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Autore: Hitsuki    02/04/2015    2 recensioni
{ fluff; impercettibile (hurt/)comfort | missing moments? }
«… Mi piacciono molto i tuoi capelli» commentò la ragazza, come a volersi giustificare. Continuò a mantenere salda la sua mano su quella di Oz, aggrappandosi al suo torpore e quasi si sentiva a casa - quella casa che mai aveva avuto, una casa troppo lontana dalle sbarre della sua solitudine. ×
Perché anche senza ali, loro due insieme potevano volare sopra il cielo.
[ • Oz/Echo; Echo!centric | ambientato nel capitolo 33 –Saint Bridget's Day ]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Echo, Oz Vessalius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Massa di piume al posto dei capelli
 

I capelli di Oz possedevano un profumo fresco, emanavano un leggero aroma di decisione misto a morbidezza. Poggiando il naso su quell'ammasso di fili d'oro Echo riusciva a tastarne la libertà finalmente concreta, e attraverso le narici ne respirava la pungente dolcezza sentendosi quasi delle ali sbocciare sulla sua schiena. 
   Echo bramava nel profondo di librarsi lontana dai vincoli e ora con quel semplicissimo, ridicolo gesto, la prigionia assumeva una consistenza evanescente.
   La purezza a suo parere rimaneva una sconsolata illusione, ma s'era tramutata in miraggio ed infine ora si trovava così vicina a lei che si sentiva bruciare senza consumarsi mai - dei tizzoni ardenti le delineavano il vermiglio tinto sulle sue gote.
   Dapprima Oz rimase stupito, poi s'adattò con piacere a quella che riteneva una semplice dimostrazione d'affetto. Sorrise e poi rise, così allegro che Echo continuava a domandarsi perché lui vedeva sempre con l'oro negli occhi ma no, ormai non le interessava ed anzi, tutto contribuiva a contagiarla di gioia. I piedi sospesi non erano più delle incudini pastello, ma tanto leggeri da sembrare svanire quando fili di vento li lambivano.
   Echo pose fine a quell'attimo distaccandosi - non senza una nota di disappunto - dai capelli di Oz, mentre quest'ultimo continuava ad apparire estremamente soddisfatto di esser riuscito a farla aprire un po' di più a lui. Le era impossibile osservarlo, troppo timida per compiere un gesto che non fosse stringergli la mano calda e sentirsi sciogliere a contatto - e la cosa buffa era che prima si trovava in fiamme.
   «… Mi piacciono molto i tuoi capelli» commentò la ragazza, come a volersi giustificare. Continuò a mantenere salda la sua mano su quella di Oz, aggrappandosi al suo torpore e quasi si sentiva a casa - quella casa che mai aveva avuto, una casa troppo lontana dalle catene della sua solitudine.
   Le parve di vedere con la coda dell'occhio una tonalità rosata farsi strada sul volto di Oz. «Davvero?» disse lui tentando di velare l'imbarazzo, sostituendolo ad energia. «A me piacciono molto ai tuoi!» Echo era infinitamente, timidamente, piacevolmente stupita. Oz proseguì. «Sono così morbidi. Sembrano piume».
   Sbigottita come non mai, la sua mano si ritrasse da quella del ragazzo. Non si capacitava di tanta gentilezza ingiustificata, augurandosi nel profondo che quella di Oz non fosse pietà. Eppure quel fanciullo veniva davvero sospinto dalla sincerità. «No! I miei capelli non sembrano piume!» era inammissibile, i suoi capelli apparivano grezzi e sfibrati, non di certo paragonabili a quelli di Oz - color del grano sovrastante i campi, con il sole perso fra le loro spighe. Non potevano ricordare delle piume, non delle piume belle o delicate.
   Oz rimase stupito di fronte alla reazione di Echo. Le sfiorò i capelli, come per cercare risposta al perché lei li trovasse tanto atroci. «Strano, a me sembrano proprio delle piume…» borbottava continuando ad accarezzarle la testa ed Echo era caduta in un abisso di panico, non sapendo più come reagire e nuovamente bollente per mano di un arcano sentimento.
   Echo allora alzò lo sguardo, vedendo finalmente gli occhi di Oz; non aveva mai voluto incontrare le sue iridi per paura di sentirsi ridicola, ma ora veniva inondata dalla luce della libertà - e capì che era sbagliato aver paura di quegli occhi, che era impossibile provare terrore per loro quando addirittura vedevano attraverso i raggi solari, ma soprattutto capì che Oz era bellissimo anche visto attraverso le sue pupille rarefatte. L'ultima delle sue angosce era l'essere trafitta dalla timidezza. Quel giorno doveva essere una benedizione, pensava. «Sei sicuro? I miei capelli sembrano piume? Ne sei sicuro?»
   «A me sembrano proprio piume…». Sussurrò. «Sì, ne sono sicuro!». Oz alzò la voce, per sovrastare il dubbio della ragazza come un vero sole ascende nel cielo dopo la notte - o meglio, all'alba.
   Echo era raggiante di felicità. Non era più un'eco, non era più una marionetta, ma l'Ego. Era lei, era una persona con l'amato, null'altro. Continuava a chiedere a Oz se era convinto di trovare i suoi capelli delle piume e lui, paziente e radioso a sua volta, le rispondeva di sì. Si convincevano sempre più di avere piume al posto dei capelli e scivolavano nell'infanzia ma non se ne pentivano, trovando il loro attimo da bambini magico e speciale. Toccare, vedere, sentire Oz era per Echo una delle cose più belle esistenti nel suo ristretto mondo di bugie.
   Allora Echo sorrise, facendo perno sugli angoli della bocca per dimostrare quanto fosse riconoscente ad Oz; molto probabilmente lui non si rendeva conto di come i suoi gesti avessero valore inestimabile per Echo, ma sorrideva a sua volta in modo ancora più luminoso del solito. Tesori incastrati in un abisso di solitudine riaffioravano rivelando emozioni molto più ricche dei gioielli e delle pietre preziose, unico interesse del mondo e perfino dell'atmosfera che opprime l'uomo. E la fanciulla incastrata negli obblighi, nei divieti, nelle privazioni, sicura che i sorrisi più belli Oz li rivolgeva solo a lei, sapeva che loro due sovrastavano il mondo come il grano sovrasta i campi e non le importava se tutto ciò fosse vero o falso o se sarebbe durato poco o tanto.
   Per un solo secondo aveva toccato, udito, visto la libertà, ma per lei era una salvezza durata infinitamente.
 

 
Questa piccolissima one-shot è nata pensando a un mio headcanon, che tratta proprio di Echo che ama i capelli di Oz trovandoli uguali a delle piume (anche perché > Oz regala ad Echo una piuma e per me è uno dei gesti più dolci della trama, nonché fra i più simbolici per Echo).
Grazie all'incontro con Oz Echo apprende quanto sia importante la vita e quanto tutti siamo importanti, non dobbiamo lasciarci manipolare;  se Echo tenta di bloccare Noise negli ultimi capitoli  (l'ho messo sotto spoiler per chi non è al pari con la pubblicazione italiana, comunque nulla di eclatante e io ormai vi ho avvisati, so quanto possano essere fastidiosi gli spoiler), una parte del merito va anche ad /appunto/ l'incontro fra lei ed Oz.
E wow, io volevo sbucare nel fandom con una minilong Elleo, ma l'occasione di stendere una robetta fluff su questi due patati - che mi sono ritrovata a shippare senza un domani - era fin troppo ghiotta. Cioè, qualcosa nel fandom ho pubblicato, ma è stato con il mio account a quattro mani. Spero vi sia piaciuta, anche se non è nulla di troppo impegnativo! 
Ordunque, tanto amore alla OzEcho.

Ah, dimenticavo: buone vacanze.~
  
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