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Autore: zia Molly    31/03/2015    12 recensioni
“…Sai qual’è il sogno erotico di ogni ragazzo?” le chiese Regina, con un piccolo ghigno malizioso.
Emma la guardò ad occhi sbarrati e scosse piano la testa.
“Andare a letto con due lesbiche”
Se per un attimo la bionda, sommersa tra cuscini e coperte, aveva iniziato ad avere caldo ed era arrossita, era avvampata dall’ansia, ora era gelata da quelle parole. Si accigliò e si chiese cosa c’entrava con il favore di Regina e con Killian Jones. Poi… tutto all’improvviso fu più chiaro. Scattò in piedi e scosse la testa, incredula: non poteva davvero chiederle una cosa del genere, non poteva assolutamente chiederle di fingersi entrambe lesbiche per attirare l’attenzione su di loro.
||SWAN QUEEN ispirata alla serie Tv "Faking it" 
Personaggi: Emma Swan, Regina Mills -un po' tutti.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-Faking it-
capitolo quindicesimo


“02x2”

Feriti dalla stessa lama

 
 
Nel silenzio della notte gli ansiti si perdevano nella stanza da letto più spaziosa di villa Mills, quella riservata alla padrona di casa. Completamente abbandonata al calore del sesso, Regina si inarcava tra le coperte del suo letto matrimoniale, perdendosi in quegli occhi color tenebra, con la mente completamente distante da ogni problema, da ogni ansia o preoccupazione. Tanto assente da dimenticarsi anche dall’amato figlio che era nella stanza accanto e fissava ad occhi sbarrati il soffitto, chiedendosi a cosa fossero dovuti i lamenti di sua madre, gelato sul posto da una vocina che gli suggeriva che forse non era il caso di andare a controllare e che sicuramente Regina non stava soffrendo. Anzi…
Tra le mani grandi di Graham, Regina era tornata a sentirsi quasi viva. Quasi, perché nonostante il giovane cacciatore fosse bello, sensuale e parecchio abile in quell’arte non bastava a dimenticare, a cancellare ricordare. Quando lo guardava, quando le sue mani lo toccavano o le sue labbra lo baciavano, quando i denti si stringevano attorno alla sua pelle e violentemente gli lasciava segni indelebili, Regina pensava ad altro. Il ricordo la portava a Daniel, l’amore a Emma.
Ancora bruciava, ancora sanguinavano quelle ferite, quel solco sul cuore dal quale traboccava ancora sangue e odio. Come aceto pizzicava ogni goccia che scivolava sul profilo dell’organo vitale che batteva così forte, in quel momento, che quasi si poteva veder se si osserva il suo fianco magro. Ma Graham in quel momento a tutto badava ma di certo non al cuore di Regina: forse era lei a pensare un po’ al cuore del ragazzo.. ritrovarlo nella cripta era stata una fortuna, un buon modo per ricominciare quando era diventata Sindaco molti, molti anni prima.
Appena ottenuta la carica aveva tagliato i boccoli bruni e aveva assunto un’aria più matura, più autoritaria col caschetto. Aveva reso ogni abitante di Storybrooke schiavo al suo cospetto ed era tornata la regina. Nella monotonia della quiete tutto appariva perfetto. Nella ciclicità dei giorni, nell’abitudinarietà degli eventi e nell’ uniformità della calma, tutto era piatto a Storybrooke. Una calma, una pace che prima d’allora nella vita di Regina Mills non c’era mai stata e che, stranamente, le piaceva anche se spesso, tra le labbra, una sensazione amara le faceva storcer la bocca e risaltava la cicatrice che solcava il labbro superiore.

Graham era steso accanto a lei, ormai stremato da quella lotta intesa: perché si, lo Sceriffo di Storybrooke si impegnava per tenerle testa, per dominarla ma…era Regina a tener le redini dei giochi. E ora, mentre lui stremato dormiva al suo fianco, stretto al cuscino fresco, la bruna si lamentava tra le coperte, tormentata dai sogni, dai ricordi, dai desideri.
La voglia pazzesca di sentir davvero i capelli biondi solleticarle il viso, le labbra fine incendiarle la pelle e togliere con la saliva lo strato di sudore, di sporco, che le aveva lasciato quella scopata, perché non era niente di più con Graham. Una volta conosciuto l’amore non si poteva pensar che una così vuota potesse risultare anche solo un po’ piacevole, non lo era e se poco poco lo sembrava era solo perché involontariamente cresceva l’eccitazione: dimenticare nell’apparente calore del sesso era come cercar di dissetarsi bevendo coca cola, la sete non svaniva, sembrava solo placarsi. I suoi sogni erano assai più piacevoli forse perché al posto degli occhi scuri di Graham vedeva due pozzi verde prato, luminosi occhi verdi che la guardavano famelici, con passionale lussuria, assetati come i suoi, eccitati.
Nei suoi sogni Emma era cresciuta, lei lo sapeva ma non la immaginava. Sapeva che era lei e basta perché quando si svegliava sentiva quella sensazione… quell’assurda e inspiegabile sensazione di vuoto, come se lei si fosse appena alzata dal letto dopo averla fatta sentire bene e se ne fosse andata per sempre. Sentiva il piacere scivolar via e al suo posto colar lacrime, lacrime d’amore, di dolore e odio.
Odio.
Perché Regina sapeva che la bionda si era rifatta una vita, lontana da Storybrooke, lontana da lei, miglia e miglia di distanza, probabilmente si era anche sposata ma… davvero non capiva perché se era così felice aveva abbandonato Henry.

Si, suo figlio era il bambino di Emma, ma dal momento che lo aveva abbandonato, Regina, lo aveva adottato. Quel bambino era stato fortunato nel trovare lei, perché da bambino era una peste impertinente, frenetico e da neonato una campana che suonava in continuazione. Piangeva senza mai smetter e lei quasi era impazzita a stargli  dietro… era stata tentata di riportarlo agli assistenti sociali, per poco non l’aveva quasi fatto: era il figlio ingestibile di Emma Swan, la ragazza che le aveva distrutto il cuore e la donna che si era rifatta una vita senza di lei, che l’aveva abbandonata. Ma poi qualcosa dentro se l’aveva costretta a tener quel bambino con se: una parte di lei le suggeriva che sarebbe stato il primo passo verso il suo lieto fine e che se mai la bionda si fosse presentata a reclamarlo lei le avrebbe rinfacciato di aver abbandonato suo figlio così come aveva abbandonato lei. Si rivedeva in Henry proprio per quello, forse era stato quel dettaglio a convincerla, entrambi erano stati abbandonati dalla stessa donna e insieme potevano ricominciare.
Eppure, in un piccolo angolo del suo cuore, quello che ancora era restato puro e batteva per la bionda, sapeva che l’aveva fatto per amore. Perché quello ora non era più suo figlio o solo di Emma, sarebbe potuto esser il loro bambino. Ma quella piccola voce dentro se veniva sempre zittita dal dolore, dalla rabbia e dall’odio che ora erano gli unici venti che spronavano Regina ad andar avanti.
Si, Regina Mills andava avanti e lo faceva con classe e eleganza, celando dietro a un sorriso la sofferenza più vera, concentrandosi sul potere, sulla vendetta per dimenticare l’amore, un sentimento che provava ma che trascurava.
Per quella ragione, forse, un po’ Henry la odiava.
Per quella ragione suo figlio la credeva cattiva.
Per quella ragione rivedeva in lei il maligno e perfido personaggio che macchiava di sangue le pagine del suo libro di favole: La Regina Cattiva. 



S.d.A

Due settimane e più per un capitolo così corto dopo aver letto la promessa di caricamenti più vicini dato che i capitoli della seconda parte si sarebbero fatti meno intensi e più corti... si, lo so... scusate ma... ho una vita e mille cose per la testa... scrivo per piacere e quindi, quando ho l'ispirazione carico <.< capitemi!
Non voglio inventare scuse ma tra patente, studio e amici non ho semplicemente avuto tempo, mi dispiace! Sinceramente.... 

Comunque si, è un capitolo molto corto perché effettivamente riassume quel che è la vita di Regina dopo l'arrivo di Henry, dopo esser diventata Sindaca, quando ormai suo figlio ha 9 anni e manca solo un anno all'arrivo di Emma (ma lei non lo sa °-°)
Ho scelto un salto temporale perché sinceramente mi sembrava scontato, insomma credo che anche voi ne siate consapevoli e lo immaginavate, oltre tutto ho anche cercato di dare una spiegazione a una domanda che mi sono sempre posta, sin dalla prima stagione: Perché Regina non si è fatta una famiglia una volta a Storybrooke e ha deciso di adottare Henry?
Secondo me perché una volta che ti innamori non puoi accontentarti solo di... beh...di Graham... 
Dai, parliamoci chiaro... in Once Upon a Time era Daniel.. qui è Emma (e Daniel) ...non può accontentarsi di Graham per metter su famiglia dai! Magari ci tiene ma... non in quel modo. Quindi si, per me lei ha deciso di iniziare a cercar il suo lieto fine adottando un bambino, Henry in questo caso.
Lei sa bene -nella FF così come in Once- che è il figlio di Emma e l'ha adottato per....
PERCHE' LA AMA ANCHE SE E' UNA TESTONA E NON LO AMMETTE *W*

e se la sogna anche la notte u.u
Chissà che succederà quando Emma tornerà :3
Staremo proprio a vedere ....umh... a presto!

Vi anticipo già che Venerdì partirò per Lucca, andrò da un'amica e non penso caricherò durante le vacanze... non vi prometto nulla ma ci proverò entro Giovedì ma... non so dirvi, ecco, è evidente che non posso fare programmi xD -non io almeno- 
Vi dico già che macano più o meno 3/4 Capitoli alla fine e ... che sento già la nostalgia di questa fantastica avventura! 

Se avete domande (o insulti da fare dato che non sono puntuale nell'aggiornare <.<) 0ltre alle recesioni, i messaggi privati, potete trovarmi su
Ask [ 
http://ask.fm/SSwanEmma ]
E sul nuovo account facebook dato che il precedente è stato bannato [
https://www.facebook.com/emmaleila.swan.7 ]

Grazie per esser passati,
per aver letto,
spero sia stata una piacevole lettura anche se breve e...
10 punti a Grifondoro
saluti alla nonna,
la zia,
la cugina,
il vicino gnocco (se ne avete uno, io fortunatamente si)
Nutrite i vostri procioni mannari :3
e ...se sarete al Romics, ci si vede lì, gente :D


Saluti miei prodi!
Zia Molly!
   
 
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