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Autore: sounder    31/03/2015    1 recensioni
Quando Robin ha attraversato il confine della città il mondo per Regina si è fermato. Adesso Robin è tornato, non si sa come, non si sa con chi ma quello che sappiamo è che Marion è morta. Molti potrebbero dare la colpa della sua morte a Regina, lei se lo aspetterebbe da chiunque ma non da Robin. Che c'è dietro a tutto questo? Lei ha intenzione di scoprirlo.
Dal testo:
Lo sguardo di Robin sembrava essere cambiato totalmente, si era trasformato da quello preoccupato e un pò in ansia di quando era entrato ad uno sguardo duro, quasi una scintilla di rabbia che gli si accendeva negli occhi. 'Regina se non ti avessi mai conosciuto la mia vita adesso sarebbe migliore'
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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In quei giorni Robin vedeva sempre Gold uscire dal b&b molto presto e rientrare molto tardi. Si era sistemato lì da cinque giorni e finalmente Robin aveva preso coraggio ed era andato a parlargli.

Erano circa le otto di sera e Tremotino era appena rientrato non si sa da dove.

-Ho bisogno di parlarle- disse Robin quel giorno quando lo aveva incontrato al bar ristorante.

Rumple tirò su la testa dal bicchiere di whisky che aveva in mano e lo guardò con aria incuriosita ma non del tutto, sapeva già cosa avrebbe voluto chiedergli.

-Come posso esserti utile, Robin Hood?- il suo sorrisetto stampato in volto

-Lei ha scoperto come poter tornare a Storybrooke non è vero?-

Aveva fatto centro un altra volta, aveva indovinato cosa Robin volesse da lui.

Tornare dalla sua innamorata e vivere con lei una vita piena di gioia e amore.

Quello che non poteva fare lui, non più.

Per molti anni Regina era stata per lui, come dire, una compagna di sventure.

La maggior parte delle persone aveva paura di loro e non riuscivano entrambi a trovare il lieto fine.

Quando lui l'aveva trovato, in Belle, era riuscito a farselo scappare di nuovo. E adesso che entrambi erano di nuovo soli e disperati non poteva permettere che Regina avesse il suo lieto fine.

Non lo avrebbe mai ammesso direttamente ma quella donne le serviva.

-Se anche fosse così a te cosa importerebbe? Qui hai la tua famiglia, tuo figlio, tua moglie, sembrate una normalissima famiglia felice. Che vuoi di più?-

Tirata quella frecciatina Rumple vide Robin abbassare la testa come a vergognarsi delle sue intenzioni, e a lui scappò una risatina.

-Ah già, Regina, vuoi tornare da lei vero?-

Centro un' altra volta.

-Hai considerato il fatto che se Lady Marian tornasse a Storybrooke l'incantesimo si riimpossesserebbe di lei?-

Robin alzò lo sguardo e lo osservò preoccupato.

-Ma la Regina delle Nevi è morta e con lei se ne sono andati via tutti i suoi incantesimi-

Povero sciocco, pensò Rumple, credeva di potergliela fare sotto il naso.

-Ovviamente, ma una volta passato il confine tutto tornerà come se non lo aveste mai fatto, e quindi come se il cuore di Lady Marian non si fosse mai scongelato-

Non ci aveva pensato.

Amava Regina e voleva tornare da lei ma così i suoi sforzi di ridare una madre a Roland sarebbero svaniti e non poteva permettere che Roland soffrisse un'altra volta.

Proprio quando stava decidendo di rifiutare, il suo cuore si ribellò all'idea di non poter più rivedere Regina e li fece rivivere ogni attimo passato con lei.

-Troverò una soluzione, per adesso farò di tutto per aiutarla a trovare il modo di tornare a Storybrooke-

Robin guardò speranzoso Rumple che ricambiò il suo sguardo con uno sbuffo.

-E chi ti ha detto che io voglio il tuo aiuto-

-La prego!-

-E va bene-

Robin lo guardò come se si aspettasse che aggiungesse altro.

-Niente assurdi accordi stavolta?-

-Niente accordi-

Lui lo guardò sorpreso.

-Se riusciamo a tornare forse Belle potrebbe perdonarla-

Mise una mano sulla sua spalla ma appena vide che lui lo guardava male la tolse e se ne andò lasciando Rumple a fissare il vuoto.

Uno spiraglio di speranza che si accendeva.

Ma non aveva mai creduto nella speranza.

 

***

P.O.V Marian

 

Robin non aveva ancora scoperto niente, era stata brava a nasconderlo.

Sapeva che se lo avrebbe scoperto molto probabilmente il loro rapporto, già fragile, ne avrebbe risentito. Non voleva che accadesse.

Sentiva Robin scivolare via da lei ogni giorno di più.

E ogni giorni di più avvicinarsi a Regina.

Nonostante questo non odiava quella donna. Non più almeno.

Vedeva che Robin la amava, proprio come in passato aveva amato lei.

In passato.

Con queste parole che le rimbombano in testa Marian si dirige verso il lavoro.

Un bar in un quartiere di Manhattan.

Un quartiere malfamato. Ma questo lei non lo sa.

Dalle dieci di mattina alle cinque di pomeriggio serve ai tavoli, pulisce e qualche volta sta alla cassa.

È un lavoro molto stancante, anche per una abituata a vivere nei boschi.

Ma ha fatto la scelta di non voler vivere sulle spalle del marito.

Certo non è facile mantenere il segreto con Robin, deve stare molto attenta.

Si sarebbe insospettito subito se avesse visto che misteriosamente non avevano più il problema del pagare il b&b. Per fortuna le signore le davano una mano.

Alle cinque in punto stacca, si toglie la divisa e si rimette i suoi vestiti, niente che faccia pensare che lei sia un personaggio delle fiabe.

La strada verso il b&b è lunga e per alcuni tratti non c'è molta luce per vedere.

A metà strada verso "casa" ha la sensazione che qualcuno la stia seguendo. Cecrca di accellerare il passo ma non riesce a seminare la figura che la sta inseguendo. Svolta l'angolo e si accorge che a seguirla non è più solo uno ma due. Accellera il passo.

Inciampa. Inciampa in una stupida buca.

Si rialza. Le mani che le bruciano.

I due uomini si avvicinano.

'Dacci i soldi'

Esclama uno dei due avvicinandosi in modo sempre più pericoloso a lei.

'Non ho niente... lasciatemi in pace'

Cerca di convincerli lei, con voce tremulante, ma non ci cascano.

'Non ci credo che non hai niente'

La inclaza l'altro.

L'hanno accerchiata, ormai non ha più una via di fuga.

'Lasciatemi stare!'

Urla con quanto più fiato ha in gola.

Vede uno dei due, quello più alto, prendere qualcosa dalla tasca.

Un coltellino.

Cerca di dimenarsi sempre di più ma loro non la mollano.

Ha paura. Una paura tremenda di non poter rivedere mai più Roland.

E Robin. Di nuovo.

Tutto quello che ha passato si stà ripetendo. E lei non ce la fa più. Ma lotta. Lotta ancora. Sente la testa sbattere su qualcosa. Qualcosa di appuntito. Cade a terra dolorante. Sente il sangue uscire dalla ferita proprio sotto la nuca. Uno dei due che grida 'Andiamocene!' E poi più niente.

***

'È stato lei! Lei ha ordinato a quei tizi di uccidere Marian!'

Appena Robin si ritrova davanti Gold non può fare altro che sputargli in faccia quelle parole come se fossero veleno.

È da giorni ormai che ci pensa. Roland lo ha già saputo. È stato terribile! Aveva da poco accettato il fatto che sua madre, morta tragicamente quando lui era molto piccolo, fosse tornata dal regno dei morti, adesso doveva elaborare il fatto che se ne era andata di nuovo.

Adesso lui credeva che sua madre potesse andare e tornare come un coniglio dentro il cilindro di un mago.

E Robin aveva dovuto spiegarli che nessuno poteva sapere se sarebbe più tornata.

Si sentiva così minuscolo rispetto a tutto quello.

Erano lontani da Storybrooke dove magari qualche strano sortilegio l'avrebbe fatta tornare da lui.

Ma non sapeva nemmeno se lo voleva. Si era trovato a pensare una volta.

Ma certo che voleva far tornare Marian, non la amava ma era una donna gentile e una madre perfetta per Roland e non si meritava tutto questo.

'Ma perchè l'ha fatto?'

Gold sembra non voler rispondere a Robin.

Seduto su una sedia alla tavola calda vicino al b&b, si guarda intorno sperando che nessuno senta le accuse di Robin.

'Credeva che tolta di mezzo lei sarebbe stato più facile convincermi ad aiutarla? Ma non ha senso! Lei nemmeno voleva il mio aiuto! Cosa le ha fatto cambiare idea?'

Ha il respiro affannoso e il cuore che pompa all'impazzata, anche per la corsa che ha fatto per rincorrerlo fino alla tavola calda. Il battitto non cessa quando vede che Gold non lo degna di nessuno sguardo.

'Ho capito che potresti essermi di aiuto, ma non finchè qualcosa ti avrebbe costretto a restare qui'

Si limita a dire, senza alzare lo sguardo.

Robin prende posto davanti a lui.

'Allora ammette di essere stato lei!'

Lo sguardo di Gold finalmente si rivolge s Robin.

'Perchè negarlo'

Quelle parole hanno l'effeto dovuto sul suo interlocutore che rimane spiazzato.

'Ma perchè?'

Robin sta iniziando a stufarlo. Fa troppe domande quando dovrebbe aiutarlo a tornare a Storybrooke.

'Che importa adesso, lei non c'è più e tuo puoi vivere la tua vita felice e contento con Regina'

La fa troppo facile lui, non sa che si prova. Il rimorso, il senso di colpa che ti pervade.

'Non potrei mai essere felice con lei sapendo che una vita innocente si è spenta a causa del mio amore. Una cosa meravigliosa annullata dalla morte. Non riuscirei a convivere con i miei sentimenti'

Quanto gli piacciono quelle parole. Sembra che Robin gli abbia servito la possibilità di avere un alleata distrutta, dal suo amore perduto, su un piatto d'argento.

'Fortunatamente per te io ho un rimedio a tutto questo dolore'

Fa una piccola pausa per vedere come l'uomo reagisce alla sua offerta.

'Fidati di me e poi potremmo ritornare a Storybrooke e avere entrambi il nostro lieto fine'

Un minuscolo accenno di Robin e si alza dalla sedia, pronto a mettere in atto il suo piano.

Pronto a ripetere quel gesto fatto mille volte.

 

Fine Flashback

 

Robin è seduto su un tronco in mezzo alla foresta quando si ritrova davanti il Signore Oscuro in persona.

'Finalmente ti ho trovato fuggitivo'

Esclama appena se lo ritrova davanti con la sua vocetta acuta.

'Perchè avrebbe dovuto cercarmi? Le sarebbe bastato ordinarmi di venire da lei.'

Quelle parole sembrano non avere un suono. Sono piatte e senza sentimento. È difficile pensare di testa tua quando il tuo cuore è comandato da qualcun'altro.

'Perchè mi ha promesso il lieto fine con Regina quando stà usando il mio cuore per farmi del male?'

Le parole non gli escono come vorrebbe, vorrebbe essere pungente, accusatorio ma sembra più un sasso che parla.

'Ad un certo punto quello che desideravo io non ha coinciso con quello che desideravi tu e ho dovuto fare una piccola modifica al mio piano. Ma adesso alzati e vieni con me, abbiamo perso troppo tempo e ti ho dato troppe spiegazioni per i miei gusti'

Era bello trovarsi dalla parte opposta. Dopo essere stato sotto il comando di Zelena era lui a dettare leggi.

Ancora!

*Angolo Autrice*

Buon Salve!
Eccomi di nuovo qui!
Un pò in ritardo... oops
Questa è l'ultima parte del flashback su Robin e Marion che spero vi sia piaciuto
E spero che non vi sembri troppo affrettata come cosa, soprattuto sulla morte di Marian, non pensiate che l'abbia fatto solo per levarmela di mezzo.... u.u
Ho cercato di allungare un pò questo capitolo rispetto agli altri, solo che per me è un pò un casino perchè ho un sacco di concetti in testa metterli tutti insieme su "carta" fanno schifo e allora inizio a sintetizzare e ne esce fuori un telegramma
Ma voi non ci fate caso <3
Spero comunque che vi piaccia!
Alla prossima!
Baci!!

   
 
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