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Autore: wearesotogether    29/03/2015    4 recensioni
Prendete Darren, che è a New York a preparare il suo Hedwig. E poi prendete Chris, che invece è a Londra a girare Noel. Aggiungeteci “Already home”, che è la mia canzone preferita in assoluto, e che col video ci ha già un po’ distrutto. Insomma, il risultato è abbastanza scontato.
---
[sms]
[distance relationship!crisscolfer]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi racconto una storiella: ieri sera me ne stavo a casa senza far niente, giocherellando con il mio Wreck this journal, quando ad un tratto Frah ha ben pensato di farmi venire questa splendida idea. Perché mi ha giustamente fatto notare che in questi mesi Darren sarà a New York, tutto preso dal suo Hedwig, mentre invece Chris sarà a Londra, impegnato a girare il suo film su Noel. E queste cose ci riempiono senza dubbio di orgoglio, e bla bla bla. Però. Questo vuol dire anche che i due piccioncini dovranno stare separati per un bel po’ di tempo, e dio solo sa quanto questa cosa mi sfasci il cuore.
Perciò ecco, la morale della storia è che Frah dice cose e io scrivo. Metteteci poi Already home, che è la mia canzone preferita, e beh, il risultato era scontato.
 
Cose utili per la lettura: 
• è scritta sotto forma di sms (che vogliamo farci, ormai ci ho preso gusto)
• Darren è normale, Chris in corsivo 
• per comodità l’orario dei messaggi è sempre quello americano, voi però tenete conto che New York è indietro di cinque ore rispetto a Londra  
 
 
 
 
  
Frah, che mi vuole tanto bene
e mi tiene compagnia nelle notti più buie
(accidentih, che dedica profonda).










 



 
 
 
 
 
Sabato 28 marzo
 
(10:45)
Già mi manchi.
 
(10:48)
Ancora non sono neanche salito sull’aereo!
 
(10:50)
Lo so, ma mi manchi lo stesso.
 
(10:54)
Sono solo pochi mesi. E possiamo vederci tutte le volte che vuoi, lo sai. Tu mi chiami, e io volo da te.
 
(10:55)
Sdolcinato.
 
(10:56)
Oh, stai zitto.
 
(10:58)
Mi scrivi quando atterri?
 
(11:01)
Ovviamente.
 
(11:04)
Buon viaggio, amore mio.
 
(11:05)
Sdolcinato!
 
 
***
 
 
(22:58)
Sono arrivato. Il volo è stato uno strazio, ma l’albergo ha il minibar in camera!
 
(23:01)
Non vorrai ubriacarti senza di me spero.
(23:02)
E aspetta – albergo? Pensavo stessi in una casa.
 
(23:04)
Non potrei mai.
(23:05)
E ci sto. Ma è troppo tardi per andarci ora, perciò sta notte la compagnia mi offre l’albergo.
 
(23:06)
Mhm.
 
(23:08)
Ehi, è una suit!
(23:10)
Dovrebbe vedere il letto, signor Criss.
(23:11)
È rotondo.
 
(23:13)
Oh.
 
(23:15)
E le lenzuola? Sono di seta.
 
(23:17)
Dio, quanto vorrei essere lì.
 
(23:18)
Potrai sempre venire a trovarmi. Prenoterò apposta questa camera.
 
(23:20)
Sono sicuro che lo farò. Molto presto.
 
(23:24)
Ci conto.
(23:26)
Ora penso che dormirò un po’, sono esausto.
(23:27)
Ci sentiamo domani? O più tardi. Devo ancora abituarmi a questa cosa del fuso orario.
 
(23:29)
Qua è sera. Ci sentiamo domani.
(23:29)
Buona notte, amore mio.
 
(00:01)
Buon – proseguimento di giornata?
(00:02)
Dio che casino.
 
(00:04)
Ehi. Ce la faremo.
 
(00:06)
Lo so. Sto sospirando, ma lo so.
 
(oo:07)
Ti amo.
 
(00:08)
Ti amo anch’io.
 
 
***
 
 
Lunedì 30 marzo
 
(05:02)
Buon giorno amore.
 
(05:12)
Buon giorno a te.
(05:14)
Aspetta, ma lì non sono tipo le cinque di mattina? Come mai sveglio così presto?
 
(05:15)
Riunione d’emergenza, a quanto pare.
 
(05:17)
Ahia. Sei nei guai?
 
(05:18)
Ehi, non mi metto mai nei guai, io.
 
(05:19)
Oh giusto.
(05:20)
A parte quando flirti con ogni uomo che respira.
 
(05:22)
Non è vero che flirto.
(05:25)
E poi lo faccio per farti ingelosire.
 
(05:27)
Allora vedi che lo fai!
 
(05:28)
Mi piace essere punito.
 
(05:32)
Se fossi qui in questo momento non saresti in grado di andarci sulle tue gambe, a quella riunione.
 
(05:34)
Oh, oh. Questa minaccia suona bene.
 
(05:35)
Ricordatela.
 
(05:37)
Lo farò.
(05:40)
Tu che fai?
 
(05:43)
Abbiamo iniziato sta mattina. Sai, copioni e scelta dei costumi.
(05:44)
È strano.
 
(05:45)
Cosa?
 
(05:48)
Non avervi intorno. Non prendere il caffè con Joaquin. Non aiutare Lea con il riscaldamento della voce. Non nascondere i vestiti a Chord.
(05:49)
Non essere con te.
 
(05:51)
Non scoparmi sul pianoforte di scena.
 
(05:52)
Volgare!
(05:53)
Ma sì, anche.
 
(05:54)
Spero non abbiate un pianoforte allora.
 
(05:55)
In effetti ce l’abbiamo.
(05:56)
Non puoi biasimarmi se deciderò di provarlo, non credi?
 
(05:58)
Non credo in effetti.
(06:02)
Ora devo scappare, sono arrivato.
(06:03)
Ci sentiamo stasera su skype? Ho voglia di vederti.
 
(06:05)
Sesso intercontinentale?
(06:07)
Mi piace. Sembra – esotico.
 
(06:09)
Idiota.
(06:10)
Non provare troppi pianoforti in mia assenza.
 
(06:13)
Non posso assicurartelo.
 
 
***
 
 
Domenica 5 aprile
 
(08:01)
Dio, ho bisogno di un caffè.
 
(08:05)
Dio, ho bisogno di un pranzo.
 
(08:07)
Mi sembra di parlarti da un altro mondo.
 
(08:09)
È divertente. Sei a Narnia?
 
(08:13)
E tu ad Hogwarts?

(08:15)
Oddio sì, ti prego.
 
 
***
 
 
Venerdì 10 aprile
 
(19:32)
Oh mio dio, finalmente il week end!
 
(19:35)
Parla per te.
 
(19:36)
Lavori anche questo week end?
 
(19:38)
A quanto pare.
 
(19:40)
Oh.
(19:42)
Pensavo di venire a trovarti, ma se è un problema – non importa.
 
(19:43)
No. No ti prego, vieni.
(19:44)
Ho – ho bisogno di vederti.
 
(19:45)
Va tutto bene, Dare?
 
(19:48)
Sto bene, sono solo – stanco. Ma posso farcela. Voglio dire, sapevo che sarebbe stata dura, no?
(19:49)
E tu mi manchi da morire.
(19:51)
Ma – è okay. Solo – ti prego, vieni.
 
(19:53)
Okay. Okay, vado a preparare la valigia.
(19:54)
E Dare?
 
(19:55)
Sì?
 
(19:57)
Ti amo. E sono fiero di te. Molto fiero.
 
(19:59)
Lo so. Ti amo anch’io.
 
 
***
 
 
Lunedì 13 aprile
 
(15:16)
Grazie per il week end meraviglioso. Non puoi neanche immaginare quanto mi mancassi. E quanto averti qui sia stato importante per me, anche se solo per poco.
 
(15:19)
È sempre un piacere, signor Criss.
(15:21)
Mi sei mancato anche tu.
(15:26)
E poi i pianoforti qui non sono così comodi.
 
(15:29)
Idiota.
 
 
***
 
 
Giovedì 16 aprile
 
(19:32)
Questo week end sei libero?
 
(19:37)
Lo sono, perché?
 
(19:39)
Perché voglio provare tutti i pianoforti di Londra.
 
(19:41)
Uh, mi piace come suona.
(19:42)
Letteralmente.
 
 
***
 
 
Lunedì 20 aprile
 
(15:42)
Già mi manchi.
 
(15:44)
Sdolcinato.
 
(15:45)
Che ci vuoi fare.
 
(15:48)
Il pianoforte di scena non ti è bastato?
(15:48)
E il letto dell’albergo?
(15:48)
E quello di casa mia?
(15:49)
E la cucina?
(15:49)
La lavatrice?
 
(15:51)
Hai dimenticato il camerino di quel negozio.
(15:52)
E comunque no. Tu non mi basti mai.
 
(15:54)
Dio, quanto ti amo.
 
 
***
 
 
Martedì 28 aprile
 
(08:11)
A che ora arrivi?
 
(08:14)
Sto partendo ora.
(08:15)
Vieni a prendermi in aeroporto?
 
(08:17)
Non vedo l’ora.
 
(08:19)
Agitato?
 
(08:23)
Non immagini quanto.
 
 
***
 
 
Lunedì 4 maggio
 
(01:11)
Per l’ennesima volta: sei stato sensazionale. E sono assurdamente orgoglioso di te.
(01:14)
Dio, eri meraviglioso su quel palco.
(01:16)
E brillavi – letteralmente, con tutti quei glitter. Dare, brillavi così tanto che – non smetterei mai di guardarti. Mi togli il fiato.
(01:17)
E non solo sul palco.
(01:19)
Okay, questa forse era azzardata.
(01:23)
Sto parlando da solo, vero? Stai già dormendo?
(01:27)
Va bene, sì. Buona notte allora. O buon giorno?
 
 
***
 
 
(07:11)
Ehi.
(07:14)
Scusami se ieri sera non ti ho risposto. Eravamo in un club a festeggiare, e il telefono non prendeva.
(07:16)
E grazie. Per tutto. Averti lì, in prima fila, è stata la cosa più importante di tutte.
 
(07:45)
È stato un piacere.
 
(07:47)
Stai bene?

(07:53)
Certo. Sono solo impegnato.
(07:54)
Ci sentiamo sta sera?
 
(07:56)
Va bene. Ti amo.
 
 
***
 
 
Martedì 5 maggio
 
(08:12)
Non mi hai chiamato ieri sera.
 
(08:16)
Hai ragione.
(08:17)
Mi dispiace, sono rimasto in studio fino a tardi e quando ho finito ho pensato che dormissi.
 
(08:19)
Va bene. Non importa.
 
(08:22)
Sta sera?
 
(08:26)
Sta sera ho lo spettacolo.
 
(08:27)
Giusto. Dio, mi dimentico sempre che sei un famoso attore di Broadway.
 
(08:28)
Che ci vuoi fare, sono una star.
 
(08:30)
La mia star.
 
(08:32)
Sempre.
(08:33)
Allora domani mattina?
 
(08:36)
Domani mattina.
 
 
***
 
 
Mercoledì 6 maggio
 
(10:12)
Ehi, tutto okay?
 
(10:18)
Sì, perché?
 
(10:20)
Pensavo dovessi chiamarmi.
 
(10:25)
Merda, è vero.
(10:28)
Scusami, mi hanno spostato le riprese.
(10:31)
Ci sentiamo più tardi?
 
(10:36)
Oh. Non preoccuparti, va bene. Nessun problema.
(10:37)
A dopo.
 
 
***
 
 
(21:32)
Scusa scusa scusa. Non ho avuto un solo secondo libero.
(21:37)
E immagino che tu ora sia in scena.
(21:38)
Dio, io – non ce la faccio più. Mi manchi da impazzire.
(21:39)
Chiamami quando finisci, ti prego. Non importa l’orario.
(21:57)
Sai cosa? Lascia perdere. Ci sentiamo domani.
(21:58)
Scusami.
 
 
***
 
 
Chiamata in entrata: Darren Criss
 
“Ehi.”
 
“Ehi.”
 
“Potevi chiamarmi domani.”
 
“No, non potevo. Non sta funzionando, vero?”
 
“È solo un periodo un po’ pieno per entrambi.”
 
“È un periodo che dura un mese.”
 
“Cosa dovrei farci, Dare?”
 
“Non lo so. È solo che – non lo so.”
 
“Questo week end ci vediamo?”
 
“Va bene. Vieni tu?”
 
“Non riesco, lunedì mattina ho le riprese presto. Vieni tu?”
 
“Sai che non posso, ho lo spettacolo sia sabato che domenica.”
 
“Certo. Ovviamente.”
 
“Cosa dovrebbe essere?”
 
“Niente. Lascia perdere.”
 
“Lascia perdere? Davvero Chris? È così che funzionano le cose d’ora in poi? Arrivano le difficoltà e noi “lasciamo perdere”?”
 
“Non è quello che ho detto.”
 
“Ma è quello che stai facendo.”
 
“Perché non so cos’altro fare, Dare. Sto cercando di fare il possibile per mandare avanti questa cosa, e tu–”
 
“Questa cosa? Da quando è diventato un obbligo stare con me?”
 
“Non. è. quello. che. ho. detto.”
 
“Certo, perché tu non dici mai niente!”
 
“Cosa dovrei dirti?”
 
“Non lo so, ma un minuto prima mi dici che ti manco, e quello dopo dici di lasciar stare. Io non ti capisco più–”
 
“Wow”

“No, non è quello che volevo d–”
 
“No, invece è esattamente quello che volevi dire. Non ci capiamo più. Non ci troviamo più, Dare.”
 
“Cosa– cosa dovrebbe voler dire?”
 
“Che forse dovremmo approfittare di questo periodo di lontananza per prenderci – una pausa.”
 
“Non stai dicendo sul serio.”
 
“L’hai detto tu Dare, non sta funzionando.”
 
“Chris–”
 
“Finiremmo per distruggerci. Ed entrambi abbiamo – cose da fare. Dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro e lasciar perdere il resto. Per un po’.”
 
“Il resto– Chris, io non posso perderti.”
 
“Dare, lo stiamo già facendo. Ci è già successo. Non– al momento non sta funzionando. L’hai detto anche t–”
 
“Dimentica quello che ho detto, cristo santo. Io ti amo!”
 
“Ti amo anche io Darren, non osare pensare il contrario neanche per un secondo.”

“E allora di cosa stiamo parlando?”
 
“Io non– questa cosa della distanza ci sta separando. E non parlo dell’oceano Atlantico”
 
“Ti prego, non lasciarmi da solo. Posso venire lì–
 
“No Dare, non venire. Io ho bisogno di tempo.
 
“Chris
– ti prego.”
 
“Mi dispiace.”
 
 
***
 
 
Domenica 10 maggio
 
(12:45)
Penso a te ogni volta che vedo un pianoforte.
 
(13:39)
Dare.
 
(13:52)
Lo so. Mi dispiace.
 
 
***
 
 
Giovedì 14 maggio
 
(17:32)
Quindi è così?
(17:34)
Un ostacolo e non ci parliamo più?
(17:35)
Chris, sono cinque anni. Non puoi buttare via tutto così.
(17:43)
Almeno rispondimi, cazzo.
(17:45)
Tu – mi manchi, okay?
(17:49)
Dimmi almeno che stai bene.
(17:56)
Ti prego.
 
 
***
 
 
Sabato 16 maggio
 
(23:31)
Non ce la faccio più.
(23:38)
Chris, ti prego.
 
 
***
 
 
Domenica 17 maggio
 
(02:31)
Okay, sai cosa? Questo non funziona.
(02:33)
Sta sera lo spettacolo è stato un disastro. Su tutta la linea. Perché sai qual è il punto? Che concentrarmi sul lavoro non funziona. Non ci riesco, se non so che poi a fine giornata posso raccontarti quello che ho fatto.
(02:35)
Ieri, durante le prove, uno dei tecnici del suono ha portato la figlia a teatro. Ha due anni. Era bellissima, Chris. E l’unica cosa a cui ho pensato sei stato tu. Perché ho pensato a quando sarai tu a stringere tra le braccia una bambina. Nostra figlia, Chris. Perché io voglio una figlia. E voglio stare con te. Anche a costo di fare undici ore di volo ogni week end.
(02:37)
Anche a conto di fare undici ore di volo proprio adesso.
(02:40)
Anzi, sai cosa? Lo faccio. Sto per prenotare il biglietto, Chris.
(02:45)
Perciò ti prego, dimmi che stiamo bene. Dimmi che ce la faremo. Altrimenti giuro che prendo quell’aereo.
(02:56)
Chris?
(02:59)
Chris, ti prego, almeno rispondimi.
(03:15)
Okay, sto arrivando.
 
 
***
 
 
(13.32)
Non ci credo.
 
(13.35)
Oh mio dio, Christopher Paul Colfer, sei vivo.
(13.36)
Mi hai fatto spaventare a morte.
 

Chiamata in entrata: Darren Criss
 
“Dare.”

“Cosa diavolo hai fatto? Non mi rispondi da giorni. Da giorni, Chris.”
 
“Dare–”
 
“Ho preso quell’aereo Chris. Volevano uccidermi, ma l’ho preso. E sono passato a casa tua, ma non c’eri. Sono passato sul set – sì, lo so, come un disperato – ma mi hanno detto che ti sei preso due giorni di permesso. Lea non aveva idea di dove fossi, tua sorella neanche.”
 
“Darren–”
 
“Dove diavolo sei?”

“A casa tua.”
 
“E che diavol– aspetta, cosa?”
 
“Sono a casa tua, Dare. A New York.”
 
“Stai scherzando.”
 
“Perché dovrei scherzare su una cosa così seria? Sono appena entrato nel salotto. Hai comprato un pianoforte nuovo, a proposito?”
 
“Cosa– io non– lascia stare il pianoforte, mi hai fatto viaggiare– cosa ci fai a casa mia?”
 
“Volevo vederti.”

“E non potevi rispondere ai miei messaggi?”
 
“Ero già in aeroporto, e avevo il telefono scarico. E poi ho preso l’aereo, e a quel punto  come pensi che avrei dovuto fare?!”
 
“E avvisarmi che saresti venuto?!”

“Avevo paura che mi dicessi di non farlo. Perché– sì, insomma, sono stato un idiota.”
 
“Chris–”
 
“No ti prego, non interrompermi. Sono stato un idiota, perché nella vita ho sempre lottato contro tutti, per anni. Ogni cosa che ho ottenuto era il risultato di settimane, mesi, anni di lotte instancabili. E poi sei arrivato tu, e– e tutto è stato improvvisamente semplice. Mi sono innamorato di te, e tu ti sei innamorato di me, e anche quando tutto il mondo era contro di noi, le cose rimanevano semplici. Perché ti amo. E tu mi ami. Perché noi siamo sempre stati uniti, e forti, e inseparabili. Ma quando le cose sono cominciate a diventare difficili per colpa nostra, e non per colpa del mondo, mi sono sentito perso. Perché mi è crollata l’unica certezza che avevo. Perché non potevo credere di dover lottare anche per questo.”
 
“Chris–”
 
“Ma sai cosa ho capito, Dare?”
 
“Cosa?”
 
“Che tutti quegli anni di lotte, e difficoltà, e sudore versato – mi hanno preparato a questo. A te. Perché tu sei l’unico, a questo mondo, per cui vale davvero la pena lottare. E no, io non voglio una cosa semplice. Voglio combattere. Voglio attraversare l’oceano una volta a settimana solo per baciarti. Voglio fare l’amore con te su ogni pianoforte del globo. E voglio affrontare le difficoltà che la vita ci presenterà. Con te. Voglio vincere con te, Dare. Perché siamo dei guerrieri. E vinciamo. E– aspetta, stai piangendo?”
 
“Io non– no, non sto piangendo–”
 
“Dare.”
 
“Okay sì, forse sto un po’ piangendo–”
 
“Stai piangendo! Perché stai piangendo?”
 
“Perché sto piangendo? Perché ti amo. Ti amo così tanto, Christopher Paul Colfer.”
 
“Aspetta– quindi non sei arrabbiato?”
 
“Ho passato dieci giorni d’inferno, undici ore in volo di angoscia, e ho rischiato di perdere lo show tre volte in una settimana. Sono arrabbiato eccome, Chris. Sono molto arrabbiato. Così tanto che vorrei prenderti a sberle.”
 
“Io–”
 
“Ma ti amo. Perciò rimani esattamente dove sei. E aspettami lì.”
 
“Perché?”

“Perché abbiamo una vita da vivere. E un pianoforte da inaugurare.”




 

When life takes its own course
Sometimes we just don't get to choose
I'd rather be there next to you
Promise you'll wait for me, wait for me
Wait 'til I'm home

All I have is this feeling inside of me
The only thing I've ever known

If only New York wasn't so far away
I promise the city won't get in our way
When you're scared and alone,
Just know that I'm already home

  
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