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Autore: Ink Voice    30/03/2015    2 recensioni
[Schindler\'s List]
[Schindler's List]
Miserabile che non sei altro.
Chissà che Amon Göth non ti degni delle sue preziose parole.
Io ti perdono.
Chissà che questa non sia un'altra condanna a morte.
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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KAISER

Miserabile che non sei altro.
I tuoi gemiti disgustosi, imploranti una pietà che non arriverà mai, giungono alle mie orecchie con il solo effetto di spingermi a premere il grilletto. Il dito è pronto, la pistola puntata alla tua tempia. Vedo la follia nei tuoi occhi spalancati dall’orrore. Sapere che la tua vita dipende da me, è appesa a un filo che io devo decidere se tagliare o meno…
Allora, lo sparo questo colpo?
Stai versando le ultime gocce di sudore, i tuoi radi capelli sono incrostati di polvere, sangue e sporcizia. È una visione orribile, ma mi riempie di piacere vederti in questo stato. Inclino la testa da un lato, accenno un sorriso, quasi vorrei mettermi a ridere per la tua ridicolezza. Vedere gli spasmi che squassano il tuo corpo perfettamente denutrito e indebolito, le condizioni in cui vi preferisco, è così divertente e soddisfacente…
Ho sentito dire che io sia visto come la Morte.
Quant’è bello saperlo!, tu non ne hai idea, feccia, non puoi capire cosa si provi a vederti ridotto in questo stato. Io sono la Morte e tra poco verrò a prenderti tra le mie braccia, come ho fatto con tanti prima di te e come farò per tutta la mia vita. Sono spietato. Adoro letteralmente questo mio essere, perché esso costituisce la mia vera forza, dalla quale stai per essere travolto. Potrei passare ore intere a guardarti fisso in questi tuoi occhioni lacrimosi, a tenere la pistola puntata alla tua tempia, solo per assaporare in continuazione la sensazione di averti in pugno. Sei un debole, lo sono tutti quelli come te.
Che il sogno si realizzi, affinché un mondo puro sia creato dalle nostre mani!

Un’idea repentina mi attraversa la mente nel bel mezzo della mia contentezza e sorrido ampiamente per questa specie di illuminazione. È geniale, sono geniale. Questo pensiero mi renderà ancora più piacevole la permanenza qui insieme a te e a tutti quelli della tua ignobile razza.


-Ho cambiato idea- mormorò Göth suscitando lo stupore dei due sottoposti.
L’ebreo alzò i grandi occhi increduli. Che il “grande”
Hauptsturmführer…? Era proprio come egli pensava e sperava, dal momento in cui si era prostato ai suoi piedi, pregandolo di perdonarlo per la sua svista? Quell’uomo folle, che accusava lui stesso di pazzia, che si credeva un grande e incontrastabile imperatore in pieno delirio di onnipotenza…
Ma forse non era meglio morire allora e perdere tutto, un tutto che comprendeva unicamente le proprie sofferenze?
Realizzando questo, le parole di Göth arrivarono alle orecchie dell’ebreo come una nuova, terribile e purtroppo più lenta condanna a morte. E sperò che quel grilletto lo premesse, perché motivi per continuare a vivere, o per meglio dire sopravvivere, non ne aveva. “Uccidimi!” urlò l’uomo. Ma quel grido rimase confinato nella sua mente, mentre il suo esecutore decideva di proseguire nelle sue torture disumane. Un rantolo disperato fu soffocato nella sua gola secca.
-Forse puoi ancora essermi utile, se ti comporterai bene…



Io ti perdono.






Un po’ di spiegazioni nell’angolo ottuso dell’autrice ottusa.
Ho raccolto tanto coraggio per scrivere questa flash fic - 499 parole precise, perché io faccio le cose per bene, eh - e per cercare di sintetizzare in un testo tanto breve una situazione che potrebbe essere descritta in migliaia di parole. Non penso ci abbiate capito qualcosa, la mia mente contorta è poco meno che da rottamare, quindi partiamo dal principio.
Quando ho visto Schindler’s List sono rimasta impressionata dal “personaggio” di Amon Göth per il suo sguardo folle e la famosa (?) frase io ti perdono, rivolta in un tono che mi dava i brividi per come era pronunciata. La diceva agli ebrei del suo campo di sterminio per un breve periodo, in cui aveva deciso di non sparare a ogni persona che sgarrasse un minimo o sbagliasse a eseguire i suoi ordini, ma per l’appunto di perdonarli - manco fosse Padre Eterno.
Quindi niente, ho pensato anche che in una situazione del genere fosse meglio morire e quindi nella parte in corsivo c’è una breve focalizzazione sull’ebreo che avrebbe dovuto essere ucciso, ma che invece, per come la vedo io, soffrirà ancora e ancora. E magari la prossima volta che incontrerà lo sguardo di Göth troverà davvero la Morte.
Scrivere una flash fic è stato difficile, perché come già detto i pochi minuti in cui si svolge la situazione potrebbero essere dilatati molto di più. È stata una specie di sfida, ho scritto una flash fic e non una one shot stranamente non per pigrizia o simili. Volevo vedere se fossi riuscita nell’emozionare con queste scarse cinquecento parole e spero sia stato così per voi, lettori che frequentate questa sezione a me sconosciuta e che, da quello che vedo, non è molto popolosa.
Magari tra qualche anno riproverò a descrivere la mente di Göth o di qualche capo nazista perché rileggendo questa cosa mi verranno i brividi e sarò tentata di cancellarla…
Ringrazio lagunablu che è stata così gentile da leggere questa ff e che mi ha spinta a pubblicarla, altrimenti sarei stata giorni a fissare lo schermo del pc su questo file chiedendomi “Pubblico o no?” per poi cestinarla, probabilmente.
Grazie mille per tutto e spero nuovamente che vi sia piaciuta.
Ink Voice
  
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