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Autore: Leon92    29/03/2015    1 recensioni
Questa storia riprende 6 mesi dopo gli avvenimenti del capitolo 699. Ho deciso di scrivere questa storia perché sono rimasto parecchio deluso dal finale di questa serie che considero molto importante per me e che mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza. Cercherò di creare un finale che mi soddisfi e che spero soddisfi anche voi. Parlerò delle conseguenze del dopoguerra. Si parlerà della crescita di alcuni personaggi, soprattutto Naruto, ma si parlerà anche di amore, a volte non corrisposto e a volte scoperto in maniera del tutto imprevedibile.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Dopo la serie
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Appena giunse l’alba, Naruto sistemò la sua tenda in tutta fretta, indossò la sua solita tuta nero-arancione e, senza neanche aver fatto colazione, si diresse a tutta velocità verso il campo d’allenamento.
 
Arrivato a destinazione, il ninja biondo si guardo intorno per verificare se il suo maestro lo stesse già aspettando. Inizialmente non vide nessuno, ma poi intravide una sagoma vicino al monumento dedicato ai caduti. Naruto riconobbe subito il suo vecchio maestro. Anche dopo la fine della grande guerra, Kakashi non aveva mai smesso di far visita ai suoi vecchi compagni deceduti in battaglia.
 
Naruto raggiunse il suo maestro e, senza dire niente, si affianco a lui. Rimasero li, in silenzio, a fissare il monumento per un tempo che sembrava infinito. In quel momento non c’erano bisogno di parole. I loro sentimenti erano identici, e riuscivano a capire l’uno la sofferenza dell’altro. Solo il fruscio del vento e delle foglie sembrava rompere quel silenzio incantato che si era venuto a creare.
 
“Sei pronto, Naruto”domandò Kakashi dopo qualche minuto.
 
“Ci può scommettere” rispose Naruto di rimando.
 
“Bene. Stammi dietro allora” Nel giro di qualche secondo, i 2 ninja lasciarono il campo d’allenamento alle loro spalle ed entrarono nella foresta che gli si parava davanti.
 
Entrambi saltavano da un’albero all’altro ad una velocità notevole. Naruto si limitò semplicemente nel seguire il suo maestro senza fare domande. Durante il tragitto, il giovane ninja non faceva altro che pensare dove l’avrebbe condotto, perché quel luogo era segreto, come avrebbe fatto ad aiutarlo e via cosi.
 
Dopo circa un’ora di marcia, Naruto cominciò a spazientirsi e bombardò il jonin dai capelli argentati con ogni tipo domanda “Quanto manca ancora?” “Dove stiamo andando?” “Perché questo luogo è segreto?” “Farò un’allenamento speciale?”
 
Kakashi, dal canto suo, ignorò completamente le lamentele del suo allievo, rimanendo in silenzio e continuando la sua marcia senza esitazioni.
 
Naruto, dato che non riceveva alcuna risposta dal suo sensei, capì che non era il caso di insistere  e smise di fare ogni sorta di domanda. La curiosità lo stava divorando dall’interno e non vedeva l’ora di arrivare a destinazione.
 
Dopo circa 10 minuti di interminabile corsa tra gli alberi e silenzi ininterrotti, Kakashi si fermò sulla punta di un albero e Naruto fece altrettanto.
 
“Eccoci, siamo arrivati” esclamo il jonin, saltando giu dall’albero.
 
“Wow, credevo che questa marcia non finisse più. Dove ci troviamo?” domando il biondo, saltando anch’egli dall’albero e raggiungendo il suo maestro.
 
Davanti a lui c’era una piccola prateria circolare, circondata da alberi. Al suo centro vi era un piccolo edifico in legno completamente distrutto ed abbandonato.
 
“Siamo quasi ai confini del paese del Fuoco. Scusa se prima non ho risposto alle tue domande, ma avevo bisogno di concentrazione per ricordare con esattezza dove fosse questo luogo” Kakashi iniziò ad incamminarsi verso l’edificio distrutto.
 
“Quest’edifico è completamente distrutto. Siamo sicuri che questo sia il posto giusto” domandò Naruto, guardando il suo maestro con aria scettica.
 
“Certo che sono sicuro. Tu non lo sai, ma questo edificio un tempo apparteneva a tuo padre, Minato. Lo usava spesso come rifugio secondario. Dopotutto, tuo padre era conosciuto in tutto il mondo come “Lampo Giallo” il ninja più veloce del villaggio della Foglia ed era naturale che avesse molto nemici” esclamo Kakashi, continuando a guardare l’edifico e ricordando eventi passati.
 
“Wow, quindi questo era il nascondiglio segreto di mio padre. Aspetta un’attimo! Se era segreto, lei come faceva a sapere della sua esistenza e dove fosse collocato?” domando Naruto.
 
“Dopo che tuo padre fù proclamato Quarto Hokage, mi portò qui, rivelandomi il suo segreto. Mi disse che questo era il suo nascondiglio d’emergenza e che al suo interno vi erano situate pergamene ed attrezzature personali. Sapeva che il compito di Hokage era uno compito fatto di sacrifici e di responsabilità. Cosi mi chiese, nel caso gli fosse successo qualcosa, di occuparmi del rifugio ed usarlo come mio nel caso c’è ne fosse stato bisogno. Solo io conosco questo posto e la sua esatta collocazione” .
 
“E come mai adesso è completamente distrutto? Sembra quasi che sia stato fatto esplodere dall’interno” domandò Naruto, guardando l’edificio e il modo in cui erano situate le macerie.
 
“Se devo dirti la verità, non so bene che cosa sia successo. Quello che posso dirti è che ho trovato l’edificio completamente distrutto subito dopo l’attacco del Kyuubi avvenuto circa 18 anni fa. Non so bene il perché. Prima della tua nascita, mi recavo sempre una volta a settimana per controllare che fosse tutto a posto. Ma dopo l’attacco della volpe e la morte dei tuoi genitori, scopri che l’edificio era stato completamente distrutto. Da allora, decisi di farlo diventare il mio rifugio segreto personale” concluse Kakashi, guardando Naruto rattristarsi per lo stato in cui era l’edificio.
 
“Quindi tutte le attrezzature e le pergamene di mio padre sono andate distrutte durante l’esplosione” chiese Naruto con l’aria di chi aveva perso ogni speranza.
 
“Cosi sembra”esclamo Kakashi, sorridendo sotto la maschera.
 
Il jonin entrò dentro l’edificio, seguito dal suo allievo, situandosi proprio al suo centro. Naruto notò che proprio ai piedi del suo maestro, vi era uno strano sigillo.
Kakashi iniziò a comporre dei sigilli con le mani, sussurrando parole incomprensibili al biondo. Dopo qualche secondo, il sigillo svanì, rivelando sotto di essa una botola segreta, coperta da una tecnica illusoria.
 
“Vieni. Scendiamo” esclamo Kakashi al ninja biondo, con la mascella completamente spalancata.
 
“Wow. Quindi il crollo dell’edificio è soltanto una copertura?” chiese Naruto, iniziando a scendere giù dalla botola.
 
Kakashi si limitò a guardare Naruto  e a sorridere.
 
I 2 ninja scesero la scala che portava al piano inferiore con cautela. Una volta giù, Naruto si guardò intorno per vedere dove fosse, ma era completamente buio.
 
Kakashi, che conosceva quel luogo come le sue tasche, non ebbe alcun tipo di problema. Prese un fiammifero che era nelle vicinanze ed iniziò ad accendere le candele situate ai 4 angoli della stanza.
 
Naruto rimase totalmente scioccato, ed allo stesso tempo elettrizzato, per quello che c’era all’interno della stanza. Tantissime pergamene erano situate ai quattro lati della stanza, disposte tutte dentro una libreria specifica. Al centro della stanza, vi era situato un lungo tavolo coperto completamente da un telo bianco.
 
“Che posto è questo?” chiese semplicemente Naruto al suo maestro.
 
“Sai perché ai tempi ero conosciuto come “Kakashi il ninja-copia”? Perche da quando Obito mi donò il suo sharingan, ho copiato ogni tecnica di ogni singolo avversario che ho affrontato. Non importa di che arte si trattasse, Fuoco, Vento, Acqua, Fulmine o Terra. Ho sempre copiato ogni singola tecnica che non conoscevo, e ho scritto le sue informazioni in una pergamena. Dopodiché la situavo in un  angolo specifico della stanza e la catalogavo. Ogni libreria che vedi è suddivisa per tipo tecnica. Da tecniche illusorie alle semplici tecniche che usano elementi della natura. Stiamo parlando di oltre 1000 tecniche”.
 
Naruto non aveva parole. Era totalmente paralizzato dallo stupore.
 
“Ma è davvero straordinario” esclamo Naruto con il poco fiato che aveva.
 
“Gia. Questo è un qualcosa che avrebbe fatto gola allo stesso Orochimaru” esclamo Kakashi, fiero della sua impresa.
 
“E sotto questo telo cosa c’è?” domandò Naruto guardando il tavolo.
 
Kakashi afferrò il telo che copriva il tavolo e lo lancio per aria, sollevando tutta la polvere situata sopra. Naruto prese a tossire per la quantità di polvere resperata, mentre Kakashi rimase totalmente impassibile, dato dal fatto che il suo naso era coperto dalla maschera.
 
Dopo che Naruto ebbe finito di tossire, guardò ciò che era situato sul tavolo rimanendo ancora una volta sbalordito.
 
Katane, kunai e shuriken particolari di diversa forma e colore, spade, asce. Sul tavolo era situata ogni sorta di arma. Molte di quelle presenti le aveva viste durante la guerra, altre invece gli erano completamente sconosciute.
 
“Queste sono tutte le armi che ho raccolto da quando sono diventato jonin. Molte di queste le ho prese ai nemici che ho sconfitto ed alcune sono cosi rare da essere introvabili. Le ho collezionate perché non volevo che qualcuno ne facesse un uso sbagliato. Soprattutto durante la guerra” Kakashi era davvero serio in volto. Probabilmente, molte di quelle armi erano davvero pericolose se finite in mani sbagliate.
 
“Accidenti, è davvero incredibile” esclamo Naruto con stupore.
 
Kakashi si avvicinò al tavolo e raccolse dei kunai che erano nelle vicinanze. Il kunai in questione aveva tre punte e sul manico vi era attaccato una pergamena con su scritta una strana formula.
 
“Questi kunai erano di tuo padre. Tutta l’attrezzatura all’interno dell’edifico è stata salvata dall’esplosione grazie a questa stanza segreta. Dopo la morte di Minato, gli ho conservati come fossero miei ed una volta che tu fossi diventato grande e maturo te gli avrei consegnati senza alcun rimpianto. Sono sicuro che anche tuo padre avrebbe voluto cosi. Sei più che degno di possederli. Dopotutto sei suo figlio”
 
Naruto analizzò i kunai con grande attenzione. Durante la guerra, aveva visto suo padre usare questi kunai senza, però, aver avuto modo di studiarli.
 
Kakahi si allontanò, raccolse svariate pergamene da varie librerie e le inserì all’interno di uno zaino situato all’angolo della stanza. Uno volta che ebbe finito, si avvicinò nuovamente a Naruto.
 
“Quei kunai sono fondamentali per l’uso del “Hiraishin no Jutsu” la tecnica di teletrasporto che usava tuo padre. Dentro questo zaino ci sono le pergamene per imparare ad usare questa tecnica. Inoltre ci sono anche altre pergamene con tecniche che potrebbero rivelarsi utili. Soprattutto sull’arte del vento” concluse Kakashi porgendo lo zaino al ragazzo.
 
“Perché ha deciso di rivelarmi tutto questo adesso?” chiese Naruto guardando negli occhi il suo maestro.
 
“Avevo già deciso da tempo di rivelarti il segreto di questo rifugio. Una volta che fossi diventato grande e maturo abbastanza da diventare Hokage. Quando hai esitato nell’accettare il ruolo che Tsunade ti aveva offerto, ho capito che era arrivato il momento” rispose Kakashi dando una pacca sulla spalla a Naruto.
 
Naruto fece un cenno con la testa e sorrise. Prese lo zaino e se lo mise dietro la schiena. Dopodiché si volto e iniziò a risalire la botola.
 
“Aspetta un’attimo, Naruto. Devo darti un’ultima cosa”
 
Kakashi prese dal tavolo una lunga katana tutta placcata in nero e la porse a Naruto.
 
“Questa è una katana speciale. E’ un’arma più unica che rara, molto difficile da brandire ed ancor più difficile da distruggere. Inoltre, possiede dei poteri speciali che neanch’io conosco. Voglio che la tenga tu”
 
Naruto afferrò la katana e la studiò con calma. In apparenza poteva sembrare una spada come le altre, ma se il suo maestro gli aveva detto che possedeva dei poteri sconosciuti non poteva certo dubitarne.
 
“Ma io non sono uno spadaccino. Non ho mai brandito una spada in vita mia” disse Naruto stingendo la spada tra le mani.
 
“Be, c’è sempre una prima volta. E poi non ho detto che devi usarla. Voglio semplicemente che la tenga tu. Poi stara a te sceglierne cosa farne. Se non sbaglio, il Quinto Hokage ti ha promosso chunin dopo la fine della grande guerra, vero?
 
“Si, ha detto che non serviva ripetere l’esame perché ero più che qualificato per esserlo. Soprattutto dopo aver dimostrato le mie capacità in battaglia durante la grande guerra” concluse Naruto.
 
“Allora considera questo come un regalo da parte mia per la tua promozione. Congratulazioni” esclamo Kakashi colmo di felicità.
 
Naruto accettò di buon grado il regalo e abbracciò il suo maestro dicendogli “La ringrazio per tutto quello che ha fatto per me. Mi ha reso davvero felice. Adesso potrò raggiungere un nuovo livello. Riuscirò a superare tutti precedenti Hokage prima di me usando esclusivamente le mie capacità e diventerò il miglior Hokage mai esistito”.
 
“Su questo non ho alcun dubbio. Dopo la fine della grande guerra, hai smesso di essere la forza portante di Kurama e sei diventato un normale ninja come tutti noi. Ma sono sicuro che tu non hai bisogno di un demone che ti dia chakra illimitato per diventare il più forte dei ninja della Foglia”
 
“Ne sono consapevole. So che ci vorrà del tempo. Dovrò allenarmi senza sosta giorno e notte. Ma alla fine, tutte le mie fatiche saranno ripagate e quando arriverà il momento, diventerò Hokage” esclamo il biondo pieno di entusiasmo e di ottimismo.
 
Kakashi apri un armadietto che era nelle vicinanze e raccolse dal suo interno dei vestiti accuratamente piegati ed ordinati. Poi prese una foto dalla cima dell’armadietto. La poggio sui vestiti. Dopodiché li dono a Naruto.
 
“Anche questi appartenevano a tuo padre. La  sua divisa di scorta di quando era jonin del villaggio della Foglia. Il mantello bianco con su scritto “Quarto Hokage”. Ed infine, la cosa più importante, questa foto che rappresenta Minato e Kushina insieme. Voglio che li tenga tu. In questo modo, una parte di loro sarà sempre con te. E ti daranno la forza di andare avanti nei momenti di difficoltà”.
 
“Io-Io davvero non ho parole” esclamo Naruto. Il viso era colmo di lacrime. Ma lacrime di gioia. Non si era mai sentito cosi felice fino a quel momento. Continuava a guardare la foto dei suoi genitori abbracciati e felici.
Fin da quando era bambino, si era sempre chiesto che aspetto avessero i suoi genitori. Aveva incontrato suo padre durante lo scritto con Pain ed aveva combattuto al suo fianco durante la grande guerra.
Sua madre, invece, lo aveva aiutato a combattere il Kyuubi per prendere il suo chakra e gli aveva raccontato com’erano andate le cose durante la sua nascita.
Quelli sono stati tra i momenti più felici per Naruto, che avrebbe portato per sempre nel suo cuore.
Ora, guardando quella foto, poteva vederli insieme, felici come non gli aveva mai visti, senza alcun tipo di preoccupazione e consci dell’amore che provavano l’uno per l’altro.
 
Naruto si asciugo le lacrime e rispose con un semplice “Grazie” rivolto al suo maestro.
 
“Questo è il minimo che io possa fare. Sono davvero orgoglioso di come sei cresciuto. Come lo sono anche i tuoi genitori. Adesso, credo sia meglio uscire di qui. L’aria sta diventando irrespirabile” propose Kakashi guardando verso il punto in cui erano entrati.
 
Naruto fece un semplice cenno di assenso. Prese tutto quello che il suo maestro gli aveva dato, mettendo vestiti e foto nello zaino. Mentre la katana, troppo lunga da poter essere fatta entrare nello zaino già stracolmo di roba, rimase nella mano sinistra di Naruto.
 
Dopo essere usciti dalla botola, Kakashi ripristino il sigillo, nascondendolo sotto le macerie,  ed usci fuori dall’edificio dove Naruto lo stava già aspettando.
 
“ Mi dica una cosa. Per quale motivo a conservato e nascosto tutte quelle armi e pergamene?” chiese Naruto mentre erano in viaggio per tornare al villaggio.
 
“Pensavo che un giorno tutto questo sarebbe stato utile per le nuove generazioni. Non volevo che tutte queste tecniche fossero andate perdute nel tempo. E’ giusto tramandare la conoscenza ai più giovani e a chi può farne buon uso. La stessa cosa vale per le armi. Esse non devono essere usate per scopi personali come la vendetta o per semplice divertimento. Vanno usate per proteggere ciò che a noi sta più a cuore, e non sto parlando solo delle persone, ma anche dei nostri valori e del nostro credo. Dopotutto quando si uccide, la colpa non viene data all’arma ma a chi a compiuto l’atto. L’arma è solo il mezzo per uno scopo e può essere usata per il bene e per il male. Tutto sta nel decidere da che parte scegliamo di agire”  concluse Kakashi ripensando a tutte le esperienze passate e ai nemici che aveva affrontato.
 
Naruto, soddisfatto della risposta che aveva dato il suo maestro, annui con la testa e, senza porre altre domande, affiancò Kakashi durante il viaggio di ritorno che portava al villaggio, stringendo tra le mani la katana che il jonin gli aveva donato come fosse un tesoro da proteggere a tutti i costi.
 
 
 
 
 
Ciao ragazzi
Questo è il sesto capitolo. Devo ammettere che non avrei mai immaginato di riuscire a scrivere un capitolo cosi lungo. Forse avrei dovuto dividerlo. Non so.
Probabilmente molto di voi, soprattutto le ragazze, si annoieranno a leggere questi capitoli. Ma cercate di capirmi. Sono un ragazzo a cui piace l’azione e l’avventura. Ho bisogno di alternare i capitoli sentimentali con quelli d’azione. Soprattutto perché sono importanti per la trama che sto costruendo.
Spero che a qualcuno stia piacendo la storia e perdonate gli eventuali errori di grammatica.
Spero di ricevere altre recensione e opinioni sulla storia. Per me sono molto importanti.
Ringrazio ancora una volta tutti per aver letto il capitolo e ci si vede alla prossima.
Un saluto
 
 
 
Leon92
   
 
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