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Autore: Testa d_Alghe    01/04/2015    3 recensioni
Annabeth Chase è la più popolare della scuola.
La più bella.
La più intelligente.
Si prende quello che vuole quando vuole con chi vuole.
Probabilmente non si aspettava l'arrivo di un ragazzo come Percy Jackson
Riuscirà il ragazzo a far crollare la maschera della ragazza?
Riuscirà a farla affrontare le sue paure?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Piper McLean, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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7 anni prima

Mi stavo aggirando per la casa come un fantasma. Mio padre non c’era, sicuramente era con la mia matrigna che io definisco Crudelia Demon.

Fin da quando era successo quello che era successo a sette anni mi ha trattato come una merda.

Non le importava di niente, se non dei suoi figli gemelli,Bob e Mathew

Mentre ero immersa in sentimenti e pensieri di odio profondo verso quella donna, il mio cellulare squillò
Lo guardai male, ma non appena vidi chi era alla chiamata il mio umore si risollevò

-Ehi Luke dimmi tutto-

-Annie, sei a casa da sola?-

-Sì certo perché?- il mio tono era dubbioso. Il mio migliore amico non aveva mai fatto quella domanda

-Aspettami lì, devo farti vedere una cosa-

Detto questo chiuse la chiamata. Io rimasi lì cinque minuti buoni a pensare a cosa avrebbe potuto farmi vedere.

Poi andai sul divano e accesi la tv.

Poco dopo sentii il campanello suonare, così mi lanciai con le braccia tese verso il collo del mio amico

-Ciao Annie- disse con voce maliziosa. Lo guardai senza capire il motivo di tale tono

-Cosa mi dovevi far vedere?-

-Oh, prima di quello divertiamoci-

Lo guardai per la seconda volta senza capire. Ero molto intelligente, ma quando si trattava di relazionarsi con altre persone, era stupida come le vacche di Apollo

-Ehm, cosa…- ma non riuscii a finire la frase che lui premette le labbra contro le mie, prendendomi nel frattempo da dietro la schiena i glutei, stringendoli
fortissimo


Mi feci scappare un gemito di dolore, mentre lui ghignava

-Annie, adesso…-

-Luke. Fermati. Non possiamo, non voglio. Io ti voglio bene, ma come un fratello. E poi ho dodici anni- lo guardai sperando che capisse.

Ma con mia sorpresa il suo ghigno si allargò

-E chi ha chiesto il tuo permesso?- dopodiché la sua mano mi colpì al volto, facendomela scattare all’esterno.

La sua mano scivolò sul reggiseno, togliendomelo con un coltello spuntato dal nulla.

La sua mano si strinse dolorosamente attorno ad un mio seno mentre con l’altra mano mi teneva bloccata al muro

Chiuse la sua bocca sul capezzolo destro, tirando e mordendo con foga, facendomi male. Molto male

-Allora, ti piace?-

-LUKEEEE FERMATIIII- gli urlai. Penso che come risposta sia andata bene

-Oh no, abbiamo appena cominciato-

Dopo quella frase svenni un paio di volte tra le sue braccia. Solo quando mi accorsi che era entrato dentro di me, urlai con tutto il fiato che avevo dentro per il dolore

Lui continuò a spingere dentro di me sempre più veloce, fregandosene altamente del mio dolore

Venne dentro di me, urlando il mio nome. Poi come se non fosse abbastanza, tirò di nuovo fuori il coltello e mi incise la guancia

-Per ricordarti la tua prima volta da stuprata, puttana-

Con questo il suo pugno mi colpì la mascella, facendomi cadere al suolo inerme

Presente, Pov Annabeth
 

Il suono della sveglia mi ridestò dal mio sogno

Mi accorsi che ero tutta sudata e che tenevo una mano sulla guancia

Luke.

Il nome di quel suono mi scatenò un’ondata di odio che sorprese persino me

Poi mi ricordai della mia nuova maschera, che avevo eretto dopo quel giorno. Ero la più bella della scuola. La più intelligente. La più desiderata.

Quando volevo divertirmi, chiamavo uno dei miei spasimanti, e lo facevo

Mi alzai preparandomi per andare a scuola.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Davanti a me c’era una bellissima ragazza di diciannove anni, con i capelli ricci e biondi che le ricadevano sulle spalle, le curve al posto giusto, e degli occhi stupendi, di un grigio del colore della tempesta

Sorrisi come al solito, scendendo in cucina per la colazione

-Buongiorno Annabeth- mi dissi. Il mio appartamento era vuoto e silenzioso. Lo avevo comprato due anni prima quando arrivai a New York

Finii di mangiare, poi mi vestii, uscendo in strada avviandomi a piedi a scuola

Al mio arrivo c’era già molta gente, che ammutolì all’istante vedendomi. Sorrisi apertamente. Eccomi lì al primo giorno di scuola, senza che fosse cambiato niente

Fino all’arrivo della macchina nera

Fino a quel momento ero con le miei amiche a spettegolare, con il ricordo costante del sogno. E il dolore alla guancia.

Tutto un tratto il chiacchericcio di tutte le ragazze, e quando dico tutte intendo proprio ogni essere di sesso femminile presente si ammutolì.

Io guardavo le mie amiche ma loro guardavano oltre me.

Sembravano in trance, così mi girai anche io

Dietro di me era arrivata una macchina nera.

Da quella macchina era sceso un ragazzo

Mi correggo.

Era uscito un dio greco
   
 
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