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Autore: Nono23    02/04/2015    2 recensioni
Seguito della mia precedente one-shot yaoi. Come sarà il loro primo VERO appuntamento? Cosa accadrà al centro commerciale? Riuscirà ad acquistare la camicia strappata l'ultima volta? Cosa succederà una volta arrivati a casa se il papà è fuori a dipinger e non rientrerà fino a sera? Lascio a voi il piacere della scoperta!
Dedicata a tutte le fan della coppia yaoi Holly/Tom, in particolare a baby junior.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Artista e il Capitano-Love Story'
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“Domenica mattina, 06.30: cosa c’è di più bello e salutare che di una corsetta palla al piede?” si domandò Oliver con un sorriso ebete stampato in faccia, dopo aver inspirato dell’aria fresca.
“Assolutamente niente!” si rispose subito dopo. Proseguì la sua corsa percorrendo tutto il sentiero del parchetto vicino a casa sua. I ciliegi erano già fioriti da un pezzo, ma a lui non era mai stato attirato dall’Hanami. Sin da piccolo, dopo che il pallone gli ebbe salvato la vita, aveva solo quello in testa: un oggetto sferico bianco e nero che rotolava su una distesa infinita di verde.
Da due mesi a questa parte, però, il suo cervello era come diviso in tre sezioni: due per il calcio e una per Tom. Già, Tom, il suo migliore amico (umano, non poteva rendersene conto neanche lui!), colui con il quale ha un’intesa perfetta in campo e.. anche a letto! Non avrebbe mai creduto di dirlo, ma dopo il meraviglioso pomeriggio di ieri era stranamente di buon umore e sembrava che ora la divisione del suo cervello fosse: un mezzo il pallone e un mezzo Tom (incredibile!).
Aumentò il ritmo e arrossì. “Oh, ieri pomeriggio è stato fantastico! Quando sono tornato a casa mi sembrava di camminare tre metri sopra il cielo! Mamma mi ha guardato con un’espressione strana, ma non credo abbia capito. Ricordo perfettamente il suo tocco su di me, i suoi sospiri, i suoi pettorali, la sua pelle, le sue labbra… tutto, non c’è una cosa che abbia dimenticato!” guardo l’orologio che portava al polso e notò che era più di due ore e mezza nel parco a correre. Doveva schizzare a casa a fare una doccia e rendersi almeno presentabile visto che… “Accidenti! Mi sono scordato che gli avevo promesso di portarlo al centro commerciale per comprare una nuova camicia! Oh no! Ho solo un quarto d’ora di tempo e devo ancora darmi una sciacquata!” pensò dirigendosi come un fulmine a casa.
Intanto a casa Becker…
<< Dove vai, figliolo?>> gli domandò il padre, vedendolo uscire vestito con dei jeans che lo fasciavano benissimo e una maglietta a mezze maniche rossa.
<< Vado al centro commerciale perché Hol… perché ho rotto la camicia che avevo appena comprato.>> si morse la lingua e prego che il padre non gli facesse altri quesiti.
<< Va bene. Io non ci sarò tutto il giorno. Vado a dipingere in riva al lago e temo che prima di questa sera non sarò a casa. Mi spiace tu debba mangiare da solo…>> disse il signor Becker con tono relativamente colpevole.
A Tom brillarono gli occhi birichini e un pensiero lo fulminò:
“ Se papà non è in casa fino a stasera, vuol dire che ho la casa libera! E se riesco a far venire Holly qua… faremo i botti! Meglio di così non poteva andarmi!” esultò internamente, ma rispose:
<< Oh, non preoccuparti! Non è un problema, davvero. Ora vai, altrimenti ti perdi la bellezza del paesaggio a quest’ora! Ciao ciao!>> lo accompagnò alla porta sotto lo sguardo stranito del genitore e sorrise convincente. Il padre lo salutò e si diresse per la sua strada, mentre il numero 11 della Nazionale prese la via per il centro commerciale.
Aveva appuntamento col fidanzato davanti alla struttura moderna di quel posto e lui era arrivato puntualissimo. Si sedette su una panchina di legno poco distante e si mise in attesa.
“Evvai! Il nostro primo appuntamento da fidanzati! Dopo la serata con Patty in cui ho dovuto o forse voluto fingere di stare con lui e in cui ci siamo scambiati anche il nostro primo bacio, non siamo mai usciti insieme se non per motivi calcistici. E poi ieri… ah, ieri! È stato uno dei giorni più belli della mia vita! Certo non credevo che Holly potesse essere così audace, forse non è il mio Holly… o più probabilmente l’hanno davvero rapito gli alieni e ne hanno buttato in doccia uno più malizioso e terribilmente provocante. Sì, è la spiegazione più logica e plausibile che può restare in piedi. Già. …Mmmh, ma dove si è cacciato è da mezzora che sono qua! Capisco un po’ di ritardo, ma 30 minuti mi sembra esagerato! Uff…!” pensò lui divertito e un po’ scocciato allo stesso tempo, passandosi una mano nei capelli castani.
Holly correva come un indemoniato dalla rapidità dell’andatura verso il luogo dell’appuntamento. “Cavolo! Sono in un super ritardo! Tom mi uccide! Certo che se mi uccide…” pensò malizioso, lasciando in sospeso la frase e arrossendo.
Arrivò e dovette piegarsi sulle gambe per riprendere fiato.
<< Ehi! Alla buon’ora! Pensavo avessi cambiato programma senza rendermi partecipe!>> lo canzonò Becker, sorridendo.
Lui non aveva ossigeno per replicare.
<< Dai, vieni! So io come farti recuperare un po’ d’aria!>> lo trascinò dentro sorridendo birichino, ma Oliver non lo vide.
Il centro commerciale era enorme con così tanti negozi che per vederli tutti gli sarebbero serviti almeno sei mesi. L’architettura era moderna, corredata di quattro piani e per ognuno una coppia di scale mobili. Lo portò al primo piano ed entrarono in un negozio per abbigliamento maschile la cui insegna portava il nome “Helion”. Si guardarono intorno, Holly con un po’ di imbarazzo, invece Tom con sguardo attento a cercare una nuova camicia.
<< Vieni. Eccone alcune.>> le osservò attentamente, poi chiese: << Che ne pensi di questa?>>
<< Non lo so, devi provarla e vedere come ti calza addosso.>> rispose risoluto Holly. Becker lo guardò stupefatto da tanta “intelligenza e attenzione” per il mondo della moda e pensò “Non vi ringrazierò mai abbastanza, alieni!”.
Allora decise di mettere in atto il suo piano: si diresse lentamente e con una camminata sensuale al camerino e chiuse la tenda in altrettanto modo. Prima, però, gli scoccò un’occhiata che di casto aveva pochissimo. Holly avvampò e sentì il fiato corto. Sentiva caldo e sbottonò il primo bottone della suo polo. Si avvicinò al camerino e attese paziente l’uscita del suo ragazzo. Poco dopo venne scostata e ne uscì un dio greco con una camicia bianca che gli stava a pennello, come se gli fosse stata cucita addosso. Lo guardò con occhi sgranati e lui faceva uno sforzo enorme per non scoppiargli a ridere in faccia. Allora si avvicinò lentamente e gli soffiò a venti centimetri di distanza sul volto:
<< Come sto?>> glielo domandò in modo così sexy che sentì diventargli le gambe mollicce.
<< B-B-Benissimo…>> balbettò come un demente. Il compagno sogghignò e lo sfiorò volutamente su un braccio.
<< Se lo dici tu, mi fido. Così ti piacerà ancor di più strapparmela di dosso la prossima volta…>>
Lui rimase inebetito ad osservarlo scomparire nuovamente dietro la tendina per cambiarsi. Arrossì quando realizzò la frase del ragazzo. Alla fine uscirono dal negozio, dopo che Holly pagò la camicia. Una promessa è sempre una promessa, gli disse quando gli rispose che non era necessario e che ieri stava solo scherzando.
<< Sai di cosa avrei bisogno adesso? Di un pel paio di jeans da abbinare alla camicia di prima!>> Holly sospirò, ma alla fine si lasciò convincere a trascinare in un altro negozio.
Portò in camerino due paia di jeans che gli piacevano molto e, dopo averne indossato uno, uscì camminando sensualmente. Holly rimase imbambolato da tale visione. Becker si girò di spalle e gli chiese con nonchalance:
<< Mi cadono bene dietro?>> si diede una pacca sul sedere.
Holly boccheggiò per un paio di secondi, mentre il compagno sogghignava divertito.
<< Allora?>> lo incalzò, sporgendo il fondoschiena leggermente verso Hutton, il quale dovette sbottonarsi gli altri due bottoni della polo.
<< Bene.>> rispose, quindi, a mezzo fiato. << Ti calzano perfettamente.>>
<< E davanti?>> domandò voltandosi.
Fosse stato per il numero 10 gli sarebbe già saltato addosso, ma erano pur sempre in luogo pubblico e pensò che non aveva voglia di ricevere una denuncia per atti osceni in pubblico.
<< Ascolta, ti stanno benissimo da tutte le angolazioni. Passa al prossimo paio.>> poi, avvicinandosi, gli sussurrò a denti stretti: << La smetti di provocarmi? È da quando siamo entrati nel primo negozio che non fai altro!>>
<< Perché?>> chiese candido.
<< Perché altrimenti ti salterei addosso anche subito, ma non posso: siamo in luogo pubblico e non sono ammessi “atti osceni”. E poi sai cosa succede se mi provochi…>> finì imbarazzato e, ammiccando alle parti basse, distolse lo sguardo immediatamente.
Lui rise portandosi una mano a coprire la bocca, poi rispose:
<< Accetto il complimento implicito che mi hai fatto.>> provò anche il secondo paio di jeans, ma siccome non piaceva molto ad entrambe decisero di acquistare solo il primo. Stavolta pagò Becker, dopo aver distratto Oliver con una scusa e annunciò:
<< Ho così fame che mangerei un bue intero!>>
<< A chi lo dici! Non credevo che far shopping compromettesse così tante energie! Accidenti, fatico meno a fare una partita da 90 minuti!>> scoppiarono a ridere, poi Tom aggiunse:
<< Credimi, c’è un’altra attività per la quale sprecheresti moooolte più energie e saresti felicissimo nonostante ciò!>>
<< Già, soprattutto con te!>> esclamò sorprendendo il numero 11, che lo guardò come se fosse impazzito. Poi ricordò e pensò: “ Tom, facci l’abitudine. Holly è stato cambiato dagli alieni, ricordati. Ora è più disinibito, malizioso e audace. Fattene una ragione.”
Pranzarono da un fast-food e di comune accordo decisero di tornare a casa.
Arrivarono e Tom aprì la porta facendo scattare la chiave nella toppa. Come entrarono, Becker non fece in tempo a chiudere la porta in legno che si ritrovò schiacciato su di essa dal dolce peso del compagno. Essa si chiuse di scatto, mentre la lingua di Holly era prepotentemente entrata nella bocca del numero 11, al quale non dispiaceva affatto. Anzi, ricambiò in modo ardente la passione che animava il suo fidanzato e lo diresse sul divano, sopra il quale era lui a condurre il gioco.
<< Ecco l’attività di cui prima ti parlavo.>> disse mentre riprendevano ossigeno. Si carezzavano lungo tutto il corpo e per approfondire quel contatto decisero di levare le prime barriere che glielo impedivano.
<< Ah-Ah-Ah. La maglietta me la tolgo io! Domani non abbiamo tempo di andare a fare shopping ancora!>> disse, mentre faceva scivolare via l’indumento. Tolsero anche i pantaloni e le loro mani perlustrarono reciprocamente le gambe perfette del compagno. I loro gemiti e sospiri erano gli unici suoni che riempivano la casa. Siccome aveva condotto già ieri l’attività Tom decise di posizionarsi sotto Holly e lasciarlo divertire. Svelti si sfilarono anche i boxer, lanciati a caso sul pavimento, e lì non vollero attendere minuto in più: il loro amore sfociò in un urlo che squarciò completamente il silenzio che regnava in casa. Stanchi ma appagati, rimasero l’uno sopra l’altro:
<< Sei ancora più bello dopo l’amore…>> sussurrò Tom con occhi languidi, ma ricolmi di quel sentimento che li aveva legati come una catena invisibile.
<< Sei il mio dio greco…>>
<< Addirittura…>> rispose con un sorriso.
<< Sì… sei splendido e… non preoccuparti per la maglietta. Te l’avrei lasciata integra dopo quello che mi hai fatto passare oggi al centro commerciale!>>
<< Cosa avrei fatto, scusa?>>
<< Mi provocavi in continuazione! E il tipo là sotto ne era un’evidente dimostrazione!>>
Scoppiarono a ridere, poi esausti si addormentarono, coperti solo da una coperta trovata su una poltrona lì affianco.

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Note dell’autrice:
Ciao a tutti/e! Come va?
Come promesso, eccovi servito il seguito della precedente one-shot yaoi su Holly/Tom. Che dire? Che se non fosse per un minimo di autocontrollo mi starei rotolando come una deficiente per terra dalle risate! A volte mi domando se nello scambio gli alieni non hanno preso anche me… XDXD! Okay, basta. Piccolo appunto veloce: il negozio “Helion” non è reale, ma lo preso dalla casa di moda casual di una scheda per la Nintendo 3DS. Spero di avervi fatto ridere almeno un po’ e che commenterete per darmi qualche consiglio. Almeno so se vi fa piacere che continui ad intasare il fandom con le mie storie o meno! Ahahah! Ora vi saluto e vi lascio all’ardua scelta: commento o no?
Ciao ciao, alla prossima!
Nono23.

P.S.: i personaggi non mi appartengono, ma sono del grande sensei Yoichi Takahashi.
   
 
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