02/04/2015
2 recensioniAl tuo fianco
Cos’ho provato durante quella lotta in doppio non lo riesco a descrivere, Drew. Avevo lottato in doppio tante volte, con Ash, Brock, Daisy, ma anche le azioni più quotidiane e semplici diventano emozionanti con le persone giuste. Non avevo mai provato un’emozione tanto forte durante la lotta, prima d’ora. Mi sono sentita una principessa, al fianco del principe più elegante del mondo. Roselia è uscita aggraziatamente dalla sua pokéball schierandosi al fianco di Starmie, che guardava con aria minacciosa i nostri avversari. Penso fermamente che ogni Pokémon rispecchi il proprio allenatore e me ne sono convinta ancor di più osservando come Roselia fosse raffinata ed elegante anche utilizzando il massimo delle sue forze mentre Starmie puntava dritta all’effetto, senza preoccuparsi dell’estetica delle mosse o di compiere complesse acrobazie dopo ogni attacco. Per questo mi sono sentita un po’ umiliata, mi sono sentita imperfetta in ciò che più mi piace fare: lottare sostenendo i miei Pokémon, come se fossi la loro prima fan. Guardandoti ordinare al tuo Pokémon le mosse da utilizzare, mentre ti passavi la mano nei capelli, mi ha portata a domandarmi se, in fondo, i miei Pokémon avrebbero potuto trovare un allenatore migliore di me. Uno come te, Drew. Se non li avessi pescati, prima o poi qualcun altro, magari preciso e determinato come te, li avrebbe catturati. Solo a pensarci, delle fredde lacrime rigano il mio viso, che però arrossisce se penso a come mi sono sentita a lottare al tuo fianco. Eravamo spalla a spalla, percepivamo ciascuno il respiro dell’altro e tu annuivi quando il mio Pokémon doveva attaccare. Il momento più bello è stato quando Roselia ha indietreggiato per far agire Starmie. Mi sono sentita protagonista, veramente al tuo fianco, non solo fisicamente ma totalmente. Spalla a spalla con te, Drew, io ho toccato il cielo con un dito, anzi, mi sono sentita su una nuvola, circondata dalla morbidezza che solo le nuvole bianche che volteggiano nel cielo di Kanto possono avere. E adesso, immobile davanti ad una tua fotografia, cerco di individuare anche solo una minima imperzione in te, ma non ci riesco. Mi chiedo se solo il mio ruolo di capopalestra possa sopperire alla mia imprecisione nelle lotte. Mi domando allora quanto valga la medaglia che dono ad ogni allenatore che riesca a battermi. Pensavo di essere di più, Drew. Credevo di superarmi durante questa lotta, ma mi sono sentita schiacciata dalla tua perfezione, tanto che non sono riuscita a dare il meglio di me. Forse ci sarei riuscita, se avessi utilizzato tutte le mie energie e tutto ciò che ho appreso in anni di duro lavoro, ma non è andata così e non sono stata alla tua altezza. Riuscirò mai ad esserlo? Vorrei urlarti questa domanda come farebbe un explouder a cui sono state rubate le bacche di cui aveva fatto provvista, ma guardandoti con un oceano negli occhi, un oceano che vuole solo te. Accoglimi tra le tue immense braccia e fammi appoggiare sul tuo cuore, Drew. Fa che almeno così io, per una volta, mi senta perfetta.