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Autore: Gipsiusy    30/03/2015    2 recensioni
Darren non era ossessionato da Chris. Sul serio, non era così. Ma che colpa ne aveva se ogni cosa lo rimandava a lui?
E certamente non dipendeva da lui se, a detta di Kevin, si illuminava come una lampadina ogni volta che lo nominavano. Sicuramente era la vista di McHale aveva qualche problema alla vista. Mark non faceva neanche testo.

From: Chris
(06:49 p. m.)
500? Sul serio Darren?

Forse aveva qualche problema. Gli mancava Chris.
Quindi, perché non esasperare chiunque incontrasse parlando di lui?
(piccola OS scritta giusto per divertimento riguardo agli ultimi avvenimenti e per prendere in giro Darren. Gli voglio bene, ma proprio non ce la fa XD)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Darren has been hacked. Trying to resolve.
 
 A Rob, che mi ha donato Puck fata madrina.
E perché scrive cose meravigliose.
Infinite grazie alla mia beta, Fede.
We are the book huggers.
 
Darren finì di preparare le valigie, assicurandosi di non aver lasciato nulla. Si grattò la testa e sbadigliò, recandosi nel salotto.
Senza dire una parola scivolò sul divano – sì, quel divano – e si accoccolò alla persona sedutaci sopra, che non batté ciglio, eccetto che sistemò meglio le gambe, cosicché l’altro stesse più comodo.
 
Chris stava cercando di finire almeno quel capitolo prima di andare a Londra. Non sapeva come sarebbero stati i ritmi e se avesse avuto il tempo necessario per scrivere. E qualcuno doveva pur parlare della gravidanza di Goldie.
 
“Non sono ancora convinto di voler andare” mormorò il moro. “Nessuno dei due dovrebbe andare, dovremmo rimanere chiusi qui dentro e dimenticarci di esistere.”
“Hai un musical da preparare, ricordi? E ti piace incontrare i fan e parlare di Glee.” gli rispose gentilmente lo scrittore, mettendo finalmente un punto a quel capitolo e togliendo il pc di mezzo.
“Inoltre, faremo il viaggio assieme. E ci vedremo sabato.”
Darren scivolò un po’ meglio, ritrovandosi con la testa totalmente in grembo a Chris.
“Sarà lo stesso brutto. Ho passato quasi una settimana solo e unicamente con te. Non è una cosa che si può esattamente smettere da un momento all’altro. Potrebbe causarmi seri danni celebrali, cardiaci e anche respiratori. Per non parlare dei crampi alla pancia e allo stomaco.” argomentò serio, gesticolando e indicando i vari punti sul corpo del compagno, che rise di gusto.
“In pratica mi stai dicendo che sono una malattia”
“Oh no, tutto il contrario” Darren si rialzò di scatto, sedendosi a cavalcioni di Chris. Gli passò le braccia attorno al collo e se lo portò vicino, accostando le loro fronti.
“È la tua assenza, piuttosto, che è nociva per me”.
 
OoO
 
Poteva farcela.
Era un uomo adulto, era stato senza la presenza costante di Chris per mesi durante il tour. Sarebbe sopravvissuto. Inoltre aveva il lavoro a distrarlo, e prima che se ne accorgesse sarebbero stati entrambi a casa, insieme.
E poi non era come se non si sarebbero visti affatto, in quel periodo. Chris sarebbe arrivato a Parigi due giorni dopo. E poi c’era la prima di Hedwig. Insomma, era gestibile.
 
Augurò la buonanotte a tutti e si ritirò in camera sua, con la scusa di voler essere riposato per il giorno dopo. Nessuno fece obiezioni, considerato quanto dormisse sul set.
Sorrise quando vide lo schermo del cellulare illuminarsi e si buttò sul letto, preparandosi alla lunga conversazione.
 
“Buona sera”
Buonasera, a cosa dobbiamo la foto su twitter?”
E’ una bella foto. Le belle foto vanno condivise. Con belle frasi, se si può”
Ti stai trasformando in un hipster o cosa?”
Nah, rimarrò sempre il solito Nerd, non temere..”. Udì l’altro ridere, e rise anche lui di riflesso.
Com’è andato il resto del viaggio?” Sentì il fruscio delle lenzuola e capì che anche lui era a letto.
“Noioso. Molto noioso. Ho dormito tutto il tempo, e credo che farò lo stesso appena attacchiamo”
… si dice che le persone tristi dormano di più. Ma credo che il tuo sia un semplice caso patologico”
“Hey, adesso! Non è colpa mia se la notte siamo impegnati a fare altro..”
Vorrà dire che in questo periodo sarai molto, molto riposato. Magari smetterai anche di lamentarti della mia assenza..” lo provocò leggermente, scatenando una risata particolarmente divertita da parte del moro.
“Come se fosse davvero possibile. Non ti illudere, non ti libererai facilmente di me..”
Credimi, ho smesso di farlo circa cinque anni fa dopo un certo concerto. Non so se lo ricordi, sai, quello di cui parli praticamente ogni volta che qualcuno ti chiede qualcosa”
Darren poteva chiaramente vedere l’espressione di Chris come se fosse lì dinanzi a lui. Chiuse gli occhi, immaginandolo al suo fianco.
“È uno dei miei ricordi preferiti. E rientra nel numero di quelli di cui posso parlare. Sempre se non vuoi che racconti di quando hai provato a cucinare e per poco non saltava in aria la casa. O del giorno in cui Brian si rassegnò alla mia presenza nella sua imperiale esistenza. Oh, potrei sempre parlare della lunga… chiacchierata che abbiamo avuto prima di girare “Baby It’s Cold Outside”. Sai, ci sono infinite possibilità, davvero, se vuoi che smetta di parlare del nostro primo appuntamento. Potrei raccontare della festa da Lea o..”
Certo che sei logorroico al telefono!”
“Solo perché quando ci vediamo sono troppo impegnato a contemplarti per fare cose come parlare”
“Idiota. Di solito chiudi il becco solo quando ti bacio. O quando hai la bocca impegnata con... altro”
Davvero un peccato che tu non possa zittirmi ora…”
“Beh, sabato è solo tra due giorni”
 
OoO
 
Kevin e Mark si annoiavano facilmente, era una cosa che tutta la troupe di Glee sapeva. E non era strano che si trovassero vari passatempi per ingannare il tempo.
Ma in questo caso si trattava di uno studio scientifico. Contare le volte che Darren nominava o pensava a Chris era quasi un lavoro a tempo pieno.
 
Quella sera si scambiarono i dati raccolti, trattenendosi difficilmente dallo spalmarsi una mano in faccia.
“Dovremmo dirlo a Chris?” chiese poi Mark, sogghignando.
“Ovvio che dobbiamo dirlo a Chris. Dopodiché lo sfotteremo a morte.” decretò Kevin, dando il pugno al suo amico.
 
OoO
 
278”
“Hem... cosa?” Darren si grattò la nuca, mentre cercava di capire se i calzini azzurri sarebbero andati bene per quel giorno. Domanda sciocca, poi. I calzini azzurri andavano sempre bene.
Ieri mi hai nominato 278 volte. Sul serio, Darren?”
Non era vero, non poteva essere vero. Non era un caso così patologico.
Kevin e Mark le hanno contate. Ed è passato solo un giorno.” aggiunse l’altro, intuendo i suoi pensieri.
“Io..” Cosa avrebbe potuto dire? “Non è colpa mia se tu sei ovunque, okay? Non è davvero colpa mia.”
Si udì una risata dall’altro capo del telefono.
“Molto, molto divertente.” mormorò, più imbarazzato che realmente offeso.
Qualcuno direbbe che sei ossessionato da me.” Il tono di Chris smascherava ancora una punta di scherno.
Qualcuno avrebbe torto. Non sono ossessionato. Sei tu che sei immischiato in troppa roba.” ribatté più piccato il moro.
…non posso dire che mi dispiaccia, se questo significa essere sempre nei tuoi pensieri.”
Darren si bloccò prima di uscire dalla porta della camera. Il volto si addolcì e strinse un po’ più forte il cellulare, quasi potesse stringere l’uomo all’altro capo della cornetta.
“Non credo sia possibile un’alternativa, credevo di avertelo dimostrato ampliamente. E comunque, potrei fare di peggio.”
“Tipo?”
“Tipo mandare tutto al diavolo e venire da te a Londra. Oppure rapirti e portarti da qualche parte dove ci saremmo solo noi. Quello sarebbe inquietante, non credi?”
Non so, la prospettiva non mi sembra così spaventosa.”
“Non ne sono stupito, sei tu quello che si ostina a guardare Hannibal. Io e i miei cofanetti di Friends abbiamo smesso di provare a capire”
Chris rise ancora e si salutarono.
 
C’erano quelle parole non dette, pesanti come macigni e leggere come piume.
C’erano i Vorrei davvero che venissi.
E i Ti porterò in giro per tutto il mondo.
Ma soprattutto, c’erano i Ti amo. Di persona sussurrati, gridati, cantati, scritti tra le righe, oppure sulla loro stessa pelle. Era stato un accordo silenzioso, forse per rendere le cose meno dure ad entrambi.
Non smettevano di provare quello che provavano, tuttavia. Né c’era una maniera per dimenticarlo.
 
…Soprattutto se la gente chiedeva del suo duetto preferito. O del matrimonio.
Si rifiutava di credere al numero che Mark gli stava urlando dietro. Non era vero, non poteva essere vero.
 
From: Chris
(06:49 p. m.)
500? Sul serio Darren?
 
Il riccio non si prese neanche la briga di rispondere.
 
OoO
 
Darren venne svegliato da colpi insistenti alla porta di camera sua.
 
Nonostante tutti i suoi tentativi per rimanere sveglio, era crollato alle nove di sera. Ma in quel momento non importava, perché a una porta di distanza c’era Chris.
Chris che sorrideva come se fosse stato il suo compleanno, e forse di più. Chris che si era gettato tra le sue braccia pronte in un battito di ciglia.
Fu come tornare a respirare dopo giorni di apnea.
Inutile dire che passarono la sera e la notte in attività ben più interessanti che dormire.
 
Si erano mancati come manca a un cieco la luce, a un muto la voce.
Ma, mentre chi non ha mai provato quelle sensazioni non poteva davvero sentirne la mancanza, per loro non era così. La loro intera esistenza sarebbe stata con un accordo stonato nel finale di una melodia sublime, incompleta e sbagliata.
Eppure erano diversi. Erano individuali e insieme, come se loro differenze si completassero e si modellassero l’uno sull’altro. Secondo un vecchio mito greco era così che erano create le anime gemelle. A Darren non importava dei miti e delle leggende: aveva il cuore di Chris che batteva all’unisono con il suo e tanto gli bastava per dire di essere completo. Perfetto. Intoccabile.
 
E quella sensazione fu abbastanza da fargli superare, senza battere ciglio, la presenza quasi permanente dell’assistente di Chris, in giro con lui e la sua famiglia tutta la mattinata.
A pranzo poi incontrò i Colfer al completo, e Karyn poté rimproverarlo per lavorare troppo.
 
“Hey, a me lo dice ogni sera, il minimo che tu possa fare è sopportarla per un giorno” mormorò Chris al suo orecchio, ma a Darren non dispiaceva.
Sia perché sua madre diceva a lui – e a Chris, se capitava che parlassero – le stesse identiche cose, sia perché si sentiva immensamente felice di essere con loro. Hannah sembrava stare bene, e questo non poteva che rincuorarlo, mentre raccontava tutto ciò che Chris le aveva mostrato e avrebbero visto il dì successivo.
 
Purtroppo si sarebbero fermati solo per quel giorno, in quanto Chris aveva una promessa chiamata Disneyland da mantenere. Tuttavia riuscirono a strappargli di passare con loro almeno una settimana durante le vacanze estive.
 
In tutto questo, Chris sembrava vivere in uno stato di beatitudine. Sorrideva, chiacchierava e fondamentalmente dava a Darren più di una ragione per vivere.
 
Per questo non si scandalizzò minimamente quando Mark e Kevin gli si gettarono addosso, fingendo – o forse no – sollievo, neanche avessero visto un salvagente in mezzo all’oceano.
 
“Non ne potevamo più” asserì Mark. “Portatelo, ti prego. Non ne è capace. Non ne è proprio capace.”
“Se non sorridesse come un beota ogni volta che ti nominano, sarei preoccupato che possa contemplare il suicidio” disse piuttosto seriamente Kevin, poggiando le mani sulle spalle di Chris. “Se non trovi una soluzione potresti sul serio non avere un ragazzo.”
“Hai appena detto che non si suiciderà” commentò Mark, confuso.
“Questo non impedirà alla gente di tentare di ucciderlo!” spiegò Becca, uscita da chissà dove.
Darren era incredulo.
“Oh andiamo! Non sono così… non è… io… oh, al diavolo!” Incrociò le braccia e mise il broncio, evitando accuratamente lo sguardo di chiunque.
Avvertì poi una mano sul suo braccio e una sul suo volto. Chris baciò via il suo broncio, e con esso scivolò la sua irritazione. Stavano solo scherzando, dopotutto. No?
“Quanto mi dispiace per le ragazze che vi appiopperanno stasera…” mormorò Jenna, comparsa al fianco di Kevin. Questi le sorrise, allacciando le loro mani.
“Beh, più per me, non credete?” asserì Mark.
 
OoO
 
Cantare per quelle persone fu emozionante, stupendo, e Darren fu onestamente felice per il successo che avevano riscosso sia Rise che This Time.
 
Ma nulla sarebbe mai stato come gli occhi di Chris quando lo raggiunse più tardi, per congratularsi. Renderlo fiero era diventata la sua unica ragione di vita.
 
OoO
 
Darren fece le foto richieste con le due ragazze, cercando anche di ingannare il tempo in attesa che arrivasse Chris. Aveva detto che sarebbe giunto una volta spariti i paparazzi, che a conti fatti non era un’indicazione di tempo ben precisa.
 
Motivo per cui quasi ebbe un infarto quando due mani gli coprirono gli occhi e sentì una bocca calda baciargli il collo. Stava già per sgusciare via e dire di avere un ragazzo e non essere interessato, quando riconobbe il suo profumo. Quindi decise di assecondare i suoi movimenti, ondeggiando i fianchi a tempo di musica e sfiorando con il suo sedere la vita dell’altro. Quasi perse la ragione quando lo avvertì duro contro di lui. Si voltò in quell’abbraccio strano e lo baciò a bocca spalancata, prendendo tutto ciò che poteva dal magnifico uomo stretto a lui.
“Avrei potuto essere chiunque...” gli sussurrò questi, roco.
“Non chiunque, mai chiunque. Ti riconoscerò sempre.”
 
OoO
 
Fu solo una fortuna che nessun fan lo avesse beccato all’alba di domenica. O tutto il duro lavoro che stavano facendo per tenere le cose private sarebbe saltato non appena avrebbero visto come camminava.
 
Oh, e potrebbe, per sbaglio, aver fatto qualcosa su Twitter. Non aveva mica cinque anni. Non gli interessava davvero non essere andato in giro con Chris e famiglia quel mattino.
Tranne per il fatto che gli interessava. E non vedeva l’ora di capire come se ne sarebbe uscito Ricky.
 
OoO
 
From: Chris
 
(04:15 a.m.)
Twitter hacked? Sapevo che stavi combinando qualcosa quando sei venuto a letto sghignazzando l’altra notte, ma non penso che dichiarare l’hakeraggio sia la mossa migliore per tenere un basso profilo.
 
(03:35 p.m.)
Non ho neanche più la forza di fargli notare quanto sia stata idiota come mossa. Davvero. Almeno l’hanno bevuta?
 
(03:40 p.m.)
Ben arrivato, suppongo. No, ovvio che no. Abbiamo dei fan che sono inquietantemente intelligenti. E non credo si sia mai sentito un haker che in ore intere favorisce un paio di tweet senza neanche particolari riferimenti e sparisce.
 
(03:50 p.m.)
Ottimo.
 
OoO
 
Essere a casa senza Chris che lasciava la sua roba in giro era strano. Nonostante si occupasse di Cooper e Brian, che lo facevano sentire meno solo, non era la stessa cosa.
 
Pur sentendosi ogni giorno a orari improbabili, si mancavano, e non poteva davvero farci nulla se gli veniva spontaneo parlare di lui quasi sempre. Non quando riceveva le foto dell’outfit che avrebbe indossato nel film, o commenti sul modo di lavorare degli inglesi, o… beh, praticamente qualsiasi cosa.
 
Quindi ogni giorno andava a lavoro indossando con orgoglio il cappello che Chris aveva fatto fare per il cast prima della fine delle riprese.
E raccontava, a chiunque accennasse qualcosa, quanto meraviglioso fosse.
E non perdeva occasione per ricordare un qualche aneddoto che lo riguardasse.

“Oh, ricordo quando Chris disse…”
 

 
“Ma sapete che Chris ha scritto e interpretato un film intero?”
 

 
“Chris ce l’ha uguale!”
 

 
“Chris…”
 

 
“Sapete che Chris…”
 

 
“Non avevate idea che Chris…”
 

 
“Oh, questa canzone Chris la farebbe divinamente!”
 

 
“Questo colore starebbe divinamente a…”
“Si, Darren, lo sappiamo. Starebbe divinamente a Chris Colfer. Che ha vinto un Golden Globe. Che ha scritto una saga di libri per bambini best seller. Che sta attualmente lavorando a un film su Noel Coward. Sì. Lo sappiamo. Ce lo hai detto circa duemila volte. BASTA.”
A parlare era stata la donna che si occupava dei costumi. Adorava, letteralmente, Darren, ma quando era troppo era troppo. Sperava solo che lui e quel benedetto Colfer concludessero al più presto l’affare.
 
“…Beth?” chiese il riccio, dopo qualche minuto di silenzio.
“Cosa?” rispose lei, ma il tono era già più addolcito.
“Parlo davvero così tanto di Chris?”
Beth non si sprecò neanche a rispondere. Alzò gli occhi al cielo e lo mandò via per fare qualsiasi cosa dovesse fare.
 
OoO
 
“E quindi, anche Beth oggi mi ha detto di piantarla” raccontò Darren quella sera stessa.
Quanto le hai rotto le scatole per farti rispondere male?” chiese, ridendo, Chris, dallo schermo del pc.
 
Per Darren erano le due di notte, le sei del mattino per Chris. No, non sapevano neanche loro come si fossero ritrovati.
 
“Ho solo detto che il blu ti starebbe bene. Non credo sia poi così tanto. O no?”
Beh, dipende da quante volte tu glielo abbia detto. E suppongo non poche, visto che tuo fratello mi ha mandato un messaggio che diceva come tu mi abbia fatto diventare una celebrità nella troupe”
 
No. Chuck non lo aveva davvero fatto.
Oh, lo avrebbe ucciso.
 
“Tutto sistemato per domenica?” chiese il riccio, cercando di sviare il discorso.
Certo. Non mancherei mai al tuo debutto. Dopotutto, è la tua unica occasione per essere più alto di me.”
Simpatico. Dillo che non vedi l’ora di vedermi in shorts e trucco. Mama è fa-vo-lo-sa.”
Chris rise più forte, rischiando di cadere dal letto.
Sul serio c’è gente che crede davvero tu sia etero?” riuscì a dire, tra un risolino e l’altro.
“Perché ho la sensazione che, nel momento in cui ti chiederanno perché stai con me, la tua risposta sarà ‘Perché mi fa ridere’?” borbottò Darren, fintamente offeso.
Perché è vero. Ma questo non significa che sia l’unica ragione”
 
OoO
 
Era tutto pronto.
Le luci, il palco, la gente. Dietro le quinte si respirava la solita aria pre-spettacolo, quella che ti fa preoccupare di cose che fino a due ore prima non avevi neanche minimamente considerato, e allo stesso tempo rendeva tutto insignificante.
 
Darren non sentiva tutto questo. Nel suo costume di scena, con le scarpe-trampoli ai piedi e il trucco perfettamente sistemato sul suo volto, non aveva paura. Non si preoccupava dello spettacolo, della folla, del regista che gli dava gli ultimi accorgimenti.
No, la sua attenzione era completamente assorbita da altro.
Si, insomma, il solito soggetto: Chris. Ma non era un pensiero felice.
Mancavano cinque minuti all’apertura del sipario e di lui non c’era traccia. Aveva promesso. Aveva giurato che sarebbe stato lì in tempo.
 
Andò in scena imponendosi di non pensarci, di concentrarsi sullo spettacolo. Neil Patrick Harris in persona gli aveva fatto il suo bocca al lupo per l’occasione. Non poteva permettersi di deluderli.
Quindi fece ciò che a ogni artista era richiesto: lasciare le emozioni fuori e recitare un ruolo.
Non aveva mai davvero condiviso questa filosofia, per lui era impossibile non mettere qualcosa di sé in ogni cosa facesse. Ma mentre si muoveva e cantava sul quel palco, trovò tutto piuttosto semplice.
 
Tra una scena e l’altra catturò uno sguardo dal pubblico. Era stato poco più di un secondo, ma fu abbastanza per riconoscerlo.
Glielo aveva promesso, dopotutto. Lo avrebbe sempre trovato. E scelto. E amato.
 
Alla fine del primo tempo incrociò due occhi azzurri nel backstage e si sentì immediatamente a casa.
“Darren… io… mi dispiace tanto… l’aereo ha ritardato… e poi ho perso il cellulare e… il traffico e… giuro che mi dispiace da morire, non me lo sarei mai perso, credimi.”
E Darren gli credeva, perché se non avesse creduto a Chris, non c’era davvero nessuno a cui poteva credere.
“…Per quello che ho visto sei stato fantastico, e non puoi capire quanto mi odi per essermelo perso, e mi sento così idiota. Avrei dovuto prevede–mpf–“
Darren mise fine a quel torrente di parole inutili baciandolo e, ovviamente, sporcandolo di trucco.
“Va tutto bene. Sei qui, ora. Il resto non ha importanza.” disse, avvicinandosi a lui. Era strano, per una volta, essere quello alto. Appoggiò le braccia sulle spalle di Chris e lo tirò più vicino a sé.
“Non me lo sarei perso per nulla al mondo. Al costo di attraversare l’oceano a nuoto.” mormorò nel suo orecchio il castano, respirando ora più tranquillamente.
“Beh, sembra che tu lo abbia fatto. Non hai preso un taxi per arrivare?” osservò il riccio, sfiorando i capelli fradici dell’altro.
Le guance gli si colorarono deliziosamente.
“Ehm, il traffico era davvero infernale… quindi io… ehm… sono uscito dal taxi e ho corso fin qui…” spiegò tentennante.
Beh, non poteva aver corso troppo, no? “Credo di essere sceso al… museo di Storia Naturale? Si, una cosa del genere.”
Era impossibile. Il museo era a venti minuti da lì. Anche senza incontrare particolari impedimenti era…
“Tu sei impazzito…” disse Darren, onestamente colpito.
“Pff, dopo Glee è stato praticamente un riscaldamento. Ora…”
Ma vennero interrotti da una mano calda, che si posò delicatamente sulla spalla di Darren e lo tirò via dall’abbraccio. Era Beth, insieme ad altri del cast.
“Che ne dici, bellezza, se rimandi le coccole a dopo e magari finisci lo spettacolo?”
Ah, già, c’era ancora il secondo atto.
“Non temere, ci occuperemo noi del tuo ragazzo…” udì dire da Beth, prima che qualcuno lo spingesse ad aggiustare il trucco.
 
Il resto dello spettacolo filò senza che si rendesse effettivamente conto di ciò che stesse accadendo. Cantò e recitò e ballò con energia rinnovata, incrociando di tanto in tanto lo sguardo di Chris.
 
Alla fine, dopo tutti i dovuti ringraziamenti e i meriti applausi, gli venne naturale fare ciò che fece.
Incrociando il suo sguardo ancora una volta, invitò Chris a salire sul palco.

 
......si, potete ridere. Io lo faccio per prima.
Questa OS... non ha senso. E' solo una cosa che Rob aka Ambros mi ha chiesto ed ho voluto accontentarla perché era troppo divertente immaginare Darren rompere le palle a tutti parlando di Chris.
Perché, nel caso ve lo stesse chiedendo, è così che è andata. Io sono tutto il tempo con lui e so la verità *annuisce convinta*
Il finale.. boh, una ragazza può sognare, no?
Spero non rimpiangiate di aver letto queste tremila e qualcosa di parole.
Vi Vi Bi.
Anche a te, Daisy. Ma sono una DigiHater e non posso farlo sapere in giro u.u
alla prossima!

Gip

 
   
 
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