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Autore: ofarrowsandbows    02/04/2015    2 recensioni
"Forse c'è qualcosa che hai paura di dire, o qualcuno che hai paura di amare, o qualche posto in cui hai paura di andare. E farà male. Farà male perché è importante. "
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Shauna, Zeke
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ammettere i propri errori

Non si era pentito della sua scelta, eppure nella solitudine che lo avvolgeva quando Jeanine non lo mandava a cercare divergenti – o Tris e Quattro – Eric poteva capire a fondo cosa chi era davvero.

Aveva lasciato gli Eruditi con grande liberazione, per poi tornarci un’altra volta, solo con vestiti diversi. Non era cambiato niente.

Aveva sempre saputo che se fosse rimasto negli Eruditi, sarebbe stato così inesorabilmente miserabile. Probabilmente sarebbe rimasto in ombra rispetto a qualcun altro – come era successo con Quattro – solo che in tal caso non sarebbe stato un gradino sotto, ma almeno mille volte più in basso, sarebbe stato presente alla morte del padre, avrebbe convissuto con il controllo eccessivo e disumanizzante da sua madre, e in generale in una fazione in cui l'intelligenza è messa nel dimenticatoio per far fronte ad apparenza e pettegolezzi.

No, non si era pentito della sua scelta, il potere era ciò che voleva, e l’aveva ottenuto – che lui fosse solo una seconda scelta lo lasciava sempre da parte – e se lo sarebbe tenuto stretto; nessuno avrebbe potuto intralciare la sua ascesa.

Stare solo così tanto tempo non gli piaceva, la solitudine gli permetteva di carpire profondamente ogni aspetto del silenzio che lo circondava e gli ricordava che orribile persona fosse.

Aveva trovato il modo di convivere con il sangue sulle sue mani.

A volte pensa di farla finita, perché tanto la sua esistenza è vana, in qualche modo. La sua morte non rattristerebbe nessuno – forse darebbe un po’ di giustizia a coloro che hanno perso i loro cari per colpa sua. Nessuno passerebbe notti insonni cercando di ricordare il suono della sua voce, i piccoli gesti di affetto nei confronti di quelli che considerava amici, anche se loro non ricambiavano il sentimento, probabilmente. Nessuno ricorderà il suo profumo oppure il modo in cui ride, perché nessuno ha mai avuto l’occasione di vederlo. Nessuno potrà dire qualcuno di gentile di lui al suo funerale, perché non sanno niente a parte che incuteva timore.

Si stringeva nella giacca, Eric. Lacrime cadevano sul suo viso. Non voleva essere solo, voleva solo qualcuno che lo amasse nonostante i suoi errori.
Non si era pentito della sua scelta.


Dire ti amo

Shauna non aveva chiesto di rimanere paralizzata e perdere sua sorella, infatti, avrebbe volentieri cambiato le cose, riprendendosi Lynn e tornando a camminare.

Il quartier generale degli Intrepidi, o quel che ne rimaneva, era una trappola per lei e la sua sedia a rotelle. Zeke la aiutava costantemente, forse per liberare la mente dai pensieri su Uriah, o forse perché si sentiva vincolato ad aiutarla in quanto amici, e Quattro piangeva la morte di Tris.

Shauna aveva sempre amato Zeke, sin dai tempi dell’iniziazione, e in fondo averlo intorno le piaceva, nonostante si lamentasse della sua apprensione.

Non riusciva a dirglielo. Non riusciva a dirgli che era nella sua mente dal secondo in cui si svegliava fino al secondo prima di addormentarsi, la notte.

Non sapeva come dirgli che ad ogni contatto fisico, avrebbe voluto in qualche modo andare oltre, o che nel momento in cui dovevano lasciarsi, avrebbe voluto baciarlo e non lasciarlo più andare via.

Non sapeva come dirgli che erano stati insieme per così a lungo, ma tutto quello che voleva era averlo al suo fianco per tutto il tempo che poteva, e fare tante cose insieme, avere una famiglia.

Non credeva nemmeno di poterlo dire in modo da non sembrare pazza, o disperata, o diversa da come suole comportarsi.

Non credeva che lui avrebbe  mai potuto sapere quanto lo amava, così aveva deciso di dimostrarglielo ogni giorno, così che potesse capire cosa aveva nel cuore.


Andare avanti

A distanza di mesi, Margaux raccoglieva ancora i pezzi di quello che era rimasto della sua vita. Ed era veramente poco, a dirla tutta. La morte di sua sorella, Marlene, aveva rievocato i ricordi spiacevoli di come sua madre era morta – poco tempo prima – durante il massacro nel quartiere degli Abneganti.

Si era ritrovata a pensare che forse se quel giorno si fosse trovata nel quartier generale degli Intrepidi, se avesse ricevuto l’iniezione del siero, se non avesse cambiato il turno di guardia, se avesse fatto qualsiasi altra cosa al posto di quello che stava facendo, magari sarebbe ancora viva. Morire per qualcuno, anche se di un’altra fazione, è stato il modo giusto per finire una vita passata al servizio delle armi, della violenza. Una Erudita divenuta Intrepida, avevano detto al funerale, uno spirito libero che incarnava perfettamente il manifesto.

La sorte di suo padre non era stata troppo differente. Era stato scelto come uno dei leader della fazione quando aveva vent’anni; ai tempi era una testa calda, eppure sembrava avesse già capito tutto della vita. Una vita onorata avevano detto al suo funerale. La verità era che era stato troppo codardo per ribellarsi ai folli piani di Jeanine. Era sempre stato dalla parte degli Eruditi per paura di morire, e alla fine è morto lo stesso. Shauna le ha detto che è morto da eroe, ma lei non ci crede molto.

Marlene era la sua ancora. Le era rimasta solo lei, eppure qualcuno aveva deciso di portarla via. A Margaux era rimasto solo lo spettro di una famiglia felice, lei era l’unica rappresentante ormai. Una vita inutile, si diceva, è una vita inutile.

Si era ritrovata a pensare che lei era Intrepida, sì, ma non era poi così coraggiosa, non era più innocente e spensierata, ma non era nemmeno una codarda. Era qualcosa, anche se non sapeva ancora che cosa.

Seduta in quello che rimaneva della mensa degli Intrepidi, aveva visto due figure avvicinarsi: Zeke e Shauna. Anche loro avevano perso qualcuno a cui tenevano, un fratello, una sorella, persone che erano abituati a vedere ogni giorno, a conoscere bene – in qualche modo – e che la guerra si era portata via in un attimo, privandoli di vivere il loro futuro.

Un muffin era stato posato di fronte a lei, e un sorriso era nato spontaneamente sul suo viso. Sarebbe riuscita a rialzarsi.
 
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Angolo Autrice
Per tutti gli dei, sono mesi che non scrivo fanfiction e non posto nulla su EFP, poi mi sono accorta che nonostante sia in questo fandom da anni, non ho mai scritto nulla a riguardo. Principalmente, questi sono i miei personaggi preferiti della saga, più il mio OC, che fa parte della comunità inglese dei roleplayer di Divergent; come sempre, recensite, fatemi sapere i vostri pareri, perché ho davvero tante idee per le fanfiction su questa trilogia – e anche su Four – e sono davvero molto fogata per questa cosa e mi piacerebbe molto condividerle. Un bacione a tutti <3
   
 
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