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Autore: _fede15_    29/03/2015    0 recensioni
I protagonisti di questa storia sono un ragazzo di nome Anthony Sonnoli, soprannominato Anthon e una ragazza di nome Zoe Brini entrambi 15enni amici fin da piccoli. Questi due ragazzi abitano nella stessa città e frequentano lo stesso liceo linguistico.
Al di furi della scuola Anthon si dedica molto alla musica tanto da creare una sua band “Darck Sound”, Zoe invece amante della fotografia, quando non è impegnata con gli studi, passa il tempo a fotografare tutto cio che la circonda.
Col passare del tempo i due si accorgono che….
Non vi sveleremo altro, se volete scoprilo leggete la storia.
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Zoe, all età di 7 anni, insieme a sua madre Margaret e suo padre Walter a causa degli impegni lavorativi del padre dovettero trasferirsi da Milano, in una piccola periferia di Roma.
Zoe uscì di casa con il viso chino coperto dai lunghi capelli rossi, salì in macchina con i propi genitori e mentre uscivano dal cancello la piccola bambina osservava dispiaciuta la sua casa in cui aveva vissuto per sette anni, la guardava fissa dal finestrino mentre si faceva man mano più piccola fino a sparire dalla sua vista.
Dal sedile avanti la madre domandò alla piccola Zoe:
- Allora Zoe sei pronta per questo lungo viaggio?-
Da parte di Zoe ci fù silenzio assoluto. La madre era consapevole del dispiacere della bambina, si girò per vederla e vide che Zoe si era rannicchiata sul sedile abbracciata al suo peluche preferito.
- Si è addormentata- Disse Margaret a suo marito.
Passarono svariate ore ma poi giunsero a destinazione, Walter spense i motori della macchina, scese e aprì lo sportello posteriore e svegliò delicatamente Zoe che si era adddormentata a causa del lungo viaggio.
- Zoe.. Zoe svegliati siamo arrivati- Disse il padre accarezzandòle il viso.
Zoe aprì i sui piccoli occhi verdi si stiracchiò, afferrò il suo peluche e stordita dal sonno scese anche lei dalla macchina.
- Zoe che ne dici ti piace questa casa?.. Dai che molto presto fari nuove amicizie non sei felice?- Domandò la madre.
Zoe annuì con la testa e di seguito inquadrò la casa e  subito dopo iniziò ad aiutare il padre e la madre a scaricare i bagagli per potarli dentro l’abitazione, prese la sua piccola valigetta ed entrò.
La casa era a due piani con uno stile rustico, sembrava quasi una casa di campagna, all esterno aveva anche un piccolo giardino recintato da una staccionata bianca.
La madre fece vedere alla bambina le varie stanze della casa in modo tale da fargli scegliere quale sarebbe stata la sua nuova cameretta, e così Zoe scelse la camera che si affacciava sul giardino, entrò nella cameretta e iniziò a sistemarsi i vestiti e i vari giochi che aveva portato con se, nel frattempo i genitori sistemavano il resto della casa arredandòla con i vari oggetti che avevano portato dalla vecchia casa.
Finito di sistemare Zoe si sdraiò sul letto affianco a una piccola finestrella che dava sul giardino, mentre guardava fuori dal vetro della finestra  Zoe vide uscire dall abitaziione di fornte un bambino più o meno della sue stessa età, seguita da due signori adulti, si avvicinavano sempre di più alla loro abitazione al quanto Zoe sentì il campanello suonare.
La bambina si precipitò subito davanti la porta seguita dai genitori.
Aprì la porta e si trovò difronte i signori e il bambino che circa un minuto prima aveva visto passare guardandò dalla finestra, erano i vicini venuti a dargli il benvenuto così che la madre decise di farli accomodare per prendersi un caffè e stringere così amicizia con i nuovi vicini.
Si sedettero tutti al tavolo e Zoe si trovava difronte a quel bambino intimidita dalla sua presenza, così per rompere il ghiaccio il bambino esclamò:
- Piacere io sono Anthony-  Le porse la mano come se fosse un adulto, e a sua volta Zoe si presentò con voce bassa  e disse:
 - Zoe, mi chiamo Zoe-  E gli strinse la mano.
Anthony era bambino più tosto vivace molto socevole tutto il contrario di Zoe, aveva i capelli neri come la pece a caschetto e gli occhi blu come il mare.
Dopo quella piccola presentazione Anthony e i sui genitori tornarono a casa, usciti dalla porta la madre di Zoe le disse :
- Hai visto che ti avevo detto che avresti fatto presto delle nuove amicizie-
Zoe sorrise e se ne andò nella sua cameretta a giocare come tutti i bambini.
Passarono pochi giorni e per Zoe era ora di iscriversi alla nuova scuola elementare, a quei tempi Zoe faceva la seconda elementare e man mano che il tempo passava Zoe conobbe nuovi amici, ma la persona con la quale legò molto fù appunto Anthony il suo vicino.
Loro passavano quasi tutto il tempo insieme erano diventati ottimi amici giocavano, scherzavano e il tempo passava velocemente e il loro rapporto di amicizia cresceva sempre di più.
Arrivati all’adolescenza, punto critico per ogni ragazzo, Zoe ed Anthony, soprannominato Anthon dalla sua migliore amica ,cambiarono molto, ogniuno aveva avuto le sue prime infatuzioni brevi ma comunque impotanti perche con esse loro impararono a cresce e ad affrontae la vita per quello che era difficile con  molti ostacoli da superare, ma sapevano che iniseme ce l'avrebbero fatta.
Finite le scuole medie era ora di dover scegliere il nuovo istituto aloro più adatto per garantigli così un futuro nel mondo del lavoro, entrambi scelsero lo stesso liceo linguistico e passate le vacanze estive era ora di ricominciare.
Era il giorno prima che riniziassero gli studi Zoe e Anthony passarono quest’ultimo giorno insieme e così si incontrarono nel piccolo parco che avevano vicino casa.
Lei lo aspettava seduta sulla panchina con le gambe incrociate, era cresciuta molto non era più la bambina di una volta, capelli lunghi da un lato e rasati dall'altro vestista in modo molto dark pantaloni neri, un paio di Vans e una camicia lunga fino a metà coscia a scacchi nera e viola e la macchinetta fotografica, che spesso porta con se per fare foto a tutto ciò che vede,  al collo. Ma i suoi occhi erano sempre quelli da ragazza timida
Antony la vide in lontananza ,anche lui era cresciuto molto, la sua voce era cambiata da voce stridula a una voce più graffiata e bassa. Il suo modo di vestire era simile a quello di Zoe, pantaloni neri, porta quasi sempre un paio di Converse e magliette larghe e spesso un cappello nero sul capo che copriva i suoi capelli neri a spazzola di lunghezza media.
Affrettò il passo per arrivare da lei, la salutò e si mise seduto vicino a Zoe.
- Hei.. novità?-  Le domandò Anthon
- Si.. Domani inizia la scuolaaa-  Disse con tono disperato, ma poi cacciò un sorriso.
- Si è vero, però sono felice da una parte- Disse Anthon con tono sollevato - Faremo nuove conoscenze e questo mi rende felice!- Esclamò.
Zoe lo guardò con uno sguardo al quanto triste così lo abbraccio forte a sé e gli disse:
- Dimmi che rimaniamo amici anche se tu dovessi conoscere altre persone, promettimi che nessuno romperà il nostro rapporto-
Anthon la strinse forte e le sussurrò all'orecchio - Ti prometto che per me tu resterai per sempre la mia migliore amica qualnque cosa accada.. Te lo prometto-
Zoe socchiuse gli occhi prese un forte respiro poi lasciò Anton dal suo abbraccio.
- Bhe dobbiamo rimanere tutta la giornata qui seduti?.. Io direi di divertirci un pò prima che questo ultimo giorno di libertà finisca-  Esclamò Anthon
-si hai ragione- sorrise Zoe.
I due ragazzi si alzarono e iniziarono a passeggiare l'uno a fianco all'altro, Zoe tirò fuori la sua fotocamera e inizio a scattare delle foto mentre passeggiava.
Lentamente si allontanava sempre di più e inizio a fotografare Anthon perso nei suoi pensieri, era come attratta dal suo sguardo perso nel vuoto. Scattava una foto dopo l'altra finche lui non si accorse che Zoe lo stava fotografando , la guardò e le disse sorridendo
- Smettila-  E iniziò a ridere, Zoe riuscì ad immortalare con una foto quel suo bel sorriso sgargiante e gli disse
-Ok ok la smetto-  Spense la macchinetta fotografica e la rimise nella custodia.
-Mi sono stancata di camminare fermiamoci un pò che ne dici?- Domandò Zoe ad Anthon.
-Ok vabbene- rispose annuendo.
I due si sdragliarono su un prato poco distante dal parco in cui si trovavano prima, ad osservare il sole tramontrare.
- E' voltata così in fretta questa giornta- Disse Anthon.
- Doamani è il grande giorno- Esclamò Zoe stirandosi le braccia.
Il Sole calava all'orizzonte lasciando spazio a un piccolo spicchio di Luna che pian piano sorgeva illuminando il cielo nero della notte.
- E' ora di andare Zoe, ormai si è fatto buio- Disse il ragazzo
- Già, dai andiamo-  Zoe si alzò porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarlo,e subbito dopo i due si misero sotto braccio e se ne tornarono a casa.
Anthon accompagnò Zoe fino alla porta di casa sua e le disse:
- Allora ci vediamo domani-
E lei le rispose: -Ovvio, a domani-
Gli sorrise e lo salutò con la mano mentre entrava in casa, Anthon si girò e con due passi anche lui rientrò a casa.
Anthon dopo aver cenato si dieresse nella sua stanza, prese la sua chitarra e iniziò a scrivere una canzone su un foglio di carta accompagnato dal suono dolce della del suo strumento musicale.
-quanto vorrei avere una band tutta mia- con questa frase Anthon smise di suonare si mise il pigiama e andò a dormire aspettandò con ansia la mattina successiva.
La mattina seguente, il sonno di Anthon venne interrotto dal suono fastidioso della sveglia, così si alzò dal letto e ancora stordito dal sonno andò im bagno per farsi una doccia veloce, si vestì con il suo solito look e si diresse in cucina per fare colazione insieme a sua madre e mentre si dirige nella cucina il padre prima di uscire dalla porta lo salutò e gli augurò buona fortuna per il primo giorno di scuola, il ragazzo rimase felice per il gesto del padre così lo salutò e lo ringraziò dopo di che si mise seduto a fare colazione con una tazza di latte e cereali.
Era ormai ora di andare e prima di uscire anton controllo se aveva preso tutto l’occorrente, si mise lo zaino in spalle e usci di casa salutandò la madre.
Si avviò verso casa di Zoe per aspettarla così che sarebbero andati  insieme, nell’ attesa Anthon disse:
- Ma quanto ci mette per prepararsi- Subbito dopo la porta di casa di Zoe si aprì e la ragazza uscì di casa scese quei pochi scalini all'entrata e gli andò incontro salutandolo con il classico bacio sulla guancia.
- Buongirno!- Disse Zoe sorridendogli.
- Buongiorno Zoe.. sei pronta?- Ddomandò con tono basso,
- Si si, prontissima- Rispose Zoe.
I due s incamminarono verso la fermata dell’auto per dirigersi a scuola. Arrivati davanti scuola, dopo qualche minuto e la preside dell istituto iniziò a dire i nomi dei ragazzi per formare le nuove classi e, detti una serie di nomi, ad un tratto Zoe sentì pronunciare il suo nome, per un attimo gli si era fermato il cuore per l’ agitazione, si diresse verso la preside con la testa bassa per l'imbarazzo e si mise affianco a lei mentre chiamava gli altri alunni finche anche Anthon venne chiamato, in quel momento Zoe tirò un sospiro di solievo, tutti e dueerano felici di ritrovarsi in classe insieme.
Fatte le rispettive classi Zoe si avvicinò ad Anthon e gli disse con voce bassa:
- Sstammi vicino..-  Lui la prese per mano e insime agli altri compagni di classe si avviarono nella loro nuova aula.
Come al solito i due scelsero di sedersi all'ultimo banco, posarono gli zaini a terra e si misero seduti in silenzio aspettando di conoscere il primo nuovo professore.
I due ragazzi erano come una macchia d’ inchiostro nero su un foglio bianco, si distinguevano da quella massa uniforme di ragazzi tutti uguali tra loro vestiti allo stesso modo impauriti dai giudizi negativi della gente e pronti a sparlare di loro come fossero extraterrestri.
Avevano tutti gli occhi puntati su di loro come se non avessereo mai visto due ragazzi vestiti con un paio di pantaloni neri capelli rasati ecc.. Così Zoe sussurrò ad Anthon:
- Ci fissano tutti, sembra come se hanno visto degli alieni-, Anthon scoppiò a ridere per un istatnte aumentando così lìattenzione su di essi.
- Tu lasciali guardare.. ci dovranno fare l'abitudine visto che ci dovranno vedere quasi tutti i giorni per ben 5 anni..-  Disse Anthon.
Ad un tratto entro il professore si presentò, spiegò agli alunni cosa avrebbero fatto durante l anno, e così fecero tutti i professori per 6 ore interminabili.
Passò così la prima settimana di scuola e da qui la storia cambia...
   
 
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