Giochi
della morte (La notte delle pazzie)
Oggi era un giorno speciale al Campo
Mezzosangue.
Ogni anno, l’anniversario del giorno in
cui
Gea era stata sconfitta vi era una giornata speciale: Tributo agli
Eroi, anche
se gli dei la conoscevano come Tributo all’Olimpo.
Era in pratica una giornata di giochi e
divertimento dedicata agli eroi, anche se quello stolto (ops) di Zeus
crede
ancora che sia dedicata a lui. Potevano partecipare sia greci che
latini.
Ma la cosa che i nostri eroi aspettano
più
appassionatamente è la sera. La serata, dopo la bellissima
giornata di giochi,
i vari premi distribuiti ed il falò, finiva con tutti i
semidei che andavano a
dormire in una cabina, o anche fuori, in gruppetti.
Ed ecco come Piper McLean, Leo Valdez, Percy
Jackson, Annabeth Chase, Rachel Elizabeth Dare e Thalia Grace, Jason
Grace,
Reyna Arellano, Calypso Atlante, Hazel Lavesque, Frank Zhang e un bel
po’ di
alcol si ritrovarono insieme nella cabina del figlio di Ade.
“Perché nella mia
stanza?” borbottò
quest’ultimo, mentre chiudeva la porta. Il ragazzo dagli
occhi verdi sorrise.
“Perché l’ultima volta siamo andati
nella mia cabina, e stavolta è il tuo
turno.” Spiegò. Nico roteò gli occhi,
prima di andare a sedersi accanto al
fidanzato. Percy gli mise un braccio attorno al collo, prima di girarsi
verso
gli altri.
“Bene, eroi! Che si dice?”
chiese,
sorridendo. Jason si sistemò gli occhiali. “Bene,
dai anche…” Percy lo guardò
male. “Tu chi sei?” Jason roteò gli
occhi. “Solo perché oggi ho messo gli
occhiali non serve che ti comporti così.” Percy si
girò verso la propria
migliore amica, Annabeth. “Sapientona, perché hai
portato il cosplay biondo di
Harry Potter? Mandalo via.” Annabeth lo ignorò,
presa in una discussione con
Piper riguardo un certo film appena uscito, Insurgention o qualcosa del
genere.
Percy scosse la testa. “Non fa niente,
basta
che non mi parli cosplay. Come vedi i miei amici sono tutti dei fighi,
non ho
tempo da perdere con un cosplay.” Fece. Jason
sbuffò, mentre Frank prendeva la
parola. “Comunque a Nuova Roma va tutto bene, noi Praetor
stiamo facendo del
nostro meglio e…” Percy batté le mani,
deliziato. “Quando arriveranno i
piccoliFrazel’-babies?”
chiese. Frank e Hazel arrossirono, mentre Nico lanciava
un’occhiataccia al
figlio di Marte. “No. Spero che siate ancora al punto in cui
faticate a tenervi
per mano.” Disse, minaccioso. Frank annuì, mentre
Hazel e Percy guardavano
male.
Reyna si girò verso Thalia.
“Hai sentito
come sta mia sorella?” le chiese. Thalia scosse la testa.
“Che è, mi hai presa
per un cane?” chiese acidamente alla fidanzata. Reyna
ridacchiò. “Figurati se
ti prendo per un cane. Dopotutto i cani pisciano sugli
alberi.” Fece. Thalia la
guardò offesa. “Mi hai dato della
pianta?” Reyna inarcò un sopracciglio.
“Dopotutto sei stata un pino, una volta.” Thalia la
fissò oltraggiata, mentre
Nico veniva in suo aiuto. “Non c’è nulla
di divertente nel divenire una
pianta.” Fece. Leo ridacchiò. “Ah,
ricordo di quando tu ti sei trasformato in
un granoturco. Bei tempi, bei tempi.” Percy fece una smorfia
a Leo. “Non c’è
nulla di divertente!” Annabeth rise. “Ah,
già! Un tasto dolente anche per
Percy, visto che è stato trasformato in un porcellino
d’India.” Fece ridendo.
Reyna e Annabeth si batterono il cinque,
mentre Percy, Nico e Thalia si stringevano le mani in segno di
solidarietà.
Piper roteò gli occhi. “Forse è meglio
cambiare argomento.” Fece. Calypso
annuì, mentre il suo ragazzo sorrideva da orecchio ad
orecchio. “Truth or Dare,
special edition!” urlò, prendendo una birra e
stappandola. Gli altri semidei si
guardarono già spaventati. Leo continuò a
distribuire da bere, mentre parlava,
implacabile. “Special Edition poiché ci sono 2
regole: la prima, non puoi rifiutare
ne l’obbligo né la verità. La seconda,
bevi sempre prima di rispondere. La
terza si fa in coppia. L’oracolo alzò la mano.
“Chi le ha decise le regole?”
chiese. Leo le rivolse un sorriso da psicopatico. “Io,
ovviamente.”
Leo si sedette accanto a Calypso e
sorseggiò
la propria bibita. “Okay, Percy, cominciamo da te. Obbligo o
verità?” il figlio
del mare deglutì nervosamente. “Uhm,
verità?” Calypso e Leo si guardarono e
cominciarono a parlare tra di loro. Poi Leo tornò a
sorridere. “Chi è stata la
tua prima cotta?” chiese. Percy arrossì di botto,
mentre Calypso sorrideva
compiaciuta. “Tu! Era il nostro segreto! Quello che succede
ad Ogigia deve
restare ad Ogigia!” urlò, imbarazzato. Calypso
rise. “Peccato che ora sia fuori
da Ogigia.” Percy si passò una mano tra i capelli,
prima di bere un bel sorso
dalla sua lattina. “Hannah Montana.” Fece alla
fine. Jason scoppiò a ridere.
“Hannah Montana? No ma davvero?” Chiese tra le
risate. Percy gli scoccò
un’occhiataccia. “Taci, Potter. Meno 10 punti a
Grifondoro.” Fece. Jason
tacque, lanciandogli un’occhiataccia.
Leo si voltò verso Nico.
“Obbligo o verità?”
Nico ponderò a lungo, prima di dire.
“Obbligo.” Calypso prese parola. “Ti
sfido
a vestirti da unicorno per il resto del gioco.” Disse,
tirando fuori l’outfit.
Nico guardò il vestito, il volto contorto in orrore.
“No, per favore…” si volse
verso il fidanzato in cerca di sostegno. “Io credo che
saresti molto carino
vestito da unicorno.” Disse il ragazzo dagli occhi verdi.
Nico gli lanciò
un’occhiataccia, prima di prendere il costume ed infilarselo,
con l’aria di uno
che era stato condannato al patibolo. “
Calypso sorrise a Thalia. “Obbligo o
verità,
impavida cacciatrice?” Thalia la guardò con sufficienza.
“Obbligo.” Calypso
sorrise ancora di più. Sembrava che la pazzia di Leo
l’avesse contagiata. “Ti
sfido a uscire ed urlare ai quattro venti la tua opinione su tuo
padre.” Thalia
la guardò inorridita, mentre Leo diceva. “E non
osare mentire, se no maledirò
personalmente le tue frecce. E dato che mio padre è
Efesto…” La ragazza
cominciò a sudare, mentre gli altri semidei ridacchiavano.
Jason le mise una
mano sulla spalla. “Ti sono vicino, sorella.” La
ragazza lanciò un’ultimo
sguardo alla fidanzata, prima di aprire e uscire. Prese un respiro
profondo.
“Io credo che Giove sia il dio più viziato
dell’Olimpo, e che mi vergogno assai
di essere figlia di un dio che usa le donne per
divertimento.” Silenzio totale.
“E odio che il suo nome in incognita sia Lolita.”
Zeus apparve immediatamente
davanti alla figlia, folgore in mano. “Sei diseredata! Osi
urlare in giro il
mio nome in incognito?” La figlia abbassò la
testa. “Ti prego non uccidermi.”
Zeus la scrutò a lungo. “Mi hai deluso. Ti
preferivo da pino.” Fece, prima di
sparire.
Leo rise forte
mentre Thalia tornava a sedersi e sorrise a Reyna. “Obbligo o
verità, Reyna?”
La figlia di Roma lo guardò fiera.
“Verità.” Fece. Leo sorrise
maniacalmente.
“Chi è più attraente Percy Jackson o
Jason Grace?” Reyna arrossì mentre Percy e
Jason si voltavano meglio verso di lei. Reyna cominciò a
sudare, sotto lo
sguardo assassino di un unicorno arcobaleno e di una figlia di Afrodite
parecchio forte. Prese un sorso della sua birra, prima di sputare.
“Percy.”
Jason la guardò indignato. “Ma che
cosa?!” Percy sorrise soddisfatto. “Harry
Potter è molto meglio al naturale, non biondo, mio caro
cosplay. Riferiscilo al
tuo amico Jason.” Nico afferrò il braccio di Percy
con fare possessivo. Il
ragazzo dagli occhi verdi gli accarezzò i capelli per
tranquillizzarlo.
“Tranquillo, non ti lascio, mio dolce unicorno
multicolore.”
Calypso rise
mentre guardava Piper. “Obbligo o verità, figlia
di Afrodite?” Piper, fiduciosa
nella sua amicizia con Calypso, sorrise. “Obbligo.”
Calypso sorrise in maniera
tutt’altro che rassicurante. “Okay, ti sfido a dire
ad Annabeth che la sua OTP
fa schifo.”Piper impallidì. “Oh, no,
Calypso, eravamo amiche, non puoi davvero…”
Calypso sorrise senza alcuna pietà. Piper si
avvicinò ad Annabeth, che era
appena tornata con una nuova lattina di birra. Prese un respiro
profondo. “Annabeth,
la tua OTP fa schifo.” Annabeth alzò lo sguardo
verso di lei. I suoi capelli
cominciarono a mandare scintille e rizzarsi.
I suoi occhi si dilatarono. Sporse i denti. Percy
urlò. “Si sta
trasformando in modalità fangirl impazzita! Si salvi chi
può!” urlò,
spalancando la porta della cabina e catapultandosi fuori, seguito a
ruota da
tutti gli altri.
Passarono il
resto della notte su un albero in attesa che alla figlia di Atena si
scaricassero le batterie.
FINE
DEL PRIMO EPISODIO DEI GIOCHI DELLA MORTE. Un sequel? Or nah? Recensite
se lo
volete, se non lo volete o vabbè...