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Autore: riseabovetheashes    30/03/2015    0 recensioni
Blaine era oro. In lui risplendeva il talento del canto e del cheerleading.
Tutti lo avevano sempre ammirato, invidiando i capelli perfettamente pettinati, gli occhi brillanti e il sorriso sempre pronto. Ma nessuno si era chiesto il motivo per cui risplendeva: l'argento.
Kurt era l'argento.
cheerios!klaine
Genere: Fluff, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sue Sylvester, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lunedì
Quella fresca mattina di fine autunno Blaine Anderson si svegliò un'ora prima del solito. Non che lo avesse fatto a causa della sveglia o di qualcosa in particolare, semplicemente ogni parte di lui voleva alzarsi dal letto e indossare la divisa della sua nuova squadra di cheerleading: i Cheerios.
Buttò le coperte da una parte e uscì dal letto per andare davanti all'armadio dove aveva appeso la divisa bianca e rossa. La prese e se l'appoggiò addosso osservandosi allo specchio. Doveva ammettere, con l'aiuto della modestia tipica degli Anderson, che il rosso e il bianco della divisa gli donavano. Sorrise al suo stesso riflesso e andò in bagno. Doveva assolutamente essere impeccabile per la sua prima giornata al McKinley. *
Il McKinley era gremito di studenti. Blaine si sentiva piccolo, il che era una cosa nuova per lui che era sempre stato al centro dell'attenzione. Si spolverò la divisa come se ce ne fosse realmente bisogno e si diresse con lunghe falcate all'interno della struttura stringendo la sua borsa dei libri in pelle. Mentre camminava attirava lo sguardo degli studenti che incontrava la suo passaggio. Ovviamente era già stato etichettato come “novellino”. Una volta dentro l'ingresso dell'edificio scolastico, si rese conto di non saper dove andare, o meglio, non sapeva dove andare per raggiungere l'ufficio della coach Sue Sylvester. Si guardò intorno e in quel momento gli passò vicino un gruppo di tre cheerleader, perfettamente pettinate e truccate, che parlottavano animatamente riguardo ai campionati provinciali.
«...non possiamo rifiutarci. Punteremo tutto su Kurt, ci farà vincere le Provinciali.» stava dicendo una ragazza bionda alle compagne quando Blaine si avvicinò.
«Ciao, uhm scusate, sapreste dirmi dove si trova l'ufficio della coach..»
«Primo corridoio a destra, seconda porta sulla sinistra.» rispose la bionda anticipandolo. Poi senza neanche aspettare risposta, il gruppetto lasciò Blaine lì, impalato, nell'atrio.
Scosse la testa e, sperando che gli altri cheerios fossero più amichevoli di quel gruppetto, si diresse nell'ufficio della coach seguendo le indicazioni che gli erano state fornite dalla bionda presuntuosa. Si rivelarono corrette fortunatamente; un cartellino sulla porta recitava infatti: Coach Sue Sylvester. Blaine bussò deciso, non doveva mostrare il suo turbamento.
«Avanti!» gridò una voce dalla stanza.
Blaine indossò il suo miglior sorriso ed entrò. La stanza era abbastanza grande e l'arredamento sarebbe stato quasi misero (una scrivania da quattro soldi una poltrona da ufficio nera e un megafono) se non ci fossero stati tutti quei trofei e tutte quelle medaglie a decorarlo. Dietro la scrivania stava seduta una donna in tuta da ginnastica rossa che lo stava scrutando da capo a piedi.
«Buongiorno coach Sylvester. Sono...»
«Blaine Anderson.» concluse Sue al posto suo. Sembrava che quel giorno le persone non lo avrebbero lasciato parlare. La cosa cominciava ad innervosirlo.
«Tu vieni dalla Dalton e facevi parte dei fringuelli...»
«Usignoli» corresse Blaine, ma la coach continuò a parlare come se lui non avesse detto nulla.
«...La tua famiglia è molto ricca, sei carino fai colpo sulle ragazze anche solo con lo sguardo...Insomma la tua vita era perfetta, ma hai deciso di cambiare scuola per poter fare il cheerleader. Sono impressionata. Adesso, sputa il rospo. Quale motivo ti porta qui? Forse la tua testa imbalsamata, che a confronto quella di Tutankhamon scompare, non fa altro che pensare al trofeo delle Nazionali, che i miei Cheerios vinceranno? Oppure ti ha mandato Will Schuester per distruggermi dall'interno...?» Blaine era andato in confusione e stava per balbettare qualcosa in risposta quando qualcuno bussò alla porta.
«Avanti!» urlò lei, accogliendo quel qualcuno con lo stesso trattamento che aveva riservato a Blaine.
Nella stanza entrò un ragazzo. Indossava la divisa dei Cheerios; i pantaloni rosso fuoco gli aderivano perfettamente alle gambe lunghe e snelle, la maglia evidenziava il busto muscoloso e le maniche corte lasciavano vedere i muscoli delle braccia ben definiti. Il ragazzo aveva gli occhi azzurri, messi in risalto dalla carnagione pallida, lattea. Aveva qualcosa di elfico nel suo modo di camminare e nella sua postura che Blaine trovò assolutamente bellissimo. Per un attimo i loro sguardi si incontrarono, poi il ragazzo si rivolse a Sue.
«Coach voleva vedermi?» chiese.
La sua voce era...alta, chiara e ben decisa. Una voce bella da ascoltare. Per un qualche assurdo motivo, a lui sconosciuto, Blaine si chiese come cantava quel ragazzo.
«Porcellana, ti presento il nuovo... diciamo membro dei Cheerios: Blaine Anderson. Attento a non confonderlo con il trofeo delle Nazionali dietro di lui, l'altezza potrebbe ingannare.»
Blaine voleva dire qualcosa a riguardo, era stufo di come la coach lo stava trattando. Sue stava letteralmente calpestando il suo orgoglio e la sua autostima. Però il fatto che ancora non era un membro effettivo dei Cheerios frenò le sue parole. Il ragazzo lo osservò con più attenzione, squadrandolo come aveva fatto Sue appena era entrato nell'ufficio.
«Voglio che tu gli insegni tutte le coreografie. Tra una settimana voglio metterlo alla prova. Devo capire se questo fringuello ha la stoffa per indossare quella divisa.»
«Va bene coach, inizieremo al più presto.»
«Bravo Porcellana, e adesso andate.»
*
Una volta usciti fu Porcellana a rivolgergli la parola.
«Piacere, io sono Kurt Hummel.» disse tendendogli una mano. Blaine la strinse sorridendo. Quel nome l'aveva già sentito...le cheerleader! Avevano detto che avrebbero puntato tutto su Kurt alle provinciali. Doveva essere bravo allora...
«Blaine Anderson.» rispose.
«Sue vuole che tu sia pronto in una settimana e le coreografie sono quattro, quindi se per te non è un problema dovremmo vederci oggi pomeriggio dopo le lezioni. Non sono molto difficili le coreografie ma richiedono esercizio.»
«Ehm, uhm sì, va bene.» Blaine era un pò impressionato dal modo in cui Kurt era andato dritto al punto, senza neanche tentare di scambiare qualche parola per conoscerlo.
«Perfetto! Adesso devi scusarmi, devo andare se no faccio tardi. Questo è il mio numero» disse porgendogli un bigliettino bianco che Blaine accettò volentieri.
«In caso ti servisse qualcosa scrivimi. Oggi proviamo dalle 16.00 alle 18.00 in palestra. Ah! Quasi dimenticavo, non prendertela se Sue ti...”offende”- mimò le virgolette con le dita - È fatta così, facci l'abitudine, fringuello» sorrise ammiccando e svoltò l'angolo.
Blaine sorrise restando lì da solo nel corridoio. Kurt e la coach lo avevano praticamente riempito di informazioni. Il fatto che ci sarebbero state quattro coreografie da imparare gli faceva desiderare che fossero le 16.00 per poter cominciare ad allenarsi. Era stato fortunato ad avere come "istruttore" quel ragazzo, sembrava l'unico gentile con lui in quella scuola. Inoltre sembrava simpatico, requisito molto importante visto tutto il tempo che avrebbero avuto passare insieme. Il suono della campanella che segnava l'inizio delle lezioni, lo riportò alla realtà. Dopo aver controllato velocemente il foglio dell'orario, si diresse nell'aula B12 per la lezione di letteratura.
*
Quel pomeriggio Blaine arrivò in ritardo all'appuntamento in palestra. Non era sua intenzione ma una ragazza che aveva conosciuto a pranzo, non la smetteva più di parlare. Alla fine era riuscito a sfuggirle inventando una scusa e l'aveva salutata, poi era corso in palestra, ma erano le 16.20.
«Ciao Kurt» disse cercando di riprendere fiato una volta entrato in palestra.
«Scusami per il ritardo. Davvero, una ragazza...credo di chiamasse Rachel, uhm non la smetteva più di parlare. Non succederà più.»
«Vedo che hai fatto la conoscenza di Rachel Berry. Per oggi te la passo, ma solo perché oggi è il tuo primo giorno e stavi solo cercando di farti degli amici. Non farlo quando entrerai in squadra, Sue prende molto seriamente gli allenamenti, forse un po' troppo... Comunque, è ora di scaldarsi e mostrare quello che sai fare, Anderson.» Kurt sorrise con finta aria di sfida.
Blaine sorrise e buttò la borsa con i libri da una parte accogliendo la sfida. Kurt fece partire la musica da un piccolo stereo rosso e cominciò ad allungare i muscoli. Blaine lo imitò. I suoi precedenti coach gli avevano sempre insegnato che 'il riscaldamento è parte integrante dello sport come la piramide in una coreografia del cheerleading'. Perciò Blaine l'aveva preso sempre molto attentamente. Mentre allungavano il quadricipite Blaine osservò Kurt. Teneva gli occhi chiusi e un lieve sorriso gli piegava le labbra rosa. Stava in equilibrio perfetto su una gamba, con i muscoli in tensione ben delineati sotto ai pantaloni rosso fuoco e Blaine lasciò che il suo sguardo percorresse tutte quelle curve. Poi d'un tratto Kurt aprì gli occhi e Blaine, accorgendosi di essere osservato, cercò di far finta di niente distogliendo lo sguardo e sperò di non essere arrossito troppo. Sentì Kurt ridacchiare così rise anche lui, rilassandosi un pò. Quando finirono il riscaldamento (che consisteva nell'allungamento di qualsiasi muscolo presente in corpo e dieci minuti di corsa), erano già sudati e arrossati in viso.
«Okay Blaine, adesso ti insegno i passi della prima coreografia. Sue ama mettere degli attrezzi diversi in ognuna di esse, la prima ha i cerchi. Un anno quasi arrivò a mettere in atto una coreografia in cui una cheerleader doveva essere sparata da un cannone gigante. Ovviamente non accadde, la ragazza è ancora viva.» prese un cerchio e glielo lanciò. Blaine lo afferrò al volo.
«È la coreografia più semplice di tutte quindi entro stasera dovresti averla imparata. Adesso segui i miei movimenti e lasciati guidare dalle mie parole. Tutto chiaro?» chiese Kurt guardandolo negli occhi.
«Sì, cominciamo?»
Kurt si posizionò al centro della palestra e Blaine lo seguì.
«Solleva in alto il cerchio e fai una piroetta.» e così fecero.
«Poi lanci il cerchio, fai la ruota a sinistra e lo afferri.» fecero anche questo, ma a Blaine sfuggì il cerchio.
«È difficile e ci vuole pratica, non ti preoccupare. Fa finta che il cerchio sia parte di te, cercalo quando non è tra le tue mani. Non lasciarlo cadere perché è la cosa più preziosa che hai. Se la vedi in questo modo potrà sembrarti più semplice. Bene, stessa cosa dalla parte opposta.» entrambi eseguirono.
Blaine si concentrò sul cerchio e fece come gli aveva detto Kurt; questa volta il cerchio non cadde. Blaine lo guardo sorridendo, Kurt ricambiò. Continuarono ad esercitarsi nelle seguenti due ore, Blaine era il riflesso di Kurt, commetteva solo pochi errori, che furono quasi eliminati al termine delle due ore.
Fu un suono improvviso a segnalare la fine della lezione.
«È la sveglia, abbiamo finito per oggi. So che può risultare un pò banale questa coreografia, ma devi immaginartela con quindici ragazze che ti seguono a specchio alle spalle. E poi ci sono le prese iniziali e finali che non abbiamo potuto fare. Cercherò di organizzare qualcosa con le altre per farti vedere tutto. Comunque hai talento, Blaine. Dico davvero, devi solo esercitarti un pò.» disse Kurt spegnendo la sveglia.
«Grazie, Kurt.» rispose Blaine, soddisfatto del lavoro che avevano fatto in palestra quel pomeriggio.
«Di niente. Okay, devo andare a scegliere alcuni spartiti per la canzone che canterò questo venerdì al Glee Club. Il negozio chiude alle 19 quindi è meglio che mi sbrighi.» disse Kurt prendendo la sua roba.
«Il McKinley ha un Glee Club?» chiese Blaine stupito, mentre allungava le braccia. Alla Dalton cantava con gli Usignoli ed era la parte che gli mancava di più della vecchia scuola. Aveva seguito il suo sogno di diventare cheerleader e aveva messo il canto in secondo piano. Nonostante ciò sentire che nella nuova scuola c'era un Glee Club lo riempiva di gioia.
«Sì, le Nuove Direzioni. Facciamo una piccola esibizione nell'auditorium venerdì, se vuoi venire ci farebbe piacere.» disse Kurt sorridendo.
«Uhm sì certo, ci sarò.» rispose Blaine accettando.
«Okay, meraviglioso. Adesso vado. Ci vediamo domani, Blaine. Ah! Ricorda di distendere le gambe al massimo in verticale e di sorridere ogni tanto.» detto questo uscì dalla palestra.
Blaine sorrise poi si prese altri 10 minuti per riprovare la coreografia che Kurt gli aveva mostrato, stando attento a tenere le gambe ben distese e a sorridere di più.
*
Quella notte, sdraiato nel letto nel buio della sua stanza, Blaine ripensò alla giornata appena trascorsa. Tutto sommato era andata bene; essere 'quello nuovo' era una sensazione nuova per lui, tanto abituato ad essere sempre al centro dell'attenzione. Il cambiamento lo spaventava ancora, ma se tutte le giornate al McKinley fossero state come quella appena finita, allora avrebbe potuto pensare di aver fatto la cosa giusta. Suona così bene, pensò. Sorrise stancamente nel buio della stanza e scivolò in un sonno profondo.
 
   
 
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