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Autore: Nikycherrydirectioner    31/03/2015    1 recensioni
"Ti voglio bene"
"Banale"
"Cosa?" mi allontano leggermente, cercando di cogliere il pizzico di ironia nella frase, che aveva causato il suo sorriso magnifico.
"Nicole io ti amo"
Fanfiction su Nash Hamlinton Grier e Cameron Alexander Dallas.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOU ARE THE PERFECT MELODY.
 
 
 
"Muoviti Cam! Sta per arrivare Nash!" urlo squotendo mio fratello,ancora mezzo addormentato. La poca luce che entra dalla finestra lo illumina in pieno volto, mi chiedo sinceramente come possa ancora dormire.
"E da quando ti interessi così tanto a Nash?" Sbuffa senza muovere un muscolo.
"E smettila... Alzati altrimenti ti faccio alzare da lui. E sai che metodi ha."
"Si si... Tu inizia a scendere... Arrivo.."
"Guarda che c'è anche Gaia"
"Ah" ecco la parolina magica! Senza battere ciglio si alza e corre in bagno.
Bel lavoro, Nicole.
Scendo le scale due a due sentendo Cameron cantare sotto la doccia. Quel ragazzo non è normale. Entro in cucina e mi siedo al tavolo, sistemandomi i capelli in una coda alta. I miei pensieri sono presto interrotti dal campanello, e da mio fratello che urla da camera sua: 
"Vai tu!" ovvio, e chi se no?
Mi alzo e, schivando mobili e i vari oggetti sparsi per il pavimento, corro all'entrata. 
Faccio entrare Nash e Gaia, e li saluto entrambi con un abbraccio.
"Cameron!" Urlo per farmi sentire, salendo i primi gradini.  Non rivendo risposta salgo le scale e busso in camera sua.
"Sono arrivati?" Chiede ancora in boxer.
"Sì, muoviti scemo" sorrido uscendo e scendendo, per raggiungere i due ragazzi, che nel frattempo, si erano accomodati sul divano.
"Che si fa oggi?" Interrompe Cameron finalmente.
"Beh ciao!" ride Nash.
"Sì, ciao a tutti!" 
"Oggi... Hai ragione, cosa facciamo?" Gaia alza lo sguardo e lo punta sul mio, sorridendo.
"Shopping?" Chiediamo quasi in coro.
"Assolutamente no!" Ribattono entrambi. Noi due ci guardiamo ancora complici, poi sorridiamo.
 
"Non ci credo, siamo davvero qua" sbuffa Nash appena usciti dal primo negozio. Io e la mia migliore amica ci diamo il cinque, senza scioglere le nostre mani intrecciate, poi torniamo allo shopping sfrenato.
"Io voglio mangiare qualcosa." Esclama ad un tratto Cameron.
"Ma abbiamo appena.." Gaia prova a ribattere, ma io le do una gomitata e la spingo verso di lui. "Em... Vengo.. Anche io" sussurra poi poco convinta, e maledicendomi con lo sguardo.
"Mi ucciderà" ammetto tra me e me appena si allontanano. Ma una risata cristallina, dietro di me, mi riporta alla realtà. Cam con Gaia e... Io rimango sola con Nash. Perfetto, sono sicura che farò una figura di merda dopo l'altra. Sono sicurissima.
"Facciamo un giro?" Propone interrompendo il silenzio fra noi. Lo ringraziai mentalmente, ero davvero imbarazzata.
Ad un tratto mi si presenta di fronte il paradiso.
"Oh Dio" sussurro correndo verso la vetrina dorata.
Dietro di me Nash schiva la gente, e dopo poco mi raggiunge.
"Wow... Scommetto che ti starebbe benissimo" ammette guardandomi e grattandosi la testa.
"Grazie"
Non riuscendo a reggere il suo magnifico sguardo di più, torno a guardare il manichino.
"Forse è meglio che andiamo" ammetto sorridendo amaramente "
Non faccio in tempo a girarmi che la mano di Nash afferra la mia e mi trascina vicino alla fontana, per poi farmi segno di non far rumore. Lo vedo trattenere le risate, mentre si sporge leggermente a guardare qualcosa dietro una pianta. Curiosa lo imito, e in effetti...
"Non ci credo" ammetto sedendomi sul bordo di marmo bianco "quei due non mi hanno detto nulla" sto ancora realizzando l'immagine che mi si è presentata davanti: la mia migliore amica nelle braccia di mio fratello.
"Beh, deve essere qualcosa di nuovo per non averlo detto ad entrambi" ammette ridacchiando "ma sono felice per loro" alza le spalle senza smettere di sorridere e si siede al mio fianco.
"Anche io però... Non capisco... Spero solo che non ce lo abbiano tenuto nascosto da tanto tempo." 
Il silenzio cala improvvisamente tra di noi. Non un silenzio imbarazzante, piuttosto un silenzio di riflessione, dove i bambini rincorsi dalle madri che sgambettano di fronte a me sono diventati estremamente interessanti.
"A cosa pensi?" Interrompo ad un tratto il silenzio, appoggiando la testa sulla sua spalla.
"In realtà a niente che centri con quei due" ride, facendo ridere anche me. "Pensavo al nostro gruppo di amici in generale. Sai, i vecchi Magcon... Io... Mi mancano. Non fraintendermi, è bellissimo tornare qui da voi ragazze, ma ho paura che tutto questo, compresi noi, in qualche modo veniamo separati dalla distanza, e dal fatto che appunto il tour è finito. Io ho paura di perdervi tutti..."
Tutto d'un  tratto era diventato triste, il suo sguardo chiaro non incrociava più il mio, ma era fisso sul pavimento grigio. Voglio rispondergli, dirgli che questo non accadrà, eppure... Anche io a volte ci penso. A come saremo dopo... Cameron rimarrà per sempre mio fratello ma.. Nash rimarrà il mio migliore amico, o magari di più..? E tutti gli altri? Carter, Matt... I Jacks, i miei Jacks... Non so sinceramente.
"Io... Non so rispondere... Ma voglio ricordarti che non sarà così facile portarci via da te. Siamo tanti pezzi di un unico puzzle, no?" Ma in realtà la cosa a cui credo di più e la leggenda giapponese del filo rosso. Può sembrare una sciocchezza ma...
"Hai ragione. Ormai niente può dividerci. A meno che..."
"A meno che?"
"A meno che io ti butti nella fontana!" 
"Tu cosa?" Tutto d'un tratto l'atmosfera tesa è scomparsa, lasciando posto alla normalità. Mi alzo di scatto e mi allontano a distanza di sicurezza dagli schizzi. "Non lo faresti"
"È una sfida?" Chiede spavaldo avvicinandosi.
"Nash ti prego... Non farlo" 
Vengo sollevata da terra e a passo svelto mi ritrovo presto a poca distanza dall'acqua.
"Ripeti dopo di me: 'Nash è figo'"
"Nash, sei figo, ma ora mettimi giù!"
"Ripeti: Nash è un figo ed è più simpatico di tuo fratello" continuiamo a ridere, senza accorgerci di Cam e Gaia che, nel frattempo, si sono avvicinati.
"Sì Nash sei figo e più simpatico di mio fratello, lasciami o ti annego" finalmente torno con due piedi a terra, mi sistemo la maglia stropicciata e mi guardo intorno, incontrando gli occhi scuri di mio fratello. 
"Oh oh" sussurro facendo ridere il moro al mio fianco.
"Chi non sarebbe simpatico?" Chiede incrociando le braccia al petto.
"Hey fratellone, em... Sai che ti voglio bene, e sei simpaticissimo, ma ero in una situazione un po'... Ecco... Pericolosa e o davo ragione a lui o... Hai capito, no?"
"Heeey" ribatte offeso Nash "quindi non sono neanche figo?"
"Mai detto questo" mi difendo, alzando le mani e sorridendo nella sua direzione.
"Andiamo ora, la situazione sta diventando sdolcinata" accenna mio fratello iniziando a camminare.
"A proposito di sdolcinatezza..." Raggiungo velocemente Gaia e mi metto davanti a lei impedendole di continuare.
"Nicole? Tutto bene?"
"Oh no signorina, a me non la racconti giusta! Non credere che non lo sappia! Voi due" sussurro indicando entrambi "quando pensavate di dircelo? Il giorno del matrimonio?"
Mi giro verso Nash, che stava ancora ridendo come un idiota. "E tu, sostienimi invece che continuare a ridere!"
"Certo, subito" mi raggiunge e, ancora con le lacrime agli occhi, guarda i due ragazzi davanti a me. "Potevate dircelo comunque" cerca di fare il serio, trattenendo un sorriso.
"Siamo contentissimi per voi"
"Congratulazioni, ma ricordatevi che io voglio fare il testimone"
"E io la damigella d'onore!" Esclamo con occhi sognanti girandomi verso Nash.
"Poi ci saranno tanti DJ che faranno un botto di musica a palla"
"Noo! Assolutamente no! Sarà un matrimonio tradizionale."
I nostri progetto vengono bruscamente interrotti quando, con un colpo di tosse, Cameron ci zittisce.
"Quando avete finito di fare gli idioti noi" sottolinea stringendo a se Gaia, che stava davvero cercando di non ridere "vorremmo tornare a casa."
"Chiamaci idioti ancora e non ti rivolgeremo più la parola"
"Andiamo idioti" ci canzona ridendo, ma noi ci fingiamo seri e li superiamo, mano nella mano.
"Andiamocene" afferma Nash "e noi stavamo anche organizzando il matrimonio a questi due? Phhh"
Gli altri due ci seguono, a metà tra confusi e divertiti dal nostro comportamento.
 
"Nicooole" Nash interrompe bruscamente il silenzio della mia camera da letto, facendomi alzare lo sguardo dalle pagine chiare del libro di scienze "oh scusa non sapevo che stessi studiando"
"No, entra pure" ammicco facendogli posto sul letto.
"Volevo chiederti di venire a fare un giro con me. Sai, i due piccioncini sono usciti e mi annoio."
"Vuoi dirmi che Cam è uscito senza avvisarmi e ti ha lasciato da solo in casa nostra? Perdonami, non sapevo che.."
"Ma no, figurati."
"Io in realtà non ho molta voglia di uscire... Ho mal di testa..."
"Io so cosa farebbe bene al tuo mal di testa" si avvivicina e mi chiude il libro, appoggiandolo sulla scrivania chiara a fianco del letto. "Ecco fatto..."
"Ma io stavo studiando..."
"Hai una verifica?"
"..no"
"Interrogazione? Qualcosa del genere?"
"No.. Mi stavo solo portando avanti" ammetto sbadigliando e chiudendo leggermente gli occhi. Quando li riapro il ragazzo di fronte a me ha una mano sulla fronte e fa segno di negazione con la testa, sorridendo.
"Devi lasciarti andareeeeee" urla ad un certo punto afferrandomi il polso e trascinandomi giù per le scale 
"Nash davvero non voglio uscire..."
"Nessuno ha detto che dobbiamo perforza uscire piccola" sottolinea fermandosi un attimo e guardandomi serio negli occhi. Poi riprende a camminare, e quasi mi butta sul divano, per poi lanciarsi vicino a me.
"Ecco, così va meglio. Guardiamo qualcosa, eh" continua prima che io lo interrompa "nulla di deprimente, quindi no al film degli One Direction, altrimenti piangi, no a Colpa Delle Stelle, altrimenti piangi, e no a Lo Hobbit."
"Cosa centra lo Hobbit con i film tristi scusa?"
"Lo abbiamo già visto una miriade di volte grazie a te, andiamo, lo so praticamente a memoria. Perciò, a te la scelta" afferma alzandosi e andando in cucina "io faccio i popcorn" 
Frugo velocementre tra i dvd e mi fermo quando incontro un classico dei nostri pomeriggi.
Afferro la confezione blu e  inserisco il disco nel lettore.
"E neanche Glee" urla ancora dalla cucina.
"Okay, ho capito!"
Corro buttandomi sul divano, aspettando che il mio migliore amico torni con una mega ciotola di popcorn.
"Diventerò una balena Nash"
"Zitta e mangia" impone sorridendomi e facendo partire il film.
Un messaggio del cellulare di Nash mi deconcentra dalla visione celestiale di Andrew Garfield, così sbuffando metto  in pausa il film.
"Non adesso, non si interrompono le persone belle, non se è Peter Parker a parlare Nash"
"Scusa, sono i ragazzi"
"I.. Ragazzi?"
"Si... Domani a quanto pare abbiamo una riunione"
"Oh"
"Prego, fai pure parlare quello brutto."
"Wowowowo" alzo le mani al cielo e, mettendomi comoda, incrocio le braccia al petto "parliamone amico mio, lui é figo ed è mio!"
"Lui non è figo e non è, non sarà mai tuo" commenta ridendo.
Tutto ma questo no. Faccio ripartire il film allontanandomi leggermente da lui sul divano, e non staccando lo sguardo dalla tv.
"Non ti sei offesa vero?" Non ricevendo risposta, continua "dai,.. Non ci credo..."
Mi alzo e corro in camera, buttandomi sul letto. Mai mettere una fangirl davanti alle cose ovvie.
"Hey..." A interrompere i miei pensieri è sempre lui, che entra nella mia stanza sedendosi sul mio letto. "Non volevo offenderti Niky, davvero... Ero un po'... Geloso... Ammettilo, non puoi dirmi che è più bello lui di me..." Ammicca facendomi ridere. 
"Io non ho mai detto questo Nash..."
"Ye!" Esulta lui credendosi chissà che.
"Ma non ho mai detto neanche che qualcun altro non è più bello di te."
"....tipo?"
"Beh, senza nemmeno pensarci, i One Direction, per esempio." Lo sento sbuffare, quindi continuo. "Poi anche  Matt non è male... Jack..."
"Quale?" Chiede lui serio.
"Entrambi. Ma hey, Jonhson è... Wow. Devo anche ammettere, però, che anche Grier è carino"
"Beh modestamente..."
"Sì... Peccato che Hayes sia un po' giovane..." 
La sua espressione cambia in stupita, mentre io non trattengo le risate.
"Scusa Nash, sto scherzando"
"Almeno stai ridendo..." Sbuffa, mentre si sdraia al mio fianco "passato il mal di testa?"
"Sì, tutto merito tuo"
Mi giro leggermente, guardandolo meglio. La luce della stanza illumina i suoi occhi alla meraviglia, e il suo viso contornato dai capelli leggermente lunghi è pensieroso, con la mascella sbarrata.
"A cosa stai pensando?"
"Nulla"  mente lui girandosi verso di me "forse... Dovrei andare a casa e lasciarti studiare" sbuffa, poi si alza.
"No Nash ti prego... Puoi restare? Almeno finchè non torna Cam... Se no sono qui da sola e..."
"Ho capito" mi interrompe serio, poi scoppia a ridere e si ributta sul letto.
"Grazie"
"Però... Parliamo di qualcosa"
"Di cosa vorresti parlare?" Inizio a preoccuparmi.
"Scuola, per esempio?"
"Oh, tutto bene..."
"Non avevo dubbi... Ma tipo... Vai d'accordo con tutti?"
"Sembri mia madre il primo giorno di scuola!"
"Ma no..." Ride "davvero..."
"No beh in generale non è male..."
"Qualcuno ti piace?"
"Nash, non credi di esagerare un po'?"
"Sto solo chiacchierando con la mia migliore amica"
"Sembra più un interrogatorio!"
"Non alzare la voce.."
"Non sto alzando la voce"
"Invece si, stiamo solo parlando"
"Lo so, di fatti non ho alzato la voce!"
"Ecco, ti sei arrabbiata."
"Ma no, non mi sono arrabbiata... È solo che a volte sei un po', ecco... Esagerato"
"Scusa" sbuffa e si sistema sugli avambracci.
"Non devi scusarti, sono stanca e sono un po' scontrosa"
"È che ti voglio bene"
"Lo so Nash, me lo dici sempre"
"E continuerò a dirlo!"
"Sono tornatooo!" L'urlo di mio fratello, ancora al piano inferiore, interrompe i nostri discorsi.
"È ora che io vada" Nash si alza e mi guarda, aprendo le braccia. Non me lo faccio ripetere due volte: mi lascio avvolgere delicatamente dalle sue braccia.
"Buona notte" 
Appena lascia la stanza, nella mia mente si accumulano mille pensieri. Fortunatamente ciò non dura tanto, Cam infatti bussa presto alla mia porta.
"Vieni"
"Hey" anche lui si siede sul mio letto, dove prima c'era il mio migliore amico.
"Come è andata?"
"Oh, benissimo" probabilmente inconsapevolmente, sorride, e questo mi scalda il cuore. Solo ripensando a ciò che ha passato, a ciò che abbiamo passato, mi pizzicano gli occhi...
"I-io.." Lui mi guarda confuso, mi conosce abbastanza bene per sapere che quando balbetto è perchè sto per scoppiare a piangere.
Mi avvicino e appoggio la faccia sul suo petto, mentre le sue mani mi accarezzano la schiena cercando di tranquillizzarmi.
"Scusa" sussurro senza staccarmi dall'abbraccio "sono solo... Ricordi.." A quest'ultima parola mi stringe più forte a se, forse per non farmi andare via, forse per far si che io non mi accorga che anche la sua vista si stava appannando. Lo sento soffiare, poi appoggia le labbra calde sulla mia fronte. Tra di noi presto scende un silenzio terribilmente insopportabile, interrotto qua e la da qualche singhiozzo, ma nessuno vuole parlare, nè tanto meno sa cosa dire. 
Solo quando lascia la mia camera da letto rimpiango il nostro silenzio, perchè questo, senza di lui, è peggio. Prendo di fretta le cuffie e faccio partire una delle mie playlist preferite, canticchiando fra me e me "sad song".
Forse non è la canzone giusta in questo momento, ma è bellissima. Mi addormento ancora con le cuffie sulle orecchie e la luce accesa.
Il mio risveglio anche questo lunedì non è dei migliori. Niente luce che mi riscalda il viso, profumo di caffè, o fidanzati vari che mi abbracciano... Solo la sveglia del mio cellulare. La spengo dopo vari tentativi, e mi obbligo a lasciare il mio adorato letto caldo. Scendo le scale e faccio velocemente colazione, prima di andare a prepararmi. Non voglio pensare a ieri sera, devo solo alzare lo sguardo e ricordarmi che sta iniziando una nuova, magnifica settimana. Sì, l'importante è crederci. Sento Cameron parlare nella sua stanza, mentre afferro le ultime cose e le butto nello zaino. Passandoci davanti busso alla sua porta, e dopo aver sentito un leggero "vieni" entro.
"Ciao Cam"
"Buon giorno... Che ore sono?"
"Sono le sette e dieci minuti" affermo sorridendo "devo andare a scuola"
"Ti ci porto io... Tra cinque minuti"
"Va bene, ma non farmi fare tardi!" Torno al piano inferiore, sedendomi sul divano con il mio portatile, e godendomi cinque minuti di tranquillità.
"Eccomi" esclama mio fratello correndo in cucina.
"Ti ho preparato il caffè" urlo di risposta, alzandomi e raggiungendolo.
"Grazie, sei la migliore"
"Mh, grazie..." Mi siedo sulla sedia, e aspettandolo, mi viene in mente una cosa "ma... Oggi hai una riunione?"
"Oh, sì, brava mi stavo dimenticando. Però finisco in tempo per venire a prenderti a danza"
"Grazie. Ma che tipo di riunione è?"
"Non ne ho idea.. So che ci saremo più o meno tutti"
"Oh, okey"
 
Durante il viaggio di qualche minuto parliamo di tutt'altro, e quando la sua macchina si ferma davanti alla scuola scendo e mi incammino verso la mia solita panchina . Il tempo è bello, quindi posso aspettare seduta qui l'inizio delle lezioni. Metto gli auricolari e faccio correre lo sguardo davanti a me. Non ci sono molti ragazzi in giro, qualcuno fuma, qualcuno legge... Altri invece chiacchierano semplicemente e si incamminano verso le porte. Mi alzo solo quando l'allarme del mio cellulare suona, qualche minuto prima dell'inizo delle lezioni. Mi siedo vicino alla finestra e aspetto che la classe si riempia. Nel frattempo saluto anche qualcuno, in particolare Josh. È un ragazzo simpatico, abbiamo qualche corso insieme. Aspetto l'inizio delle lezioni, e con il suono della campanella vedo entrare la mia migliore amica, che corre a sedersi al mio fianco.
"Ciao" sussurra cercando di non disturbare la professoressa.
"Ciao" le sorrido, ha i capelli spettinati per la corsa e ha un leggero fiatone. 
"Mi sono svegliata tardi, è stata un esperienza bruttissima" rido leggermente, facendo alzare la testa dal libro alla profe che, nonostante tutto, non guarda verso di me e continua a leggere. 
"Ma... Va tutto bene Niky? Sembri strana, hai uno sguardo spento... Non sembri neanche  tu..."
"No è solo che... Ieri sera io e mio fratello abbiamo avuto una piccola crisi e... Te lo racconto dopo" annuisce e io torno a guardare la donna alla cattedra.
Queste sei ore sono state uno strazio, e sopratutto le ultime due, parevano non finire più. Cammino a testa bassa fuori da scuola, con gli auricolari e la cartelletta sotto braccio. Oggi mi tocca andare a casa da sola, Gaia ha finito un ora fa. Arrivo a casa alle due e mezza, appena in tempo per prendere la sacca di danza e il panino dal frigorifero.
"Cameron" urlo, per farmi sentire "vado a danza"
"Ci vediamo dopo"
Chiudo la porta di casa, e quando mi giro incontro due occhi azzurrissimi.
"Ciao Nash" mi alzo leggermente per baciargli la guancia e lo supero "scusa, ma tra mezz'ora ho danza e nel viaggio devo pranzare"
"Ti ci porto io?"
"devi andare alla riunione, non ricordi?"
"Sì, ma faccio in tempo... Dai, corri" urla poi correndo verso la portiera. Ho a che fare con una persona normale mi dicevano.
"Ti dispiace se pranzo? Sto per svenire" sorrido, ma lui mi guarda serio.
"Non hai pranzato?"
"Sono appena uscita da scuola Nash, come tutti i lunedì"
"Ma ti sentirai male..."
"no, tranquillo"
Sbuffa, e tiene gli occhi fissi sulla strada.
"Sei arrabbiato?" Sussurro piano.
"No, perchè?"
"Perchè sei strano..." 
"Anche tu, hai.. Come dire... Lo sguardo spento, non so... Sicura che sia tutto ️okay?"
"Sì... Insomma più o meno..."
"Dai, cosa è successo? Non sai mentire, e sei al corrente di questo.."
"Mh, più tardi te lo racconto... Adesso devo andare" mi sporgo verso di lui e lo bacio sulla guancia.
"Okey... A dopo" annuisco e scendo, prima di salire di corsa le scale e cambiarmi. Sarà un lungo pomeriggio.
Dopo tre ore estenuanti di danza, esco e mi dirigo verso il pacheggio, Cam è già qui. Salgo sulla sua macchina, e mi sporgo per salutarlo, ma mi blocco quando sento che sta parlando al telefono. Quando si dice al momento giusto, al posto giusto. Yep. Per praticamente tutto il viaggio rimane al telefono, spero sia davvero qualcosa di importante. Quando arriviamo al vialetto di casa mi accorgo che lui è rimasto in macchina, così abbassa il finestrino e, allontanando il cellulare dal suo orecchio, mi dice semplicemente
"Scusa, devo andare da Gaia. Ci vediamo dopo" 
"Divertitevi"
In effetti ci sono rimasta male. Insomma, non mi ha neanche salutato, sono le sei e mezza, è da questa mattina alle sette che non ci vediamo, e dopo ieri sera... Scaccio i miei pensieri mentre sto seduta davanti al pc con una tazza di te in mano. Cerco anche di portarmi avanti con i compiti, e quando alzo gli occhi sull'orologio è passata più di un'ora. Mi alzo solo per farmi una piadina, poi torno in salotto. Non mi piace molto stare a casa da sola di sera, e Cam lo sa, ma ha la sua vita giustamente, non può badare alla sua sorellina sempre. Prendo il cellulare e trovo subito una marea di messaggi. Scorro subito cercando quelli di Cameron, Gaia e Nash. Solo gli ultimi due mi avevano scritto. Dopo aver risposto a Gaia, mi metto a leggere quelli di Nash.
"Nicole"
"Hai finito danza?"
"Sì. Perchè non mi rispondi?"
"Mi devi raccontare"
"Non dirmi che stai studiando"
"Pfffffff Nicole spero per te che tu stia dormendo, mi sto annoiando"
"Heeeeeey sei viva?"
"Se non risponderai al prossimo messaggio arriverò a casa tua, e sappilo, mi aspetterò di trovare la pizza"
"NICOLE RISPONDIMI ORA"
"Cam mi ha detto che è fuori e che sei da sola, arrivo."
Sorrido, e non faccio a tempo a rispondere che qualcuno suona alla porta. Corro ad aprire e abbraccio il ragazzo davanti a me appena la porta si apre.
"Grazie di essere qui"
"Figurati, so che non ti piace stare sola, e mi stavo annoiando"
"Però mi dispiace, niente pizza"
"Noooo.... Va beh allora torno a casa"
Si butta sul divano, e allunga la mano verso il mio laptop. "Mah, forse starò qui un po'.... Cos è questo? Uh uh, Tumblr!"
"Fermati!" Gli strappo dalle mani il pc e, dopo essermi accurata che non avrebbe visto troppo, glielo restituisco.
"Devo preoccuparmi, Nicole?"
"No"
Passiamo la serata a parlare di un po' di tutto, senza un motivo vero e proprio. 
Verso le dieci inizia a sbadigliare, è tenerissimo.
"Nash vai a casa che sei stanco"
"No, poi sei qua da sola"
"Ho diciassette anni, so badare a me stessa"
"Non ne dubito, ma"
"Davvero, non importa. Immagino che Cameron torni tra poco... Altrimenti non importa, sopravviverò."
"Sistema le cose con tuo fratello..."
"Ci penserò domani dopo scuola, te lo prometto"
Dopo averlo salutato mi chiudo in casa, e faccio partire un video su youtube per farmi compagnia.
 
Credo di essermi addormentata sul letto col pc acceso, e ho anche una marea di messaggi da Gaia, Nash e altri. Non ho molta voglia di rispondere, così mi limito a fare l'accesso e visualizzare. Mi sento abbastanza stronza, ma la testa mi fa malissimo, e non ho quasi le forze. Mi alzo barcollando e massaggiandomi le tempie. Questo mal di testa non ci voleva...
Cerco di tranquillizzarmi un po' mentre mangio qualcosa e mentre cammino in fretta verso la scuola, ma niente da fare. Sembra solo aumentare. Sono dovuta uscire dalla classe due volte oggi, e ho seguito davvero poco. 
Cameron comunque non si è fatto sentire, e il suo comportamento mi sta davvero innervosendo... Mentre Nash si è un po' arrabbiato perchè non ho risposto ai suoi messaggi, e Gaia mi ha subito rimproverata appena arrivata a scuola.
"Tranquilli, non mi voglio suicidare, nè sono in pericolo... Ho solo mal di testa e non avevo voglia di scrivere"
Nonostante tutto, anche con il mal di testa, sono stata quasi un ora a sfogarmi al cellulare con Gaia, dopo essere tornata a casa. È piú forte di me, non posso tenerle nascosto qualcosa... Sarebbe come non dire la verità a me stessa.
"Vuoi che ci parli io con Cam?"
"No... Adesso, per esempio, dove è?"
"Umh, i ragazzi sono dovuti andare da qualche parte tutti insieme... Anche Nash"
"Oh" ecco perchè non ha più risposto.
"Okay Gaia devo andare, devo fare matematica..."
"Non crederai mica di venire a scuola domani! Sembravi uno zombie oggi..."
"È solo un po' di febbre, passerà..."
"Nicole" esclama soffermandosi sulla L "se domani vieni a scuola sarò obbligata a chiamare qualcuno e farti portare via, non scherzo."
Rido legggermente alla sua minaccia, e mi sdraio sul letto senza forze.
"Okey, adesso vado"
"Riposati. Domani pomeriggio passo io..."
Riattacco e mi sdraio, senza le cuffie nelle orecchie, tirandomi la coperta fin sopra la testa e sbuffando. Maledettissima influenza.
Quando riapro gli occhi la poca luce mi fa male, così mi copro il volto con un cuscino e sussurro qualcosa di incomprensibile per qualsiasi umano.
"Finalmente..." Sussurra qualcuno, ridacchiando.
Quasi salto per lo spavento, facendolo ridere ancora di più.
"Nash Hamlinton Grier, cosa ci fai in camera mia?"
"Gaia mi ha detto che sei malata, e che con Cam non hai risolto, quindi..."
"Ma tu sei un adolescente famoso, non hai qualcosa di meglio da fare che stare qui a fissarmi mentre dormo?"
"Beh, no. Sei dolce quando dormi, e assomigli troppo tanto a tuo fratello."
Sussulto sentendo l'ultima parola, e mi zittisco per ascoltare eventuali rumori in casa.
"È fuori casa"
"Mi odia?" Non so cosa mi spinge a chiederlo, ma mi sento davvero odiata da lui.
"Ma cosa ti salta in mente?" Si alza di colpo e si siede in parte a me. "Non pensarlo neanche Nicole, okay?"
"Non so, mi evita, non mi parla, non è mai in casa quando ci sono io... Non so cosa pensare! O mi odia o mi sta nascondendo qualcosa!"
Lo sento irrigidirsi leggermente, ma non ci faccio caso più di tanto. 
"Dai, non dire così, sai che non è vero.. Non ti odia, e tu lo sai."
"Non so proprio niente, in questo momento..."
"Dai" sussurra abbracciandomi "adesso riposati e vedrai che sistemerete tutto. Ora scendo perchè stanno per arrivare Cam e Matt, dobbiamo fare un video."
"Oh, è tanto che non vedo Matt! Cercate solo di non vomitare e di non lasciare vetro vario in giro, okay?"
"Mh, okey. Dopo ti faccio salire il dinosauro... Ciao"
"Ciao" 
Dopo quelli che credo siano più o meno cinque minuti sento la porta di casa sbattere, e delle voci mescolarsi al piano inferiore. Sorrido quando sento qualcuno che sale le scale di corsa, e torno seria quando mi chiede il permesso di entrare.
"Matthew! Mi sei mancato molto!"
"Ciao piccola, come stai?"
"Mh... Male... Tu?"
"Bene dai. Mi dispiace ma devo scendere, abbiamo davvero poco tempo. Scendi con noi?"
"No grazie, non ne ho le forze. Hey, aspetta, ma tu non dovresti essere a scuola?"
"Non pensare male, Dallas, non ho marinato. C'è tipo una manifestazione contro qualcosa e c'era la possibilità di rimanere sei ore bloccati fuori da scuola o starsene a casa a registrare. Ti accendo la musica?" 
Annuisco e gli passo uno dei cd sul mio comodino, allungandomi leggermente.
Mi rilasso, mentre le note di Midnight memories risuonano nella stanza.
 
È passata una settimana dal mio giorno di assenza a scuola, e sono completamente guarita. Sono ritornata a danza senza problemi e sto per iscrivermi allo stage di una nota compagnia di musica internazionale, che starà per una settimana nella città vicina.
Il teatro dove si svogleranno le audizioni per lo stage e le lezioni stesse, però, è abbastanza lontano da casa mia. Ciò significa che dovrò stare una settimana in hotel, e allo stesso tempo che dovrò fare salti mortali per andare a scuola. Ma, infondo, è l'ultimo mese, quindi ce la posso fare.
entro in casa e butto il borsone di danza in cucina, sedendomi sullo sgabello e bevendo un po' di the.
"Ciao sorellina"
"Ciao Cam"
Diciamo che abbiamo risolto, più o meno. Lui si giustifica dicendo che è un po' stressaro dal lavoro, ma che non vuole farmi soffrire. Io allo stesso tempo sono stressara per la scuola, le audizioni e le mie lezioni quotidiane. Un vero inferno.
"Cameron ti devo dire una cosa..."
"Devo preoccuparmi?"
"No, non credo proprio. Sto per partecipare alle audizioni per una settimama di lezioni di danza con una nota compagnia italiana di musical che ha una fama internazionale... Dovrò stare una settimana in hotel non molto lontano dal teatro. Prenderò il pullman per andare a scuola e..."
"Aspetta cosa? Una settimana?"
"S-si... Infondo è solo una settimana, non è tanto.."
"Da sola? Insomma..."
"Sì Cameron, non ti preoccupare adesso! Questo fine settimana ho le audizioni, poi vedrò... Non sono neanche sicura che mi accettino..."
"Andiamo, credi che scarterebbero te? Infondo sei mia sorella!"
"Modesto lui, eh?"
"Sempre. Okay, quando hai detto che sono le audizioni?"
"Sabato pomeriggio, sono dove si terranno le lezioni effettive, quindi.."
"Okey, ti accompagnerò io. Promesso."
"Mh, va bene." Mi alzo e afferro il borsone, portandolo sulla spalla "Vado a studiare qualcosa..."
"Sei sempre la solita! Vivi la vita!"
"La sto vivendo al meglio! Credimi fratello" lo sento ridere, mentre corro su per le scale cercando di non far cadere il mio the e il mio borsone.
Quando finalmente la mia schiena tocca il materasso morbito devo lottare per tenere aperti gli occhi. 
"Nicole, alzati e fai qualcosa di produttivo" continuo a ripetermi, ma nulla, sembra che il mio corpo sua incollato al letto caldo. 
"Niky, scendi a mangiare qualcosa?"
Le braccia forti di mio fratello mi squotono leggermente, mentre tenta di svegliarmi.
"Mh, si adesso scendo..." 
Rischio seriamente di cadere dal letto, ma recupero subito l'equilibrio e riesco a stare in piedi. Più o meno. Sorride, lasciando la stanza sicura che io lo avrei seguito, e così faccio. Quando raggiungo la cucina lo spettacolo che mi si presenta è ben più che "qualcosa": due pizze fumanti occupavano parte del tavolo.
"Cameron Alexander Dallas, mi vuoi fare ingrassare per caso? Non vuoi proprio che io vada a quello stage!"
"Ovviamente no! Non che poi si innamorino di te e ti facciano girare il mondo con loro..."
Ascolto la gelosia di Cameron entrare nel discorso, mentre addento la prima fetta. Non dovrei, ma... Andiamo, è la pizza.
"E se fosse?" Riesco a formulare una frase compiuta solo quandoil mio volto si alza dal cartone ancora aperto di fronte a me. "E se mi facessero girare il mondo con loro? Infondo è il mio sogno"
"Il tuo sogno lo stai già realizzando... Ammetto che farei molta, molta fatica a lasciarti andare, ma credo che ti lascerei, infondo..."
Cerco di assimilare più parole possibili, cosa al quanto difficile quando inizia a parlare velocemente.
"Grazie."
".. Ma" quasi urla, facendomi saltare sulla sedia "credo che qualcun altro non ti lascerebbe"
"E chi sarebbe questo qualcun altro?"
"Oh non saprei, un nome a caso tipo... Grier?"
Quasi mi soffoco con la mia stessa saliva... Cosa c'entra Nash adesso? Non stavamo parlando di girare il mondo?
"N-Nash?"
"Dai sorellina, non puoi negare che un po' ti piace.."
"Lo sai che ti odio quando cerchi di intrometterti negli affari in cui non ho ragione"
"Odi chiunque lo faccia..."
"Giusto" 
Chiudo la porta alle mie spalle e mi siedo alla scrivania con il portatile davanti.
Sul serio, qualcuno shippa me e Nash? Sono anch'io una fangirl, e posso capire ma... Il mio cellulare suona interrompendo la mia vita sociale su Twitter. 
È un messaggio di Gaia... Un improvvisa voglia di parlarle mi assale, e non ci penso due volte. 
"Pronto..?"
"Ciao Gaia"
"È successo qualcosa? Sembri strana"
"Nah, niente di che, sono solo stanca"
"Sei pronta per le audizioni?"
Eccome se sono pronta. Ho aspettato questo momento tutta la vita, e non sto esagerando... Avevo solo quattro anni quando mi innamorai di un musical, tanto da sapere coreografie e canzoni a memoria, e quello fu solo l'inizio. Ora mi si è presentata l'occasione unica, seppur di solo una settimana, di partecipare alle lezioni e alle prove di una delle più famose compagnie di musical.
"Sì" annuisco convinta, coerente del fatto che lei non mi veda "sono pronta"
 
"Allora... Scarpe, divisa, documenti, cellulare... Manca qualcosa... Ah eccolo! Il modulo... Ora dovrei avere tutto Cameron sono pronta!"
"Sei sicura?"
"Non è il momento dei ripensamenti" ribatto convinta, sbattendo la portiera della sua auto " o sono pronta adesso o non lo sarò mai più"
Durante il viaggio di quasi un ora, a causa del traffico, ho canticchiato più volte la colonna sonora di alcuni dei musical più conosciuti, proprio perchè la prima delle due prove dell'audizione è quella di canto. Aspetto decisamente con più emozione quella di ballo, ma in generale sta morendo dentro anche solo  varcando la soglia del teatro. 
La prima cosa che noto, dopo l'immensità del posto, ovviamente, è che l'ingresso è aperto al pubblico. E già con questo le mie gambe stanno iniziando a tremare. No, Nicole, non rovinare la tua possibilità solo per qualche persona qua e là. L'agitazione inizia a salire, mentre sfioro leggermente le tende scure del teatro, prima di entrare in scena, ma la voglia di fare quello che amo mi prende quando salgo quei cinque gradini, e un sorriso mi viene naturale.
Ciò che i quattro insegnanti e coreografi presenti pensano di me non è importante, l'unica cosa che conta è ciò che ho lasciato in loro, se ho trasmesso ciò che provo. Continuo a ripetermi questa frase in testa, e torno da Cameron dopo aver finito anche la seconda prova, accompagnata dall'applauso dei pochi spettatori.
"Sei stata grande!" Mio fratello sembra sul serio più sollevato di me, e quasi urla quando mi danno la notizia: ammessa.
"Cameron non ci credo! Mi hanno ammessa! Potrò partecipare allo stage!!"
 
Sto cercando di obbligarmi a dormire, ma non ci riesco. Un misto di paura, ansia e indecisione mi distoglie dal mio obbiettino, nonostante sia nel buio più totale da più di un ora, girandomi nel letto e sbuffanto continuamente.
"è incredibile, non ci riesco." Attraverso velocemente  la stanza, improvvisamente spaventata anche dall'oscurità. Sollevata, entro appena dopo la risposta di mio fratello.
"Cosa fai ancora sveglia?"
"Io non riesco a dormire.."
Tutto d'un tratto la stanza sembra sparire, e rivivo come un flashback la stessa situazione: eravamo piccoli, avrò avuto massimo sei anni, ed era il giorno prima del mio primo spettacolo.
"Cameron, e se sbaglio? E se cado? Oppure, se non... Se non viene nessuno?"
Sapevo di avere fatto male a accennare quell'argomento, ma ero fuori di me.
Mi strinsi a lui ancora di più quando delle calde lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi castani.
"Cambierà, vedrai, tra un po' avremo tanti amici. E non ci lasceranno mai... Perchè ci vorranno bene. Ma stai tranquilla, domani andrà tutto benissimo."
Mi butto sbuffando sul letto e cercando di trattenere le lacrime.
"Ricordi?"
Annuisco senza rispondere, devo solo aspettare qualche secondo, devo solo aspettare che questo momento passi.
Dopo quasi venti secondi mi siedo, e finalmente riesco a dire qualcosa di concreto.
"Posso stare qui?"
"Sì" si sposta più a sinistra, lasciandomi spazio. Solo ora mi rendo conto di quante ne abbia passate lui: non solo doveva sopportare quello che gli altri pensavano di lui, ma doveva sopportare il fatto che di conseguenza tutti lo pensavano anche di me. Un senso di dispiacere immenso mi pervade, e mi porta ad abbracciarlo di colpo.
"Scusami, non ho mai pensato a ciò che ti ho fatto passare"
"Sono io che ho la colpa, non capisci?" Lo sento irrigidirsi, mentre alza leggermente la voce "non capisci che ciò che hai passato tu è tutta colpa mia?"
"Cameron.."
"Non lo capisci che ti ho rovinato la vita?"
"Cameron! Non lo dire neanche, okay? Dove pensi che sarei ora senza di te? Probabilmente sarei ancora in quella scuola, e loro lo avrebbero solo fatto ancora e ancora! Ma grazie a te sono qua, e loro non mi faranno più nulla. Ti rendi conto che mi hai salvato?"
"Ti salverò sempre sorellina"
 
Questa settimana è durata troppo poco, è volata e non me ne sono neppure accorta. Wow, è una magnifica sensazione sentire che stai facendo la cosa giusta, ciò che amo. 
Ho passato una settimana isolata da tutto, lo ammetto, non ho neanche aperto i social una volta.
"Casa dolce casa!!!" Urlo, varcata la soglia. 
"Nicoleeeeee!" Gaia mi salta in braccio, e io la stringo a me.
"Ciao anche a te! Mi sei mancata tanto!"
"Ciao sorella!"
"Cameron, vedo i che non hai bruciato casa! Bravo!"
"Hahaha, che simpatica!"
Solo quando Gaia si stacca dal mio abbraccio mi accorgo che ha gli occhi rossi.
"Hey, tutto bene? Cosa hai?"
"Io... Nicole tu non hai mai aperto twitter questa settimana?"
"No, che è successo?"
"Niky, Zayn.. Zayn ha lasciato il gruppo..."
"Mh bello scherzo ragazzi, ma sapete che è di pessimo gusto..."
Guardo sia Gaia che Cameron, cercando nei loro sguardi un pizzico di ironia, ma quando torno a guardare la ragazza di fronte a me gli occhi mi diventano lucidi.
"Gaia dimmi che è uno scherzo, non può essere vero.."
"Mi dispiace ragazze" interviene mio fratello "ma voleva avere una vita normale, per quanto possa essere... Vedrete che tornerà.."
Non guardo più in faccia nessuno, corro in camera mia e mi chiudo dentro, piangendo fortissimo. 
Non può essere, i miei idoli... Cosa farò adesso? Erano il mio punto di riferimento, il mio rifugio... Mi hanno sempre detto che sarebbe successo prima o poi,a Dio, non adesso...
"Nicole fammi entrare, sono Nash"
Mi trascino verso la porta e faccio girare la chiave nella serratura.
"Vieni" sussurra lui abbracciandomi, e senza dire altro si limita a dondolarsi leggermente avanti e indietro, con me appoggiata sul suo petto.
"Stai con me Nash, sto soffrendo così tanto..."
"Staró qui fino a che vorrai"
 
Sono passati due giorni, e sto cercando di fare finta di niente, come se tutto fosse ancora al proprio posto.
Sono sdraiata a leggere quando qualcuno mi chiama, e riconosco subito la voce del coreografo. Wow, quanto stimo quell'uomo.
"Salve Dallas"
"Buona sera"
"Volevo darti una buona notizia! La compagnia ha deciso di proporre a uno degli studenti di partecipare al loro tous, che durerà un mese e inizierà tra due settimane, e indovina chi hanno scelto?"
"Chi?"
"Tu! Nicole Dallas!"
"Aspetta cosa? Stai scherzando??"
"No, certo che no! Ti invieró una mail con tutti i dettagli.. Buona serata!"
Riattacco e scendo i graidni due a due.
"Cameron chiama la mamma e chiedile se domani possiamo pranzare da lei, devo darvi una notizia!"
"Sei incinta?"
"Ma ti pare!! Non sono neanche fidanzata!"
"Mh, okey..."
 
"Allora, quale è la notizia?"
"Mamma, lasciami almeno sedere! Sono appena entrata in casa!"
Mi lascio stritolare da mia madre, e mi dirigo verso il salotto.
"Come va?"
"Io tutto bene" ammetto, pensando a ciò che avrei dovuto annunciare.
"Mh, solito.."
"La scuola? E la danza?"
"A scuola tutto bene, solito.. E per la danza, ecco, mi hanno offerto un lavoro, sì insomma... Mi hanno offerto di partecipare a un tour, sapete, la compagnia che ha tenuto lo stage qualche giorno fa.."
"Cosa? Ma è grandioso!!"
Mia mamma esprime la sua felicità battendo le mani, e allungandosi per abbracciandomi di nuovo, mentre Cameron sembra quasi...  Non so..
 "Non penserai di andare? sei troppo piccola!"
"Cameron non"
"Ci hai pensato a cosa potrebbe succederti?"
"Io non sono irresponsabile!"
"Ma potresti diventarlo!"
 
Corro a chiudermi nella stanza accanto, scossa dai singhiozzi. Non ci credo, Cameron mi ha davvero parlato in quel modo? Il silenzio regna nella casa, finchè non sento le voci di mia madre e di mio fratello discutere.
"Non puoi negarle un opportunità simile, è il suo sogno!"
"Il suo sogno era di partecipare ad un musical di quella compagnia, lo ha realizzato, non vedo perchè dovrebbe allontanarsi così tanto!"
"Cameron, ascoltami. Voi due siete ancora giovanissimi, e lei in particolare. È un occasione che non può lasciarsi scivolare via, te ne rendi conto?"
"Mamma ti ricordi cosa ti avevo promesso da bambino?"
"Avevi sei anni..."
"Sì, e lei me aveva solo tre. Ma io me lo ricordo perfettamente. Avevo promesso che nonostante non avrà mai un padre perfetto avrà un fratello, e io avevo promesso che l'avrei sempre protetta."
"Tesoro, me lo ricordo bene. E te ne sono davvero grata. Ora peró state crescendo entrambi, e proprio come te lei deve fare certe esperienze, e vivere i suoi desideri. E tu puoi avere due possibilità: puoi fermarla adesso con le tue paure, o puoi vivere la tua vita accanto a lei, come avete sempre fatto."
"Grazie." 
Sento qualcuno avvicinarsi alla porta, mentre cerco freneticamente di asciugarmi il volto.
"Nicole, andiamo?" La voce tranquilla di Cameron si sente appena da dietro la porta, e decido di alzarmi e seguirlo senza proferire parola. Solo una volta saliti in macchina inizia a parlare.
"Ho preso una decisione, Nicole."
"Sarebbe?"
"Che tu parteciperai a quel tour e che farai vedere loro quanto vali."
Gira leggermente la testa guardandomi per un attimo e mi sorride, poi torna a guardare la strada.
"Scusami tanto, è che voglio proteggerti così tanto..."
"Lo so, non sono arrabbiata con te. Ora io vorrei andare a casa, sai, a dirlo a Nash e Gaia"
"Uhm Gaia è dai suoi parenti tutto il giorno, quindi c'è solo Nash"
"Okey.. Ci fermiamo da lui sulla strada?"
"Io non sto lì..."
"Tutto bene? Avete litigato?"
"Oh, no! Devo andare a casa a montare il nuovo video! Ah comunque... Glielo ho detto a Nash del tour.."
"Avrei preferito dirglielo io, ma va beh.. Grazie del passaggio Cam"
"Ci vediamo dopo" 
Scendo dalla macchina di mio fratello e suono il campanello.
"Chi è?"
"Sono io, Nicole"
"Oh, vieni che dobbiamo parlare"
Salgo i pochi scalini e entro in casa.
"Ciao Nash, come va?"
"Ciao..."
"Nash tutto bene? Sei cosí... Distaccato..."
"Mh.. Non dovresti dirmi qualcosa?"
"Certo! Insomma, avrei preferito dirtelo io, ma Cameron non sta mai zitto..,"
"Non ti sembra un po' esagerato?"
"Per favore, non ti  i mettere anche te! Già ho dovuto convinvere Cam, capiscimi almeno tu che sei il mio migliore amico!"
"Non c'entra un cazzo okay? Non puoi passare un mese con dei perfetti sconosciuti in giro per il mondo, okay?"
"Ma è una delle più importanti compagnie di musical, te ne rendi conto? Perchè non ti fidi di me?"
"Io mi fido di te.."
"No! Perchè altrimenti mi lasceresti andare... Nash io ho bisogno di te.."
"Vuoi proprio andare eh? Allora vai! Fai quello che vuoi, ma senza di me"
Non stacco neanche un secondo lo sguardo dai suoi occhi chiari, leggermente lucidi.
"Ma..."
Non risponde, si limita a abbassare lo sguardo e coprirsi la faccia.
Mi giro piano e cammino lentamente verso la porta, facendo meno rumore possibile.
"Ti voglio bene Nash" sussurro, prima di lasciare la casa.
Solo una volta raggiunto il marciapiede mi fermo e scoppio a piangere, piango così forte che il petto mi fa male.
Sono ancora fuori da casa di Nash, e lo sento urlare parole insensate.
"Nicole sei tu?" Mi giro per guardare chi parla, e singhiozzo ancora vedendo Matthew che avanza verso di me.
"Nicole cosa c'è?"
"Abbiamo litigato... Me me devo andare Matt, ci rivediamo tra un mese"
"Cosa? Non ferma, dove vai?"
"Vado un mese a fare quello che amo, mi hanno offerto un posto temporaneo in una compagnia di musical, sai quella dello stage... Mi hanno chiesto di partecipare al loro tour.."
"Sono felicissimo per te!!"
"Incredibile, sei il primo che me lo dice"
"Senti, mi dispiace tanto per tutto quello che sta succedendo..."
"Questa settimana non ne è andata bene una... Prima la storia di Zayn, poi litigo con Nash... Cosa puó succedermi ancora?"
"Vuoi parlarne?"
"No, grazie Matt. Ora vado a casa..."
"Stammi bene" mi abbraccia e mi saluta con la mano, mentre mi allontano.
Corro a casa, e quando entro salgo le scale in fretta e mi chiudo in camera. 
In questo periodo sembra che tutto il mondo sia contro di me. Le uniche persone che mi sostengono sono Gaia,Matthew, mia madre e mio fratello. Colui che chiamo ancora migliore amico no, mi è subito saltato addosso e mi ha urlato contro... Per cosa? Perchè voglio avverare il mio sogno?
 
Un lunghissimo mese. È passato un lunghissimo mese da quando sono partita, e precisamente quattro lunghissime ore da quando sono atterrata, quattro lunghissime ore di viaggio in autobus, ma ne è valsa la pena. Credo davvero che non accetterò l proposta del posto fisso, ma wow, è stata una bellissima esperienza, nonostante tutto. Sono quasi le otto del pomeriggio quando arrivo in città, e ci vuole un'altra mezz'ora per salutare tutti e ringraziarli, fare le ultime foto e chiamare un taxi. Sinceramente non ho avvisato nessuno dell'orario preciso del mio arrivo, quindi può essere che la mia casa sia vuota.
Più ci penso e più mi stupisco di me stessa: davvero ho passato un mese lontana da casa? L'estate è arrivata, e con lei la voglia di fare praticamente tutto.
Attreaverso veloce il vialetto, e inizio a canticchiare Life Of The Party. Grazie Shawn per avermela fatta imparare a memoria. È bellissima... Faccio girare le chiavi nella toppa e continuo a cantare a voce alta. È tutto buio, quindi sono a casa da sola. Accendo la luce e mi giro guardando il salotto, smettendo immediatamente di cantare.
"Sorpesa!" Ci sono tutti, e mi hanno fatto una festa a sorpresa. Una lacrima inizia a scendere, seguita poi da tante altre, mentre iniziano ad abbracciarmi.
"Io... Non ci credo! Cosa... Siete venuti tutti qui, per me?"
"Certo" Cameron avanza verso di me, con le bracci aperte. "Stai diventando vecchia sorellina, e volevamo festeggiare anche il tuo ritorno!" mi fiondo tra le sue braccia, lasciandomi stringere da lui. 
"È una cosa così imbarazzante e dolce, non me la merito Cam"
"Ma cosa stai dicendo?" Si stacca leggermente da me, passando delicatamente i pollici sotto i miei occhi per asciugare le lacrime "ti meriti questo e di più"
Ringrazio tutti, notando con gran dispiacere che Nash non è fra loro.
"C'è ancora una sorpresa per la festeggiata" accenna Taylor avvicinandosi "però devi chiudere gli occhi..."
"Posso fidarmi? Cioè non è che mi tirate addosso qualcosa?"
Ride, ma poi torna serio negando con la testa.
"Fidati, ti do la mia parola. Ti piacerà..." Annuisco poco convinta e lascio che le sue mani mi coprano gli occhi. 
"Sei pronta?"
"Mh, credo di si" li sento ridacchiare, poi sento il rumore della porta di casa che si apre e, mentre tutti si zittiscono, qualcuno si avvicina a me.
Passano ancora qualche secondo, poi ridono tutti.
"P-pechè ridete?"
Una mano fredda mi sfiora le guance, io di istinto faccio un passo in dietro.
"Chi sei?"
Quei deficienti ridono ancora, io sono confusa più che mai. Solo quando torna il silenzio capisco chi è.
"Ti stai divertendo alla tua festa?"
Il mio volto cambia di espressione in pochi secondi, e le lacrime scendono più veloci di prima. Metto le mani sulla bocca, mentre Tay toglie le sue. Tengo gli occhi chiusi, non ci voglio credere. Quando apro leggermente l'occhio destro il respiro si ferma: è davvero lui, è davvero qui davanti a me.
"N-Nash" creco di placare i singhiozzi che mi squotono, mentre mi avvicino a lui. "Mi sei mancato" con un passo veloce mi ritrovo contro di lui, e mi pascio abbracciare dopo tanto tempo.
"Mi sei mancata"
"Anche tu..."
"Non piangere, sono qui... Tranquilla"
"Non ci riesco Nash..." 
Un flashback mi riporta velocemente al mese scorso, e d'istinto mi allontano dall'abbraccio. "Io non.." Guardo dietro di me, e vedo appena mio fratello che esce dalla stanza, seguendo gli altri in giardino.
"Tutto bene?"
"Tutto bene? Sul serio? Non mi hai parlato nè risposto per un intero mese. Un intero mese a fare quello che amo, sì, ma a fare l'ho fatto se non ero anche appoggiata da chi amo? Un intero mese a salire sul palco con il batticuore, perchè ho immaginato troppo spesso il giorno in cui ti avrei visto, lì, tra il pubblico. E mi sono sentita un illusa, sai? Un illusa perchè credevo di essere importante per te almeno quanto tu lo sei per me. Credevo, e non avevo mai dubitato di ciò." mi fermo solo per singhiozzare, poi continuo cercando di tranquillizzarmi "Io non avrei mai pensato di dover fare questo discorso, e ci sto male... Ma ti rendi conto di cosa ho sopportato io? Io che mi sono sentita abbandonata da un giorno all'altro?"
La vista è appannata dalle lacrime che continuano a uscire, ma posso vedere che anche i suoi sono lucidi, e che si sta trattenendo.
"Devi scusarmi. Davvero, sono stato un egoista. Mi sono comportato da coglione, e per questo non sono qui a fare il discorso moralista su ciò che è successo. Voglio solo ribadire una cosa, dopo di che tu potrai decidere se avere ancora a che fare con me. Non credere neanche minimamente che io non abbia sofferto questo mese. Eppure qualcosa mi ostinava a comportarmi così, e molto probabilmente era il fatto che non volevo farti soffrire già di più di ciò che avevo già fatto. Non ho mai smesso di pensare a te, e mai lo farò. E c'è un'altra cosa che ti voglio dire: non devi mai smettere di fidarti di me, qualsiasi cosa tu scelga di fare. Perchè io sarò comunque al tuo fianco in qualche modo, che tu lo voglia o no."
Ho seguito ogni singola parola del suo discorso, ogni singolo suo movimento, e avevo accompagnato con lo sguardo anche la lacrima che, nonostante i suoi sforzi, è scivolata giù per la guancia destra.
"Ora, visto che non ho fatto abbastanza figure di merda, ti chiedo:
Nicole Zoe Dallas, sorella di un idiota che ci sta spiando dalla finestra, vuoi tornare ad essere come prima?"
Non mi giro neanche, tanto so che mio fratello è davvero alla finestra a guardarci. Mi limito a guardare dritto davanti a me, in quegli occhi azzurrissimi, e lasciarmi abbracciare.
"Ti voglio bene"
"Banale."
"Cosa?" Mi allontano leggermente, cercando di cogliere il pizzico di ironia nella frase, che aveva causato il suo sorriso magnifico.
"Nicole io ti amo"
Sorride ancora di più, imbarazzatissimo, mentre io mi limito a fissarlo biadita.
"Ti prego non fissarmi, mi fai sentire un deficiente!"
"Nash?"
"Sì?"
"Ti amo anche io lo sai?"
"Mh, lo speravo"
 
Spazio autrice: okay sarò breve perchè questo è davvero lungo. Scusate per gli errori di battitura, ma una mia amica mi stava tipo col fiato sul collo, spero che vi piaccia comunque. Grazie, fatemi sapere:)
   
 
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