dà un senso di libertà, ma è una realtà effimera. Strada facendo incontro delle fan che urlano il mio nome e io sorrido, di un sorriso finto, sperando che non mi scattino qualche fotografia così che non possano arrivare a te.
A te che sai, o meglio, sapevi riconoscere ogni mio tipo di sorriso, ogni mia smorfia, ma probabilmente ora non ci riuscirai più.
Arrivo al mare e lo guardo tempestoso e agitato come il mio animo. Anche questo luogo mi ricorda te e il tuo compleanno. La gita prima della tua festa con i tuoi parenti ed amici.
C’era anche lui lì con te? Anche stanotte era lì, con te, a farti compagnia, a baciare quelle labbra che mi appartengono, ad accarezzare quel corpo che bramo da anni e che non posso toccare come vorrei.
Lui ti guarda dormire, ti stringe a se e ti vede al mattino appena sveglio quando i primi raggi del sole illuminano la tua pelle perfetta.

Ahhh… basta pensare a te. Accendo la radio, forse mi distrarrà, ma anche quella mi rema contro.
Una tua canzone passa alla radio: la tua voce così melodiosa e roca allo stesso tempo.
Troppe sigarette, dovresti smetterla … rido: anche io dovrei smetterla, ma non ci riesco.
Ascolto e canticchio con te. Mi piace la tua voce e, cantare le tue canzoni, mi ricorda di quando eravamo nella stessa casa e mi facevi ascoltare quello che scrivevi e chiedevi le mie opinioni.
Hai sempre detto che questa canzone non è autobiografica e che non c’entra nulla con la tua vita, ma non riesco a crederci.
Sembra parlare di noi, delle colpe che ci siamo dati e di tutto l’odio che ci siamo vomitati addosso in quel periodo.
La rabbia che provi in questa canzone è la rabbia che ho provato io per anni, ma che non è servita a nulla.
Ho provato ad odiarti, ma più ti odio e più ti amo..

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Apro il cellulare e ricevo un suo messaggio.
Le mani mi tremano e il cellulare cade per terra.
Non ho dimenticato le sensazioni provate ieri e che avevo cercato di nascondere dentro di me.
Non so che fare, rimango a fissare immobile quello schermo come se potesse apparirmi lui da un momento all’altro.
Prendo il coraggio e provo a comporre il suo numero, non mi risponde e scatta la segreteria.
Provo una, due, dieci volte, ma è sempre inutile.
Desidero sentire la sua voce, il suo calore, vedere il suo sguardo su di me, incrociare nuovamente i miei occhi con i suoi.
Raccolgo le mie cose e corro dall’unica persona che sa dove si trova, dove vive e che ci ha fatto rincontrare.
Busso forte alla sua porta con le mani, incurante del dolore che sento.
Devo parlargli, devo sapere e il tempo non è molto.
Dannato, maledetto destino che si diverte a scherzare con le vite degli altri in momenti meno opportuni.
Il filo rosso che credevo essersi spezzato anni fa è ancora unito, si è solo allungato per farci vivere altre esperienze e farci crescere, ma ora si è riaccorciato e finalmente scoprirò se è stato spezzato davvero o è ancora lì, più resistente che mai.
So dove abita, gliel’ho estorto con fatica: la strada è la stessa che faccio sempre per andare in ufficio.
Così vicini eppure così lontani, bastava veramente poco per incontrarci e parlare ma non è successo.
Parcheggio la macchina in un garage vicino a lui, non voglio che nessuno la veda.
Arrivo sotto da Yunho ma non c’è, lo chiamo e mi risponde.
Sono io … sono sotto da te” dico quasi sussurrando, non so neanche se riesce a sentire le mie parole o sente solo il mio cuore che batte come un dannato.
Sto arrivando … 20 minuti e sono da te … aspettami” mi dice, aggiungendo poi di aspettarlo su e dandomi il codice d’accesso.
Faccio come mi dice, salgo e mi fermo davanti alla sua porta con il cuore in gola.
Cosa troverò in questo appartamento, ci saranno tracce di una nuova fiamma?
Qualcun altro ha preso il posto mio e io... io sono stato solo una scopata?

Mi faccio coraggio e digito il codice, entro, mi tolgo le scarpe e, dopo un breve corridoio d’ingresso, mi affaccio: un salone luminoso con degli splendidi divani bianchi e un enorme cagnone che dorme beato sul tappeto.
Sorrido e mi avvicino a lui l’accarezzo e lo riempio di coccole. Chissà se mi riconosci o ti sei dimenticato di me, ma a giudicare delle leccatine che mi dai ricordi ancora il mio odore e, quindi, me.
Chissà se il tuo padrone prova ancora qualcosa per me.
Lo lascio giocare con il suo bell’osso di gomma e vado a curiosare in giro per la casa.
Entro in cucina e apro il frigo, notando solo bottiglie d’acqua e qualche birra. Dovrebbe mangiare roba sana  e, per un attimo, mi ritrovo a immaginare i piatti che potrei fargli assaggiare.
Continuo a gironzolare per casa e trovo solo foto della sua famiglia, dei suoi amici e di Changmin, di noi niente. Si è dimenticato che una volta eravamo 5.
Ha voluto cancellare quel periodo?  Lo capisco, fa troppo male, ma io non li ho cancellato, li ho sempre nel mio cuore e ssono onnipresenti nella mia vita.
Lui è sempre un pensiero costante nella mia vita, che non ho mai rimosso e che non riesco a rimuovere, anche se fa male.
Fa ancora male come se tutto fosse successo solo ieri.
Lo so, sono stato egoista, ma stavo troppo male in quell’agenzia, avevamo deciso insieme di fare questo passo ma poi lui hai scelto l’agenzia.
Non gli do nessuna colpa, loro hanno imparato dal nostro addio e hanno iniziato a trattarlo meglio, ma così ho distrutto la nostra storia.
Lo so è colpa mia, ma nonostante tutto, anche se non dovrei, lo amo ancora.
Non ho alcun diritto su di lui … lo so … ma ieri mi si è spezzato il cuore quando mi ha “usato” e se n’è andato via.
Avrei voluto parlargli per capire se quello che provava era quello che provavo io, ma poi parlando con Geun ho capito che era stato meglio così, che mi sarei fatto solamente male, ma ora…
… Ora mi ha cercato lui e sono qui, in casa sua, ad aspettarlo: forse riusciremo a chiarirci a capire se tra noi c’è solo attrazione, se ci amiamo ancora o, cosa che non vorrei mai che succedesse, tra di noi è rimasto il solo ricordo di cosa eravamo.

Gironzolando sono arrivato in camera sua, molto semplice come al solito.
C’è un enorme armadio a muro e, al centro della stanza, un enorme letto matrimoniale. Alle pareti  sono appese delle foto che ritraggono i suoi affetti e sul letto c’è un poster di Parigi.
Sul comodino ci sono delle foto, mi avvicino per guardale e mi si ferma il cuore.
Ci sono foto di noi 5, di noi due con Changmin a Parigi sotto la torre Eiffel e di me, Yoochun e Junsu  - con i capelli grigi – nel bosco, foto sicuramente tratta dall’ultimo calendario.
L’ultima foto che noto è quella di me e Junsu sotto la stessa coperta che facciamo i cretini come al nostro solito.
Continuo a curiosare e apro il suo cassetto, dove trovo una mia foto recente mentre mangio un pacchetto di caramelle, presa sicuramente da internet, la riconosco: è una di quelle foto che mia sorella ha messo in rete.
Fra tante, chissà perché, ha scelto questa e chissà perché ha una mia foto nel cassetto.
Sento Taepung abbaiare e lui rientrare, quindi rimetto tutto dov’era e corro in bagno  facendo ben attenzione a non farmi beccare e a non far rumore. Rimango qualche secondo così, fermo immobile, a raccogliere i pensieri e a calmare il mio cuore che è impazzito sentendo la sua voce, poi mi riprendo e tiro il discarico, poi apro l’acqua fredda del rubinetto e mi sciacquo la faccia che sento infuocata.
Mi guardo allo specchio e mi dico “Jae calmati non puoi presentarti davanti a lui in questo stato”, riprendo fiato e facendo appello alle mie doti di attore lo raggiungo, cercando di non far trapelare il turbinio di emozioni che sento dentro di me.

Lo vedo e il mio cuore sembra fermarsi per minuti che sembrano immensamente lunghi. È ancora più bello alla luce del sole.
Alza lo sguardo verso di me e i nostri occhi s’incrociano, s’incollano ai nostri sguardi e leggo dolore e passione, ma anche un pizzico di dolcezza quando poi guarda Taepung.
“Ho fatto un po’ di spesa” dice alzando la busta del konbini, “Avevo il frigo vuoto! Hai fame? Posso prepararti qualcosa”
Scuoto la testa e lo ringrazio, ma ora non credo di riuscire ad ingoiare qualcosa, ho lo stomaco chiuso in una morsa.
Sorride e si avvia in cucina a posare la spesa e a mettere la pappa a Taepung, torna e ci sediamo sul divano a parlare del più e del meno e ritorniamo complici come una volta.
Ridiamo e scherziamo sembra che il tempo non sia mai passato, la serata passa in allegria e alla fine parla di quello che è successo ieri sera.
M’irrigidisco e non so che pensare, era tutto bello fin’ora e non  c’erano problemi  e ora… ora si scoprirà la verità, che era solo e unicamente passione, attrazione fisica. “Ecco… volevo sapere se hai avuto problemi con il tuo ragazzo ieri” mi guarda serio mentre me lo chieda e io non so che pensare, sono solo confuso
“Chi scusa?” gli rispondo, perché davvero non ho capito a chi si riferisce, dato che non ho una relazione da molto tempo – come ho pure dichiarato una volta, dopo che il mio cuore aveva perso qualche battito alla notizia che tu e Seo Ye Ji eravate una coppia – e non riesco ad immaginare chi possa essere il mio ragazzo.
Coso… il principe d’Asia … Jang Geun qualcosa…” quando sento queste parole, mi sale una rabbia dentro che cerco di contenere come posso anche se vorrei urlargli “Geun non è COSO ma è  Jang Geun Suk e questo tuo atteggiamento mi dà fastidio. Tu non sei il mio ragazzo, non può giudicare la mia vita e non puoi chiamare COSO il mio migliore amico” ma in realtà mi limito a dire “Suk … Jang Geun Suk e non è il mio ragazzo è solo il mio migliore amico… al momento non frequento nessuno”
Yunho sembra pensare bene a cosa rispondere, ho come l’impressione che creda che io stia mentendo, ma non è così … la sola idea di Geun mio amante mi fa morir dal ridere. Non riuscirei mai a vederlo in quel modo.
Dopo dei secondi che sembrano un eternità mi risponde "Davvero? Eppure sembrate una coppia e molto affiatata anche... lui sembra volerti molto bene".

Non capisco sul serio, a che gioco sta giocando? Perché non riesce a capire che siamo amici e quindi è ovvio che mi voglia bene. Siamo come fratelli, per la madre sono diventato un altro figlio ormai. Quindi, per rispondergli, faccio un lungo respiro e dico: "Come già ti ho detto non ho alcuna storia al momento Geun è solo il migliore amico, è come un fratello per me e poi, al momento, non posso avere nessuna storia anche se volessi... "
Lui mi guarda e sembra da una parte felice e dall’altra deluso quando mi porge l’ennesima domanda “In che senso che non potresti avere una storia anche se volessi?”
Spazientito, gli rispondo con toni poco accondiscendenti con l’idea di mettere fine al più presto a questa finzione. “Nel senso che sto per partire militare tra qualche giorno dovrò stare chiuso in una caserma per 2 anni e non potrò vedere nè i miei amici nè i miei familiari. Avrò giusto qualche giorno di licenza ogni tanto e non ho idea di quello che potrò e non potrò fare in quei giorni. Anche se la mia attività da idolo si ferma, dovrò sempre controllare in qualche modo la gestione dei miei affari. Ma questo lo sai, giacché ci siamo promessi anni fa di andare tutti insieme militare, ma nessuno ha mantenuto la promessa. Non incolpo nessuno di ciò, perché siamo cresciuti e la vita ci ha messo davanti a strade diverse. Anche se, come nel caso di Junsu e Yoochun, ogni tanto s’incrociano e si uniscono in un'unica strada. Ora scusami ma si è fatto tardi, domani ho un concerto.”
Mi alzo, prendo la giacca e mi avvio all’uscita incazzato, amareggiato e con il cuore a pezzi per aver creduto che da questo incontro si potesse risolvere qualcosa.
Mi bastava anche un semplice chiarimento, un riavvicinamento non chiedevo molto, ma evidentemente non è destino che avvenga ora, forse un domani …
Perso nei miei pensieri, non mi rendo conto che Yunho mi ha afferrato per la manica della giacca e mi chiede di rimanere, mi giro e lo guardo basito con una rabbia che cresce violentemente in me.
“Perché mai dovrei rimanere? Dammi un solo motivo per rimanere … Mi hai cercato tu, tu hai iniziato ieri e oggi hai voluto vedermi. Hai voluto che salissi, che ti aspettassi perché dovevi parlarmi. Siamo stati tutto il pomeriggio e la serata a parlare e di cosa? Di nulla. Ora mi chiedi di rimanere perché mi devi parlare? Non ti sembra illogico tutto ciò? Cosa vuoi dirmi? Che ieri è stata solo attrazione fisica e che non sai come giustificarti e, soprattutto, non vuoi che la tua ragazza sappia di ieri? Tranquillo, accontentato. Ieri non è mai esistito, oggi non è mai esistito. Kim Jaejoong e Jung Yunho non si sono mai incontrati, baciati, non hanno mai fatto sesso e questa conversazione non è mai esistita.  Buonanotte Yunhoyah ci vediamo tra due anni se vorrai.”

“Ferma, dove intendi andare! Non posso aspettare che anche il mio turno per il militare sia finito” la sua stretta si fa maggiore attorno al mio polso e inizia a tirarmi a sé, per poi farmi sedere a forza sul divano.
“Stammi a sentire ora, non fiatare finchè non avrò finito e non pensare nemmeno per l’anticamera del cervello di fuggire, perché non lo permetterò.  Iniziamo con la prima cazzata che hai detto: ieri ci siamo visti, baciati e siamo andati oltre, così come oggi tu sei qui e ci stiamo parlando. Due non ho una ragazza, non ho nessuna relazione, dovresti smetterla di credere a tutto quello che scrivono i giornali e mandarmi frecciatine per vie traverse, mi dà fastidio. Fino a prova contraria sei tu che hai mollato tutto e hai mollato me dalla sera alla mattina.”
“Non ti ho mollato dalla sera alla mattina, ho solo voluto cambiare agenzia e sai il motivo, ne abbiamo discusso fino alla nausea. Io volevo continuare la nostra relazione, sei tu che non hai voluto. Hai avuto troppa paura della SM e delle sue ripercussioni nel caso provassi a stare con me o a frequentare uno di noi 3. Ci siamo sentiti abbandonati anche noi, non solo voi, anche noi abbiamo sofferto. ANCHE IO HO SOFFERTO per la tua mancan…” non ho il tempo di finire la parola che Yunho mi bacia per zittirmi.

Quando si stacca, mi guarda con una luce negli occhi che mi fa stritolare ancora di più lo stomaco, soprattutto dopo che, per un tempo che mi è sembrato infinto, riprende a parlare.
“Ora, se mi fai continuare il discorso, posso dirti che prima hai detto la terza cazzata di fila perché non è stato solo sesso come vuoi credere tu. Joongie io... io… io non sono mai riuscito a dimenticarti in questi anni, nonostante ci abbia provato con tutta l’anima e il corpo, ma alla fine mi sono sempre ritrovato a pensare a te e a voler sapere tutto di te e non sai quanto abbia odiato e odi quel … quel… Geun. L’odiato perché lui poteva stare con te, vivere la quotidianità che a me mancava. Leggevo cose del tipo che uscivi con lui, passavi le serate a casa con la sua famiglia, partecipavi ai suoi concerti da solista ed eri ogni presente alle sue feste di compleanno. Lo odio perché lui può averti ed io no. Joongie, ti amo ancora e voglio stare con te, anche se partirai e avrai pochi giorni di licenza, io voglio stare con te. Non voglio tornare a essere di nuovo una persona del tuo passato e, quello che è successo ieri, è accaduto perché era da qualche tempo che volevo cercarti, avvicinarti e riallacciare i nostri rapporti ma non ne avevo il coraggio. Poi … poi … poi ieri ti ho visto e ho capito quanto mi fosse mancata la tua pelle, il tuo odore, le tue labbra, quanto mi fosse mancato il tuo contatto e poi … e poi c’era lui con te che credevo essere il tuo ragazzo e … e … e non lo so cosa mi è scattato so solo che ho agito senza pensare, senza se e senza ma. So solo che, se fosse successo in un luogo più privato, meno pubblico, non ti avrei mai lasciato andare, non sarei mai scappato via per non vedere e per frenare i miei istinti, ma non ho resistito ho chiesto il tuo numero a Heechul anzi per la precisione non ho dovuto nemmeno chiedere che me l’ha passato in automatico. TI ho mandato un messaggio, ti ho cercato, ma tu non hai risposto subito e ho passato l’inferno dentro di me immaginandoti con lui e il resto lo sai…Ora sta a te decidere. Io tutto quello che dovevo dire l’ho detto e, in qualunque caso, non avrò alcun rimpianto.”
Finisce di parlare ed io non so che dire, ho la mente e il cuore in subbuglio. La mia razionalità mi dice che non ha senso iniziare una storia in questo momento, ma il mio cuore dice ben altro e, non so come, la risposta mi esce spontanea dalla bocca.

“Yunnie, ascoltami, io… io … io … ahhh non lo so quello che voglio. Ti amo, ti ho sempre amato anch’io, ma la razionalità mi dice di non fare nulla, di lasciar perdere tutto e rimandare il tutto a dopo il militare mentre il cuore mi dice anche che vorrebbe che mi lasciassi andare e che ti lasciassi entrare nella mia vita ma …  ma ho paura. Ho paura di rovinare tutto, di iniziare una storia che poi si possa logorare per colpa della lontananza e per colpa del poco tempo a disposizione per farla crescere e coltivare. Ho paura che, non riuscendo nemmeno a sentirci, tu possa dimenticarmi e che questa storia possa finire.
“Non finirà. Ti scriverò ogni giorno, ogni volta che avrai una licenza farò di tutto per essere libero. Poi avrai sempre la possibilità di fare qualche chiamata, quindi ci sentiremo sicuramente e, quando toccherà anche a me il militare e tu starai ancora sotto le armi, scriverò ogni giorno ciò che accade e appena potrò imbucherò la lettera. Joongie farò di tutto per non distruggere quello che proviamo l’uno per l’altro, non commetterò più gli stessi errori del passato. Fidati di me, fidati del nostro amore e lasciati andare.”
Annuisco e mi sento stringere a lui. Il suo calore mi rassicura, mi dà tranquillità e sono sicuro che questa volta, nonostante tutte le difficoltà, il nostro amore sopravvivrà perché siamo più forti ora e più maturi, pronti ad affrontare a viso aperto le difficoltà che ci porterà la vita.
Senza rendermene conto sbadiglio e lui dolcemente di restare lì, annuisco e accetto volentieri l’idea, anche perché non avrei la forza di ritornare nel mio appartamento.
Mi sfilo la giacca e mi accompagna in camera sua. Arrivati, tira fuori dall’armadio un pigiama per me, mi cambio e m’infilo sotto le coperte. Sono troppo stanco perché parli, è come se mi sentissi svuotato e, allo stesso tempo, come se mi fossi tolto un peso che mi opprimeva da troppo tempo.  Mi squilla il cellulare, guardo e vedo il numero di mia madre che mi chiama per darmi la buonanotte. Le rispondo con un sorriso sulle labbra e le auguro anche la buona notte.
Ho 30 anni, ma per lei sarò sempre il suo bambino. Mi mancheranno  le sue chiamate della buonanotte e del buongiorno, come mi mancherà sentire il l’abbraccio di Yunho prima di addormentarmi e questa sensazione di benessere a cui mi abituerò molto presto.
Mi mancherà Yunhoyah, mi mancherà il mio Yunho, ma la felicità che provo ora mi accompagnerà per molto tempo ancora. Per la prima volta dopo tanto tempo sono veramente felice ….
Mi addormento con questa certezza sapendo che il domani potrà soltanto essere migliore di oggi..

   
 
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