Questa storia, come ho già detto mi ha soddisfatta abbastanza, soddisfazione che è cresciuta grazie all’ aiuto di Giulia ( in questo sito Tigerlily ), una mia amica oltre ad essere mia cugina.  Grazie Giùùù!

Mi raccomando leggete e recensite in molti!!!

 

 

 

Un po’ di coraggio e due cose da dire

 

 Settimo anno per Lily e James, giorno da ricordare.

 Sto camminando verso di te, Lily.

 Questa volta non è una battuta o una domanda cretina come: “ Vuoi divertirti un po’ con me, Evans? ”, alla quale tu hai sempre risposto puntandomi nei miei con i tuoi duri occhi verdi, “ Stai alla larga da me, Potter.”.

 No, questa è la prima volta che ci provo seriamente.

 Ora mi dichiaro.

 Sì, Evans, mi dichiaro. Sembra strano pure a me, ma è veramente così.

 Questa volta lo farò. Non ci ripenserò come ho fatto quella volta che te ne sei andata via non appena ti ho chiamata e, io ho creduto che tu mi odiassi. Proprio quel giorno, mentre mi davi le spalle e andavi via, ti è caduto dal quadernino che porti sempre con te, un foglietto ripiegato.

 L’ ho preso e senza dirti niente, l’ ho aperto.

 Cento volte. Cinquanta volte il nome e altrettante il cognome.

 Non potevo sbagliare, era proprio la tua grafia.

 JAMES POTTER scritto cento volte, come io ogni tanto faccio con il tuo nome: LILY EVANS, è bellissimo da scrivere.

 Sono dritto dietro di te, che già mi dai le spalle.

 Ti giri, uno sguardo di fuoco. Ma solo per incenerirmi, non in positivo.

 Bella maschera, ma ormai ti ho scoperta!,  penso, in un altro caso l’ avrei presa come un silenzioso “ Lontano da me, Potter! ” o “ Non voglio sprecare fiato, Potter. ”. Frasi fatte, certo, ma dette con una durezza che, forse, vuole comunicare tutt’ altro.

 - Ev… Lily- dico rivolto a lei, che si appresta a voltarsi.

 - Come mi hai chiamata?- no, non è arrabbiata. Solo stupita che non l’ abbia chiamata Evans o “ Bambolina”.

 - Lily. Ti suona strano, eh?- sfoggio uno dei miei sorrisi più seducenti, cosa per cui i miei amici mi prendono a volte in giro.

 - In effetti…- lei abbozza un sorriso.

 - Senti, Lily: devo dirti due cose molto semplici.- voglio arrivare dritto “ al sodo”.

 - Spara.- accondiscendente e coraggiosa, oggi.

 - Uno, mi dispiace per come ti ho trattata in questi anni, fingendomi disinteressato e play boy. – i suoi occhi smeraldo combattuti tra stupore e speranza. – Cosa numero due, ti amo.- i suoi occhi sgranati, ma mai così felici.

 Lei non fa un passo, non si muove. Respira molto velocemente, credo stia per entrare in iperventilazione.

 - Non ti prendo in giro, te lo giuro.- uno dei pochi VERI giuramenti fatti da James Potter.

 - Da- Davvero, t- tu mi… ami?- due soli verdi che brillano come mai hanno fatto prima.

 - Sì. Lo giuro.- semplice ma efficace- E tu?- ecco il momento che ho sempre aspettato.

 - I- Io cosa?- è più rossa dei suoi capelli. Sempre e comunque bellissima.

 - T- Tu mi ami?- ho balbettato anch’ io, non ci credo!

 Lily prende un respiro profondo.

 Io da dietro la schiena incrocio le dite, un po’ di fortuna serve anche a me. è arrivato il momento della verità.

 Lei mi fissa negli occhi, uno sguardo strano, imprevedibile.

 Scappa, corre in mezzo alla gente via da me.

 Perché Lily, perché non mi vuoi amare?

 Io resto qui, immobile, mentre alcuni che Lily ha spinto via per passare, mi guardano come per chiedere “ Cosa le hai fatto per farla scappare così?”.

 Mi sento male. Sono stanco e vado verso la Sala Comune dei Grifondoro, dove so che lei non ci sarà. Sarà in biblioteca, a darmi dello sciocco.

 

 Arrivo davanti al ritratto della Signora Grassa, che mi chiede la parola d’ ordine. La dico ed entro.

 Alcuni, chi sdraiato sul divano, chi seduto per terra o sulle poltrone, mi salutano. Io rispondo a tutti con un cenno della testa e salgo su per le scale, diretto in camera mia.

 Arrivo davanti alla porta e la apro. Non c’ è nessuno, meglio così.

 Mi stendo sul letto e, pensando ai cambiamenti dei sentimenti espressi sul volto di Lily, mi addormento.

 Mi sveglia dopo circa mezz’ ora il rumore della porta che si apre. Tengo gli occhi chiusi, tanto so già che è Sirius, il mio compagno si stanza.

 - Come mai già di ritorno, Sir?- chiedo. Gli occhi sempre chiusi.

 Nessuna risposta, sento solo che qualcuno si muove nella stanza. Non sono i passi del mio migliore amico, sono troppo delicati per essere i suoi. Sembrano quelli di una donna.

 Finalmente apro gli occhi e mi siedo sul letto. Grazie alla luce che entra dalla porta un po’ aperta, la riconosco.

 è Lily. Cosa ci fa qui?

 - Cosa ci fai qui?- do voce ai miei pensieri.

 - Posso entrare?- chiede quasi timorosa.

 - Sì, ma accendi la luce. Mi da fastidio non vedere bene le cose o le persone.- rispondo. Senza dare un minimo tono alla mia voce.

 Lei accende la luce e arriva davanti al mio letto sul quale sono ancora seduto.

 - Siediti.- le dico semplicemente.

 - Grazie.- risponde,e si siede.

 - Cosa vuoi?- chiedo, voce perennemente senza tono. Non può essere qualcosa di buono.

 - Due cose: uno, mi dispiace per come ti ho trattato prima- rido sarcastico a sentirle usare quasi le stesse parole che ho usato per la mia dichiarazione.- Due, ti amo anch’ io.- Questo mi ha stupido molto.

 Si avvicina velocemente al mio viso e mi da un casto e leggero bacio sulle labbra.

 Poi, stesso finale, o quasi.

 Lei scappa via come ha fatto prima, ma io adesso so che prova le stesse cose che provo io. Lei mi ama.

 

 

Ti amerò per sempre, Lily Evans.

 Finché qualcuno più potente di noi, un giorno ci separerà.

 

James Potter