5 anni, 8 mesi e 20 giorni che lo conosco. Tanto, direte, ma evidentemente non abbastanza per dirmi il cavolo di motivo per cui ha deciso di andarsene. Devo ringraziare la mia curiosità se adesso sto guidando verso casa sua, e la mia determinazione se più tardi non gli salterò addosso dalla rabbia. Stringo con forza il volante della mia Audi R8, tanto da farmi sbiancare le nocche, mentre imbocco la traversa che cela la sua villa principesca. Parcheggio in fondo al viale e scendo, dandomi un’ultima sistemata ai pantaloni, prima di affrontarlo.

“Harry”

Esclama sorpreso nel vedermi sull’uscio del portone di casa sua.

“Zayn”

Ribatto composto e porto le mani lungo i fianchi, squadrandolo con la testa leggermente piegata di lato.

“Come mai qui?”

“Pensavo di farti una visita, posso?”
Mi fa entrare. La casa è ordinata, come al solito, ma c’è un fastidioso odore di fumo e il che non mi piace.

“Che facevi?”
Inizio pacato e con una finta espressione serena stampata in faccia.

“Guardavo la TV”

Risponde altrettanto tranquillo.

“Come sta Perrie?”

“Lei sta bene, alla grande. Gli altri?”
Sento la rabbia sviscerarmi dentro e raggelare il mio cuore, ma ancora una volta mi contengo.

“Così così”

Aggrotta le sopracciglia, come per chiedere il motivo.

“Essere abbandonati da te non li fa stare al settimo cielo, dovresti saperlo”
“Ah …”
Distende le gambe e infila le mani in tasca.

“E tu come stai?”
Domando alla fine, anche se non mi interessa realmente.

“Non posso lamentarmi”
Stiamo in silenzio per i successivi 10 secondi, poi irrompe.

“Tu non sei venuto dalla Malesia fino a qua solo per chiedermi come sto, vero?”
“Grandioso, vedo che sai i nostri spostamenti!”
Esclamo sarcastico e irritato.

“Harry, dico sul serio”
“Certo che no, Zayn, sai cosa voglio sapere”
Fa finta di non ricordarselo, e la cosa mi da sui nervi da impazzire.

“Te ne sei tornato senza dirci una parola, ti ricordo.”
Non parla, così continuo io.

“Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme credo che tu possa confidarmi questo, non credi?”

Si alza con un sorrisetto beffardo e va a prendere una sigaretta. Quando ritorna, ammette qualcosa che mi distrugge.

“Che vita da cani, no? Sempre inseguito da ragazzine che vogliono vederti e ti corrono dietro come se fossi una lepre. E poi tutte quelle persone che ti dicono cosa devi fare, volevo tanto darci un taglio”
“Cosa?”
E la mia voce esce più acuta del solito.

“Hai capito bene, dovresti farlo anche tu, è un consiglio che ti do”
“Dicevi che amavi il tuo lavoro.”
Tento ancora disperatamente di capire.

“Sì, lo dicevo”
“E le fans erano la tua vita. Scommetto che non te ne frega più niente neanche di noi …”
Sospira e temo che la sciocchezza che ho appena detto sia proprio la realtà.

“E’ così?”
Chiedo allarmato con un groppo in gola, quindi si alza di scatto.

“Le persone cambiano, Styles, abituati. E ora fuori da casa mia”

Obbedisco attonito, ma senza aggiungere niente. Rientrato in macchina, telefono a Niall.

“Pronto?”
Risponde una voce familiare.

“Niall … l’abbiamo perso per sempre”
E riattacco, senza dargli il tempo di ribattere. Rimembro tutti i momenti, belli o brutti, passati insieme. Da X Factor a tutti i tour in cui abbiamo riso e scherzato dietro le quinte e penso semplicemente che tutto questo non può finire così. Una lacrima riga la mia guancia e mormoro “mi mancherai” rivolto verso una persona speciale trasformata dal tempo, uno dei miei migliori amici.